[Nonviolenza] Telegrammi. 2493



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2493 del 6 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. "Alla scuola di Norberto Bobbio". Un incontro di studio a Viterbo

2. Il 9 ottobre la marcia Perugia-Assisi

3. Alcuni testi del mese di ottobre 2015 (parte seconda e conclusiva)

4. L'adempimento

5. Auguri a Desmond Tutu. Un incontro a Viterbo contro guerra, razzismo e maschilismo

6. Chi non si oppone alla guerra

7. Per la Giornata internazionale contro la pena di morte

8. Nella Giornata internazionale contro la pena di morte

9. Fermare tutte le stragi

10. Nemica dell'umanita'

11. Tutti i lutti

12. Tutta la civilta', tutta l'umanita'

13. Il punto fermo

14. Sic et simpliciter

15. Il primo colpo di stato

16. Il secondo colpo di stato

17. Il terzo colpo di stato

18. Dinanzi al colpo di stato

19. La strage continua

20. No

21. Se

22. Ogni giorno

23. La politica necessaria

24. Di questo dovremmo anzitutto occuparci

25. Il programma fondamentale

26. Opporsi al terrorismo e alle stragi: abolire la Nato

27. Opporsi a tutte le uccisioni

28. Purtuvudir

29. Antimilitarista e disarmista

30. Le due massime urgenze

31. Opporsi alla guerra, agli eserciti, alle armi

32. Pace, smilitarizzazione, disarmo

33. Ancora una strage di migranti nel Mediterraneo

34. Il 23 ottobre 2005...

35. La contraddizione principale

36. Abolire la guerra, gli eserciti, le armi

37. Segnalazioni librarie

38. La "Carta" del Movimento Nonviolento

39. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. "ALLA SCUOLA DI NORBERTO BOBBIO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Mercoledi' 5 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema "Alla scuola di Norberto Bobbio: difendere la democrazia e lo stato di diritto".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da celebri libri dell'illustre filosofo e giurista, una delle figure piu' vive dell'antifascismo, della cultura liberalsocialista, dell'impegno civile e delle istituzioni democratiche, della nonviolenza in cammino.

La riflessione si e' concentrata soprattutto sui temi centrali della meditazione politica di Bobbio, da Politica e cultura (Einaudi, Torino 1955) a Il futuro della democrazia (Einaudi, Torino 1984), fino agli ultimi limpidi, luminosi saggi ed articoli; e sul suo impegno e lascito di intellettuale militante che fino agli ultimi giorni di vita si e' battuto per la pace, i diritti umani, la democrazia, la civilta' come inveramento - riconoscimento, rispetto, difesa e promozione - della dignita' di tutti gli esseri umani.

Proprio collocandosi dal punto di vista degli insegnamenti cruciali del magistero intellettuale, morale e civile di Norberto Bobbio, le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato la necessita' di opporsi alla scellerata riforma costituzionale voluta dal governo degli apprendisti stregoni; votando No al referendum del 4 dicembre: per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale.

Le persone partecipanti all'incontro ripropongono l'appello nonviolento per il No al golpe, per il No al fascismo, per il No alla barbarie; appello che di seguito riportiamo.

*

Un appello nonviolento

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. INIZIATIVE. IL 9 OTTOBRE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

 

Il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino a promuovere la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 9 ottobre un'occasione corale e persuasa d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2015 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2015.

 

4. L'ADEMPIMENTO

 

Nulla e' piu' necessario ed urgente che impegnarci per salvare le vite degli esseri umani minacciate dalla fame e dalle guerre, dalle devastazioni e dall'orrore.

Il primo dovere di ogni essere umano, di ogni umano istituto, dell'intera umanita' e' abolire la guerra e tutte le uccisioni: e per ottenere questo esito occorre il disarmo e la smilitarizzazione.

Il primo dovere di ogni essere umano, di ogni umano istituto, dell'intera umanita' e' soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano in pericolo, ogni essere umano nel dolore, ogni essere umano nel bisogno.

Il primo dovere di ogni essere umano, di ogni umano istituto, dell'intera umanita' e' preservare il mondo vivente.

*

Chiamiamo nonviolenza l'adempimento di questo nostro primo dovere.

Chiamiamo nonviolenza salvare le vite.

