[Nonviolenza] Una persona, un voto. 167



 

====================

UNA PERSONA, UN VOTO

====================

Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 167 del 31 luglio 2017

 

In questo numero:

1. Nell'anniversario della nascita di Primo Levi a Viterbo un incontro di studio su "Se questo e' un uomo"

2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Alcuni testi di Primo Levi

 

1. INCONTRI. NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI PRIMO LEVI A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SU "SE QUESTO E' UN UOMO"

 

Ricorrendo l'anniversario della nascita di Primo Levi, la mattina di lunedi' 31 luglio 2017 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul primo dei capolavori del grande testimone della dignita' umana, il libro "Se questo e' un uomo".

*

Primo Levi e' nato a Torino il 31 luglio 1919, e qui e' tragicamente deceduto l'11 aprile 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei piu' grandi testimoni della dignita' umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti piu' alti dell'impegno civile in difesa dell'umanita'. Libri come Se questo e' un uomo e I sommersi e i salvati costituiscono non solo strumenti di conoscenza imprescindibili, ma sono anche una preziosa risorsa, un immenso bene per la mente ed il cuore - l'animo, l'anima - di chiunque li legga (ma tutte le opere di Primo Levi andrebbero lette, non vi e' una sola parola superflua, tutto in esse e' verita' e sollecitudine per l'umanita', azione nonviolenta che reca conforto ed aiuto, impegno di pace e di liberazione). Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo e' un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L'altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 e' apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilit, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa". Ora l'intera opera di Primo Levi (e una vastissima selezione di pagine sparse) e' raccolta nei due volumi delle Opere, Einaudi, Torino 1997, a cura di Marco Belpoliti. Tra le opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignita' dell'uomo, Cittadella, Assisi 1994; Marco Belpoliti, Primo Levi, Bruno Mondadori, Milano 1998; Anna Bravo, Raccontare per la storia, Einaudi, Torino 2014; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un'antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Ernesto Ferrero, Primo Levi. La vita, le opere, Einaudi, Torino 2007; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Enrico Mattioda, Levi, Salerno, Roma 2011, Rcs, Milano 2016; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976. Cfr. anche il sito del Centro Internazionale di Studi Primo Levi (www.primolevi.it).

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

 

2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio

Roberta Agostini, deputata

Luisella Albanella, deputata

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Peppe Amato, pensionato

Dino Angelini

Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'

Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore

Laura Arduni, impiegata

Ileana Argentin, deputata

Massimo Artini, deputato

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Raffaele Barbiero, operatore sociale

Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Lorenzo Basso, deputato

Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale

Eleonora Bechis, deputata

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari

Paolo Beni, deputato

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza

Severina Berselli

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Stella Bianchi, deputata

Giovanni Bianco, giurista e professore universitario

Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini

Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo

Tamara Blazina, deputata

Michele Boato, ecologista

Laura Boccardo, impiegata

Fabrizio Bocchino, senatore

Antonio Boccuzzi, deputato

Paola Boldrini, deputata

Francesca Bonomo, deputata

Michele Bordo, deputato

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Giovanni Bosco

Paolo Bosi, docente universitario

Luisa Bossa, deputata

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Beatrice Brignone, deputata

Claudio Broglia, senatore

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Vincenza Bruno Bossio, deputata

Enrico Buemi, senatore

Renata Bueno, deputata

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale

Salvatore Capone, deputato

Sabrina Capozzolo, deputata

Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Renzo Carella, deputato

Anna Maria Carloni, deputata

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Rodolfo Carpigo

Marco Carra, deputato

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra

Floriana Casellato, deputata

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Franco Cassano, deputato

Felice Casson, senatore

Francesco Cassotti

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Marco Causi, deputato

padre Carlo Cautillo cp

Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo

Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"

