[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 631



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 631 del 3 dicembre 2016

 

In questo numero:

1. No

2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

4. Alcuni testi del mese di febbraio 2015 (parte quinta)

5. In ricordo dei resistenti nonviolenti della "Rosa Bianca" assassinati dai nazisti

6. Alcuni materiali ulteriori per l'incontro del 25 febbraio del "Tavolo per la pace" di Viterbo

7. "L'impegno di Bertrand Russell per la pace e i diritti umani". Un incontro di studio a Viterbo

8. Altri materiali per l'incontro del 25 febbraio del "Tavolo per la pace" di Viterbo

9. In memoria del martire antinazista Josef Mayr-Nusser

10. Il segretario particolare del Ministro dei Beni Culturali scrive al  Sindaco di Vicenza per la "Casa per la Pace"

11. In ricordo di Benedetto Croce

12. Una minima proposta di lavoro per la riunione di mercoledi' 25 febbraio del "Tavolo per la pace" di Viterbo

13. Un telegrafico resoconto della riunione del 25 febbraio 2015 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo

14. Scheletrica una scaletta per una definizione della nonviolenza

15. In memoria di Antonio Valdivieso, difensore degli indios

 

1. SCORCIATOIE. NO

 

Il 4 dicembre votiamo No allo stravolgimento della Costituzione repubblicana, democratica, antifascista.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Votiamo No per difendere le liberta' di tutte e tutti, senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2015 (PARTE QUINTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2015.

 

5. IN RICORDO DEI RESISTENTI NONVIOLENTI DELLA "ROSA BIANCA" ASSASSINATI DAI NAZISTI

 

"Ogni popolo, ogni persona, hanno diritto ai beni della terra"

(Dalla conclusione del quinto volantino della "Rosa Bianca")

 

Il 22 febbraio 1943 i nazisti assassinavano il primo gruppo di resistenti della "Rosa Bianca": Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst; altri furono assassinati nei mesi successivi.

Ricorrendone l'anniversario il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda tutti i martiri della "Rosa Bianca", una delle piu' luminose esperienze di Resistenza nonviolenta al nazismo in Germania.

Tra il 1942 ed il 1943 un gruppo di studenti ed un professore di Monaco realizzarono e diffusero una serie di sei volantini clandestini antinazisti. I primi quattro volantini si aprivano col titolo "Fogli volanti della Rosa bianca" ed erano diffusi in poche centinaia di copie; gli ultimi due intitolati "Fogli volanti del movimento di Resistenza in Germania" ciclostilati in migliaia di copie. Scoperti, furono condannati a morte e decapitati gli studenti Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst, Willi Graf, Alexander Schmorell ed il professor Kurt Huber.

Tra le opere sulla Rosa Bianca: Inge Scholl, La Rosa Bianca, La Nuova Italia, Firenze, 1966, rist. 1978 (scritto dalla sorella di Hans e Sophie Scholl, il volume - la cui traduzione italiana e' parziale - contiene anche i testi dei volantini diffusi clandestinamente dalla Rosa Bianca); Klaus Vielhaber, Hubert Hanisch, Anneliese Knoop-Graf (a cura di), Violenza e coscienza. Willi Graf e la Rosa Bianca, La nuova Europa, Firenze 1978; Paolo Ghezzi, La Rosa Bianca. Un gruppo di resistenza al nazismo in nome della liberta', Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1993; Romano Guardini, La Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 1994; Paolo Ghezzi, Sophie Scholl e la Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 2003. Alcune piu' dettagliate notizie biografiche sui principali appartenenti al movimento di resistenza della "Rosa bianca" ed altri materiali sono disponibili nella rete telematica nei nn. 909, 910 e 913 de "La nonviolenza e' in cammino", nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" nn. 177-179, e passim.

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Nel ricordo dei martiri della Rosa Bianca proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. ALCUNI MATERIALI ULTERIORI PER L'INCONTRO DEL 25 FEBBRAIO DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Carissime e carissimi,

in vista dell'incontro del "Tavolo per la pace" di Viterbo che si svolgera' mercoledi' 25 febbraio, con inizio alle ore 17,15, presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni) dedicato alla formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza, sperando di far cosa gradita mi permetto di inviare alcuni ulteriori materiali (vecchi di anni e di decenni, e gia' utilizzati in attivita' di accostamento alla nonviolenza) forse utili per preparare ovvero per approfondire la nostra riflessione. In particolare tre minime schede su come comunicare senza farsi del male, una proposta di sintesi sul quid agendum, e una serie di brevi testi su alcune "parole chiave" della nonviolenza, talora quasi in forma di koan, talaltra quasi in forma di ritratti a memoria.

Un abbraccio a tutte e tutti...

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Indice degli allegati

1. Una scheda su "come si parla in pubblico senza farsi del male"

2. Una scheda su "come scrivere un comunicato-stampa che abbia qualche possibilita' di essere letto"

3. Una scheda su "come discutere tra persone ragionevoli"

4. Quattro note sull'impegno per la pace e i diritti umani

5. Luciano Bonfrate: Dieci parole da Assisi a Gubbio

6. Osvaldo Caffianchi: Ancora sulle dieci parole della nonviolenza in cammino da Assisi a Gubbio

7. Benito D'Ippolito: Dieci parole della nonviolenza in dieci profili di costruttrici di pace

8. Crispino Scotolatori: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio

9. Nello Scardani: Ancora dieci parole della nonviolenza riflesse in dieci volti di donne

10. Ricciardo Aloisi: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio

11. Omero Caiami Persichi: Dieci quartine tra Assisi e Gubbio

12. Giobatta Corinzi: Ancora dieci parole riflesse in dieci volti sul sentiero da Assisi a Gubbio

13. Geremia Cattristi: Dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio

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Allegato 1. Una scheda su "come si parla in pubblico senza farsi del male"

