[Nonviolenza] Telegrammi. 2313



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2313 del 9 aprile 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Un ragazzo torturato e ucciso

2. Sotto i nostri occhi, a un braccio dalle nostre braccia, la persecuzione e il massacro dei migranti

3. Occorre il disarmo subito

4. Al referendum del 17 aprile voteremo si'

5. Dieci ragioni piu' una per il si' al referendum del 17 aprile

6. Due siti utili per l'informazione sul referendum del 17 aprile

7. Maria Luigia Casieri: Una minima bibliografia di lavoro sui fondamenti psicopedagogici della professione docente. Parte prima: alcuni autori ed alcune opere particolarmente rilevanti

8. Maria Luigia Casieri: Una minima bibliografia di lavoro sui fondamenti psicopedagogici della professione docente. Parte seconda: alcune letture panoramiche e introduttive ed alcuni possibili percorsi di approfondimento

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN RAGAZZO TORTURATO E UCCISO

 

Non sono ancora riuscito a dire il dolore che suscita in me la vicenda dello strazio e dell'uccisione del giovane Giulio Regeni.

Ogni volta che penso a quell'orrore (di cui i mezzi d'informazione danno notizia con toni che mi sembrano falsi, algidi ed empi), mi sento schiacciare dal peso di tanto male, di tanta violenza che quell'innocente ha schiantato.

Nessuno mai dovrebbe essere ucciso.

E nessuno mai dovrebbe essere torturato, che e' una delle forme dell'uccidere.

E chi tortura e uccide non solo sopprime l'innocente sua vittima, ma sopprime anche la propria umanita'.

E chi ne ha notizia da quel male e' morso e ferito.

L'intera umanita' sanguina.

Chiunque sia stato il carnefice, chiunque sia stato l'assassino, non solo lui reca la responsabilita' del male che ha scagliato nel mondo. E' una responsabilita' che riguarda anche chi non ha voluto o saputo fermare quel crimine, e di chi lo ha tollerato, e di chi accetta che queste cose accadano, ed anche di chi pur lottando affinche' cessino non e' ancora riuscito a persuadere l'umanita' ad essere finalmente umana.

Ogni morte tutti ci riguarda, tutti ci convoca, tutti ci accusa.

Non so se gli assassini fossero pubblici ufficiali, ma so che in Egitto pubblici ufficiali hanno torturato e assassinato molte persone. Che questo orrore cessi.

Nessuna ragion di stato puo' giustificare azioni che distruggono ogni legame sociale, che distruggono la trama della civile convivenza, che radicalmente denegano ed annichiliscono il senso e il fine degli umani istituti: alla preservazione ed al miglioramento della vita degli esseri umani ordinati.

Cosi' come nessuna pretesa di essere portatori di un messaggio di verita' e di salvezza puo' mai autorizzare l'uccidere: poiche' non vi e' verita' ne' salvezza ove si uccidono gli esseri umani, ove si nega il primo comune diritto: il diritto alla vita, senza del quale nessun altro diritto esiste piu'.

Ma mi accorgo che anche queste riflessioni tentano di essere apotropaiche, di allontanare il peso insostenibile della visione mentale dell'innocente massacrato, di stornare quell'orrore che artiglia e dilacera anche la mia anima. Ed invece questo insostenibile peso anch'io, come ogni persona che in timore e tremore pur voglia essere di saldo discernimento e di volonta' buona, devo sostenerlo. Della memoria di Giulio Regeni, la cui vita non riuscimmo a salvare, anch'io devo essere portatore. E del dolore che questo comporta.

E ricordare Giulio Regeni, ora che e' stato ucciso, significa lottare per impedire che altre persone vengano aggredite, torturate, uccise; vuol dire lottare con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per salvare tutte le vite, per opporsi a tutte le violenze.

Il ricordo di quel ragazzo torturato a morte, che la memoria avvicina alle innumerevoli altre vittime di tutte le violenze, di tutte le guerre, di tutte le mafie, di tutte le dittature, di tutti i seguaci e i regimi del terrore, ci convoca a continuare nell'impegno che era anche il suo: per la verita', per la comprensione, per la dignita' e la liberazione dell'umanita'.

Questo impegno sia concreto e coerente, ad esso si adempia qui ed ora: opponendosi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni; opponendosi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opponendosi al maschilismo e a tutte le oppressioni; adoperandosi per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone che si trovino nel bisogno, nel dolore, in pericolo; adoperandosi affinche' ad ogni persona sia riconosciuto il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; adoperandosi per impedire la devastazione dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

Occorre abolire gli eserciti e le armi.

Occorre negare il consenso ad ogni potere violento.

Occorre recare aiuto ad ogni persona sofferente, oppressa, minacciata.

Che l'umanita' esca da questa preistoria. E' in nostro potere, e' nostro dovere, porre fine all'orrore.

La nonviolenza e' in cammino, e' il cammino dell'umanita' sofferente verso la comune liberazione, nella responsabilita', nella solidarieta' che tutti ci vincola. In questo cammino il volto luminoso di Giulio Regeni continua a vivere nel ricordo di chi lo ha conosciuto in vita o anche solo ne ha avuto notizia dopo la terribile morte.

Questo avrei voluto dire da giorni e giorni. Ed una parola di vicinanza e conforto ai suoi straziati genitori. Ma il pensiero di quel ragazzo torturato e ucciso - come delle infinite sue e mie sorelle e degli infiniti suoi e miei fratelli che ogni giorno subiscono la piu' cruda e disumana delle sorti - mi toglie ancora il respiro.

