[Nonviolenza] Telegrammi. 2921



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2921 del 20 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri: l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato per la proibizione delle armi nucleari
2. La Casa siamo tutte. Un appello
3. Mao Valpiana: Il Movimento Nonviolento aderisce alla campagna per l'istituzione del Ministero della Pace
4. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
5. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. "Retorica e mito nella tarda latinita'". Un incontro di studio a Viterbo
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
come lei certamente ricordera', il 7 luglio 2017 una conferenza delle Nazioni Unite ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari; hanno votato a favore 122 paesi su 124 partecipanti al voto (dei 195 stati che compongono l'Onu hanno partecipato ai negoziati che hanno messo capo al trattato 129 paesi, mentre non hanno partecipato 66); il trattato entrera' in vigore dopo la ratifica da parte di almeno 50 stati.
Proibire le armi nucleari e' una urgente - la piu' urgente - necessita' per l'umanita' intera, poiche' le armi nucleari l'intera umanita' minacciano di distruzione.
Voci autorevolissime come il pontefice cattolico hanno ripetutamente sottolineato questa improcrastinabile esigenza; e cosi' tutte le altre maggiori autorita' morali del mondo e pressoche' l'intera comunita' scientifica internazionale.
L'attribuzione del Premio Nobel per la Pace di quest'anno all'Ican (la rete delle associazioni impegnate in tutto il mondo per il disarmo atomico) conferma questa consapevolezza.
Gia' centinaia di parlamentari italiani si sono espressi affinche' l'Italia sottoscriva e ratifichi al piu' presto il Trattato; ed e' ragionevole supporre che nessun parlamentare, come nessun ministro, vorra' sottrarsi a un impegno che ogni essere umano sente giusto e necessario: abolire le armi atomiche prima che esse annichiliscano la civilta' umana.
*
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
la sua storia personale attesta che anche lei da molti anni condivide l'impegno per il disarmo nucleare.
Prima che si concluda la legislatura in corso si adoperi affinche' l'Italia sottoscriva e ratifichi al piu' presto il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
Augurandole ogni bene...

2. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]

Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"

3. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: IL MOVIMENTO NONVIOLENTO ADERISCE ALLA CAMPAGNA PER L'ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELLA PACE
[Dal sito www.azionenonviolenta.it riprendiamo il seguente intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' stato fondamentale ideatore, animatore e portavoce dell'"Arena di pace e disarmo" del 25 aprile 2014 e coordina la campagna "Un'altra Difesa e' possibile". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