1. Parlare e ascoltare e' l'attivita' delle persone che si incontrano e si riconoscono reciprocamente la dignita' di esseri umani, quindi:

- piu' parli tu e meno possono parlare gli altri: parla poco, ascolta molto;

- concentrati sull'essenziale: di' solo le cose di cui sei sicuro e che ti sembrano importanti sia per te che per chi ti ascolta;

- rispetta gli altri, se tu rispetti gli altri, e' piu' probabile che gli altri rispetteranno te;

- quando c'e' un'incomprensione:

a) non dire "Non hai capito", di' "Forse non mi sono espresso bene";

b) non dire "Non si capisce niente di quello che dici", di' "Forse non ho capito bene";

c) non dire "Tu dici solo sciocchezze", di' "Credo di non essere d'accordo su alcune cose che hai detto".

2. La comunicazione e' un'attivita' umana, che coinvolge tutta la persona:

- la parola

- l'intonazione

- il volto

- il corpo e la sua postura

- i gesti

3. La comunicazione e' un'azione complessa, composta da molti elementi:

- il messaggio

- l'emittente

- il ricevente

- il canale

- il codice

- il feedback

4. Un messaggio si compone sempre di tre elementi:

- il contenuto

- la forma

- la relazione

5. Parlare lentamente (si ha piu' tempo per pensare e si da' a chi ascolta piu' tempo per capire)

6. Respirare regolarmente (favorisce il controllo delle emozioni)

7. guardare negli occhi la persona o le persone alle quali si parla (e' l'unico modo per accorgersi se quello che si dice e' comprensibile)

8. Ricordarsi che la voce e' uno strumento musicale: occorre suonarlo bene

9. Le tecniche della retorica classica

- inventio = trovare, ideare le cose da dire (bisogna avere qualcosa da dire)

- dispositio = la disposizione, l'architettura del discorso (un discorso deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine)

- elocutio = l'abbellimento del discorso (se un discorso e' brutto e noioso, sembra anche sbagliato)

- memoria = ricordarsi le cose (occorre ricordare cosa si vuol dire; la memoria va tenuta in allenamento)

- actio = agire, ovvero recitare il discorso (un discorso in pubblico e' una "rappresentazione", ovvero richiede una "esecuzione" come se si fosse degli artisti della voce e del movimento del corpo, ovvero dei cantanti e degli attori)

10. Rispettare chi ci ascolta, adeguare il nostro modo di parlare affinche' sia comprensibile, e soprattutto non alzare la voce e non dare ordini, non interrompere mai chi sta parlando, non dire mai parolacce, non offendere mai le persone: chi ci ascolta permette che le nostre parole entrino nelle sue orecchie, quindi stiamo attenti a non insozzarle con il turpiloquio e con le offese.

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Allegato 2. Una scheda su "come scrivere un comunicato-stampa che abbia qualche possibilita' di essere letto"

1. Abbi qualcosa di importante da dire

2. Parla di una cosa sola per volta (un comunicato deve avere un unico argomento)

3. Sii comprensibile

- scrivi frasi brevi;

- scrivi in modo semplice;

- usa parole che tutti capiscono;

- usa frasi chiare;

- non offendere mai le persone;

- di ciò di cui parli ricordati di scrivere: chi, che cosa, quando, dove, perche'.

4. Un comunicato deve contenere:

- un titolo breve che indichi precisamente l'argomento (per esempio: lungo da due a sette parole)

- eventualmente un sottotitolo un po' piu' lungo che riassuma il contenuto (per esempio: lungo da cinque a quindici parole)

- un testo essenziale (per esempio: tre-quattro frasi di non piu' di due-cinque righe per frase)

- la firma precisa e per esteso

- la data del giorno in cui viene diffuso

- il recapito postale, telefonico ed e-mail (ed eventualmente anche il sito web) del mittente

5. Il comunicato va inviato per posta elettronica sia ai mezzi d'informazione, sia alle persone (e anche alle associazioni, istituzioni, etc.) che si ritiene possano essere interessate a leggerlo.

6. Prima di diffondere il comunicato deve essere riletto almeno tre volte (possibilmente farlo leggere anche da una o due persone diverse da chi lo ha scritto). Piu' volte si rilegge e si corregge, piu' migliora.

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Allegato 3: una scheda su "come discutere tra persone ragionevoli"

1. Non mentire: chi mente offende e umilia le persone in cio' che e' piu' proprio di un essere umano: la capacita' di capire.

2. Il segreto e' incompatibile con la democrazia.

3. Almeno tra noi che vogliamo lottare per il bene comune e i diritti umani di tutti gli esseri umani adottiamo dei comportamenti di rispetto, di ascolto e di aiuto reciproco.

4. Quando una persona parla, le altre ascoltano.

5. Chi e' piu' timido, va ascoltato di piu'.

6. Non dobbiamo avere paura di dire che ci sono cose che non sappiamo. Chi fa una domanda, fa del bene a tutti.

7. "Si puo' sempre dire un si' o un no" (Hannah Arendt)

8. Prendiamo le decisioni col metodo del consenso: ovvero facciamo solo le cose su cui tutte le persone presenti sono d'accordo.

9. Chi sa, ascolti.

10. Chi sa fare una cosa, aiuti le altre persone ad imparare a farla anche loro.

11. Giustizia e liberta' cominciano dalla condivisione.

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Allegato 4. Quattro note sull'impegno per la pace e i diritti umani

1. Impegno per la pace e i diritti umani

L'impegno per la pace e i diritti umani si estrinseca nell'ampiezza e nella pienezza dell'azione in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, nel riconoscimento che tutti gli esseri umani appartengono alla medesima umanita' e pertanto tutti sono eguali nel loro statuto di persone, e quindi nel loro inalienabile diritto al rispetto e alla solidarieta'.