 

2. L'ORRORE QUOTIDIANO. SOTTO I NOSTRI OCCHI, A UN BRACCIO DALLE NOSTRE BRACCIA, LA PERSECUZIONE E IL MASSACRO DEI MIGRANTI

 

C'e' questo primo orrore: che milioni di esseri umani siano costretti ad abbandonare le loro case, i loro paesi, i loro affetti e tutti i loro beni; che siano costretti a fuggire spinti dalla fame e dalle guerre, dalle dittature e dalle mafie, dagli schiavisti e dai terroristi, dagli assassini e dai devastatori. Questo primo orrore.

*

C'e' questo secondo orrore: che questi innocenti fuggiaschi invece di trovare soccorso ove soccorso potrebbero avere vengano invece abbandonati alla disperazione e alla morte, vengano brutalmente respinti, vengano gettati tra gli artigli dei trafficanti mafiosi, degli schiavisti, dei razzisti, tra nuovi tormenti e terrori, nel nulla che annienta. Questo secondo orrore.

*

E c'e' questo terzo orrore: che quando tra mille stenti e perigli indicibili giungano ove trovare salvezza, allora nuove e fin estreme violenze subiscano. Questo terzo orrore.

*

Questo momento tragico dell'umanita'.

Chi non lotta per soccorrere, accogliere, assistere i migranti e' complice degli assassini.

Chi non salva le vite le sopprime.

*

Una sola umanita'.

Una sola casa comune.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

3. I COMPITI DELL'ORA. OCCORRE IL DISARMO SUBITO

 

Per fare cessare le guerre occorre abolire le armi.

Per fare cessare le stragi occorre abolire le armi.

Per fare cessare le uccisioni occorre abolire le armi.

*

Per mettere i terroristi in condizione di non nuocere occorre abolire le armi.

Per mettere i mafiosi in condizione di non nuocere occorre abolire le armi.

Per mettere i fascisti in condizione di non nuocere occorre abolire le armi.

*

Abolire le armi.

Abolire le organizzazioni armate.

Salvare le vite.

*

Salvare le vite: e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. REPETITA IUVANT. AL REFERENDUM DEL 17 APRILE VOTEREMO SI'

 

Al referendum del 17 aprile voteremo si'.

Per difendere le coste italiane dalle devastazioni, dal degrado e dai pericoli provocati dalle trivellazioni.

Per difendere dall'inquinamento l'ambiente marino e tutte le sue forme di vita.

Per difendere il diritto di tutte le persone alla salute e a un ambiente salubre.

Per difendere il diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.

Per difendere la bellezza della natura, un bene comune prezioso e insostituibile.

Per sostenere l'approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.

Per far cessare lo sfruttamento dissennato e distruttivo delle risorse naturali.

Per far prevalere la ragione, la responsabilita', il diritto, la solidarieta'.

Con la forza della verita', con la forza della democrazia, per il bene comune.

Al referendum del 17 aprile voteremo si'.

*

Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi, Peppe Sini

 

5. REPETITA IUVANT. DIECI RAGIONI PIU' UNA PER IL SI' AL REFERENDUM DEL 17 APRILE

 

La prima ragione

La prima ragione e' quasi ovvia: con il referendum si chiede che le concessioni a trivellare in mare nei pressi delle coste italiane in cerca di combustibili fossili non abbiano di fatto una durata pressoche' illimitata, ma limiti certi e insormontabili, come ogni legittimo negozio giuridico.

Votare si' a regole certe e limiti rigorosi e' quindi un atto di puro e semplice buon senso.

*

La seconda ragione

La seconda ragione e' che l'unico quesito referendario su cui si vota (gli altri proposti - e proposti non solo da movimenti di cittadini, ma da istituzioni dello stato italiano come le Regioni che si affacciano su ambienti marini devastati dagli impianti di trivellazione) assume obiettivamente un significato piu' ampio: esso ha infatti il valore di difesa dell'ecosistema marino, delle coste italiane, dei legittimi interessi e dei diritti soggettivi delle popolazioni (e delle istituzioni di esse rappresentative) che nelle aree immediatamente interessate dalle conseguenze delle trivellazioni vivono e lavorano.

Votare si' per difendere legittimi diritti e interessi collettivi di primaria rilevanza e' un dovere ineludibile di impegno per la legalita', per la civilta' giuridica, per il bene comune della popolazione (e delle istituzioni democratiche) del nostro paese.

*

La terza ragione

La terza ragione e' che il referendum pone in termini stringenti un caso concreto di difesa dell'ambiente, e quindi del diritto degli esseri umani a un ambiente vivibile, non inquinato, non devastato.

Votare si' per proteggere la natura, il mondo vivente che e' la casa comune dell'umanita', e' un diritto e un dovere di tutte le persone ragionevoli e responsabili.

*

La quarta ragione

La quarta ragione e' che il referendum pone quindi anche - per il medesimo motivo - un caso concreto di difesa della salute, ovvero del diritto di tutti gli esseri umani a vivere in un ambiente salubre, ergo non inquinato e non devastato; giacche' il benessere psicofisico delle persone e' ovviamente correlato all'ambiente in cui vivono.

Votare si' significa quindi difendere il diritto di tutti alla salute e al benessere.

*

La quinta ragione

La quinta ragione e' che su cio' che tutti riguarda - le questioni concernenti l'ambiente, la salute, la civile convivenza, la sicurezza comune - e' giusto e necessario che tutti possano e debbano esprimersi; e che se devono essere prese delle decisioni importanti e impegnative, esse siano prese da tutti insieme: e' la democrazia come metodo e come sistema, e' la democrazia come potere del popolo. Chi invita a non votare, ad astenersi, in realta' vuole che decisioni che riguardano tutti siano prese solo da pochi avidi potentati economici e politici a danno della stragrande maggioranza della popolazione.

