[Nonviolenza] Telegrammi. 2511



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2511 del 24 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Osvaldo Caffianchi: Per la XV giornata del dialogo cristiano-islamico che si svolgera' il 27 ottobre

2. Alcuni testi del mese di aprile 2014 (parte prima)

3. "Pensare la pace con Ernesto Balducci". Un incontro di studio e di commemorazione a Viterbo

4. Un incontro di lettura e commento del progetto filosofico "Per la pace perpetua" di Immanuel Kant

5. Ricordando Jean Goss

6. Finalmente il Parlamento ha deciso di abrogare una abominevole misura razzista

7. Commemorato Giuseppe Morosini

8. Per Martin Luther King, nell'anniversario della morte

9. Da Viterbo a Verona

10. Un incontro di studio su "Le origini del totalitarismo" di Hannah Arendt

11. Al sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali di Viterbo: reiterazione di due proposte

12. Ai Sindaci dei Comuni della provincia di Viterbo, per la pace e il disarmo

13. Sull'opera narrativa di Isaac Bashevis Singer. Un incontro a Viterbo

14. Nell'anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer

15. Un incontro per la pace a Viterbo

16. Pensare la pace, il dialogo e i diritti umani con Andre' Chouraqui

17. Una rilettura della "Pacem in terris". Un incontro a Viterbo sui compiti dell'umanita' nell'ora presente

18. Una quarantennale spina nella carne

19. Commemorato a Viterbo Primo Mazzolari, luminosa figura della Resistenza e della nonviolenza

20. Un incontro di riflessione a partire dal libro "Il demone della paura" di Zygmunt Bauman

21. Segnalazioni librarie

22. La "Carta" del Movimento Nonviolento

23. Per saperne di piu'

 

1. SCORCIATOIE. OSVALDO CAFFIANCHI: PER LA XV GIORNATA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO CHE SI SVOLGERA' IL 27 OTTOBRE

 

Questa giornata ci riguarda tutti

credenti e atei tutti ci interpella

con volto di fratello e di sorella

ci convoca affinche' cessino i lutti.

 

Prima di esserne tutti distrutti

dell'odio occorre estinguer la procella

l'umanita' e' una sola navicella

che solo unita non soccombe ai flutti.

 

Sono diverse tutte le persone

e tutte sono uguali nel diritto

a vivere, ad amare, alla ragione.

 

Salvar le vite ed aiutar l'afflitto

e' legge di ogni scienza e religione.

Uccidere e' il piu' folle empio delitto.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2014 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2014.

 

3. "PENSARE LA PACE CON ERNESTO BALDUCCI". UN INCONTRO DI STUDIO E DI COMMEMORAZIONE A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 31 marzo 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Pensare la pace con Ernesto Balducci".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi del grande pensatore e costruttore di pace.

L'incontro e' stato anche occasione di commemorazione di padre Balducci; il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ne ha rievocato la figura recando la propria personale testimonianza di gratitudine.

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Ernesto Balducci e' nato a Santa Fiora (in provincia di Grosseto) nel 1922, ed e' deceduto a seguito di un incidente stradale nel 1992. Sacerdote, insegnante, scrittore, organizzatore culturale, promotore di numerose iniziative di pace e di solidarieta'. Fondatore della rivista "Testimonianze" nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (Ecp) nel 1986. Oltre che infaticabile attivista per la pace e i diritti, e' stato un pensatore di grande vigore ed originalita', le cui riflessioni ed analisi sono decisive per un'etica della mondialita' all'altezza dei drammatici problemi dell'ora presente. Opere di Ernesto Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri dell'ultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani); La pace. Realismo di un'utopia (Principato), in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri di pace (Cittadella); L'uomo planetario (Camunia, poi Ecp); La terra del tramonto (Ecp); Montezuma scopre l'Europa (Ecp). Si vedano anche l'intervista autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti); la raccolta postuma di scritti autobiografici Il sogno di una cosa (Ecp); la raccolta postuma di scritti su temi educativi Educazione come liberazione (Libreria Chiari); il manuale di storia della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese); ed il corso di educazione civica Cittadini del mondo (Principato), in collaborazione con Pierluigi Onorato. Opere su Ernesto Balducci: cfr. almeno i fondamentali volumi monografici di "Testimonianze" a lui dedicati: Ernesto Balducci, "Testimonianze" nn. 347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga marcia dei diritti umani, "Testimonianze" nn. 373-374, 1995; un'ottima rassegna bibliografica preceduta da una precisa introduzione biografica e' il libro di Andrea Cecconi, Ernesto Balducci: cinquant'anni di attivita', Libreria Chiari, Firenze 1996; cfr. anche il libro di Bruna Bocchini Camaiani, Ernesto Balducci. La Chiesa e la modernita', Laterza, Roma-Bari 2002; cfr. anche almeno Enzo Mazzi, Ernesto Balducci e il dissenso creativo, Manifestolibri, Roma 2002; e AA. VV., Verso l'"uomo inedito", Fondazione Ernesto Balducci, San Domenico di Fiesole (Fi) 2004. Per contattare la Fondazione Ernesto Balducci: www.fondazionebalducci.it