2. Opposizione alla guerra, al razzismo, al maschilismo

L'impegno per la pace e i diritti umani quindi si esprime nell'opposizione alla guerra ed a tutte le uccisioni, nell'opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni, nell'opposizione alla violenza maschilista ed al femminicidio che ne e' l'esito piu' atroce.

Vi e' infatti un nesso tra guerra, razzismo e maschilismo: tutte e tre queste forme di oppressione e violenza negano la dignita' della persona umana, deumanizzano una parte dell'umanita' fino a giungere al suo criminale annientamento.

Infatti la guerra deumanizza gli esseri umani considerati "nemici"; il razzismo deumanizza gli esseri umani considerati "altri" rispetto ad una singola comunita'; il maschilismo deumanizza meta' del genere umano considerando le donne "inferiori" agli uomini (cosi' peraltro deumanizzando altresi' l'intero genere umano pretendendo di trasformare tutte le donne in vittime designate e tutti gli uomini in complici dell'oppressione esercitata in loro nome: ne consegue altresi' che il maschilismo nel corso della storia e' la prima radice di ogni altra forma di oppressione e violenza, e che non si puo' realizzare una societa' giusta e una civile convivenza se non si riconosce l'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani).

3. Solidarieta' concreta, azione educativa, promozione della legalita', difesa della biosfera

L'impegno per la pace e i diritti umani peraltro si realizza anche nella solidarieta' concreta, nell'azione educativa, nella promozione della legalita', nella difesa della biosfera.

Nella solidarieta' concreta, ovvero nella condivisione dei beni, nell'ascolto reciproco, nell'aiuto donato da chi ne ha la possibilita' a chi ne ha bisogno, nell'accoglienza e nell'assistenza che rendono effettivo e quindi efficace nella prassi il dovere universale di soccorrere e sostenere chi e' nel dolore, nella paura, nell'oppressione; solidarieta' concreta che e' responsabilita' che agisce, umanita' che si riconosce.

Nell'azione educativa che tramanda la civilta' umana, consente la socializzazione, da' senso all'esistenza delle persone, appronta strumenti critici di comprensione ed interpretazione del mondo e di giudizio e condotta morale e civile nella societa' (e peraltro ogni azione buona, in quanto costituisce un esempio ed un'ispirazione per altri esseri umani, e' sempre anche intrinsecamente educativa, ovvero testimonianza esortativa al vero, al giusto, al bene).

Nella difesa e nella promozione della legalita', in quanto garanzia della civile convivenza ed in quanto protezione del debole dall'arbitrio del forte: solo nella legalita' e' possibile la democrazia, solo nella democrazia e' possibile l'autentica partecipazione di ogni persona al governo responsabile e adeguato della cosa pubblica ed alla condivisione del bene comune.

Nel rispetto e nella difesa della biosfera, che e' sia la casa comune dell'umanita' sia l'insieme del mondo vivente cui la stessa umanita' appartiene: se non si difende l'ambiente naturale dalle devastazioni e dalle distruzioni si mette in pericolo la stessa sopravvivenza dell'umanita': e' quindi palese il legame tra rispetto della natura e rispetto dell'umanita', tra ambiente e diritti umani, tra pace fra gli esseri umani e pace con la natura.

4. Uscire dalla spirale della violenza con la scelta della nonviolenza

Infine, impegno per la pace e i diritti umani significa testimoniare la possibilita' e costruire la realta' di un movimento ad un tempo antropologico e storico, morale e civile, che consiste nell'uscire dalla spirale distruttiva della violenza con la scelta di amore per l'umanita' della nonviolenza.

Intendendo la nonviolenza nel senso forte ed autentico del termine: opposizione a tutte le violenze; responsabilita' per gli altri esseri umani e per il mondo vivente; azione buona, giusta e misericordiosa; inveramento pieno e limpido dei principi di liberta', uguaglianza, fratellanza e sorellanza enunciati in tutti i monumenti del costituzionalismo moderno tra cui la Costituzione della Repubblica Italiana.

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[Omettiamo gli allegati ulteriori poiche' li abbiamo gia' ripubblicati in "Voci e volti della nonviolenza" n. 657 di ieri]

 

7. "L'IMPEGNO DI BERTRAND RUSSELL PER LA PACE E I DIRITTI UMANI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto domenica 22 febbraio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione su "L'impegno di Bertrand Russell per la pace e i diritti umani".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi del grande pensatore ed attivista strenuamente impegnato per la pace, il disarmo, i diritti delle persone e dei popoli, "maestro generoso e cordiale, ironico e garbato; sereno e fermo oppositore di ogni potere oppressivo e di ogni vile menzogna; coraggioso combattente per la giustizia e la liberta', forte della nonviolenza dei forti nella lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani".

