[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 577



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 577 del 27 aprile 2014

 

In questo numero:

1. Il disarmo e la nonviolenza

2. "Arena di pace e disarmo": Dalla festa all'impegno

3. L'appello che ha promosso l'iniziativa "Arena di pace e disarmo"

 

1. EDITORIALE. IL DISARMO E LA NONVIOLENZA

 

Il disarmo, condizione indispensabile per la cessazione delle guerre e delle oppressioni, condizione indispensabile per l'abolizione degli eserciti e delle mafie, condizione indispensabile per relazioni di giustizia e di solidarieta', condizione indispensabile per la democrazia planetaria, condizione indispensabile per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, il disarmo e' il primo impegno dell'umanita' consapevole che vuole far cessare le violenze, impedire la catastrofe della civilta' e della biosfera e garantire un mondo vivibile alle generazioni che verranno, realizzare qui ed ora la nostra umanita'.

La nonviolenza, scelta necessaria per contrastare il fascismo, scelta necessaria per difendere e promuovere il bene comune, scelta necessaria per affermare la verita' che salva le vite e da' senso all'esistere, scelta necessaria per l'etica e la politica che fondano e garantiscono la civile convivenza, scelta necessaria per la liberazione comune e l'universale condivisione, la nonviolenza e' il primo dovere dell'umanita' consapevole che vuole far cessare le violenze, impedire la catastrofe della civilta' e della biosfera e garantire un mondo vivibile alle generazioni che verranno, realizzare qui ed ora la nostra umanita'.

 

2. INIZIATIVE. "ARENA DI PACE E DISARMO": DALLA FESTA ALL'IMPEGNO

[Dal sito www.arenapacedisarmo.org riprendiamo il seguente resoconto dell'iniziativa del 25 aprile a Verona]

 

Ha rimbalzato da una parte all'altra dell'Arena per tutta la giornata il messaggio declinato in musica, parole e testimonianza che e' stato il cuore e il motore dell'evento "Arena di pace e disarmo" promosso da  centinaia di sottoscrittori singoli, trenta reti laiche e cattoliche, nazionali e internazionali, oltre cinquanta organismi ed enti che si occupano di solidarieta', volontariato, pace, ecologia ed economia di giustizia, dieci fondazioni culturali, quaranta riviste cartacee e on line, otto centri studi per la pace e il disarmo, centinaia di gruppi locali di tutta Italia, e svoltosi il 25 aprile, giorno della Liberazione, nell'anfiteatro veronese. Un messaggio con il quale si e' voluto ribadire il no forte e deciso al programma di acquisto di altri F35 e alle politiche di armamento in generale gridato a gran voce dai tanti testimonial e artisti che si sono susseguiti via via dalle 14 fino a sera sul palco allestito davanti ad una folla di oltre 13.000 persone accorse da ogni parte d'Italia. Nomi come padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti, Alice Mabota, Gad Lerner, Maurizio Landini, Lidia Menapace, Renato Accorinti, Gianni Bottalico, Francesco Vignarca, Licio Palazzini, Martina Pignatti, Marzio Marzorati, Albino Bizzotto, Franco Uda, Mao Valpiana, padre Venanzio Milani, si sono trovati riuniti sotto il comune obiettivo di mostrarsi compatti e determinati nel chiedere al governo di abbandonare ogni azione che comporti l'investimento di ingenti fondi nel settore della difesa militare e di convogliarli, piuttosto, ad un costituendo Dipartimento della difesa civile sotto il cui alveo si trovino affiancate diverse realta' quali l'Ufficio nazionale Servizio civile e la Protezione civile e che preveda la costituzione di Corpi civili di pace esteri e l'Istituto ricerche per la pace e la risoluzione dei conflitti. Sara', infatti, questo il nucleo centrale della campagna lanciata dall'Arena che a partire da oggi si propone di raccogliere le firme necessarie alla promozione di una legge di iniziativa popolare su questo tema da discutere in Parlamento.

Bandiere, slogan, ombrelli colorati, striscioni che hanno vestito a festa gli spalti e la platea dell'anfiteatro veronese brulicante di persone, il popolo della pace tornato in Arena al grido, questa volta, di "La resistenza oggi si chiama nonviolenza, la liberazione oggi si chiama disarmo". Una grande festa consumata tra cori e applausi alimentata dai gruppi di pacifisti che, per adesione spontanea o come aderenti ad associazioni, da diverse zone del belpaese hanno raggiunto l'Arena di Verona, in pullman, treno e alcuni anche in bicicletta. Dai No Tav ai siciliani No Muos, non e' mancato nessuno.

"E' una grande soddisfazione - ha dichiarato Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento e uno degli organizzatori - riscontrare tanto entusiasmo da parte della popolazione nei confronti di questi temi. Confidiamo che l'eco di questo segnale forte arrivi fino alle stanze del potere e induca i nostri governanti a rivedere le politiche di investimento militare prendendo atto che la volonta' del popolo si esprime in tutt'altra direzione".

"E' un modo diverso di festeggiare la nostra festa della Liberazione - ha sottolineato padre Alex Zanotelli, promotore dell'iniziativa - perche' sono le politiche della guerra che oggi dobbiamo scrollarci di dosso. Gli F35 sono una spesa inutile che la maggioranza degli italiani non vuole".

E dalla festa si passa ora all'impegno che chiama in gioco la volonta' di ognuno a continuare su questa strada in vista di nuovi ambiziosi obiettivi. Per dare la spallata finale alle politiche di militarizzazione e accendere una speranza alla pace che apra nuove strade di solidarieta' sociale, tolleranza e diritti per tutti in una societa' che chiede sempre piu' di cambiare e diventare migliore di quel che abbia mai mostrato di essere.

 

3. REPETITA IUVANT. L'APPELLO CHE HA PROMOSSO L'INIZIATIVA "ARENA DI PACE E DISARMO"

 

La guerra e' il suicidio dell'umanita' (Papa Francesco)

Solo la nonviolenza ci salvera' (Mahatma Gandhi)

 

25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione

La resistenza oggi si chiama nonviolenza

La liberazione oggi si chiama disarmo

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Premessa

L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.

Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civilta', ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti piu' dispendiosa della storia.

Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l'intero progetto Joint Strike Fighter superera' i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, "ospita" 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.

Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti, comprati e accumulati, perche' sottraggono enormi risorse al futuro dell'umanita', alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.

Gli armamenti non sono una difesa da cio' che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita - il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalita' e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perche' sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.

Per immaginare e costruire gia' oggi un futuro migliore e' indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.

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Proposta

Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarieta', del volontariato, dell'impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi partecipera' di assumersi la responsabilita' di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

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Obiettivo

Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilita' e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito.

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Per informazioni, adesioni e contatti: e-mail: segreteria at arenapacedisarmo.org, sito: http://arenapacedisarmo.org

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Numero 577 del 27 aprile 2014

 

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