Chiamiamo nonviolenza l'opposizione a tutte le uccisioni, a tutte le violenze, a tutte le menzogne, a tutte le vilta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

5. AUGURI A DESMOND TUTU. UN INCONTRO A VITERBO CONTRO GUERRA, RAZZISMO E MASCHILISMO

 

Ricorrendo il compleanno di Desmond Tutu, l'arcivescovo anglicano sudafricano nato il 7 ottobre 1931, una delle figure piu' luminose della lotta nonviolenta contro il razzismo, per la pace, per i diritti umani, per la difesa dell'ambiente, si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 7 ottobre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di testimonianza contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo; un incontro di impegno per la democrazia, la giustizia sociale, i diritti umani, la civile convivenza, la protezione della biosfera; un incontro in cui si e' ancora una volta voluto attestare la gratitudine di ogni persona di volonta' buona a Desmond Tutu.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Desmond Tutu e sono state rievocate sia la lotta contro l'apartheid, sia la successiva esperienza della Commissione per la verita' e la riconciliazione, che in Desmond Tutu e in Nelson Mandela hanno avuto fondamentali punti di riferimento.

*

Un minuto di silenzio e un appello al Parlamento

L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre assassine e della scandalosa, disumana omissione di soccorso che tuttora fa strage di migranti nel Mediterraneo.

Le persone partecipanti all'incontro hanno nuovamente espresso la richiesta al Parlamento che l'Italia soccorra, accolga ed assista tutte le persone in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle dittature; che l'Italia cessi di partecipare alle guerre e si impegni per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti; che siano abolite tutte le scellerate misure razziste che in Italia violano i fondamentali diritti umani.

*

Per salvare le vite dei migranti

E' stato nuovamente condiviso un documento che chiede un impegno immediato per salvare le vite dei migranti; di cui di seguito si riporta il testo:

"Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele".

*

Contro la guerra una lettera al Presidente della Repubblica

Al termine dell'incontro e' stata data lettura della lettera inviata ieri al Presidente della Repubblica dalla struttura nonviolenta viterbese, di cui di seguito si riporta il testo:

"Signor Presidente della Repubblica,

"L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana.

E allora perche' l'Italia continua a prendere parte alla guerra afgana?

E allora perche' l'Italia rifornisce di armi regimi assassini e guerre in corso?

E allora perche' l'Italia sperpera oscenamente 72 milioni di euro al giorno per le spese militari?

E allora perche' l'Italia continua a far parte di un'organizzazione terrorista e stragista come la Nato?

E allora perche' l'Italia sostiene alleanze, organizzazioni, regimi assassini?

"L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana.

In questo tragico momento della storia dell'umanita' l'Italia torni al rispetto della sua legge fondamentale: ripudi la guerra.

Signor Presidente della Repubblica,

si adoperi affinche' cessi questo immane crimine, si adoperi affinche' cessi ogni complicita' dell'Italia con la guerra e le stragi, si adoperi per il rispetto rigoroso della legalita' costituzionale che ripudia la guerra, si adoperi per il rispetto rigoroso del primo principio che fonda ogni civile convivenza: salvare le vite invece di sopprimerle.

Ogni vittima ha il volto di Abele. Salvare le vite e' il primo dovere".

 

6. CHI NON SI OPPONE ALLA GUERRA

 

Delle stragi e' complice.

 

7. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA PENA DI MORTE

 

Ricorre il 10 ottobre la Giornata internazionale contro la pena di morte.

Che e' quindi anche una giornata di impegno contro tutte le uccisioni, quelle commesse da soggetti e poteri esplicitamente illegali e quelle commesse da poteri legali e finanche ordinamenti giuridici che in quanto si fanno assassini divengono illegali anch'essi poiche' il fondamento di ogni legalita' e' il rispetto della vita degli esseri umani.

Ed e' quindi altresi' anche una giornata di impegno contro tutte le guerre, poiche' tutte le guerre sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani.

Ed e' infine altresi' una giornata di impegno per salvare le vite: poiche' chi omette di soccorrere le persone in pericolo della loro morte si fa corresponsabile.