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Bertrand Russell e' una figura pressoche' leggendaria, nato nel 1872 da Lord e Lady Amberley e deceduto quasi un secolo dopo nel 1970 dopo una vita straordinariamente intensa, civilmente impegnata e intellettualmente feconda. Filosofo, scrittore, ha subito la prigione per il suo impegno pacifista ed ha avuto il Premio Nobel per la letteratura; ha promosso iniziative contro la guerra e per il disarmo, per i diritti civili e il progresso sociale; tra tante altre iniziative: quelle per l'obiezione di coscienza, la dichiarazione Einstein-Russell, la lettera "ai potenti della terra", la fondazione del movimento Pugwash, la campagna per il disarmo nucleare, la costituzione del Tribunale internazionale per i crimini di guerra nel Vietnam. Opere di Bertrand Russell: la bibliografia di Russell e' sconfinata, per i temi che maggiormente ci interessano sono particolarmente utili la monumentale Autobiografia, edita da Longanesi, ed i numerosissimi saggi di argomento pacifista, politico ed etico. Una utile antologia essenziale con specifici riferimenti bibliografici e' nel volume di Mario Alcaro, Bertrand Russell, che citiamo di seguito. Opere su Bertrand Russell: specifico su Russell pacifista e impegnato per i diritti umani e' il libro di Mario Alcaro, Bertrand Russell, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1990; piu' centrati sugli aspetti filosofici sono i libri di Alfred J. Ayer, Russell, Mondadori, Milano 1992; Michele Di Francesco, Introduzione a Russell, Laterza, Roma-Bari 1990; Alberto Granese, Che cosa ha veramente detto Russell, Ubaldini, Roma 1971; Luigi Perissinotto (a cura di), Russell, Rcs, Milano 2015.

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Nel ricordo e all'ascolto di Bertrand Russell proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. ALTRI MATERIALI PER L'INCONTRO DEL 25 FEBBRAIO DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Carissime e carissimi,

sempre in preparazione dell'incontro del "Tavolo per la pace" di Viterbo del 25 febbraio mi permetto di inviarvi alcuni altri materiali di studio:

1. Hannah Arendt: La Resistenza nonviolenta in Danimarca;

2. Aldo Capitini: Principi dell'addestramento alla nonviolenza;

3. Aldo Capitini: Il manuale di Charles C. Walker sull'azione diretta nonviolenta;

4. Aldo Capitini: La mia opposizione al fascismo;

5. Lorenzo Milani: Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell'11 febbraio 1965;

6. Enrico Peyretti: Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente;

7. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena.

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Ricordo ancora che l'incontro si svolgera' mercoledi' 25 febbraio, con inizio alle ore 17,15, presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni) e sara' prevalentemente dedicato alla formazione alla nonviolenza.

Per ogni comunicazione il punto di riferimento e' come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

Un cordiale saluto a tutte e tutti...

[Omettiamo di riprodurre qui i testi di studio citati poiche' essi sono gia' piu' volte apparsi su questo foglio, anche recentemente; chi desiderasse riceverli per posta elettronica raccolti in un unico file puo' farne richiesta alla nostra redazione]

 

9. IN MEMORIA DEL MARTIRE ANTINAZISTA JOSEF MAYR-NUSSER

 

Il 24 febbraio 1945 moriva il martire antinazista Josef Mayr-Nusser. Nell'anniversario il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda.

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Josef Mayr-Nusser, nato nel 1910, impegnato nell'Azione Cattolica, "nel 1944, benche' sudtirolese con cittadinanza italiana, viene illegalmente richiamato nelle SS e mandato, insieme ad altri ottanta sudtirolesi, a Konitz, nella Prussia occidentale. Josef rifiuta il giuramento a Hitler. Viene sottoposto a carcerazione preventiva a Danzica e di qui destinato al campo di concentramento di Dachau. Josef non ci arrivera' mai: il 24 febbraio del 1945 viene trovato morto su un carro bestiame fermo alla stazione di Erlangen" (Comina).

Opere su Josef Mayr-Nusser: Francesco Comina, Non giuro a Hitler. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2000; Reinhold Iblacker, Non giuro a questo Fuhrer, Sono, Bolzano 1990.

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Anche nel ricordo di Josef Mayr-Nusser proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. IL SEGRETARIO PARTICOLARE DEL MINISTRO DEI BENI CULTURALI SCRIVE AL SINDACO DI VICENZA PER LA "CASA PER LA PACE"

 

Il dottor Giuseppe Battaglia, segretario particolare del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, ha scritto al Sindaco di Vicenza Achille Variati per segnalare la situazione della "Casa per la Pace" vicentina "certo che vorrà prendere a cuore la questione".

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L'intervento a favore della importante istituzione pubblica vicentina da parte del principale collaboratore del Ministro dei Beni Culturali si aggiunge ai fervidi voti espressi da numerose altre illustri personalità della cultura, delle istituzioni e della società civile che unanimi chiedono che alla "Casa per la Pace" di Vicenza sia tempestivamente restituita una sede adeguata (fino a poche settimane fa aveva sede presso l'Assessorato ai servizi sociali del Comune, in un immobile che è stato successivamente venduto a privati). A chiedere un tempestivo intervento del Comune, per primi il professor Alberto L'Abate, già collaboratore di Aldo Capitini e di Danilo Dolci e figura storica della nonviolenza in Italia; il professor Sergio Paronetto, vicepresidente di Pax Christi; l'on. Michele Boato, presidente dell'Ecoistituto del Veneto; il sen. Gigi Malabarba, figura storica del movimento operaio e della solidarietà internazionale; la dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; il presidente del Movimento Nonviolento, Mao Valpiana; le senatrici e i senatori Ornella Bertorotta, Enrico Cappelletti, Paolo Corsini, Roberto Cotti, Loredana De Petris, Nerina Dirindin, Laura Fasiolo, Gianni Girotto, Luigi Manconi, Maria Mussini, Stefania Pezzopane, Laura Puppato, Manuela Serra, le deputate e i deputati Roberta Agostini, Sofia Amoddio, Massimiliano Bernini, Luisa Bossa, Luigi Gallo, Walter Rizzetto, Gessica Rostellato, Simonetta Rubinato, Daniela Sbrollini, Arturo Scotto, Pierpaolo Vargiu, Sandra Zampa, gli europarlamentari David Borrelli e Gianni Pittella, e numerosi altri rappresentanti istituzionali.

