Nonviolenza. Femminile plurale. 436



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 436 del 21 luglio 2013

 

In questo numero:

1. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

2. Ricordato Nuto Revelli a Viterbo

 

1. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcune settimane fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

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Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

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Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

2. INCONTRI. RICORDATO NUTO REVELLI A VITERBO

 

Si e' svolto domenica 21 luglio 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in memoria di Nuto Revelli, di cui ricorre l'anniversario della nascita (Cuneo, 21 luglio 1919).

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Nuto Revelli e' nato a Cuneo nel 1919 ed e' scomparso nel 2004; ufficiale degli alpini nella tragedia della campagna di Russia, eroe della Resistenza, testimone della cultura contadina e delle sofferenze delle classi popolari in guerra e in pace. Nelle sue opere una grande testimonianza storica, un lucido impegno civile, e una limpida guida morale. Opere di Nuto Revelli: La guerra dei poveri, La strada del davai, Mai tardi, L'ultimo fronte, Il mondo dei vinti, L'anello forte, Il disperso di Marburg, Il prete giusto, Le due guerre, tutti pubblicati presso Einaudi. Opere su Nuto Revelli: AA. VV., Memorie di vita e di Resistenza. Ricordi di Nuto Revelli 1919-2004, Nuova Iniziativa Editoriale - L'Unita', Roma 2004.

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalle opere dell'eroe della Resistenza e grande memorialista, storico, ricercatore e testimone della cultura popolare.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha osservato: "E' immensa la gratitudine che ogni oppositore della guerra e del fascismo, ogni persona impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani, ogni persona amica della nonviolenza, prova per Nuto Revelli. Forse nessuno meglio di lui ha saputo raccontare l'orribile verita' della guerra e del fascismo, recando la propria straordinaria testimonianza e salvando e tramandando quelle altrui. E forse nessuno meglio di lui ha saputo tenacemente, empaticamente, lucidamente ricercare, raccogliere, ascoltare ed infine far conoscere la testimonianza, la voce e il volto delle vittime, ed ha saputo restituire ad esse il valore di una resistenza che continua, il valore di una lotta per la dignita' contro la violenza che disumanizza e annienta, il valore del bene incarnato in umane esistenze che si oppongono al male, persone che si battono per salvare le vite e il mondo, la civilta' e la storia, gli affetti e la memoria, il legame umano che si realizza in scelte di responsabilita' e solidarieta', di amore per il prossimo. Nuto Revelli e' stato testimone autentico dell'esperienza della menzogna e della violenza fascista, della criminale follia della guerra, del dolore che affratella e della Resistenza che riscatta e libera e schiude una vita finalmente degna; e' stato ricercatore e studioso, ascoltatore e trascrittore sensibilissimo ed acutissimo delle vite dolorose e generose delle oppresse e degli oppressi - ricercatore e studioso al di fuori di ogni specialismo e di ogni accademia, e quindi piu' grande antropologo, piu' grande sociologo, piu' grande psicologo, piu' grande politologo e compiuto moralista; e' stato scrittore di classica misura e perfetto nitore nel narrare le esperienze proprie e le altrui con un linguaggio fondato sull'ascolto sincero, sulla ricerca dell'essenziale, sull'adesione al vero e al giusto, privo di ogni retorica e di ogni zavorra; e' stato uno dei nostri maestri maggiori: come eroe della Resistenza, come cronista del mondo dei vinti, come irriducibile combattente per la causa dell'umanita', che e' la causa della verita', della giustizia, del riconoscimento dell'umanita' di ogni essere umano, del soccorso fraterno ad ogni essere umano recato. E' anche nel riferimento alle sue esperienze e alle sue riflessioni, alle sue dialogiche ricerche ed alla sua lotta costante contro ogni oppressione e contro ogni mistificazione, che in piena coscienza sosteniamo che la nonviolenza e' la Resistenza che continua, che la nonviolenza e' l'antifascismo vivente in cammino ed in lotta per una societa' universale di persone libere ed eguali in diritti, responsabili e solidali. Come Primo Levi, come Vittorio Emanuele Giuntella, come Danilo Dolci, come Laura Conti, come tante e tanti che difesero l'umanita' lottando contro la violenza piu' disumana, Nuto Revelli ci lascia un'eredita' impegnativa: il dovere di continuarne la lotta fedeli alla sua e alla loro testimonianza, il dovere di lottare senza sosta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' in cammino".

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I partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta' e per i diritti:

a) all'iniziativa contro i cacciabombardieri F-35 e le navi da guerra del programma Fremm; iniziativa che deve proseguire anche dopo lo sciagurato voto del Senato il 16 luglio;

b) all'iniziativa per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;

c) all'appello allo sciopero delle donne contro il femminicidio, ed alla richiesta che siano immediatamente concretamente realizzate tutte le iniziative adeguate contro la violenza sulle donne previste dalla Convenzione di Istanbul recentemente ratificata all'unanimita' dal parlamento italiano;

d) all'appello per l'asilo ad Edward Snowden;

e) alla richiesta di liberazione di Bradley Manning;

f) all'impegno affinche' siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti: ed in particolare affinche':

- sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica";

- cessi la persecuzione dei migranti;

- sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'";

- siano aboliti i campi di concentramento;

- siano abolite le deportazioni;

- cessi la schiavitu';

- sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera;

- sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

I partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso profonda gratitudine e persuasa solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge e pieno sostegno al suo impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ugualmente hanno espresso gratitudine e solidarieta' anche alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e formulato l'auspicio che essa possa essere la prossima Presidente della Repubblica.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 436 del 21 luglio 2013

 

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