[Nonviolenza] Telegrammi. 2806



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2806 del 25 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Margot

2. "Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri": Genocidio

3. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. Carogno Mozzarecchi: Chi ade' affavore de 'sto iusse soli

7. Omero Delli Storti: La sfinge incontra Edipo

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. LUTTI. MARGOT

 

E' deceduta Margot (Margherita Galante Garrone).

Per molti di noi un punto di riferimento.

 

2. HIC ET NUNC. "CHIESA DI TUTTI, CHIESA DEI POVERI": GENOCIDIO

[Dalla newsletter n. 29 del 7 agosto 2017 di "Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri" (un'esperienza promossa da Ranero La Valle e da altri amici che molto amiamo) riprendiamo e diffondiamo]

 

Cari amici,

il caparbio rifiuto europeo di far posto ai profughi e la maldestra condotta del governo italiano sui migranti (la dottrina Minniti, i vincoli posti alle operazioni di soccorso, la spedizione delle navi militari in Libia) hanno innescato una rovinosa deriva dell'opinione pubblica, sostenuta da una inaudita campagna di stampa contro ogni forma di accoglienza e di solidarieta'. Questa, a ben vedere, al di la' del supposto obiettivo delle Ong, ha di mira il papa che, con i gesti di Lampedusa e Lesbo, ha squarciato la cortina dell'omerta' e ha posto la questione politica e morale della risposta da dare alla piu' grande tragedia del nostro tempo, quella delle migrazioni di massa.

E' cominciata da li' la serie degli eventi: prima l'Italia ha avviato l'operazione "Mare nostrum", pensando che fosse a buon mercato, poi Alfano, dopo un anno, l'ha fatta chiudere, i populismi egoisti e xenofobi si sono scatenati, la stampa e le tv hanno fatto da sponda alla paura e all'intolleranza, il governo ora passa alle maniere forti, Renzi e gli altri vecchi politici non pensano se non in termini di consenso per il potere, ed ecco che quello che stiamo per compiere prende il suo vero nome: un genocidio. L'esperienza del Novecento ci dice che dei genocidi e' meglio accorgersi prima o nel mentre che si compiono, piuttosto che commemorarli o negarli dopo.

In che senso l'Europa e l'Italia sono oggi a rischio di perpetrare un genocidio? Genocidio e' una parola che nemmeno esisteva prima della Shoa', benche' molti ce ne fossero stati nella storia. Vuol dire uccidere un popolo, ma non di una sola nazione, tant'e' che gli Ebrei uccisi nei campi erano di tutte le nazioni. E non vuol dire nemmeno uccidere tutti i membri di un popolo, ma anche solo alcuni o una parte di loro per nessun'altra  ragione che per l'appartenenza a quel popolo, a quel gruppo, a quel "genus". Volere che un popolo non esista, negare di riconoscerlo, misconoscere la qualita' umana dei suoi membri e' l'inizio del genocidio, come lo e' stato l'apartheid, la soppressione dell'identita' degli Indios, il regime di discriminazione razziale in America, la difesa degli uni identificata nella cancellazione o non visibilita' degli altri. Quello dei migranti e' un popolo, di molte nazioni, identificato dalla tragedia comune della fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame, dalla siccita', dallo sfruttamento coloniale, dalla miseria endemica vigilata dalla Banca mondiale. Fare in modo che essi non ci siano per noi, fermarli sulle zattere e sui barconi prima che arrivino, ostacolarne con le armi e con i "codici" l'approdo, rimandarli in terre di prigionia che non sono la loro patria, aiutarli a casa loro, cioe' a restarsene e a morire nei loro inferni, e' un genocidio, finche' non si inventera' un'altra parola simile a questa. La liberta' dei mari era stata inventata da Grozio, come condizione e culmine della modernita', a cui egli aveva offerto la formula della laicita' che vige tuttora. Stiamo buttando a mare anche quella, insieme all'universalita' dei diritti, insieme all'idea che gli uomini potessero farcela a vivere insieme in giusti ordinamenti senza uccidersi.

Percio' il nostro sito pronuncia oggi la grave parola "genocidio". Non per accusare, ma perche' ci accorgiamo di quello che stiamo facendo, che stiamo per fare.

