[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 295



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 295 del 20 luglio 2014

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Un possibile promemoria per l'incontro del 23 luglio del Tavolo per la pace di Viterbo

2. Stesura definitiva della lettera al Comune di Viterbo recante in forma di schema di delibera del Consiglio Comunale la proposta di attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa

 

1. LETTERE. PEPPE SINI: UN POSSIBILE PROMEMORIA PER L'INCONTRO DEL 23 LUGLIO DEL TAVOLO PER LA PACE DI VITERBO

 

Carissime e carissimi,

a titolo del tutto personale, e quindi senza la pretesa di rappresentare altro o altri che me stesso, vi mando queste righe in vista del prossimo incontro del Tavolo per la pace di Viterbo che si svolgerà mercoledì 23 luglio presso la consueta sede, ovvero il "Palazzetto della creatività" in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni), con inizio alle ore 17,15 (alle ore 18 è previsto l'incontro con il sindaco per illustrargli la nostra proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa).

Di seguito l'indice di questa lettera:

I. Una premessa indispensabile

II. Un possibile ordine dei lavori (che ovviamente il 23 luglio non potrà essere esaurito)

III. En passant

IV. Il possibile ordine dei lavori del 23 luglio in dettaglio

V. Qualche proposta di lettura per chi va in ferie

VI. Valorizzare lo strumento della posta elettronica

VII. Last, but not least

VIII. Un opportuno allegato

*

I. Una premessa indispensabile

Chiamarsi "Tavolo per la pace" significa essere persone, associazioni ed istituzioni impegnate contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni; significa essere persone, associazioni ed istituzioni impegnate in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente. Cerchiamo di non dimenticarcene mai. E chiediamoci ogni giorno se stiamo effettivamente facendo quanto in nostro potere per contrastare la violenza e diminuire il dolore nel mondo.

Aggiungo qui il testo di un appello (su cui personalmente ho qualche riserva ma che condivido nell'insieme) diffuso nei giorni scorsi da un ampio arco di associazioni impegnate per la pace, dalle Acli all'Arci al Movimento Nonviolento a innumerevoli altre:

"Mai più vittime. Per pace, libertà, giustizia in Palestina e Israele.

Chiamiamo uomini e donne che credono nella pace e nella nonviolenza a mobilitarsi mercoledì 16 luglio 2014, organizzando e partecipando nella propria città alla fiaccolata per la pace, la libertà, la giustizia in Palestina e Israele.

Ogni morte ci diminuisce, ogni uomo, donna, bambino ucciso pesa sulle nostre coscienze. Vogliamo vedere i bambini vivere e crescere in pace non maciullati da schegge di piombo.

Chiediamo:

- che cessino immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette di ogni parte;

- che la politica e la comunità internazionale assumano un ruolo attivo e di mediazione per la fine dell'occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliano e palestinese;

- che il governo italiano si attivi immediatamente affinché il nostro Paese e i Paesi membri dell'Unione Europea interrompano la fornitura di armi, di munizioni, di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele;

- che il nostro governo, oggi alla presidenza dell'Unione Europea, assuma questi impegni con determinazione e coraggio".

*

II. Un possibile ordine dei lavori (che ovviamente il 23 luglio non potrà essere esaurito)

Credo che l'ordine dei lavori della riunione potrebbe essere all'incirca il seguente:

1. Dichiarazione di opposizione alle guerre in corso e richiesta dell'immediata cessazione di tutte le uccisioni;

2. impegno di accostamento alla - e valorizzazione locale della - prossima marcia Perugia-Assisi;

3. impegno per proseguire nell'iniziativa per una reale e progressivamente sempre più adeguata e democratica rappresentanza negli enti locali delle persone non cittadine italiane residenti o domiciliate in loco;

4. incontro col sindaco per illustrargli la nostra proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa;

5. ulteriore approfondimento su iniziative su cui la nostra comune riflessione è già avviata e su cui in precedenti incontri avevamo già raggiunto il consenso sulla tematizzazione ma non ancora sui dettagli;

6. approfondimento della riflessione su alcune questioni decisive;

7. informazioni su alcune campagne in corso;

8. programmazione di attività di formazione alla nonviolenza;

9. condivisione di iniziative che singole associazioni (o anche singole persone che partecipano al Tavolo) stanno svolgendo;

10. alcune altre questioni su cui il Tavolo per la pace è in quanto tale impegnato.

Naturalmente è ben probabile che potremo esaminare solo due o tre argomenti, ma valga questo elenco come promemoria per il lavoro futuro.

