[Nonviolenza] Telegrammi. 1448



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1448 del 6 novembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Quando noi morti ci destiamo

2. Scriviamo a Renato Accorinti per ringraziarlo. Una proposta alle persone impegnate contro la guerra e contro le uccisioni

3. Ricordato a Viterbo Giorgio La Pira nell'anniversario della scomparsa. I partecipanti ringraziano il sindaco di Messina Renato Accorinti

4. "Cultura, societa', norma giuridica". Un incontro di studio con Paolo Arena a Viterbo

5. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

6. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: QUANDO NOI MORTI CI DESTIAMO

 

1. L'intervento del sindaco di Messina alla celebrazione del 4 novembre e' stato un kairos: un tempo di verita'. Nelle sue parole sincere e nei suoi semplici gesti si e' fatta chiara l'essenza di cio' che il 4 novembre autenticamente significa: anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale; memoria di tutte le vittime della guerra; impegno a salvare le vite attraverso il ripudio della guerra, il disarmo, la fraternita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e soccorre.

In quelle poche parole, in quei nudi gesti, il primo cittadino rappresentante di tutti i cittadini di Messina ha smascherato ogni violenza, ha denunciato la guerra come crimine contro l'umanita', ha messo in luce la cosa decisiva, il vero dovere, l'assoluta ed irrefutabile necessita': che devono cessare tutte le guerre, che devono cessare tutte le uccisioni, e quindi che devono essere aboliti tutti gli eserciti, che devono scomparire tutte le armi; ovvero ha espresso la consapevolezza dirimente, il riconoscimento ineludibile, il fondamento della civile convivenza, dell'unica civilta': che vi e' una sola umanita', che ogni essere umano ha diritto a vivere, che ogni persona ha ed e' un valore infinito, che il primo dovere e' la solidarieta'.

*

2. Cio' che ha dato straordinario rilievo all'intervento del sindaco di Messina era il fatto che egli rappresentasse la sua citta' e fosse cola' il piu' autorevole rappresentante dell'ordinamento giuridico democratico, dello stato italiano retto dalla Costituzione repubblicana e nato dalla Resistenza antifascista; il fatto quindi che in quella circostanza fosse la piu' autorevole personalita' istituzionale presente: e che abbia saputo rappresentare nel modo piu' degno ed autentico il popolo di Messina, il popolo italiano, l'umanita'.

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3. Finalmente almeno a Messina la cerimonia istituzionale del 4 novembre e' divenuta quello che dovrebbe sempre essere: memoria delle vittime e giuramento nel loro nome ad adoperarsi sempre, concretamente, coerentemente, per salvare le vite: opponendosi a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le omissioni di soccorso, a tutte le violenze: affermando la nonviolenza come fondamento - sia di diritto che di fatto - della civilta' umana, della legalita', della convivenza.

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4. Dobbiamo ora premere su tutti gli altri sindaci italiani, ed in primis su quelli che aderiscono al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, quelli che aderiscono alla Rete dei Comuni virtuosi, quelli che aderiscono all'associazione degli enti locali collegati alla rete antimafia di Libera, quelli che aderiscono alle tante altre forme associative degli enti locali persuasamente impegnati per la Costituzione che ripudia la guerra, ed insomma dobbiamo premere su tutti i sindaci e su tutti gli enti locali affinche' il prossimo anno tutti i sindaci, tutti i rappresentanti istituzionali, il 4 novembre cessino di essere subalterni alla retorica infame dei poteri assassini, cessino di essere complici dell'oscena, macabra, ignobile festa delle armi e degli armigeri uccisori, e facciano finalmente delle celebrazioni istituzionali del 4 novembre commemorazioni adeguate al giorno del lutto per tutte le vittime di tutte le guerre, facciano finalmente del 4 novembre il giorno dell'affermazione nitida ed intransigente dell'impegno ad adempiere il compito indicato dalla Costituzione della Repubblica Italiana che, come recita lapidario e luminoso l'incipit dell'articolo 11, "ripudia la guerra".

