[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 594



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 594 del 22 giugno 2014

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Alle amiche ed agli amici che oggi iniziano la marcia nonviolenta in Albania per far cessare le vendette di sangue

2. "Operazione Colomba": Dal 22 giugno al primo luglio la marcia internazionale per la pace in Albania

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ALLE AMICHE ED AGLI AMICI CHE OGGI INIZIANO LA MARCIA NONVIOLENTA IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE VENDETTE DI SANGUE

[Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio (ha preso parte al movimento antinucleare fin dalla prima iniziativa a Montalto di Castro); dalla meta' degli anni Settanta e' stato uno dei principali animatori della sinistra antitotalitaria a Viterbo; e' stato segretario provinciale del Pdup, il "Partito di unita' proletaria per il comunismo", fino all'autoscioglimento del partito nel 1984; negli anni '90 ha preso parte all'esperienza del "Movimento per la democrazia - la Rete", rappresentativa del movimento antimafia nelle istituzioni; obiettore di coscienza al servizio militare, dagli anni Settanta e' persona amica della nonviolenza (condividendo la formulazione di Aldo Capitini); nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti lotte contro le istituzioni totali e per i diritti umani e rilevanti campagne di solidarieta' concreta; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1991 e' stato processato ed assolto per la sua azione contro la guerra del Golfo; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia (anche per questa iniziativa ha subito un processo conclusosi con l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti); nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e animato due delle piu' importanti e vittoriose campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; negli anni '80 e '90 e' stato tra i principali redattori del settimanale "Sotto voce" che a Viterbo condusse fondamentali inchieste contro i poteri criminali e il regime della corruzione; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione]

 

Carissime e carissimi,

vorrei dirvi la gratitudine e la solidarieta' mia e del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per la vostra luminosa azione nonviolenta.

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Conosciamo bene in Italia la fiera violenza e la crudele pressione che antiche e sanguinose consuetudini comunitarie esercitano sulle persone. Ne e' traccia in un luogo della nostra piu' importante opera letteraria, la Divina Commedia, nell'episodio di Geri del Bello nel canto XXIX dell'Inferno in cui e' fatto riferimento esplicito alla cruenta norma consuetudinaria di quei violenti tempi che imponeva agli altri membri della famiglia di vendicare nel sangue la morte di un parente. Ed e' a tutti noto che nel nostro paese le faide familiari e municipali, le vendette di consorteria e di fazione, i cosiddetti "delitti d'onore", hanno provocato una lunga teoria di uccisioni che proseguono atrocemente ancora in recenti efferati episodi di stragi familiari in cui persone obnubilate prigioniere di feroci, arcaici, nichilistici codici di condotta ed ideologie maschiliste, patriarcali e proprietarie abissalmente disumanizzanti riproducono una violenza insensata con esiti mostruosi.

La vostra azione nonviolenta quindi convoca e riguarda noi tutti, convoca e riguarda l'intera umanita': e ci indica un'urgenza e una via; la via della nonviolenza, la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via dell'umanita' responsabile, cosciente, solidale. Ve ne sono, ve ne siamo grati.

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La vostra azione nonviolenta per far cessare le vendette di sangue si colloca sulla frontiera piu' avanzata e nel cuore vivo e palpitante dello svolgimento della civilta' giuridica nell'ambito specifico del diritto penale: che nel corso della storia e' passato dalla faida familiare, di clan, cittadina, alla rinuncia alla vendetta privata delegando i pubblici poteri; e dall'occhio per occhio e' passato alla sostituzione delle punizioni corporali con la detenzione del reo; e dall'eliminazione fisica del colpevole alla sua rieducazione, al suo recupero ed al suo reinserimento sociale; e' passato dall'inflizione della tortura, della mutilazione, della morte, al rispetto dell'integrita' e della dignita' della persona umana, all'impegno a far prevalere la comune umanita'.

Ora l'umanita' e' chiamata a compiere il passo successivo, quello che costituisce un decisivo progresso per l'umanita' intera: la giustizia riparativa nonviolenta.

Lo abbiamo sperimentato con risultati sublimi in Sud Africa con la Commissione per la verita' e la riconciliazione: questa e' la via. Ed e' la via che indica anche la vostra iniziativa.

