[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 644



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 644 del 18 agosto 2014

 

In questo numero:

1. Otto parole sul tumulo di Abele. La prima

2. Otto parole sul tumulo di Abele. La seconda

3. Otto parole sul tumulo di Abele. La terza

4. Otto parole sul tumulo di Abele. La quarta

5. Otto parole sul tumulo di Abele. La quinta

6. Otto parole sul tumulo di Abele. La sesta

7. Otto parole sul tumulo di Abele. La settima

8. Otto parole sul tumulo di Abele. L'ottava

9. L'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele"

10. Omero Caiami Persichi: Settanta quartine

11. Per la pace: dal 21 settembre al 2 ottobre, al 19 ottobre, al 4 novembre 2014

 

1. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA PRIMA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Dal 2002 a Viterbo, e successivamente anche in un numero crescente di altre citta' italiane, il 4 novembre si svolge l'iniziativa nonviolenta di memoria delle vittime di tutte le guerre denominata "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Ed e' aspirazione di chi l'iniziativa ha ideato e promosso che nel corso degli anni essa sostituisca ovunque le scandalose celebrazioni militari che offendono le vittime delle guerre.

Poiche' non vi e' dubbio che sia scandaloso che pretendano di celebrare le vittime proprio i poteri armati che ne provocarono la morte.

L'unico modo onesto di ricordare le vittime e' nell'impegno ad impedire che altre vittime vi siano; e l'unico modo per impedire che altre vittime di guerra vi siano e' opporsi alla guerra, ai suoi strumenti ed ai suoi apparati, ovvero opporsi alla guerra, alle armi e agli eserciti tutti.

Il 4 novembre, anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere dunque scandalosa festa dei poteri assassini, e diventi giorno di lutto e di impegno in difesa della vita di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA SECONDA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Facciamo del 4 novembre un giorno di verita' e non piu' di menzogna, di solidarieta' e non piu' di umiliazione, di pace e non piu' di guerra, di empatia e non piu' di odio.

Facciamo del 4 novembre il giorno in cui nel ricordo di tutte le vittime di tutte le guerre l'umanita' s'impegna contro tutte le guerre.

Facciamo del 4 novembre il giorno in cui nel ricordo di tutte le vittime di tutte le guerre l'umanita' s'impegna per il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA TERZA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Non si oppone alle uccisioni chi non si oppone alla guerra.

Non si oppone alla guerra chi non si oppone agli eserciti.

Non si oppone agli eserciti chi non si oppone alle armi.

Non si oppone alle armi chi non si oppone alla violenza.

Non si oppone alla violenza chi non sceglie la nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA QUARTA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

"d'aprir lo core a l'acque de la pace"

(Purg., XV, 131)

 

Tutti i morti parlano ai vivi

ed e' questa la loro parola:

non uccidere, e' questa la sola

buona regola finche' tu vivi.

 

Questo dice la voce dei morti

ai viventi che porgono ascolto:

non uccidere, non fare torti

alla carne che soffre ed al volto.

 

Tutti ancora scorrono i rivi

tutti ancora s'ingemmano gli ulivi.

 

Piu' sottile del soffio del vento

va la voce dei morti ai viventi:

reca aita a chi soffre tormento,

alla vita degli altri consenti.

 

Quando i vivi ascoltano i morti

solo odono questa parola:

non uccidere, e' questa la sola

buona norma dei cuori dei forti.

 

5. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA QUINTA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

... La vita e' quel bene senza del quale nessun altro bene si da'. Togliere a un essere umano la vita significa quindi togliergli tutti i beni. La guerra di questo consiste: dell'uccisione di esseri umani, ed essa e' quindi il crimine piu' vasto e piu' radicale, l'agire piu' scellerato. Gli strumenti della guerra, gli apparati della guerra, sono ordinati pertanto alla commissione del crimine piu' grave. Abolire la guerra richiede altresi' di abolire gli eserciti e le armi, tutti gli strumenti e tutte le organizzazioni funzionali alla commissione di uccisioni. Ricordare le vittime delle guerre passate implica il dovere morale di opporsi alle guerre presenti e future, implica il compito di adoperarsi hic et nunc per il disarmo e la smilitarizzazione, implica agire oggi per salvare le vite.

In questi giorni non di festa, ma di lutto, rinnovando la fedelta' di ogni essere umano all'umanita' intera di cui ciascuna persona e' parte, risuoni ovunque l'appello alla pace, a salvare le vite: si affermi la consapevolezza che ogni vittima ha il volto di Abele, si affermi la consapevolezza della responsabilita' di tutti e di ciascuno, si affermi la consapevolezza che l'unico modo degno di onorare i defunti e' prendersi cura dei vivi...

