[Nonviolenza] Telegrammi. 2184



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2184 del 2 dicembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Tonio Dell'Olio: Nella spirale della morte

2. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

3. Hic et nunc, quid agendum

4. "Assistenza sanitaria e solidarieta' umana". Un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta a Viterbo

5. "Difesa del libro e delle biblioteche". Un incontro di riflessione a Viterbo

6. Nel tubo ed altri volantini contro la guerra a cura di Benito D'Ippolito

7. In memoria di Jose' Maria Arguedas, di Libero Briganti, di John Brown, di Maria Callas, di Silvio Ceccato, di Anna Comnena, di Carlo Galante Garrone, di Ferdinando Galiani, di Ivan Illich, di Elody Oblath, di Odetta, di Arno Peters, di Ibrahim Rugova, di Gaetano Trombatore

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. RIFLESSIONE. TONIO DELL'OLIO: NELLA SPIRALE DELLA MORTE

[Dalla newsletter quotidiana "Mosaico dei giorni".

Tonio Dell'Olio e' infaticabile animatore di tante iniziative nonviolente e prosecutore dell'opera di Tonino Bello. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente scheda: "Tonio Dell'Olio (Bisceglie, 6 febbraio 1960) e' un presbitero italiano. E' membro dell'ufficio di presidenza e responsabile del settore internazionale di Libera - associazioni nomi e numeri contro le mafie. Fa parte della Pro Civitate Christiana di Assisi. E' stato coordinatore nazionale (1993-2005) e membro del consiglio nazionale (1993-2009) di Pax Christi - movimento cattolico internazionale per la pace. Attualmente e' membro del direttivo del Cipax (Centro Interconfessionale per la pace). Suoi scritti sono apparsi su numerose testate, tra cui Jesus, Famiglia Cristiana, Micromega, Aggiornamenti Sociali, Carta, Confronti, Rinascita, Solidarieta' Internazionale. Per il quindicinale Rocca cura Camineiro. Ha scritto editoriali per il quotidiano Liberazione. E' redattore di Mosaico di Pace - rivista promossa da Pax Christi e fondata da don Tonino Bello, di cui e' stato direttore. Per questo mensile pubblica una rubrica quotidiana online dal titolo Mosaico dei giorni. Per la Emi (Editrice Missionaria Italiana) dirige la collana Zoom Italia. Sacerdote della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, fra il 1985 e il 1993 ha avuto modo di collaborare con Antonio Bello, meglio conosciuto come don Tonino (Alessano, 18 marzo 1935 - Molfetta, 20 aprile 1993), vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. E' stato cappellano del carcere di massima sicurezza di Trani (Ba) e in quel contesto ha approfondito sul campo le dinamiche legate alla cultura delinquenziale e alle grandi famiglie criminali. Ha operato in quartieri segnati da degrado e marginalita' come i Quartieri Spagnoli di Napoli, dedicandosi ai minori e al recupero dei tossicodipendenti, anche attraverso la fondazione del Centro Giovanile Metropolis a Bisceglie nel 1987. Diventato coordinatore di Pax Christi nel 1993, e' stato tra i promotori di molte campagne, attivita' e iniziative sui temi dell'economia di giustizia e del disarmo. Ha coordinato, tra le altre, la mobilitazione per la difesa della legge 185/90 per il controllo del commercio delle armi, e' stato portavoce della Campagna per la pace in Sudan, ha contribuito a costituire la Rete Disarmo ed e' stato tra i promotori della Campagna Italiana contro le Mine. Ha organizzato incontri e momenti di dialogo tra rappresentanti di diverse tradizioni religiose come contributo delle fedi alla costruzione della pace, fra cui il forum "Il cammino di liberazione delle fedi del Mediterraneo" tenutosi a Bari nel dicembre 2005. Ha contribuito all'organizzazione di molte mobilitazioni in difesa dei diritti umani, contro la guerra e per il disarmo. Come membro del direttivo della Tavola della Pace, ha contribuito a organizzare le edizioni dell'Assemblea dell'Onu dei popoli e la Marcia per la pace Perugia-Assisi dal 1993. Come responsabile dell'area internazionale di Libera, partecipa a incontri internazionali anche presso le istituzioni comunitarie europee e presso le Nazioni Unite (in particolare l'agenzia United Nations Office Drugs and Crime) dove a Libera e' riconosciuto lo status consultivo. In questo contesto nel 2007 ha tenuto una relazione sul contributo della societa' civile nel contrasto alla criminalita' organizzata. Ha contribuito a dar vita a Medlink, una rete di associazioni italiane impegnate nel tessere intrecci e reti di conoscenza, di scambio e di promozione dei diritti nel bacino del Mediterraneo con altre realta' della societa' civile. Ha promosso la costituzione di una rete europea di organizzazioni di societa' civile contro le mafie denominata Flare - Freedom Legality And Rights in Europe. Ha dato vita a una rete latinoamericana per la legalita' e contro la criminalita' organizzata denominata Alas - America Latina Alternativa Social. Attualmente il network comprende organizzazioni e coordinamenti di Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Messico, Guatemala e Honduras. Libri: Dell'Olio ha pubblicato per le Edizioni Paoline Parola a rischio: alla scuola di Bartimeo (2005), pubblicato anche in Francia col titolo A l'ecole de Bartimee e per la Emi ha pubblicato Pace nella collana Le parole delle fedi (2009). Ha inoltre contribuito a Dizionario di teologia della pace (Edb 1997), New global (Zelig 2003), Il coraggio di cambiare (Cittadella 2004), No alla guerra (Piemme 2005), Quaderno africano (Frassinelli 2005), Strappare un abbraccio difficile (Cittadella 2006), Quando la coscienza non e' addormentata (Cittadella 2008), Chiesa del Concilio dove sei? (Cittadella 2009), Quale sicurezza nella citta' degli uomini (Cittadella 2010), e scritto le prefazioni di Profeta... abbastanza (di Tonino Bello, La Meridiana), Nei sandali degli ultimi (N. Capovilla ed E. Tusset, Paoline 2005), Per una solidarieta' intelligente (A. Sala, Emi 2007), Il fuoco della pace (T. Bello, Romena 2007), Gli Africani salveranno Rosarno (a cura di A. Mangano, Terrelibere.org 2009), Tutta colpa di Robben (N. Tanno, Ensemble 2012), Disturbare il manovratore (S. Magarelli, Emi 2013), Siciliani si diventa (U. Di Maggio, Coppola Ed. 2013),  Marcelo di fronte ad un mondo di banchieri e guerrafondai (Wim Dierckxsens, ed. autorinediti, 2013), Anche Dio lavora e noi non gli mettiamo i contributi (A. Armenante, Areablu ed. 2014)"]