Votare al referendum e' quindi un atto di democrazia e di difesa della democrazia.

*

La sesta ragione

La sesta ragione e' che le trivellazioni sono finalizzate ad estrarre fonti energetiche fossili. Ma l'umanita' ormai sa che le fonti energetiche fossili non solo sono perlopiu' altamente inquinanti ma anche esauribili, e sa anche che tanta parte della crisi ambientale globale che minaccia l'intera umanita' e' legata a un'economia fondata sulle fonti fossili; e sa quindi che e' necessario ed urgente passare a fonti pulite e rinnovabili, in primis l'energia solare.

Votare si' al referendum e' un modo concreto per sostenere il passaggio da un modello di approvvigionamento energetico - e da un modello di sviluppo -  ecologicamente insostenibile a uno sostenibile, da una societa' dell'avvelenamento e della devastazione della biosfera ad una societa' solidale e responsabile.

*

La settima ragione

La settima ragione e' che la scelta referendaria implica anche una scelta su quale modello di economia debba presiedere al presente e al futuro dell'umanita': se si debba perseverare in un'economia predatoria, dello sfruttamento fino all'esaurimento delle risorse, dell'avvelenamento del mondo vivente fino alla desertificazione, della violenza dell'uomo sull'uomo per l'accaparramento di beni che dovrebbero essere e restare comuni, del primato dell'arricchimento individuale ai danni della vita, della dignita' e dei diritti della generalita' degli esseri umani viventi, o se invece si debba finalmente uscire da questa preistoria e sviluppare la civilta' umana nella direzione di una economia (etimologicamente: le regole condivise della casa comune) - ovvero ecologia (etimologicamente: la conoscenza condivisa della casa comune) - della solidarieta', della responsabilita', dell'eguaglianza di diritti, della condivisione dei doveri, della cura reciproca, del rispetto per il mondo vivente, del bene comune.

Votare si' al referendum significa impegnarsi per far cessare l'economia della rapina, della sopraffazione e della devastazione, e per costruire insieme l'economia della condivisione, del rispetto, della responsabilita'.

*

L'ottava ragione

L'ottava ragione e' la difesa dei diritti delle generazioni future: poiche' decederemo noi se lasciare loro un mondo vivibile o irreversibilmente devastato; giacche' le generazioni future ancora non esistono, non hanno potere di voto: cosicche' ogni volta che si vota per decisioni pubbliche di interesse collettivo dobbiamo saperci porre anche dal punto di vista dei loro diritti e dei loro interessi: dobbiamo essere noi oggi a rappresentare e salvaguardare i diritti e gli interessi degli esseri umani che verranno. E ponendoci la domanda di come difendere i diritti dell'umanita' futura noi in realta' ci poniamo anche la domanda su come essere fedeli all'umanita' passata: poiche' se noi lasceremo un mondo vivibile all'umanita' futura allora un'umanita' futura vi sara', e l'esistenza delle generazioni passate avra' ancora un senso e un valore nell'impresa comune dell'umanita'; ma se noi distruggiamo oggi il mondo vivente cosi' da mettere a rischio non solo il benessere ma la vita stessa dell'umanita' futura, allora con la fine dell'umanita' futura sara' annichilita per sempre tutta la storia, tutta la memoria, tutta la civilta' umana dalle sue origini.

Votare si' al referendum significa agire nell'interesse delle generazioni future, e quindi nell'interesse dell'umanita' intera: siamo una sola famiglia umana, ogni persona si senta quindi responsabile per l'umanita' intera ed agisca di conseguenza.

*

La nona ragione

La nona ragione e' che ogni essere umano in quanto capace di pensare ha il dovere di dire la verita'. Coloro che stanno cercando di indurre la popolazione a non partecipare al referendum mentono sapendo di mentire, e con la loro menzogna offendono e umiliano l'intelligenza e quindi la dignita' delle persone a cui si rivolgono, delle persone che vogliono ingannare per meglio sottometterle ai loro voleri. Ci indigna un governo che mente alla popolazione. Dire la verita' e' la condotta indispensabile per la civile convivenza.

Votiamo si' al referendum anche per questo: per affermare il diritto alla verita', per opporci a chi ci mente e pretende ingannarci, ed ingannandoci vuole aggredire e diminuire la nostra umana dignita'.

*

La decima ragione

La decima ragione e' relativa a quel criterio epistemologico noto come principio di precauzione, che afferma che anche se non si avesse certezza che un'attivita' provochera' dei danni, e' sufficiente il dubbio che essa possa provocarli per opporvisi. Noi sappiamo che le trivellazioni marine producono gravi danni; noi sappiamo che l'utilizzo delle fonti fossili produce gravi danni; noi sappiamo che il modello di sviluppo fondato sul profitto privato a detrimento del bene comune dell'umanita' e della biosfera produce gravi danni; noi sappiamo che questa logica predatrice, questo sistema di potere sfruttatore e devastatore, sono la stessa e lo stesso che presiedono alle guerre (e non solo a quelle per il petrolio), all'ecocidio (fino al disastro ambientale globale che ormai tutti i governi sono costretti a riconoscere), alla riduzione alla fame e alla schiavitu' di tanta parte dell'umanita': ed a questa logica e a questo sistema dobbiamo e vogliamo opporci in difesa dell'umanita' e del mondo vivente. Ma anche se non sapessimo tutto cio', ed avessimo solo il fondato dubbio che queste attivita' estrattive, questo modello di sviluppo, questa logica di dominio e questo sistema di sopraffazione possano essere - come in effetti sono - dannosi per l'umanita', ebbene, basterebbe questo ragionevole dubbio a persuaderci all'impegno per contrastare queste attivita', questo modello, questa logica e questo sistema in nome del principio di precauzione che convoca ogni essere umano a fare e permettere solo quello che non danneggia gli esseri umani.

