[Nonviolenza] Telegrammi. 2557



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2557 del 9 dicembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Continua la strage nel Mediterraneo, continua la violenza razzista in Italia

2. Alcuni testi del mese di novembre 2014 (parte terza e conclusiva)

3. Maestre

4. Un incontro di studio a Viterbo sulla "Grammatica della fantasia" di Gianni Rodari

5. "L'azione educativa di Mario Lodi e di Lorenzo Milani". Un incontro di studio

6. Il Comune di Viterbo chieda al Parlamento italiano il riconoscimento dello Stato di Palestina

7. Ancora un promemoria per le persone partecipanti al "Tavolo per la pace" di Viterbo

8. Un incontro in memoria di Bianca Guidetti Serra

9. Alcune parole nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

10. Un incontro di studio su Virginia Woolf

11. Cinque meditazioni

12. Alcune quartine di qualche anno fa

13. Hannah Arendt

14. Virginia Woolf

15. Rachel Corrie

16. Simone de Beauvoir

17. Etty Hillesum

18. Rosa Luxemburg

19. Simone Weil

20. Maria Zambrano

21. Franca Ongaro Basaglia

22. Susan Sontag

23. Edith Stein

24. Germaine Tillion

25. Felicia Bartolotta Impastato

26. Olympe de Gouges

27. Billie Holiday

28. Miriam Makeba

29. Anna Achmatova

30. Rosanna Benzi

31. Annarita Buttafuoco

32. Emily Dickinson

33. Marianella Garcia

34. Violeta Parra

35. Ginetta Sagan

36. Bertha von Suttner

37. Emma Thomas

38. Sofia Vanni Rovighi

39. Adriana Zarri

40. Dina Bertoni Jovine

41. Anne Frank

42. Anna Freud

43. Ada Gobetti

44. Ricordato a Viterbo Vittorio Emanuele Giuntella

45. Per il riconoscimento dello stato di Palestina

46. Per Lucio Magri. Nel terzo anniversario della scomparsa

47. Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di Dorothy Day

48. Etty Hillesum, in memoriam

49. Segnalazioni librarie

50. La "Carta" del Movimento Nonviolento

51. Per saperne di piu'

 

1. HIC ET NUNC. CONTINUA LA STRAGE NEL MEDITERRANEO, CONTINUA LA VIOLENZA RAZZISTA IN ITALIA

 

Non passa giorno senza che altre persone innocenti trovino la morte nel Mediterraneo.

Non passa giorno senza che in Italia la violenza razzista colpisca altri esseri umani innocenti.

Si puo' e si deve salvare tutte le vite.

Si puo' e si deve far valere la legalita' costituzionale che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Si puo' e si deve far cessare la strage nel Mediterraneo.

Si puo' e si deve far cessare la violenza razzista in Italia.

Chiediamo al Parlamento due provvedimenti necessari e urgenti:

1. riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;

2. riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Il primo dovere e' salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2014 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2014.

 

3. MAESTRE

[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario]

 

Luce Fabbri come educatrice

 

Illuminava tutto quella luce

e quella luce era Luce Fabbri

dell'anarchia memoria, storia, volto

e della nonviolenza.

 

Contrasto' sempre il male e sempre volle

giustizia e liberta'. Insegno' sempre

la scienza e la coscienza, e degli oppressi

sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.

 

Illuminava tutto quella luce

e quella luce era Luce Fabbri.

 

*

 

Lacrime per Miriam Makeba

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

Contro il fascismo aveva combattuto

in Sud Africa, aveva combattuto

in America, aveva combattuto

ovunque nel mondo il fascismo assassino.

La nostra compagna Miriam Makeba

con la sua voce che resuscitava i morti.

 

Venne infine qui tra noi dove il fascismo

col nome di camorra col nome di governo

perseguita e assassina.

La nostra sorella Miriam Makeba

la nostra compagna Miriam Makeba.

 

Contro i poteri criminali tutti

lottava Miriam Makeba

per l'umanita' che e' una soltanto

lottava Miriam Makeba.

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

E la sua lotta tu portala avanti.

 

*

 

Rachele

 

Quelli di noi che hanno passato notti

al freddo e al gelo sanno che vuol dire

non avere una casa.

 

E quelli di noi che hanno avuto paura

subendo minacce e percosse, di essere uccisi

sanno cos'e' la paura.

 

E quelli di noi che ai padri hanno chiuso

sul letto di morte gli occhi, sanno sanno

sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.

 

E quelli di noi che hanno avuto lo strazio

di vedere morire gli amici e di vedere

eserciti muovere alla caccia

di carne umana, come possono, come possiamo

tacere, restare nelle tiepide case

col cibo caldo tra i visi amici.

 

Cosi' Rachele mosse di lontano

verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.

 

Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo

tra l'esercito e le vittime

tra le ruspe che demoliscono

e le case in cui poter vivere ancora.

 

Cosi' Rachele la molto amata

torno' in Palestina.

Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.

 

Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte

e' la morte di tutte le donne che portano vita

lungo i tornanti di questa preistoria

di Margarete dai capelli d'oro

di Sulamith dai capelli di cenere.

