[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 730



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 730 del 28 novembre 2015

 

In questo numero:

1. Nell'indifferenza generale

2. Ballata delle bare ed altri volantini contro la guerra a cura di Benito D'Ippolito

3. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

4. Hic et nunc, quid agendum

 

1. EDITORIALE. NELL'INDIFFERENZA GENERALE

 

Nell'indifferenza generale continuano a morire i migranti nel Mediterraneo.

Nell'indifferenza generale continua la persecuzione razzista in Italia.

Nell'indifferenza generale l'Italia continua a partecipare alle guerre nel mondo.

Nell'indifferenza generale l'Italia continua a produrre armi e a venderle a regimi e poteri assassini.

Nell'indifferenza generale la nostra violenza miete vittime ogni giorno.

*

Opporsi occorre alla guerra e a tutte le uccisioni.

Opporsi occorre al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Opporsi occorre al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

2. REPETITA IUVANT. BALLATA DELLE BARE ED ALTRI VOLANTINI CONTRO LA GUERRA A CURA DI BENITO D'IPPOLITO

[Riproponiamo questa breve raccolta di versi gia' pubblicata nel 2011, e nuovamente ringraziamo il nostro buon amico Benito D'Ippolito per aver recuperato, scelto e messo insieme questi testi di varie firme, gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario nel corso degli anni]

 

La banda armata

 

"Quando la banda passo'..."

(Chico Buarque de Hollanda)

 

La corte dei pasciuti ama ammirare

la pompa degli armigeri in parata,

ama le armi e ama anche ammantare

di pie parole la violenza armata.

 

Che vale poi versar lacrime amare

sulle persone uccise, se causata

la loro morte e' dal continuare

delle armi e degli armati la dannata

 

mortifera teoria. Quale demenza

rompe del senno gli ultimi confini,

accieca gli occhi e ottunde la coscienza?

 

Perche' si accettano i piu' truci fini:

la morte ed alla morte l'obbedienza?

Tutti gli eserciti sono assassini.

 

*

 

Tutte le vittime

 

Tutte le vittime la stessa vittima.

Tutte le guerre sono assassine.

Tutte le armi sono assassine.

Tutte le vittime la stessa umanita'.

 

*

 

Ballata delle bare, dei salici e di altre cose ancora che e' doloroso e necessario dire

 

Noi siam le bare degli assassinati

e quelli che li trassero al patibolo

compunti agitan oggi il turibolo

e dicon che si son sacrificati.

No, non si son da se' sacrificati:

loro, i signori, li han sacrificati

e or ne brindano nei lieti calici.

 

E noi qui siamo i salici piangenti

i soli ormai che piangere sappiamo

e fruscia lieve e triste in ogni ramo

la voce delle uccise e degli uccisi.

Dagli uccisori usati e poi uccisi

e poi derisi e nuovamente uccisi

offendendone ancora la memoria.

 

E tu che canti questa storia abietta

non lacrime, ne' gemiti o lamenti

solo queste parole e questi intenti

enuncia: basta morti e basta guerre.

E basta eserciti e basta guerre

e basta armi e ancora basta guerre.

Possa venire il tempo della pace.

 

Possa venir quel tempo, e tu lo affretta.

Sanala tu la piaga edace, netta

tu i volti e i cuori, spezza tu l'artiglio.

Dell'umanita' intera figlia, figlio.

 

*

 

Quelli che...

 

"ceux qui donnent a' boire aux chevaux

ceux qui regardent leur chien mourir"

(Jacques Prevert, Tentative etc., 1931)

 

Quelli che ti schiacciano sotto lo scarpone chiodato e quando urli dal dolore

dicono che sei troppo ribelle per meritare di vivere.

Quelli che sono per la pace e votano i crediti di guerra.

Quelli che non e' successo niente, non e' mai successo niente,

e nel frattempo Auschwitz e Hiroshima.

 

*

 

Capriole

 

Ripristiniamo, per favore, la logica.

Il problema non sono otto parlamentari che votano contro la guerra.

Il problema sono mille parlamentari che votano a favore della guerra.

Il problema non sono otto parlamentari fedeli alla Costituzione.

Il problema sono mille parlamentari che violano la Costituzione.

 

*

 

L'argomento dell'arreso

 

"Tanto, se non voto a favore della guerra io, vota a favore della guerra qualcun altro".