Votiamo si' al referendum anche per questo: per il principio di precauzione, per esercitare la virtu' della prudenza, per l'amore e il rispetto che dobbiamo all'umanita' e al mondo, per il principio responsabilita'.

*

L'undicesima ragione

L'undicesima ragione e' che le trivellazioni deturpano e distruggono la bellezza dei nostri mari e delle nostre coste. Ed anche la bellezza e' un bene comune e tanta parte della felicita' accessibile agli esseri umani. Difendere la bellezza significa difendere il mondo e la civilta' umana - in questo senso "la bellezza salvera' il mondo".

Votiamo si' al referendum anche per difendere la bellezza e quindi l'esistenza del mondo vivente e dell'umanita' in esso.

*

Ergo

Votiamo si' al referendum del 17 aprile in difesa del vero, del bello, del bene.

Votiamo si' al referendum del 17 aprile perche' vi e' una sola umanita' in unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Votiamo si' al referendum del 17 aprile per far prevalere il bene comune con la forza della verita', con la forza della ragione, con la forza della democrazia.

 

6. STRUMENTI. DUE SITI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUL REFERENDUM DEL 17 APRILE

 

Per l'informazione e la riflessione sul referendum del 17 aprile molti utili materiali sono disponibili sui siti internet www.fermaletrivelle.it e www.notriv.com

 

7. MATERIALI. MARIA LUIGIA CASIERI: UNA MINIMA BIBLIOGRAFIA DI LAVORO SUI FONDAMENTI PSICOPEDAGOGICI DELLA PROFESSIONE DOCENTE. PARTE PRIMA: ALCUNI AUTORI ED ALCUNE OPERE PARTICOLARMENTE RILEVANTI

[Ringraziamo Maria Luigia Casieri per averci messo a disposizione la seguente bibliografia ragionata predisposta ad integrazione della relazione su "Fondamenti psicopedagogici della professione docente" svolta all'incontro di formazione per gli insegnanti promosso dalla Cgil che si e' tenuto a Viterbo l'8 aprile 2016.

Maria Luigia Casieri, nata a Portici (Na) nel 1961, dottoressa in scienze pedagogiche, ha lungamente insegnato nella scuola dell'infanzia ed e' attualmente preside di un istituto comprensivo; e' una delle principali animatrici del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo. Ha organizzato a Viterbo insieme ad altri il "Tribunale per i diritti del malato"; assistente sociale, ha svolto un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di assistenza per gli emigrati italiani; rientrata in Italia si e' impegnata nel settore educativo; per dieci anni ha prestato servizio di volontariato in una casa-famiglia per l'assistenza ai minori; dal 1987 insegnante di ruolo nella scuola per l'infanzia, dal 2014 e' dirigente scolastica; ha preso parte a numerose iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti; ha tenuto relazioni a convegni e corsi di aggiornamento, e contribuito a varie pubblicazioni; ha collaborato con la cattedra di Psicologia dell'educazione presso la Terza Universita' di Roma. Opere di Maria Luigia Casieri: Il contributo di Emilia Ferreiro alla comprensione dei processi di apprendimento della lingua scritta, 5 voll., Viterbo 2004]

 

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- Per tutti i gusti. La cultura nell'eta' dei consumi, Laterza, Roma-Bari 2016.

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Donald W. Winnicott (1896-1971)

- Bambini, Cortina, Milano 1997.

- Gioco e realta', Armando, Roma 1974, Rcs, Milano 2011.

- Il bambino, la famiglia e il mondo esterno, Magi, 2005, Rcs, Milano 2012.

- La famiglia e lo sviluppo dell'individuo, Armando, Roma 1968, Rcs, Milano 2011.

 

8. MATERIALI. MARIA LUIGIA CASIERI: UNA MINIMA BIBLIOGRAFIA DI LAVORO SUI FONDAMENTI PSICOPEDAGOGICI DELLA PROFESSIONE DOCENTE. PARTE SECONDA: ALCUNE LETTURE PANORAMICHE E INTRODUTTIVE ED ALCUNI POSSIBILI PERCORSI DI APPROFONDIMENTO

 

1. Per una panoramica introduttiva alle scienze pedagogiche, alle tecniche didattiche, alle questioni metodologiche ed organizzative dell'attivita' scolastica

1.1. Per un avvio

- Maurice Debesse, Gaston Mialaret, Trattato delle scienze pedagogiche, Armando, Roma 1973.

- Gaston Mialaret, Introduzione alla pedagogia, Armando, Roma 1970, 1982.

- Gaston Mialaret, Le scienze dell'educazione, Loescher, Torino 1978.

- Jacques Delors, Nell'educazione un tesoro. Rapporto all'Unesco della Commissione internazionale sull'educazione per il ventunesimo secolo, Armando, Roma 1997.

- Antonio Santoni Rugiu, Guida alle scienze dell'educazione, Sansoni, Firenze 1975.

- Aldo Visalberghi, Pedagogia e scienze dell'educazione, Mondadori, Milano 1978 e successive riedizioni.

*

1.2. Un classico manuale di storia generale del pensiero pedagogico

- Nicola Abbagnano, Aldo Visalberghi, Linee di storia della pedagogia, Paravia, Torino 1959, piu' volte ristampato.