Vi e' quindi un solo modo di celebrare degnamente questa giornata, di accoglierne autenticamente l'appello: opponendosi a tutte le uccisioni, a tutte le guerre, a tutti i poteri assassini; opponendosi a tutte le armi e a tutti gli eserciti; opponendosi a tutte le violenze con la scelta della nonviolenza; impegnandosi a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

8. NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA PENA DI MORTE

 

Di questo sempre occorre ricordarsi: salvare le vite e' il primo dovere.

 

9. FERMARE TUTTE LE STRAGI

 

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

*

Opporsi a tutte le guerre.

Opporsi a tutte le uccisioni.

Opporsi a tutte le armi.

Opporsi a tutti gli eserciti.

*

Una sola umanita'.

 

10. NEMICA DELL'UMANITA'

 

Nemica dell'umanita' e' la guerra, che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani.

*

Perche' l'umanita' possa vivere la guerra deve essere abolita.

Per abolire la guerra occorre il disarmo e la smilitarizzazione.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. TUTTI I LUTTI

 

Tutti i lutti, lo stesso lutto.

Tutte le stragi, la stessa strage.

Tutte le vittime, esseri umani.

*

Abolire le guerre.

Abolire le armi.

Abolire gli eserciti.

*

Il primo diritto, non essere uccisi.

Il primo dovere, salvare le vite.

 

12. TUTTA LA CIVILTA', TUTTA L'UMANITA'

 

Tutta la civilta', tutta l'umanita', si compendia in un solo principio.

Non uccidere, non lasciar uccidere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

13. IL PUNTO FERMO

 

Il punto fermo e' opporsi alle uccisioni. A tutte le uccisioni.

E quindi a tutte le guerre. A Tutte le stragi. A tutti gli omicidi.

A tutti le armi, che sempre e solo servono a uccidere.

A tutti gli eserciti, a tutti gli armati.

Il punto fermo e' opporsi alle uccisioni. A tutte le uccisioni.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Non essere uccisi e' il primo diritto.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. SIC ET SIMPLICITER

 

A chi pretende che noi ci si schieri dalla parte di un regime assassino contro un altro regime assassino noi rispondiamo semplicemente che ci opponiamo a tutti i regimi assassini.

Semplice e' il nostro programma: riconoscere che vi e' una sola umanita'; riconoscere che tutti gli esseri umani sono eguali in diritti; riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; riconoscere che il primo dovere e' salvare le vite.

Ci opponiamo quindi alla guerra e a tutte le uccisioni; al razzismo e a tutte le persecuzioni; al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Ci collochiamo dalla parte delle vittime.

Lottiamo contro tutte le violenze.

 

15. IL PRIMO COLPO DI STATO

 

Il primo colpo di stato e' la partecipazione dell'Italia alla guerra, e alle stragi di cui la guerra consiste.

 

16. IL SECONDO COLPO DI STATO

 

Il secondo colpo di stato sono le misure razziste che provocano la strage nel Mediterraneo, che hanno ripristinato l'infamia dei campi di concentramento e delle deportazioni, che favoreggiano la schiavitu', che hanno imposto scellerate vessazioni e persecuzioni.

 

17. IL TERZO COLPO DI STATO

 

E' l'aggressione alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.

 

18. DINANZI AL COLPO DI STATO

 

Qual e' il dovere di ogni persona decente?

Ogni persona decente lo sa.

Al colpo di stato occorre opporsi.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della democrazia, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

19. LA STRAGE CONTINUA

 

Continuano le morti dei migranti in mare.

Continua la persecuzione razzista e schiavista in Italia.

Continuano le guerre cui l'Italia e le allenze di cui fa parte partecipano.

Continuano i massacri di innocenti da parte di poteri criminali e di regimi dittatoriali di cui lo stato italiano e' complice.

A questo orrore assistiamo.

A questo orrore occorre opporsi.

*

L'Italia torni al rispetto della sua Costituzione: soccorra, accolga, assista tutte le persone in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle devastazioni e dall'orrore.

L'Italia torni al rispetto della sua Costituzione: abroghi imediatamente le scellerate ed infami misure razziste che governi criminali hanno imposto nel nostro paese.

L'Italia torni al rispetto della sua Costituzione: ripudi la guerra e si impegni per la pace; e per impegnarsi per la pace occorre il disarmo e la smilitarizzazione, occorre la scelta della nonviolenza.