*

III. En passant

Aggiungo che naturalmente è improbabile che in agosto si riesca a fare altre riunioni, ma potremmo utilizzare la posta elettronica per proseguire la riflessione e il lavoro comune di elaborazione anche in quel periodo; cosicché "dopo Santa Rosa" si possa di slancio dare adempimento a quanto da tempo già messo in cantiere e che nell'incontro del 23 luglio avremo (come spero) confermato.

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IV. Il possibile ordine dei lavori del 23 luglio in dettaglio

1. Dichiarazione di opposizione alle guerre in corso e richiesta dell'immediata cessazione di tutte le uccisioni:

- stesura di una dichiarazione del Tavolo per la pace;

- richiesta di una analoga presa di posizione da parte del Comune di Viterbo;

- richiesta di un impegno in tal senso al Governo italiano (anche in quanto presidente di turno dell'Unione Europea).

2. impegno di accostamento alla - e valorizzazione locale della - prossima marcia Perugia-Assisi:

2.1. proposta di un'iniziativa pubblica di consegna di un pubblico riconoscimento in segno della nostra gratitudine a due concittadini che molto hanno operato per la pace e i diritti umani: il vescovo Dante Bernini e il professor Osvaldo Ercoli; se il 23 luglio c'è il consenso unanime (le persone che si sono già espresse per e-mail hanno tutte dato la loro adesione) potremmo subito dar mandato ad alcuni di noi di lavorare a predisporre una proposta strutturata cosicché nell'incontro successivo si possa confermare la decisione ed approvare contestualmente anche il programma;

2.2. sostegno all'impegno in Consiglio comunale per l'adesione del Comune di Viterbo al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani;

2.3. sostegno all'impegno in Consiglio comunale e nelle commissioni consiliari competenti per introdurre i valori e gli impegni per la pace e per i diritti umani nello Statuto comunale qualora già non vi fossero espressi in forma adeguata;

2.4. sostegno all'impegno in Consiglio comunale per la partecipazione del Comune alla marcia Perugia-Assisi con delegazione ufficiale e gonfalone; ed impegno del Comune a sollecitare gli altri enti locali della provincia di Viterbo ad aderire anch'essi sia all'appello per il diritto alla pace (adesione già deliberata all'unanimità dal Consiglio comunale di Viterbo) sia alla marcia;

2.5. proposta di promuovere iniziative di informazione e coscientizzazione nelle scuole e nei luoghi d'aggregazione e socializzazione cittadini.

3. impegno per proseguire nell'iniziativa per una reale e progressivamente sempre più adeguata  e democratica rappresentanza negli enti locali delle persone non cittadine italiane residenti o domiciliate in loco:

Dopo il voto del Consiglio Comunale per l'inclusione tra le consulte comunali della Consulta per l'immigrazione, occorre procedere alle tappe successive:

3.1. istituzione immediata del Tavolo per l'immigrazione come proposto dall'assessore ai servizi sociali;

3.2. definizione ed attivazione della Consulta comunale per l'immigrazione con la maggior tempestività possibile;

3.3. avvio dell'impegno sulla proposta dell'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti;

3.4. avvio dell'impegno nei confronti del Governo e del Parlamento a sostegno di un provvedimento legislativo per il riconoscimento del diritto di voto amministrativo - elettorato attivo e passivo - per tutti i residenti (ed in prospettiva per il riconoscimento universale del diritto di voto dove realmente si vive);

4. incontro col sindaco per illustrargli la nostra proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa;

5. ulteriore approfondimento su iniziative su cui la nostra comune riflessione è già avviata e su cui in precedenti incontri avevamo già raggiunto il consenso sulla tematizzazione ma non ancora sui dettagli:

5.1. proposte per proseguire nell'iniziativa sull'impegno di acquisizione da parte dell'ente locale delle strutture militari presenti nel territorio sottoutilizzate o inutilizzate;

5.2. proposte per proseguire nell'iniziativa per la revoca di atti amministrativi pregressi che si configurino come palesemente violatori dei diritti umani;

5.3. prosecuzione della riflessione sulla strutturazione e stabilizzazione del Tavolo (rinviando a settembre - o ancora oltre - eventuali decisioni impegnative, sarebbe tuttavia opportuno cominciare frattanto a definire alcuni termini essenziali della questione, che peraltro nei precedenti incontri sono più volte affiorati: come l'istituzionalizzazione del Tavolo attraverso una espressione di volontà sancita da un atto amministrativo ad hoc dell'amministrazione comunale, la definizione degli aspetti tecnici, burocratici, di rappresentanza, di verbalizzazione, di archiviazione, etc.; fin qui abbiamo fatto affidamento sulla generosa disponibilità di Pigi ad accollarsi volontariamente gran parte dell'impegno al riguardo, più in là sarà opportuno e doveroso definire adeguatamente talune responsabilità e competenze per quanto riguarda il funzionamento degli aspetti per così dire organizzativi di questa esperienza).

