Archivi. 190



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 190 del 6 maggio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di aprile 2013 (parte prima)

2. Lo scandalo

3. L'unica politica degna

4. Mi sembra scandaloso

5.  Ugo Vetere

6. Per amor di verita', ovvero: l'amnesia degli imbroglioni

7. Ricordato Jean Goss a Viterbo

8. Nella Giornata mondiale contro le mine

9. In memoria di Martin Luther King nell'anniversario dell'uccisione

10. Giovanni Invernizzi

11. Mentre i prominenti

12. Il signor presidente, le tre destre ed il centrosinistra dimezzato (con una quisquiliuccia in cauda)

13. Senza stancarsi di dirlo

14. "La riflessione di Norberto Bobbio sulla democrazia, la pace, i diritti umani". Un incontro di studio a Viterbo

15. Francesco Lombardi Mantovani

16. Cessi la guerra in Afghanistan

17. Damiano Damiani

18. Ravi Shankar

19. Giovanna Strich

20. Sergio Toppi

21. In memoria delle vittime della Shoah

22. Mentre infuriano guerra e razzismo, mentre continua la devastazione della biosfera

23. A Viterbo la lobby di estrema destra del mega-aeroporto ci riprova

24. "Pacem in terris". Un incontro a Viterbo

25. In ricordo di Primo Mazzolari

26. Il governo Monti colpisce ancora

27. "Tu non uccidere". Commemorato Primo Mazzolari a Viterbo

28. Un buon Presidente della Repubblica

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2013 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2013.

 

2. LO SCANDALO

 

Lo scandalo della guerra.

Lo scandalo del razzismo.

E lo scandalo dell'indifferenza mentre degli esseri umani vengono perseguitati ed uccisi.

*

Ripetiamolo ancora una volta cio' che occorre subito fare:

1. cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti;

2. siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

 

3. L'UNICA POLITICA DEGNA

 

E' quella che fa cessare le guerre e le persecuzioni.

E' quella che si oppone a tutte le uccisioni.

E' quella della smilitarizzazione e del disarmo.

E' quella della difesa intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

E' quella della difesa intransigente della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

L'unica politica degna e' quella della nonviolenza in cammino.

 

4. MI SEMBRA SCANDALOSO

 

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con programmi e candidati a sindaco di destra, ovvero complici del regime dello sfruttamento e della corruzione, complici del sistema della violenza e della rapina.

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con programmi che riproducono ideologie consustanziali o subalterne al disordine costituito e alla violenza dei potenti.

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con programmi che ignorano ovvero occultano elementi decisivi della situazione viterbese, e che quindi si apprestano a riprodurre o favoreggiare le stesse logiche e condotte che hanno saccheggiato, depauperato e asservito la citta', il territorio, la comunita'.

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con candidati a sindaco che sono stati lungamente inerti o complici mentre il criminale sistema di potere devastava questa terra e questa comunita'.

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con candidati a sindaco che per anni ed anni non hanno saputo dire una parola di verita' o fare un gesto di impegno contro la guerra e contro il razzismo, contro il regime della corruzione e contro i poteri criminali, in difesa della civilta' e della dignita' umana, in difesa della biosfera e dei diritti delle oppresse e degli oppressi.

Mi sembra scandaloso il fatto che alle elezioni comunali di Viterbo si presentino pressoche' solo liste con programmi e candidati a sindaco che occultano la questione decisiva: la violenza del sistema fondato sull'accumulazione del capitale e sullo sfrenato consumismo, che irreversibilmente devasta e distrugge vite umane e natura - e conseguentemente inoltre nega un mondo abitabile e una vita degna alle generazioni future.

E detto tutto questo, mi sembra ancor piu' necessario che alle elezioni comunali di Viterbo si presenti anche almeno una lista di sinistra con un programma di sinistra e una persona candidata a sindaco di sinistra. Che rivendichi l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e il dovere di ogni persona di recare aiuto a tutte le altre. Che ascolti, rappresenti, organizzi e chiami all'impegno l'altra Viterbo: la Viterbo delle sfruttate e degli sfruttati, delle oppresse e degli oppressi, delle persone oneste e generose, delle classi lavoratrici; che chiami alla lotta per la giustizia e per la solidarieta', per la civilta' contro la barbarie, per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Dixi et salvavi animam meam (che, come ognun sa, e' la formula di congedo con cui Karl Marx conclude la sua Critica al programma di Gotha).

 

5. UGO VETERE

 

Prese parte alla Resistenza, fu sindaco comunista di Roma.

Le volte che mi e' capitato di incontrarlo sempre ne trassi l'impressione di una persona onesta, una persona degna.