 

Mentre l'Occidente mostra le immagini e le storie della "generazione Bataclan", la propaganda dell'Isis accresce il consenso a proprio favore grazie alle conseguenze drammatiche dei bombardamenti russi in Siria.

"Syrian observatory for human rights", un'organizzazione non governativa di quel paese, rivela che ad oggi (29 settembre - 20 novembre) sono 403 le vittime civili di quell'operazione militare, di cui 97 bambini. Altre agenzie forniscono cifre superiori. Inutile ricordare che gli "stati maggiori" del terrorismo nel frattempo si sono messi al sicuro altrove, a Mosul in Iraq o in Libia. Insomma abbiamo una doppia sconfitta. Oltre al numero di vittime per il quale dobbiamo sempre ricordare che dietro ogni persona uccisa c'e' un nome, una storia, affetti..., registriamo il consenso che gli uomini del terrore stanno raccogliendo grazie alla morte e alla distruzione seminata dagli altri. Da quelli che si fanno scudo delle ragioni nobili e giuste col nostro tacito consenso o col nostro plauso. Nel nord-ovest della Siria che non sembra controllata dall'Isis, sono state sganciate anche bombe al famigerato fosforo bianco.

Le immagini vengono proposte dalle emittenti piu' seguite in quell'area del mondo come Al-Jazeera che un giorno fa vedere le vittime di una bomba caduta in un mercato e il giorno dopo quelle di un panificio. Barbarie su barbarie che ci spingono sempre di piu' nella spirale dell'odio e della morte. Che e' esattamente quello che i terroristi vogliono.

 

2. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

4. INCONTRI. "ASSISTENZA SANITARIA E SOLIDARIETA' UMANA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' primo dicembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta sul tema "Assistenza sanitaria e solidarieta' umana: inverare il diritto umano alla salute, a un ambiente vivibile, alla civile convivenza, all'aiuto e alla condivisione".

*

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".

