[Nonviolenza] Telegrammi. 2122



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2122 del 30 settembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ancora un piccolo discorso sull'uccidere (2002)

2. Il primo dovere

3. "Pietro Ingrao, politica e cultura della solidarieta' e della liberazione". Un incontro di riflessione a Viterbo

4. "Erinna": Il 2 ottobre in piazza a Viterbo

5. Verso la "Giornata internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre

6. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

7. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

9. In memoria di Antonio Banfi e di Barry Commoner

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. REPETITA IUVANT. ANCORA UN PICCOLO DISCORSO SULL'UCCIDERE (2002)

[Riproponiamo ancora una volta]

 

1. Un istante prima qui c'era una persona umana. Un istante dopo qui c'e' una cosa inerte. Tra istante e istante c'e' stata un'uccisione. Dove avviene l'uccisione esseri umani si trasformano in cosa, cio' che era umanita' diventa niente. L'uccidere e' la negazione dell'umanita'.

*

2. L'atto di uccidere implica il fatto dell'essere ucciso; perche' avvenga l'azione di uccidere deve avvenire che qualcuno resti ucciso. Solo se trovi ammissibile di essere ucciso puoi dire di trovare ammissibile uccidere. Ma tu vuoi vivere, e cosi' tutti. E poiche' tu non ammetti di essere ucciso tu, e rivendichi come diritto il tuo vivere, cosi' devi riconoscere anche agli altri di non ammettere di essere uccisi loro, e di rivendicare la loro vita come diritto. Poiche' vivere e' quel diritto senza del quale nessun altro diritto si da'. Se tutti, ciascuno per se', rivendichiamo il diritto a non essere uccisi, ne consegue di necessita' affermare il dovere di tutti di non uccidere. Perche' si dia il non essere uccisi come diritto e come certezza, occorre la decisione comune di non uccidere. "Tu non uccidere" e' il pensiero che l'umanita' cosciente afferma da quando esiste un pensiero umano, da quando esiste una umana coscienza.

*

3. Uccidere nega alla radice l'esistenza della societa': affinche' si dia associazione tra esseri umani essa deve basarsi sul presupposto che l'un l'altro non ci si togliera' la vita. L'uccidere e' il contrario della convivenza.

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4. Uccidere distrugge qualunque ordinamento giuridico: poiche' il presupposto dell'ordinamento giuridico e' un accordo finalizzato al bene comune dei contraenti. Un ordinamento giuridico che uccide nega se' stesso.

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5. Se vi e' universale consenso che uccidere e' il peggiore dei crimini, esso e' crimine sia quando a commetterlo e' un singolo, sia quando a commetterlo e' un gruppo, sia quando a commetterlo e' un'istituzione.

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6. La guerra consiste nella commissione di omicidi di massa. Essa e' quindi la peggiore espressione del peggiore dei crimini. Essa e' inammissibile sempre.

*

7. Vi e' una considerazione ulteriore: essendo gli armamenti disponibili nel mondo di quantita' e qualita' tali che essi sono sufficienti a distruggere piu' volte la civilta' umana, la guerra, qualunque guerra, mette in pericolo qui e adesso l'umanita' intera. Per dirlo con le parole di don Milani: "E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".

*

8. Opporsi alla guerra e' allora il primo e piu' grande impegno dell'umanita'. Ma opporsi alla guerra e' possibile solo se si ripudia in modo assoluto l'uccidere, e contro l'uccidere si lotta nel modo piu' limpido ed intransigente.

*

9. La nonviolenza e' la decisione morale, l'azione pratica e la cognizione teoretica che afferma e realizza il dovere e il diritto di ogni essere umano in quanto tale di opporsi alla guerra, alla violenza, alla menzogna, a tutte le forme di denegazione dell'umanita'. Solo la nonviolenza si oppone alla guerra. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. REPETITA IUVANT. IL PRIMO DOVERE

[Riproponiamo ancora una volta]

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

3. INCONTRI. "PIETRO INGRAO, POLITICA E CULTURA DELLA SOLIDARIETA' E DELLA LIBERAZIONE". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 29 settembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Pietro Ingrao, politica e cultura della solidarieta' e della liberazione".

L'incontro e' stato anche occasione per una riflessione su decisive vicende storiche e culturali novecentesche e per una ricognizione dei compiti attuali dell'impegno civile dal punto di vista della nonviolenza sulle questioni cruciali della guerra e della pace, dell'oppressione di genere, del rapporto tra economia ed ecologia, dell'oppressione sociale, della democrazia e della difesa dei diritti umani fondamentali.

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

*

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

4. INIZIATIVE. "ERINNA": IL 2 OTTOBRE IN PIAZZA A VITERBO

[Dalle donne del Centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo, tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo]

 

In occasione del 2 ottobre - giornata internazionale della nonviolenza - a Viterbo, in piazza del comune dalle ore 17 alle 19, le donne di Erinna organizzano una manifestazione contro le guerre con la modalita' delle "donne in nero".

Le modalita' sono: vestite di nero e in silenzio, con cartelli tematici.

invitiamo chiunque - donne e uomini - consideri inaccettabile quello che ormai da troppo tempo sta accadendo ad unirsi a noi, rispettando le modalita' sopra indicate.

Vi aspettiamo,

Erinna

 

5. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA" DEL 2 OTTOBRE

 

Occorre fare del 2 ottobre una manifestazione mondiale contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.

La Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, e' infatti la migliore delle occasioni per far emergere nitida e forte la volonta' dell'umanita' cosciente che chiede pace, disarmo, smilitarizzazione, democrazia, giustizia, solidarieta', rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, tutela dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

La nonviolenza ci convoca ad assumerci le nostre responsabilita'.

In ogni citta', in ogni paese, in ogni consesso civile, in ogni scuola, il 2 ottobre si celebri la Giornata internazionale della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

7. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

9. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI ANTONIO BANFI E DI BARRY COMMONER

 

Ricorre oggi, 30 settembre, l'anniversario della nascita di Antonio Banfi (Vimercate, 30 settembre 1886 - MIlano, 22 luglio 1957) e l''anniversario della scomparsa di Barry Commoner (New York, 28 maggio 1917 - 30 settembre 2012).

*

Anche nel ricordo di Antonio Banfi e di Barry Commoner proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Friedrich Engels, Antiduehring, Editori Riuniti, Roma 1950, 1971, pp. XL + 352.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2122 del 30 settembre 2015

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