Cosi' lo ricordo, cosi' lo saluto.

 

6. PER AMOR DI VERITA', OVVERO: L'AMNESIA DEGLI IMBROGLIONI

 

"Contro la menzogna bisogna lottare non solo per la sua intrinseca immoralita', ma per i suoi effetti distruttivi proprio dello spazio della politica" (Stefano Rodota', Elogio del moralismo, 2013, p. 72)

*

E' sconcertante e ripugnante che in vista delle imminenti elezioni comunali a Viterbo pretendano di presentarsi come difensori del termalismo proprio gli stessi messeri che volevano devastare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame realizzandovi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.

Sconfitti dalla lotta popolare nonviolenta che ha salvato il Bulicame, oggi quegli Attila in sedicesimo cercano di occultare le loro malefatte e pretendono di turlupinare, frodare e derubare del voto ancora una volta la cittadinanza.

Ma cos'altro ci si puo' attendere da personaggi che non fanno mistero di essere nostalgici dell'olio di ricino e del passo dell'oca, razzisti e guerrafondai, longevi complici del regime della corruzione e dell'eversione dall'alto berlusconiana, ammiratori della barbarie e patrocinatori di ignobili reati?

*

Che simili personaggi mai piu' governino questa martoriata citta'.

Ed affinche' le loro reiterate manovre non usufruiscano della narcosi ovvero dell'amnesia su cui evidentemente fanno affidamento, ricordiamo una volta ancora cio' che non deve essere dimenticato: ovvero che "la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita. E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio".

*

"E questo sia suggel ch'ogn'omo sganni" (Dante, Inf., XIX, 21)

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 2 aprile 2013

 

7. RICORDATO JEAN GOSS A VITERBO

 

Nell'anniversario del decesso avvenuto il 3 aprile 1991, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha ricordato Jean Goss, una delle maggiori figure della nonviolenza, la mattina di mercoledi' 3 aprile 2013 con un incontro di testimonianza e di riflessione.

Jean Goss (1912-1991), insieme alla moglie Hildegard Mayr (nata nel 1930 e tuttora vivente), e' stato segretario itinerante del Movimento Internazionale della Riconciliazione (in sigla: Mir) e partecipe e suscitatore di numerose esperienze di azione liberatrice nonviolenta in varie parti del mondo.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti, discorsi e colloqui di Jean Goss e di Hildegard Mayr.

L'incontro si e' concluso naturalmente con l'esortazione a proseguire - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - la lotta contro tutte le violenze, per difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

"Nel ricordo di Jean Goss - ha concluso il responsabile della struttura nonviolenta viterbese - in particolare oggi in Italia occorre innanzitutto proseguire ed intensificare l'azione nonviolenta affinche' cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti, ed affinche' siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti. Salvare le vite umane e' il primo dovere di ogni persona decente. Opporsi a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni e' il primo compito della buona morale e della buona politica. Scegliere la nonviolenza significa agire concretamente in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani - comprese le generazioni future - e per la salvaguardia della biosfera casa comune dell'umanita' intera. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

8. NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LE MINE

 

Da anni l'Onu ha dichiarato il 4 aprile "Giornata mondiale contro le mine" e sollecita l'impegno di tutti i paesi per la messa al bando di queste armi.

In questa giornata e' giusto e necessario non solo sostenere l'iniziativa contro le mine, ma anche ribadire la necessita' dell'impegno di tutti i paesi e di tutte le persone di volonta' buona contro tutte le guerre, tutti gli eserciti, tutte le armi.

Tutte le armi uccidono.

Solo la pace salva le vite. Solo la pace rispetta i diritti umani. Solo la pace costruisce la giustizia.

Vi e' una sola umanita' ed un'unica biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Pace, smilitarizzazione, disarmo. L'unica politica adeguata ai compiti dell'ora e' la scelta della nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. IN MEMORIA DI MARTIN LUTHER KING NELL'ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE

 

Si e' svolto giovedi' 4 aprile 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in memoria di Martin Luther King nell'anniversario dell'uccisione avvenuta il 4 aprile 1968.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti e discorsi del grande testimone della nonviolenza, simbolo della lotta contro il razzismo e per la dignita' umana.

*

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riassunto conclusivamente alcuni dei temi fondamentali dell'operato di Martin Luther King e li ha messi in relazione con i compiti attuali delle persone amiche della nonviolenza impegnate per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera.

La lotta nonviolenta contro il razzismo, ovvero in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, consapevoli dell'unita' del genere umano e della sua concreta esistenza incarnata nei singoli esseri umani tutti uniti dal reciproco dovere di riconoscersi ed offrirsi liberta', giustizia, solidarieta'.