 

Non ho parole, ho solo greve un pianto

e molte amare memorie e una speranza sola:

che resusciti Rachele

nella pace tra i popoli, nel ricordo

dell'orrore, nell'alleanza nuova

che a tutte e tutti riconosca vita,

che a tutte e tutti riconosca dignita'.

 

E' questa resurrezione

questa compresenza dei morti e dei viventi

nella comune lotta per l'umano

cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.

 

E' la lotta di Rachele

la nonviolenza in cammino.

 

*

 

Una canzone per Marianella Garcia

 

Ay Marianella, Marianella Garcia

potevi fare la vita dei signori

i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento

ma tu scegliesti di stare con noi poveri.

Ay Marianella che pioggia di sangue.

 

Era Marianella sorella di noi morti

perche' amava la vita e che la vita

fosse degna di essere vissuta.

Ay Marianella si spensero le stelle.

 

Era intrepida e vestita di umilta'

sapeva che i fascisti la cercavano

e ti raggiunse la furia dei fascisti.

Ay Marianella la furia dei fascisti.

 

Parlava la lingua dei contadini e degli angeli

sapeva le parole che guariscono

parole di luce e di pane.

Ay Marianella la terra nera e rossa.

 

Sapeva tutte le cose e anche le cose

che tutti sanno e e' difficile dire

e lei le diceva con voce di uccellino.

Ay Marianella che fredda e' la notte.

 

Ti ammazzarono come hanno ammazzato

i morti che cercavi e che il tuo sguardo

resuscitava nel cuore del popolo.

Ay Marianella che pianto infinito.

 

Cosi' dura e' la nostra dura vita

che anche nella gioia noi piangiamo

ma mentre ti piangiamo ricordiamo

con gioia che sei stata e resti viva.

Ay Marianella, Marianella Garcia.

 

*

 

Anna Politkovskaja

 

Ci sono le parole

e ci sono le pallottole.

E solo le parole salvano le vite.

 

Ci sono i corpi palpitanti e fragili

e ci sono le pallottole.

E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.

 

C'e' la verita' viva

e ci sono le pallottole

che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.

 

C'e' l'umanita' fatta di persone

e ci sono le guerre

che l'umanita' estinguono.

 

Scegliere le parole, i corpi, le persone,

scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire

ancora e sempre la verita'. Contrastare

tutte le uccisioni.

 

E' questo che chiamiamo nonviolenza.

 

*

 

Per Franca Ongaro Basaglia

 

Sempre sentii che era Franca Ongaro

la mente filosofica piu' viva

degli anni e le rotture che in quel tempo

compiere fu mestieri. E sempre seppi

che con sguardo e con voce di donna

si sarebbe visto e detto l'essenziale.

 

Sempre seppi che la lotta contro il male

deve salvare tutti, deve infrangere

le intime catene e le esteriori

e che la lotta contro le totali

istituzioni questo ci insegnava:

a contrastare a un tempo la miseria

e dittatura, guerra e patriarcato

e l'apartheid che ancora impera e opprime

e la paura e la violenza sempre.

 

Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia

di tutti i miei maestri la maestra

fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.

 

*

 

Anna Moffo

 

Ricordi, quando il canto era canto

e noi eravamo giovani e la vita

lucente. A quel tempo

tutti amavamo Anna Moffo.

 

Io la ricordo Serpina

in quel trattato magno di dialettica

di storia e coscienza di classe, d'interpretazione

(ironica e capovolta - diderotiana, certo)

dei sogni avanti lettera, ed insieme

smascheramento della complicita'

tra patriarcato e rendita, il potere

del capitale che tutto aliena e rompe.

 

Quanto mi sono interrogato, e ancora

continuo a interrogarmi su quel gioco,

tragico gioco, e quel muto Vespone,

e doppia e tripla l'ansia e la passione

in uno specchio e come per enigma

di Oberto che non sa pensare a se'.

 

E quella voce di cristallo e argento

che era di Anna Moffo reco incisa

nel cuore come acqua che scintilla

e limpida la luna che rischiara.

 

*

 

Felicia

 

Sento alla radio che non e' piu' viva

Felicia Bartolotta Impastato.

 

So che la radio mente: Felicia

Bartolotta Impastato e' ancora qui.

 

Perche' se e' vero che la nostra lotta

contro la mafia non e' ancora finita

allora Felicia qui deve essere ancora.

 

Poi, quando avremo vinto,

potra' lei anche prendere riposo.

 

E adesso poso la penna. E piango.

 

*

 

Susan Sontag

 

Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag

e la prima: a non arrendersi all'orrore

non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.

 

Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag

che tutto sapeva e innanzitutto questo:

non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna

all'orrore non arrendersi mai.

 

*

 

In memoria di Alice Paul

 

Sono passati cosi' tanti anni

e la memoria si affievolisce a tal punto

che nessuno ricorda piu' neppure

il colore delle rose dell'altr'anno

o la fragranza del pane di quando

eravamo giovani e affamati.

 

Quasi nessuno ricorda piu' le vittime

della guerra di pochi mesi fa

o di quelli che nel nostro paese

furono ammazzati dalla strategia

della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.

 

Tutto e' appiattito su un presente

sottile come una lama

che diventa nulla.

 

Ma io ricordo ancora Alice Paul

con gratitudine le rendo omaggio

brucio per lei questo grano d'incenso.