*

L'Italia torni al rispetto della sua Costituzione: e torni sui suoi passi il Parlamento che in questi giorni ha sciaguratamente, follemente votato per dimidiare e asservire se stesso, aprendo il varco a una deriva antidemocratica e autoritaria il cui esito e' evidente: un regime oligarchico al servizio del capitale finanziario, il piano che fu della P2, una brutale oppressione di classe, maschilista e razzista, una politica interna di feroce repressione delle classi sfruttate ed oppresse, una politica internazionale di guerra e di rapina, il ritorno del fascismo.

 

20. NO

 

Non entreremo nel gioco del "meno peggio": se sia preferibile sostenere i fascisti di una casacca o i fascisti di un'altra tra quanti si fronteggiano oggi nelle guerre imperialiste e stragiste in corso.

Noi siamo contro tutte le guerre, contro tutte le dittature, contro tutti i fascismi.

Noi crediamo che ogni vita umana sia un valore infinito e quindi che nessuna uccisione sia ammissibile.

Noi crediamo che tutte le guerre siano contro l'umanita'.

Noi sosteniamo che l'unica salvezza per l'umanita' e' nella scelta della nonviolenza che a tutte le violenze si oppone, che lotta contro tutte le oppressioni, che vuole salvare tutte le vite.

 

21. SE

 

Se non ci si oppone alla guerra, come si possono salvare le vite?

 

22. OGNI GIORNO

 

Ogni giorno altri esseri umani muoiono in mare nel tentativo di entrare in Europa.

Ogni giorno la guerra fa strage in tanti paesi del mondo.

Ogni giorno innumerevoli persone soffrono per un modo di produzione e per un ordine internazionale fondati sulla rapina, lo sfruttamento, la schiavitu', la devastazione della biosfera.

*

Cessare di uccidere.

Salvare le vite.

 

23. LA POLITICA NECESSARIA

 

Si oppone alla guerra.

Si oppone al razzismo.

Si oppone al maschilismo.

Si oppone all'ecocidio.

*

E' la politica del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'.

E' la politica della nonviolenza.

 

24. DI QUESTO DOVREMMO ANZITUTTO OCCUPARCI

 

Le innumerevoli persone che vengono uccise dalle guerre e dalla fame, dai regimi e dai gruppi terroristi, dai poteri criminali schiavisti, dai rapinatori globali, dai comandi imperiali onnicidi.

Le innumerevoli persone che vengono uccise.

Di questo dovremmo anzitutto occuparci.

*

Di abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Di far cessare la strage.

Di salvare le vite.

Di questo dovremmo anzitutto occuparci.

*

Chi non si oppone ai massacri ne e' complice.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

25. IL PROGRAMMA FONDAMENTALE

 

Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Salvare le vite.

 

26. OPPORSI AL TERRORISMO E ALLE STRAGI: ABOLIRE LA NATO

 

A tutte le guerre occorre opporsi.

A tutte le stragi occorre opporsi.

A tutte le uccisioni occorre opporsi.

Perche' l'umanita' possa vivere occorre abolire la guerra.

E per abolire la guerra occorre abolire i suoi strumenti: gli eserciti e le armi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Qui ed ora, in Italia, due cose occorre fare innanzitutto: la prima: abolire lo scandalo del mostruoso sperpero di 72 milioni di euro al giorno del bilancio dello stato per le spese militari; la seconda: abolire lo scandalo dell'esistenza di una organizzazione palesemente terrorista e stragista come la Nato, impegnarsi per il suo immediato scioglimento ed affinche' i suoi vertici siano processati per i crimini commessi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La civilta' umana, la dignita' umana, l'esistenza umana richiede la cessazione delle guerre e delle uccisioni; richiede l'impegno comune per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano; richiede l'impegno comune in difesa della biosfera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

27. OPPORSI A TUTTE LE UCCISIONI

 

Ogni soldo speso per la guerra e' speso per uccidere.

Ogni soldo speso per gli eserciti e' speso per uccidere.

Ogni soldo speso per le armi e' speso per uccidere.

Ogni guerra, ogni esercito, ogni arma servono a uccidere gli esseri umani.

*

Lo stato italiano ogni giorno spende 72 milioni di euro per la guerra, la macchina militare, le armi.

Lo stato italiano ogni giorno spende 72 milioni di euro per uccidere gli esseri umani.

