Telegrammi. 1240



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1240 del 10 aprile 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Commemorato Dietrich Bonhoeffer a Viterbo

2. Rileggendo Francesco d'Assisi e Jacopone da Todi

3. Per il cinquantesimo anniversario della "Pacem in terris"

4. Qualche indicazione bibliografica su "metodo del consenso e comunicazione ecologica"

5. Alcuni testi del mese di febbraio 2002

6. Ad Amelia un corso di formazione alla nonviolenza

7. Per il disarmo e per la chiarezza

8. Programma di un corso di educazione alla pace a Gubbio

9. Un libro da leggere

10. Adesione all'appello per l'iniziativa nonviolenta del 24 febbraio

11. Raimondo Pesaresi

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRI. COMMEMORATO DIETRICH BONHOEFFER A VITERBO

 

Si e' svolta la mattina di martedi' 9 aprile 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo e resistente assassinato dai nazisti il 9 aprile 1945.

La commemorazione si e' aperta con la lettura di alcune pagine da Resistenza e resa, la raccolta delle lettere e degli scritti di Bonhoeffer redatti mentre era detenuto nel carcere di Tegel tra il 1943 e il 1945.

Nel ricordo della figura, della prassi e del pensiero di Bonhoeffer continui la lotta dell'umanita' contro tutte le violenze; continui l'impegno di ogni persona di volonta' buona e di retto sentire in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Nel ricordo di Bonhoeffer continui la Resistenza, che qui ed ora si invera nella scelta della nonviolenza.

 

2. INCONTRI. RILEGGENDO FRANCESCO D'ASSISI E JACOPONE DA TODI

 

Si e' svolto nella serata di martedi' 9 aprile 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di lettura e commento di testi di Francesco d'Assisi e di Jacopone da Todi.

 

3. ANNIVERSARI. PER IL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA "PACEM IN TERRIS"

 

L'11 aprile 1963 Giovanni XXIII promulgava la "Pacem in terris", uno dei grandi documenti del pensiero della pace.

Nel cinquantesimo anniversario, giovedi' 11 aprile 2013 a Viterbo il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" promuove un incontro di commemorazione e di riflessione con la lettura integrale dell'enciclica.

*

Vi e' una sola umanita'.

Solo la pace salva le vite.

E' compito di ogni persona di volonta' buona e di ogni ordinamento giuridico democratico difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

4. MATERIALI. QUALCHE INDICAZIONE BIBLIOGRAFICA SU "METODO DEL CONSENSO E COMUNICAZIONE ECOLOGICA"

[Da una lettera personare riprendiamo qualche indicazione bibliografica su "metodo del consenso e comunicazione ecologica" (ma anche necessariamente su nonviolenza, comunicazione, ecologia)]

 

1. Alcuni testi che e' utile aver letto

- Hannah Arendt, Vita activa

- Hannah Arendt, La banalita' del male

- Hannah Arendt, La vita della mente

- Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione

- Christoph Besemer, Gestione dei conflitti e mediazione

- Murray Bookchin, Ecologia della liberta'

- Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza

- Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza

- Aldo Capitini, Scritti filosofici e religiosi

- Barry Commoner, Il cerchio da chiudere

- Laura Conti, Che cos'e' l'ecologia

- Andrea Cozzo, Conflittualita' nonviolenta

- Danilo Dolci, Esperienze e riflessioni

- Danilo Dolci, Creatura di creature

- Umberto Eco, Trattato di semiotica generale

- Franco Fornari, Psicoanalisi e cultura di pace

- Erving Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione

- Daniel Goleman, Intelligenza emotiva

- Daniel Goleman, Intelligenza ecologica

- Juergen Habermas, Teoria dell'agire comunicativo

- Ivan Illich, La convivialita'

- Giovanni Jervis, Manuale critico di psichiatria

- Ryszard Kapuscinski, L'altro

- Julia Kristeva, Stranieri a se stessi

- Alberto L'Abate, Consenso, conflitto e mutamento sociale

- Alberto L'Abate (a cura di), Addestramento alla nonviolenza

- Ronald D. Laing, Nodi

- Ronald D. Laing, Mi ami?

- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo, Donne disarmanti

- Alexander Langer, Il viaggiatore leggero

- Serge Latouche, Come si esce dalla societa' dei consumi

- Primo Levi, I sommersi e i salati

- Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito

- Jerome K. Liss, La comunicazione ecologica

- Mario Martini (a cura di), La filosofia del dialogo

- Denis McQuail, Sociologia dei media

- Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare

- Stanley Milgram, Obbedienza all'autorita'

- Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza

- Pat Patfoort, Costruire la nonviolenza

- Pat Patfoort, Io voglio, tu non vuoi

- Pat Patfoort, Un'introduzione alla nonviolenza

- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future

- Giuliano Pontara, L'antibarbarie

- Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta

- Clotilde Pontecorvo, Anna Maria Ajello, Cristina Zucchermaglio, Discutendo si impara

- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne

- Elena Pulcini, La cura del mondo

- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia

- Marshall B. Rosenberg, Le parole sono finestre

- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

- Jacques Semelin, Per uscire dalla violenza

- Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta

- Vandana Shiva, Il bene comune della Terra

- Chiara Volpato, Deumanizzazione. Come si legittima la violenza

- Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana

- Adriano Zamperini, Psicologia dell'inerzia e della solidarieta'

*

2. Alcuni testi classici per l'approfondimento

- Theodor W. Adorno, Minima moralia

- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato

- Franco Basaglia, Scritti

- Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente

- Zygmunt Bauman, Modernita' e Olocausto

- Martin Buber, Il principio dialogico

- Guido Calogero, Filosofia del dialogo

- Albert Camus, L'uomo in rivolta

- Elias Canetti, Massa e potere

- Noam Chomsky, Linguaggio e problemi della conoscenza

- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso

- Guy Debord, La societa' dello spettacolo

- Leon Festinger, Teoria della dissonanza cognitiva

- Sigmund Freud, Opere

- Erich Fromm, Fuga dalla liberta'

- Erich Fromm, Anatomia della distruttivita' umana

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza

- Rene' Girard, La violenza e il sacro

- Luce Irigaray, Speculum

- Hans Jonas, Il principio responsabilita'

- Herbert Marcuse, L'uomo a una dimensione

- Abraham H. Maslow, Motivazione e personalita'

- Paul Ricoeur, Della interpretazione

- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene

- Simone Weil, Quaderni

- Virginia Woolf, Tre ghinee

*

3. Alcuni testi di sintesi, introduttivi e di riferimento

- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia

- Piero Amerio, Fondamenti teorici di psicologia sociale

- Luciano Arcuri (a cura di), Manuale di psicologia sociale

- Luca Bagetto, Etica della comunicazione

- Renato Barilli, Corso di retorica

- Luisella Battaglia, Etica e diritti degli animali

- Zygmunt Bauman, Modernita' liquida

- Zygmunt Bauman, Vite che non possiamo permetterci

- Ruth Benedict, Modelli di cultura

- Nicoletta Beretta, Fabia Gatti, Abilita' d'ascolto

- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino, Dizionario di politica

- Anna Bravo, A colpi di cuore

- Andrea De Benedetti, Fabia Gatti, Routine e rituali nella comunicazione

- Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia

- Luciano Gallino (diretto da), Manuale di sociologia

- Marvin Harris, L'evoluzione del pensiero antropologico

- Agnes Heller, La teoria dei bisogni in Marx

- Agnes Heller, Teoria dei sentimenti

- Agnes Heller, Etica generale

- Maria Laura Lanzillo, Il multiculturalismo

- Giulio A. Maccacaro, Per una medicina da rinnovare

- Eleonora Missana, L'etica nel pensiero contemporaneo

- Edgar Morin, I sette saperi necessari all'educazione del futuro

- Bice Mortara Garavelli, Manuale di retorica

- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene

- Martha C. Nussbaum, Diventare persone

- Valentina Pisanti, Roberto Pellerey, Semiotica e interpretazione

- Francesco Remotti, Contro l'identita'