 

So che senza di lei, senza Emmeline

ed infinite altre, anche la mia

sarebbe vita piu' oppressa e indegna.

 

*

 

Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone

 

Lungo la strada che da Assisi giunge

a Gubbio dove il povero persuase

il lupo ad altre imprese

nella coscienza della stessa fame

che si raddoppia in scienza dell'insieme

ed opera da farsi, condiviso

bene donato dalla compresenza,

anche sara' Darina nel ricordo.

 

Sara' Darina, poiche' quel cammino

prosegue di Darina e Secondino

il viaggio lungo e la memoria bella,

face e favella, e aprire strada andando.

 

Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco

- diceva Capitini - attuale

si' della storia, che al gorgo del male

oppone comprensione e dignita',

e resistenza che fa forte il frale

e solidarieta' che non si estingue

e riconosce umanita' ed invera.

 

*

 

Ballata in memoria di Dorothy Day

 

Dorothy Day, persona amica

all'oppressione si ribello'

conobbe il carcere e la fatica

ma alla sua lotta non rinuncio'.

 

Dorothy Day, persona viva

con chi soffriva fu solidale

alla menzogna non fu mai corriva

e mai si arrese dinanzi al male.

 

Dorothy Day, nostra sorella

fu religiosa e fu libertaria

a questo mondo la cosa piu' bella

e' condivider la sorte dei paria.

 

Dorothy Day, nostra compagna

tanto era dolce quanto era forte

non ammetteva la fuga o la lagna

e combatteva il male e la morte.

 

Dorothy Day, acuta coscienza

tenace agire, sguardo profondo:

fu la sua scelta la nonviolenza

per rovesciare e per salvare il mondo.

 

*

 

Ancora per Dorothy Day

 

"Sentir tudo de todas as maneiras"

(Fernando Pessoa)

 

Si puo' essere anarchici e cattolici

la gioia condividere e il dolore

si puo' essere concreti e anche simbolici

si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.

 

Si puo' esser libertari ed apostolici

condividere le tenebre e le aurore

si puo' essere inurbati e ancor bucolici

si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.

 

Condividere la fame, e lo spauro,

nella notte greve e gelida il giaciglio,

la prigione condividere e l'oscuro

 

faticare per un sorso di vermiglio

poco vino e per un tozzo di pan duro:

esser fuoco che divampa, ed albo giglio

 

che non ve n'e' il simiglio:

compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei

"di Dio il dono" Dorotea Day.

 

4. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SULLA "GRAMMATICA DELLA FANTASIA" DI GIANNI RODARI

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 15 novembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sulla "Grammatica della fantasia" di Gianni Rodari.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani del libro come di altre opere di Rodari.

*

Gianni Rodari e' nato a Omegna nel 1920; maestro, antifascista, giornalista, scrittore; nel 1970 riceve il Premio Andersen (il massimo riconoscimento per la letteratura per l'infanzia); muore nel 1980. Tra le opere di Gianni Rodari di particolar interesse dal nostro punto di vista e' la Grammatica della fantasia, Einaudi, Torino, piu' volte ristampata; nel 1990 Emme Edizioni ed Einaudi in collaborazione hanno avviato la pubblicazione delle Opere complete di Gianni Rodari. Tra le opere su Gianni Rodari: cfr. almeno Marcello Argilli, Gianni Rodari. Una biografia, Einaudi, Torino 1990; Pino Boero, Una storia, tante storie. Guida all'opera di Gianni Rodari, Einaudi, Torino 1992; Carmine De Luca, Gianni Rodari. La gaia scienza della fantasia, Abramo, Catanzaro 1991; Patrizia Zagni, Gianni Rodari, La Nuova Italia, Firenze 1975. Cfr. anche il saggio di Lodovica Cima in "Voci e volti della nonviolenza" n. 316.

 

5. "L'AZIONE EDUCATIVA DI MARIO LODI E DI LORENZO MILANI". UN INCONTRO DI STUDIO

 

Si e' svolto lunedi' 17 novembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "L'azione educativa di Mario Lodi e di Lorenzo Milani come pratica di solidarieta' e di liberazione".

Nel corso dell'incontro sono state presentate le figure, le esperienze e le riflessioni dei due grandi educatori, e sono state lette e commentate alcune pagine sia dalle opere loro sia da quelle scritte collettivamente dagli allievi delle loro scuole.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta, nel ricordo di Mario Lodi e di don Lorenzo Milani, il proprio impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. IL COMUNE DI VITERBO CHIEDA AL PARLAMENTO ITALIANO IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA

 

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Proposta che il Comune di Viterbo deliberi un ordine del giorno con cui chieda al Parlamento italiano di riconoscere lo Stato di Palestina

Signor sindaco,

signore assessore e signori assessori,

signore consigliere e signori consiglieri,

e' di assoluta evidenza la necessita' e l'urgenza del riconoscimento dello Stato di Palestina.