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Pertanto la vostra azione nonviolenta e' doppiamente importante per l'umanita' intera: in primo luogo perche' si propone di salvare delle vite e di ricostruire i tessuti della civile convivenza liberi dalla paura oggi e domani nei luoghi in cui state camminando insieme, insieme ascoltandovi e riconoscendovi umani tra umani; ed in secondo luogo perche' con essa indicate la via all'intera umanita': la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via della riparazione, la via del pentirsi, del redimersi con opere adeguate e del perdonare, la via della nonviolenza che salva le vite, guarisce le ferite, riconosce che siamo un'unica umanita' di persone tutte bisognose dell'aiuto altrui.

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Qui in Italia lungo questo corso di pensiero e di azione hanno avuto svolgimento fecondo negli ultimi decenni esperienze di grande valore: come i movimenti antimafia, come il movimento della psichiatria democratica che ha guidato la lotta per abolire le istituzioni totali, come le esperienze di alternativa alla detenzione fino all'elaborazione del programma di "liberarsi dalla necessita' del carcere" promosso da donne e uomini protagonisti di queste esperienze di liberazione, di solidarieta' e condivisione, di impegno dalla parte delle vittime, di tutte le vittime.

Ed in molte altre parti del mondo esperienze analoghe si sono date e sono in corso: le conoscete bene, di alcune di esse tra voi marciano oggi alcuni dei protagonisti.

Per tutto questo la vostra marcia, questa azione nonviolenta che costituisce autentico un kairos, un prezioso e ineludibile momento di verita', e che di qui al primo luglio convochera' idealmente l'umanita' intera, mi sembra che costituisca un bene comune e segni la via che tutte e tutti percorrere dobbiamo.

Dal profondo del cuore ve ne sono grato, e credo che come me ve ne siano grate tutte le persone di volonta' buona che idealmente oggi si mettono in marcia insieme con voi.

Vale anche per questa azione nonviolenta, per questa marcia internazionale per la pace in Albania per far cessare le vendette di sangue, l'indimenticabile motto di Zola: La verita' e' in marcia, e niente potra' fermarla.

 

2. INIZIATIVE. "OPERAZIONE COLOMBA": DAL 22 GIUGNO AL PRIMO LUGLIO LA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA

[Dalle amiche e dagli amici dell'Operazione Colomba (per contatti: tel. 054129005, cell. 328.5857263, e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania) riceviamo e diffondiamo]

 

Quando? Il periodo di realizzazione della marcia e' dal 22 giugno al primo luglio 2014.

Dove? In Albania, da Bajrami Curri a Tirana.

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Un popolo si muove contro le vendette di sangue

Abbiamo pensato di organizzare una marcia per la pace che percorra l'Albania toccando le localita' piu' significative al fine di sensibilizzare e coinvolgere la societa' civile presente in tutto il territorio nazionale e contare anche sulla partecipazione di realta' (singoli, associazioni...) internazionali.

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Iniziative di sensibilizzazione in Albania

Nel marzo 2013 i volontari di Operazione Colomba hanno promosso una campagna di raccolta di firme contro il perpetrarsi delle vendette di sangue, rivolta a tutti i cittadini, denominata "5.000 firma per Jeten", conclusasi nel settembre 2013, nel corso della quale sono state raccolte e consegnate alle principali autorita' albanesi quasi 6.000 firme affinche' fossero prese misure efficaci per contrastare il fenomeno della gjakmarrja.

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Chi e' Operazione Colomba

Operazione Colomba e' il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII. Fanno parte del progetto tutti coloro che vogliono sperimentare in maniera diretta che la nonviolenza e' la via per ottenere una pace giusta e duratura. I componenti sono volontari che danno una disponibilita' piu' o meno lunga, scegliendo di condividere la vita con le vittime su diversi fronti del conflitto, in maniera disinteressata. Attualmente e' presente e opera in Israele/Palestina, Colombia e Albania, e si sta cercando di aprire una presenza stabile anche in Libano. Dal 2010 Operazione Colomba e' presente in Albania, a Scutari, con una presenza anche a Tropoja, per sostenere il lavoro che la Comunita' Papa Giovanni XXIII svolge dal 2004 sul tema delle "vendette di sangue". I volontari, insieme ai membri della Comunita' e ai volontari del servizio civile internazionale, condividono la quotidianita' con le famiglie in situazioni di vendetta, anche attraverso sostegni nell'assistenza medica e scolastica, con l'obiettivo di giungere a percorsi di riconciliazione (Pajtimi) e perdono fra queste famiglie in primis, ma anche con l'intento di portare all'attenzione dell'opinione pubblica albanese (e non) questo fenomeno drammatico, al fine di contribuire ad avviare percorsi virtuosi tra le genti e con le associazioni, in vista di una riconciliazione a livello nazionale.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 594 del 22 giugno 2014

 

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