[Nonviolenza] Coi piedi per terra. 790



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 790 del 13 marzo 2015

 

In questo numero:

1. Solo opponendosi alla velocita' (2012)

2. La scelta nonviolenta della virtu' della lentezza (2013)

3. Mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007

4. Un dialoghetto nella sala d'aspetto (2007)

 

1. RIFLESSIONE. SOLO OPPONENDOSI ALLA VELOCITA' (2012)

 

La velocita' e' l'arma e la bandiera dei poteri economici globalizzati (e dei loro spietati apparati burocratici, politici, ideologici, militari) che stanno irreversibilmente devastando la biosfera, schavizzando gran parte dell'umanita' e provocando la catastrofe della civilta'.

Solo opponendosi alla velocita' (alla sua ideologia e alla sua tecnologia; alla sua prassi e alla sua idolatria; al suo sistema di potere e alla sua scala di valori), si puo' difendere l'umanita' e la biosfera.

Poiche' costitutivi della vita e della civilta' umana sono il limite, la lentezza, il consistere, il ricordare, il tramandare, il prendersi cura, la fedelta'.

Solo fermandosi si conosce, solo restando si ama.

La corsa e' sempre la corsa verso la morte.

 

2. RIFLESSIONE. LA SCELTA NONVIOLENTA DELLA VIRTU' DELLA LENTEZZA (2013)

[Riproponiamo una sintesi dell'intervento del responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo in occasione della VII Giornata mondiale della lentezza svoltasi lunedi' 13 maggio 2013]

 

Chi vuole lottare per la liberazione dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per preservare la biosfera, deve necessariamente fare la scelta nonviolenta della virtu' della lentezza. Questo e' il fermo mio convincimento, ed il resto e' commento.

Ed in questa giornata vorrei in primo luogo ricordare un amico straordinario, autentico un maestro e generoso un compagno: Alexander Langer, che ci ha lasciato molti anni fa, ma che ci ha anche lasciato una miriade di idee preziose, espresse con quel suo stile gentile e trasparente, e tra le altre quella decisiva nonviolenta proposta di metodo formulata rovesciando il motto decoubertiniano: proponeva Alex che nel nostro agire adottassimo come criteri di condotta non la velocita', il sovrastare, la forza, bensi' la lentezza, la profondita', la dolcezza; non "citius, altius, fortius", ma "lentius, profundius, suavius": piu' lentamente, piu' profondamente, piu' dolcemente.

*

Lo dicevamo gia' anni fa: "Contro il mito della velocita', un mito distruttivo e insostenibile tanto per l'ambiente quanto per la struttura biologica ed ontologica della persona umana, occorre scegliere la virtu' della lentezza che consente ascolto, comprensione, rispetto e accudimento reciproco, verifica e correzione degli errori, principio responsabilita', approccio nonviolento alle relazioni... La scelta della lentezza, dell'ascolto dell'altro, del rispetto della natura di cui si e' parte; la scelta di non operare scelte distruttive o irreversibili; la scelta del collocarsi alla scuola del femminismo e nell'orizzonte dell'ecologia; la scelta - in una parola - della nonviolenza, costituiscono la chiave di volta per l'azione etica e politica odierna e futura in difesa dei beni comuni, del bene comune, dei diritti di tutti... contro la folle corsa del consumismo onnidivorante...".

*

Ed in altra occasione, riflettendo su una personale prolungata esperienza di relazione con una persona gravemente malata, dicevamo, a descrivere ancora la virtu' della lentezza: "Devi fermarti ad ascoltare. Devi rallentare il passo. Devi attendere e non forzare i movimenti. Lunga e' l'attesa e quell'attesa e' la vita che scorre. Se sai fermarti ascolti. Se sai ascoltare ti fermi. Li', in quel silenzio e in quel guatarsi, in quell'immobilita' che trema e palpita, li' si da' umano un incontro ancora, e li' il mondo, il mobile mondo delle cose fluttuanti, si manifesta in un'epifania struggente e luminosa".

