[Nonviolenza] Telegrammi. 2923



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2923 del 22 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: La prima politica e' il disarmo
2. La Casa siamo tutte. Un appello
3. Un incontro a Roma il 5 dicembre
4. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
5. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. Ginesio Gennari: Una vita
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. SCORCIATOIE. BENITO D'IPPOLITO: LA PRIMA POLITICA E' IL DISARMO

La prima politica e' il disarmo
sostituire all'arte dell'uccidere
quella severa di salvare le vite

Senza disarmo il mondo tutto muore
senza disarmo le nuvole si ghiacciano
le lacrime diventano veleno
si crepano i marmi ne escono draghi

Senza disarmo ogni parola mente
senza disarmo ogni albero si secca
l'aria non porta piu' i suoni
la polvere colma i polmoni

Senza disarmo piovono scorpioni
senza disarmo in ogni piatto e' vomito
dal rubinetto esce sale e vetro
le scarpe stritolano le ossa dei piedi

Solo il disarmo frena le valanghe
solo il disarmo risana le ferite
solo il disarmo salva le vite

Salvare le vite e' il primo dovere
salvare le vite
il primo dovere

2. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]

Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
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causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"

3. CRONACHE DELLA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE. UN INCONTRO A ROMA IL 5 DICEMBRE
[Dalla Wilpf Italia riceviamo e diffondiamo]

Nel pomeriggio di martedi' 5 dicembre 2017 si e' tenuto in una sala del Centro Servizi per il Volontariato del Lazio (Cesv) l'incontro "Il disarmo nucleare. Utopia o necessita'?", promosso dal Centro Studi Difesa Civile (Csdc) e dalla Women International League for Peace and Freedom (Wilpf).
Giorgio Giannini, presidente del Centro Studi Difesa Civile, ha aperto e moderato l'incontro, ricordando che il convegno era stato pensato, insieme con la Wilpf, prima dell'estate per pubblicizzare l'ultimo libro di Carlo Cassola "La rivoluzione disarmista", pubblicato da Rizzoli nel 1983, nel quale lo scrittore (di cui ricorre nel 2017 il centenario della nascita ed il trentennale della morte) sottolineava la necessita' e l'urgenza del disarmo nucleare per salvare l'umanita' dalla distruzione. In precedenza, nel marzo 1978, Cassola aveva fondato insieme con altre persone di diversa fede politica, la Lega per il Disarmo Unilaterale (Ldu).
L'attualita' del pensiero disarmista di Cassola era stata sottolineata nelle "Riflessioni" sul libro curate dal professor Alberto L'Abate, esponente storico della nonviolenza in Italia, pubblicate nel febbraio 2017 dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale di Bologna e diffuse insieme con il libro per finanziare il Centro di Documentazione e Formazione alla Nonviolenza ed allo Sviluppo sostenibile nella "Verde Vigna" di Comiso (Ragusa), acquistata da un migliaio di pacifisti durante la Campagna contro l'installazione dei Missili Cruise nell'aeroporto militare di Comiso all'inizio degli anni Ottanta.
Il convegno ha assunto ulteriore attualita' in seguito all'approvazione, il 7 luglio 2017, da parte dell'Assemblea Onu, del Trattato per la proibizione delle armi nucleari ed all'assegnazione il 6 ottobre 2017 del Premio Nobel per la Pace alla Campagna internazionale Ican per l'abolizione delle stesse armi nucleari.
Il convegno e' stato inoltre finalizzato a ricordare Alberto L'Abate, scomparso il 19 ottobre.
Antonia Sani Baraldi, Presidente di Wilpf Italia, ha offerto un'ottima sintesi della vita e del pensiero di Carlo Cassola, concludendo con la presentazione della Carovana delle donne per il disarmo nucleare,promossa dalla Wilpf, iniziata il 19 novembre a Livorno e che si concludera' l'11 dicembre nella Sala Nassiriya del Senato.
Alfonso Navarra, della Lega per il Disarmo Unilaterale, ha approfondito l'impegno disarmista di Cassola, in particolare leggendo alcuni passaggi del suo libro.
Daniele Taurino, della Biblioteca per la Nonviolenza di Fiumicino, ha tratteggiato un profilo di Alberto L'Abate, che e' stato non solo uno studioso della nonviolenza ma anche un militante, che ha realizzato molte iniziative sia in Italia che all'estero, fino all'ultimo, tanto che la sua agenda era piena di impegni per i prossimi  mesi.
Maurizio Simoncelli, dell'Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, ha illustrato il percorso che ha condotto all'adozione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, sottolineando il ruolo della societa' civile organizzata intorno alla campagna Ican.
Renato Cursi, portavoce del Gruppo Giovani del Centro Studi Difesa Civile, ha infine raccontato la sua esperienza di partecipante al Simposio Internazionale "Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale", tenutosi in Vaticano il 10 e l'11 novembre 2017.
Dal dialogo conclusivo tra relatori e partecipanti e' emersa la necessita' di continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul disarmo nucleare, soprattutto per spingere il nostro Paese a firmare il Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

4. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

5. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. TRISTI EPITAFFI. GINESIO GENNARI: UNA VITA

Tutto il tempo della mia vita lo gettai
nel pozzo del male

non seppi sentire nell'alba
altro che il freddo e il sonno

la luce solo mi feri' gli occhi
come lame affilate gli amori
che estinsi come spegni una candela con le dita

ora che sono faccia a faccia con la morte
e mi guarda beffarda e sta zitta
l'odio ancora mi divora

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Annalisa Lombardi, Steinbeck, Centauria, Milano 2017, pp. 160, euro 4,90.
*
Riletture
- John Steinbeck, Al dio sconosciuto, Mondadori, Milano 1946, 1973, pp. 240.
- John Steinbeck, Furore, Bompiani, Milano 1940, 1977, pp. XVI + 482.
- John Steinbeck, I pascoli del cielo, Mondadori, Milano 1940, 1964, pp. 240.
- John Steinbeck, La battaglia, Bompiani, Milano 1936, 1976, pp. XXII + 316.
- John Steinbeck, La corriera stravagante, Bompiani, Milano 1955, pp. 338.
- John Steinbeck, La luna e' tramontata, Mondadori, Milano 1948, 1965, pp. 240.
- John Steinbeck, La perla, Bompiani, Milano 1948, Mondadori, Milano 1972, pp. 144.
- John Steinbeck, La santa rossa, Mondadori, Milano 1947, 1966, pp. 240.
- John Steinbeck, La valle dell'Eden, Mondadori, Milano 1954, 1980, pp. 688.
- John Steinbeck, La valle lunga. Che splendida ardi, Mondadori, Milano 1953, 1972, 1996, pp. XIV + 338.
- John Steinbeck, L'inverno del nostro scontento, Mondadori, Milano 1962, 2010, pp. 300.
- John Steinbeck, Pian della Tortilla, Bompiani, Milano 1939, Garzanti, Milano 1966, 1975, pp. 224.
- John Steinbeck, Uomini e topi, Bompiani, Milano 1938, 1974, pp. 136.
- John Steinbeck, Vicolo Cannery, Bompiani, Milano 1946, Mondadori, Milano 1973, pp. 270.
- Warren French, Steinbeck, La Nuova Italia, Firenze 1969, pp. 148.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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