[Nonviolenza] Telegrammi. 2027



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2027 del 27 giugno 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Poche parole contro l'orrore

2. Un incontro a Viterbo nella Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura

3. Ricordando don Milani

4. Il 24 giugno si e' svolto a Latina un seminario su ambiente e salute con la dottoressa Antonella Litta

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. Segnalazioni librarie

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: POCHE PAROLE CONTRO L'ORRORE

 

Gia' soffrono cosi' tanto gli esseri umani.

Gia' sono tutti destinati a morire gli esseri umani.

Non vi e' crimine piu' folle ed ignobile che uccidere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

*

Gli attentati terroristici, le guerre, le stragi, hanno ovviamente lo scopo di terrorizzarci e di imbarbarirci, di renderci schiavi del male, di imporci il dominio della violenza.

Ma noi sappiamo che l'unico modo per opporsi al terrore e' l'umanita', l'unico modo per opporsi alla barbarie e' la civilta', l'unico modo per opporsi alle uccisioni e' salvare le vite, l'unico modo per opporsi al male e' fare il bene, l'unico modo per opporsi alla violenza e' la nonviolenza.

Il disarmo occorre.

La giustizia occorre.

La benevolenza occorre.

La nonviolenza.

*

Tutte le vittime di tutte le stragi sono sempre e solo esseri umani.

Tutte le vittime di tutte le stragi sono sempre e solo fratelli e sorelle, fratelli e sorelle degli stessi assassini.

Vi e' una sola umanita'.

Cessate di uccidere.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

2. INCONTRI. UN INCONTRO A VITERBO NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLE VITTIME DI TORTURA

 

Nel pomeriggio di venerdi' 26 giugno, nella ricorrenza della Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura, si e' svolto a Viterbo un incontro di riflessione e di testimonianza.

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L'incontro e' stato aperto dalla lettura di un testo gia' precedentemente diffuso dalla struttura nonviolenta viterbese:

"Nella Giornata internazionale contro la tortura la prima cosa che dobbiamo dire e' che in Italia ci sono ancora i campi di concentramento, osceni, orribili, disumani luoghi di sofferenza in cui vengono recluse le persone migranti, persone che non hanno commesso nulla di male, e che sono giunte in questo paese a costo di rischi enormi per sfuggire alle guerre, alle dittature, alla fame, ovvero ai sanguinari conflitti, ai criminali regimi ed alle terrificanti crisi che sono parte e conseguenza di un ordine mondiale iniquo fino all'abominio, che consente al venti per cento dell'umanita' - le classi sociali rapinatrici - di rubare e divorare l'ottanta per cento delle risorse mondiali, condannando l'ottanta per conto dell'umanita' - le classi sociali ed i popoli interi rapinati - a una vita di sofferenze e paura, ad una costante minaccia di morte; un ordine mondiale iniquo fino all'abominio che non soddisfatto di rapinare ed uccidere popoli interi sta alacremente distruggendo la stessa biosfera, ovvero sta provocando la distruzione dell'intera civilta' umana, della vita stessa sul pianeta.

"Nella Giornata internazionale contro la tortura la prima cosa che dobbiamo fare e' abolire i campi di concentramento, accogliere ed assistere tutti i profughi, far cessare tutte le guerre, abolire gli eserciti e le armi, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la biosfera casa comune dell'umanita'.

Opporsi alla guerra, al razzismo, all'imperialismo, allo schiavismo, al maschilismo; condividere i beni fra tutti gli esseri umani, prenderci cura di quest'unico mondo vivibile e vivente.

"Nella Giornata internazionale contro la tortura ricordiamoci di cio' che siamo: esseri umani, tutti diversi l'uno dall'altro e tutti eguali in dignita' e diritti. Ricordiamoci che il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso, violato, umiliato. Ricordiamoci che il primo dovere di ogni essere umano e' recare soccorso agli altri esseri umani. Ricordiamoci che questa e' la regola aurea della civile convivenza: tratta le altre persone come vorresti essere trattato tu; che ciascuno doni secondo le sue capacita', che ciascuno riceva secondo i suoi bisogni.

Nella Giornata internazionale contro la tortura questa e' la nostra convinzione: solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

*

La riflessione e' poi proseguita tematizzando ulteriormente alcune questioni cruciali.

Il primo sostegno alle vittime di tortura e' far cessare la tortura, e soccorrere, accogliere, assistere, confortare tutte le vittime ancora in vita.

Il primo sostegno alle vittime di tortura e' cessare di uccidere, di torturare, di sfruttare, di umiliare, di abbandonare al dolore e alla morte.

Il primo sostegno alle vittime di tortura e' la lotta nonviolenta contro tutte le violenze.

Si introduca finalmente in Italia il reato di tortura.

Si abolisca la guerra, che della tortura e' la forma estrema. E si abolisca quindi la produzione, il commercio e l'uso delle armi. E si abolisca l'infamia dei 72 milioni di euro del bilancio dello stato italiano mostruosamente dissipati ogni giorno (ripetiamolo: ogni giorno, 72 milioni di euro al giorno) per le spese militari, belliche, armiere.

Si abolisca ogni misura razzista e persecutoria ancora scandalosamente presente nel nostro ordinamento. E siano rispettati finalmente la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano, consentendo a tutti gli esseri umani in fuga dalla miseria e dall'orrore di entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro e di trovarvi scampo e protezione da ogni abuso.

Si contrasti con tutte le forze la violenza maschilista, prima radice delle violenze tutte.

*

L'incontro si e' concluso con un minuto di silenzio in memoria dei migranti morti nel Mediterraneo, innumerevoli vite che potevano essere salvate se solo gli stati europei o almeno l'Italia avessero adottato il provvedimento necessario ed urgente che nuovamente sollecitiamo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di salvare le proprie vite, riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in modo legale e sicuro in Italia e in Europa.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Chi fa del male a una persona, fa del male all'umanita' intera.