E' auspicabile che al più presto il Comune di Vicenza, come peraltro già annunciato alcuni giorni fa dall'assessora Isabella Sala, concluda l'iter amministrativo che consenta di restituire una sede adeguata alla "Casa per la Pace", uno dei più prestigiosi centri di ricerca nonviolenta apprezzato a livello internazionale.

 

11. IN RICORDO DI BENEDETTO CROCE

 

Il 25 febbraio 1866 nasceva Benedetto Croce, filosofo illustre ed insigne educatore all'impegno intellettuale, morale e civile, nitido oppositore del fascismo, coraggioso suscitatore della resistenza alla barbarie.

Nella felice ricorrenza il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda maestro di civile condursi, di dedizione agli studi che migliorano i costumi e le istituzioni e rendono il mondo abitabile, strenuo lottatore per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, generoso nel recare aiuto alle persone di aiuto bisognose, sollecito sempre del pubblico bene, diuturnamente memore della virtu' che illumina, testimone dell'umana bonta', della civilta' che e' una.

Nel ricordo e alla scuola di Benedetto Croce proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. UNA MINIMA PROPOSTA DI LAVORO PER LA RIUNIONE DI MERCOLEDI' 25 FEBBRAIO DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Carissime e carissimi,

per la riunione di mercoledi' 25 febbraio proporrei la seguente articolazione dei lavori:

1. una prima parte di accostamento alla nonviolenza, al fine di socializzare tra noi le conoscenze e le risorse che essa offre a tutte le persone impegnate per la pace, la giustizia, la solidarieta', la difesa dei diritti, la liberazione dell'umanita', il rispetto e la protezione del mondo vivente;

2. una seconda parte di ragionamento sulle iniziative in corso e in programma;

3. Et coetera.

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Quanto alla prima parte, proporrei la seguente articolazione:

1.1. Una definizione della nonviolenza:

1.1.1. la nonviolenza e' la lotta concreta e coerente contro la violenza, in difesa della vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, per la realizzazione di una societa' giusta, responsabile e solidale;

1.1.2. la nonviolenza e' contestuale e complessa, dialettica e dialogica, conflittuale e ricompositiva, sperimentale e fallibilista:

- analisi concreta della situazione concreta ed intervento concreto;

- insieme di insiemi (un insieme di criteri assiologici; un insieme di strumenti ermeneutici; un insieme di tecniche deliberative; un insieme di tecniche operative; una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche -; un progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione dei beni, alla responsabilita' comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente).

1.2. Alcune esperienze pratiche:

1.2.1. storiche;

1.2.2. locali.

*

Quanto alla seconda parte, proporrei la seguente articolazione:

2.1. prosecuzione di nostre iniziative gia' avviate:

- in particolare l'aggiornamento sull'iter delle due proposte di delibera "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa";

- e soprattutto il sostegno al centro antiviolenza "Erinna" (con riferimento anche alla doverosa richiesta che il Comune di Viterbo superando un lungo, iniquo ed incomprensibile ritardo consegni finalmente al centro antiviolenza "Erinna" i fondi per esso stanziati dalla Regione Lazio nel 2012, fondi a suo tempo gia' trasmessi al Comune ed ancora non consegnati al Centro antiviolenza cui erano diretti per la realizzazione delle sue indispensabili attivita' gia' realizzate e debitamente rendicontate). Ad "Erinna" il Tavolo per la pace di Viterbo ha gia' espresso piu' volte la sua piena solidarieta', ed "Erinna" ha fatto dono al Tavolo di una eccellente portavoce come Valentina che nelle iniziative pubbliche come quella del 2 ottobre 2014 (la Giornata internazionale della nonviolenza, celebrata nella Sala Regia di Palazzo dei priori) e quella del 7 febbraio 2015 (la gia' ricordata "Giornata nazionale contro il terrorismo, la guerra e la violenza", svoltasi nella Sala del Consiglio comunale), cosi' come in tutte le occasioni di condivisa riflessione, tutte e tutti ci ha rappresentato con la sua scintillante intelligenza, la splendida sua umanita'.

2.2. ulteriori proposte gia' formulate:

- in particolare l'aggiornamento sulla preparazione dell'iniziativa promossa dalla "Sportello di cultura lesbica" che si svolgera' il 21 marzo per il rispetto e la promozione dei diritti di tutti gli esseri umani, di cui abbiamo gia' parlato nell'incontro del 4 febbraio;

- ricordo inoltre che Clelia nel suo intervento in occasione dell'incontro del 7 febbraio ha invitato il Tavolo a formulare proposte per iniziative nelle scuole;

- segnalo anche la proposta dell'Auser di Orte di inviare una lettera ai sindaci affinche' essi inviino una "lettera di auguri di buon compleanno" ai giovani stranieri nati e residenti in Italia domiciliati nei loro comuni che compiono 18 anni; lettera con cui li si informi del loro diritto di richiedere la cittadinanza italiana usufruendo entro il termine di un anno di una procedura semplificata rispetto a quella consueta assai piu' lenta e ardua.

2.3. alcune iniziative promosse da altri che ci interessano particolarmente:

- e' in corso la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge d'iniziativa popolare per la "Istituzione e modalita' di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta", promossa a livello nazionale da varie reti pacifiste tra cui la "Rete della pace" di cui fanno parte molte associazioni (tra cui le Acli, l'Agesci, l'Arci) che a livello locale fanno parte del nostro Tavolo;

- dal 15 al 22 marzo (se la memoria non m'inganna) si svolge la settimana d'iniziative contro la discriminazione promossa dall'Anci (l'Associazione nazionale dei Comuni italiani) di cui abbiamo gia' parlato il 4 febbraio auspicando che in quella occasione a Viterbo possano giungere a buon fine le due proposte di delibera promosse dal "Tavolo per la pace" tuttora in itinere "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa".