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Al termine dell'incontro di studio e' stato espresso unanime sostegno all'iniziativa del prossimo 25 aprile a Verona "Arena di pace e disarmo", nella piena condivisione del motto che apre l'appello di convocazione: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

 

4. UN INCONTRO DI LETTURA E COMMENTO DEL PROGETTO FILOSOFICO "PER LA PACE PERPETUA" DI IMMANUEL KANT

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' primo aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di lettura e commento del progetto filosofico "Per la pace perpetua" (Zum ewigen Frieden. Ein philosophischer Entwurf, prima edizione nel 1795, seconda edizione con una aggiunta nel 1796) di Immanuel Kant.

Dalla lettura della classica opera del grande filosofo illuminista (Koenigsberg 1724-1804) sostenitore della pace e dei diritti umani scaturisce nitido e forte un appello che ogni essere umano convoca alla scelta della giustizia e della solidarieta', la scelta di opporsi ad ogni oppressione e ad ogni uccisione, la scelta della nonviolenza liberatrice.

L'incontro e' stato coordinato dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso unanime sostegno all'iniziativa del 25 aprile a Verona "Arena di pace e disarmo", sottolineando innanzitutto la piena condivisione del motto che apre l'appello di convocazione dell'importante iniziativa antifascista nonviolenta: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

 

5. RICORDANDO JEAN GOSS

 

Ricorre il 3 aprile l'anniversario della scomparsa, avvenuta a Parigi il 3 aprile 1991, di Jean Goss, una delle figure piu' grandi della nonviolenza. Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda con gratitudine.

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Jean Goss, insieme alla moglie Hildegard Mayr, e' stato segretario itinerante del Movimento Internazionale della Riconciliazione (in sigla: Mir) e partecipe e suscitatore di numerose esperienze di azione liberatrice nonviolenta in varie parti del mondo.

Jean Goss e' nato a Lione nel 1912 ed e' scomparso a Parigi nel 1991; Hildegard Mayr e' nata a Vienna nel 1930 ed e'  tuttora vivente (il padre, Kaspar Mayr, e' stato uno dei fondatori del Movimento Internazionale della Riconciliazione).

Tra le opere di Jean Goss e Hildegard Goss-Mayr: Une autre revolution, Cerf, Paris 1969; La nonviolenza evangelica, Edizioni La Meridiana, Molfetta (Bari) 1991; in francese cfr. anche (con Jean Lasserre), Une revolution pour tous les hommes, Centre d'Information pour l'ouverture au tiers-monde, Tolosa 1969; Evangile et luttes pour la paix, Les Bergers et les Mages, Parigi 1989; tra le opere di Jean Goss: Fede e nonviolenza, L'Epos, 2006; tra le opere di Hildegard Goss-Mayr: Come i nemici diventano amici, Emi, Bologna 1997.

Tra le opere su Jean Goss e Hildegard Goss-Mayr: si veda il libro-intervista curato da Gerard Houver, Jean e Hildegard Goss. La nonviolenza e' la vita, Cittadella, Assisi 1984, nuova edizione accresciuta, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 1994.

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Come e' stato gia' detto in una precedente commemorazione, "nel ricordo di Jean Goss in particolare oggi in Italia occorre innanzitutto proseguire ed intensificare l'azione nonviolenta affinche' cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti, ed affinche' siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti. Salvare le vite umane e' il primo dovere di ogni persona decente. Opporsi a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni e' il primo compito della buona morale e della buona politica. Scegliere la nonviolenza significa agire concretamente in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani - comprese le generazioni future - e per la salvaguardia della biosfera casa comune dell'umanita' intera. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

Nel ricordo di Jean Goss esprimiamo il nostro sostegno ed invitiamo a partecipare all'iniziativa del 25 aprile a Verona "Arena di pace e disarmo", e segnaliamo con vivo consentimento il motto che apre l'appello di convocazione dell'importante iniziativa antifascista nonviolenta: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

La nonviolenza e' in cammino.

