[Nonviolenza] Telegrammi. 1976



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1976 del 5 maggio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Si potrebbe

2. Solidali con il Centro antiviolenza "Erinna"

3. "Erinna": La violenza istituzionale (a Erinna piace raccontare le storie)

4. Pochi giorni ancora per firmare la proposta di legge d'iniziativa popolare per la Difesa nonviolenta

5. In memoria di Camillo Berneri

6. Sciopero

7. Un'ovvia opinione di un vecchio comunardo sulla legge elettorale, sulle riforme costituzionali e su altro ancora

8. Un esule, un condannato a morte

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. SI POTREBBE

 

Si potrebbe salvarle tutte le persone che oggi muoiono attraversando il Mediterraneo sui barconi della disperazione.

Semplicemente consentendo a tutti gli esseri umani di giungere in Italia in modo legale e sicuro.

*

Invece li si condanna a mettersi nelle mani dei trafficanti ed a subire altre violenze, a rischiare ancora una volta la vita.

Poi, se la fortuna arride loro, se ne salvano una parte, quando si potrebbe salvarli tutti, tutti.

*

Perche' si potrebbe salvarle tutte, tutte, quelle vittime innocenti: semplicemente consentendo a tutti gli esseri umani di giungere in Italia in modo legale e sicuro.

 

2. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[Nuovamente diffondiamo]

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" e' solidale con il Centro antiviolenza di Viterbo "Erinna"; sottoscrive ed invita a sottoscrivere un contributo finanziario a sostegno delle sue attivita'.

Sostenere i centri antiviolenza e' oggi piu' che mai necessario; sostenere l'attivita' delle donne che aiutano le donne vittime di violenza e' oggi piu' che mai necessario.

Il Centro antiviolenza "Erinna" e' una risorsa preziosa, un bene comune, un servizio semplicemente indispensabile; chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni associazione solidale e ad ogni istituzione democratica di sostenere "Erinna".

*

I contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

3. ESPERIENZE E RIFLESSIONI. "ERINNA": LA VIOLENZA ISTITUZIONALE (A ERINNA PIACE RACCONTARE LE STORIE)

[Dai materiali della cartella documentaria diffusa in occasione dell'incontro "Uomini contro la violenza alle donne" svoltosi il 30 aprile a Viterbo per iniziativa del Centro antiviolenza "Erinna" riprendiamo il seguente testo. Altri materiali riprodurremo nei prossimi giorni]

 

Che cos'e' la violenza istituzionale?

E' una nuova (?) forma di violenza - piu' o meno intenzionale - praticata dal Governo, dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune, ovvero da quelle istituzioni che sono preposte ad emanare leggi, delibere e quant'altro per regolare il vivere sociale in modo da migliorarne le condizioni, si pensa.

Dipende.

La nostra storia dimostra come queste istituzioni - dalla piu' autorevole e lontana dai luoghi ove accadono cose, scendendo fino alla piu' vicina alle cittadine e ai cittadini - possano distruggere, annientare anni di costruzione di percorsi e progetti per il radicamento di un'esperienza eccellente.

Quando e' nata Erinna nel territorio viterbese non c'era parola sulla violenza alle donne.

Erinna, nel corso di 18 anni, ha resistito all'indifferenza, ha guadagnato spazi di territorio per il confronto, ha conquistato stima e rispetto impegnandosi giorno dopo giorno, senza cercare scorciatoie negli appoggi politici, ma tentando di ottenere dai politici un consenso pubblico sulla tematica - a singhiozzo e a macchia di leopardo, a volte, a tratti, e' arrivato.

Erinna, presentandosi da sola senza partner pubblici, ha vinto un bando importante (2011) - solo tre progetti sono stati finanziati nel centro Italia - (Governo Berlusconi); Erinna e' nella task force interministeriale contro la violenza di genere - tavolo educazione - (Governo Monti e Letta).

Erinna e' stata chiamata dalla Regione Lazio come consulente ai tavoli tematici, alla stesura della legge contro la violenza alle donne 19/2014 (sia Presidenza Polverini, sia Presidenza Zingaretti).

Erinna aveva una convenzione con la Provincia di Viterbo dal 2006 che nel febbraio 2012 e' stata annullata dalla Provincia unilateralmente - praticamente la Provincia trasferiva a Erinna i finanziamenti regionali, salvo qualche piccolo sostegno in mancanza di questi -.