 

3. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio

Roberta Agostini, deputata

Luisella Albanella, deputata

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Peppe Amato, pensionato

Dino Angelini

Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'

Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore

Laura Arduni, impiegata

Ileana Argentin, deputata

Massimo Artini, deputato

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Raffaele Barbiero, operatore sociale

Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Lorenzo Basso, deputato

Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale

Eleonora Bechis, deputata

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari

Paolo Beni, deputato

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza

Severina Berselli

Grazia Maria Bertini, docente

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Stella Bianchi, deputata

Giovanni Bianco, giurista e professore universitario

Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini

Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo

Tamara Blazina, deputata

Michele Boato, ecologista

Laura Boccardo, impiegata

Fabrizio Bocchino, senatore

Antonio Boccuzzi, deputato

Paola Boldrini, deputata

Francesca Bonomo, deputata

Michele Bordo, deputato

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Giovanni Bosco

Paolo Bosi, docente universitario

Luisa Bossa, deputata

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Beatrice Brignone, deputata

Claudio Broglia, senatore

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Vincenza Bruno Bossio, deputata

Enrico Buemi, senatore

Renata Bueno, deputata

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale

Salvatore Capone, deputato

Sabrina Capozzolo, deputata

Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Renzo Carella, deputato

Anna Maria Carloni, deputata

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Rodolfo Carpigo

Marco Carra, deputato

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra

Floriana Casellato, deputata

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Franco Cassano, deputato

Felice Casson, senatore

Francesco Cassotti

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Umberto Castra, obiettore di coscienza

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Marco Causi, deputato

padre Carlo Cautillo cp

Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo

Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"

Nello Centomo

Massimo Cervellini, senatore

Maurizio Chierici, giornalista

Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo

Vannino Chiti, senatore

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Eleonora Cimbro, deputata

Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino

Monica Cirinna', senatrice

Michele Citoni, documentarista

Valter Ciurli, architetto

Giuseppe Civati, deputato

Roberto Cociancich, senatore

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Corrado Corradini, giornalista

Paolo Corsini, senatore, docente universitario

Paolo Cova, deputato

Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Giuseppe Luigi Cucca, senatore

Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana

Gianni Cuperlo, deputato

Erica D'Adda, senatrice

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Alfredo D'Attorre, deputato

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano

Giorgio Demurtas, docente universitario

Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore

Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Lello Di Gioia, deputato

Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia

Marco Di Lello, deputato

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nerina Dirindin, senatrice

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Umberto D'Ottavio, deputato

Anna Draghetti, pensionata

Donatella Duranti, deputata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Anna Maria Eramo

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Fulvio Faro, operatore sociosanitario

Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari

Laura Fasiolo, senatrice

Marco Fedi, deputato

Ciccio Ferrara, deputato

Elena Ferrara, senatrice

Valerio Ferri

Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro

Vincenzo Folino, deputato

Paolo Fontanelli, deputato

Maria Bernarda Forcella

Federico Fornaro, senatore

Filippo Fossati, deputato

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana

Marco Furfaro, Campo Progressista

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Carlo Galli, professore universitario e deputato

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Paolo Gandolfi, deputato

Maria Grazia Gatti, senatrice

Nino Gernone

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Anna Giacobbe, deputata

Giorgio Giannini, storico e saggista

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza

Andrea Giorgis, deputato

Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace

Gianni Girotto, senatore

Luisa Gnecchi, deputata

Miguel Gotor, senatore

Gero Grassi, deputato

Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Monica Gregori, deputata

Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Giuseppe Guerini, deputato

Maria Cecilia Guerra, senatrice

Paolo Guerrieri, senatore

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Maria Iacono, deputata

Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti

Vanna Iori, deputata e docente universitaria

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Florian Kronbichler, deputato

Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Luigi Lacquaniti, deputato

Silvio Lai, senatore

Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento

Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Sergio Lo Giudice, senatore

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Doris Lo Moro, senatrice

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Andrea Maestri, deputato

Patrizia Maestri, deputata

Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Alessandro Magni

Gianna Malisani, deputata

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Massimiliano Manfredi, deputato

Claudia Mannino, deputata

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Maino Marchi, deputato

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Raffaella Mariani, deputata

Miriam Marino

Giovanna Martelli, deputata

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Claudio Martini, senatore

Michela Marzano, deputata, filosofa

Elvira Mastrovincenzo, docente

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Alessandro Mazzoli, deputato

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto

Michele Meta, deputato

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Sara Michieletto

Corradino Mineo, senatore

Franco Mirabelli, senatore

Michele Mognato, deputato

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Daniele Montroni, deputato

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Mario Morgoni, senatore

Rosangela Mura, attivista

Delia Murer, deputata

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Martina Nardi, deputata

Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

Loris Nobili, Roma

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Luciano Oliveri, pensionato

Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia

Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma

Luca Paolocci, Usb Viterbo

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione

Oreste Pastorelli, deputato

Luca Pastorino, deputato

Edoardo Patriarca, deputato

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Carlo Pegorer, senatore

Serena Pellegrino, deputata

Vinicio Peluffo, deputato

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Alessia Petraglia, senatrice

Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Fiora Pezzoli, psicoterapeuta

Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano

Salvatore Piccolo, deputato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Antonio Placido, deputato

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Margherita Rambaldi

Roberto Rampi, deputato

Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica

Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna

Francesco Ribaudo, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei

Lara Ricciatti, deputata

Annamaria Rivera, antropologa

Maria Grazia Rocchi, deputata

Giuseppe Romanini, deputato

Dario Rossi, avvocato

Gessica Rostellato, deputata

padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano

Giorgio Roversi, pensionato

Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche

Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma

Enrica Salvatori, docente universitaria

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Giovanna Sanna, deputata

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo

Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Francesco Scalia, senatore

Gian Piero Scanu, deputato

Gabriele Scaramuzza, pensionato

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Gea Schiro', deputata

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia

Arturo Scotto, deputato

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Angelo Senaldi, deputato

Marneo Serenelli, docente e psicologo

Marina Sereni, deputata

Camilla Sgambato, deputata

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Paolo Sighinolfi

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, Cgil nazionale

Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza

Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza

Gabriele Spallone

Luca Spegne, docente

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Gianluca Susta, senatore

Bruno Tabacci, deputato

Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione

Francesco Tanzarella

Veronica Tentori, deputata

Alessandra Terrosi, deputata

Marietta Tidei, deputata

Walter Tocci, senatore

Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo

Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"

Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato

Alessandro Triulzi, storico, docente universitario

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Stefano Vaccari, senatore

Giuseppe Vacciano, senatore

Daniela Valentini, senatrice

Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia

Liliana Ventricelli, deputata

Walter Verini, deputato

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune

Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Sandra Zampa, deputata

Alessandro Zan, deputato

Lorenzo Zaniboni

Giorgio Zanin, deputato

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. DE ORATORIBUS. CAROGNO MOZZARECCHI: CHI ADE' AFFAVORE DE 'STO IUSSE SOLI

 

Chi ade' affavore de 'sta legge bbuffa

e' 'n traditore de la patria e 'n porco

ma la capoccia cia' ssolo la muffa

e ssi lo 'ncontro vegghi si lo corco.

 

'Sto iusse soli ade' 'na zzozza truffa

de 'sti zzozzoni che le magni 'n orco

e nne la mmerda bbravo chi j'attuffa

la zzucca loro vota de biforco.

 

Come sarebb'a ddi' cche sso' itajane

tutti li fii che nasciono 'n Itaja?

e ssi ciavessero 'r muso da cane?

 

sara' ggente che ccanta oppur'abbaia?

chi ggarantisce che sso' ttutt'ariane?

ma pprima io je sparo a 'sta marmaja.

 

7. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLI STORTI: LA SFINGE INCONTRA EDIPO

 

Se poi la sfinge c'era davvero, come gli untori a Milano. O non era la solita invenzione della propaganda del partito.

*

La gente mi odia, lo so. E poiche' mi odia mi attribuisce la colpa per la pestilenza che ha colpito Tebe. Che c'entro io? Niente. Ma per loro io sono colpevole di tutto. Dapprima sono restata indifferente, poi ci ho riso, poi e' sopravvenuta l'amarezza, poi la rabbia per la menzogna, per la calunnia, per l'ingiustizia, per la stupidita'. Poi l'odio per i mentitori, i calunniatori, gli iniqui, gli stolti. Cosi' e' sorto questo conflitto tra noi. Dovevo pur difendermi. Dovevo pur punirli.

Me ne sto appostata qui su questa rupe fuori della citta', che domino dall'alto. E col mio fucile di precisione abbatto chi si azzarda per le strade. Ma nottetempo devono essere riusciti a inviare qualcuno a chiedere soccorsi.  Ci vorrebbe il napalm.

Con la dinamite ho fatto saltare i costoni dei monti lungo le vie di accesso. Ci sono tratti in cui non puo' passare piu' di una persona per volta, allo scoperto, arrampicandosi a fatica. E io li abbatto tutti i temerari. Ho comprato un visore notturno.

Alla fine hanno deciso di venire a trattare. Ma io me ne infischio dei loro stracci bianchi. Li lascio avanzare, li lascio avanzare, e quando gia' sorridono li abbatto. All'inferno, potevano pensarci prima.