La lotta nonviolenta contro la guerra. Lotta contro la guerra che e' anche lotta contro il totalitarismo e contro l'imperialismo, contro il militarismo e il riarmo, contro tutte le uccisioni, le persecuzioni, le oppressioni.

E quindi anche la lotta nonviolenta contro le ingiustizie sociali, l'oppressione di classe, lo sfruttamento distruttivo delle persone e della natura.

La scelta della nonviolenza quindi come nesso tra morale e politica, e tra ragione e persuasione, tra analisi concreta della situazione concreta e fiducia nella possibilita' di cambiare, di affermare il bene contro il male.

La riflessione e la testimonianza di Martin Luther King, come quelle di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela, di Aldo Capitini e di Danilo Dolci, di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Virginia Woolf e di Simone Weil, ed oggi ancora di Vandana Shiva, ci sostengono nell'indispensabile impegno odierno contro il razzismo in Italia e in Europa, e contro l'apartheid planetario; nell'indispensabile impegno odierno contro la guerra, gli eserciti e le armi, contro tutte le uccisioni, le persecuzioni, le devastazioni; nell'indispensabile impegno odierno contro l'onnidistruttivo ed apocalittico "modello di sviluppo" della insostenibile crescita illimitata, della sanguinaria massimizzazione del profitto, del consumismo sfrenato ed onnidivoratore.

E traducendo hic et nunc in impegni concreti quella testimonianza e quell'appello: occorre impegnarsi innanzitutto affinche' cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti; ed occorre impegnarsi innanzitutto affinche' siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

L'esempio di Martin Luther King ci sostiene e ci conforta nell'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, nell'impegno in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera; ci sostiene e ci conforta nella costruzione dell'alternativa nonviolenta.

Solo la nonviolenza invera gli impegni della Costituzione della Repubblica Italiana; solo la nonviolenza invera gli impegni della Dichiarazione universale dei diritti umani; solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. GIOVANNI INVERNIZZI

 

Perche' un'aria non avvelenata

potessimo respirare tutti

tutta la vita lotto' Giovanni

Invernizzi che ora ci ha lasciato.

 

11. MENTRE I PROMINENTI

 

Mentre i prominenti proseguono nel loro autoreferenziale teatro dell'assurdo e della crudelta', e madama l'opinione pubblica assiste tramortita e ipnotizzata, le loro concrete umane vittime continuano brutalmente a morire.

Societa' della rapina e dello spettacolo, e vite di scarto e massacri.

*

E ripetiamolo una volta ancora cio' che subito occorre fare:

1. che cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti;

2. che siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

*

La sola politica decente e' quella che salva le vite.

La sola risorsa che l'umanita' ha a disposizione e' la scelta della nonviolenza.

 

12. Il SIGNOR PRESIDENTE, LE TRE DESTRE ED IL CENTROSINISTRA DIMEZZATO (CON UNA QUISQUILIUCCIA IN CAUDA)

 

Il Signor Presidente e il suo cilindro

Dobbiamo proprio scrivere cio' che e' ovvio? L'operazione compiuta dal Signor Presidente, di cui si coglie agevolmente la furberia ovvero la malizia, e' semplicemente inammissibile, nel metodo, nel merito, negli esiti.

Innanzitutto perche' mantiene al governo quel governo Monti che e' stato peggio che sfiduciato dalle Camere: e' stato annichilito dal voto. E giustamente annichilito, giacche' la sua politica e' stata tutta a vantaggio del capitale finanziario e del regime della corruzione, tutta ai danni delle classi sociali sfruttate ed oppresse. Prorogare quel governo di vampiri equivale a violare nel modo piu' subdolo e piu' scellerato la volonta' popolare espressa dal voto, almeno in questo chiarissima. Per non dire della pubblica decenza.

Poi perche' attraverso il coniglio decemvirale cavato dal cilindro intende palesemente cercar di precostituire: a) un cosiddetto "programma di governo" che se sara' frutto di quei personaggi lottizzati col bilancino e - con una sola eccezione o due a far da paravento - tutti rappresentativi di logiche inaccettabili (e non pochi di pratiche innominabili), ebbene, sara' l'ennesima squallida scempiaggine, o peggio, molto peggio; b) un'ipotesi di alleanza secondo i desiderata berlusconiani, che sarebbe peggio, molto peggio del peggio.