Il Comune di Viterbo non ha mai considerato Erinna una risorsa del territorio - ne' le sue cittadine in difficolta', ci viene da dire - qualsiasi amministrazione si sia avvicendata - fino alla odierna regnante che nega ad Erinna il finanziamento regionale del 2012,  giacente presso le sue casse dal novembre 2013.

*

Gli imbrogli

L'allora governo Berlusconi si "sparava le pose" per aver destinato 2.000.000 di euro per i centri antiviolenza e la sicurezza delle donne. Parte di quei soldi furono destinati ad un bando del 2011 che aveva tra gli obiettivi quello di redigere un registro con i centri promotori e vincitori di progetti. I progetti finanziati non potevano essere attivati e poi non avere seguito (sembra logico, no?), quindi, ci veniva assicurato, sarebbe seguito un altro bando per continuare a gestire le case rifugio aperte con il primo bando. Tra l'altro, il primo bando obbligava a tenere e gestire la casa rifugio per altri due anni oltre il progetto anche in assenza di finanziamento pubblico - la fregatura era scritta, ma non l'abiamo voluta capire, perche' assurda. Cio' che e' assurdo per le/i comuni mortali non lo e' per le istituzioni. Infatti i Governi del dopo Berlusconi non hanno piu' emesso bandi. I progetti giungono a termine e, nel caso di Erinna, ci si ritrova senza finanziamenti e con una casa rifugio da gestire in maniera coatta.

Vatti a fidare.

Passano quattro anni e Stato e Regioni finalmente si mettono d'accordo su come dare ai Centri antiviolenza i finanziamenti: lo Stato passa i soldi alle Regioni che, nel caso della Regione Lazio, aggiunge dei fondi propri (meraviglie del governo Renzi).

25 novembre 2015: la Regione Lazio "si spara le pose" dicendo che destina alla prevenzione contro la violenza alle donne 1.500.000 di euro e dichiara, anche, che a Viterbo non esiste un centro antiviolenza e che ne istituira' due nuovi... (meraviglie della Regione Lazio).

Erinna ha un Centro Antiviolenza da gestire, una Casa Rifugio da gestire e intanto scopre che non esiste, deve ricorrere ad un prestito bancario perche' e' mancato il finanziamento del 2012 - scopre che non esisteva neanche allora (meraviglie del Comune di Viterbo).

Pero'... e' strano perche' esponenti del Comune, delle Forze dell'Ordine, della Societa' Civile c'erano il 13 dicembre 2013 all'inaugurazione della nuova sede del Centro Antiviolenza e dell'apertura della Casa Rifugio.

Pero'... ci chiediamo perche' la Regione non dice che dei fondi che stanzia ben 853.048,22 euro sono dello Stato e sono destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio pubbliche o private gia' esistenti in ogni regione? perche' Erinna non deve avere almeno la parte statale dei finanziamenti, visto che lo Stato avrebbe dovuto garantire la sopravvivenza di strutture che ha incentivato ad aprire?

Pero'... la Regione potrebbe emettere una deliberazione a correzione di quella criminale n. 830 del 25 novembre 2014 e del suo Allegato A "Criteri e modalita' di ripartizione delle risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita' assegnate alla Regione Lazio con D.P.C.M. 24 luglio 2014 e delle risorse regionali - annualita' 2014", nella quale l'assenza del Centro Erinna dall'elenco delle strutture presenti sul territorio della Regione disconosce il lavoro di anni.

Erinna e le donne dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio della regione si sono battute per anni per il riconoscimento della violenza di genere e hanno fornito alla politica, su un piatto d'argento, la possibilita' di una presa di parola impensabile senza la costante lotta delle donne.

Erinna e le altre sanno che questa parola rischia di essere rimangiata alla prima occasione.

*

Associazione Erinna, l'associazione che non c'e'.

Viterbo, 30 aprile 2015

 

4. INIZIATIVE. POCHI GIORNI ANCORA PER FIRMARE LA PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE PER LA DIFESA NONVIOLENTA

 

Si concludera' il 15 maggio la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalita' di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta" promossa a livello nazionale da varie reti di associazioni pacifiste, nonviolente e di solidarieta'.

Invitiamo chi ci legge a contribuire allo sforzo finale.