*

Ed infine forse sara' consentito riportare qui ancora una volta un ragionamento che svolgemmo iniziando la campagna che poi riusci' ad impedire la realizzazione di un nocivo e distruttivo, illegale ed insensato mega-aeroporto a Viterbo, e cosi' riusci' a salvare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria, bene comune dell'umanita' passata, presente e ventura; campagna non limitata alla difesa di una specifica area di immenso valore, ma altresi' per la riduzione globale dell'insostenibile trasporto aereo. Scrivevamo quanto segue.

Volare fa male alla salute

1. Volare fa male alla salute

E innanzitutto alla salute di chi non vola.

Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.

Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.

Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.

E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita' di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.

Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?

2. Volare fa male all'ambiente

Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.

Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.

Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.

3. Volare e' antieconomico

Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.

Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.

Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.

4. Volare e' pericoloso

Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.

Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.

5. Volare e' alienante

Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.

Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.

Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.

6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie

Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.

Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.

Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.

Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.

Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.

7. Della virtu' del limite

Il volo lasciamolo agli uccelli.

Il cielo lasciamolo alle stelle.

Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.

E' l'unica Terra che abbiamo.

Vi e' una sola umanita'.

*

Nella Giornata mondiale della lentezza l'umanita' indica a se stessa il cammino necessario per la comune salvezza: lentius, profundius, suavius.

 

3. RIFLESSIONE. MOZIONE PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO APPROVATA ALL'UNANIMITA' DAL CONGRESSO NAZIONALE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO TENUTOSI A VERONA DAL PRIMO AL 3 NOVEMBRE 2007

 

Il Congresso del Movimento Nonviolento

- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;

- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da' il trasporto aereo;

- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;

esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;

ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:

a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;

b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;

c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;

d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;

e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;

f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;

g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;

h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);

i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;

l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;

m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;

n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera.

 

4. RIFLESSIONE. UN DIALOGHETTO NELLA SALA D'ASPETTO (2007)

 

Prologo

- Vladimiro: Anche tu qui?

- Estragone: Veramente e' da un bel pezzo, tu piuttosto, da dove vieni fuori?

- Vladimiro: Mi pare di essere stato sempre qui.

- Estragone: In attesa.

- Vladimiro: In attesa.

- Estragone: Allora non ti dispiacera' se per passare il tempo facciamo un po' di conversazione.

- Vladimiro: Tutt'altro, stavo per proportelo io, anche perche' ho sentito dire certe cose che non ti faranno piacere.

- Estragone: Bene, questo e' un argomento appassionante: le cose spiacevoli sono le uniche di cui valga la pena parlare.

- Vladimiro: Bene.

- Estragone: Bene.

*

Le frasi lunghe

- Vladimiro: Dicono che ti sei messo con quegli sciagurati che non vogliono l'aeroporto a Viterbo.

- Estragone: Dicono bene. Anzi: ne' a Viterbo ne' altrove. Penso che l'aeroporto sarebbe un danno grosso come una casa, anzi un bel po' di piu'. E penso anche che mi piace stare con gli sciagurati, perche' solo chi conosce la sciagura e' misericordioso.

- Vladimiro: E dicono pure che potete dire quel che vi pare tanto non gliene importa niente a nessuno di quello che dite.

- Estragone: Che frase lunga.

- Vladimiro: E' vero, e' lunga.

*

Mitridate re del Ponto

- Vladimiro: Dicono che dici che la presenza di un aeroporto fa male alla salute.

- Estragone: Ahime', fossi solo io a dirlo sarebbe poca cosa: il fatto e' che non c'e' alcun dubbio sul fatto che il trasporto aereo inquina gravemente l'aria che respiriamo, e vivere nei dintorni di un aeroporto significa avvelenarsi.

- Vladimiro: Non mi pare una buona idea avvelenarsi.

- Estragone: Nemmeno a me.

*

Il convitato di pietra

- Vladimiro: Dicono che dici che volare fa male all'ambiente. Ma cosa non fa male all'ambiente? Sarebbe ora che questo signor ambiente si decidesse ad indurirsi un po'.