Propongo che il Comune di Viterbo deliberi a tal fine un ordine del giorno del seguente tenore:

"Il Consiglio Comunale di Viterbo,

ribadendo il proprio impegno per la pace, i diritti umani, la nonviolenza;

ribadendo il proprio impegno per il diritto di tutti gli esseri umani alla vita e alla dignita';

ribadendo il proprio impegno contro il razzismo ed ogni forma di persecuzione ed oppressione;

riaffermando il diritto di tutte le persone e di tutti i popoli a vivere liberi in pace e dignita', nel rispetto reciproco e nella cooperazione per il bene comune;

riaffermando che vi e' una sola umanita', di cui tutti i popoli e tutte le persone fanno ugualmente parte;

riaffermando i principi ed i valori della Dichiarazione Universale dei diritti umani, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, della Costituzione della Repubblica Italiana;

chiede al Parlamento italiano di riconoscere lo Stato di Palestina".

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti

 

7. ANCORA UN PROMEMORIA PER LE PERSONE PARTECIPANTI AL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Carissime e carissimi,

queste poche righe per ricordarvi che:

1. il 25 novembre e' la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne;

2. il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune di Viterbo, con inizio alle ore 16,30, si svolge l'iniziativa promossa dall'"associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo" per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, iniziativa cui abbiamo unanimemente aderito;

3. il prossimo incontro del "Tavolo per la Pace" di Viterbo si terra' mercoledi' 3 dicembre, sempre con inizio alle ore 17,15, sempre presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).

En passant segnalo anche che:

4. il 28 novembre a Orte scalo, presso la biblioteca comunale, con inizio alle ore 18, per iniziativa dell'Auser si svolge un incontro per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, incontro che costituisce anche l'inizio del corso su "Pace, diritti umani, nonviolenza, volontariato" promosso dall'Auser (ringrazio a nome di tutte e tutti Giovanna Cavarocchi per la precisa informazione);

5. il 2 dicembre a Viterbo presso la Prefettura, alle ore 15,30, ci sara' l'assegnazione degli Attestati alle scuole della nostra provincia che hanno condiviso il progetto Unicef-Miur "Verso una Scuola Amica", che verifica in esse, ormai da sei anni, la messa in pratica della "Convenzione dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza", giunta al XXV anniversario e legge dello stato dal 1991 (ringrazio a nome di tutte e tutti Mauro Sarnari per la precisa informazione);

6. sempre il 2 dicembre a Orte, presso la biblioteca della scuola media, in via del campo sportivo, dalle ore 15,30 alle ore 17,30 si svolgera' un incontro sulla nonviolenza nell'ambito del corso promosso dall'Auser.

Per ogni comunicazione il punto di riferimento del "Tavolo per la pace" di Viterbo e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

8. UN INCONTRO IN MEMORIA DI BIANCA GUIDETTI SERRA

 

In preparazione della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 24 novembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Bianca Guidetti Serra (1919-2014).

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dall'autobiografia Bianca la rossa (Einaudi, Torino 2009) e da altri libri della grande antifascista che per tutta la vita ha lottato per i diritti e la dignita' di tutti gli esseri umani, per la liberazione dell'umanita' intera.

*

L'incontro si e' aperto con un ricordo di Nello Marignoli, deceduto domenica e di cui oggi stesso si sono celebrate le esequie, partigiano viterbese che combatte' contro il nazifascismo in Jugoslavia, persona buona e saggia, testimone di pace.

*

Le persone partecipanti hanno espresso sostegno ed invitano a prendere parte all'incontro sulla "Convenzione di Istanbul" promosso in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne dall'"associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo", incontro che si svolgera' il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune di Viterbo, con inizio alle ore 16,30.

La "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", nota come "Convenzione di Istanbul", approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e ratificata all'unanimita' dal Parlamento italiano nel giugno 2013 (e quindi legge dello Stato italiano dal 19 giugno 2013) costituisce oggi il quadro normativo di riferimento per l'impegno contro la violenza nei confronti delle donne.

*

Una breve notizia su Bianca Guidetti Serra

Bianca Guidetti Serra, impegnata nella Resistenza, avvocato, parlamentare. E' stata una delle figure piu' autorevoli della vita democratica italiana. Nata a Torino il 19 agosto 1919, e' deceduta a Torino il 24 giugno 2014. Dal sito della casa editrice Einaudi riprendiamo il seguente breve profilo: "Bianca Guidetti Serra ha svolto l'attivita' di avvocato penalista dal 1947 al 2001 (oltre all'impegno, a fianco del sindacato, in molteplici cause di lavoro, come nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei piu' deboli, minori e carcerati). E' stata parlamentare nella decima legislatura (1987-91) e per vari anni consigliere comunale a Torino". Opere di Bianca Guidetti Serra: Felicita' nell'adozione, Ferro, Milano 1968; (con Francesco Santanera), Il paese dei Celestini, Einaudi, Torino 1973; Compagne, Einaudi, Torino 1977; Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984; Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d'ombra, Milano 1994; Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009.

*

Una breve commemorazione di Banca Guidetti Serra all'indomani della scomparsa nel giugno 2014

E' deceduta Bianca Guidetti Serra.

La nonviolenza, l'antifascismo, il movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', perdono una compagna e una maestra.

Resta la sua luminosa testimonianza, resta l'opera sua alacre e generosa, resta la sua lezione di fedelta' al vero e al bene, resta il suo amore per l'umanita'.