 

6. FINALMENTE IL PARLAMENTO HA DECISO DI ABROGARE UNA ABOMINEVOLE MISURA RAZZISTA

 

Seppure in modo non immediato (con una delega al governo nel termine di 18 mesi) e con un limite assai discutibile (la rilevanza penale del reingresso degli espulsi), il Parlamento ha finalmente in sostanza deciso di abrogare la scellerata ed infame misura hitleriana del cosiddetto "reato di immigrazione clandestina", una misura razzista palesemente criminale e criminogena in flagrante contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana. Infatti il cosiddetto "reato di immigrazione clandestina" altro non era che una abominevole misura persecutoria nei confronti di persone innocenti cui veniva attribuito come colpa, come reato, il mero fatto di esistere.

L'abrogazione della scellerata ed infame misura hitleriana restituisce un sorso di democrazia, di civilta' giuridica, di dignita' al nostro paese.

Adesso occorre proseguire nell'azione di riconquista della democrazia, del diritto, della legalita' costituzionale, ed occorre in particolare ed immediatamente: abolire i campi di concentramento; abolire le deportazioni; abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato; consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Le istituzioni democratiche in tanto sono legittime in quanto sono intese a salvare le vite umane e a difendere e promuovere la civile convivenza.

Si torni al pieno rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, si torni al pieno rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte in pienezza ed eguaglianza di diritti.

 

7. COMMEMORATO GIUSEPPE MOROSINI

 

La sera di giovedi' 3 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" e' stato commemorato don Giuseppe Morosini, sacerdote e partigiano; arrestato dai nazisti, resistette eroicamente alle torture, e fu assassinato dai fascisti il 3 aprile 1944 a Forte Bravetta, a Roma. Era nato a Ferentino il 19 marzo 1913.

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Nel ricordo di don Giuseppe Morosini, uomo di pace e resistente antifascista, amico della verita' e della nonviolenza, la commemorazione si e' conclusa con la riproposizione dell'appello alla partecipazione all'iniziativa del prossimo 25 aprile a Verona "Arena di pace e disarmo": "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. PER MARTIN LUTHER KING, NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE

 

Ricorre oggi, 4 aprile, l'anniversario della scomparsa di Martin Luther King, assassinato il 4 aprile 1968 a Memphis.

Commemorare ed onorare il grande combattente nonviolento significa proseguirne la lotta.

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E qui ed ora proseguire la lotta di Martin Luther King contro il razzismo, la lotta per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, significa impegnarsi per l'immediata abolizione di tutte le scellerate misure razziste e assassine; significa impegnarsi per far cessare la criminale persecuzione dei migranti, abominevole persecuzione che continua a provocare una mole immensa di sofferenze e di morti; significa impegnarsi per abolire i campi di concentramento; significa impegnarsi per abolire le deportazioni; significa impegnarsi per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; significa impegnarsi per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

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E qui ed ora proseguire la lotta di Martin Luther King per la pace, significa impegnarsi per l'immediata cessazione dell'illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan; significa impegnarsi per la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle economie, delle culture e delle societa'; significa impegnarsi per il disarmo; significa impegnarsi per la piu' ampia e consapevole partecipazione e la piu' nitida ed efficace riuscita della manifestazione nonviolenta nazionale "Arena di pace e disarmo" che si terra' il prossimo 25 aprile a Verona ereditando ed attualizzando il senso, i valori e i fini della Resistenza e della Costituzione, manifestazione nonviolenta il cui appello si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo": parole che convocano ad inverare il programma d'azione di Martin Luther King, di tutti i martiri della Resistenza, di tutti martiri della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. DA VITERBO A VERONA

 

Si e' svolto sabato 5 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in preparazione del 25 aprile.

Nel corso dell'incontro e' stato presentato l'appello che promuove l'iniziativa nonviolenta nazionale denominata "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' appunto il 25 aprile 2014 all'Arena di Verona, promossa da innumerevoli personalita', associazioni, movimenti ed istituzioni impegnati per la pace, la democrazia, la giustizia, la solidarieta', i diritti umani.

I partecipanti all'incontro viterbese hanno espresso ancora una volta sostegno all'iniziativa e condivisione del suo motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ribadito ancora una volta che la guerra, che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani, e' sempre nemica dell'umanita'; che la pace si costruisce con la smilitarizzazione, il disarmo, la solidarieta' che salva le vite; che opporsi alla guerra significa anche opporsi al razzismo, opporsi a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni; rispettare e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; rispettare e difendere il mondo vivente minacciato di distruzione.

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Qui ed ora occorre pertanto opporsi ad ogni scellerato stravolgimento golpista della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista: la Costituzione va mantenuta, difesa ed applicata.