- Estragone: Il fatto e' che fin troppo s'indurisce: si pietrifica, si desertifica. E che il trasporto aereo faccia male all'ambiente e' una realta' tanto penosa quanto indiscutibile: esso contribuisce in misura rilevantissima al surriscaldamento del clima, che e' oggi la principale emergenza ambientale globale; oltre all'ulteriore inquinamento dell'aria di cui abbiamo gia' detto, e all'impatto sugli ecosistemi locali. Se non si riduce il trasporto aereo non c'e' speranza di fermare l'effetto serra, e se non si interviene per fermare le emissioni che producono l'effetto serra, e' a rischio l'intera biosfera, la civilta' umana, la dignita' e la stessa possibilita' della vita delle generazioni future.

- Vladimiro: Mi dispiacerebbe se non ci fossero generazioni future.

- Estragone: Anche a me, a dire il vero.

- Vladimiro: Mi parrebbe quasi che negare la posibilita' di esistenza all'umanita' avvenire, sarebbe come nuovamente uccidere l'umanita' passata, negando senso a questa impresa comune che e' la civilta' umana nel suo insieme considerata. E gia' la nostra vita e' cosi' poco sensata.

- Estragone: Questo e' parlar da uomo.

- Vladimiro: Grazie.

- Estragone: Non c'e' di che.

- Vladimiro: Grazie comunque, fa piacere essere apprezzati.

*

Eine kleine Nachtmusik

- Vladimiro: E poi c'e' l'inquinamento acustico.

- Estragone: Infatti.

- Vladimiro: Che ti preoccupa tanto.

- Estragone: Tanto. Tolta la musica, e quella piu' profonda musica che e' il silenzio, cosa resta di sublime nella vita?

- Vladimiro: Gia', cosa resta?

- Estragone: Cosa resta?

- Vladimiro: Il continuo frastuono degli aerei che atterrano e decollano rendera' poco facile il riposo nelle zone e nei quartieri piu' investiti, e rendera' finanche poco agevole parlare anche in casa propria senza urlare.

- Estragone: E' cosi'.

- Vladimiro: Non e' per niente bene.

- Estragone: Per niente.

- Vladimiro: Si urla gia' cosi' tanto senza motivo.

*

Un'idea kantiana

- Vladimiro: Dicono che dici che volare fa male ai poveri. E che c'entrano i poveri, che tanto non volano, loro viaggiano ammucchiati sulle carrette del mare che naufragano nel canale di Sicilia, o nascosti nei Tir in cui muoiono asfissiati...

- Estragone: E' vero che non volano, se e' vero quel che dicono le statistiche secondo cui vola solo il 5% dell'umanita': ma il trasporto aereo lo paga l'umanita' intera. E non solo per i danni che ne riceve in termini di degrado ambientale e nocivita' per la salute delle persone, ma anche perche' tanta parte dell'arricchimento delle compagnie aeree e' frutto di generosissime elargizioni di pubblici denari, che gli stati regalano a lorsignori mentre li tagliano ai servizi e ai provvedimenti che andrebbero a beneficio di tutte le persone.

- Vladimiro: Perbaccolina, intendi dire che gli stati come una sorta di Robin Hood alla rovescia tolgono ai poveri per dare ai ricchi, e mentre vieppiu' sottraggono fondi a servizi sociali e sanitari ed assistenza e aiuto a chi e' nel bisogno, dei pubblici denari fanno sperpero in pro delle compagnie aeree?

- Estragone: Perbaccolina si'. E ne riparleremo tra poco. Ma qui adesso vorrei aggiungere una mia vecchia fissazione.

- Vladimiro: Siamo tra amici, non averne vergogna.

- Estragone: E la fissazione e' questa: il vecchio professore di Koenigsberg ebbe a scrivere in quel suo opuscolo "Per la pace perpetua" (il cui titolo riprende - e' lui a dirlo - l'insegna di una taverna), che essendo il pianeta limitato, e non infinitamente esteso, ogni essere umano ha diritto di recarsi in ogni luogo e trovarvi accoglienza, poiche' non si puo' dirgli di andarsene ancora piu' in la', giacche' passo dopo passo per la sfericita' della Terra finirebbe per tornare al punto di partenza dal quale avra' pur avuto qualche buona ragione per volersene andare.