Nello Centomo

Massimo Cervellini, senatore

Maurizio Chierici, giornalista

Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo

Vannino Chiti, senatore

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Eleonora Cimbro, deputata

Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino

Monica Cirinna', senatrice

Michele Citoni, documentarista

Valter Ciurli, architetto

Giuseppe Civati, deputato

Roberto Cociancich, senatore

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Corrado Corradini, giornalista

Paolo Corsini, senatore, docente universitario

Paolo Cova, deputato

Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Giuseppe Luigi Cucca, senatore

Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana

Gianni Cuperlo, deputato

Erica D'Adda, senatrice

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Alfredo D'Attorre, deputato

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano

Giorgio Demurtas, docente universitario

Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore

Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Lello Di Gioia, deputato

Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia

Marco Di Lello, deputato

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nerina Dirindin, senatrice

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Umberto D'Ottavio, deputato

Anna Draghetti, pensionata

Donatella Duranti, deputata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Anna Maria Eramo

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Fulvio Faro, operatore sociosanitario

Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari

Laura Fasiolo, senatrice

Marco Fedi, deputato

Ciccio Ferrara, deputato

Elena Ferrara, senatrice

Valerio Ferri

Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro

Vincenzo Folino, deputato

Paolo Fontanelli, deputato

Maria Bernarda Forcella

Federico Fornaro, senatore

Filippo Fossati, deputato

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana

Marco Furfaro, Campo Progressista

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Carlo Galli, professore universitario e deputato

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Paolo Gandolfi, deputato

Maria Grazia Gatti, senatrice

Nino Gernone

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Anna Giacobbe, deputata

Giorgio Giannini, storico e saggista

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza

Andrea Giorgis, deputato

Gianni Girotto, senatore

Luisa Gnecchi, deputata

Miguel Gotor, senatore

Gero Grassi, deputato

Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Monica Gregori, deputata

Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Giuseppe Guerini, deputato

Maria Cecilia Guerra, senatrice

Paolo Guerrieri, senatore

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Maria Iacono, deputata

Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti

Vanna Iori, deputata e docente universitaria

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Florian Kronbichler, deputato

Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Luigi Lacquaniti, deputato

Silvio Lai, senatore

Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento

Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Sergio Lo Giudice, senatore

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Doris Lo Moro, senatrice

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Andrea Maestri, deputato

Patrizia Maestri, deputata

Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Alessandro Magni

Gianna Malisani, deputata

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Massimiliano Manfredi, deputato

Claudia Mannino, deputata

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Maino Marchi, deputato

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Raffaella Mariani, deputata

Miriam Marino

Giovanna Martelli, deputata

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Claudio Martini, senatore

Michela Marzano, deputata, filosofa

Elvira Mastrovincenzo, docente

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Alessandro Mazzoli, deputato

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto

Michele Meta, deputato

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Sara Michieletto

Corradino Mineo, senatore

Franco Mirabelli, senatore

Michele Mognato, deputato

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Daniele Montroni, deputato

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Mario Morgoni, senatore

Rosangela Mura, attivista

Delia Murer, deputata

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Martina Nardi, deputata

Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

Loris Nobili, Roma

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Luciano Oliveri, pensionato

Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia

Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma

Luca Paolocci, Usb Viterbo

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione

Oreste Pastorelli, deputato

Luca Pastorino, deputato

Edoardo Patriarca, deputato

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Carlo Pegorer, senatore

Serena Pellegrino, deputata

Vinicio Peluffo, deputato

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Alessia Petraglia, senatrice

Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Fiora Pezzoli, psicoterapeuta

Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano

Salvatore Piccolo, deputato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Antonio Placido, deputato