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Qui ed ora occorre pertanto lottare per la cessazione immediata della illegale partecipazione militare italiana alla guerra afgana ed alle altre "missioni internazionali" che sotto il pretesto dell'antiterrorismo e dell'antipirateria hanno portato le forze armate italiane a fare da truppe d'occupazione per le dominazioni mafiose ed imperialiste, da plotoni d'esecuzione per conto dei petrolieri, da carne da macello a vantaggio dei signori della guerra e dei divoratori di vite umane.

Qui ed ora occorre pertanto lottare per il disarmo: a cominciare dalla definitiva rinuncia alla produzione e all'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-31.

Qui ed ora occorre pertanto lottare per la smilitarizzazione, sostituendo all'apparato militare i Corpi civili di pace e la Difesa popolare nonviolenta.

Qui ed ora occorre pertanto lottare per la proibizione della produzione, del commercio, della detenzione e dell'uso delle armi, e per la riconversione dell'industria bellica e armiera a produzioni unicamente civili.

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Qui ed ora occorre pertanto lottare per l'abolizione immediata di tutte le abominevoli misure razziste, per far cessare la criminale persecuzione dei migranti e ripristinare il rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani; occorre pertanto lottare per abolire i campi di concentramento; occorre pertanto lottare per abolire le deportazioni; occorre pertanto lottare per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; occorre pertanto lottare per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

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Qui ed ora occorre pertanto lottare per inverare il programma scritto nei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, il programma della Liberazione, il programma della Resistenza.

Pace e giustizia, liberta' e solidarieta': solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

"La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

 

10. UN INCONTRO DI STUDIO SU "LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO" DI HANNAH ARENDT

 

Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 6 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Le origini del totalitarismo" di Hannah Arendt.

Nel corso dell'incontro e' stato riassunto il contenuto del libro e sono state lette e commentate varie pagine di esso mettendole in relazione anche con le altre opere arendtiane e con altri rilevanti studi su imperialismo, razzismo e totalitarismo.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha rimarcato come dall'opera di Hannah Arendt si riceve sia un nitido appello all'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, sia molti adeguati strumenti analitici ed operativi per adempiere a questo impegno contro tutte le menzogne, contro tutte le iniquita', contro tutte le violenze.

E quindi porsi all'ascolto di Hannah Arendt, accoglierne e proseguirne la testimonianza, la riflessione e l'azione, significa scegliere la solidarieta' e la democrazia, significa scegliere la nonviolenza liberatrice, significa adoperarsi per il bene comune dell'umanita', significa agire per la pace e la giustizia, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

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Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta un corale e persuaso sostegno all'iniziativa nonviolenta nazionale "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, sottolineando in particolare la condivisione del motto che apre l'appello di convocazione: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. AL SINDACO, AGLI ASSESSORI ED AI CONSIGLIERI COMUNALI DI VITERBO: REITERAZIONE DI DUE PROPOSTE

 

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Reiterazione di due proposte

Facendo seguito alla nostra lettera all'Assessore ai servizi sociali ed al Sindaco del Comune di Viterbo del 15 marzo 2014, reiterata il 29 marzo 2014, e facendo seguito altresi' al nostro intervento all'incontro promosso dal Comune di Viterbo cui hanno preso parte i rappresentanti di vari soggetti associativi impegnati per la pace e la solidarieta' il 19 marzo 2014, riproponiamo al Comune di Viterbo le seguenti due iniziative gia' sperimentate efficacemente in molti altri Comuni d'Italia:

a) l'attribuzione della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani;

b) l'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti.

 

12. AI SINDACI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO, PER LA PACE E IL DISARMO

 

Ai Sindaci dei Comuni della provincia di Viterbo

Oggetto: proposta di adesione e partecipazione alla iniziativa nonviolenta nazionale "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile 2014 presso l'arena di Verona, e di promozione della consapevolezza e dell'impegno per la pace e il disarmo

Signori sindaci,

il 25 aprile 2014 presso l'arena di Verona si svolgera' l'iniziativa nonviolenta nazionale "Arena di pace e disarmo", promossa da illustri personalita', movimenti, associazioni ed enti impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani.

L'iniziativa intende promuovere il disarmo, e convoca ogni persona di volonta' buona ed ogni istituto democratico ad impegnarsi a tal fine.

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Di seguito trascriviamo integralmente l'appello di convocazione dell'iniziativa:

"La guerra e' il suicidio dell'umanita' (Papa Francesco)

Solo la nonviolenza ci salvera' (Mahatma Gandhi)

25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione

La resistenza oggi si chiama nonviolenza

La liberazione oggi si chiama disarmo

Premessa

L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.

Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civilta', ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti piu' dispendiosa della storia.

Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l'intero progetto Joint Strike Fighter superera' i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, "ospita" 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.

Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti, comprati e accumulati, perche' sottraggono enormi risorse al futuro dell'umanita', alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.

Gli armamenti non sono una difesa da cio' che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita - il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalita' e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perche' sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.

Per immaginare e costruire gia' oggi un futuro migliore e' indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.

Proposta

Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarieta', del volontariato, dell'impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi partecipera' di assumersi la responsabilita' di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

Obiettivo

Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilita' e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito".

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Per ulteriori informazioni si puo' visitare il sito: http://arenapacedisarmo.org

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Ritenendo di grande valore l'iniziativa segnalata ed assolutamente necessario ed urgente l'impegno comune contro la guerra e le armi, con questa lettera proponiamo ai Comuni del viterbese di aderire e partecipare alla iniziativa nonviolenta nazionale "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile 2014 presso l'arena di Verona, e di promuovere la consapevolezza e l'impegno per la pace e il disarmo.

Distinti saluti

 

13. SULL'OPERA NARRATIVA DI ISAAC BASHEVIS SINGER. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 8 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sull'opera narrativa di Isaac Bashevis Singer.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da racconti e romanzi del grande scrittore ed e' stato tracciato un profilo della sua figura e della sua opera.

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Isaac Bashevis Singer (1904-1991), uno dei massimi autori della letteratura yiddish, premio Nobel per la letteratura nel 1978, con la sua vasta opera narrativa ha lasciato una viva testimonianza del mondo ebraico dell'Europa centrale e orientale che fu distrutto dalla Shoah.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ribadito il loro impegno contro la guerra e contro il razzismo; per la pace, per i diritti di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera. Ed hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, evidenziando in particolare il motto che apre l'appello di convocazione: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

Ogni vita umana e' un valore infinito.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Tutti gli esseri umani sono eguali in diritti.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DIETRICH BONHOEFFER

 

Si e' svolta la mattina di mercoledi' 9 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo e resistente assassinato dai nazisti il 9 aprile 1945.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Bonhoeffer.

Nel ricordo di Bonhoeffer continui la Resistenza, che qui ed ora si invera nella scelta della nonviolenza.

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Dietrich Bonhoeffer, nato a Breslavia nel 1906, pastore e teologo, fu ucciso dai nazisti il 9 aprile del 1945; non e' solo un eroe della Resistenza, e' uno dei pensatori fondamentali del Novecento.

Tra le opere di Dietrich Bonhoeffer: Resistenza e resa (lettere e scritti dal carcere), Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1988; Etica, Bompiani, Milano 1969; presso la Queriniana di Brescia sono stati pubblicati molti degli scritti di Bonhoeffer (tra cui ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed essere, Sequela, La vita comune); e' in corso presso la Queriniana l'edizione italiana dell'edizione critica delle opere di Bonhoeffer.

Tra le opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995; Italo Mancini, Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere Bonhoeffer, "Hermeneutica" 1996, Morcelliana, Brescia 1996; Giuseppe Ruggieri (a cura di), Dietrich Bonhoeffer, la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996; AA. VV., Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro, "Testimonianze" n. 443-444, settembre-dicembre 2005; Eric Metaxas, Bonhoeffer. La vita del teologo che sfido' Hitler, Fazi, Roma 2012.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro la guerra, contro gli eserciti e contro le armi; e quindi il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, iniziativa il cui appello di convocazione si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; e quindi per l'immediata abolizione di tutte le scellerate misure razziste, persecutorie e assassine che governi disumani e golpisti hanno imposto in Italia provocando una mole immensa di sofferenze e di morti: impegnandosi in primo luogo per abolire i campi di concentramento, per abolire le deportazioni, per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; e per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno per la scelta della nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. UN INCONTRO PER LA PACE A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 9 aprile 2014 il secondo incontro del "Tavolo per la pace" promosso dal Comune di Viterbo cui hanno preso parte i rappresentanti di vari soggetti associativi impegnati per la pace e la solidarieta'.

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Nel suo intervento il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha proposte in particolare i seguenti ambiti di riflessione e di iniziativa:

1. Lavorare sulla chiarificazione linguistica e concettuale.

2. Lavorare sulla chiarificazione metodologica utilizzando le proposte teoriche e pratiche e le tecniche deliberative ed operative della nonviolenza; in particolare:

a) adottando il metodo del consenso;

b) impegnandosi nella formazione alla nonviolenza.

3. Lavorare alla promozione e al sostegno dell'iniziativa "Arena di pace e disarmo" del 25 aprile a Verona.

4. Lavorare all'iniziativa per l'attribuzione della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani.

5. Lavorare all'iniziativa per l'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti.

6. Lavorare al recupero con destinazione ad usi civili delle strutture militari viterbesi inutilizzate o sottoutilizzate.