Cosi' dicono anche tutti i membri di tutti i plotoni di esecuzione.

 

*

 

La gaia guerra cotnro il terrorismo

 

"Insomma, lei voleva esserci perche' l'Italia non finisse ancora una volta in serie B rispetto ai paesi che contano"

(Federico Rampini, in Massimo D'Alema, Kosovo. Gli italiani e la guerra. Intervista di Federico Rampini, Mondadori, Milano 1999, p. 22)

 

Mentre gli offrono mazzi di microfoni

gli addetti alla propaganda del Reich

l'obliquo ministro della macelleria

dismesso il grembiale

sorride ironico sotto i baffi da guappo

nei guanti fremono riposano gli artigli

in pantofole

comanda i plotoni d'esecuzione

lievemente del capo con un cenno

rassicurante.

 

E quando rigidi come stoccafissi

vestiti di legno i nostri ragazzi

a casa torneranno dal gran gioco

non manchera' di certo di commuoversi

del grave pondo che e' saper governare

e di come lui sappia sostenerlo splendido.

 

Annuncia querulo il portavoce del governo:

"Chiunque mangera' un brano di carne

umana, un sottosegretariato in premio

ricevera', ed un telecomando.

Vogliamo che tutti siano felici".

Batton le mani gli addetti alla security,

i valletti da camera, i gentiluomini tutti.

 

*

 

Messe alla prova

 

Messe alla prova

molte persone cedono

ma voi dovete rimanere saldi.

 

Continuare ad avere pieta'

scegliere ancora la parte delle vitime

chiamare omicidio l'omicidio.

 

Non riconoscerete piu' vecchi compagni

che avranno fatto tristo il compromesso

e antichi gabbamondo finalmente

avranno gettato per sempre la maschera.

V'inviteranno a unirvi al laido coro

all'empia teoria di ferro e zanne

ebbri sul tirso straziate recando carni.

 

Ma voi dovete rimanere forti

in cio' che e' vero e che sempre resta giusto:

che uccidere e' un crimine

che la guerra di tutti i crimini e' il supremo

che chi cede alla guerra cede al fascismo.

 

Sara' tristissimo veder cadere

ed arruolarsi amici molto cari

sara' tristissimo non essere riusciti

a trattenerli dal gettarsi nell'abisso.

 

Ma voi dovete rimanere onesti:

fare il male non e' cosa buona

se pur tanti votano la strage

quella strage resta disumano un crimine.

 

Le fanfare cercheranno di stordirvi

di distogliervi lo sguardo dalle carni

lacerate degli uccisi dalle truppe.

Cercheranno di convincervi che e' giusto

l'assassinio quando giova a chi e' al governo

e deve essere la sete degli dei

soddisfatta a tempo debito. Diranno

che le vittime che fa la nostra parte

non avevano diritto di scampare.

Vi offriranno ricche vesti e unguenti rari

per un vostro lieve cenno di consenso.

 

Messe alla prova

molte persone cedono

ma voi dovete rimanere integri

compassionevoli dovete rimanere

voi non siete tigri.

 

*

 

La guerra e' il terrorismo

 

Non puo' darsi una "guerra contro il terrorismo".

La guerra e' il terrorismo.

 

*

 

La guerra di sinistra

 

La guerra di sinistra uccide ma delicatamente

la guerra di sinistra usa la tortura ma prima chiude la porta

la guerra di sinistra fa le stragi compassionevoli

la guerra di sinistra e' umanitaria e multilaterale

la guerra di sinistra non e' neppure proprio guerra: per questo Berlusconi la vota.

 

*

 

Quando, quando, quando, quando

 

Quando la guerra la fanno i palestinesi, sono terroristi.

Quando la guerra la fa lo stato di Israele, e' terrorista.

Quando la guerra la fanno i ceceni, sono terroristi.

Quando la guerra la fa la Russia, e' terrorista.

Quando la fanno gli Usa, la Nato e l'Italia, allora e' civilta' e democrazia.

 

*

 

Di buon cuore gli assassini

 

Di buon cuore gli assassini

fanno guerre umanitarie

per salvare i piu' meschini

dalle idee totalitarie.

 

I governi piu' sapienti

sanno quel che occorre e vale:

romper ossa, spezzar denti

all'indigeno permale.