- Vladimiro: Mi sembra che Kant non la pensasse come gli attuali governanti europei che invece vogliono proibire ai poveri del sud del mondo (poveri perche' impoveriti da mezzo millennio di rapine da parte nostra) in fuga da dittature, guerre e carestie di venire a cercare salvezza qui da noi.

- Estragone: Gia', forse perche' Kant non era un assassino.

- Vladimiro: E non la pensavano come gli attuali governanti neppure coloro che scrissero la Costituzione della Repubblica Italiana, la quale all'articolo 10, comma terzo, testualmente recita che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica...".

- Estragone: Gia', ed e' ben triste vivere in un paese in cui chi governa non rispetta la stessa legge fondamentale dell'ordinamento giuridico in forza di cui governa e cui ha giurato fedelta'.

- Vladimiro: Viviamo in uno strano paese.

- Estragone: Uno strano paese.

- Vladimiro: Gia'.

- Estragone: Si'.

- Vladimiro: Si dovrebbe mettere gli aerei a disposizione unicamente dei migranti per salvarli da carestie, guerre, dittature.

- Estragone: Sarebbe l'unico uso ragionevole degli aerei. Certo, sarebbe ancor piu' ragionevole contrastare le dittature invece di alimentarle, abolire le guerre invece di farle, impedire le carestie invece di provocarle.

- Vladimiro: Non e' proprio una quisquilia...

- Estragone: No, ma se invece di lasciarci sedurre dalla propaganda degli assassini e dalla pubblicita' degli sfruttatori ci occupassimo tutti innanzitutto di salvare le vite umane...

- Vladimiro: Questa e' stata veramente una bella chiacchierata, e anche bella lunga.

- Estragone: Lunga, in effetti.

- Vladimiro: Che ne diresti adesso di riposarci un attimo?

- Estragone: Anche piu' di un attimo.

*

Le rififi

- Vladimiro: E ci sono anche i poveri di casa nostra.

- Estragone: Sempre piu' poveri e sempre di piu'.

- Vladimiro: Invece di regalare i soldi del pubblico erario alle compagnie aeree, e invece di pagar tanta parte del viaggio per le vacanze dei ricchi, sarebbe meglio che i soldi di tutti venissero usati per i diritti di tutti.

- Estragone: Come prevede la Costituzione.

- Vladimiro: Che prevede anche, se non m'inganno, che tutti devono pagare le tasse in ragione delle loro ricchezze.

- Estragone: Ed invece le compagnie aeree godono di agevolazioni e addirittura di esenzioni fiscali scandalosissime. Cosicche' mentre provocano disastri ambientali e sanitari invece di essere punite vengono premiate due volte dai pubblici poteri, quelli stessi che dovrebbero invece garantire le loro vittime e contrastare i loro soprusi: vengono premiate destinando loro tanti soldi pubblici provenienti dalle tasse pagate dagli altri, e vengono premiate permettendo loro di non pagare le tasse. Dimmi tu che dobbiano pensarne.

- Vladimiro: Meglio non dirlo, non mi piace il turpiloquio.

- Estragone: Neanche a me. E non mi piacciono neppure le ruberie, le ingiustizie, le infamie e la beffa che si aggiunge al danno.

- Vladimiro: Ben detto. E non mi piace neppure che ci si voglia menare per il naso.

- Estragone: E adesso riprendiamo un po' fiato.

- Vladimiro: Ah, si'.

*

La vita degli altri

- Vladimiro: Dicono che dici che il trasporto aereo fa male agli altri esseri viventi, e certo deve essere cosi' visto che e' nocivo anche per la salute umana e danneggia la biosfera - quella sottile pellicola, per cosi' dire la buccia di quell'arancia azzurra che e' la Terra, la zona dove e' tutta la vita del nostro pianeta. Sia pure. Ma sai come si dice, chi se ne infischia degli altri esseri viventi...