Infine: perche' scardinando le normali procedure democratiche favoreggia il fascismo che gia' sta dilagando per conto suo - anche grazie a talune precedenti scelte dello stesso Signor Presidente che promosse ed avallo' infami misure razziste palesemente incostituzionali (a cominciare dai campi di concentramento per i migranti, che sono una trovata nazista della legge Turco-Napolitano), e che giammai si oppose alla guerra cui l'Italia criminalmente e sanguinariamente continua a partecipare in palese violazione dell'art. 11 della Costituzione.

Vivissime congratulazioni, Signor il Presidente.

*

Legittima una preoccupazione

Ora, so bene anch'io che vi e' il drammatico rischio che nuove elezioni politiche anticipate (scilicet: immediatamente successive all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica) possano dare la vittoria al golpe berlusconiano. E ne rabbrividisco: siamo appena scampati a questo esito in febbraio, e tentare di nuovo la sorte ben a ragione potrebbe sembrare un'audacia suicida.

Ma occorre che il parlamento eletto si assuma le sue responsabilita': e che si esprima su una proposta di governo formulata dalla coalizione che ha vinto le elezioni. Piaccia o non piaccia le elezioni di febbraio per fortuna sono state vinte dalla coalizione guidata da Bersani, e ad essa incombe l'onere di formulare una proposta di governo e andare alla verifica delle Camere.

E qualora l'esito sia che un governo democratico su posizioni democratiche non sia possibile poiche' le tre estreme destre golpiste (la berlusconiana, la montiana e la grillina) lo impediscono, ebbene, allora occorre tornare al voto, e che - per cosi' dire - anche l'elettorato si assuma le sue di responsabilita'.

*

Del resto

Del resto credo anche che non si possa escludere che nuove elezioni possano favorire la fine di equivoci scandalosi come quello in cui sono piombate tante persone che hanno votato per Grillo sperando che rappresentasse una posizione di alternativa democratica e che solo dopo si sono accorte di quello che era gia' del tutto evidente: che fin dal primo "Vaffa-Day" non si tratta piu' di un simpatico ancorche' rozzo e volgare comico che tra molti spropositi talora dice anche alcune cose ragionevoli, ma di un politicante totalitario alla guida di una setta irrazionalista e reazionaria, ennesima metamorfosi - come il berlusconismo, del resto - della destra eversiva italiana come l'abbiamo conosciuta nel Novecento.

E' ragionevole supporre che una parte forse anche consistente del suo elettorato di febbraio (e naturalmente finanche degli stessi suoi eletti in Parlamento per grazia ricevuta dal capo - tra i quali evidentemente non mancheranno anche alcune ingenuissime brave persone) totalitaria non sia, e presa coscienza dell'errore fatto non voglia ripeterlo. Quella parte di elettorato di persone decenti che si e' ingannata una volta ma ha avuto poi modo di avvedersene potrebbe allora votare forse anche per un'alternativa democratica, sempre che una coalizione o una lista per un'alternativa democratica si presenti.

*

E forse

E forse nuove elezioni potrebbero essere l'occasione per fare finalmente quella lista della sinistra della nonviolenza, femminista ed ecologista, socialista e libertaria, alla quale potrebbe votare con piena convinzione anche chi - come l'estensore di queste righe - ormai da vent'anni e' costretto a votare (quando e' possibile, e non sempre lo e' stato) sempre e solo per evitare il peggio e turandosi il naso: come in queste ultime elezioni di febbraio, in cui e' stato necessario votare per l'unica forza almeno nominalmente - e quasi solo nominalmente - di sinistra (o meglio: non troppo supina alla destra) nella coalizione di Bersani per impedire il trionfo della destra estremista e golpista di Berlusconi.

Occorre lavorare alla lista della sinistra della nonviolenza: lo dicevamo gia' nel 2008: non esserci riusciti allora, ci ha portato anche a questo presente disastro frutto delle elezioni di febbraio in cui in mancanza di un'alternativa di sinistra adeguata (che certo non era il quadriciclo di partitini tartufeschi con appiccicato sopra il nome di un magistrato tanto ingenuo quanto fatuo) con somma facilita' hanno prevalso le destre estremiste e golpiste (poiche' in verita' cumulando i voti berlusconiani con quelli montiani e con quelli grillini e' proprio la destra estremista e golpista che ha prevalso - e solo il fatto che sono stati costretti a presentarsi divisi ed in antagonismo tra loro ha consentito fortunatamente la vittoria elettorale di stretta misura della coalizione non fascista di Bersani).

