Archivi. 175



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 175 del 21 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di novembre 2007 (parte seconda)

2. Ridurre subito il trasporto aereo

3. Con la forza della legge, della scienza, della democrazia

4. Un esposto alla Soprintendenza archeologica dell'Etruria Meridionale

5. Il mega-aeroporto a Viterbo e' un'operazione speculativa nociva e devastante. Pronta la richiesta d'intervento delle competenti magistrature

6. Il 31 ottobre una giornata d'informazione a Viterbo

7. Il 4 dicembre un convegno a Viterbo

8. La scelta

9. Adesso

10. Le leggi di Norimberga

11. Trenta, vent'anni fa

12. Un messaggio di saluto al convegno di Roma del 9 novembre 2007

13. Osvaldo Ercoli, Peppe Sini: Appello al mondo della cultura ed a tutti i cittadini viterbesi in difesa del Bulicame

14. Questo appello

15. Della misericordia

16. Minimo un commento

17. Da una lettera di Margite all'amico suo Agatocardio

18. Assisi alla mensa degli assassini

19. Un appello ai pendolari viterbesi

20. La Viterbo civile e solidale si oppone al razzismo e alla violenza

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2007 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2007.

 

2. RIDURRE SUBITO IL TRASPORTO AEREO

 

Tutte le voci scientifiche, tutte le istituzioni internazionali, tutti gli statisti piu' avvertiti, tutte le agenzie umanitarie, chiedono provvedimenti urgenti e drastici per contenere il surriscaldamento del clima che sta portando al collasso la biosfera.

Tra i provvedimenti indispensabili vi e' la riduzione delle emissioni di CO2.

E quindi anche la riduzione del traffico automobilistico privato, e la riduzione del trasporto aereo.

E' in gioco il destino dell'umanita' intera.

*

Per questo nel Lazio un sempre piu' ampio e consapevole movimento sta conducendo una lotta nitida e intransigente per la riduzione drastica e immediata del trasporto aereo: per liberare Ciampino da un carico inquinante e patogeno che sta gravemente danneggiando la popolazione; per impedire la realizzazione di un terzo polo aeroportuale per voli low cost nella regione; per difendere il diritto alla salute di tutti; per difendere i beni ambientali e culturali, economici e sociali; per un modello di mobilita' che privilegi le forme meno inquinanti, ed in primo luogo la ferrovia; per un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga le risorse naturali e storiche, i beni comuni, le vocazioni produttive del territorio laziale; per difendere la biosfera; per difendere i diritti non solo dell'umanita' presente ma anche delle generazioni future.

*

Per questo da Ciampino a Viterbo, da Frosinone a Latina, sta crescendo una mobilitazione delle coscienze e delle intelligenze, delle persone e dei movimenti, delle associazioni e dei sindacati, degli enti scientifici, culturali, educativi e nelle pubbliche amministrazioni, della societa' civile e nelle istituzioni, in difesa degli ecosistemi locali e dell'ecosistema globale, in difesa del territorio e delle persone che ci vivono.

*

Per contrastare l'inquinamento atmosferico ed acustico, per impedire la devastazione dell'ambiente di vita, per difendere salute, sicurezza, benessere e civile convivenza delle comunita' locali.

Per impedire lo sperpero e il furto di ingenti risorse finanziarie pubbliche a infame vantaggio delle solite lobbies politico-affaristiche inquinanti e speculative, e a tragico danno della collettivita'.

Per fermare la corsa verso la catastrofe ecologica planetaria.

Per fermare i nuovi attila ed i soliti malversatori.

Con la forza della legalita', con la scelta della nonviolenza, con gli strumenti della democrazia, con l'esercizio della ragione.

 

3. CON LA FORZA DELLA LEGGE, DELLA SCIENZA, DELLA DEMOCRAZIA

[Riportiamo il seguente comunicato del Centro di ricerca per la pace di Viterbo dal titolo "Un mega-aeroporto nocivo e distruttivo? Neanche per sogno. Difenderemo Viterbo con la forza della legge, con la verita' della scienza, in nome della democrazia"]

 

E' solo grottesca la solita propaganda mistificatrice e menzognera dei soliti irresponsabili e dei soliti speculatori delle solite lobbies politico-affaristiche, che con le loro ciance da se stessi rivelano la loro insipienza ed il fatto che perseguono interessi di parte a danno del pubblico bene.

Ricordiamo ancora una volta che:

a) il mega-aeroporto e' privo di Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge; e ne e' privo perche' esso non potrebbe superare mai le condizioni che la legislazione italiana ed europea (Via e Vas) prevedono;

b) il mega-aeroporto devasta l'area termale di Viterbo, una risorsa naturale, storica, sociale ed economica la cui devastazione costituirebbe un crimine e una follia;

c) il mega-aeroporto danneggia gravemente la salute dei cittadini, con l'inquinamento atmosferico e con l'inquinamento acustico, che sarebbero gravissimi;

d) il mega-aeroporto e' un immenso spreco e un'infame distrazione di denaro pubblico, denaro che dovrebbe essere utilizzato invece per potenziare le ferrovie, migliorare le infrastrutture, difendere e valorizzare i beni ambientali e culturali di cui il viterbese e' ricco, sostenere le autentiche vocazioni produttive del territorio, creare occupazione stabile (e non il lavoro precario e sotto ricatto in cui sono specializzate certe compagnie aeree, che addirittura si rifiutano di rispettare e applicare le leggi italiane a tutela dei lavoratori).