 

6. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA SESTA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Lo scandalo delle uccisioni che continua. Lo scandalo delle guerre.

Uccidere ed essere uccisi: ci puo' essere qualcosa di piu' barbaro, di piu' folle, di piu' scellerato?

Eppure questa barbarie, questa follia, questa scelleraggine continua.

Quale persona non sente, non sa, che ogni essere umano ha diritto alla vita?

Quale persona non sente, non sa, che la guerra e' nemica dell'umanita'?

Abolire le guerre e' il primo dovere di ogni persona sensata, il primo dovere di ogni ordinamento giuridico democratico, il primo dovere dell'umanita'.

Il 4 novembre, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre, questo diremo con le nostre commemorazioni nonviolente: che occorre abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Opporsi a tutte le guerre, opporsi a tutte le uccisioni, opporsi a tutte le persecuzioni, opporsi a tutte le sopraffazioni; riconoscere, rispettare e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; proteggere la biosfera casa comune dell'intera umanita'; costruire la pace e la giustizia, la solidarieta' e la condivisione: e' il compito cui tutte le persone senzienti e pensanti, tutte le esperienze associative e comunitarie, tutte le istituzioni legittime sono chiamate.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

7. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. LA SETTIMA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Non essere tu la lama di vento

non essere tu la frusta di sabbia.

 

Troppi sono gia' morti.

Tutti dovremo morire.

Troppo e' gia' breve la vita.

 

Non altro comando conosco che questo cogente:

tu non uccidere, tu non precipitare

nessuno nel pozzo del niente.

 

Non altro comando conosco che questo pietoso:

tu non uccidere, tu non annegare

nessuno nell'abisso doloroso.

 

Non altro comando conosco che questo benigno:

tu non uccidere, tu non schiacciare

nessuno sotto un macigno.

 

Troppo e' gia' breve la vita.

Tutti dovremo morire.

Troppi sono gia' morti.

 

Non essere tu l'artiglio nel buio

non essere tu il seme del pianto.

 

8. REPETITA IUVANT. OTTO PAROLE SUL TUMULO DI ABELE. L'OTTAVA

[Riproponiamo il seguente intervento del 2013]

 

Ogni persona ragionevole sa che occorre lottare contro l'ingiustizia, contro la menzogna, contro l'oppressione, contro la violenza. Per difendere la propria vita e la propria dignita', la vita e la dignita' di ogni essere umano, la vita e la dignita' dell'umanita' intera.

E nessuna ingiustizia, nessuna menzogna, nessuna oppressione, nessuna violenza e' piu' scellerata che uccidere un essere umano.

La guerra dunque, che dell'uccisione di esseri umani consiste, e' il crimine piu' scellerato.

Le armi dunque, che per uccidere e solo per uccidere servono, e che della guerra sono l'ingrediente indispensabile, sono strumento del crimine piu' scellerato.

Gli eserciti e tutti i gruppi armati dunque, che per uccidere si organizzano, si addestrano, si schierano ed operano, e che della guerra sono la fondamentale macchina, sono strumento del crimine piu' scellerato.

*

Il 4 novembre si ricorda in Italia la fine dell'inutile strage della "grande guerra" 1914-1918; all'epoca ovviamente non la si chiamava "la prima guerra mondiale", poiche' non si immaginava che ve ne sarebbe stata una seconda ancora piu' terrificante. Ne' si poteva immaginare che il progresso tecnologico avrebbe presto creato armi di tale potenza che negli arsenali da vari decenni ve ne sono a sufficienza per distruggere piu' e piu' volte la civilta' umana e devastare e contaminare irreversibilmente la biosfera.

Le vittime di quella guerra che si concluse il 4 novembre 1918, e le vittime di tutte le guerre, ci convocano a un impegno: all'impegno a far cessare le guerre, all'impegno a far cessare le stragi, all'impegno a non fare altre vittime.

Ricordare ed onorare le vittime di quella guerra, e le vittime di tutte le guerre, e' possibile ad una sola condizione: adempiendo quell'impegno doveroso contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni, adempiendo quell'impegno a non fare altre vittime.