6. approfondimento della riflessione su alcune questioni decisive:

- l'impegno contro la guerra;

- l'impegno contro il razzismo;

- l'impegno per il disarmo;

- l'impegno contro il femminicidio e contro la violenza maschilista e patriarcale;

- l'impegno contro la devastazione della biosfera.

7. informazioni su alcune campagne in corso:

- campagna per il Diritto alla pace (cui il Consiglio Comunale di Viterbo ha già aderito all'unanimità, anche su nostro impulso e per iniziativa dei consiglieri comunali che partecipano al Tavolo, ma proporrei di aderire ufficialmente anche come Tavolo);

- campagna per l'istituzione del Dipartimento della Difesa civile non armata e nonviolenta (è l'iniziativa promossa dall'Arena di pace e disarmo svoltasi a Verona il 25 aprile 2014)

- promozione della Carta di Lampedusa già sottoscritta da molte esperienze di solidarietà;

8. programmazione di attività di formazione alla nonviolenza (ovvero di acquisizione dei concetti, del lessico e degli strumenti che la nonviolenza mette a disposizione);

9. condivisione di iniziative che singole associazioni (o anche singole persone che partecipano al Tavolo) stanno svolgendo:

- ad esempio le iniziative in corso da parte di Acli, Arci, Aucs, Auser, Caritas, Erinna, Operazione Colomba, Unicef... (ma anche Afesopsit, Associazione Italia-Nicaragua, etc.);

- per parte mia segnalo - ma forse già ne siete al corrente - che il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di cui faccio parte sta lavorando in questo periodo particolarmente su:

a) un'iniziativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza e per una legge a tal fine (è un'iniziativa cui lavoriamo dal secolo scorso; nel 2001 ottenemmo che venisse presentato un disegno di legge sostenuto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici, ma esso non fu poi "calendarizzato" nelle competenti Commissioni parlamentari e quindi non giunse a buon fine; quest'anno abbiamo fin qui ottenuto la presentazione di tre proposte di legge al Senato, ma contiamo di ottenere presto un'analoga presentazione di altri disegni di legge ad hoc anche alla Camera, e quindi di poter sviluppare successivamente un adeguato impegno affinché siano calendarizzati nelle relative Commissioni; molti materiali al riguardo sono pubblicati nei fascicoli recenti del nostro notiziario telematico "La nonviolenza è in cammino", consultabile nella rete telematica dalla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/);

b) il sostegno all'associazione Sulla Strada che assiste centinaia di bambini in un villaggio del Guatemala. Al riguardo allego un estratto da un appello di Carlo Sansonetti, fondatore dell'Associazione Sulla Strada: "Cari amici, abbiamo bisogno di condividere con voi il dramma che stiamo vivendo in questi giorni: questo mese non sappiamo ancora se riusciremo a garantire ai 300 bambini della scuola in Guatemala il cibo e l'assistenza di cui hanno bisogno. Lo stesso vale per i bambini della casa-famiglia in Italia: non abbiamo più la possibilità di sostenere le spese per il loro mantenimento, costi che dovrebbero essere sostenuti dalle istituzioni italiane che, come ben sapete, ci hanno abbandonato ormai da tempo. Abbiamo bisogno di un aiuto urgente (...). Se ciascuno di noi in questo mese di luglio farà un bonifico di soli 10 euro a favore dell'Associazione Sulla Strada, io sono certo che basterà per farci superare indenni questo pericoloso momento, perché la somma di tanti pochi fa il molto. Come aiutare: c/c postale: n. 12055059; c/c bancario: BANCA POPOLARE ETICA IBAN: IT 56 F 05018 03200 000000 114501; Se vuoi fare una donazione per aiutare i bambini della Casa Famiglia in Italia, le coordinate sono: BANCA PROSSIMA: IT57W 03359 01600 1000 000 7172 8; Associazione Sulla Strada onlus, via Padre Pio da Pietralcina 15, 05012 Attigliano (Tr), tel. 0744992760, sito: www.sullastradaonlus.com, e-mail: info at sullastradaonlus.com".

10. Lo si potrebbe dar per scontato, ma nulla essendo in verità scontato in questo ambito, è opportuno anche ricordarci di alcune altre questioni su cui il Tavolo per la pace è in quanto tale impegnato:

- impegno per la fine della guerra in Afghanistan;

- impegno per la fine del conflitto israelo-palestinese;

- impegno per la liberazione delle giovani rapite in Nigeria;

- impegno per la fine della guerra in Siria;

- impegno per la fine del conflitto in Ucraina;

- impegno contro tutte le guerre e le dittature;

- impegno per la fine della strage dei migranti (ed al riguardo segnalo ancora una volta un documento che ritengo di grande interesse e valore: la "Carta di Lampedusa" approvata alcuni mesi fa da molti movimenti di solidarietà);

- impegno per la difesa ovunque dei diritti umani.