 

16. PENSARE LA PACE, IL DIALOGO E I DIRITTI UMANI CON ANDRE' CHOURAQUI

 

Si e' svolto giovedi' 10 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione su "Pensare la pace, il dialogo e i diritti umani con Andre' Chouraqui".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Andre' Chouraqui ed alcune pagine della sua straordinaria traduzione francese delle Scritture delle tre religioni del libro.

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Nathan Andre' Chouraqui (1917-2007), intellettuale di profondissima cultura, prese parte alla Resistenza, emigrato in Israele fu consigliere personale di Ben Gurion e vicesindaco di Gerusalemme, autore di una giustamente celebrata traduzione in francese della Bibbia in 26 volumi, traduttore e commentatore del Corano, ha dedicato un impegno straordinario al dialogo interreligioso e interculturale tra ebraismo, cristianesimo e islam ed ha fatto parte del comitato esecutivo del Congresso delle religioni per la pace. Dal sito di Festivaletteratura riprendiamo, con minime modifiche e integrazioni, la seguente notizia biografica: "Andre' Chouraqui e' nato nel 1917 a Ain-Temouchent in Algeria. Ha compiuto gli studi di diritto in Francia, dove ha partecipato attivamente alla Resistenza. Viveva a Gerusalemme dal 1958. E' deceduto il 9 luglio 2007, riposa a Gerusalemme. Nella sua opera letteraria vasta e multiforme, che gli e' valsa importanti riconoscimenti, come la Medaille d'or de la langue francaise, il Prix Renaudot pour Jerusalem, e il Prix international per il dialogo fra gli universi culturali, hanno un posto di particolare rilievo le sue traduzioni in francese della Bibbia ebraica, del Nuovo Testamento e del Corano, testi di cui si e' impegnato a mettere in luce le radici comuni. Sono queste radici ad alimentare in lui la speranza di una composizione delle dispute spesso cruente che hanno diviso e ancora dividono i seguaci delle tre religioni monoteiste, per giungere ad un'umanita' pacificata. A cavallo tra mondo occidentale e orientale, Chouraqui non ha mai ignorato il lato politico della societa': e' stato vicesindaco di Gerusalemme e consigliere del presidente Ben Gurion dal 1959 al 1963. Partendo da posizioni non sempre facili, ha dedicato tutta la sua vita a promuovere il dialogo tra giudaismo, islam e cristianesimo, percio' e' stato chiamato "uomo delle tre culture". Tra le opere di Andre' Chouraqui: Ritorno alle radici, Jaca Book, 1983; Il pensiero ebraico, Queriniana, 1989; Forte come la morte e' l'amore. L'uomo dei tre mondi. Un'autobiografia, San Paolo Edizioni, 1994; Mose'. Viaggio ai confini di un mistero rivelato e di una utopia possibile, Marietti, 1996; Gesu' e Paolo. Figli d'Israele, Qiqajon, 2000; I dieci comandamenti. I doveri dell'uomo nelle tre religioni di Abramo, Mondadori, 2001; Il mio testamento. Il fuoco dell'alleanza, Queriniana, 2002; Storia del giudaismo, Gribaudi, 2002". Cfr. anche il sito: www.andrechouraqui.com

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro la guerra, contro gli eserciti e contro le armi; e quindi il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, iniziativa il cui appello di convocazione si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; e quindi per l'immediata abolizione di tutte le scellerate misure razziste, persecutorie e assassine che governi disumani e golpisti hanno imposto in Italia provocando una mole immensa di sofferenze e di morti: impegnandosi in primo luogo per abolire i campi di concentramento, per abolire le deportazioni, per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; e per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

17. UNA RILETTURA DELLA "PACEM IN TERRIS". UN INCONTRO A VITERBO SUI COMPITI DELL'UMANITA' NELL'ORA PRESENTE

 

Si e' svolto la mattina di venerdi' 11 aprile 2014 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sui compiti dell'umanita' nell'ora presente, a partire dalla meditazione dell'enciclica "Pacem in terris" di Giovanni XXIII, nell'anniversario della sua promulgazione avvenuta l'11 aprile 1963.

Nel corso dell'incontro e' stata letta e commentata l'enciclica, uno dei testi capitali della cultura della pace nel XX secolo.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro la guerra, contro gli eserciti e contro le armi; e quindi il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, iniziativa il cui appello di convocazione si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha riaffermato alcuni essenziali ed ineludibili ragionamenti.

E' tempo che l'umanita' abolisca la guerra, prima che la guerra annienti l'umanita'.