 

5. INCONTRI. "DIFESA DEL LIBRO E DELLE BIBLIOTECHE". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' primo dicembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Difesa del libro e delle biblioteche dall'assalto dell'industria culturale che tutto mercifica e delle tecnologie dell'amnesia e dell'infantilizzazione di massa".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

*

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

6. REPETITA IUVANT. NEL TUBO ED ALTRI VOLANTINI CONTRO LA GUERRA A CURA DI BENITO D'IPPOLITO

[Riproponiamo questa breve raccolta di versi gia' pubblicata nel 2011, e nuovamente ringraziamo il nostro buon amico Benito D'Ippolito per aver recuperato, scelto e messo insieme questi testi di varie firme, gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario nel corso degli anni]

 

Salvatore

 

Non e' bastato quel nome a salvarti.

Da se stesse le armi uccidono.

 

*

 

Cose che non pensavi che avremmo visto ancora

 

I campi di concentramento riaperti in Italia (dalla legge Turco-Napolitano, poi Bossi-Fini).

La guerra per le colonie ("per aprire i mercati", e' detto meglio cosi'?).

La tortura come rito di passaggio.

Il carcere affidato ai privati. Il carcere. Ai privati. La pena - la pena - come business.

Il passo successivo: la reintroduzione della schiavitu' nell'ordinamento giuridico. Solo un attimo di pazienza, signori.

 

*

 

Il doppio stato. Un'epistola agli amici oggi a Cinisi

 

I.

Il doppio stato e' questo sottoscala

sotto la guida rossa, nella stanza

ben imbottita di cartoni d'uova.

 

O nel cortile non lungi dai binari

dove si saggia quanto puo' una testa

resistere al sasso, al tritolo, agli alala'.

 

Il doppio stato e' questo rigettare

in mare i pezzi di cadaveri pescati

per sbaglio, e gia' per sbaglio naufragati

vittime non per sbaglio della mafia

e di leggi fasciste e di governi

fascisti e di un consenso assai diffuso

al nostro pio fascismo quotidiano

lieto di risa e di telefonini.

 

Il doppio stato dice che le bombe

con cui ci ammazza noi le trangugiamo

perche' troppo ghiottoni e troppo fessi

e la tortura noi ce la cerchiamo.

 

Il doppio stato ai nostri morti stessi

viene a sputare fino sulle tombe

quando non li ha insaccati nei piloni,

d'acido impoltigliati nelle vasche

da bagno, o resi fumo a Birkenau.

 

II.

Ma io qui dico che verra' anche un giorno

che le vittime saranno i vincitori.

Risorgeranno allora dal canale

i morti tutti e con essi la Rosa

rossa che in un canale fu affogata.

E un'altra legge, e non del capitale,

daranno al mondo e il mondo salveranno.

 

E cio' che e' doppio ad uno ridurranno

e cio' che e' male non sara' piu' detto

bene, e non servira' piu' la parola

ad oltraggiare il rapinato e il senzatetto,

a prender l'innocente alla tagliola.

 

Allora varra' solo quel comando

di cui il resto tutto e' sol commento:

rispetta l'altra e l'altro, dona e accogli,

abbi misericordia ancora e sempre.

 

III.

Quel giorno tu fallo venire adesso

quel giorno e' qui se fai la cosa giusta.

 

*

 

Clementina, o della verita'

 

E la verita' e' questa: che l'Afghanistan

e' il nostro futuro se altro futuro

schiudere non sapremo con la forza

della nonviolenza, che sola libera e salva.

 

E la verita' e' questa: che l'Afghanistan

potra' essere libero e felice

solo se cesseranno la guerra,

il mercato dell'eroina, i signori

della guerra, i signori

della mafia, i signori

degli eserciti, i signori del mondo

il fascismo, e il fascismo detto

"democratico", e il fascismo

del patriarcato.

 

Ma la guerra, la mafia, il fascismo

non cesseranno la'

se non li contrasteremo anche qui.

 

E' la nonviolenza la scelta da fare, la nonviolenza

clemenza e misericordia

riconoscenza, riconoscimento di umanita'.

 

E' la nonviolenza la lotta da condurre

come e con Clementina,

come e con Florence.

 

E a chi  ancora chiede

stentoreo, beffardo, tritando tra i denti

la propria vergogna di complice dei lupi,

"dove sono, dove sono, dove sono i pacifisti?"

questo solo rispondere possiamo:

sequestrati a Kabul e a Baghdad,

Clementina, Florence, tante e tanti

che non si arresero alla legge del coltello.