Segnalo che molte di queste questioni hanno dimensioni tremende e le loro soluzioni richiedono elaborazioni ed azioni assai complesse e che quindi le banalità correnti sui media di ogni sorta sovente occultano la realtà anziché disvelarla, e pertanto contribuiscono all'oppressione piuttosto che alla liberazione delle vittime. Ascoltare, studiare e comprendere è ineludibile dovere di chi vuole impegnarsi contro la violenza. Ed ovviamente la prima azione da compiere è impegnarsi affinché cessino immediatamente tutte le uccisioni e le violenze.

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V. Qualche proposta di lettura per chi va in ferie

Mi permetto di segnalare qui un po' di libri tra cui si può scegliere con la ragionevole aspettativa che tali letture non saranno tempo perso ma nutrimento autentico.

Aggiungo pertanto due bibliografie di scorcio pubblicate anni addietro in rivista e in volume (ma anche più volte riprodotte sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino").

- Venti letture per una cultura della pace (2003)

[Dalla "Rivista del volontariato", n. 12, dicembre 2003]

Ovviamente non c'è la biblioteca ideale della pace e della nonviolenza, non ci sono né i dieci né i cento libri che occorre aver letto. Perché ogni persona può accostarsi all'impegno di pace e alla scelta della nonviolenza (ed è opinione di chi scrive queste righe che senza la scelta della nonviolenza l'impegno di pace resti inadeguato, subalterno ed ambiguo) a partire dal suo vissuto, dalle sue esperienze e riflessioni, dalle letture che incontra, dal colloquio corale di cui si trova ad esser parte.

E così vi è chi ha fatto la scelta della nonviolenza perché ha letto Tolstoj e chi l'ha fatta perché ha letto Dostoevskij; chi è passato attraverso Voltaire e Zola, e chi per Erasmo e Thomas More, chi leggendo Leopardi e Kafka, e chi i Vangeli e la Bhagavad Gita, o i tragici greci, o Shakespeare e Cervantes, o Kant, o Martin Buber, o Norberto Bobbio.

Qui di seguito si indicano alcune autrici ed alcuni autori, e talvolta dei singoli libri, che a chi scrive queste righe dicono cose toccanti ed ortative in tal senso. Ma certo tanti altri libri e persone citar si potrebbero.

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1. Di Simone Weil tutto quello che ha scritto, ma particolarmente i Quaderni, in quattro volumi presso Adelphi (e la sua bella biografia scritta da Simone Pétrement, sempre presso Adelphi).

2. Anche di Primo Levi va letto tutto (adesso vi è per fortuna un'edizione complessiva delle opere in due volumi presso Einaudi) ma prima di ogni altra cosa direi I sommersi e i salvati, l'ultima testimonianza di una Resistenza che ancora ci chiama alla lotta in difesa e a inveramento della dignità umana.

3. Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, è la migliore silloge in un solo volume, a cura di Giuliano Pontara, che vi ha premesso un saggio introduttivo importante quanto e forse più della stessa antologia, poiché costituisce la migliore sintesi del pensiero gandhiano disponibile in Italia.

4. Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli (ma anche presso altri editori); un libro fondamentale, chi non lo ha letto ancora non sa qualcosa di decisivo.

5. Anche di Hannah Arendt si dovrebbe leggere tutto, ma almeno Le origini del totalitarismo (Comunità), La banalità del male (Feltrinelli), Vita activa (Bompiani), La vita della mente (Il Mulino); e la sua biografia scritta da Elisabeth Young-Bruehl (Bollati Boringhieri).

6. E tutto bisognerebbe leggere anche di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia; ma del primo almeno i due volumi degli Scritti (Einaudi), e della seconda, oltre i testi a quattro mani nella raccolta testè citata, anche almeno Salute/malattia (Einaudi) e Una voce (Il Saggiatore).

7. Tutto va letto di Vandana Shiva, ma almeno Terra madre (Utet).

8. Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi.

9. Di Danilo Dolci almeno alcuni libri che raccolgono - scelti dall'autore - vari interventi, come Esperienze e riflessioni (Laterza), e parte cospicua dell'opera poetica, come Creatura di creature (successive edizioni presso vari editori); e Dal trasmettere al comunicare (Sonda).