La lotta che e' stata anche sua, la lotta per la giustizia, la liberta', la solidarieta', la lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, la lotta per la protezione dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, questa lotta continua.

Bianca Guidetti Serra e' deceduta, ma non muore il valore della sua persona. Tutto travolge il tempo, ma la memoria dell'esistenza delle persone buone resta per sempre con l'umanita' in cammino, per sempre recando conforto e speranza, vivente esempio ed appello costante all'agire morale, alla civile virtu', all'aiuto reciproco, al bene comune.

 

9. ALCUNE PAROLE NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne vuol dire smascherare, denunciare e combattere la violenza degli uomini, l'ideologia e la prassi maschilista che ha come punta estrema l'orrore del femminicidio ma che si esercita altresi' in modo subdolo o selvaggio in tutti gli ambiti delle relazioni umane, della vita sociale, delle strutture culturali - ideologiche, materiali, istituzionali -, nei tessuti infrapsichici come in quelli interpersonali, nella trama esistenziale come nella vicenda politica.

La violenza subita dalle donne e' la violenza commessa dagli uomini: e questa violenza cosi' persistente e cosi' pervasiva, cosi' strutturale e cosi' distruttiva nel corso della storia e nel costituirsi delle culture, delle societa', si rivela essere la prima radice di tutte le altre violenze.

Non sara' possibile far cessare le guerre e le uccisioni se non si sconfigge la violenza maschilista.

Non sara' possibile far cessare la schiavitu', il razzismo e le persecuzioni se non si sconfigge la violenza maschilista.

Non sara' possibile proteggere la biosfera casa comune dell'umanita' se non si sconfigge la violenza maschilista.

Non sara' possibile adempiere la promessa del rispetto della dignita' e dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani se non si sconfigge la violenza maschilista.

Sconfiggere, sconficcare dagli animi e dal mondo la violenza maschile e' un compito urgente e ineludibile dell'umanita' intera, ed e' evidentemente in primo luogo un dovere degli esseri umani di sesso maschile: migliaia di anni ci hanno avvezzati, assuefatti a questa violenza, a questa dittatura, a questa disumanizzazione: e' ora di combatterla fuori e dentro di noi.

La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ci convoca all'azione per la liberazione dell'umanita' intera, per costruire la civile convivenza, per realizzare la societa' giusta e solidale che ogni essere umano riconosca, raggiunga, sostenga. Solo sconfiggendo la violenza maschile questo sara' possibile.

 

10. UN INCONTRO DI STUDIO SU VIRGINIA WOOLF

 

In occasione della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" si e' svolto martedi' 25 novembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su Virginia Woolf, "non solo una delle massime scrittrici del Novecento, ma anche una delle piu' grandi pensatrici del movimento di liberazione delle donne e quindi dell'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della pace e della nonviolenza".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da Una stanza tutta per se' e da Le tre ghinee.

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A Viterbo il 26 novembre

Le persone partecipanti all'incontro invitano a prendere parte all'iniziativa sulla "Convenzione di Istanbul" promossa per la Giornata internazionale contro la violenza alle donne dall'"associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo", iniziativa che si svolgera' il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune di Viterbo, con inizio alle ore 16,30.

Come e' noto, la "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", piu' brevemente denominata "Convenzione di Istanbul", approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e ratificata all'unanimita' dal Parlamento italiano nel giugno 2013 (e quindi legge dello Stato italiano dal 19 giugno 2013) costituisce oggi il quadro normativo di riferimento per l'impegno contro la violenza nei confronti delle donne.

*

A Orte il 28 novembre

Le persone partecipanti all'incontro invitano altresi' a prendere parte all'iniziativa che si svolgera' il 28 novembre a Orte scalo, presso la biblioteca comunale, con inizio alle ore 18, per iniziativa dell'Auser, sempre per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (incontro che costituisce anche l'inizio del corso su "Pace, diritti umani, nonviolenza, volontariato" promosso dall'Auser di Orte).

*

Una breve notizia su Virginia Woolf

Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni). Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977.

 

11. CINQUE MEDITAZIONI

[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi]

 

I. La prima radice

La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.

*

II. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

*

III. Dal femminismo molti doni

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

*

IV. Sommessa un'opinione. Ed un ringraziamento

Se la viva commozione non m'inganna, mi sembra che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio 2013 contro la violenza sulle donne sia stata - per estensione planetaria, ma anche per chiarezza di contenuti, adeguatezza delle forme, capacita' di favorire la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole, mobilitando teste e cuori, pensieri e passioni, menti e corpi - la piu' grande manifestazione nonviolenta globale nel corso dell'intera storia umana.

Ancora una volta il movimento delle donne, la sapienza delle donne, il coraggio delle donne, la lotta delle donne si conferma essere la corrente calda della nonviolenza, si conferma essere l'esperienza storica decisiva nel cammino di liberazione dell'umanita'.

Ed ancora una volta si conferma questa cruciale verita': che solo se si riuscira' a contrastare, sconfiggere, abolire la violenza maschile, e l'ideologia e le strutture e le prassi della violenza maschilista e patriarcale, solo allora si riuscira' a difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a realizzare pace e giustizia, civile convivenza responsabile e solidale tra tutti gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente.