Chi abbandona al dolore e alla morte una persona, abbandona al dolore e alla morte l'umanita' intera.

La tortura e' un crimine contro l'umanita'. Ricordiamocene tutti i giorni, e lottiamo per abolirla.

 

3. MAESTRI. RICORDANDO DON MILANI

 

Ricorreva ieri, 26 giugno, l'anniversario della morte di don Lorenzo Milani, uno dei maestri piu' grandi della nonviolenza in cammino.

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Lorenzo Milani nacque a Firenze il 27 maggio 1923, in una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia il 26 giugno 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi e documenti ha pubblicato ancora la Lef (Il catechismo di don Lorenzo; Una lezione alla scuola di Barbiana; La parola fa eguali). Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. E ancora: Gerlando Lentini, Don Lorenzo Milani servo di Dio e di nessun altro, Gribaudi, Torino 1973; Giampiero Bruni, Lorenzo Milani profeta cristiano, Lef, Firenze 1974; Renato Francesconi, L'esperienza didattica e socio-culturale di don Lorenzo Milani, Cpe, Modena 1976; Piero Lazzarin, Don Milani, Edizioni Messaggero Padova, Padova 1984; Francesco Milanese, Don Milani. Quel priore seppellito a Barbiana, Lef, Firenze 1987; Giuseppe Guzzo, Don Lorenzo Milani. Un itinerario pedagogico, Rubbettino, Soveria Mannelli 1988; Giovanni Catti (a cura di), Don Milani e la pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1988, 1990; Francuccio Gesualdi, Jose' Luis Corzo Toral, Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992.Tra i testi apparsi di recente: Domenico Simeone, Verso la scuola di Barbiana, Il segno dei Gabrielli, Negarine 1996; Michele Ranchetti, Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Mario Lancisi, Alex Zanotelli, Fa' strada ai poveri senza farti strada, Emi, Bologna 2003; Mario Lancisi, No alla guerra!, Piemme, Casale Monferrato 2005; Sergio Tanzarella, Gli anni difficili, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2007, 2008; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008; Frediano Sessi, Il segreto di Barbiana, Marsilio, Venezia 2008; Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall'archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Inprogress-Aska - Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze 2014.

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Nel ricordo di don Milani proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. INCONTRI. IL 24 GIUGNO SI E' SVOLTO A LATINA UN SEMINARIO SU AMBIENTE E SALUTE CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA

[Riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero"]

 

Si e' svolto a Latina mercoledi' 24 giugno 2015 presso l'aula delle conferenze dell'ospedale Santa Maria Goretti e nell'ambito dei corsi per la formazione specifica in Medicina generale - sesta area didattica (Latina, Frosinone, Roma H) il seminario sul tema "Ambiente e salute: un rapporto indissolubile. Conoscenza e responsabilita' del medico".

Il seminario rivolto alla formazione dei medici che andranno a svolgere le attivita' della medicina generale nella regione del Lazio, ha avuto come obiettivo quello di accrescere la conoscenza circa le complesse dinamiche tra ambiente e salute che sono, con sempre maggior evidenza, alla base di meccanismi che determinano lo stato di malattia, in particolare per quanto riguarda la genesi di malattie neoplastiche, cronico-degenerative e del neurosviluppo.

*

La dottoressa Antonellla Litta, medico di medicina generale da oltre vent'anni e referente dell'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha tenuto la relazione principale evidenziando nella sua esposizione i dati relativi all'incremento di malattie strettamente connesse all'inquinamento sempre piu' diffuso ed ubiquitario dell'aria, dell'acqua, dei suoli e del cibo; in particolare malattie cardiovascolari, respiratorie, cronico-degenerative, renali e neoplastiche.

Una vasta letteratura scientifica, sia italiana che internazionale - ha fatto rilevare la referente dell'Isde - conferma come sia proprio l'esposizione materno-fetale a sostanze inquinanti capaci per le loro dimensioni di superare le barriere placentare ed ematocerebrale, la membrana cellulare e nucleare, la causa di malattie che si svilupperanno nell'infanzia e nell'eta' adulta: ben documentata la stretta relazione con le malattie neurologiche, dello spettro autistico, endocrinopatie - in particolare il diabete di tipo II e l'obesita' -, neoplasie, allergie e celiachia. Emerge dalla letteratura scientifica la segnalazione di uno stretto legame anche tra esposizione a pesticidi e diserbanti e insufficienza renale cronica.

La dottoressa Litta ha concluso il seminario indicando nella rapida riduzione delle fonti di inquinamento ambientale (e nel viterbese la dearsenificazione delle acque ad uso potabile) una tra le piu' importanti strategie per la tutela della salute e la prevenzione di tutte le malattie.

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Nella seconda parte della giornata di studio la dottoressa Litta e il dottor Pasquale Milo, medico di medicina generale e segretario dell'Ordine dei medici di Latina, hanno fortemente sottolineato l'importanza e la responsabilita' della figura del medico nella tutela dell'ambiente e della salute portando ad esempio anche quanto realizzato, in termini di informazione, denuncia e sollecitazione delle istituzioni, circa il problema dell'arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque ad uso umano erogate nella provincia di Latina e Viterbo.

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Laicita' o barbarie, volume monografico di "MicroMega", n. 4, 2015, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2015, pp. 192, euro 15.

- AA. VV., La radice quadrata del caos, "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 5, maggio 2015, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2015, pp. 240 (+ 12 tavole fuori testo), euro 14.

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2027 del 27 giugno 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

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