*

1.3. Alcuni manuali e testi introduttivi su questioni specifiche:

1.3.1. L'autonomia scolastica

- Gaetano Domenici, Progettare e governare l'autonomia scolastica, Tecnodid, Napoli 1999.

- Pietro Romei, Autonomia e progettualita'. La scuola come laboratorio di gestione della complessita' sociale, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1995, 1999.

*

1.3.2. Il bilancio sociale

- Damiano Previtali, Il bilancio sociale nella scuola, Edizioni Lavoro, Roma 2010.

*

1.3.3. Cooperative learning

- Mario Comoglio, Miguel Angel Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning, Las, Roma 1996, 2000.

*

1.3.4. Il curricolo

- Anna Maria Ajello, Clotilde Pontecorvo, Il curricolo. Teoria e pratica dell'innovazione, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 2001, 2002.

*

1.3.5. Didattica delle scienze

- Dario Antiseri, Epistemologia e didattica delle scienze, Armando, Roma 1977.

- M. Arca', P. Guidoni, P. Mazzoli, Insegnare scienza. Come cominciare: riflessioni e proposte per una educazione scientifica di base, Franco Angeli, Milano 1982, 1990.

*

1.3.6. Didattica metacognitiva

- Adrian F. Ashman, Robert N. F. Conway, Guida alla didattica metacognitiva per le difficolta' di apprendimento, Erickon, Trento 1991, 1996.

*

1.3.7. Didattica multimediale ed e-learning

- Roberto Maragliano, Manuale di didattica multimediale, Laterza, Roma-Bari 1994.

- Roberto Maragliano (a cura di), Pedagogie dell'e-learning, Laterza, Roma-Bari 2004.

*

1.3.8. Educare alla pace

- Ernesto Balducci, Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia, Principato, Milano.

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996.

- Ipri (a cura di), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.

- Antonio Nanni, Claudio Economi, Educare alla pace nella scuola. Una proposta educativa in prospettiva mondialista, La scuola, Brescia 1987.

- Aldo Visalberghi (a cura di), Scuola e cultura di pace. Suggerimenti per gli insegnanti, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1985.

*

1.3.9. Educazione ambientale

- Enver Bardulla, Pedagogia ambiente societa' sostenibile, Anicia, Roma 1998.

- Urie Bronfenbrenner, Ecologia dello sviluppo umano, Il Mulino, Bologna 1986, 1992.

- Franco Frabboni (a cura di), Ambiente e educazione, Laterza, Roma-Bari 1990.

- Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo, Manuale per un consumo responsabile, Feltrinelli, Milano 1999.

- Daniel Goleman, Intelligenza ecologica, Rcs, Milano 2009, 2011.

- Vandana Shiva, Terra madre, Utet, Torino 2002.

- Vandana Shiva, Il bene comune della terra, Feltrinelli, Milano 2006.

*

1.3.10. Educazione degli adulti

- Duccio Demetrio, Manuale di educazione degli adulti, Laterza, Roma-Bari 1997, 2003.

*

1.3.11. Educazione estetica

- Benedetto Croce, Breviario di estetica. Aesthetica in nuce, Adelphi, Milano 1990, 1992.

- Antonio Santoni Rugiu, L'educazione estetica, Editori Riuniti, Roma 1975.

- Rudolf Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 1962, 1997.

- Gillo Dorfles, Il divenire delle arti, Bompiani, Milano 1996.

- Dino Formaggio, L'arte come idea e come esperienza, Isedi, 1973, Mondadori, Milano 1981, 1990.

- Luigi Pareyson, Estetica. Teoria della formativita', Bompiani, Milano 1988.

*

1.3.12. Funzione docente

- Graziella Ballanti, Modelli di apprendimento e schemi di insegnamento, Lisciani & Giunti, 1988, 1991.

- G. Dussault, M. Leclerc, J. Brunelle, C. Turcotte, L'analisi dell'insegnamento, Armando, Roma 1976, 1991.

*

1.3.13. Intercultura, pedagogia antirazzista, diritti umani

- Duccio Demetrio, Graziella Favaro, Immigrazione e pedagogia interculturale. Bambini, adulti, comunita' nel percorso di integrazione, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1992, 1999.

- Maria Laura Lanzillo, Il multiculturalismo, Laterza, Roma-Bari 2005.

- Antonio Nanni, Educare alla Convivialità. Un progetto formativo per l'uomo planetario, Emi, Bologna 1994.

- Antonio Nanni, L'educazione interculturale oggi in Italia, Emi, Bologna 1998, 2001.

- Antonio Nanni, Sergio Abbruciati, Il mio zaino interculturale, Emi, Bologna 1997, 1998.

- Antonio Nanni, Sergio Abbruciati, Per capire l'interculturalita'. Parole chiave, Emi, Bologna 1999, 2001.

- Antonio Nanni, Stefano Curci, Buone pratiche per fare intercultura, Emi, Bologna 2005.

- Franca Pinto Minerva, Intercultura, Laterza, Roma-Bari 2002.

- Francesco Susi (a cura di), Come si e' stretto il mondo. L'educazione interculturale in Italia e in Europa: teorie, esperienze e strumenti, Armando, Roma 1999.

- Francesco Susi (a cura di), L'interculturalita' possibile. L'inserimento scolastico degli stranieri, Anicia, Roma 1995.

- Primo Levi, Se questo e' un uomo, De Silva, Torino 1947, Einaudi, Torino 1958 e successive edizioni.

- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986.

- Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani, Milano 1998, 1999.

- Albert Memmi, Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza, Costa & Nolan, Genova 1989.