La nonviolenza e' in cammino con volto e con voce di donna, con passo lieve di danza, in profonda schiudente armonia, in una trama relazionale che unisce in piena coerenza mezzi e fini, che avvicina persona a persona e l'umanita' intera raggiunge, riconosce, libera.

E che in questa luminosa giornata anche non pochi uomini mettendosi alla scuola e all'ascolto delle donne abbiano saputo cogliere l'occasione per esprimere la volonta' di rompere ogni omerta' e complicita' col femminicidio, col maschilismo, col patriarcato, per esprimere la scelta di opporsi alla violenza maschile, ebbene, anche questo e' un dono e un frutto dell'iniziativa delle donne, del pensiero e del movimento delle donne, di cui anche il vecchio che scrive queste righe ad esse e' grato con tutto il cuore.

E che dopo il 14 febbraio ogni giorno continui e si estenda ed ovunque si inveri quel che il 14 febbraio e' accaduto: il manifestarsi dell'impegno dell'umanita' affinche' cessi la violenza maschile sulle donne.

*

V. E quindi

Occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato, ed opponendosi al maschilismo e al patriarcato ci si oppone anche al razzismo, alla guerra, alla devastazione dell'ecosistema, a tutti i poteri criminali, a tutte le forme di sfruttamento ed oppressione.

Occorre riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E quindi: occorre sostenere i centri antiviolenza e le case delle donne.

E quindi: occorre la parita' di rappresentanza di genere ovunque si decide cio' che tutte e tutti riguarda.

E quindi: occorre applicare subito pienamente la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

 

12. ALCUNE QUARTINE DI QUALCHE ANNO FA

 

Riproponiamo i seguenti brevi testi di alcuni anni fa.

 

13. HANNAH ARENDT

 

Politica e' l'umanita' plurale

nel nascere e' la chiave di ogni fare

e tu devi sapere contrastare

il male radicale ed il banale.

 

14. VIRGINIA WOOLF

 

Un'altra via, un'altra intelligenza

un altro amore del vero e del mondo

un altro movimento, piu' profondo:

il femminismo e' la nonviolenza.

 

15. RACHEL CORRIE

 

Alla violenza, lei gentile e lieve

col fragile suo corpo s'interpose.

Come l'arcobalen, come le rose

fu la sua vita luminosa e breve.

 

16. SIMONE DE BEAUVOIR

 

Sempre lotto' contro tutti i fascismi

sempre affronto' ogni contraddizione

mai accetto' vilta' e sopraffazione

mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.

 

17. ETTY HILLESUM

 

Finche' le scorse sangue nelle vene

sempre fu giusta, lieta, solidale

sempre si oppose integralmente al male:

chi vuole il bene faccia solo il bene.

 

18. ROSA LUXEMBURG

 

La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta

che all'ingiustizia e alla menzogna oppone

la resistenza e la liberazione.

Che' la barbarie il mondo non inghiotta.

 

19. SIMONE WEIL

 

Conobbe tutte le esperienze e tutti

penso' i pensieri e fece cose buone

alla sventura oppose l'attenzione

e ancora dona a noi infiniti frutti.

 

20. MARIA ZAMBRANO

 

Pensava, e il suo pensare era una festa

soffriva, e il suo soffrire diveniva

sapienza, e la sapienza voce viva

che rende ogni persona degna e onesta.

 

21. FRANCA ONGARO BASAGLIA

 

Della violenza ideologie e strutture

istituzioni e prassi smascherava

a tutti umanita' riconquistava

e tutte combatte' le dittature.

 

22. SUSAN SONTAG

 

Di stile, intelligenza, tratti e gusto

sottili come lame e come veli

di contro ai vacui e di contro ai crudeli

combatte' sempre per il vero e il giusto.

 

23. EDITH STEIN

 

E' l'empatia la qualita' essenziale

che rende umano un essere umano

e che ad ogni potere disumano

oppone il bene che resiste al male.

 

24. GERMAINE TILLION

 

Se un volto sempre avra' la Resistenza

e' il volto di Germaine che mai cedette,

sempre volle giustizia e mai vendette:

per sempre volto della nonviolenza.

 

25. FELICIA BARTOLOTTA IMPASTATO

 

No, non soltanto mater dolorosa

ma combattente per la liberta'

con quella forza della verita'

ch'e' altro nome della nonviolenza.

 

26. OLYMPE DE GOUGES

 

Cosi' le vollero tagliar la testa

ma quella testa aveva gia' parlato:

per l'uguaglianza e contro il patriarcato.

E quella sua parola ancora resta.

 

27. BILLIE HOLIDAY

 

Con quella voce che incantava i cuori

degli alberi del sud lo strano frutto

diceva al mondo. Possa esser distrutto

l'orco razzista e tutti i suoi orrori.

 

28. MIRIAM MAKEBA

 

Contro il razzismo e contro la camorra

visse, lotto', mori' Miriam Makeba.

Mai piu' ci siano servi della gleba,

che ogni persona ogni altra soccorra.

 

29. ANNA ACHMATOVA

 

Lo leggi e ti riafferra per la gola

quel Requiem tra l'orrore e la vergogna:

ogni suo verso attacca la menzogna

esorta alla pieta' ogni sua parola.