Il 4 novembre cessi quindi di essere l'oscena, insensata, scellerata festa dei poteri armati guerrieri e assassini, e diventi invece finalmente il giorno del lutto per tutte le vittime e quindi il giorno dell'impegno contro tutte le guerre e le violenze, contro tutti gli eserciti e gli armigeri, contro tutte le armi assassine.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

 

9. REPETITA IUVANT. "L'APPELLO OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

10. REPETITA IUVANT. OMERO CAIAMI PERSICHI: SETTANTA QUARTINE

[Riproponiamo il seguente intervento originariamente apparso nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 248 nel 2010. Il nostro buon amico Omero Caiami Persichi, richiesto da Paolo Arena e Marco Graziotti di rispondere a settanta domande sulla nonviolenza oggi in Italia, cosi' ha ritenuto di rispondere]

 

1. Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

Il primo passo e' l'indignazione

per l'ingiustizia, la menzogna, il male.

Decidersi a lottar per cio' che vale

e alla barbarie opporre la ragione.

*

2. Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

Piu' che persone furono esperienze

piccole e grandi, e la miglior sequela:

la resistenza di Nelson Mandela.

E contrastare tutte le violenze.

*

3. Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

Da molti libri una persona apprende

e ogni persona impara a modo suo.

Che nulla e' mio che non sia anche tuo:

questo ogni pagina rivela e ostende.

*

4. Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

L'opposizione alla guerra afgana,

l'opposizione al razzismo qui,

e ovunque e in generale altresi'

le lotte e le proposte di Vandana.

*

5. In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

In tutti i campi, nel campo di grano,

e nel campo del sangue e nel semantico

e dove e' Lot, e il classico e il romantico:

ovunque si resiste all'inumano.

*

6. Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

Per primo il Movimento Nonviolento

che Aldo Capitini mise al mondo

sapendo quanto grave fosse il pondo

e quando lungo il cammino e lento.

*

7. Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

La nonviolenza e' semplicemente

la lotta contro tutte le violenze

l'ascolto attento delle altrui coscienze

la cura per l'umanita' dolente.

*

8. Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

Le lotte delle donne ed il pensiero

son l'esperienza storica cruciale

che svela che si puo' vincere il male

salvando tutti ed inverando il vero.

*

9. Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

Sono due nomi della stessa cosa:

amore per il mondo e per la vita

tener la casa e l'anima pulita

aver pieta' del fuoco e della rosa.

*

10. Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

Poiche' l'umana e' un'unica famiglia

e unico e' ogni essere umano

a tutti almeno tu dagli una mano:

la vita dura un battito di ciglia.

*

11. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

Se mafia e' signoria territoriale

fondata sul potere di ammazzare

la nonviolenza e' quell'opposto fare

che con il bene abolisce il male.

*

12. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

La nonviolenza nasce dalla scelta

di opporsi all'oppressione e alla menzogna

provando in se' lo strazio e la vergogna

che l'ingiustizia ancor non sia divelta.

*

13. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

Nessuna lotta di liberazione

ha vinto se non era nonviolenta.

Altrove liberta' e' subito spenta

e torna subito la repressione.

*

14. Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

Del Movimento Nonviolento il primo

impegno e' di resistere alla guerra.

E le resiste solo chi s'afferra

al vero radicandosi nell'imo.

*

15. Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

La scelta nonviolenta in tutto e' opposta

all'organizzazione militare:

e' intesa l'una a opprimere e ammazzare,

di vita e aiuto l'altra e' una proposta.

*

16. Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

Poiche' le armi dell'umanita'

sono nemiche e il loro stesso esistere

e' un male contro cui devi resistere,

dunque il disarmo e' una necessita'.

*

17. Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

La nonviolenza chiama a dar soccorso

ad ogni essere afflitto e minacciato

ad esser solidali col creato

a fare insieme il comun percorso.

*

18. Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

La nonviolenza e' quella persuasione

che agisce universal benevolenza:

col dono dell'ascolto e la pazienza

ad ogni cuore reca guarigione.

*

19. Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

Se all'inganno dei mass-media riesci

a non prestare ascolto, il vero appare.

E' di evidenza chiara, anzi solare,

che i media sono esca per i pesci.

*

20. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

Forse e' la riflessione filosofica

che alla nonviolenza sempre porta.

Lunga e' la via mentre la vita e' corta,

l'assenza di pensiero e' catastrofica.

*

21. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

Poiche' "religio" e' collegare insieme

se si riuscisse a collegare il tutto

non resterebbe piu' male ne' brutto:

la nonviolenza e' tal certezza e speme.

*

22. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

Che e' solo con l'esempio che s'insegna.

E che si insegna solo nella lotta

perche' a nessuno manchi una pagnotta

e cio' che ogni vita rende degna.