Invece i forestieri li tratto diversamente, se passano dalla via opposta alla mia postazione (che poi in realta' e' la stessa unica via che attraversa tutto il paese per lungo) li lascio entrare in citta': tanto non ne uscranno vivi. Sparo solo a chi esce. Quelli che invece cercano di entrare dalla strada che passa proprio sotto la mia rupe, quando sono proprio sotto la canna del mio fucile intimo loro l'altola', i fessi che si mettono a correre muoiono subito; con gli altri mi piace fare un po' di conversazione, parlare del piu' e del meno, di jazz, di quello che succede ad Atene, di come va la guerra di Spagna. Poi quando sono stanca, e di solito mi stanco presto, li pongo di fronte all'alternativa: o rispondono a un indovinello, o sono morti. Sara' il nervosismo, sara' che sono ignoranti come crastiche, non ci azzeccano mai. Adesso arriva questo tizio stravolto, lui non lo sa che e' il figlio del re, il re che per strada ha ammazzato.

*

- Altola', chi va la'?

- Uno straniero.

- Che e' come dire un angelo, non ti pare di essere troppo presuntuoso?

- Sono piuttosto l'uomo piu' infelice del mondo.

- Tutti gli uomini lo sono, ed e' ancora niente rispetto alle donne.

- E che c'entrano le donne con l'infelicita'? Non sono esseri umani, sono merci e macchine.

- Quasi quasi ti sparo subito.

- Ma spara, spara, che tanto non me ne frega niente.

- Senti senti, non hai paura di morire?

- Morire? Morire e' riposare dopo tante sofferenze: ho i piedi piagati dalla nascita e devo sempre camminare, il mio buon padre mi ha detto di non essere mio padre e che quello vero mi fece esporre alle belve; non lo so se e' vero, forse me lo ha detto solo perche' un indovino mi disse che avrei ucciso mio padre; nel dubbio su quale fosse la verita' - chi mai puo' sapere cos'e' la verita'? - ho lasciato la citta' in cui ho sempre vissuto e sono giunto qui a Tebe dove tutti soffrono, almeno staro' tra i miei pari.

- Nobile proposito.

- Strada facendo ho incontrato un vecchio re zoppo e tracotante. Voleva impormi la sua volonta'. Ma io non conosco legge e quando mi ha percosso col suo scettro sulla schiena mi sono rivoltato e con queste mani, con queste mani gli ho stretto il collo finche' gli e' scoppiato il cuore. Poi ho proseguito il mio cammino.

- Edificante aneddoto.

- Tu m'irridi, ma se sapessi cosa significa essere un reietto.

- Caro ragazzo, ma a chi credi di parlare?

- All'orrido mostro che opprime questa popolosa citta'.

- Con la pestilenza non e' piu' tanto popolosa.

- Ma resta antica e nobile.

- E cosa c'e' a questo mondo che non pretenda di essere antico e nobile? Solo i telefonini.

- Ti fai gioco di me, ma so le tue regole: avanti, sputa il tuo indovinello e vediamo che accade.

- E cosa pensi che possa accadere?

- Delle due l'una: o che io sbaglio la risposta e tu mi uccidi, ed avrai posto fine al mio dolore e al mio esilio; oppure che io indovino e sopravvivo.

- Mi sembra una posta sbilanciata: se tu indovini dovrei morire io, non ti pare?

- Ma tu sei un mostro.

- E tu sei un principe.

- Non volevo offendere.

- Neppure io.

- Avanti con la domanda, son pronto, avanti.

- Tu forse sei pronto ma io ancora no. Vorrei fare ancora un po' di conversazione tra persone civili.

- Ma tu non sei una persona civile.

- E tu?

- Io si', sono greco.

- Se e' per questo sono greca anch'io.

- Ma tu sei un mostro.

- E tu un principe, lo abbiamo gia' detto.

- Ma cosa vuoi da me?

- Esattamente quello che tu vuoi da me, un'oretta di psicoterapia a modico costo.

- Non capisco quello che dici.

- Perche' non hai letto il dottor Freud di Vienna.

- E' un nome che non mi dice niente.

- Ma anche se lui non dice niente a te, tu invece a lui dici parecchio.

- Non sono mai stato a Vienna, se tu dici che gli parlero' dovro' andarci, e per andarci dovrei prima sopravvivere a questa prova, il che significa che tu stai per morire.

- Piano, piano, quanto corri ragazzo mio. Non c'e' bisogno di vedere una persona per parlargli, non ti hanno mai parlato delle lettere, della tv? E magari il meglio di te non e' quello che deve ancora avvenire, ma quello che ti e' gia' successo.