10. Rosa Luxemburg è figura imprescindibile; due buone antologie sono Scritti scelti (Einaudi), e Scritti politici (Editori Riuniti); per un'introduzione: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg (Mondadori).

11. Di Rigoberta Menchù va letto il notissimo libro-intervista a cura di Elisabeth Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchù (Giunti).

12. Anche di Assia Djebar tutto va letto, e per un primo incontro La donna senza sepoltura, Il Saggiatore.

13. Di Nelson Mandela va letta la bella autobiografia Lungo cammino verso la libertà (Feltrinelli).

14. Tutto di Gunther Anders, ma almeno L'uomo è antiquato (Il Saggiatore, Bollati Boringhieri), Noi figli di Eichmann (Giuntina), Essere o non essere (Einaudi), il carteggio con Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima (Einaudi, Linea d'ombra).

15. Hans Jonas, almeno Il principio responsabilità, Einaudi.

16. Anche di Ernesto Balducci occorrerebbe leggere tutto, ma almeno l'antologia curata insieme a Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia (Principato), che costituisce un'ottima introduzione al pensiero di pace dal Rinascimento al XX secolo.

17. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, tre volumi, Edizioni Gruppo Abele.

18. Di Lev Tolstoj almeno La confessione (SE), Il regno di Dio è in voi (Publiprint-Manca), La vera vita (Manca).

19. Di Aldo Capitini almeno gli Scritti sulla nonviolenza (Protagon), e gli Scritti filosofici e religiosi (Fondazione centro studi Aldo Capitini).

20. Infine segnaliamo tutti i lavori del Centro nuovo modello di sviluppo (di Vecchiano, Pisa) che è una delle eredità feconde dell'esperienza della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; sono editi perlopiù dalla Emi.

- Cento letture per un accostamento alla pace (2005)

[Da Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005, Altreconomia - Terre di Mezzo, Milano 2005]

Una bibliografia del genere è possibile solo come esercizio di ironia o testimonianza di disperazione. Ho privilegiato testi leggibili e facilmente reperibili, ho rinunciato a molti amori e molte ovvietà (altre sono restate, chiedo venia), ho diviso in cinque blocchi di venti libri, solitamente segnalando una sola opera per autore o autrice, con qualche inevitabile eccezione. Lacune, ingenuità ed astuzie di questa proposta credo siano così evidenti che non mette conto parlarne.

Vale forse la pena di aggiungere questo: che è opinione di chi scrive queste righe che non si dia ormai più possibilità di impegno per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza.

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1. Radici

- Aristofane, Lisistrata

- Epicuro

- Eraclito

- Eschilo, tutte le tragedie

- Euripide, tutte le tragedie

- Giobbe

- Giona

- Iliade

- Inni omerici

- Lisia, Contro Eratostene

- Lucrezio

- Odissea

- Platone, Apologia di Socrate; Critone

- Qohelet

- Saffo

- Sofocle, tutte le tragedie

- Stoici antichi, Tutti i frammenti

- Tao Te Ching

- Tucidide

- i Vangeli

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2. Passato remoto

- Martin Buber, I racconti dei Chassidim

- Pedro Calderon de la Barca, La vita è sogno

- Miguel de Cervantes, Don Chisciotte

- Denis Diderot, Il nipote di Rameau

- Fedor Dostoevskij, tutti i romanzi; Ricordi della casa dei morti

- Ludwig Feuerbach, Principi della filosofia dell'avvenire; L'essenza del cristianesimo; L'essenza della religione