Impediremo che questo crimine e questa follia sia realizzata.

Difenderemo la salute e i diritti della popolazione viterbese.

Fermeremo i nuovi attila e i soliti predoni.

Lo faremo con la forza della legge.

Lo faremo con la verita' della scienza.

Lo faremo in nome della democrazia.

 

4. UN ESPOSTO ALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELL'ETRURIA MERIDIONALE

[Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 2 novembre 2007 dal titolo "Il movimento che si oppone all'aeroporto a Viterbo presenta un esposto alla Soprintendenza archeologica dell'Etruria Meridionale. Fermiamo i nuovi attila, difendiamo Viterbo"]

 

Il mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo e' un'opera devastante che colpisce un'area di immenso valore storico e culturale, l'area termale del Bulicame.

Il mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo danneggia gravemente la salute dei cittadini viterbesi; danneggia rilevanti beni ambientali; danneggia fondamentali beni sociali ed economici. E danneggia la storia e la cultura, la memoria e i monumenti di Viterbo.

Il comitato che si oppone all'aeroporto e il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo hanno predisposto e presenteranno nei prossimi giorni un esposto alla Soprintendenza archeologica dell'Etruria Meridionale chiedendone l'intervento e la vigilanza per salvaguardare la preziosa e storica area termale viterbese dall'impatto di un'opera devastante. Un'opera devastante che bisogna impedire.

*

Occorre contrastare i nuovi Attila con la forza della legalita' e con gli strumenti che la legge mette a disposizione in difesa dei beni pubblici, dei diritti di tutti, del pubblico interesse.

Il mega-aeroporto e' privo della Valutazione d'impatto ambientale (in sigla: Via) e della Valutazione ambientale strategica (in sigla: Vas), obbligatorie per legge.

Il mega-aeroporto e' un colossale sperpero di soldi pubblici che rechera' immensi danni a Viterbo e ai viterbesi.

Fermiamo la lobby politico-affaristica che vuole realizzare un'opera nociva e speculativa, un'opera che danneggia l'intera citta', un'opera distruttiva e dissennata.

Fermiamo i nuovi Attila.

Difendiamo Viterbo.

 

5. IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO E' UN'OPERAZIONE SPECULATIVA NOCIVA E DEVASTANTE. PRONTA LA RICHIESTA D'INTERVENTO DELLE COMPETENTI MAGISTRATURE

[Riportiamo il seguente comunicato del Comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo del 6 novembre 2007]

 

Qualora le competenti istituzioni dessero il via libera alla realizzazione di un'opera palesemente non conforme alle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale, e che implicherebbe grave nocumento alla salute dei cittadini ed enorme sperpero di pubbliche risorse, il comitato che si oppone al nocivo e devastante mega-aeroporto di Viterbo ha gia' predisposto la richiesta di un intervento delle competenti magistrature che impedisca la realizzazione di un'opera speculativa nociva e devastante.

 

6. IL 31 OTTOBRE UNA GIORNATA D'INFORMAZIONE A VITERBO

[Riportiamo il seguente comunicato del 31 ottobre 2007 dal titolo "Una giornata di informazione dei cittadini di Viterbo da parte del comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Migliaia di cittadini ricevono e leggono l'opuscolo 'Un devastante mega-aeroporto? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove'. Un crescente apprezzamento per l'impegno in difesa della salute delle persone, dell'ambiente, dei preziosi beni del viterbese. Fermiamo i nuovi attila"]

 

Mercoledi' 31 ottobre il Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute e dell'ambiente, ha realizzato un'ampia diffusione dell'opuscolo informativo "Un devastante mega-aeroporto? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove".

A Viterbo e in altri centri della provincia sono state diffuse migliaia di copie consegnandole personalmente ad altrettanti cittadini, in un contatto diretto che e' stato occasione anche per una riflessione comune, un condiviso riconoscimento della necessita' dell'impegno di tutti per difendere la salute dei cittadini, i beni ambientali, culturali e sociali e le vocazioni produttive di Viterbo, minacciati da un'opera devastante e speculativa, da un'operazione politico-affaristica dissennata e sciagurata.

Tantissimi cittadini hanno espresso vivissimo apprezzamento e pieno sostegno all'iniziativa del comitato che sta demolendo con la forza delle argomentazioni scientifiche e della verita' fattuale la mistificante e grottesca propaganda della lobby politico-affaristica aeroportuale.

E' significativo che a sostegno del comitato che si oppone al terzo polo aeroportuale del Lazio e si impegna per la riduzione del trasporto aereo (corresponsabile in rilevante misura del surriscaldamente del clima) vi siano illustri scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia.

