[Nonviolenza] Telegrammi. 2124



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2124 del 2 ottobre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. "Gandhi oggi". Un incontro di riflessione a Viterbo in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza

2. In memoria di Mohandas Gandhi e di Claude Eatherly

3. "Erinna": Oggi in piazza a Viterbo

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. "GANDHI OGGI". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO IN PREPARAZIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

 

Si e' svolto giovedi' primo ottobre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Gandhi oggi: la proposta nonviolenta come via di salvezza dell'umanita' dalla catastrofe bellica e dal collasso ambientale".

L'incontro era in preparazione della "Giornata internazionale della nonviolenza" che per iniziativa dell'Onu si celebra il 2 ottobre nell'anniversario della nascita di Gandhi.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi gandhiani, ricavando preziose indicazioni per le iniziative che occorre condurre oggi.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricostruito la figura e le proposte di Gandhi ed ha indicato i prioritari impegni attuali delle persone amiche della nonviolenza: l'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni; l'opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, l'opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni; la difesa intransigente della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e della biosfera.

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Una breve notizia biobibliografica su Gandhi

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera.

Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996).

Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recente libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999. Tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006.

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Adesione alla manifestazione delle donne in nero il 2 ottobre a Viterbo

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso apprezzamento e adesione all'iniziativa promossa dalle donne del centro antiviolenza "Erinna", che in occasione del 2 ottobre - Giornata internazionale della nonviolenza - hanno promosso a Viterbo, in piazza del comune dalle ore 17 alle 19, una manifestazione silenziosa contro le guerre con la modalita' tipiche delle "donne in nero" (vestite di nero in segno di lutto, in rigoroso silenzio, con cartelli esplicativi).

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Per un'azione urgente e adeguata in difesa dei diritti dei migranti e contro tutte le guerre

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso adesione e sostegno alle proposte da tempo formulate dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" per un'azione urgente e adeguata in difesa dei diritti dei migranti e contro tutte le guerre.

E' stato approvato all'unanimita' il seguente documento:

"Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele".

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Sostegno al documento del Movimento Nonviolento

Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso sostegno al documento diffuso dal Movimento Nonviolento per la Giornata del 2 ottobre; documento che di seguito si riporta:

"Quando, nel 2007, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite istitui', nel giorno del compleanno di Gandhi, la Giornata internazionale della nonviolenza, le spese militari mondiali ammontavano a circa 1.400 miliardi di dollari e si contavano 29 guerre in corso.

Oggi, nel 2015, a fronte di 33 conflitti armati ufficiali, la spesa militare mondiale e' di circa 1.800 miliardi di dollari: e' come se ogni due anni si aggiungesse una nuova guerra a quelle gia' in corso - che intanto non si risolvono - che richiede nuove armi, e quindi nuovi costi, provoca ulteriori vittime, genera nuovo terrorismo, produce altri profughi in un esodo ormai incontenibile. Non e' un caso se i ricercatori del Global Peace Index hanno calcolato il costo della violenza globale per il 2015 nel 13,4% della ricchezza mondiale prodotta. E sottratta alle risorse per la vita.

Di fronte alla tragica realta' di questi dati, che coinvolgono le vite di milioni di persone, la Giornata della nonviolenza rischia di diventare una ritualita' retorica se non la si riempie di contenuti incisivi ed efficaci. Se non diventa l'occasione per ricordare - con Gandhi - che non e' vero che "i mezzi in fin dei conti sono mezzi, ma i mezzi in fin dei conti sono tutto", perche' non e' un destino ineludibile che i diversi conflitti che attraversano le genti si trasformino in guerre sanguinarie e crudeli, se solo se ne affrontassero le cause con mezzi e strumenti differenti dalla violenza. Si corre questo rischio se la Giornata della nonviolenza non diventa un'ulteriore, formidabile, occasione per costruire la pace attraverso la realizzazione e la diffusione di mezzi nonviolenti, che soppiantino definitivamente le armi e gli eserciti. A partire dal proprio impegno personale.

Per questo lo scorso anno, il Movimento Nonviolento, insieme a sei Reti della societa' civile italiana, ha scelto proprio il 2 ottobre per lanciare la Campagna "Un'altra difesa e' possibile" con la proposta di legge di iniziativa popolare per promuovere in Italia - uno dei Paesi piu' armati del mondo - la difesa civile, non armata e nonviolenta, da finanziarsi sia attraverso percorsi di disarmo che attraverso la scelta del 6 per mille dei cittadini. Per questo abbiamo raccolto e consegnato oltre 53.000 firme al Parlamento italiano e lo scorso 10 settembre abbiamo incontrato la Presidente della Camera dei Deputati alla quale abbiamo chiesto un impegno di vigilanza sull'iter istituzionale della proposta di legge che vuole collegare l'articolo 11 della Costituzione (il ripudio della guerra) con l'articolo 52 (la difesa della patria) con la valorizzazione del Servizio civile, dei Corpi civili di pace, la Protezione civile: un esercito di pace a difesa della vita e dei diritti di tutti.

Ma tutto questo non basta ancora. La "terza guerra mondiale diffusa" che stiamo vivendo e' una tragedia che ci interpella e necessita del nostro impegno quotidiano e costante, sui luoghi di studio, di lavoro, tra gli amici, tra le associazioni: l'impegno specifico per la nonviolenza e il disarmo. Non come aspirazione generica alla pace, ma come processo di costruzione della nonviolenza organizzata, che operi - culturalmente e politicamente - per realizzare i mezzi e i dividendi di pace.