- Renate Siebert, Il razzismo. Il riconoscimento negato, Carocci, Roma 2003.

- Pierre-André Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999.

- Michel Wieviorka, Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000.

- Eleonora Missana, L'etica nel pensiero contemporaneo, Paravia, Torino 2000.

- Stefano Rodota', Il diritto di avere diritti, Laterza, Roma-Bari 2012, 2015.

- Elena Soetje, La responsabilita' della vita. Introduzione alla bioetica, Paravia, Torino 1997.

- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Roma-Bari 1995.

*

1.3.14. Linguistica

- Angela Bassnet, La traduzione. Teorie e pratica, Bompiani, Milano 1993, 1999.

- Andrea Bernardelli, Roberto Pellerey, Il parlato e lo scritto, Bompiani, Milano 1999.

- Tullio De Mauro, Linguistica elementare, Laterza, Roma-Bari 1998, 2006.

- Winfred P. Lehmann, Manuale di linguistica storica, Il Mulino, Bologna 1998, 2001.

- Claudio Marazzini, La lingua italiana. Profilo storico, Il Mulino, Bologna 1994, 2002.

- Bruno Migliorini, Storia della lingua italiana, Bompiani, Milano 1994.

- Georges Mounin, Storia della linguistica del XX secolo, Feltrinelli, Milano 1974, 1983.

- Zarko Muljacic, Introduzione allo studio della lingua italiana, Einaudi, Torino 1971.

- Siri Nergaard, La teoria della traduzione nella storia, Bompiani, Milano 1993, 2002.

- Siri Nergaard (a cura di), Teorie contemporanee della traduzione, Bompiani, Milano 1995.

*

1.3.15. Mastery learning

- J. H. Block (a cura di), Mastery Learning. Procedimenti scientifici di educazione individualizzata, Loescher, Torino 1972, 1975. (Con prefazione di Aldo Visalberghi, saggi di P. W. Airasian, B. S. Bloom, J: B. Carroll, un'ampia bibliografia ragionata).

- Benjamin S. Bloom, Caratteristiche umane e apprendimento scolastico, Armando, Roma 1979, 1993.

*

1.3.16. Matematica

- Carl B. Boyer, Storia della matematica, Isedi 1976, Mondadori, Milano 1980, 1994.

- Lucio Lombardo Radice, La matematica da Pitagora a Newton, Editori Riuniti, Roma 1971, 1976.

- Lucio Lombardo Radice, L'educazione della mente, Editori Riuniti, Roma 1962, 1974.

- Lucio Lombardo Radice, L'infinito, Editori Riuniti, Roma 1981.

- Giuliano Spirito, Grammatica dei numeri, Editori Riuniti, Roma 1997.

- Giuliano Spirito, Matematica dell'incertezza, Newton Compton, Roma 1995.

- Giuliano Spirito, Matematica senza numeri, Newton Compton, Roma 1995.

*

1.3.17. Motivazione

- Deborah J. Stipek, La motivazione nell'apprendimento scolastico. Fondamenti teorici e orientamenti operativi, Sei, Torino 1996.

*

1.3.18. Orientamento

- Gaetano Domenici, Manuale dell'orientamento e della didattica modulare, Laterza, Roma-Bari 1998.

*

1.3.19. Osservazione

- Marcel Postic, Jean-Marie De Ketele, Osservare le situazioni educative. I metodi osservativi nella ricerca e nella valutazione, Sei, Torino 1993.

*

1.3.20. Pedagogia per l'integrazione

- Andrea Canevaro (a cura di), Handicap e scuola. Manuale per l'integrazione scolastica, Nis, Roma 1983 e successive riedizioni.

- Andrea Canevaro (a cura di), Handicap, ricerca e sperimentazione. La realizzazione di un progetto educativo per l'integrazione, Nis, Roma 1988.

- Dario Ianes, Fabio Celi, Nuova guida al piano educativo individualizzato. Diagnosi, profilo dinamico funzionale, obiettivi e attivita' didattiche. Erickson, Trento 1993 e successive riedizioni.

- Leonardo Trisciuzzi, Manuale di didattica per l'handicap, Laterza, Roma-Bari 1993 e successive riedizioni.

- Leonardo Trisciuzzi, Carlo Fratini, Maria Antonella Galanti, Manuale di pedagogia speciale, Laterza, Roma-Bari 1996.

*

1.3.21. Piano dell'offerta formativa

- Giancarlo Cerini, Dino Cristanini (a cura di), A scuola di autonomia. Dal Pei al Pof. Idee e strumenti per la gestione del Piano dell'Offerta Formativa, Tecnodid, Napoli 1999.

- Umberto Tenuta, Il piano dell'offerta formativa. Moduli e unita' didattiche. La programmazione nella scuola dell'autonomia, Anicia, Roma 2001.

*

1.3.22. Programmazione

- Gabriella Boselli, Postprogrammazione, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1991, 1998.

*

1.3.23. Ricerca e sperimentazione

- Egle Becchi, Sperimentare nella scuola. Storia, problemi, prospettive, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1997.

- Egle Becchi e Benedetto Vertecchi (a cura di), Manuale critico della sperimentazione e della ricerca educativa, Franco Angeli, Milano 1990.

- Viviane De Landsheere, Introduzione alla ricerca in educazione, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1973, 1996.

- Alfredo Giunti, La scuola come "centro di ricerca", La scuola, Brescia 1973 e successive edizioni.

*

1.3.24. Saperi e competenze

- Franco Cambi, Saperi e competenze, Laterza, Roma-Bari 2004.

*

1.3.25. Teorie di genere

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Bruno Mondadori, Milano 2002.