 

30. ROSANNA BENZI

 

Checche' ogni insipiente or ne sentenzi,

ci fu un'Italia bella, pia, civile

nemica di ogni prepotenza vile:

aveva il volto di Rosanna Benzi.

 

31. ANNARITA BUTTAFUOCO

 

Perche' si possa dalla preistoria

uscire al regno della liberta'

occorre fare intanto verita'

e cominciare a scriver l'altra storia.

 

32. EMILY DICKINSON

 

Mi capita di usare dei suoi versi

come fosser sentenze di sibilla

della mia vita specchio, e vi scintilla

cio' che trovai, che non trovai, che persi.

 

33. MARIANELLA GARCIA

 

Prendersi cura degli assassinati

restituirne il volto e la memoria

alla realta', l'umanita', la storia.

Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.

 

34. VIOLETA PARRA

 

Dell'umile e l'oppresso le parole

salvare e raccontar la sofferenza

ed esortare alla resistenza

perche' dell'avvenire sorga il sole.

 

35. GINETTA SAGAN

 

La lotta antifascista proseguiva

nella difesa di chi e' prigioniero

perche' usa la parola ed il pensiero

e finche' lotti l'umanita' e' viva.

 

36. BERTHA VON SUTTNER

 

Nessuno si puo' fare piu' illusioni:

occorre sceglier tra le armi e il pane

solo la pace salva vite umane

solo il disarmo ferma le uccisioni.

 

37. EMMA THOMAS

 

Tutto e' preghiera e tutto e' verita'

e poiche' la guerra e' distruzione

ad essa opponi tutta la passione,

tutta la forza, tutta la bonta'.

 

38. SOFIA VANNI ROVIGHI

 

Aveva una chiarezza di pensiero

che ti rendeva il mondo trasparente

ed all'orrore del male e del niente

sapeva opporre il buono, il giusto, il vero.

 

39. ADRIANA ZARRI

 

Conobbi or son tant'anni un'eremita

amante della terra e anche del cielo

viveva il verbo letto nel vangelo

ed era una danza la sua vita.

 

40. DINA BERTONI JOVINE

 

Se si educa e' alla liberta'

Se si educa e' alla uguaglianza

Se si educa e' alla fratellanza

Se si educa e' alla dignita'.

 

41. ANNE FRANK

 

La uccisero i nazisti: una bambina.

Ma le parole di quella fanciulla

ancora oppongono l'umano al nulla

e al buio oppongono nuova mattina.

 

42. ANNA FREUD

 

Fu Anna vera amica dei bambini

li aiuto', li ascolto' e difese

dalle violenze e dalle pretese

di adulti tracotanti e belluini.

 

43. ADA GOBETTI

 

Conobbe quel dolor che non si smorza,

fu fiera antifascista, partigiana,

educatrice. A ogni poter che sbrana

oppose sempre del bene la forza.

 

44. RICORDATO A VITERBO VITTORIO EMANUELE GIUNTELLA

 

Nell'anniversario della scomparsa, avvenuta il 27 novembre 1996, e' stato ricordato a Viterbo l'illustre storico e costruttore di pace Vittorio Emanuele Giuntella con un incontro di commemorazione, di studio e di riflessione che si e' svolto giovedi' 27 novembre 2014 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".

Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine dalle opere dell'indimenticabile testimone della dignita' umana.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha rievocato il luminoso magistero intellettuale, morale e civile di Giuntella, il suo straordinario impegno per i diritti di tutti gli esseri umani, per la pace, per la nonviolenza, per la verita' che soccorre e libera, per la civilta' dell'amore che e' l'unica autentica civilta' che tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente abbraccia, sostiene, preserva.

*

Una minima notizia su Vittorio Emanuele Giuntella

Vittorio Emanuele Giuntella (Soriano nel Cimino, 8 luglio 1913 - Roma, 27 novembre 1996) e' uno dei grandi maestri di vita e testimoni della dignita' umana del Novecento.

Ufficiale degli alpini, dopo l'8 settembre rifiuto' di porsi al servizio dei nazisti e fu internato in lager.

Docente di storia dell'eta' dell'Illuminismo all'Universita' di Roma, ha formato generazioni di studenti all'amore per il sapere e per l'umanita', al rigore intellettuale e morale, all'impegno culturale e civile.

Fondatore dell'Opera Nomadi ed impegnato in numerose iniziative di solidarieta', ha sempre difeso i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ha scritto saggi e libri di incomparabile profondita', la cui lettura rende migliori.

E' stato un uomo coraggioso e generoso, un luminoso esempio di amore per la verita', un autentico maestro di nonviolenza.

*

Nel ricordo di Vittorio Emanuele Giuntella

Nel ricordo di Vittorio Emanuele Giuntella le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta corale e persuaso il loro impegno e il loro appello contro la guerra e contro tutte le uccisioni, contro il razzismo e contro tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e contro tutte le oppressioni.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

45. PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA

 

Al Presidente del Senato della Repubblica

alla Presidente della Camera dei Deputati

Oggetto: Per il riconoscimento dello stato di Palestina

Egregio Presidente del Senato,

Egregia Presidente della Camera,

aggiungiamo i nostri voti a quelli di molte altre persone, associazioni democratiche, autorevoli istituzioni, affinche' al piu' presto lo stato italiano riconosca lo stato di Palestina, ed a tal fine vi preghiamo di voler proporre alla conferenza dei capigruppo di entrambi i rami del Parlamento di voler predisporre un ordine del giorno in tal senso e di portarlo al piu' presto al voto delle Camere.