Questo e', oggi piu' che mai, come scriveva Aldo Capitini, "il varco attuale della storia".

La nonviolenza o la barbarie. Il 2 ottobre e tutti i giorni dell'anno.

Buon compleanno, Mahatma Gandhi. Auguri alla nonviolenza. Ne abbiamo bisogno".

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Un'ultima breve meditazione

Concludendo l'incontro, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha svolto un'ultima breve meditazione:

"Noi che siamo qui, mentre parliamo, mentre ascoltiamo, sappiamo di essere vivi. Non fossimo vivi, nulla potremmo sentire, nulla fare. La vita e' il bene da cui tutti gli altri beni dipendono. Togliere questo bene a un essere vivente significa annientarlo, ridurlo a nulla. E poiche' uccidere significa annientare una vita e con essa ogni bene ed ogni diritto inerenti all'esistenza soppressa, il primo dovere dell'umanita' e' abolire tutte le uccisioni, e quindi abolire le guerre che di innumerevoli uccisioni di esseri umani consistono. E poiche' le guerre si realizzano attraverso le armi e i gruppi armati, occorre abolire tutti gli eserciti e tutte le armi. Questo e' il primo dovere di ogni persona senziente e pensante, di ogni persona dotata di sentimenti e di ragione.

E noi che siamo qui, mentre parliamo, mentre ascoltiamo, sappiamo di essere persone portatrici di dignita', di diritti, di valori: sappiamo di essere - ciascuno di noi - un valore infinito; e sappiamo che ogni essere umano lo e'. E sappiamo che questo valore infinito - e questa dignita', e questi diritti - di cui e' portatore - e di cui consiste - ogni essere umano, va difeso da ogni violenza che quel valore nega; sappiamo che ogni persona va difesa e aiutata; e sappiamo che la difesa del primo diritto di ogni persona - il diritto alla vita, il diritto alla dignita' - in tanto sussiste in quanto le altre persone adempiono al primo dovere, che e' di difendere quell'altrui diritto alla vita e alla dignita', il dovere dell'universale solidarieta'. Questo sappiamo: che vi e' una sola umanita' cui appartengono tutti gli esseri umani, ciascuno diverso da ogni altro, e ciascuno ad ogni altro uguale in dignita' e diritti e doveri. Ogni ideologia e prassi razzista, ogni ideologia e prassi discriminatoria e persecutoria, sono nemiche dell'umanita' intera. Opporsi al razzismo e ad ogni persecuzione e' dunque il primo dovere di ogni persona senziente e pensante, di ogni persona dotata di sentimenti e di ragione.

E noi che siamo qui, mentre parliamo, mentre ascoltiamo, sappiamo di essere persone sessuate, e che nel corso della storia umana la prima oppressione, la prima violenza, e la piu' feroce, la piu' pervasiva, la piu' distruttiva, e' quella di genere. E che questa oppressione, questa violenza, fonda tutte le altre violenze, fonda tutte le altre oppressioni, denega alla radice l'umanita' dell'umanita'. E pertanto per opporsi ad ogni violenza, per opporsi ad ogni oppressione, per difendere tutti i diritti, il primo dovere e' opporsi al maschilismo. Opporsi al maschilismo e' il primo dovere di ogni persona senziente e pensante, di ogni persona dotata di sentimenti e di ragione.

E quindi, e infine, noi che siamo qui, mentre parliamo, mentre ascoltiamo, sappiamo che se ci opponiamo alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni, allora e solo allora difendiamo i diritti di tutti gli esseri umani, difendiamo l'intera umanita', difendiamo l'unico mondo vivente che tutti abitiamo e di cui tutti siamo parte, la biosfera, la natura nella sua interezza e nella preziosa sua varieta'.

Salvare l'umanita' dalla catastrofe. Salvare la biosfera dalla devastazione.

Nel ricordo e alla scuola di Mohandas Gandhi di cui domani ricorre l'anniversario; nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega di cui pochi giorni fa abbiamo ricordato il settantesimo anniversario della nascita; nel ricordo e alla scuola di Pietro Ingrao, che pochi giorni fa ci ha lasciato: la nonviolenza e' in cammino.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Oppresse e oppressi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

2. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI MOHANDAS GANDHI E DI CLAUDE EATHERLY

 

Ricorre oggi, 2 ottobre, l'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi (Porbandar, 2 ottobre 1869 - Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) e l'anniversario della nascita di Claude Eatherly (2 ottobre 1918 - Houston, primo luglio 1978).

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Nel ricordo di Mohandas Gandhi e di Claude Eatherly proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

3. INIZIATIVE. "ERINNA": OGGI IN PIAZZA A VITERBO

[Dalle donne del Centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo, tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo]

 

In occasione del 2 ottobre - giornata internazionale della nonviolenza - a Viterbo, in piazza del comune dalle ore 17 alle 19, le donne di Erinna organizzano una manifestazione contro le guerre con la modalita' delle "donne in nero".

Le modalita' sono: vestite di nero e in silenzio, con cartelli tematici.

invitiamo chiunque - donne e uomini - consideri inaccettabile quello che ormai da troppo tempo sta accadendo ad unirsi a noi, rispettando le modalita' sopra indicate.

Vi aspettiamo,

Erinna

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Cornel West, La filosofia americana, Editori Riuniti, Roma 1989, pp. XXVI + 374.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2124 del 2 ottobre 2015

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