- Estragone: Mi chiedo talvolta se proprio la desensibilizzazione alle sofferenze che infliggiamo agli altri esseri viventi non alimenti l'abitudine all'indifferenza anche per il dolore degli altri esseri umani.

- Vladimiro: Sosterresti quindi anche che l'essere umano non e' signore e padrone e misura di tutte le cose...

- Estragone: Sostengo che di questo giardino dovrebbe sentirsi piuttosto parte e custode...

- Vladimiro: Mi pare ragionevole.

- Estragone: Grazie.

- Vladimiro: Dovere.

- Estragone: Grazie comunque.

*

Un antico sogno

- Vladimiro: Insomma il trasporto aereo fa male all'umanita', fa male agli esseri viventi, fa male alla biosfera, e quindi bisogna ridurlo per quanto possibile e farne un uso ragionevole in pro del pubblico bene. Un uso non consumista, non speculativo, non predatorio, non dissipatore, non devastante. Un uso sobrio, contenuto entro ragionevoli limiti, coerente con la consapevolezza dei limiti della biosfera.

- Estragone: Non altro che questo sostengo.

- Vladimiro: Eppure tutti abbiamo sognato di volare.

- Estragone: Per la gioia del dottor Freud.

- Vladimiro: O di Artemidoro di Daldi.

- Estragone: Ma vivere nel sogno si chiama ipnosi, narcosi, sonnambulismo. La pubblicita' naturalmente induce un'infantilizzazione di massa che favorisce il cedimento alle sue seduzioni, ma noi dovremmo ragionare da persone adulte (e sia detto col massimo rispetto per gli infanti). E credo sia palese che se un'attivita' produce effetti deleteri, allora e' ragionevole rinunciare a quell'attivita', perlomeno nella misura del possibile.

- Vladimiro: Insomma, anche questa signora umanita' sarebbe ora che si svegliasse.

- Estragone: Era il programma dell'illuminismo.

- Vladimiro: E ne sono sortite le barricate.

- Estragone: Mi piacciono le barricate. E come scrisse da qualche parte Carducci a proposito di Leopardi, senti che se fosse vissuto abbastanza lo avresti trovato sulle barricate del '48.

- Vladimiro: Lo sapevo che arrivavamo a Leopardi.

- Estragone: E dove altrimenti vorresti arrivare?

*

Quelli che

- Vladimiro: Dicono che sei un noioso della malora, un menagramo, un tafano che tormenta il nobile destriero... e che di sicuro farai una brutta fine se continui a volerci guastare ogni divertimento e farci la predica ogni volta che se ne combina qualcuna di quelle grosse.

- Estragone: Una brutta fine la faremo tutti se si continua cosi'. Come si fa a non rendersi conto del collasso dell'ambiente sotto l'aggressione di attivita' dissennate che irreversibilmente devastano l'unica casa di tutti?

- Vladimiro: Non agitarti, lo sai che ti fa male al cuore.

- Estragone: Ma mi fa ancora piu' male, al cuore ai polmoni e al cervello, che si lasci distruggere l'unica casa che abbiamo, e che abbiamo in custodia, e che abbiamo ricevuto da coloro che ci hanno preceduto e dobbiamo consegnare possibilmente integra a coloro che verranno.

- Vladimiro: Dici bene, a mio modo di vedere. Ma perche' tutte queste cose non le dicono in giro? La gente dovrebbe saperle, ma non gliele dicono.

- Estragone: Non le dicono chi?

- Vladimiro: Quelli che parlano in giro.

- Estragone: Ah, quelli.

- Vladimiro: Gia', quelli.

*

Niente

(Si ode un rumore di motori, dapprima sordo, poi crescente, sempre piu' intenso, come di un aereo che decolla)

- Vladimiro: Cos'e' mai questo fragore?

- Estragone: Cosa?

- Vladimiro (alzando la voce): Questo frastuono, cos'e'?

- Estragone (alzando la voce ancora di piu'): Cosa?

- Vladimiro: Niente.

- Estragone: Cosa?

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 790 del 13 marzo 2015

 

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