- Cristina Demaria, Teorie di genere. Femminismo, critica postcoloniale e semiotica, Bompiani, Milano 2003.

- Virginia Woolf, Le tre ghinee, varie edizioni.

*

1.3.26. Valutazione scolastica

- Gilbert De Landsheere, Il pilotaggio dei sistemi educativi, Armando, Roma 1998.

- Gaetano Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Laterza, Roma-Bari 1993, 1995.

- Ocse, Valutare l'insegnamento. Per una scuola che conti, Armando, Roma 1994.

- Carlo Rubinacci, Valutazione e sviluppo delle innovazioni. Migliorare la qualita' formativa dell'istituzione scolastica, Anicia, Roma 2004.

- Bianca Maria Varisco, Portfolio. Valutare gli apprendimenti e le competenze, Carocci, Roma 2004.

- Benedetto Vertecchi, Decisione didattica e valutazione, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1993.

- Benedetto Vertecchi, Manuale della valutazione. Analisi degli apprendimenti e dei contesti, Franco Angeli, Milano 2006.

*

2. Per un approccio alle riflessione pedagogica novecentesca

- Franco Cambi, Le pedagogie del Novecento, Laterza, Roma-Bari 2005.

- Remo Fornaca, Redi Sante Di Pol, La pedagogia scientifica del '900, Principato, Milano 1981, 1985.

*

3. Per una sintetica storia della pratica educativa

- James Bowen, Storia dell'educazione occidentale, Mondadori, Milano 1979.

- Antonio Santoni Rugiu, Storia sociale dell'educazione, Principato, Milano 1979, 1987.

*

4. Per un approccio alla psicologia

4.1. Opere generali

- John M. Darley, San Glucksberg, Romald A. Kinchla, Psicologia. I. Sensazione e percezione. Apprendimento e processi cognitivi. Motivazione ed emozione, Il Mulino, Bologna 1993.

*

4.2. Specificamente sulla psicologia sociale

- Piero Amerio, Fondamenti teorici di psicologia sociale, Il Mulino, Bologna 1995.

- Luciano Arcuri (a cura di), Manuale di psicologia sociale, Il Mulino, Bologna 1995.

- William Doise, Jean-Claude Deschamps, Gabriel Mugny, Psicologia sociale, Zanichelli, Bologna 1980.

*

4.3. Specificamente sull'età evolutiva

- Marcello Lostia, Lineamenti di psicologia dell'eta' evolutiva, Giunti, Firenze 1982, 1991.

- Paul H. Mussen, John J. Conger, Jerome Kagan, Aletha C. Huston, Lo sviluppo del bambino e la personalita', Zanicheli, Bologna 1986.

*

4.4. Specificamente sulle teorie dell'apprendimento

- Winfred F. Hill, L'apprendimento. Una rassegna delle teorie dell'apprendimento in psicologia, Zanichelli, Bologna 2000.

- W. Mary Woodward, Psicologia dello sviluppo cognitivo, Il Mulino, Bologna 1973.

*

4.5. Specificamente sulla psicologia dell'educazione

- Clotilde Pontecorvo e Maurizio Pontecorvo, Psicologia dell'educazione. Conoscere a scuola, Il Mulino, Bologna 1986.

*

4.6. Specificamente sulla motivazione

- Abraham H. Maslow, Motivazione e personalita', Armando, Roma 1973, 1977.

*

4.7. Specificamente sulla dissonanza cognitiva

- Leon Festinger, Teoria della dissonanza cognitiva, Franco Angeli, Milano 1997, 2000.

*

5. Opere di consultazione

- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino 1960 e successive riedizioni.

- Nicola Abbagnano, Storia della filosofia, Utet, Torino 1946-1963 e successivi aggiornamenti e riedizioni.

- Alberto Alberti, Dizionario di didattica, Editori Riuniti, Roma 1980.

- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (diretto da), Dizionario di politica, Utet, Torino, 1976 e successive riedizioni.

- Aldo Carotenuto (a cura di), Dizionario Bompiani degli psicologi contemporanei, Bompiani, Milano 1992.

- Umberto Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Utet, Torino 1992, Garzanti, MIlano 1999, 2003 (pubblicato dapprima come "dizionario Utet" e' poi divenuta la "garzantina" di psicologia: oltre alla parte enciclopedica per lemmi ordinati alfabeticamente contiene anche un'ampia storia della psicologia e una vasta bibliografia).

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978 e successive edizioni.

- Ludovico Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, Garzanti, Milano 1972, 1976.

- Ron Harre', Roger Lamb, Luciano Mecacci, Psicologia. Dizionario enciclopedico, Laterza, Roma-Bari 1986, 1998. (Segnaliamo che alcune - pochissime - voci dell'edizione originale inglese sono piu' che discutibili; ma nell'insieme e' un utile strumento).

- Pier Aldo Rovatti, Dizionario Bompiani dei filosofi contemporanei, Bompiani, Milano 1990.

- Franco Volpi, Dizionario delle opere di filosofia, Bruno Mondadori, Milano 2000.

*

6. Alcuni temi di cui potrebbe essere utile l'approfondimento

6.1. Adolescenza

- Vittorino Andreoli, La fatica di crescere, Rcs, Milano 2009, 2012.

- Philippe Jeammet, Adulti senza riserve. Quel che aiuta un adolescente, Cortina, Milano 2009, Rcs, Milano 2012.

- Gerard Lutte, Psicologia degli adolescenti e dei giovani, Il Mulino, Bologna 1987, 1996.

- Gerard Lutte, Quando gli adolescenti sono adulti... I giovani in Nicaragua, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.