2.4. alcune ricorrenze che ci interessano particolarmente:

- l'8 marzo e' la Giornata internazionale per i diritti delle donne; in appendice a queste righe riproduco (allegato 1) un breve testo di alcuni anni fa "Dal femminismo molti doni";

- il 12 marzo si fa memoria di Massimiliano di Tebessa (o di Cartagine), martire antimilitarista; in appendice a queste righe riproduco (allegato 2) un testo di diversi anni fa "In memoria di Massimiliano obiettore alla guerra, agli eserciti, alle armi";

- il 13 marzo ricorre l'anniversario della morte di Marianella Garcia (cfr. allegato 3);

- il 19 marzo e' il primo compleanno del nostro Tavolo.

*

Quanto agli "eccetera" ricorderei che:

3.1. Come sempre nel corso dell'incontro vi sara' modo di dare notizia delle altre iniziative in cui le persone, associazioni ed istituzioni partecipanti sono impegnate;

3.2. come sempre l'incontro sara' anche occasione di valutazione di precedenti iniziative, in particolare in questo caso dell'iniziativa del 7 febbraio (lo svolgimento viterbese della "Giornata nazionale contro il terrrorismo, la guerra e la violenza") e del 14 febbraio (lo svolgimento viterbese dell'One Billion Rising, a Viterbo promosso dal centro antiviolenza Erinna e cui il "Tavolo per la pace" ha aderito e partecipato);

3.3. come sempre nell'incontro si riflettera' anche sulle principali emergenze attuali;

3.4. come sempre vi sara' l'opportunita' di proporre altri temi alla discussione;

3.5. come sempre l'incontro sara' incorniciato da un giro di presentazione iniziale e da un giro di valutazione conclusivo comprensivo della definizione della data e dell'ordine del giorno del prossimo incontro.

*

In cauda

Colgo l'occasione di questa lettere per aggiungere anche un altro allegato, forse anch'esso utile per la riflessione: la "Carta" del Movimento Nonviolento.

*

Per ogni comunicazione il punto di riferimento del "Tavolo per la pace" di Viterbo e' come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

*

Scusate la solita frettolosita'. Un abbraccio a tutte e tutti...

*

Allegato 1: Dal femminismo molti doni

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

*

Allegato 2: In memoria di Massimiliano obiettore alla guerra, agli eserciti, alle armi

Il 12 marzo e' il giorno in cui si fa memoria di quel Massimiliano che secondo la tradizione nel 295 fu assassinato a Tebessa, nei pressi di Cartagine, perche' obiettore di coscienza al servizio militare.

Ridiffondiamo in questa occasione ancora una volta il seguente testo di Osvaldo Caffianchi gia' piu' volte apparso su "La nonviolenza e' in cammino", sovente accompagnato dalla nota introduttiva che qui di seguito anch'essa trascriviamo: "... Il 12 marzo e' la data in cui si fa memoria del martirio di quel Massimiliano, che per essere fedele alla sua fede rifiuto' il servizio militare e ne fu ucciso nel 295 d. C. (cosi' vuole la tradizione, e qui non conta se sia storia o leggenda). L'agiografia - invero - non solo avverte dell'incertezza della tradizione, ma racconta una storia diversa, e finanche piu' commovente: il padre militare, e solidale col figlio; la citta' che e' un'altra; il dono della veste al carnefice che lo decapito'. Ma questa variazione del nostro collaboratore (il cui elefantiaco titolo completo sarebbe 'Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine, in forma di litania che finisce in parenesi o istigazione che dir si voglia') ci e' parsa comunque non priva di una sua patetica verita', e la offriamo ai lettori".

 

Osvaldo Caffianchi: Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine

 

I.

Solo questo so di te, che nell'anno

295 ti fucilarono

perche' obiettore al servizio militare.

 

Immagino che venne un centurione

coi suoi esperti di pubbliche relazioni,

psicologi, pubblicitari, sceneggiatori di telenovelas,

a dirti mentre eri in galera

sei un bravo giovane, chi te lo fa fare

vieni con noi, imparerai un mestiere.

E Massimiliano rispose di no.

 

Mandarono da lui certi suoi parenti, certi prominenti

concittadini, a dirgli

lo sai che noi cartaginesi

siamo gia' guardati con sospetto

per certe vecchie storie di Alpi e di elefanti

di annibali e di asdrubali e scipioni

non metterti a fare casino

vesti la giubba, non c'e' altro da fare

e combattere per l'impero ha pure i suoi vantaggi.

Ma Massimiliano rispose di no.

 

E vennero allora a persuaderlo

certi amici di quando al campetto

giocavano insieme a pallone, gli amici

del bar: Massimilia' falla finita

da quando ti sei messo con quei tizi

del galileo morto ammazzato

ti stai mettendo in un mare di guai.

Che diamine mai hai contro i marines?

Falla finita con quei beduini

da' retta al nostro buon signor Belcore

la paga e' buona ed il lavoro e' poco.

E quello cocciuto, come un mulo a dire no.

 

II.

Dicono male delle corti marziali

dicono male dei plotoni d'esecuzione

forse che e' meglio farlo col coltello

in un vicolo buio di notte?

 

Dicono che siamo repressori

e genocidi addirittura; e andiamo!

forse che non ci vuole anche un po' d'ordine

in questo letamaio di colonie?

e il roman way of life non costa niente?