 

E per fare meglio e prima

bombe e mine fanno all'uopo:

con i morti si concima

e il raccolto verra' dopo.

 

Se lo stolido innocente

va a ficcarsi sotto il fuoco

sua e' la colpa, l'insipiente

non capisce il grande gioco.

 

Ah, la guerra sola igiene

per un mondo stanco e lercio

a cui inietta nelle vene

morte e libero commercio.

 

Di buon grado gli assassini

fan le stragi umanitarie:

sterminando anche i bambini

aboliscon la barbarie.

 

*

 

Orsu' gioiscano gli assassinati afgani

 

Orsu' gioiscano gli assassinati afgani

che non e' vano il loro sacrificio

giacche' in Italia consolida il governo.

 

Non piangano le madri i figli uccisi

inorgogliscano anzi, che l'italico

governo gode di salda fiducia

a cosi' poco prezzo.

 

Plaudano anzi, plaudano i superstiti

e siano grati: questa e' civilta',

questa e' democrazia.

E abbiamo pure vinto i mondiali.

 

*

 

Tutti i fuochi, il fuoco

 

Tutti i fuochi, il fuoco.

Tutte le stragi, una stessa strage.

Tutte le guerra, contro l'umanita' intera.

Cessate il fuoco.

 

*

 

In epigrafe a "Gli assassini al lavoro"

 

"Intento al sordido lavoro suo

pretende l'assassino gentilezza"

(Misone, frag. apocr., 1)

 

*

 

Nozze di sangue a Cana

 

Non c'era piu' vino. Le brocche

vuote. Non c'era piu' acqua, ne' luce.

 

La sete, immensa.

 

Scendevano lampi dall'alto dei cieli

come nei vecchi film di fantascienza.

 

Gracchiavano radio comandi stranieri.

 

Un'immensa platea assisteva

dalle televisioni satellitari

al grande spettacolo del mondo

spazzolato a colpi di grattugia.

 

Di cosa potremo riempire le coppe

perplesso chiedevasi il maestro

di cerimonie.

Di cosa gli otri afflosciati, di cosa

colmare l'arsura, l'ebbrezza

come spandere ancora

in questa festa?

 

Occupate le linee del telefono

nessuna pizzeria a portata di mano,

nessun minimarket a un tiro

di schioppo, solo

crateri lunari, e polvere e polvere.

 

Com'e' difficile oggi la vita

non e' come pare in televisione.

 

*

 

A chi si e' arreso

 

La cosa la piu' triste e la piu' buffa

sono quelli che votano per la guerra

sostenendo di farlo per opporsi alla guerra.

 

No, la cosa piu' buffa e piu' triste

sono quelli che neppure votano eppure

tanto si sono sbracciati perche'

proseguisse la partecipazione alla guerra.

 

No, no, la cosa piu' sordida e demente

sono quelli che dicono che quelli

che si oppongono alla guerra sono quelli

i veri guerrafondai, gli autentici stragisti:

perche' alla guerra opponendosi aiutano

non si sa bene cosa ma certo qualcosa

di immondo e di contrario al mondo libero,

al libero mercato, all'impero del bene.

 

E' prevista la mancia competente

in incarichi, in biglietti, in comparsate.

Chi vuole verra' iscritto nel corteo

dei caudatari dei maggiori dignitari.

Per tutti un bel viaggio-premio a Disneyland

o a Saigon, a scelta.

 

*

 

Ai vecchi compagni

 

E dico a voi, compagni di un tempo

quando tutto ci pareva da cambiare

e nessuna ingiustizia tollerabile.

Cosa siete diventati nel frattempo?

 

E' davvero bastato che vi dessero

qualche stelletta, qualche prebenda

qualche incarico, cattedra, bastone

perche' vi tramutaste in quel sistema

che dicevate essere oppressivo?

 

Bastava davvero cosi' poco

per convertirvi alla guerra e al fascismo?

 

Guardo stanotte la pioggia che cade

da un cielo nero come di pece

e mi dico felice di essere restato

povero, e che i miei pochi amici

son quasi tutti dal vostro mondo esclusi,

gente che campa di magri espedienti

e tutte le conosce le ferite.