- Fonti francescane

- Eduardo Galeano, Memoria del fuoco

- Victor Hugo, I miserabili

- Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanità

- Bartolomé de Las Casas, Brevissima relazione della distruzione delle Indie

- Lazarillo de Tormes

- Lope de Vega, Fuenteovejuna

- Lu Hsun, tutti i racconti

- Herman Melville, Moby Dick; Benito Cereno

- Moliere, Tartufo

- Thomas More, Utopia

- Blaise Pascal, Lettere provinciali

- William Shakespeare, Riccardo III; Amleto; Otello; Re Lear; Macbeth

- Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde

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3. Passato prossimo

- José Maria Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto

- Bertolt Brecht, L'eccezione e la regola; Poesie di Svendborg

- Albert Camus, La peste; L'uomo in rivolta

- Elias Canetti, Massa e potere

- Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell'anarchia

- Frantz Fanon, I dannati della terra

- Anne Frank, Diario

- Erving Goffman, Asylums

- Bianca Guidetti Serra, Compagne

- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni

- Stanislaw Lem, Solaris

- Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea

- Primo Levi, Se questo è un uomo; I sommersi e i salvati

- George Orwell, Omaggio alla Catalogna; 1984

- Nuto Revelli, tutte le opere

- Jean-Paul Sartre, Le mani sporche

- Mary Shelley, Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno

- Ignazio Silone, Fontamara

- Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag

- Vercors, Il silenzio del mare

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4. Presente anteriore

- Gunther Anders, L'uomo è antiquato; Essere o non essere; Noi figli di Eichmann

- Ernesto Balducci, L'uomo planetario; La terra del tramonto

- Franco Basaglia, Scritti

- Ernesto De Martino, La fine del mondo

- Erich Fromm, Anatomia della distruttività umana

- Umberto Galimberti, Psiche e techne

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza

- Luce Irigaray, Speculum

- Hans Jonas, Il principio responsabilità

- Franz Kafka, tutte le opere

- Krisztof Kieslowski, Krisztof Piesiewicz, Decalogo

- Emmanuel Levinas, Totalità e infinito

- Rosa Luxemburg, Scritti scelti; Scritti politici

- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà

- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese

- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia

- Umberto Santino, Storia del movimento antimafia

- Renate Siebert, Le donne, la mafia; La mafia, la morte e il ricordo

- George Steiner, Le Antigoni

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America; Di fronte all'estremo; Memoria del male, tentazione del bene

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5. I compiti dell'ora

- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; La banalità del male; Vita activa

- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso; l'opera memorialistica

- Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler; Milena, l'amica di Kafka

- Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro

- Emily Dickinson, Poesie

- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti; Lontano da Medina; La donna senza sepoltura

- Germaine Greer, L'eunuco femmina; La donna intera

- Etty Hillesum, Diario; Lettere

- Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre; I reietti dell'altro pianeta

- Rigoberta Menchù (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta Menchù

- Fatema Mernissi, Islam e democrazia

- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Una voce

- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo

- Adrienne Rich, Nato di donna

- Marthe Robert, L'antico e il nuovo

- Vandana Shiva, tutte le opere

- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte; (a cura di), Psicoanalisi al femminile; Volere un figlio

- Simone Weil, Quaderni

- Christa Wolf, Cassandra; Medea. Voci

- Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé; Le tre ghinee

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VI. Valorizzare lo strumento della posta elettronica

Suggerirei a tutte e tutti di valorizzare la nostra mailing list e di contribuire ad ampliarla segnalando a Pigi altre interlocutrici ed altri interlocutori interessati.

Senza rischiare di diventare perditempo informatici, tuttavia forse potremmo fare un uso più intenso della posta elettronica sia per far circolare documentazione (e magari per far conoscere le attività che ogni associazione svolge), sia per rendere più spedito il nostro processo decisionale; mi sembra che abbiamo già cominciato a farlo con buoni frutti ma possiamo fare di meglio.

Ovviamente chi si trovasse in difficoltà nell'uso della posta elettronica per ricevere ed inviare materiali può far riferimento a Pigi Moncelsi, ed inviare a lui richieste, proposte e materiali; per contattare Pigi (Pierluigi): tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it, pigimon at libero.it

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VII. Last, but not least

Sebbene verosimilmente in agosto non faremo riunioni del Tavolo, segnalo che almeno io non mi muovo da Viterbo e pertanto se qualche persona tra noi questa estate avesse piacere di partecipare ad alcuni incontri di studio e di riflessione che facciamo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo o desiderasse comunque che ci incontrassimo per approfondire qualche tema, me lo faccia sapere. Il mio numero di telefono è 0761353532.

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VIII. Un opportuno allegato

Allego di nuovo la stesura definitiva della lettera al Comune già diffusa con l'e-mail della sera del 2 luglio; credo sarebbe opportuno che il 23 luglio in occasione dell'incontro con il sindaco ogni partecipante alla riunione ne avesse sotto gli occhi una copia.

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Scusate l'ennesima intrusione e la solita frettolosità di queste righe. Ricordo ancora una volta che questa lettera è scritta a titolo personale e quindi non rappresenta né impegna altri che il sottoscritto e null'altro vuole essere che un modesto ed ovviamente parziale contributo alla riflessione comune. Ringrazio fin d'ora chi avrà la pazienza di leggerla (ovviamente non è un obbligo). Ci vediamo mercoledì 23 luglio.