Lo stato italiano ogni giorno deruba il popolo italiano di 72 milioni di euro che utilizza per la macchina bellica, per la macchina omicida, per la macchina che stritola le umane vite.

Che cessi questo crimine.

Che cessi questo orrore.

*

Lo stato italiano continua a far parte di un'organizzazione flagrantemente terrorista e stragista come la Nato.

Ed il territorio italiano ospita permanenti articolazioni operative di questo strumento di morte.

Ed in questi giorni in Italia la Nato esibisce la sua potenza onnidistruttiva con immane dispiegamento di mezzi ed ostentato sperpero di risorse pubbliche, a dimostrare la sua capacita' di violenza, di minaccia, di ricatto; di terrore, di strage, di annientamento di esseri umani.

Che cessi questo crimine.

Che cessi questo orrore.

*

Abolire le spese militari. Abolire tutti gli eserciti. Abolire la produzione e il commercio di armi.

Sciogliere la Nato e mettere sotto processo i suoi responsabili per i crimini commessi.

Che l'Italia finalmente rispetti la sua stessa Costituzione che "ripudia la guerra". Cessi la partecipazione italiana a ogni guerra.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un mondo senza guerre e' possibile e necessario.

Solo la pace salva le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

28. PURTUVUDIR

 

La guerra non e' piu' la prosecuzione della politica con altri mezzi: la guerra e' la totalita' e la catastrofe entro cui la politica puo' agire o tacere. Chi continua a discutere di cose frivole mentre la distruzione dell'umanita' e' in corso - e dinanzi a questo fatto tutte le altre cose divengono frivole - non merita che indignazione o compassione.

*

Opporsi alla guerra e' il primo dovere.

Opporsi alla guerra e' la politica prima.

Chi non si oppone innanzitutto alla guerra e' complice del disastro.

*

Per opporsi alla guerra occorre opporsi altresi' agli eserciti e alle armi.

Chi non si oppone agli eserciti e alle armi non si oppone neppure alla guerra.

Chi non si oppone alla guerra, agli eserciti e alle armi non salva le vite, contribuisce a sopprimerle.

E salvare le vite e' il primo dovere. Il primo dovere morale. Il primo dovere politico. Il nocciolo della dignita' umana.

*

Qui in Italia un movimento che volesse essere per la pace e la giustizia, per la civile convivenza, per la democrazia e il diritto, cosi' come un soggetto sociale che volesse essere attore politico e decisore pubblico, cosi' come chiunque volesse agire nel quadro della legalita' democratica, dell'ordinamento giuridico e dell'assetto istituzionale definiti e fondati dalla Costituzione repubblicana e antifascista, questo deve innanzitutto fare: opporsi alla partecipazione italiana alle guerre (a cominciare dall'Afghanistan); opporsi alle mostruose spese militari (lo stato italiano ogni giorno spende 72 milioni di euro per la macchina bellica); opporsi alle alleanze terroriste e stragiste di cui l'Italia fa parte (la Nato, in primo luogo); opporsi alla produzione e al commercio di tutte le armi; promuovere l'alternativa nonviolenta.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

29. ANTIMILITARISTA E DISARMISTA

 

Un impegno di pace, un movimento per la pace, una politica di pace, un programma d'azione per la pace non puo' non essere antimilitarista e disarmista.

Deve essere antimilitarista poiche' la logica militare, la macchina militare, ha la sua ragion d'essere nel preparare ed eseguire la guerra che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani.

Deve essere disarmista perche' le armi da se stesse invitano ad uccidere, minacciano di uccidere, uccidono infine. A questo servono: a uccidere, a uccidere gli esseri umani.

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Un impegno di pace, un movimento per la pace, una politica di pace, un programma d'azione per la pace non puo' non fare la scelta della nonviolenza, poiche' solo la nonviolenza si oppone radicalmente alla violenza, solo la nonviolenza non e' subalterna alla violenza, solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

In Italia, in Europa, nel mondo, nulla e' piu' necessario ed urgente che un impegno di pace, un movimento per la pace, una politica di pace, un programma d'azione per la pace.

E per opporsi alla guerra occorre opporsi a tutti gli eserciti e a tutte le armi.

Senza smilitarizzazione e senza disarmo non vi sara' mai pace.

E se non si avvia al piu' presto una politica di pace, l'umanita' soccombera' alla guerra.