*

23. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

Una e la stessa dell'economia

e dell'ecologia e' la radice:

di tutti la natura e' la nutrice,

abbine cura in gioia ed armonia.

*

24. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

Dinanzi a ogni conflitto e ogni discordia

Antigone sia il giudice finale

che sa che il bene puo' vincere il male

per virtu' solo di misericordia.

*

25. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?

Esperti ormai dei campi e dell'atomica

non vi e' altra scelta che la nonviolenza:

della morale essa e' coscienza e scienza,

il resto e' illusione tragicomica.

*

26. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

Che non basta il sapere e il poter fare

occorre che a guidare la tua azione

sia la prudente, buona convinzione

che non di rado e' meglio rinunciare.

*

27. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

La verita' motore della storia,

la cura per le vittime infinite,

lavare tutte, tutte le ferite,

e usare saggiamente la memoria.

*

28. Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

Ogni persona e' il tutto, e' responsabile

per tutte le altre, ha un potere immenso

di veto, e quindi esprima il suo consenso

al bene e al vero, e il resto e' negoziabile.

*

29. Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

Negare il tuo consenso all'oppressione,

attento ascolto dare a ogni persona,

dare l'esempio con l'azione buona,

recar conforto a chi e' nell'afflizione.

*

30. Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

Prender sul serio le proprie parole

le altrui parole prendere sul serio

seguire l'infallibile criterio

di essere tu il mondo che si vuole.

*

31. Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

Nessun ragionamento vale niente

se con l'azione non lo testimoni

ma la tua azione dara' frutti buoni

soltanto maturata lungamente.

*

32. Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

Piu' che le carte, piu' che le parole

conta la vicinanza, il ritrovarsi

insieme di persone che nel farsi

amiche cessano di essere sole.

*

33. Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

Quella dei dodici che rifiutarono

il giuramento vile al dittatore

e scelsero il diritto ed il valore:

cosi' la verita' testimoniarono.

*

34. I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

Uscire dalla subalternita'.

Sapere che la nonviolenza e' lotta,

e il suo lottare e' l'unica condotta

che invera la giustizia e la pieta'.

*

35. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

Senza ufficiali e senza generali

senza ministri e senza professori

uguali nelle gioie e nei dolori

con gli ultimi, i sommersi, i rotti, i frali.

*

36. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

Che parlino con tono sobrio e austero,

e piu' che dire sappiano ascoltare,

che sappiano cercare e interpretare,

e nel silenzio ritrovare il vero.

*

37. Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

La nonviolenza vive nella lotta

ma esige una condotta trasparente,

del vero e degli altri intransigente

rispetto e amore, e una bonta' incorrotta.

*

38. Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

Se non si fa giuriscostituente

la nonviolenza e' mutila e non basta

a farsi lievito di questa pasta

che nutra e che degnifichi ogni gente.

*

39. Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

Se la cultura e' coltivazione

e se cultura e' la civilta'

la forza allora della verita'

e' in essa gia' principio dell'azione.

*

40. Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

La nonviolenza e' gia' forza politica

autonoma, feconda, polifonica

educativa, aperta, viva, armonica,

sia guida solidale e insieme critica.

*

41. Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

La prima scuola della nonviolenza

son stati i sindacati operai

a quella fonte tornino oramai,

riacquistino di se stessi coscienza.

*

42. Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?

Si vive solamente nell'incontro

e l'altro incontri nel mondo comune

ove nessuno dal dolore e' immune

tu sappi essere con anziche' contro.

*

43. Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

Se l'arte e' la ricerca dei rapporti

esatti e sottilissimi che il mondo

connettono e le vite, quel profondo

respiro senti unir tutte le sorti.

*

44. Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

Sia sopra tutte le virtu' piu' rare:

nel freddo delle notti e dei deserti,

dei vizi umani e del valore esperti,

restar fedeli alle persone care.

*

45. Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?

Poiche' vi e' una sola umanita'

ed essa e' cosi' fragile e preziosa

donale il cuore come alla tua sposa.

Non vi e' altra virtu' che la pieta'.

*

46. Nonviolenza e politica: quale relazione?

Dopo gli orrori del secolo breve

sa ogni decente comprensione critica

che e' l'ahimsa l'unica politica

che puo' salvarci tutti, forte e lieve.

*

47. Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

La vita e' solo quella quotidiana

tutto si svolge nel suo ciclo alterno

di notti e giorni, paradiso e inferno,

sii tu la mano che soccorre e sana.