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Margherita Rambaldi

Roberto Rampi, deputato

Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica

Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna

Francesco Ribaudo, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei

Lara Ricciatti, deputata

Annamaria Rivera, antropologa

Maria Grazia Rocchi, deputata

Giuseppe Romanini, deputato

Dario Rossi, avvocato

Gessica Rostellato, deputata

padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano

Giorgio Roversi, pensionato

Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche

Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma

Enrica Salvatori, docente universitaria

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Giovanna Sanna, deputata

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo

Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Francesco Scalia, senatore

Gian Piero Scanu, deputato

Gabriele Scaramuzza, pensionato

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Gea Schiro', deputata

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia

Arturo Scotto, deputato

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Angelo Senaldi, deputato

Marneo Serenelli, docente e psicologo

Marina Sereni, deputata

Camilla Sgambato, deputata

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Paolo Sighinolfi

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, Cgil nazionale

Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza

Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza

Gabriele Spallone

Luca Spegne, docente

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Gianluca Susta, senatore

Bruno Tabacci, deputato

Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione

Francesco Tanzarella

Veronica Tentori, deputata

Alessandra Terrosi, deputata

Marietta Tidei, deputata

Walter Tocci, senatore

Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo

Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"

Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato

Alessandro Triulzi, storico, docente universitario

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Stefano Vaccari, senatore

Giuseppe Vacciano, senatore

Daniela Valentini, senatrice

Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia

Liliana Ventricelli, deputata

Walter Verini, deputato

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune

Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Sandra Zampa, deputata

Alessandro Zan, deputato

Lorenzo Zaniboni

Giorgio Zanin, deputato

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. MAESTRI. ALCUNI TESTI DI PRIMO LEVI

[Ancora una volta riproponiamo alcuni testi di Primo Levi]

 

Primo Levi: Shema'

[Da Primo Levi, Ad ora incerta (ma e' anche l'epigrafe che apre Se questo e' un uomo), ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 525]

 

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

 

Considerate se questo e' un uomo,

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un si' o per un no.

Considerate se questa e' una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza piu' forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

 

Meditate che questo e' stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi:

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

 

10 gennaio 1946

 

*

 

Primo Levi: Alzarsi

[Da Primo Levi, Ad ora incerta (ma e' anche l'epigrafe che apre La tregua), ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 526]

 

Sognavamo nelle notti feroci

Sogni densi e violenti

Sognati con anima e corpo:

Tornare; mangiare; raccontare.

Finche' suonava breve sommesso

Il comando dell'alba:

"Wstawac":

E si spezzava in petto il cuore.

 

Ora abbiamo ritrovato la casa,

Il nostro ventre e' sazio,

Abbiamo finito di raccontare.

E' tempo. Presto udremo ancora

Il comando straniero:

"Wstawac".

 

11 gennaio 1946

 

*

 

Primo Levi: Si immagini ora un uomo...

[Da Primo Levi, Se questo e' un uomo, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, p. 21]

 

Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sara' un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignita' e discernimento, poiche' accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potra' a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinita' umana; nel caso piu' fortunato, in base ad un puro giudizio di utilita'. Si comprendera' allora il duplice significato del termine "Campo di annientamento"...

 

*

 

Primo Levi: Che appunto perche'...

[Da Primo Levi, Se questo e' un uomo, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, p. 35]

 

Che appunto perche' il Lager e' una gran macchina per ridurci a bestie, noi bestie non dobbiamo diventare; che anche in questo luogo si puo' sopravvivere, e percio' si deve voler sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza; e che per vivere e' importante sforzarci di salvare almeno lo scheletro, l'impalcatura, la forma della civilta'. Che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti a ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma che una facolta' ci e' rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perche' e' l'ultima: la facolta' di negare il nostro consenso.

 

*

 

Primo Levi: Verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945

[Da Primo Levi, La tregua, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, pp. 205-206]

 

La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles ed io i primi a scorgerla (...).

Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi (...).

Non salutavano, non sorridevano, apparivano oppressi, oltre che da pieta', da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volonta' buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.