E' significativo che autorevolissime personalita' delle istituzioni, della vita civile e della cultura, come ad esempio la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, il magistrato Ferdinando Imposimato, padre Alex Zanotelli, la scrittrice Dacia Maraini, abbiano espresso pieno sostegno a questo impegno di civilta' in difesa della salute e del benessere delle persone, del territorio e delle sue preziose risorse, della biosfera.

E' significativo che l'ipotizzata devastante opera sia priva di Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge.

Nessuno puo' negare i gravi danni per la salute, i gravi danni per l'ambiente, i gravi danni per l'economia locale che il devastante mega-aeroporto comporterebbe.

Nessuno puo' negare come il devastante mega-aeroporto implicherebbe un gigantesco sperpero di soldi pubblici (mentre si continua a tagliare i fondi per sanita', scuola ed assistenza).

Fermiamo i nuovi Attila.

 

7. IL 4 DICEMBRE UN CONVEGNO A VITERBO

[Riportiamo il seguente comunicato del comitato dal titolo "Il 4 dicembre un convegno a Viterbo sulle emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio. Scienziati, medici, giuristi, magistrati, pubblici amministratori, movimenti della societa' civile in difesa del diritto alla salute e dell'ambiente. Il programma di massima del convegno"...]

 

Si terra' presso la sala delle conferenze della Provincia di Viterbo martedi' 4 dicembre 2007 un convegno su "Le emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio. La situazione attuale, le azioni da proseguire, le iniziative da intraprendere", terzo dei convegni di approfondimento scientifico promossi dal Comitato che si oppone al terzo polo aeroportuale del Lazio e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo (i due precedenti convegni si sono svolti il 21 settembre e il 18 ottobre).

*

Il programma dettagliato e' in via di definizione, il programma di massima e' il seguente:

1. Apertura

- presidenza di Osvaldo Ercoli;

- intervento di apertura di Antonella Litta a nome dei movimenti organizzatori del convegno;

- interventi di saluto di rappresentanti istituzionali;

- introduzione di Peppe Sini: "Modello di sviluppo di servitu', intreccio politico-affaristico, penetrazione dei poteri criminali, devastazione ambientale nell'Alto Lazio: una ricostruzione storica, un modello di analisi, alcune proposte di intervento".

2. Relazioni

- relazione di Giuseppe Nascetti, docente di ecologia all'Universita' della Tuscia: "Alto Lazio in emergenza. Gli aspetti ambientali";

- relazione di Mauro Mocci, medico, epidemiologo: "Alto Lazio in emergenza. Gli aspetti sanitari";

- relazione di Gennaro Francione, magistrato: "Alto Lazio in emergenza. Gli aspetti giuridici. Natur e Kultur nell'Alto Lazio per la difesa costituzionale del territorio".

3. Esperienze e riflessioni

- interventi dei comitati, i movimenti, le associazioni impegnate per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente e dei beni comuni, la lotta contro l'economia illegale, la corruzione politico-amministrativa e la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio;

- relazione di sintesi di Marinella Correggia: "Dall'Alto Lazio, all'Italia, al mondo: emergenze ambientali, azioni possibili. Esperienze e riflessioni".

4. Dibattito e conclusioni.

*

Il convegno ha finalita' di studio, ovvero di socializzazione di conoscenze ed esperienze; alla finalita' di studio si affianca naturalmente anche quella della conoscenza reciproca, dell'incontro tra esperienze diverse ma affini (fatta salva la piena autonomia di ogni movimento), dell'individuazione di punti di vista e di obiettivi comuni, della messa a disposizione di tutti degli strumenti e delle risorse socializzabili, del rilancio delle mobilitazioni in difesa dell'ambiente, del diritto alla salute, della legalita', dei beni comuni.

 

8. LA SCELTA

 

Il governo della guerra, dei campi di concentramento, delle deportazioni.

*

La nonviolenza che lotta per la pace, la solidarieta', il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

 

9. ADESSO

 

Smettere di leggere i loro giornali, i giornali dei razzisti e degli assassini.

Smettere di guardare le loro televisioni, le televisioni dei razzisti e degli assassini.

Smettere di subire la loro egemonia, smettere di seguire la loro agenda.

Organizzare qui e adesso la lotta nonviolenta, l'autonoma presenza nonviolenta nelle istituzioni rappresentative, l'autonoma voce della nonviolenza in campo informativo e culturale.

Non perdere piu' tempo al teatrino dei gabbamondo.

La nonviolenza non ha tempo da perdere. E ha un mondo da salvare.

 

10. LE LEGGI DI NORIMBERGA

 

Il governo e il parlamento che hanno continuato a deliberare e finanziare la partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

Il governo e il parlamento che hanno mantenuto i campi di concentramento, che hanno proseguito la politica della strage dei migranti.

Il governo e il parlamento secondo cui tutti i cittadini europei sono uguali, tranne i poveri, che possono essere impunemente brutalizzati, privati del piu' misero degli alloggi, sfruttati come carne schiava, deportati.

Il governo e il parlamento complice della violenza maschilista, complice della violenza guerriera, complice della violenza razzista.