Un abbraccio,

Peppe

Viterbo, 18 luglio 2014

 

2. LETTERE. STESURA DEFINITIVA DELLA LETTERA AL COMUNE DI VITERBO RECANTE IN FORMA DI SCHEMA DI DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE LA PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA ALLE BAMBINE ED AI BAMBINI NON CITTADINE E CITTADINI ITALIANI CON CUI LA COMUNITA' VITERBESE HA UNA RELAZIONE SIGNIFICATIVA E QUINDI IMPEGNATIVA

 

Al Sindaco, alle Assessore ed agli Assessori della Giunta Comunale, alle Consigliere ed ai Consiglieri Comunali, alla Segretario Generale del Comune di Viterbo

Egregio Sindaco, egregie Assessore ed egregi Assessori della Giunta Comunale, egregie Consigliere ed egregi Consiglieri Comunali, egregia Segretario Generale del Comune di Viterbo,

il Tavolo per la Pace di Viterbo, che si riunisce da alcuni mesi, su invito dell'assessore comunale ai servizi sociali e del consigliere comunale delegato alle iniziative di pace, con la libera partecipazione delle rappresentanti e dei rappresentanti di varie associazioni impegnate in città per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza, come di ogni persona eventualmente interessata, propone all'Amministrazione Comunale di Viterbo l'adozione di un atto deliberativo di cui, dopo ampia e condivisa valutazione e approvazione all'unanimità, si rimette bozza per il Consiglio Comunale:

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Il Consiglio Comunale di Viterbo

- premesso che le bambine ed i bambini (intendendo qui tutte le persone minorenni, in età da zero a 18 anni) sono l'unica speranza di esistenza futura dell'umanità, e pertanto dell'umanità intera sono il bene più prezioso, ed è quindi dovere delle persone adulte fare tutto quanto è in proprio potere per garantire loro una vita degna, sicura e felice;

- considerato che compito delle istituzioni democratiche della Repubblica Italiana così come di ogni consesso civile è rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di tutte le persone umane, ed in primo luogo delle persone più fragili ed indifese, e tra queste vi sono senz'altro le bambine ed i bambini che per la loro crescita e la loro socializzazione hanno bisogno dell'aiuto, dell'accudimento, del rispetto, dell'amore e della protezione altrui;

- affermato che Viterbo vuole essere città amica delle bambine e dei bambini;

- riconosciuto che della comunità viterbese fanno parte tutte le persone che a Viterbo nascono, vivono, operano, e che tutte recano alla città il dono prezioso dell'infinito valore morale della loro umana presenza;

- evidenziato in particolare che della comunità cittadina fanno quindi parte anche tutte le persone e le famiglie che a Viterbo si trovano e si troveranno, indipendentemente dal fatto di avere o non avere la cittadinanza italiana, di un altro paese o di nessun paese;

- richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che riconosce che vi è una sola umanità e che tutte le persone umane sono portatrici di inalienabili diritti;

- nel rispetto e nell'impegno a realizzare quanto disposto dal dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale" (articolo in cui va notato che non ci si riferisce ai soli cittadini ma a tutte le persone umane usando a tal fine la formula universalistica "uomo" - intesa in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessità di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo -); che all'art. 10, comma terzo, dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge" (anche in questo caso usando l'espressione "lo straniero" in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessità di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo); che agli articoli 13, 14, 15, 19, 21-25 e 27 della Parte Prima, Titolo Primo, "Rapporti civili", agli articoli 29-34 della Parte Prima, Titolo Secondo, "Rapporti etico-sociali", agli articoli 35-37 e 39-47 della Parte Prima, Titolo Terzo, "Rapporti economici", riconosce pari diritti e pari protezione a tutte le persone umane presenti nel territorio italiano indipendentemente dalla loro cittadinanza;

- dando adempimento agli impegni di solidarietà e quindi di civiltà espressi esplicitamente ovvero implicitamente nel proprio Statuto Comunale;

- accogliendo l'invito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite espresso fin dalla sua Carta costitutiva e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e successivamente esposto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989, e negli atti conseguenti e complementari;

- ed in particolare accogliendo le considerazioni, le proposte ed i suggerimenti dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia;

- sottolineando specificamente che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176) fin dal Preambolo ai commi IV-VI evidenzia che "l'infanzia ha diritto a un aiuto e a un'assistenza particolari", "la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l'assistenza di cui necessita", "il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione" (ed è opportuno ricordare che l'Unicef-Italia sottolinea che sarebbe preferibile tradurre il termine inglese "child", anziché con "fanciullo", con "bambino, ragazzo e adolescente" - scilicet, in una formulazione ancor più adeguatamente riconoscente ed inclusiva: "bambina e bambino, ragazza e ragazzo, adolescente" -);

- preso atto che purtroppo attualmente la legislazione italiana non riconosce ancora concreta e adeguata garanzia di effettiva parità e reale pienezza di diritti a tutte le bambine e tutti i bambini presenti in Italia;

- intendendo con il presente atto dare riconoscimento dell'esistenza presente e futura nel territorio italiano delle bambine e dei bambini anche non cittadine e cittadini italiani, ovvero esprimere riconoscenza per la loro esistenza che rinnova il miracolo della vita e garantisce un futuro alla civiltà umana ed alla sua possibilità di bene;