Eppure la volete, la televisione

il telefonino.

 

E allora poche storie, lo ammazzammo

perche' dovemmo, mica potevamo

lasciarlo andare il vile disertore

oltretutto terrone, anzi affricano.

 

La civilta', insomma, va difesa.

 

III.

Quante incertezze, quanta paura certo durasti.

Solo i babbei

pensano che gli eroi sono una specie

di nazisti spretati. E invece i martiri

hanno paura come noi, e tremano

come noi, come noi dubitano

di star tutto sbagliando, di sprecare per nulla la vita.

 

Ma infine ristette fermo nel suo no

Massimiliano di Cartagine. E fu fucilato.

 

IV.

Ecco, io mi alzo in piedi nell'assemblea

e prendo la parola, e dico:

obietta alla guerra e alle uccisioni

combatti contro gli eserciti e le armi

scegli la nonviolenza.

 

Ecco, io prendo la parola in assemblea,

mi alzo in piedi e dico:

fermiamo le fabbriche di armi

assediamo le basi militari

impediamo i decolli dei bombardieri

strappiamo gli artigli alle macchine assassine.

 

Ecco, io dico al soldato: diserta

io dico al ferroviere: ferma il convoglio

io dico al vivandiere: non preparare

di carne umana il pranzo al generale.

 

Ecco, io dico, la guerra

puo' essere, deve essere fermata.

Con l'azione diretta nonviolenta.

Con il gesto del buon Massimiliano

cartaginese, che i romani fucilarono.

 

*

Allegato 3: Tre testi per Maianella Garcia

Marianella Garcia Villas, nata nel 1949, attivista per i diritti umani salvadoregna, collaboratrice di monsignor Romero, amica della nonviolenza, "avvocato dei poveri, compagna degli oppressi, voce degli scomparsi", fu assassinata il 13 marzo del 1983 dai soldati del regime. La sua vita e' narrata nel bel libro (ampiamente basato sulla registrazione di conversazioni con lei svoltesi nel 1981 e nel 1982) di Raniero La Valle e Linda Bimbi, Marianella e i suoi fratelli, Feltrinelli, Milano 1983, Icone, Roma 2007; cfr. anche il recente testo di Anselmo Palini, Marianella Garcia Villas, Ave, Roma 2014.

 

Benito D'Ippolito: Una canzone per Marianella Garcia

 

Ay Marianella, Marianella Garcia

potevi fare la vita dei signori

i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento

ma tu scegliesti di stare con noi poveri.

Ay Marianella che pioggia di sangue.

 

Era Marianella sorella di noi morti

perche' amava la vita e che la vita

fosse degna di essere vissuta.

Ay Marianella si spensero le stelle.

 

Era intrepida e vestita di umilta'

sapeva che i fascisti la cercavano

e ti raggiunse la furia dei fascisti.

Ay Marianella la furia dei fascisti.

 

Parlava la lingua dei contadini e degli angeli

sapeva le parole che guariscono

parole di luce e di pane.

Ay Marianella la terra nera e rossa.

 

Sapeva tutte le cose e anche le cose

che tutti sanno e e' difficile dire

e lei le diceva con voce di uccellino.

Ay Marianella che fredda e' la notte.

 

Ti ammazzarono come hanno ammazzato

i morti che cercavi e che il tuo sguardo

resuscitava nel cuore del popolo.

Ay Marianella che pianto infinito.

 

Cosi' dura e' la nostra dura vita

che anche nella gioia noi piangiamo

ma mentre ti piangiamo ricordiamo

con gioia che sei stata e resti viva.

Ay Marianella, Marianella Garcia.

 

*

 

Nello Scardani: Marianella Garcia, o della giustizia

 

Salvare anche i morti

restituir loro il volto,

allo scempio compiuto dai carnefici

opporre infinita la pieta'.

 

E cosi' salvare coloro che verranno

dalla ripetizione incessante dell'orrore,

cosi' salvare l'umanita' presente,

cosi' rendere bene per male.

 

*

 

Luciano Bonfrate: Marianella Garcia

 

Prendersi cura degli assassinati

restituirne il volto e la memoria

alla realta', l'umanita', la storia.

Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.

 

*

Allegato 4: La "Carta del Movimento Nonviolento (...)

 

13. UN TELEGRAFICO RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL 25 FEBBRAIO 2015 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

1. Mercoledì 25 febbraio 2015 si è svolta una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

*

2. Dopo un iniziale scambio di informazioni su varie iniziative in corso e in programma (e su alcune particolari situazioni locali), l'incontro è stato interamente dedicato alla riflessione sulla nonviolenza.

Tutte le persone intervenute hanno svolto meditazioni preziose, lucidamente e profondamente sentite e vissute, esplorando in franco e fecondo dialogo le molteplici dimensioni e dinamiche della nonviolenza e della violenza, unendo analisi e testimonianza, in un atteggiamento di ascolto reciproco, di impegno corale e di piena apertura al di là delle trappole e delle angustie del provincialismo e delle monoculture, nella consapevolezza della pluralità e della bellezza delle esperienze di umanità, di resistenza umana, di solidarietà umana viventi nel mondo.

Con sincero dolore in tutti gli interventi si è espresso lo strazio per tutte le vittime delle guerre, delle dittature, del terrorismo, del maschilismo, di tutti i poteri criminali e assassini; strazio da cui discende l'esigenza di opporsi  nel modo più coerente ed intransigente alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; scegliendo la nonviolenza per difendere la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani e proteggere l'unico mondo vivente casa comune dell'intera umanità.

Di particolare efficacia e commozione il riferimento all'"One Billion Rising", la più straordinaria e aggettante, limpida e germogliante, scuotente ed unificante azione nonviolenta oggi nel mondo.