*

Nulla e' piu' necessario e urgente che lottare contro la guerra e tutte le uccisioni, lottare contro il razzismo e tutte le persecuzioni, lottare contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Questa lotta richiede la scelta della nonviolenza.

Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo, significa lottare per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, significa difendere la biosfera - la casa comune dell'umanita', l'insieme di cui l'umanita' e' parte -.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

*

Quale agenda concreta e immediata puo' darsi un movimento per la pace, una politica di pace, oggi in Italia?

Far cessare la partecipazione dell'Italia alle guerre in corso.

Ridurre drasticamente le assurde spese militari (72 milioni di euro al giorno spende lo stato italiano per la macchina assassina).

Far cessare a tutti i livelli la produzione e il commercio delle armi.

Denunciare la Nato come organizzazione terrorista e stragista, uscirne ed operare per il suo scioglimento, avviare i doverosi procedimenti giudiziari contro i suoi vertici responsabili di crimini di guerra e contro l'umanita'.

Soccorrere, accogliere e assistere tutte le persone in pericolo di morte in fuga dalla fame e dalle guerre.

Abrogare tutte le scellerate misure razziste imposte nel nostro paese da governi folli e feroci.

Promuovere la difesa popolare nonviolenta ed i corpi civili di pace.

*

Cessare di uccidere e di lasciar uccidere.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire gli eserciti e le armi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Vi e' una sola umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Non essere uccisi e' il primo diritto.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

30. LE DUE MASSIME URGENZE

 

Opporsi alla guerra.

Scegliere la nonviolenza.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

31. OPPORSI ALLA GUERRA, AGLI ESERCITI, ALLE ARMI

 

Opporsi alla guerra, agli eserciti, alle armi.

Opporsi a tutte le uccisioni.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

32. PACE, SMILITARIZZAZIONE, DISARMO

 

Salvare le vite e' il primo dovere.

Occorre cessare di uccidere.

Abolire la guerra.

Abolire gli eserciti.

Abolire le armi.

Una sola umanita'.

 

33. ANCORA UNA STRAGE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO

 

Ancora una strage di migranti nel Mediterraneo.

La responsabilita' e' innanzitutto dei governi europei - e tra essi in primo luogo quello italiano - che ancora scelleratamente impediscono a chi e' in fuga da fame e guerre, da devastazioni ed orrori, di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

La responsabilita' e' dei poteri politici, economici, criminali che perseverano nella rapina e nelle guerre, che perseverano nella violenza imperialista, dittatoriale, terrorista, stragista, razzista, schiavista, che perseverano nell'uccisione degli esseri umani e nella distruzione della biosfera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.

Occorre abolire le guerre, gli eserciti, le armi.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

34. IL 23 OTTOBRE 2005...

 

Il 23 ottobre 2005 si svolse in Brasile un referendum per proibire il commercio delle armi; l'esito fu negativo, ma la mobilitazione fu straordinaria e propose al mondo intero un obiettivo che l'umanita' puo' e deve raggiungere se vuole sopravvivere: abolire le armi.

Il nostro foglio pubblico' molti interventi e materiali a sostegno di quella mobilitazione. Di seguito riproponiamo ancora alcuni di quei testi.

E riproponiamo altresi' l'idea di lavorare a promuovere ovunque - a cominciare dall'Italia - iniziative per l'integrale disarmo.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il voto di Abele.

 

35. LA CONTRADDIZIONE PRINCIPALE

 

O l'umanita' estinguera' la guerra, o la guerra estinguera' l'umanita'.

*

Il primo diritto e' non essere uccisi.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

36. ABOLIRE LA GUERRA, GLI ESERCITI, LE ARMI

 

Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Risolvere ogni altro problema sara' poi assai facile all'umanita'.

 

37. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Zygmunt Bauman, Stranieri alle porte, Laterza, Roma-Bari 2016, pp. VI + 104.

*

Riletture

- Norberto Bobbio, Elementi di politica. Antologia, Einaudi, Torino 2010, 2014, pp. XX + 340.

*

Riedizioni

- Aldo Palazzeschi, Tre imperi... mancati. Cronaca 1922-1945, Mondadori, Milano 2016, pp. XLII + 238, euro 15.

 

38. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

39. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2493 del 6 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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