*

E' indispensabile ed e' urgente costruire una rappresentanza nonviolenta nelle istituzioni, che porti nelle istituzioni la politica della nonviolenza, la politica dei diritti umani per tutti gli esseri umani, la politica della difesa della biosfera.

E poiche' non e' pensabile che una rappresentanza nonviolenta nelle istituzioni possa entrarvi attraverso i partiti della guerra e del razzismo, e' indispensabile ed e' urgente cominciare a costruire un soggetto politico nonviolento che promuova liste elettorali nonviolente.

E' compito dei movimenti nonviolenti esistenti in Italia promuovere un appello a tutte le persone amiche della nonviolenza a tal fine.

Non c'e' piu' tempo da perdere.

Anche una persona invecchiata e malandata come chi scrive queste righe ritiene che non si possa piu' esitare.

*

E almeno questo va detto: che non potremo far conto su coloro che campano di incarichi e consulenze, finanziamenti e prebende, ovvero dell'assalto alla diligenza del pubblico erario; che non potremo far conto sugli infiniti carrieristi in carriera; su quegli intellettuali e quegli operatori sociali come su quelle onlus e quelle ong disponibili all'omerta' e alle basse bisogne in cambio di quattro baiocchi, sempre pronti all'obbedienza.

*

Potremo fare affidamento solo sulla forza immensa ma ignota a se stessa degli umiliati e degli offesi, sulla forza immensa ma ignota a se stessa della tradizione del movimento operaio, della storia delle classi sfruttate, del pensiero e della prassi socialista e libertaria; potremo fare affidamento solo sulla forza immensa del movimento e del pensiero delle donne; potremo fare affidamento solo sulla cogente necessita' di intervento che la consapevolezza ecologica disvela ed esprime; potremo fare affidamento solo sulla forza della verita'.

Non e' affatto poco.

E' ora di metterla in campo.

 

11. TRENTA, VENT'ANNI FA

 

Forse non avrei mai conosciuto Alexander Langer o Dario Paccino, e certo sarei una persona assai diversa da quella che sono diventato, se alla meta' degli anni '70 il governo non avesse varato un Piano energetico nazionale che prevedeva la costruzione di decine di centrali nucleari in Italia, e se Montalto di Castro non fosse stato il sito in cui si svolse lungo un decennio la decisiva prova di forza tra la lobby nuclearista e il movimento antinucleare.

Viterbese, militante - ed anzi dirigente e funzionario - di un piccolo ma nitido partito della sinistra rivoluzionaria che si sciolse nell'84 (il Partito di unita' proletaria per il comunismo), la vicenda di Montalto ha segnato la mia vita, come quella di tante altre persone dell'Alto Lazio, e la segna tuttora, poiche' la nostra vittoria contro il nucleare ci ha lasciato comunque in eredita' una riconvertita inquinante centrale che sommandosi a quelle civitavecchiesi costituisce un enorme polo energetico le cui emissioni appestano l'aria che respiriamo.

*

Fu naturale essere li' fin dalla prima manifestazione a Pian dei Cangani - il luogo in cui poi sorse l'immenso cantiere della centrale -: la "Festa della primavera" del '77, che fu in quell'anno terribile uno dei pochi momenti di sollievo; e fino ad essere investito da quell'ultima carica dinanzi ai cancelli dieci anni dopo, mentre eravamo ancora una volta li', dopo la tragedia di Cernobyl.

Vincemmo il referendum, e mettemmo la parola fine alla follia nucleare in Italia - almeno per qualche anno e almeno per il territorio italiano: sapevamo tutti che la lobby atomica sarebbe tornata all'attacco appena possibile, ed il risultato del referendum garantiva solo per un quinquennio, e per fortuna di anni ne sono passati gia' venti.

*

Quando mi capita che a scuola le ragazze e i ragazzi con cui lavoro in questi anni mi chiedano di allora, e me ne chiedono come di una cosa del tutto estranea al loro vissuto, antica come le guerre puniche o il Risorgimento, misuro quanto tempo e' passato, nelle coscienze oltre che nella cronologia, e nella mia stessa memoria. E quante e quali cose sono accadute in mezzo. Come la tragedia di Genova, che per molti giovani poteva essere la prima festa della loro vita ed invece e' stato il lutto che li segnera' per sempre. Di Genova molto si continua a dire, sempre molto continuando a tacere. Tutti provano un infinito senso di colpa. Anch'io, che pure cercai di dire per tempo cio' che doveva essere detto e ascoltato, e ascoltato non fu.

*

Sono dunque passati vent'anni da quel referendum, che vincemmo perche' c'era stata la catastrofe di Cernobyl, certo; ma anche perche' in Italia un movimento antinucleare forte e creativo aveva saputo resistere e tenere in scacco lungo dieci anni la lobby atomica, perche' li avevamo bloccati a Montalto, perche' avevamo fatto crescere una coscienza diffusa. Si tratto' veramente di un movimento democratico di massa, che svolse un'azione di acculturazione scientifica e civile di massa.