Confidando nel vostro impegno per la pace e i diritti umani, vogliate gradire distinti saluti

 

46. PER LUCIO MAGRI. NEL TERZO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Tre anni fa, il 28 novembre 2011, moriva Lucio Magri.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato con un incontro commemorativo, nel corso del quale sono stati anche letti e commentati alcuni testi del grande intellettuale e militante della sinistra comunista ed antitotalitaria.

*

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricostruito la figura umana e politica di Magri ed alcuni cruciali passaggi del suo pensiero e della sua azione, evidenziandone lo spessore teorico e morale, il valore testimoniale e progettuale, la profondita' della ricerca, la capacita' di lumeggiare questioni assolutamente decisive e formulare proposte e indicare percorsi d'iniziativa che oggi occorre ancora, ed ancor piu', esplorare e proseguire.

Nella lotta contro l'ingiustizia, nella lotta per la pace, nella lotta per la difesa della biosfera, nella lotta per la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, nella lotta per la liberazione dell'umanita' dalla violenza e dalla menzogna, l'eredita' di esperienze e riflessioni di Lucio Magri e' un bene prezioso di cui gli siamo grati.

*

Ricordandolo in questo terzo anniversario della scomparsa riaffermiamo le ragioni della lotta contro tutte le oppressioni e le iniquita', le ragioni della lotta per la giustizia e la dignita' di tutti gli esseri umani, le ragioni della lotta per la pace e la solidarieta', le ragioni della lotta che condividemmo con lui e che e' ancora la nostra.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

 

47. RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI DOROTHY DAY

 

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda Dorothy Day, costruttrice di pace, combattente nonviolenta per la dignita' umana, luminoso esempio di resistenza all'ingiustizia e di solidarieta' liberatrice.

*

Dorothy Day e' stata una grande militante nonviolenta americana (nata l'8 novembre 1897, deceduta il 29 novembre 1980), fondatrice del movimento del "Catholic Worker" (e della rivista omonima); ha condotto innumerevoli lotte per la pace e la giustizia, ed ha fondato decine di case di ospitalita' urbane e di comunita' agricole per i piu' poveri. Tra le opere di Dorothy Day: Una lunga solitudine. Autobiografia, Jaca Book, Milano 1984. Tra le opere su Dorothy Day: Jim Forest, L'anarchica di Dio, Paoline, Cinisello Balsamo 1994; W. Miller, Dorothy Day e il Catholic Worker Movement, Jaca Book, Milano 1981. Un sito utile: www.catholicworker.org

*

Ancora una volta ripetiamo queste parole: "Nel ricordo di Dorothy Day prosegue la lotta contro tutte le violenze; nel ricordo di Dorothy Day prosegue la lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera; nel ricordo di Dorothy Day la nonviolenza e' in cammino".

Ancora una volta diciamo la nostra gratitudine e l'impegno che ne discende: che l'esempio delle persone buone guidi l'umanita' verso l'affermazione dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, verso il rispetto per ogni persona e per il mondo vivente tutto, verso una societa' giusta e libera, responsabile e solidale, in cui da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Contro la guerra e tutte le uccisioni.

Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

48. ETTY HILLESUM, IN MEMORIAM

 

Nell'anniversario della morte ad Auschwitz, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ricorda Etty Hillesum.

E nel ricordo di Etty Hillesum ricorda tutte le vittime della Shoah, del fascismo, del totalitarismo, del razzismo.

Nel ricordo di Etty Hillesum riafferma l'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Nel ricordo di Etty Hillesum riafferma l'impegno per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.

Nel ricordo di Etty Hillesum riafferma l'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Una breve notizia su Etty Hillesum

Etty Hillesum e' nata a Middelburg il 15 gennaio 1914 e deceduta ad Auschwitz il 30 novembre 1943, il suo diario e le sue lettere costituiscono documenti di altissimo valore e in questi ultimi anni sempre di piu' la sua figura e la sua meditazione diventano oggetto di studio e punto di riferimento per la riflessione. Opere di Etty Hillesum: Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996; Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001. Opere su Etty Hillesum: AA. VV., La resistenza esistenziale di Etty Hillesum, fascicolo di "Alfazeta", n. 60, novembre-dicembre 1996, Parma; Nadia Neri, Un'estrema compassione, Bruno Mondadori Editore, Milano 1999; Pascal Dreyer, Etty Hillesum. Una testimone del Novecento, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Sylvie Germain, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Wanda Tommasi, Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002; Maria Pia Mazziotti, Gerrit Van Oord (a cura di), Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo 'altro' e' possibile, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2002; Maria Giovanna Noccelli, Oltre la ragione, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2004; Luciana Breggia, Parole con Etty, Claudiana, Torino 2011.

 

49. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Abraham Maslow. La teoria dei bisogni, Hachette, Milano 2016, pp. 144, euro 9,90.

*

Riletture

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.

- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.

- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.

- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.

 

50. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

51. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2557 del 9 dicembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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