L'incontro è stato concluso da tre interventi profondi ed innalzanti, sapienti e schiudenti, di Valentina, di Flavia e di Aoua, che hanno saputo in fierezza e dolcezza dipanare e svolgere, recare a sintesi concreta e coerente e proiettare oltre e innanzi la comune riflessione, l'impegno necessario, il condiviso cammino.

*

3. A tutte le persone partecipanti sono stati messi a disposizione alcuni opuscoli editi dal Movimento Nonviolento ed alcuni fascicoli della rivista "Azione nonviolenta".

*

4. Il prossimo incontro si svolgerà mercoledì 11 marzo (o in alternativa mercoledì 18 marzo, qualora vi fosse necessità di spostarlo), con inizio alle ore 17,15, sempre presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).

*

5. Nel prossimo incontro si esamineranno gli argomenti già da tempo proposti alla riflessione e più volte rinviati.

I. La prosecuzione e la conclusione dell'iter delle due proposte di delibera "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa";

II. l'adeguato sostegno al centro antiviolenza "Erinna" (con riferimento anche alla doverosa richiesta che il Comune di Viterbo superando un lungo, iniquo ed incomprensibile ritardo consegni finalmente al centro antiviolenza "Erinna" i fondi per esso stanziati dalla Regione Lazio nel 2012, fondi a suo tempo già trasmessi al Comune ed ancora non consegnati al Centro antiviolenza cui erano diretti per la realizzazione delle sue indispensabili attività già realizzate e debitamente rendicontate);

III. l'eventuale presentazione di situazioni critiche e le eventuali proposte di iniziative concrete ed urgenti di solidarietà;

IV. l'esame e l'eventuale approvazione della proposta di documento programmatico ed organizzativo del Tavolo per la pace;

V. il sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;

VI. il sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla città e quindi alla comunità viterbese di tutte le persone e le comunità culturali variamente aggregate che nel territorio vivono;

VII. il sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana;

VIII. la prosecuzione dell'iniziativa per il recupero ad usi civili di aree e strutture già militari non più utilizzate o ampiamente sottoutilizzate;

IX. l'assunzione e l'impegno a promuovere la proposta formulata dall'Auser di Orte di inviare una lettera ai sindaci affinché essi inviino una "lettera di auguri di buon compleanno" ai giovani stranieri nati e residenti in Italia domiciliati nei loro comuni che compiono 18 anni; lettera con cui li si informi del loro diritto di richiedere la cittadinanza italiana usufruendo entro il termine di un anno di una procedura semplificata rispetto a quella consueta assai più lenta e ardua;

X. la condivisione e realizzazione della proposta formulata da Clelia durante l'incontro del 7 febbraio che il Tavolo proponga iniziative nelle scuole;

XI. la prosecuzione della discussione degli altri temi su cui nei mesi scorsi è stata avviata la riflessione senza ancora essere giunti a conclusioni operative;

XII. naturalmente l'incontro sarà anche occasione, come di consueto, per scambiarsi informazioni sulle iniziative realizzate, in corso e in programma da parte dei vari soggetti che partecipano al Tavolo;

XIII. ed ovviamente sarà anche possibile trattare gli ulteriori argomenti su cui vi fosse la disponibilità dei partecipanti (e sono naturalmente molti: da un approfondimento del concetto di pace, all'impegno specifico contro la guerra, al recupero di altri argomenti accennati in precedenti riunioni ma poi non sviluppati).

*

6. Ricordiamo anche alcune altre iniziative:

- l'iniziativa per l'8 marzo (che il centro antiviolenza Erinna sta attualmente organizzando e che si svolgerà probabilmente alcuni giorni dopo);

- la settimana di impegno contro la discriminazione promossa dall'Anci (l'Associazione nazionale dei Comuni italiani) dal 15 al 22 marzo;

- il primo compleanno del "Tavolo per la Pace" il 19 marzo: sarebbe opportuno cominciare a pensare se vogliamo organizzare una iniziativa ad hoc;

- l'iniziativa promossa dallo "sportello di cultura lesbica" per il 21 marzo, di cui abbiamo già parlato con vivo apprezzamento nella riunione del 4 febbraio;

- la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalità di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta".

*

7. Per ogni comunicazione il punto di riferimento è come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

*

Come di consueto questo minimo resoconto della riunione è stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di ciò che è stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.

 

14. SCHELETRICA UNA SCALETTA PER UNA DEFINIZIONE DELLA NONVOLENZA

 

La nonviolenza è la lotta concreta e coerente contro la violenza, in difesa della vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, per la realizzazione di una società giusta, responsabile e solidale.

La nonviolenza è contestuale e complessa, dialettica e dialogica, conflittuale e ricompositiva, sperimentale e fallibilista.

E' analisi concreta della situazione concreta ed intervento concreto.

E' un insieme di insiemi:

- un insieme di criteri assiologici;

- un insieme di strumenti ermeneutici;

- un insieme di tecniche deliberative;

- un insieme di tecniche operative;

- una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche -;

- un progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione dei beni, alla responsabilità comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente.

 

15. TESTIMONIANZE. IN MEMORIA DI ANTONIO VALDIVIESO, DIFENSORE DEGLI INDIOS

 

Ricorrendo l'anniversario dell'uccisione, avvenuta a Leon, in Nicaragua, il 26 febbraio 1550, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda Antonio Valdivieso, difensore dei diritti umani degli indios ed ancora ispiratore della lotta contro ogni oppressione, contro ogni ingiustizia, contro ogni disumanita'.

*

Nel ricordo di Antonio Valdivieso proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 631 del 3 dicembre 2016

 

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