Vent'anni sono passati, ed in mezzo tante cose, e una grande catastrofe morale e civile - che in Italia chiamiamo berlusconismo per usare una svelta etichetta, ma sapendo che si tratta di una globale e complessa mutazione - e degenerazione - dalle vaste, molteplici, profonde e pervasive radici; un contesto di degrado globale che richiede una resistenza nitida e intransigente, che impone la necessita' e l'urgenza della scelta della nonviolenza.

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Oggi alcune delle persone che conobbi davanti ai cancelli della centrale non ci sono piu', e sono lutti dolorosi. Di altre mi capita di avere notizie per vie bizzarre ed impervie, e mi fa piacere sapere che non hanno ceduto. Altre ancora stanno al governo, votano per la guerra, votano per i campi di concentramento, votano per le deportazioni, votano per lo scempio dell'ambiente, votano ogni nefandezza. Mi guardo allo specchio e mi dico: che fortuna sfacciata che non sono ministro.

 

12. UN MESSAGGIO DI SALUTO AL CONVEGNO DI ROMA DEL 9 NOVEMBRE 2007

[Riportiamo il seguente messaggio di saluto inviato dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo a un convegno svoltosi a Roma il 9 novembre 2007, dal titolo "Contro il terzo polo aeroportuale del Lazio, per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo in difesa del diritto alla salute, dei beni ambientali e culturali, della biosfera"]

 

Carissimo Walter, cari amici oggi riuniti a Roma,

nell'impossibilita' di essere presente, ma consapevole che le opinioni che anch'io avrei potuto esprimere saranno autorevolmente esposte nelle relazioni della dottoressa Antonella Litta e del professor Alessandro Pizzi, invio queste poche righe di saluto al vostro convegno.

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Un convegno che interpreto come in forte continuita' con le varie iniziative di studio e di sensibilizzazione gia' realizzate a Ciampino, a Viterbo, a Frosinone dai vari comitati e movimenti impegnati per l'immediata, drastica riduzione del trasporto aereo; per liberare Ciampino dall'eccessivo traffico aereo che soffoca la citta' e danneggia gravemente la salute dei cittadini; per impedire la realizzazione di un terzo polo aeroportuale nel Lazio, che lungi dal risolvere alcun problema tutti li aggraverebbe ulteriormente, e provocherebbe altri disastri ambientali, altre devastazioni territoriali, altra aggressione alla salute delle persone, ulteriore incremento di inquinamento, nocivita', surriscaldamento del clima - in un pianeta drammaticamente gia' prossimo al collasso della biosfera.

*

Un convegno che interpreto come in forte continuita' con la posizione assunta dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini, che ha espresso la sua solidarieta' alla nostra lotta; con la lettera inviata al Ministro dei Trasporti da dieci europarlamentari - Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano - che hanno scritto al Ministro per sostenere le nostre ragioni; con le interrogazioni parlamentari presentate in aiuto al nostro impegno dai deputati Angelo Bonelli, Paolo Cacciari, Salvatore Cannavo', Massimiliano Smeriglio, Paolo Russo, Maria Cristina Perugia, Vladimir Luxuria, Salvatore Iacomino e dai senatori Francesco Martone, Haidi Giuliani, Salvatore Bonadonna; con le prese di posizione di molti parlamentari, consiglieri regionali, pubblici amministratori provinciali e comunali della sinistra che hanno espresso la loro piena solidarieta' alla nostra lotta, come anche hanno fatto illustri scienziati e autorevoli personalita' della cultura e della vita civile. E mi e' particolarmente grato ricordare l'appassionata relazione di Enrico Luciani, presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio, al nostro convegno viterbese del 18 ottobre sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove". Anche Enrico Luciani e' uno dei relatori del convegno odierno, come anche Marinella Correggia, con la quale collaboriamo fin dalla nascita del nostro movimento per la riduzione del trasporto aereo.

*

Il comitato viterbese che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la drastica ed immediata riduzione del trasporto aereo ha scritto mesi fa nel suo appello:

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico;

2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima;

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente;

4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita', istruzione ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie aeree hanno spesso condotte gravemente antisindacali;

5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.

6. Nel caso specifico del terzo polo aeroportuale laziale manca completamente la Valutazione díimpatto ambientale, obbligatoria per legge.

Mi sembra che siano considerazioni che ogni persona ragionevole possa condividere.

Il Lazio ha bisogno di un modello di mobilita' che privilegi la rete ferroviaria e il trasporto pubblico; una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dei diritti sociali e delle vocazioni produttive del territorio.

*

Pochi giorni fa il congresso nazionale del Movimento Nonviolento ha approvato all'unanimita' una mozione, presentata dal professor Alessandro Pizzi, con la quale:

"esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo; ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:

a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo 'mordi e fuggi' legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;

b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;

c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;

d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;

e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;

f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;

g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;

h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);

i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;

l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;

m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;

n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera".

Mi sembra che siano impegni e obiettivi che anche il convegno odierno possa e debba condividere e promuovere.

Auguri di buon lavoro.