Il Movimento Nonviolento aderisce alla campagna, promossa dall'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII e rivolta alle Istituzioni, al Parlamento, al Governo, per l'istituzione del Ministero della Pace.
Le motivazioni di questa adesione vengono da lontano e si intrecciano con il nostro attuale impegno nella campagna per la Difesa civile non armata e nonviolenta.
In un articolo del 1948, Aldo Capitini mostrava la speranza che il Fronte Democratico Popolare potesse accogliere la sua proposta di istituire il servizio civile e quella di un Ministero della pace o almeno di un Commissariato per la "Resistenza alla guerra". La sua proposta fu destinata al naufragio dopo il risultato elettorale da cui la sinistra usci' sconfitta.
Capitini proponeva l'istituzione di un Ministero (o Commissariato - oggi diremmo Dipartimento) per la pace e per la resistenza alla guerra. Questi i compiti da lui immaginati: "Esso dovrebbe addestrare tutti i cittadini, fin da fanciulli, alla noncollaborazione nonviolenta con un eventuale invasore. In quanti modi si puo' ostacolare l'invasore senza uccidere nessuno! Ma bisogna imparare, bisogna avere pronti certi mezzi. Una noncollaborazione attivissima di moltitudini non e' una terza via oltre la guerra e il cedere? oltre il prendere le armi, che oramai sarebbe sempre al servizio di altri, e il cedere a chi porti la guerra qui?" (Mattino del popolo, 13 marzo 1948).
Settant'anni dopo torna l'idea/proposta, rivolta al mondo della politica, di istituire il Ministero per la pace come una cabina di regia istituzionale che sia in grado di dar corpo ad una politica strutturale per la pace e la prevenzione della violenza. L'ispirazione principale deriva dall'articolo 11 della Costituzione, sia nel suo imperativo di "ripudio della guerra", sia nella necessita' di un "ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni".
Nel contempo c'e' bisogno di ottemperare all'articolo 52 della Carta costituzionale, rivolto ad ogni cittadino chiamato al "sacro dovere" della "difesa della patria".
Costruire la pace e difendere la patria sono le due facce della stessa medaglia.
La campagna "Un'altra difesa e' possibile" ha predisposto il testo della proposta di Legge n. 3438 "Istituzione del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta", all'esame della Commissione Difesa della Camera, intendendo il nuovo Dipartimento proprio come una "cabina di regia" della varie forme di difesa civile e non armata gia' esistenti nel Paese: il servizio civile, i corpi civili di pace, la protezione civile. Il riconoscimento giuridico di forme di difesa nonviolenta e' gia' stato fatto proprio dal nostro ordinamento (due sentenze della Corte costituzionale, la n. 164/1985 e la n. 470/1989, la legge del 230 del 1998 di riforma dell'obiezione di coscienza e la legge 64 del 2001 istitutiva del servizio civile nazionale, e con il Decreto Legislativo n. 40 del 6 marzo 2017 sul Servizio Civile Universale).
Dopo 45 anni dall'entrata in vigore della prima legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare e l'avvio del servizio civile, e' il momento di sottrarre la parola "difesa" al monopolio militare e di dare corpo ad una politica istituzionale per la pace.
Il Dipartimento della Difesa civile, non armata e nonviolenta ed il Ministero per la Pace sono le due gambe con le quali cammina la necessaria visione del combinato disposto degli articoli 11 e 52 della Costituzione: la costruzione della Pace e' il nuovo nome della Difesa della patria.
Mao Valpiana presidente del Movimento Nonviolento
Verona, 16 dicembre 2017

4. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

5. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. INCONTRI. "RETORICA E MITO NELLA TARDA LATINITA'". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 19 dicembre 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Retorica e mito nella tarda latinita'".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; hanno espresso altresi' il loro sostegno agli appelli affinche' il Senato deliberi in via definitiva la legge sullo "Ius soli". Ugualmente hanno espresso il loro sostegno all'appello affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto il trattato di proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017; hanno espresso inoltre il loro sostegno all'iniziativa per l'abrogazione dell'ergastolo; e la loro solidarieta' alla "Casa internazionale delle donne" di Roma.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Biagio Goldstein Bolocan, Manzoni, Centauria, Milano 2017, pp. 160, euro 4,90.
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Riletture
- AA. VV., Manzoni, Mondadori, Milano 1968, 1972, pp. 136.
- Marta Boneschi, Quel che il cuore sapeva. Giulia Beccaria, i Verri, i Manzoni, Mondadori, Milano 2004, Societa' Europea di Edizioni, Milano s.d., pp. VI + 420.
- Lanfranco Caretti, Manzoni. Ideologia e stile, Einaudi, Torino 1972, 1974, pp. X + 120.
- Pierantonio Frare (a cura di), Manzoni, Rcs, Milano 2017, pp. 168.
- Salvatore S. Nigro, Manzoni, Laterza, Roma-Bari 1978, 1985, pp. VI + 224.
- Giorgio Petrocchi, Manzoni. Letteratura e vita, Rizzoli, Milano 1971, pp. 280.
- Luigi Russo, Personaggi dei Promessi Sposi, Edizioni italiane, Roma 1945, Laterza, Bari 1952, 1965, pp. 392.
- Natalino Sapegno, Ritratto di Manzoni, Laterza, Roma-Bari 1961, 1974, pp. VIII + 288.
- Gino Tellini, Manzoni, Salerno, Roma 2007, Rcs, Milano 2016, pp. 384
- Ferruccio Ulivi, Il Romanticismo e Alessandro Manzoni, Cappelli, Bologna 1965, 1970, pp. 224.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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