*

48. Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

Tu sei i tuoi sensi, tu sei il tuo sentire

tutto cio' che ti attornia e di cui sei

tu stesso parte, sasso ed alisei

fiamma e ruscello, e tutto hai da accudire.

*

49. Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

Se non si e' presti nel recare aita

ai prossimi, che speme allora resta

di amore e di giustizia? Sa ogni onesta

coscienza che li' salvi la tua vita.

*

50. La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

Due cose sappi. Che il primo dovere

e' contrastare tutte le uccisioni.

Che la tua morte compira' i tuoi doni

sia il primo consolante tuo sapere.

*

51. Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

Di Gandhi, King, Mandela ed infiniti

altri son note vivide esperienze

ma i piu' preziosi frutti e alte coscienze

dal femminismo credo siano usciti.

*

52. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

Senza saperne il nome gia' infinite

persone la riscoprono ogni giorno

nel loro agire e illuminano intorno

a se' il mondo e sanano ferite.

*

53. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

La nonviolenza e' un varco e un'esigenza:

concreto aiuto a chi e' abbattuto a terra,

contrasto del razzismo e della guerra.

E ora e sempre e' questo: resistenza.

*

54. E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

Occorrerebbe essere piu' attenti

all'altrui voce come all'altrui volto

tenersi al poco e rinunciare al molto

sentir plurali le lingue e le menti.

*

55. Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

L'immagine che della nonviolenza

e' piu' diffusa e' che altro non sia

che garbo e gentilezza e cosi' via.

Invece e' strenua lotta alla violenza.

*

56. Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

E' chiaro come fosse un sillogismo:

opporci veramente ad armi e guerra

prenderci cura della madre terra

combattere l'orrore del razzismo.

*

57. Nonviolenza e intercultura: quale relazione?

Di ogni differenza avere cura

e contrastare ogni iniquita'.

Combattere il disprezzo e la vilta'

e vincere la rabbia e la paura.

*

58. Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?

Occorrerebbe avere canoscenza

di se' e del mondo, e avere la virtu'

di rispettare l'io, il noi, il tu

in questo lampo tra il nulla e l'assenza.

*

59. Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?

Io vedo solo scienze disumane

e poche umane nude esperienze

che in una stringon tutte le sentenze:

dividi la sapienza come il pane.

*

60. Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

L'umanita' e' fatta di parole

i corpi di parole sono fatti

con le parole tu cedi o combatti

oltre'esse al mondo hai solo vane fole.

*

61. Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

Lo stile e' la persona, e le persone

son questo nulla che sa quale dono

immenso la virtu' sia del perdono:

la nonviolenza e' questa guarigione.

*

62. Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

Non e' la Terra un infinito scrigno

da infinitamente saccheggiare:

e' un fare grande anche il conservare,

il tramandare, l'ospitar benigno.

*

63. Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?

So questa regola che sempre vale:

agisci verso gli altri come vuoi

che gli altri agiscano con te, con noi.

Scegli tu il bene, e cosi' vinci il male.

*

64. Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?

Non ho mai visto un'isola deserta

palpita un cuore anche nel macigno

dentro ogni nuvola e' gia' lieve un cigno

ogni ombra in carne il tuo tocco converta.

*

65. Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

Della stoffa degli altri consistiamo

non vi e' altra scelta che la compassione

sull'orlo estremo di questo burrone

vi e' un solo albero e tu ne sei un ramo.

*

66. Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

Queste due cose sono una e la stessa:

il limite e la gioia. L'infinito

vuol esser sobrio, gia' la luna e il dito

sono una sola immagine riflessa.

*

67. Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

La direzione e' questo aprir cammino

e' questo viaggiare in carovana

prendersi cura della vita strana

cantare delle stelle e il gelsomino.

*

68. Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

Nel grande immondezzaio delle ciarle

tesori innumeri anche son sepolti

e tu resuscitane corpi e volti:

le cose buone hai solo da cercarle.

*

69. Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

Io sono quel lettore che non sa

e sono questo specchio che non vede,

sono una voce che se parla chiede

e sa che si riceve se si da'.

*

70. C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

Che tutto poi e' ancora da rifare

ogni risposta riapre una domanda

la quercia e' incapsulata nella ghianda

e il cielo si precipita nel mare.

 

11. INCONTRI. PER LA PACE: DAL 21 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, AL 19 OTTOBRE, AL 4 NOVEMBRE 2014

 

Una manifestazione nazionale a Firenze il 21 settembre; la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'inziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tuttte le guerre il 4 novembre.

Sono alcune delle iniziative di pace dei prossimi mesi.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 644 del 18 agosto 2014

 

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