 

*

 

Primo Levi: Hurbinek

[Da Primo Levi, La tregua, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, p. 216]

 

Hurbinek, che aveva tre anni e forse era nato in Auschwitz e non aveva mai visto un albero; Hurbinek, che aveva combattuto come un uomo, fino all'ultimo respiro, per conquistarsi l'entrata nel mondo degli uomini, da cui una potenza bestiale lo aveva bandito; Hurbinek, il senzanome, il cui minuscolo avambraccio era pure stato segnato col tatuaggio di Auschwitz; Hurbinek mori' ai primi giorni del marzo 1945, libero ma non redento. Nulla resta di lui: egli testimonia attraverso queste mie parole.

 

*

 

Primo Levi: Approdo

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 542]

 

Felice l'uomo che ha raggiunto il porto,

Che lascia dietro se' mari e tempeste,

I cui sogni sono morti o mai nati;

E siede e beve all'osteria di Brema,

Presso al camino, ed ha buona pace.

Felice l'uomo come una fiamma spenta,

Felice l'uomo come sabbia d'estuario,

Che ha deposto il carico e si e' tersa la fronte

E riposa al margine del cammino.

Non teme ne' spera ne' aspetta,

Ma guarda fisso il sole che tramonta.

 

10 settembre 1964

 

*

 

Primo Levi: La bambina di Pompei

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 549]

 

Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra

Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna

Che ti sei stretta convulsamente a tua madre

Quasi volessi ripenetrare in lei

Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.

Invano, perche' l'aria volta in veleno

E' filtrata a cercarti per le finestre serrate

Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti

Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.

Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata

A incarcerare per sempre codeste membra gentili.

Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,

Agonia senza fine, terribile testimonianza

Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.

Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,

Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura

Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:

La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,

La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.

Nulla rimane della scolara di Hiroshima,

Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,

Vittima sacrificata sull'altare della paura.

Potenti della terra padroni di nuovi veleni,

Tristi custodi segreti del tuono definitivo,

Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.

Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.

 

20 novembre 1978

 

*

 

Primo Levi: Non ci sono demoni...

[Da Primo Levi, La ricerca delle radici, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 1519]

 

Non ci sono demoni, gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro, ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che e' senza ritorno.

 

*

 

Primo Levi: Partigia

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 561]

 

Dove siete, partigia di tutte le valli,

Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?

Molti dormono in tombe decorose,

Quelli che restano hanno i capelli bianchi

E raccontano ai figli dei figli

Come, al tempo remoto delle certezze,

Hanno rotto l'assedio dei tedeschi

La' dove adesso sale la seggiovia.

Alcuni comprano e vendono terreni,

Altri rosicchiano la pensione dell'Inps

O si raggrinzano negli enti locali.

In piedi, vecchi: per noi non c'e' congedo.

Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,

Lenti, ansanti, con le ginocchia legate,

Con molti inverni nel filo della schiena.

Il pendio del sentiero ci sara' duro,

Ci sara' duro il giaciglio, duro il pane.

Ci guarderemo senza riconoscerci,

Diffidenti l'uno dell'altro, queruli, ombrosi.

Come allora, staremo di sentinella

Perche' nell'alba non ci sorprenda il nemico.

Quale nemico? Ognuno e' nemico di ognuno,

Spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,

La mano destra nemica della sinistra.

In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:

La nostra guerra non e' mai finita.

 

23 luglio 1981

 

*

 

Primo Levi: Il superstite

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 576]

 

a B. V.

 

Since then, at an uncertain hour,

Dopo di allora, ad ora incerta,

Quella pena ritorna,

E se non trova chi lo ascolti

Gli brucia in petto il cuore.

Rivede i visi dei suoi compagni

Lividi nella prima luce,

Grigi di polvere di cemento,

Indistinti per nebbia,

Tinti di morte nei sonni inquieti:

A notte menano le mascelle

Sotto la mora greve dei sogni

Masticando una rapa che non c'e'.

"Indietro, via di qui, gente sommersa,

Andate. Non ho soppiantato nessuno,

Non ho usurpato il pane di nessuno,

Nessuno e' morto in vece mia. Nessuno.