Per informazioni e contatti: segreteria nazionale della campagna "Un'altra Difesa e' possibile", c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org

 

5. MAESTRI. IN MEMORIA DI CAMILLO BERNERI

 

Ricorre il 5 maggio l'anniversario della morte di Camillo Berneri, intellettuale e militante anarchico, strenuo combattente contro il fascismo. Berneri fu sequestrato e ucciso da sicari stalinisti insieme al compagno anarchico Francesco Barbieri ed a molti altri militanti antifascisti, sia anarchici che del Poum (il Partido Obrero de Unificacion Marxista), ed ogni persona che abbia letto almeno quel libro imprescindibile che e' Omaggio alla Catalogna di George Orwell serba un ricordo incancellabile di quelle tragiche e atroci vicende.

*

Camillo Berneri nacque a Lodi nel 1897, pensatore e militante anarchico, oppositore del fascismo, costretto all'esilio, interlocutore di Carlo Rosselli nella riflessione sul socialismo liberale ovvero libertario, accorso in Spagna partecipo' con strenuo impegno alla lotta contro il fascismo; fu sequestrato e assassinato da sicari stalinisti a Barcellona nel 1937. In una commemorazione tenuta a Viterbo alcuni anni fa si evidenziava come "dalla figura, dalla riflessione, dalla prassi e dalla vicenda politica, intellettuale, morale ed esistenziale di Camillo Berneri discendano insegnamenti e moniti di fondamentale importanza per l'oggi: l'appello all'opposizione a tutti i totalitarismi, a tutti i fanatismi, a tutte le violenze e le menzogne; il dovere morale e politico di recare aiuto a tutte le persone oppresse e sofferenti; la scelta di dedicare le proprie capacita' intellettuali e pratiche alla lotta solidale per la liberazione dell'umanita' intera e alla responsabile difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; la consapevolezza che la democrazia si difende effettualmente, adeguatamente e concretamente solo se essa e' estesa al riconoscimento della vita, della dignita' e dei diritti di tutti e quindi che essa deve essere  - per dirla con un termine capitiniano - omnicrazia, ovvero rispetto e potere di tutti; e quindi la societa' da edificare deve essere socialista e libertaria, fondata sull'uguaglianza di diritti di tutti e sul rispetto della diversita' di ognuno. Il lascito morale e politico di Camillo Berneri si lega oggi alle altre consapevolezze che alla scelta socialista e libertaria si collegano naturalmente, necessariamente, effettualmente integrandola e inverandola: la scelta antimilitarista ed antirazzista, la scelta femminista ed ecologista, la scelta, per dir l'insieme in una parola sola, della nonviolenza. Nel ricordo di Camillo Berneri, nel ricordo degli antifascisti piu' nitidi e intransigenti, piu' rigorosi e coerenti, prosegue oggi la lotta della nonviolenza in cammino: contro lo scellerato sfruttamento delle persone e della natura; contro tutti i poteri criminali e le guerre assassine; contro tutte le oppressioni, le persecuzioni, le uccisioni; per la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'. L'alternativa oggi piu' che mai e' tragicamente semplice: per impedire l'abominevole apocalittico trionfo della barbarie fascista onnidistruttiva cui tendono i poteri dominanti planetari, occorre l'impegno responsabile e solidale socialista libertario femminista ecologista nonviolento che solo puo' salvare la civilta' umana e la biosfera dalla catastrofe".

*

Memori anche della testimonianza di Camillo Berneri ancora una volta affermiamo il dovere di proseguire nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. OGGI. SCIOPERO

 

Giusto e' lo sciopero della scuola oggi.

La scuola che occorre e' quella pensata da Virginia Woolf.

La scuola che occorre e' quella realizzata a Barbiana.

La scuola che occorre e' quella di Paulo Freire e di Mario Lodi.

Giusto e' lo sciopero della scuola oggi.

 

7. PAROLE. UN'OVVIA OPINIONE DI UN VECCHIO COMUNARDO SULLA LEGGE ELETTORALE, SULLE RIFORME COSTITUZIONALI E SU ALTRO ANCORA

 

Se il principio della democrazia e' "una persona, un voto"; se il principio della democrazia e' "contare le teste anziche' romperle"; se il principio della democrazia e' "tutte le persone sono eguali in diritti"; ebbene, cosa volete che ne possa pensare un povero vecchierello come chi scrive queste righe di certe decisioni che di quei principi fanno strame?

 

8. MEMORIA. UN ESULE, UN CONDANNATO A MORTE

 

Era un esule, era un condannato a morte Dante Alighieri.

Un nostro compagno.

Come le sorelle e i fratelli migranti stipati sui barconi.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Ludwig von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo, applicazioni, Mondadori, Milano 1983, 2004, pp. II + 406.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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