 

*

 

Degli eserciti

 

Gli eserciti che bucano corpi

come fossero sacchi polverosi

 

gli eserciti che rompono anime

come fossero bolle di sapone

 

gli eserciti che sanno che tu sai

ed hai paura di dire di no

 

gli eserciti che uccidono col soffio

e con lo sguardo, col batter delle ciglia

 

che svanirebbero in un lampo

se ci decidessimo a dire di no.

 

*

 

Nel tubo

 

Nel tubo incontri i signori con la gobba

con la cintura in fiamme, nel tubo

d'un lampo apprendi che la guerra e' dappertutto:

nel tubo Londra e' Srebrenica, e' Falluja.

 

Nel tubo incontri giovani spauriti

che hanno l'ordine di spararti in testa

se hai sbagliato pelle, se non sai lo scioglilingua:

nel tubo apprendi che la vita e' nulla.

 

Nel tubo vedi che unico e' il destino

e solo un gesto puo' salvarci tutti

quel gesto fallo tu, salvaci tutti:

getta la pistola, disinnesca la bomba.

 

La guerra, il terrorismo, puoi fermarli

solo a mani nude, solo le braccia aperte.

Deciditi, ti prego.

 

*

 

Quello che resta

 

Questo resta, dopo Auschwitz e dopo Hiroshima: la scelta della nonviolenza.

Poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

*

 

Dagli ossimori di Strambotto

 

I pacifisti col passamontagne.

I partiti bombardieri per la pace.

I difensori dei diritti umani che hanno aperto i campi di concentramento.

 

*

 

Per l'abolizione dei cosiddetti "centri di permanenza temporanea"

 

I campi, e nei campi l'umanita'.

I campi, e nei campi la morte.

 

I campi, e nei campi la verita'.

I campi, e nei campi l'orrore.

 

I campi, e nei campi la corte

degli antimiracoli, il dolore

senza pieta', senza voce.

 

E in questo guscio di noce

tutto sta il nostro sentire:

i campi, sei tu che li devi abolire.

 

7. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI JOSE' MARIA ARGUEDAS, DI LIBERO BRIGANTI, DI JOHN BROWN, DI MARIA CALLAS, DI SILVIO CECCATO, DI ANNA COMNENA, DI CARLO GALANTE GARRONE, DI FERDINANDO GALIANI, DI IVAN ILLICH, DI ELODY OBLATH, DI ODETTA, DI ARNO PETERS, DI IBRAHIM RUGOVA, DI GAETANO TROMBATORE

 

Ricorre oggi, 2 dicembre, l'anniversario della scomparsa di Jose' Maria Arguedas, della nascita di Libero Briganti, della scomparsa di John Brown, della nascita di Maria Callas, della scomparsa di Silvio Ceccato, della nascita di Anna Comnena, della nascita di Carlo Galante Garrone, della nascita di Ferdinando Galiani, della scomparsa di Ivan Illich, della nascita di Elody Oblath, della scomparsa di Odetta, della scomparsa di Arno Peters, della nascita di Ibrahim Rugova, della scomparsa di Gaetano Trombatore.

*

Anche nel ricordo di Jose' Maria Arguedas, di Libero Briganti, di John Brown, di Maria Callas, di Silvio Ceccato, di Anna Comnena, di Carlo Galante Garrone, di Ferdinando Galiani, di Ivan Illich, di Elody Oblath, di Odetta, di Arno Peters, di Ibrahim Rugova, di Gaetano Trombatore, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Francesco Gabrieli, Cultura araba del Novecento, Laterza, Roma-Bari 1983, pp. VIII + 182.

- Francesco Gabrieli, Maometto e le grandi conquiste arabe, Il Saggiatore, Milano 1967, pp. 256.

- Francesco Gabrieli, Viaggi e viaggiatori arabi, Sansoni, Firenze 1975, pp. VI + 108.

- Francesco Gabrieli (a cura di), Storici arabi delle Crociate, Einaudi, Torino 1957, 1987, pp. XXX + 354.

*

Riedizioni

Pier Paolo Pasolini, Il sogno di una cosa, Garzanti, Milano 1962, 2009, Rcs, Milano 2015, pp. 180, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2184 del 2 dicembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com