 

13. OSVALDO ERCOLI, PEPPE SINI: APPELLO AL MONDO DELLA CULTURA ED A TUTTI I CITTADINI VITERBESI IN DIFESA DEL BULICAME

 

"Quale del Bulicame esce ruscello"

(Dante, Inferno, canto XIV, v. 79)

 

L'area termale di Viterbo, l'area del Bulicame, un bene ambientale, storico, culturale, terapeutico, sociale ed economico di straordinario pregio, e' in pericolo.

L'intenzione di realizzare in quell'area un mega-aeroporto per voli low-cost avrebbe un impatto devastante su di essa: sulla tutela, sulla valorizzazione e sulla fruizione di essa.

Difendiamo l'area del Bulicame.

Difendiamo la natura, la storia e la cultura di Viterbo.

Difendiamo i diritti di tutti dall'assalto degli speculatori.

Si' alla difesa del Bulicame.

No al mega-aeroporto distruttivo, inquinante, nocivo.

Facciamo appello a tutte le persone che amano Viterbo, la sua natura, la sua storia, i suoi monumenti, affinche' sia fermato lo scempio voluto dai nuovi barbari.

 

14. QUESTO APPELLO

 

Questo appello, promosso dal professor Osvaldo Ercoli e dal responsabile di questo foglio, e gia' sottoscritto da numerose persone (che qui tutte insieme ringraziamo nell'impossibilita' di farlo singolarmente), e' un contributo all'impegno per la riduzione del trasporto aereo e quindi contro la sciagurata e dissennata realizzazione del terzo scalo laziale.

Il comitato che si oppone all'ennesima devastante, inquinante, nociva "grande opera" ha chiarito i molti motivi (locali e globali) per cui occorre resistere. In questo appello se ne segnala uno solo, ma che reca con se' una ineludibile serie di implicazioni, ed innanzitutto questa: devastare la zona termale del Bulicame significa fare scempio della natura, della storia, della cultura, dell'identita' stessa di Viterbo: di Viterbo come luogo di natura e cultura, vissuto e vivente; di Viterbo come citta' ricca di storia e di storie, di civilta' ed esistenze; di Viterbo come comunita' umana.

*

L'uso terapeutico delle acque sulfuree del Bulicame e' una delle tradizioni piu' antiche di questo territorio, fin dai piu' remoti insediamenti umani. Il termalismo sociale e' tuttora una delle risorse piu' rilevanti di Viterbo. La meraviglia naturalistica delle sorgenti di acqua ribollente e fumigante e' anche un monumento storico e culturale che ha lasciato vivida traccia di se' nella cultura italiana - nella Commedia dantesca in primis -, e nella concreta vita di innumerevoli individui.

Non c'e' famiglia dell'Alto Lazio che non abbia visitato questi luoghi, che non vi abbia sentito - nell'acre odore, nella desolata e quasi ultramondana visione, e nel sedimentarvisi di una vicenda umana che dalla civilta' etrusca si prolunga nei secoli e nelle generazioni - pulsare qualcosa di profondo e di autentico, una chiamata a guardare nel cuore di se stessi e delle cose.

Non c'e' persona che sia passata per Viterbo che non abbia sentito in questa landa un richiamo alla meditazione, alla percezione del cosmo, all'esame di se', al riconoscersi a un tempo essere umano tra esseri umani, ed anello della grande catena dell'essere.

*

Distruggere quella che e' forse la piu' preziosa gemma e testimonianza naturalistica e culturale della citta' e della provincia, e distruggerla per far luogo a un'opera servile e opaca, un "non luogo" come giustamente lo definiscono gli antropologhi, un pervasivo sedime aeroportuale per voli low cost e le sue inevitabili pertinenze: attoscanti parcheggi e standardizzate rivendite simbolo e sintomo della mercificazione che tutto annienta, ovvero il greve armamentario del consumismo piu' usurante, piu' alienante, devastatore di tutto cio' che e' umano e di tutto cio' che e' natura: ebbene, sarebbe troppo barbaro atto.

Non possiamo consentirlo.

Per questo chiamiamo tutte e tutti coloro che hanno letto le poche righe dell'appello sopra riportato ad aiutare il nostro comitato a salvare l'area del Bulicame dall'aggressione dei nuovi barbari, dall'aggressione dei poteri speculativi, dall'aggressione dei nichilisti che stanno portando la biosfera al collasso, che stanno cancellando la storia e la civilta', che stanno denegando la nostra comune umanita'.

Per questo vi chiediamo di aderire al nostro appello.

 

"Lo tempo e' poco omai che n'e' concesso"

(Dante, Inferno, canto XXIX, v. 11)

 

15. DELLA MISERICORDIA

 

Provo pieta' per le vittime assassinate.

Non partecipo al banchetto degli assassini.

Chi ha simpatia per gli assassini, e li approva e se ne fa propagandista, e siede alla loro mensa, ed escogita ingegnosissimi sofismi per giustificare i crimini loro, e nulla fa per fermare l'immane strage in corso, ebbene, non dica di provare pieta' per le vittime.

Io non lo credo possibile.

 

16. MINIMO UN COMMENTO

 

Ottima amica ed autentica maestra e' per me Giancarla Codrignani.