*

Ergo la quisquiliuccia

Cosa consegue da questa rozza concione? Che occorre prepararsi a nuove elezioni. Che occorre costruire un fronte ampio per la democrazia - con un programma fondato sulla Costituzione repubblicana e sulla Dichiarazione universale dei diritti umani prese finalmente sul serio - in grado di sconfiggere il blocco berlusconano. Che occorre preparare la lista della sinistra della nonviolenza che di tale fronte ampio democratico sia nitido, trainante, decisivo elemento.

 

13. SENZA STANCARSI DI DIRLO

 

La cosa piu' necessaria ed urgente e' opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni.

Il primo impegno di una politica decente e' la lotta contro la guerra e il razzismo.

*

Cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti.

Siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

 

14. "LA RIFLESSIONE DI NORBERTO BOBBIO SULLA DEMOCRAZIA, LA PACE, I DIRITTI UMANI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto sabato 6 aprile 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "La riflessione di Norberto Bobbio sulla democrazia, la pace, i diritti umani".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati brani da varie opere del grande intellettuale democratico scomparso nel 2004.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha rievocato con commozione un ricordo personale di Bobbio "maestro di rigore intellettuale e morale, limpido esempio di impegno civile, persona generosa e sollecita del pubblico bene e dei diritti di ogni essere umano, ascoltatore sempre attento delle altrui ragioni, acuto smascheratore di menzogne e sopraffazioni, militante della sinistra migliore, fedele alla lezione gobettiana e rosselliana".

 

15. FRANCESCO LOMBARDI MANTOVANI

 

E' deceduto nel dicembre scorso

il nostro compagno nonviolento

Francesco Lombardi Mantovani.

 

In una vita sola

quante generose luminose esperienze

di lotta e di solidarieta'.

 

La sua memoria restera' nel cuore

dell'internazionale futura umanita'.

 

16. CESSI LA GUERRA IN AFGHANISTAN

 

Oltre un decennio di stragi. Un orrore infinito. E' la guerra afgana cui anche l'Italia illegalmente, criminalmente prende parte, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione.

Oltre un decennio di stragi. Un orrore infinito. E nel gran chiacchiericcio della politica politicante non se ne parla neppure.

Oltre un decennio di stragi. Un orrore infinito. Ed occorre ancora una volta chiamare all'impegno per far cessare la guerra, per salvare le vite.

Cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti.

E si adoperi finalmente l'Italia per la pace, la smilitarizzazione, il disarmo, e per recare aiuti umanitari con modalita' rigorosamente disarmate e nonviolente.

Lo chiediamo una volta di piu', dinanzi all'ennesima strage.

 

17. DAMIANO DAMIANI

 

Del cinema italiano di impegno civile Damiamo Damiani e' stato uno dei protagonisti.

Ha anche altri meriti la sua vasta filmografia; ma questo mi sembra imprescindibile.

 

18. RAVI SHANKAR

 

Dire Ravi Shankar e' dire l'incanto del sitar.

Era nato a Varanasi il 7 aprile 1920, e' deceduto a San Diego l'11 dicembre 2012.

Tese un arco tra India e America, e su quel ponte molte camminarono idee e persone.

Passati gli anni dell'appropriazione consumista, resta la musica grande, la musica vera.

 

19. GIOVANNA STRICH

 

E' deceduta in dicembre a Viterbo Giovanna Strich.

Era nata a Duesseldorf nel 1923, infanzia berlinese, la sua famiglia - di origine ebraica, la madre artista allieva di Oskar Kokoschka, il padre militante spartachista e poi quadro comunista - aveva abbandonato la Germania quando i nazisti presero il potere, e lei era cresciuta a Mosca, e ancora giovinetta aveva contribuito tra i partigiani e al fronte alla lotta dell'umanita' contro il nazifascismo. Fu poi docente di storia e tornata in Germania collaboro' all'edizione tedesca delle opere di Lenin. Sposo' un militante comunista viterbese, Assuero Ginebri, conosciuto a un incontro di delegazioni internazionali nella Ddr, e si trasferi' in Italia. A Viterbo fu autorevole dirigente politica e apprezzata pubblica amministratrice di grande rigore morale. Alcuni anni fa pubblico' un libro di memorie di considerevole valore.

Era persona di profonda cultura, di grande riserbo ed appassionata sincerita', di humour acuto e controllatissimo, di adamantina onesta'.

 

20. SERGIO TOPPI

 

Il 21 agosto 2012 e' deceduto a Milano, dove era nato nel 1932, Sergio Toppi.

Artista e narratore per immagini, con Pratt, Battaglia, Crepax, e' stato uno degli autori maggiori di letteratura disegnata in Italia.