E per abolire la guerra occorre la smilitarizzazione e il disarmo; occorre affermare il principio assoluto dell'illiceita' dell'uccidere; occorre riconoscere l'unita' del genere umano e il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Abolire la guerra e' l'imperativo morale e politico dell'umanita' nell'ora presente.

Abolire la guerra e' necessario e possibile: attraverso il disarmo ed attraverso l'impegno per la giustizia, per la cooperazione tra i popoli, per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la protezione della biosfera casa comune dell'umanita'.

Abolire la guerra e' necessario e possibile: occorre la scelta della nonviolenza.

 

18. UNA QUARANTENNALE SPINA NELLA CARNE

 

Sul finire degli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sono stato tra gli animatori del movimento per l'abolizione dei manicomi criminali (attualmente denominati Ospedali Psichiatrici Giudiziari; in sigla: Opg).

Ho scritto a quei tempi volantini, appelli, articoli, opuscoli, bollettini e bibliografie che ebbero una certa circolazione, ho contribuito ad organizzare manifestazioni, occupazioni, convegni, concerti, ed a far nascere alcuni "Comitati democratici contro l'emarginazione" che svolsero un impegno non irrilevante.

Nel corso dei tanti anni passati da allora ho sempre sentito la spina nella carne di non essere riusciti ad ottenere la necessaria abolizione di quell'istituzione totale che cumula e moltiplica gli orrori e le vergogne del manicomio e del carcere e che proprio per questo suo status "doppio" era riuscita a sfuggire sia alla riforma penitenziaria sia a quella psichiatrica; piu' volte nel corso del tempo mi sono ripromesso di riprendere quell'impegno, ma sempre premevano anche altre urgenze cui non potevo sottrarmi e che non mi lasciavano tempo, risorse, energie sufficienti per contribuire significativamente alla lotta che pur proseguiva.

Cosi' quando finalmente il parlamento legifero' di abolire gli opg, mi e' sembrato di poter tirare un sospiro di sollievo. E invece no, poiche' la chiusura degli opg, gia' prevista per il 2013, poi rinviata al 2014, e' stato ancora una volta rinviata per decreto al prossimo anno.

Scrivo queste righe con amarezza e indignazione, per chiedere a me stesso ormai vecchio di riuscire a trovare le forze per tornare a contribuire per quanto possibile a quella lotta che gia' quarant'anni fa (fu proprio quarant'anni fa che per la prima volta lessi una testimonianza sui manicomi giudiziari) mi sembrava indispensabile e urgente.

E' necessario abolire subito i manicomi criminali, come e' necessario abolire tutte le istituzioni totali, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

19. COMMEMORATO A VITERBO PRIMO MAZZOLARI, LUMINOSA FIGURA DELLA RESISTENZA E DELLA NONVIOLENZA

 

La mattina di sabato 12 aprile 2014 a Viterbo si e' svolta una commemorazione di Primo Mazzolari, uomo della Resistenza e uomo di pace, nell'anniversario della morte avvenuta il 12 aprile 1959.

La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini.

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Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino.

Tra le opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio.

Tra le opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999.

Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 de "La nonviolenza e' in cammino"; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it

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Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti alla commemorazione hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il fascismo e contro la guerra, contro le uccisioni e contro le persecuzioni, contro il razzismo e contro la schiavitu', contro la devastazione e la distruzione del mondo vivente.

E svolgendo l'impegno contro la guerra, contro gli eserciti e contro le armi, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per l'immediata cessazione dell'illegale e sciagurata partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan ed alle altre illegali e criminali missioni militari all'estero che gia' hanno provocato uccisioni di esseri umani; hanno espresso ancora una volta il loro impegno per la smilitarizzazione e la sostituzione dell'apparato militare con i Corpi civili di pace e la Difesa popolare nonviolenta; hanno espresso ancora una volta il loro impegno per il disarmo e la riconversione dell'industria bellica a produzioni esclusivamente civili che non provochino alcun pericolo all'integrita' e alla vita degli esseri umani e degli altri animali; e quindi hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, iniziativa il cui appello di convocazione si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".

E svolgendo l'impegno contro il razzismo, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; e quindi per l'immediata abolizione di tutte le scellerate misure razziste, persecutorie e assassine che governi disumani e golpisti hanno imposto in Italia provocando una mole immensa di sofferenze e di morti: impegnandosi in primo luogo per abolire i campi di concentramento, per abolire le deportazioni, per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; e per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.

E svolgendo l'impegno contro il fascismo, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per la scelta della nonviolenza: solo la nonviolenza si oppone radicalmente al fascismo e ad ogni violazione della dignita' umana; solo la nonviolenza si oppone radicalmente a tutte le uccisioni e le persecuzioni; solo la nonviolenza si prende cura adeguatamente della biosfera, bene e valore intrinseco ed imprescindibile, e casa comune dell'umanita'.