Dice bene Giancarla Codrignani, usiamo le parole con precisione. E diciamo la verita'.

Chiamiamo violenza la violenza. Chiamiamo stragi le stragi. Chiamiamo guerra la guerra. Chiamiamo razzismo il razzismo.

*

E dunque: chi delibera la guerra e' un assassino. Chi finanzia la guerra e' un assassino. Chi coopera alle stragi e' un assassino.

E dunque: chi viola la Costituzione democratica cui pure ha giurato fedelta' e' un fuorilegge. Chi nega i diritti sanciti dalla Costituzione democratica cui pure ha giurato fedelta' e' un antidemocratico.

E dunque: chi mantiene in Italia i campi di concentramento, chi mantiene e delibera leggi illegali e norme anomiche che riducono alla schiavitu', alla deportazione, alla morte esseri umani di tutto innocenti, ebbene, attua una politica razzista e fascista. E poiche' la attua sapendo bene cosa sta facendo, come vogliamo definirlo? Definiiamolo usando le parole con precisione e dicendo la verita': un governo, una coalizione di governo, razzista e fascista.

*

Chiamiamo violenza la violenza. Chiamiamo stragi le stragi. Chiamiamo guerra la guerra. Chiamiamo razzismo il razzismo.

Dice bene Giancarla Codrignani, usiamo le parole con precisione. E diciamo la verita'.

Ottima amica ed autentica maestra e' per me Giancarla Codrignani.

 

17. DA UNA LETTERA DI MARGITE ALL'AMICO SUO AGATOCARDIO

 

Trovo sconcertante che l'esimia Societa' degli Apoti non esprima una posizione nitida ed intransigente sulla questione dell'aeroporto a Viterbo; non basta chiedere timidamente un rinvio, occorre esprimere un'opposizione esplicita per almeno tre ragioni incontrovertibili:

a) l'opera (intendendo sia le infrastrutture realizzande e quanto esse implicheranno, ma soprattutto lo smisuratamente pesante traffico aereo che ne conseguirebbe) avrebbe un impatto devastanze per la zona termale del Bulicame, una fondamentale risorsa naturale, storica, culturale, sociale, terapeutica ed economica di Viterbo; infatti il sedime aeroportuale si trova nel cuore della preziosissima area;

b) l'inquinamento acustico colpirebbe in misura devastante - ripeto: devastante - interi popolosi quartieri della citta' (come ad esempio quello in cui abito io, che posso garantirti che quando, ed attualmente capita ancora rarissimamente, e' sorvolato a quota relativamente bassa da un velivolo di piccole dimensioni subisce un frastuono infernale); con il mega-aeroporto per i voli low cost sarebbe un continuo - ripeto: continuo - insopportabile fracasso;

c) quanto all'inquinamento atmosferico con particolar riferimento alle polveri sottili l'Alto Lazio e' gia' gravato dalle emissioni del polo energetico Civitavecchia-Montalto, e credo non ci sia bisogno di aggiungere altro.

Sono tre questioni che l'esimia Societa' degli Apoti non puo' ignorare (e trovo a dir poco grottesco che nella lettera al Ministro dell'esimia Societa' degli Apoti non se ne faccia alcun cenno).

E tralascio qui tutti gli altri motivi che sappiamo, a partire da quello fondamentale e dirimente: che occorre ridurre il trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento planetario del clima; del resto sono motivi che abbiamo gia' riassunto infinite volte nei vari appelli e documenti che conosciamo bene sia tu che io.

So bene che la tua posizione personale e' limpidamente contro l'aeroporto; so anche che nella riunione dell'esimia Societa' degli Apoti della scorsa settimana molti dei presenti (senza dubbio la maggioranza assoluta) erano sulle nostre posizioni; trovo quindi ancor piu' scandalosa una reticenza che non si puo' definire altrimenti che come complice dei devastatori dell'ambiente.

Non ti riconosco, e credo che neanche tu possa riconoscere te stesso, in una posizione reticente e complice.

Detto questo, beninteso, apprezzo comunque che tu abbia scritto che l'esimia Societa' degli Apoti torna (sic) a "chiedere di rinviare qualsiasi decisione", che e' gia' un passo avanti rispetto alla precedente posizione ufficiale dell'esimia Societa' degli Apoti che era di totale asservimento alla lobby politico-affaristica dell'estrema destra speculativa e vandalica. Ma e' un passo misero, pusillanime, attento piu' a non infastidire i gerarchi che non a rispettare la vera volonta' delle persone di sentimenti e impegno... Ergo: non puo' bastare, ne' per difendere questo territorio, ne' per il rispetto dovuto alla propria coscienza e intelligenza.

Se posso darti un suggerimento in nome della nostra antica amicizia, scrivi in quel comunicato quello che va scritto, e cioe' l'esplicita opposizione alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per voli low cost che costituirebbe un'opera nociva e devastante. Se qualcosa merita di essere scritto, che sia la verita'.

 

18. ASSISI ALLA MENSA DEGLI ASSASSINI

 

Assisi alla mensa degli assassini

gli arresi non credono piu'

che si debba e si possa resistere al male.