 

21. IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA SHOAH

[Il seguente intervento e' stato diffuso ieri, 8 aprile 2013, dal responsbaile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo]

 

Ricorre oggi la Giornata del ricordo della Shoah (Yom HaShoah) che cade il ventisettesimo giorno del mese di nisan del calendario ebraico.

Insieme alla data del 27 gennaio e' uno dei giorni che convocano l'umanita' a un lutto immedicabile, a una meditazione profonda e ad un'autentica assunzione di responsabilita'.

La memoria della Shoah sia l'antidoto ad ogni complicita' col male.

La memoria della Shoah sia l'appello alla lotta diuturna contro la violenza, la menzogna, l'indifferenza.

Il ricordo delle vittime della Shoah ci chiama a un impegno morale e politico ineludibile: l'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

E' compito di ogni persona di volonta' buona e di ogni ordinamento giuridico democratico contrastare ogni uccisione ed ogni persecuzione.

E' compito di ogni persona di volonta' buona e di ogni ordinamento giuridico democratico recare aiuto ad ogni essere umano.

Vi e' una sola umanita'.

 

22. MENTRE INFURIANO GUERRA E RAZZISMO, MENTRE CONTINUA LA DEVASTAZIONE DELLA BIOSFERA

 

Mentre infuriano guerra e razzismo, mentre continua la devastazione della biosfera, mentre violenze inaudite vengono ovunque perpetrate contro gli esseri umani ed il mondo vivente, in Italia prosegue la danza immobile del ceto politico (quello vecchio e quello novissimo), che sembra non accorgersi che la casa brucia.

Al governo del paese c'e' ancora il vampiresco governo Monti, le cui politiche economiche sono state una colossale rapina contro le classi popolari, una selvaggia violenza contro i poveri a vantaggio dei piu' ricchi; un governo scellerato contro cui ha votato il 90 per cento dell'elettorato italiano. Ebbene, in assoluto contrasto con ogni criterio democratico, del tutto irragionevolmente, del tutto immoralmente, per responsabilita' infame del ceto politicante, quel governo continua a governare contro il popolo italiano.

Al quirinale c'e' ancora - sia pure ormai per pochi giorni - quel presidente della Repubblica che avallo' la guerra e il colpo di stato razzista, crimini entrambi tuttora in corso, in flagrante violazione della legalita' costituzionale, in flagrante violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani.

In parlamento ci sono tre partiti/coalizioni di estrema destra (berlusconiana, montiana, grillina - per fortuna in conflitto tra loro) e una coalizione cosiddetta di centrosinistra (che per fortuna ha pur vinto le elezioni, ed ha la maggioranza assoluta alla camera - ma purtroppo non al senato) dentro la quale peraltro personaggi inquietanti e tendenze destrorse si agitano altresi' con virulenza.

Stando cosi' le cose, a un mese e mezzo dal voto di febbraio, la cosa piu' probabile e' che subito dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica si torni alle urne, inevitabilmente affrontando il tremendo rischio di una nuova vittoria berlusconiana.

E nella prospettiva che si torni alle urne, occorre lavorare fin d'ora a costruire un ampio fronte democratico ovvero antifascista, che si opponga alle tre destre estremiste e golpiste che oggi impediscono di liberarci del governo Monti, che cooperano alla prosecuzione di sciagurate politiche antipopolari ed antidemocratiche.

In questo ampio fronte democratico ovvero antifascista che e' necessario costruire, e di cui devono far parte tutte le forze della sinistra oltre che del cosiddetto centrosinistra, deve essere presente - e caratterizzante - anche una lista delle persone amiche della nonviolenza, poiche' l'alternativa necessaria e urgente e' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica contro la guerra sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica contro il razzismo sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica contro il maschilismo e il patriarcato sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica contro l'ecocidio sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica contro la violenza capitalistica onnidistruttiva sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica socialista e libertaria sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

Una politica che difenda e promuova la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani sara' possibile solo se sara' nonviolenta.

 

23. A VITERBO LA LOBBY DI ESTREMA DESTRA DEL MEGA-AEROPORTO CI RIPROVA

 

Mentre ripetutamente le ultime sedute del consiglio comunale di Viterbo sono saltate per il venir meno del numero legale quando si trattava di votare sul cosiddetto "piano di rischio dell'aeroporto" (formula dietro cui si celano ed al contempo si appalesano interessi speculativi e scontri tra gruppi di potere), e' tuttora all'ordine del giorno del consiglio la proposta grottesca e scellerata del senatore Sposetti (che e' anche consigliere comunale) di chiedere alla Conferenza Stato-Regioni di esprimersi di nuovo a favore del mega-aeroporto a Viterbo, ovvero di un'opera nociva, distruttiva, illegale e insensata che finalmente anche il Ministro dei Trasporti, nell'Atto di indirizzo per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale emanato il 29 gennaio 2013, ha dovuto riconoscere essere irrealizzabile. Ma il senatore insiste, e da parte sua il sindaco berlusconiano (che del mega-aeroporto e' stato sostenitore fino alla follia di nominare un assessore al mega-aeroporto restato in carica per anni fino a pochi mesi fa sebbene il mega-aeroporto non esistesse) ha ripetutamente annunciato nuove dispendiose e sciagurate iniziative in pro di quell'atto vandalico. Congratulazioni vivissime.