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La nonviolenza e' la lotta piu' nitida e piu' intransigente contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le oppressioni e le vilta'.

La nonviolenza e' l'antifascismo vivente.

La nonviolenza e' l'antibarbarie.

La nonviolenza e' il rispetto per la vita.

La nonviolenza e' la forza dell'amore.

La nonviolenza e' colloquio corale e riconoscimento di valore dell'altro.

La nonviolenza e' sinolo di giustizia e liberta', e' responsabilita' che salva le vite.

La nonviolenza e' pace operante.

La nonviolenza e' la degnificazione delle persone e la civilta' umana in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

20. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A PARTIRE DAL LIBRO "IL DEMONE DELLA PAURA" DI ZYGMUNT BAUMAN

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 12 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione a partire dal recente libro dell'illustre sociologo e coraggioso attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani Zygmunt Bauman, Il demone della paura, Laterza - Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma-Bari 2014.

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Zygmunt Bauman, nato a Poznan in Polonia nel 1925, combatte' contro il nazismo, nel '68 perseguitato dal regime fu costretto a lasciare il suo paese; illustre sociologo, intellettuale democratico, ha insegnato a Varsavia, a Tel Aviv e Haifa, a Leeds; marito di Janina Bauman; e' il filosofo e sociologo noto per le profonde, cruciali riflessioni sulla "modernita' liquida"; e' oggi uno dei principali punti di riferimenti della ricerca sociologica e della riflessione morale e civile; le sue analisi e proposte costituiscono una fondamentale risorsa per l'impegno politico nonviolento per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera. Tra le opere di Zygmunt Bauman: segnaliamo almeno Cultura come prassi, Il Mulino, Bologna 1976; Modernita' e Olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999; La decadenza degli intellettuali, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Il teatro dell'immortalita', Il Mulino, Bologna 1995 (poi in seconda edizione col titolo Mortalita', immortalita' e altre strategie di vita, Il Mulino, Bologna 2012); Le sfide dell'etica, Feltrinelli, Milano 1996; La societa' dell'incertezza, Il Mulino, Bologna; Dentro la globalizzazione, Laterza, Roma-Bari 1999; La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, Milano 2000, 2008; Voglia di comunita', Laterza, Roma-Bari 2001; Modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2002; La societa' individualizzata, Il Mulino, Bologna 2002, 2010; Intervista sull'identita', Laterza, Roma-Bari 2003; La societa' sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003; Vite di scarto, Laterza, Roma-Bari 2005; Vita liquida, Laterza, Roma-Bari 2006; L'Europa e' un'avventura, Laterza, Roma-Bari 2006; Amore liquido, Laterza, Roma-Bari 2006, 2011; Lavoro, consumismo e nuove poverta', Citta' aperta, Troina (Enna) 2007; Homo consumens, Erickson, Trento 2007; Modus vivendi, Laterza, Roma-Bari 2007; Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008; Consumo, dunque sono, Laterza, Roma-Bari 2008; L'arte della vita, Laterza, Roma-Bari 2009; Capitalismo parassitario, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011; L'etica in un mondo di consumatori, Laterza, Roma-Bari 2010; Modernita' e ambivalenza, Bollati Boringhieri, Torino 2010; Vite che non possiamo permetterci, Laterza, Roma-Bari 2011; Il buio del postmoderno, Aliberti, Roma 2011; Cose che abbiamo in comune, Laterza, Roma-Bari 2012; "La ricchezza di pochi avvantaggia tutti" Falso!, Laterza, Roma-Bari 2013; Communitas, Aliberti, Roma 2013; Le sorgenti del male, Erickson, Trento 2013; Danni collaterali, Laterza, Roma-Bari 2013; (con David Lyon), Sesto potere, Laterza, Roma-Bari 2014; Il demone della paura, Laterza - Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma-Bari 2014.

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Le persone partecipanti all'incontro, condividendo l'impegno di Zygmunt Bauman contro la guerra e contro il razzismo, contro le uccisioni e contro le persecuzioni, contro la violenza e contro la devastazione della biosfera, hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo". Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

21. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Luciano Zani, Italia Libera. Il primo movimento antifascista clandestino (1923-1925), Laterza, Roma-Bari 1975, pp. XII + 196.

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Riedizioni

- Eugenio Montale, Ossi di seppia, Mondadori, Milano 2003, 2016, pp. CXXIV + 276, euro 14. Edizione commentata a cura di Piero Cataldi e Floriana d'Amely.

 

22. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

23. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2511 del 24 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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