*

5. Ma contemporaneamente, congiuntamente, contestualmente, e soprattutto, dobbiamo rilanciare l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele": poiche' laddove non si ha ancora una rappresentanza istituzionale persuasa del bene, fedele alla Costituzione ed all'umanita', bisogna costruire dal basso il vero 4 novembre dalla parte delle vittime contro tutte le uccisioni e quindi contro tutti gli strumenti e gli apparati assassini: sostituendo le commemorazioni nonviolente alla scellerata festa dei poteri assassini, dei mandanti, degli esecutori e dei complici delle stragi.

Costruire dal basso l'alternativa nonviolenta ed intanto premere per spostare i rappresentanti istituzionali: praticare la democrazia e promuovere la legalita', agire la nonviolenza e risvegliare con adeguata maieutica le coscienze e le intelligenze di tutte le persone, convocare le istituzioni democratiche alle loro responsabilita' ed essere frattanto noi voce veritiera del popolo italiano.

Come abbiamo scritto nell'appello che da anni promuove l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele": "... il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni. (...) solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani".

*

6. Ed al termine di un lungo percorso di presa di coscienza e di richiamo delle istituzioni al rispetto della Costituzione, dello Statuto delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti umani, si dovra' giungere ad una legge che lavi il 4 novembre dalla scandalosa macchia della "festa" della macchina bellica e dello stolto sciovinismo, e ne riconosca e sancisca anche in termini legislativi l'obiettiva realta' di ricordo della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale, di memoria addolorata di tutte le vittime, di impegno concreto e coerente per la pace che salva le vite.

*

7. Vi e' una poesia di Primo Levi che abbiamo frequentemente letto, anche dinanzi ai sacelli delle vittime della guerra il 4 novembre; essa s'intitola "La bambina di Pompei", e recita cosi':

 

Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra

Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna

Che ti sei stretta convulsamente a tua madre

Quasi volessi ripenetrare in lei

Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.

Invano, perche' l'aria volta in veleno

E' filtrata a cercarti per le finestre serrate

Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti

Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.

Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata

A incarcerare per sempre codeste membra gentili.

Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,

Agonia senza fine, terribile testimonianza

Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.

Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,

Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura

Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:

La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,

La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.

Nulla rimane della scolara di Hiroshima,

Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,

Vittima sacrificata sull'altare della paura.

Potenti della terra padroni di nuovi veleni,

Tristi custodi segreti del tuono definitivo,

Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.

Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.

 

Ed un'altra poesia di Primo Levi abbiamo letto sovente dinanzi ai sacelli delle vittime della guerra il 4 novembre, intitolata "Canto dei morti invano":

 

Sedete e contrattate

A vostra voglia, vecchie volpi argentate.

Vi mureremo in un palazzo splendido

Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco

Purche' trattiate e contrattiate

Le vite dei vostri figli e le vostre.

Che tutta la sapienza del creato

Converga a benedire le vostre menti

E vi guidi nel labirinto.

Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,

L'esercito dei morti invano,

Noi della Marna e di Montecassino

Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:

E saranno con noi

I lebbrosi e i tracomatosi,

Gli scomparsi di Buenos Aires,

I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia,

I patteggiati di Praga,

Gli esangui di Calcutta,

Gl'innocenti straziati a Bologna.

Guai a voi se uscirete discordi:

Sarete stretti dal nostro abbraccio.

Siamo invincibili perche' siamo i vinti.

Invulnerabili perche' gia' spenti:

Noi ridiamo dei vostri missili.

Sedete e contrattate

Finche' la lingua vi si secchi:

Se dureranno il danno e la vergogna

Vi annegheremo nella nostra putredine.

*

8. Il 4 novembre cessi di essere abominevole ed usurpatrice orgia dei poteri assassini, eruzione di barbarie sciovinista e militarista; il 4 novembre deve essere quello che effettualmente e': un giorno di lutto per le vittime della guerra, e quindi un giorno di impegno affinche' non vi siano altre vittime, non vi siano piu' guerre, non vi siano piu' uccisioni.

Il lutto resta lutto e non puo' mai essere festa; il 4 novembre resta il giorno del ricordo delle vittime dell'"inutile strage". Ogni guerra e' un'inutile strage, ogni vittima ha il volto di Abele.