Ritornate alla vostra nebbia.

Non e' mia colpa se vivo e respiro

E mangio e bevo e dormo e vesto panni".

 

4 febbraio 1984

 

*

 

Primo Levi: Contro il dolore

[Da Primo Levi, L'altrui mestiere, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 675]

 

E' difficile compito di ogni uomo diminuire per quanto puo' la tremenda mole di questa "sostanza" che inquina ogni vita, il dolore in tutte le sue forme; ed e' strano, ma bello, che a questo imperativo si giunga anche a partire da presupposti radicalmente diversi.

 

*

 

Primo Levi: Canto dei morti invano

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 615]

 

Sedete e contrattate

A vostra voglia, vecchie volpi argentate.

Vi mureremo in un palazzo splendido

Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco

Purche' trattiate e contrattiate

Le vite dei vostri figli e le vostre.

Che tutta la sapienza del creato

Converga a benedire le vostre menti

E vi guidi nel labirinto.

Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,

L'esercito dei morti invano,

Noi della Marna e di Montecassino

Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:

E saranno con noi

I lebbrosi e i tracomatosi,

Gli scomparsi di Buenos Aires,

I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia,

I patteggiati di Praga,

Gli esangui di Calcutta,

Gl'innocenti straziati a Bologna.

Guai a voi se uscirete discordi:

Sarete stretti dal nostro abbraccio.

Siamo invincibili perche' siamo i vinti.

Invulnerabili perche' gia' spenti:

Noi ridiamo dei vostri missili.

Sedete e contrattate

Finche' la lingua vi si secchi:

Se dureranno il danno e la vergogna

Vi annegheremo nella nostra putredine.

 

14 gennaio 1985

 

*

 

Primo Levi: Agli amici

[Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 623]

 

Cari amici, qui dico amici

Nel senso vasto della parola:

Moglie, sorella, sodali, parenti,

Compagne e compagni di scuola,

Persone viste una volta sola

O praticate per tutta la vita:

Purche' fra noi, per almeno un momento,

Sia stato teso un segmento,

Una corda ben definita.

 

Dico per voi, compagni d'un cammino

Folto, non privo di fatica,

E per voi pure, che avete perduto

L'anima, l'animo, la voglia di vita.

O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu

Che mi leggi: ricorda il tempo

Prima che s'indurisse la cera,

Quando ognuno era come un sigillo.

Di noi ciascuno reca l'impronta

Dell'amico incontrato per via;

In ognuno la traccia di ognuno.

Per il bene od il male

In saggezza o in follia

Ognuno stampato da ognuno.

 

Ora che il tempo urge da presso,

Che le imprese sono finite,

A voi tutti l'augurio sommesso

Che l'autunno sia lungo e mite.

 

16 dicembre 1985

 

*

 

Primo Levi: La vergogna del mondo

[Da Primo Levi, I sommersi e i salvati, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, pp. 1157-1158]

 

E c'e' un'altra vergogna piu' vasta, la vergogna del mondo. E' stato detto memorabilmente da John Donne, e citato innumerevoli volte, a proposito e non, che "nessun uomo e' un'isola", e che ogni campana di morte suona per ognuno. Eppure c'e' chi davanti alla colpa altrui, o alla propria, volge le spalle, cosi' da non vederla e non sentirsene toccato: cosi' hanno fatto la maggior parte dei tedeschi nei dodici anni hitleriani, nell'illusione che il non vedere fosse un non sapere, e che il non sapere li alleviasse dalla loro quota di complicita' o di connivenza. Ma a noi lo schermo dell'ignoranza voluta, il "partial shelter" di T. S. Eliot, e' stato negato: non abbiamo potuto non vedere. Il mare di dolore, passato e presente, ci circondava, ed il suo livello e' salito di anno in anno fino quasi a sommergerci. Era inutile chiudere gli occhi o volgergli le spalle, perche' era tutto intorno, in ogni direzione fino all'orizzonte. Non ci era possibile, ne' abbiamo voluto, essere isole; i giusti fra noi, non piu' ne' meno numerosi che in qualsiasi altro gruppo umano, hanno provato rimorso, vergogna, dolore insomma, per la colpa che altri e non loro avevano commessa, ed in cui si sono sentiti coinvolti, perche' sentivano che quanto era avvenuto intorno a loro, ed in loro presenza, e in loro, era irrevocabile. Non avrebbe potuto essere lavato mai piu'; avrebbe dimostrato che l'uomo, il genere umano, noi insomma, eravamo potenzialmente capaci di costruire una mole infinita di dolore; e che il dolore e' la sola forza che si crei dal nulla, senza spesa e senza fatica. Basta non vedere, non ascoltare, non fare.