- intendendo altresì dare un esempio, sia pure in forma eminentemente simbolica, di tale riconoscimento e riconoscenza, attraverso un atto che rappresenta e compendia altresì la manifestazione e l'attribuzione - sia pure, stanti i limiti delle proprie competenze di ente locale, solo simbolica - della assoluta parità e pienezza di diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini;

- intendendo infine sollecitare il Governo e il Parlamento Italiani, così come al loro livello e secondo le loro competenze il Parlamento Europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea, così come il Consiglio d'Europa, ad assumere tutti i provvedimenti atti a garantire ope legis pienezza e protezione di diritti per tutte le bambine e tutti i bambini;

- dichiarando infine e decisivamente la propria persuasione nella seguente evidente verità: che tutte le persone umane nascono libere ed eguali in diritti, e che quindi tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia hanno diritto agli stessi diritti di tutte le altre bambine e tutti gli altri bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia;

- nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, nel rispetto e nell'applicazione di quanto previsto dalla vigente legislazione, certo di interpretare il comune sentire della popolazione viterbese e la voce ferma e profonda dell'umanità intera così come espressa dalle più alte coscienze, testimonianze e tradizioni di pensiero nel corso della storia:

delibera di

1. attribuire la Cittadinanza Onoraria di Viterbo:

a) a tutte le bambine e a tutti i bambini nate e nati a Viterbo da genitori non cittadini italiani;

b) a tutte le bambine e a tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono a Viterbo;

c) a tutte le bambine e a tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono a Viterbo ed intendono ricongiungere le famiglie affinché alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinché i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli (ovviamente laddove a ciò non ostino cogenti motivi di necessaria particolare protezione e tutela, da parte delle istituzioni pubbliche, delle persone minori come di altre persone componenti il nucleo familiare).

2. Organizzare una pubblica cerimonia - da ripetersi con cadenza annuale per le nuove bambine ed i nuovi bambini che si aggiungeranno nel corso del tempo - di consegna degli attestati alle bambine ed ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi, ed ai loro genitori, cerimonia che sia occasione di riconoscimento e di riconoscenza, di festa e di incontro, di condivisione del bene comune della vita associata, della legalità democratica, della civile convivenza. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

3. Realizzare e diffondere attraverso il sito web del Comune, attraverso locandine da collocarsi negli uffici pubblici e nelle scuole, attraverso un apposito manifesto da affiggere per le vie cittadine, attraverso comunicati ai mezzi d'informazione ed in tutte le altre forme abitualmente usate per le comunicazioni istituzionali, un testo che riproduca (in italiano e nelle lingue delle varie comunità alloglotte presenti nel territorio comunale, e con gli opportuni accorgimenti grafici per la miglior comprensione e diffusione) la presente deliberazione e la porti a conoscenza dell'intera comunità cittadina. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

4. Chiedere al Governo e al Parlamento Italiani nell'ambito delle loro rispettive competenze di procedere all'assunzione di atti legislativi e regolamentari che riconoscano a tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia, gli stessi diritti di tutte le altre bambine e di tutti gli altri bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

5. Proporre agli altri Comuni della provincia di Viterbo di assumere deliberazioni analoghe. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

*

Questa che precede è la proposta di deliberazione.

Egregio Sindaco, egregie Assessore ed egregi Assessori della Giunta Comunale, egregie Consigliere ed egregi Consiglieri Comunali, egregia Segretario Generale del Comune di Viterbo,

al fine di illustrarne adeguatamente le premesse, il significato e il fine (quantunque essi emergano già del tutto evidenti), ed al fine di poter svolgere una fraterna e sororale riflessione comune affinché le Amministratrici e gli Amministratori Comunali tutte e tutti possano addivenire ad una espressione di volontà auspicabilmente unanime, il Tavolo per la Pace di Viterbo richiede anche di essere ascoltato in uno o più incontri nelle modalità che, separatamente o congiuntamente, il Sindaco, le Assessore e gli Assessori, le Consigliere ed i Consiglieri Comunali tutte e tutti riterranno più opportune.

Al fine di rendere più agevole la definizione di date, orari e sedi in cui potersi incontrare, il Tavolo per la Pace delega l'assessore Fersini ed i consiglieri comunali Moricoli e Scorsi, che hanno partecipato ai lavori del Tavolo stesso, a prendere gli opportuni accordi.

Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di ogni bene,

il Tavolo per la Pace di Viterbo

Viterbo, 2 luglio 2014

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 295 del 20 luglio 2014

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