[Nonviolenza] Ad alcune persone sollecite del bene comune un ragionamento e una proposta



 AD ALCUNE PERSONE SOLLECITE DEL BENE COMUNE UN RAGIONAMENTO E UNA PROPOSTA

Carissime e carissimi amici,
gentili signore e signori,
come sapete nella settimana entrante il Senato discutera' la nuova legge elettorale.
Vorremmo rivolgervi una preghiera: di voler contribuire a un rinnovato tentativo di persuadere la maggioranza dei senatori a prendere in considerazione la proposta formulata nell'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace: la proposta di riconoscere finalmente il diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.
Se foste disponibili, vi pregheremmo di voler scrivere alle senatrici ed ai senatori che riterrete utile contattare (i loro personali indirizzi di posta elettronica sono reperibili nel sito internet del Senato: www.senato.it) per sollecitarli a tal fine.
Ed ovviamente a far circolare ancora l'appello nei modi che riterrete opportuni.
*
Crediamo che conosciate gia' l'appello "Una persona, un voto" che a piu' riprese abbiamo fatto circolare in questi mesi; e dovrebbero conoscerlo altresi' pressoche' tutti i membri del Senato cui lo abbiamo ripetutamente inviato. Potreste scrivere delle lettere brevi, anche brevissime. Saprete voi, se vorrete aderire a questo invito, come formularle (un testo minimo potrebbe essere "La sollecitiamo a volersi adoperare per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia").
E crediamo che sappiate anche che 187 parlamentari tra deputati e senatori (quasi un quinto dell'intero parlamento), e con essi tre ministri emeriti, hanno gia' aderito al nostro appello; le vostre lettere potrebbero essere un utile incoraggiamento sia a chi si e' gia' espresso a favore, sia a chi ancora non lo ha fatto.
Qui di seguito riproduciamo ancora una volta il testo integrale dell'appello ed aggiungiamo alcune brevi considerazioni che potreste sottoporre all'attenzione delle senatrici e dei senatori.
*
L'appello recita: "Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia. Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Una persona, un voto. Il momento e' ora".
*
Aggiungiamo inoltre che sul riconoscimento del diritto di voto almeno per le elezioni amministrative (che e' gia' realta' in altri paesi europei) vi era gia' negli anni Novanta del secolo scorso in Italia un ampio consenso, ed alcuni anni fa l'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia (Anci) elaboro' un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", a sostegno del quale (insieme alla proposta di legge sullo "ius soli" - gia' approvata con alcune modifiche dalla Camera e che ovviamente invitiamo il Senato ad approvare al piu' presto in via definitiva) furono raccolte in tutta Italia migliaia e migliaia di firme con la campagna "L'Italia sono anch'io". Il progetto di legge elaborato dall'associazione che rappresenta i Comuni italiani in sostanza propone che nelle elezioni amministrative sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti da almeno cinque anni nel nostro paese. Sarebbe possibile approvarlo celermente, e costituirebbe un importante passo nella giusta direzione.
*
Ai legislatori vorremmo segnalare che stiamo parlando di quasi un decimo dell'intera effettiva popolazione italiana, di persone e famiglie che nella loro generalita' vivono qui da molti anni, qui fanno crescere i loro figli, qui vivranno per tutta la vita.
Questo e' anche il loro paese, queste persone sono parte del popolo italiano.
I loro diritti democratici, i loro diritti umani, se non potranno esercitarli qui dove vivono, non potranno concretamente esercitarli in nessun luogo.
L'Italia e' una repubblica democratica: come si puo' continuare a negare a quasi un decimo della popolazione che in Italia vive il primo diritto democratico, il diritto di voto?
Ogni persona che vi ragioni sopra con retto discernimento e cuore sincero si rende conto che una cosi' flagrante iniquita' deve cessare: una persona, un voto.
*
Carissime e carissimi amici,
gentili signore e signori,
grazie per l'attenzione, e di nuovo grazie se vorrete aderire a questo invito (qualora invece non foste d'accordo scusateci per il disturbo).
Cordialmente,

il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 22 ottobre 2017

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com