- Si dice sempre cosi', ma se mi guardo alle spalle vedo solo umiliazioni e angoscia.

- Si dice sempre cosi'.

- L'ho detto prima io.

- E prima di te innumerevoli altri.

- Insomma, si puo' sapere questo indovinello?

- Visto che hai tanta fretta...

- E tu no?

- Io no, la fretta e' una cattiva consigliera.

- E la lentezza non sfugge alla morte.

- Che battute da teatro tragico, o dell'assurdo.

- Parlo come mi pare e non mi piace essere preso in giro.

- Ecco, adesso sei piu' ruspante.

- Tu mi offendi continuamente, perche'?

- Per prepararti a quello che ti attende.

- E che mi attende?

- Il tuo destino.

- Che banalita'.

- Pensavi forse che il destino non fosse banale? Tutto e' banale e innanzitutto il male.

- Tu devi essere un'esperta.

- E tu no?

- Tutti lo siamo.

- Adesso hai detto bene.

- Grazie. E posso quindi finalmente sentire 'sto dannato indovinello che nessuno risolve?

- Ma no, non e' sempre lo stesso indovinello, ne faccio uno diverso per ogni persona.

- Non lo avrei immaginato, pensavo fosse sempre lo stesso.

- In un certo senso si' e in un certo senso no.

- E' questo l'indovinello?

- No, no, questa era la spiegazione.

- Ma se l'indovinello e' sempre diverso allora ne conosci un gran numero.

- Forse che si' e forse che no.

- Potresti scrivere un libro di indovinelli.

- Ah, questo no. Un indovinello funziona una volta sola. Messo su un libro si dissecca e muore.

- L'indovinello muore?

- L'indovinello, il libro, tutti e tutto.

- Tutto muore?

- Tutto, anche il cosmo.

- Questo non posso crederlo.

- E' che la tua visione del mondo non e' scientificamente aggiornata.

- Riprendi a offendermi perche' non ho studiato.

- Proprio no, in fede mia. E che ci sarebbe poi da studiare?

- Le arti del trivio e del quadrivio.

- Ma qui non c'e' neppure un bivio, c'e' solo questa via che mena a Tebe, e tu sei sotto il tiro del mio fucile, non complichiamo le cose.

- E' vero, non complichiamo le cose, avanti con l'indovinello e non se ne parli piu'.

- Hai detto la parola magica: non se ne parli piu'. Tu l'hai voluto.

*

Conosco tre versioni della conclusione di questa leggenda.

Nella prima la sfinge mostra a Edipo uno specchio. Ma per farlo deve lasciare la carabina: Edipo in due balzi le e' sopra, afferra il fucile e colpendola ripetutamente col calcio dell'arma le fracassa la testa. Poi la scaraventa giu' dalla rupe e pensa a cosa raccontare ai tebani.

Nella seconda la sfinge sparisce nel nirvana, del suo odio e' stata medicata da quelle poche sterili parole, il suo dolore ora lo sosterra' Edipo. Che aspetta un'ora o due, poi scala la rupe, trova il fucile e col fucile a tracolla entra in Tebe annunciando che ha soppresso la sfinge e con essa la peste, e che per festeggiare si faccia una grande pira su cui bruciare i morti e tutti i loro beni, poi tutti giu' nel fiume alle abluzioni e poi speriamo bene. Segue magnifica una festa, qualcuno muore ancora ma non ci si fa piu' caso, e' l'effetto placebo.

La terza e' la piu' oscura nelle fonti: la sfinge non dice piu' nulla, Edipo ascende la rupe, la trova bellissima, si accoppiano, poi dormono, poi Edipo si sveglia per primo e le taglia la testa per essere re. Ne mangia le carni a sazieta', quel che resta lo brucia. La testa la porta con se' come trofeo infilzata sulla canna del fucile entrando a Tebe. Giunto in piazza spara due colpi in aria attraverso quello che poche ore prima era un bellissimo volto di donna ed ora un gran grumo di sangue, il popolo si aduna, lui grida forte che l'umanita' ha sconfitto il mostro, la civilta' ha estinto la barbarie, il bene prevale sul male, e lui sara' re della citta'. Non s'attenti a  tornare il vecchio sovrano, la carabina ha ancora molti colpi. Il vecchio sovrano non tornera'. Col regno il nuovo re si prende anche la regina - merce tra le merci, preda tra le prede - e il resto lo sapete.

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Fenomenologia dello Spirito, Rusconi, Milano 1995, pp. 1152.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2806 del 25 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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