 

*

 

Primo Levi: Il nocciolo di quanto abbiamo da dire

[Da Primo Levi, I sommersi e i salvati, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, pp. 1149-1150]

 

L'esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei Lager nazisti e' estranea alle nuove generazioni dell'Occidente, e sempre piu' estranea si va facendo a mano a mano che passano gli anni (...).

Per noi, parlare con i giovani e' sempre piu' difficile. Lo percepiamo come un dovere, ed insieme come un rischio: il rischio di apparire anacronistici, di non essere ascoltati. Dobbiamo essere ascoltati: al di sopra delle nostre esperienze individuali, siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale ed inaspettato, fondamentale appunto perche' inaspettato, non previsto da nessuno. E' avvenuto contro ogni previsione; e' avvenuto in Europa; incredibilmente, e' avvenuto che un intero popolo civile, appena uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar, seguisse un istrione la cui figura oggi muove al riso; eppure Adolf Hitler e' stato obbedito ed osannato fino alla catastrofe. E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo: questo e' il nocciolo di quanto abbiamo da dire.

 

*

 

Primo Levi: Al visitatore

[Da Primo Levi, testo pubblicato per l'inaugurazione del Memorial in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, ora in Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, pp. 1335-1336]

 

La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non puo' essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere del Lavoro nell'Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. E' vecchia sapienza, e gia' cosi' aveva ammonito Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza e' un seme che non si estingue.

E' triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia e' nato in Italia. E' il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della "vittoria mutilata", ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estendera', il culto dell'uomo provvidenziale, l'entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all'arbitrio di un solo.

Ma non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniamo noi, gli italiani che siamo morti qui. Accanto al fascismo, altro filo mai interrotto, e' nato in Italia, prima che altrove, l'antifascismo. Insieme con noi testimoniano tutti coloro che contro il fascismo hanno combattuto e che a causa del fascismo hanno sofferto, i martiri operai di Torino del 1923, i carcerati, i confinati, gli esuli, ed i nostri fratelli di tutte le fedi politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall'invasore nazionalsocialista.

E testimoniano insieme a noi altri italiani ancora, quelli che sono caduti su tutti i fronti della II Guerra Mondiale, combattendo malvolentieri e disperatamente contro un nemico che non era il loro nemico, ed accorgendosi troppo tardi dell'inganno. Sono anche loro vittime del fascismo: vittime inconsapevoli.

Noi non siamo stati inconsapevoli. Alcuni fra noi erano partigiani; combattenti politici; sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich crollava, straziati dal pensiero della liberazione cosi' vicina.

La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le citta' italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista, costretta all'antisemitismo dalle leggi di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalita' del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.

C'erano bambini fra noi, molti, e c'erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merci sui vagoni, e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, e' stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli piu' oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che e' stato civile, e che civile e' ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.

In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si e' toccato il fondo delle barbarie. Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell'odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, ne' domani ne' mai.

 

====================

UNA PERSONA, UN VOTO

====================

Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 167 del 31 luglio 2017

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com