L'umanita' chiede pace, disarmo smilitarizzazione; l'umanita' chiede difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; l'umanita' chiede rispetto e protezione dell'intero mondo vivente patria comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

9. Dal profondo del cuore un ringraziamento a Renato Accorinti, sindaco di Messina, amico della nonviolenza, che il 4 novembre ha saputo porsi all'ascolto delle vittime, ed ha saputo essere voce dell'Italia democratica ed antifascista, voce dell'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

La nonviolenza e' in cammino.

 

2. INIZIATIVE. SCRIVIAMO A RENATO ACCORINTI PER RINGRAZIARLO. UNA PROPOSTA ALLE PERSONE IMPEGNATE CONTRO LA GUERRA E CONTRO LE UCCISIONI

 

Crediamo che sia una buona cosa scrivere lettere di ringraziamento e sostegno al sindaco di Messina Renato Accorinti per il luminoso intervento svolto il 4 novembre 2013 nel corso della celebrazione istituzionale tenutasi in quella citta', intervento in cui ricordando l'indimenticabile motto di Sandro Pertini ("Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame") e l'articolo 11 della Costituzione ("L'Italia ripudia la guerra") ha invitato con parole di verita' all'impegno contro tutte le guerre e le uccisioni, per il disarmo, per la pace e la fratellanza fra tutti gli esseri umani. Al discorso il sindaco ha poi accompagnato lo spiegamento della bandiera della pace su cui erano scritte le parole di Pertini e della Costituzione.

Crediamo inoltre che sia una buona cosa inviare copia di queste lettere, o altre del medesimo contenuto, anche ai mass-media locali e nazionali affinche' valorizzino il profetico gesto del primo cittadino di Messina.

E lettere analoghe suggeriamo di inviare a ministri, parlamentari ed amministratori locali di tutta Italia (gli altri sindaci in primo luogo) affinche' dal sindaco messinese prendano esempio e si adoperino anch'essi contro la guerra, per il disarmo, per salvare le vite.

Ringraziare Renato Accorinti ci sembra dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, di ogni associazione e movimento democratici, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Indichiamo alcuni indirizzi di posta elettronica utilizzabili per scrivere al sindaco di Messina: renato.accorinti at comune.messina.it; ufficiogabinetto at comune.messina.it; silvana.mondello at comune.messina.it; segreteriasindaco at comune.messina.it; giovanni.bruno at comune.messina.it; urp at comune.messina.it; stampa at cittadimessina.it; vicesegreteriagenerale at comune.messina.it; staff at renatoaccorintisindaco.it

 

3. INCONTRI. RICORDATO A VITERBO GIORGIO LA PIRA NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA. I PARTECIPANTI RINGRAZIANO IL SINDACO DI MESSINA RENATO ACCORINTI

 

Nell'anniversario della scomparsa avvenuta nel 1977, si e' svolta martedi' 5 novembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Giorgio La Pira, il sindaco di Firenze strenuo promotore della pace e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Giorgio la Pira nacque a Pozzallo il 9 gennaio 1904, ed e' deceduto a Firenze il 5 novembre 1977. Antifascista, costituente, parlamentare, sindaco di Firenze; profonda coscienza religiosa, impegnato in rilevanti iniziative di pace e di solidarieta', fu luminoso esempio di impegno morale e civile.

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Le persone amiche della nonviolenza partecipanti all'incontro, ricordando La Pira come uno dei maestri piu' grandi della nonviolenza in cammino, hanno espresso altresi' gratitudine e solidarieta' al sindaco di Messina, Renato Accorinti, che postosi alla sequela dell'impegno e del messaggio di pace e di nonviolenza che fu anche di La Pira, ha ieri celebrato degnamente la ricorrenza della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale invocando pace, disarmo, fraternita', rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. INCONTRI. "CULTURA, SOCIETA', NORMA GIURIDICA". UN INCONTRO DI STUDIO CON PAOLO ARENA A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 5 novembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Cultura, societa', norma giuridica: un approccio unitario, dialettico ed articolato alla sociologia generale, l'economia politica, la giurisprudenza" con la partecipazione di Paolo Arena.

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Una breve notizia su Paolo Arena

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali e comunicazioni di massa, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

5. INIZIATIVE. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

6. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1448 del 6 novembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

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