 

19. UN APPELLO AI PENDOLARI VITERBESI

[Riportiamo il seguente comunicato diffuso il 12 novembre 2007, col titolo "Appello ai pendolari viterbesi. Finanziare e rafforzare il trasporto pubblico locale, innanzitutto ferroviario. Non realizzare un'opera speculativa, nociva, devastante come il mega-aeroporto", dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani]

 

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo rivolge un appello ai pendolari viterbesi.

Una lobby politico-affaristica sostenuta dai responsabili di decenni di malgoverno nel viterbese vorrebbe far sperperare immense quantita' di denaro pubblico per realizzare un mega-aeroporto per voli low cost, un'opera nociva per la salute dei cittadini, distruttiva dell'ambiente e di rilevanti beni culturali e sociali, che sarebbe di enorme danno per l'intera popolazione dell'Alto Lazio e a vantaggio soltanto di una ristretta oligarchia di soggetti speculativi (come quelle compagnie aeree low cost che violano i diritti dei lavoratori e rifiutano di rispettare le leggi italiana).

Ai viterbesi non serve un'ennesima devastazione, un'ennesima servitu', un ennesimo spreco di fondi pubblici per favorire ristretti interessi privati.

Ai viterbesi serve una mobilita' pubblica a vantaggio di tutti i cittadini, ed in primo luogo il potenziamento dei trasporti ferroviari: con la riapertura della linea Civitavecchia-Capranica-Orte e con il consistente miglioramento della Viterbo-Orte e della Viterbo-Roma.

E' evidente che, al contrario di quanto sostengono certi interessati ed incalliti mistificatori, se si sperpereranno ingentissimi finanziamenti pubblici per un aeroporto a Viterbo che non serve affatto ai pendolari viterbesi, non sara' affatto ragionevole supporre che dal bilancio statale e regionale possano venire in misura adeguata altri finanziamenti per le altre forme di mobilita', quelle che veramente occorre sostenere.

Per un ovvio principio di ripartizione anche territoriale delle risorse pubbliche, e data la limitatezza dei fondi a disposizione, delle due l'una: o si finanzia il disastroso mega-aeroporto dei piccoli attila; o si finanzia il trasporto pubblico locale, ed in primis la ferrovia, al servizio di tutti.

Cosicche', se prevalessero i nuovi barbari e gli arraffatori e sperperatori di sempre, la nostra terra e la nostra popolazione avrebbero il danno e la beffa: con la realizzazione del mega-aeroporto per voli low cost sarebbe finanziata un'opera che tutti ci danneggia, e sarebbero invece negati finanziamenti necessari ed utili per tutti, quelli in favore della mobilita' pubblica locale adeguata e sostenibile, in particolare ferroviaria.

Lottiamo quindi insieme in difesa dei diritti di tutti. Affinche' lo stato, la Regione e gli enti locali finanzino il trasporto pubblico locale, sostengano il trasporto ferroviario, e non sperperino fondi pubblici per un'opera dannosa per la salute e il benessere della popolazione, e distruttiva per l'ambiente e i beni culturali e sociali e le vocazioni produttive del nostro territorio.

 

20. LA VITERBO CIVILE E SOLIDALE SI OPPONE AL RAZZISMO E ALLA VIOLENZA

[Riportiamo il seguente comunicato diffuso ieri dalla nostra redazione a sostegno dell'appello di alcune associazioni democratiche alle istituzioni affinche' non venga autorizzata una manifestazione razzista di un'organizzazione neofascista prevista per il 15 novembre a Viterbo (appello che abbiamo pubblicato ieri nel supplemento "Voci e volti della nonviolenza")]

 

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

 

Considerate se questo e' un uomo,

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un si' o per un no.

Considerate se questa e' una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza piu' forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

 

Meditate che questo e' stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi:

Ripetetele ai vostri figli.

 

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

 

(Primo Levi)

 

C'e' una Viterbo democratica, una Viterbo della solidarieta', una Viterbo civile.

La Viterbo di Mariano Buratti.

La Viterbo di Sauro Sorbini.

La Viterbo di Achille Poleggi.

Una Viterbo che non dimentica l'orrore della Shoah.

Una Viterbo che si oppone alla violenza, ad ogni violenza.

Questa Viterbo, la Viterbo che amiamo, non puo' ammettere che vi si tengano raduni razzisti.

Questa Viterbo, la Viterbo che amiamo, non puo' accettare che si inneggi alla barbarie delle deportazioni, che si pratichi lo squadrismo, che si riproponga il totalitarismo che annienta la dignita' umana.

E' questa Viterbo che chiede alle istituzioni democratiche di non autorizzare manifestazioni violente, manifestazioni razziste, manifestazioni che negano ad esseri umani i diritti e la dignita' di esseri umani.

E' questa Viterbo, citta' di pace, di accoglienza, di aiuto a chi e' nel bisogno, che chiede alle istituzioni di essere fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana, di non consentire all'oltraggio, di non consentire alla barbarie, di non avallare la predicazione e la promozione della violenza e del razzismo.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 175 del 21 aprile 2013

 

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