- Gerard Lutte, Sopprimere l'adolescenza? I giovani nella societa' post-industriale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.

- Alfio Maggiolini, Elena Riva, Adolescenti trasgressivi, Franco Angeli, Milano 1999, 2003, Rcs, Milano 2012

- Gustavo Pietropolli Charmet, Un nuovo padre. Il rapporto padre-figlio nell'adolescenza, Mondadori, Milano 1995, Rcs, Milano 2012.

- Gustavo Pietropolli Charmet, Loredana Cirillo, Adolescienza. Manuale per genitori e figli sull'orlo di una crisi di nervi, Edizioni San Paolo, 2010, Rcs, Milano 2012.

- Gustavo Pietropolli Charmet, Elena Riva, Adolescenti in crisi, genitori in difficolta', Franco Angeli, Milano 1994. 2001, Rcs, Milano 2012.

*

6.2. Autismo

- AA. VV., Autismo a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti, Erickson, Trento 2013.

- Joanne M. Cafiero, Comunicazione aumentativa e alternativa. Strumenti e strategie per l'autismo e i deficit di comunicazione, Erickson, Trento 2009, 2011.

- Flavia Caretto, Gabriella Dibattista e Bruna Scalese, Autismo e autonomie personali. Guida per educatori, insegnanti e genitori, Erickson, Trento 2012.

- Carmel Conn, Laboratorio teatro per bambini con disturbi dello spettro autistico. Giochi e attivita' per favorire le abilita' sociali e l'autostima, Erickson, Trento 2010.

- Dario Ianes, Michele Zappella, L'autismo. Aspetti clinici e interventi psicoeducativi, Erickson, Trento 2009.

- Giorgia Pelagatti e Francesca Cottone, Insegnare ai bambini con disturbi dello spettro autistico. Schede operative su lettere, numeri, forme e colori, Erickson, Trento 2011.

- Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Linee guida per l'autismo. Diagnosi e interventi, Erickson, Trento 2005, 2011.

- Societa' italiana di pedagogia speciale (a cura di), Integrazione scolastica degli alunni con disturbi dello spettro autistico. Documenti di indirizzo, Erickson, Trento 2008.

- Linda R. Watson, Catherine Lord, Bruce Schaffler e Eric Schopler, La comunicazione spontanea nell'autismo, Erickson, Trento 1998, 2010.

*

6.3. La comunicazione

- Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don . Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1971.

- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003.

- Claudio Stroppa, Il bambino come comunicazione, Franco Angeli, Milano 1982.

- Bruna Zani, Patrizia Selleri, Dolores David, La comunicazione. Modelli teorici e contesti sociali, Carocci, Roma 1994, 2000.

*

6.4. I diritti dei bambini

- Stefano Cirillo, Cattivi genitori. Prevenire e curare gli abusi all'infanzia, Cortina, Milano 2005, Rcs, Milano 2012.

- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982.

- Marcello Bernardi, Il nuovo bambino, Milanolibri, Milano 1972.

- Loredana Lipperini, Ancora dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 2007.

- Quino, Tutta Mafalda, Bompiani, Milano 1978, 1980.

- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi, Torino 1973.

- Francesco Tonucci, La citta' dei bambini. Un modo nuovo di pensare la citta', Laterza, Roma-Bari 1996.

*

6.5. Fare teatro a scuola

- Viola Spolin, Esercizi e improvvisazioni per il teatro, Dino Audino Editore, Roma 2005.

- Viola Spolin, Giochi di teatro per le scuole. Manuale teorico-pratico ad uso di insegnanti e trainer, Dino Audino Editore, Roma 2005.

*

6.6. Genitorialita'

- Marcello Bernardi, Gli imperfetti genitori, Rcs, MIlano 1988, 2011.

- Giovanni Bollea, Le madri non sbagliano mai, Feltrinelli, Milano 1995, 2009.

- Françoise Dolto, Come allevare un bambino felice, Mondadori, Milano 1992, 2002.

- Francesca Mazzucchelli (a cura di), Il sostegno alla genitorialita', Franco Angeli, Milano 2011, Rcs, Milano 2012.

- Daniele Novara, Dalla parte dei genitori. Strumenti per vivere bene il proprio ruolo educativo, Franco Angeli, Milano 2009, Rcs, Milano 2012.

- Caroline Thompson, Genitori che amano troppo e figli che non riescono a crescere, Mondadori, Milano 2008, Rcs, Milano 2012.

- Federico Tonioni, Quando internet diventa una droga. Cio' che i genitori devono sapere, Einaudi, Torino 2011, Rcs, Milano 2012.

- Silvia Vegetti Finzi, Anna Maria Battistin, A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994.

- Silvia Vegetti Finzi, Anna Maria Battistin, I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996.

- Silvia Vegetti Finzi, Anna Maria Battistin, L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000.

*

6.7. Violenza e bullismo

- Vittorino Andreoli, La violenza, Rcs, Milano 1993, 2011.

- Elena Buccoliero, Marco Maggi, Bullismo, bullismi. Le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento, Franco Angeli, Milano 2005.

- Anna Oliverio Ferraris, Piccoli bulli crescono, Rcs, Milano 2006, 2012.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Paolo Jachia, Introduzione a De Sanctis, Laterza, Roma-Bari 1996, pp. VIII + 182.

- Carlo Muscetta, Francesco De Sanctis, Laterza, Roma-Bari 1975, 1981, pp. VI + 120.

*

Riedizioni

- Paolo Orvieto, De Sanctis, Salerno, Roma 2015, Rcs, Milano 2016, pp. 272, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2313 del 9 aprile 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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