*

E non finisce qui.

Tra le innumerevoli liste elettorali quasi tutte neofasciste che si presenteranno al voto di maggio per il rinnovo dell'amministrazione comunale di Viterbo spicca quella che candida a sindaco un personaggio rampante gia' giornalista della stampa neofascista e pupillo di Fini (ma anche aggredito un anno fa dal capo degli squadristi di Casapound) recentemente riciclatosi come giovanilista operatore culturale (della cultura consumista della societa' dello spettacolo, naturalmente), che pensa bene di proporre come "vicesindaco e assessore alla Crescita economica" (maiuscola inclusa, riferisce la stampa) quel Claudio Margottini che a Viterbo e' noto, piu' che per il suo rutilante curriculum accademico e professionale, soprattutto come uno dei principali sostenitori della lobby di estrema destra che voleva devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame realizzando nel suo cuore il nocivo, distruttivo, illegale e insensato mega-aeroporto.

E del resto le parole tradiscono il pensiero: proporre un assessore alla "Crescita" quando in tutto il mondo tutte le persone ragionevoli sanno che occorre invece orientarsi verso la decrescita (e ci sia consentito rinviare alle opere di Serge Latouche e di Vandana Shiva, di Ivan Illich e di Mohandas Gandhi, di Guenther Anders e di Murray Bookchin, di Lester Brown e del gruppo di lavoro che redasse il rapporto su "I limiti dello sviluppo" ed i successivi aggiornamenti), ebbene, la dice lunga sull'ideologia di cui certi personaggi e certi gruppi sono portatori: ovvero l'ideologia della massimizzazione del profitto, dello sfruttamento e del consumismo onnidistruttivi; scilicet: la "Crescita" capitalistica che violenta, schiavizza e distrugge vite umane e natura, e sta provocando il collasso della biosfera e negando un mondo vivibile per le generazioni future. Vivissime congratulazioni.

*

Ancora una volta quindi dobbiamo tornare a ripetere quanto gia' innumerevoli volte abbiamo ripetuto, ovvero che "la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.  L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita. E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio".

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 10 aprile 2013

 

24. "PACEM IN TERRIS". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto giovedi' 11 aprile 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione e di riflessione nel cinquantesimo anniversario della promulgazione dell'enciclica "Pacem in terris" di Giovanni XXIII.

Nel corso dell'incontro e' stata integralmente letta e commentata l'enciclica, uno dei testi capitali della cultura della pace nel XX secolo.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha invitato ad "inverare nella prassi quotidiana l'appello di Angelo Roncalli all'impegno per la pace e i diritti umani, un appello rivolto all'intera umanita' affinche' scelga la nonviolenza, ed attraverso l'azione nonviolenta si opponga a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violenze, a tutte le devastazioni; un appello al riconoscimento della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

"Accogliere quell'appello qui ed ora significa innanzitutto impegnarsi per far cessare tutte le guerre, ed in primo luogo la guerra cui anche l'Italia illegalmente scelleratamente partecipa in Afghanistan: cessi dunque immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti; e si impegni l'Italia per il disarmo e la smilitarizzazione.

"Accogliere quell'appello qui ed ora significa innanzitutto impegnarsi contro ogni uccisione ed ogni persecuzione: siano quindi abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

A cinquant'anni dalla "Pacem in terris" quelle parole ancora ci illuminano, ci indicano il compito di ogni persona di volonta' buona e di ogni ordinamento giuridico degno di tal nome: il compito di salvare le vite, di recare aiuto, di riconoscere, rispettare e sostenere l'altrui dignita' e gli altrui diritti; il compito di scegliere il bene, il compito di scegliere la nonviolenza: solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

25. IN RICORDO DI PRIMO MAZZOLARI

 

Il 12 aprile 1959 moriva don Primo Mazzolari, uomo della Resistenza, uomo di pace.