 

Ma ancora posso parlare, la mia

parola ha ancora un valore:

non ho fatto morire nessuno

a nessuno ho sottratto un boccone

con gli stragisti non ho combinato affari

degli schiavisti al desco non mi sono accomodato

agli affamatori non ho retto il sacco

non ho mai detto la parola disonesta

sono ancora un compagno. Voi no.

 

*

 

Dal barbiere

 

Mi ha detto stamani il barbiere che a Londra

sarebbe stata sventata una serie

di attentati terroristici.

Se e' vero ne sono felice:

di ogni vita salvata sono lieto.

 

Ho chiesto chi fossero le brave persone

che avevano salvato tante vite:

saputo che si trattava nientemeno

che della celebre polizia di Scotland Yard

subito ho avuto la buona ispirazione:

mandiamoli presto in Iraq, in Afghanistan,

salvino anche li' le molte persone

che il terrorismo angloamericano

e quello fondamentalista (a lungo

dagli angloamericani allevato)

uccidono giorno dopo giorno.

 

E ne arrestino a Washington e a Londra

i mandanti che tutti conosciamo.

 

*

 

Domande

 

Chi ha ucciso il ragazzo italiano a Gerusalemme?

Chi ha ucciso i condomini di Cana?

Chi ha ucciso la gente di Falluja?

Chi ha ucciso Marianella Garcia?

Chi ha ucciso Steve Biko?

Chi ha ucciso gli insorti di Budapest?

Chi ha ucciso quelli del primo maggio a Portella?

Chi ha ucciso in un lampo la gente di Hiroshima?

Chi ha ucciso i milioni di donne e di uomini deportati nei lager?

Chi ha ucciso la Rosa Rossa?

Chi disse Dio riconoscera' i suoi?

Chi disse al fratello andiamo nei campi?

 

Quante domande,

la stessa risposta.

 

Esseri umani uccisero esseri umani.

Possa venire il tempo della pace.

E tu l'affretta il tempo della pace,

a tutti gli omicidi tu contrasta.

 

*

 

Il no e il si'

 

"Dov'era il no faremo il si'"

(Franco Fortini, Sull'aria dell'Internazionale)

 

E' buona cosa il cessate il fuoco. Ma non basta, occorre il disarmo.

E' buona cosa l'interposizione. Ma non basta, occorre che sia nonviolenta.

E' buona cosa che cessi la guerra. Ma non basta, occorre costruire la pace.

E' buona cosa la diplomazia. Ma non basta, occorre la giustizia.

E' buona cosa non uccidere. Ma non basta, occorre salvare le vite.

 

*

 

Padri, figlie

 

Padri che uccidono figlie.

Mariti che uccidono mogli.

Fidanzati che fidanzate uccidono.

Il professionista pedofilo. E il prete.

Il proletario razzista a caccia di schiave nere.

Il branco.

Il magistrato comprensivo.

Il branco.

 

Bianchi, neri, europei, asiatici, consumisti e rigoristi,

cattolici e musulmani, del Milan e della Juve, discotecari e filarmonici,

austeri padri di famiglia e yuppies senza inibizioni.

 

Il patriarcato e' gia' la guerra.

Il maschilismo e' gia' il fascismo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza: femminile, plurale.

 

*

 

Una quartina a Marienbad

 

Senza opposizione alla guerra non c'e' nonviolenza.

Senza opposizione agli eserciti non c'e' nonviolenza.

Senza opposizione alle armi non c'e' nonviolenza.

Essa e' la lotta contro tutte le guerre, gli eserciti, le armi.

 

*

 

Alle persone che s'incontreranno ad Assisi il 26 agosto

 

Sara' detto chiaro e  tondo che la guerra

e' un crimine, che essa consiste

nel far morire esseri umani?

 

Sara' detto che gli eserciti sono

della guerra lo strumento, dell'uccidere?

 

Sara' detto che le armi sono sempre

dell'umanita' il nemico, e chi le porta

dell'uccidere si fa servo e strumento?

 

Sara' detto che il governo che la guerra

vuole e muove, che il governo

che l'esercito mantiene e privilegia, che le armi

non proibisce, quel governo

non e' il nostro governo, e' il governo

degli assassini ancora?

 

Sara' detto che occorre la scelta

nonviolenta, l'azione nonviolenta,

che la lotta occorre

contro ogni violenza, la lotta

che abolisce le guerre, gli eserciti, le armi?

 

3. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

4. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

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Numero 730 del 28 novembre 2015

 

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