Nell'anniversario della scomparsa del grande maestro di nonviolenza, venerdi' 12 aprile 2013 a Viterbo il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" promuove un incontro di commemorazione, nel corso del quale sara' letta integralmente una delle grandi opere di Mazzolari, "Tu non uccidere", un testo classico del pensiero nonviolento.

Alleghiamo un breve ricordo gia' apparso anni fa sul notiziario "La nonviolenza e' in cammino".

*

In memoria di Primo Mazzolari

 

Veniva dalla Resistenza, don Primo Mazzolari

che reca dura la scienza

del bene e del male, il conoscere insieme

il valore del pane e del vino, la fame e la morte.

 

Veniva dalla campagna, don Primo Mazzolari

che conosce il ciclo dei giorni

e dei raccolti, e la disperazione

della grandine e della fame

e come gli uomini fecondino la terra

e tutto e' fatica e rigoglio.

 

Veniva dalla sequela, don Primo Mazzolari

credeva nell'assurdo di un figliuolo

dell'uomo che i potenti condannarono

a vile morte e che mori' indifeso.

 

Credeva nell'assurdo: il mansueto

che accetta l'ingiustizia di morire

e che cosi' di morte l'ingiustizia

per sempre smaschera

e annienta la violenza

con l'umile suo gesto di negare

di aggiungere violenza alla violenza.

 

Sapeva lottare, don Primo Mazzolari

con le arti della volpe e del leone,

con scienza di serpente e di colomba,

il lento lavoro della goccia

che scava la pietra stilla a stilla

a scheggia a scheggia scava la pietra.

 

E sapeva le parole, don Primo

Mazzolari, le parole che sanno

girare ruote e trascinare carri

muovere le montagne.

 

E se dovessi, cari, dire tutto

quel che mi pare di saper di lui

questo direi, che Primo Mazzolari

prese sul serio l'unico comando:

tu non uccidere.

 

Chi vuol rendergli onore

questo ricordi, a questo apprenda tutto

il cuor gentile suo:

tu non uccidere.

 

26. IL GOVERNO MONTI COLPISCE ANCORA

 

Grazie alla complicita' delle tre destre parlamentari (quella berlusconiana, quella montiana e quella grillina) che sono riuscite a impedire la formazione di un nuovo governo almeno democratico, almeno antifascista, continua a decidere le sorti del paese il famigerato governo Monti, che prosegue in una politica economica semplicemente sciagurata.

E prosegue altresi' la criminale ed incostituzionale partecipazione alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan; e prosegue altresi' la criminale ed incostituzionale persecuzione razzista dei migranti.

Il resto del teatrino parlamentar-spettacolare e alchemico-quirinalizio e' peggio che perdita di tempo: e' menzogna e frode, e' complicita' con la dittatura dei ricchi, e' anch'esso fomite e incubatoio del fascismo che torna.

Sperando che tra una settimana vi sia un Presidente della Repubblica finalmente decente, finalmente fedele alla Costituzione antifascista, ebbene, subito dopo si torni al voto, ed a contrastare la scatenata destra eversiva berlusconiana si costituisca al piu' presto una rinnovata, ampia coalizione politica democratica, ovvero antifascista, di cui anche tutta la sinistra non totalitaria sia parte integrante e propulsiva, una coalizione in guisa di fronte di liberazione nazionale, per la legalita' costituzionale, i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera; una coalizione a cui partecipi anche una lista che si presenti come esplicitamente nonviolenta: una lista della sinistra nonviolenta, ovvero femminista ed ecologista, socialista e libertaria, del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', che e' indispensabile, indispensabile, indispensabile cominciare a costruire.

 

27. "TU NON UCCIDERE". COMMEMORATO PRIMO MAZZOLARI A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di venerdi' 12 aprile 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di don Primo Mazzolari nell'anniversario della scomparsa avvenuta il 12 aprile 1959.

Nel corso dell'incontro e' stata integralmente letta e commentata una delle opere fondamentali del parroco di Bozzolo, "Tu non uccidere", uno dei grandi manifesti nonviolenti del XX secolo.

Al termine dell'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha posto il cruciale interrogativo: "Come restare fedeli all'insegnamento di Primo Mazzolari? Come proseguirne la lotta? Perseverando nella scelta della nonviolenza, perseverando nella lotta contro tutte le violenze e le menzogne, ed oggi qui in Italia in primo luogo opponendosi alla guerra e al razzismo, opponendosi alla devastazione dell'ambiente; difendendo la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, difendendo la biosfera casa comune dell'umanita' intera. E dunque innanzitutto adoperiamoci affinche' cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti; adoperiamoci affinche' siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

28. UN BUON PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Stefano Rodota'.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 190 del 6 maggio 2013

 

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