- Stefano Rodota', La vita e le regole

- Jacqueline Russ, L'etica contemporanea

- Carla Schick, Il linguaggio

- Renate Siebert, Le donne, la mafia

- Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri

- Francesco Susi (a cura di), Come si e' stretto il mondo

- Bruna Zani, Patrizia Selleri, Dolores David, La comunicazione

- Jean Ziegler, Il come e il perche'

*

4. Alcune testi introduttivi su specifiche piste di ricerca

a) forme di negazione della comunicazione e dell'altrui umanita': pregiudizio, incomprensione e razzismo

- Rupert Brown, Psicologia sociale del pregiudizio

- Alessandro Dal Lago, Non-persone

- Claude Levi-Strauss, Razza e storia. Razza e cultura

- Albert Memmi, Il razzismo

- Renate Siebert, Il razzismo

- Pierre-Andre' Taguieff, Il razzismo

- Michel Wieviorka, Il razzismo

b) forme di negazione della comunicazione e dell'altrui umanita': la violenza maschilista e patriarcale

- Pierre Bourdieu, Il dominio maschile

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe

- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne

- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine

- Adrienne Rich, Nato di donna

- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne

c) pratiche comunicative, difesa della dignita' umana e psicoterapie

- Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro, Crimini di pace

- Serge Moscovici (a cura di), La relazione con l'altro

- Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi

- alcuni altri testi delle esperienze di psichiatria democratica in Italia e nel mondo: Franco Basaglia (a cura di), L'istituzione negata; Peppe Dell'Acqua, Fuori come va?; Laura Forti (a cura di), L'altra pazzia; Luigi Onnis e Giuditta Lo Russo, La ragione degli altri; Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Sergio Piro, Le tecniche della liberazione

- altri testi della scuola di Palo Alto: Paul Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento; Carlos E. Slozki, Donald C. Ransom (a cura di), Il doppio legame

- sull'approccio rogersiano: Carl R. Rogers, Barry Stevens, Da persona a persona

- sull'analisi transazionale: Eric Berne, Analisi transazionale e psicoterapia; Eric Berne, A che gioco giochiamo; Ian Steward, Vann S. Joines, L'analisi transazionale

- Archivio Foucault. Interventi, colloqui, interviste (tre volumi)

 

5. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2002

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2002.

 

6. AD AMELIA UN CORSO DI FORMAZIONE ALLA NONVIOLENZA

 

Iniziera' ad Amelia (Terni) sabato 23 febbraio, e si svolgera' per cinque sabati consecutivi, un corso di formazione alla nonviolenza promosso da vari movimenti del nodo lillipuziano della provincia di Terni. Per informazioni e contatti: gabaq at libero.it

Riportiamo la traccia di programma del corso.

* Una ovvia premessa

Naturalmente questa proposta e' solo una delle molte possibili; nel primo incontro discuteremo insieme se il programma di lavoro che di seguito si propone puo' andare bene o se apportare modifiche e quali.

L'approccio alla nonviolenza che si propone e' quello descritto nell'incontro che facemmo ad Amelia domenica 16 dicembre 2001: la nonviolenza e' proposta come un concetto complesso e pluridimensionale, come una teoria-prassi aperta, sperimentale, contestuale, critica e problematica, compatibile con diverse tradizioni di pensiero, non dogmatica, non esaustiva, non esclusiva.

Vale a dire che in questa serie di incontri la nonviolenza e' interpretata e proposta non come una visione del mondo sistematica o un'ideologia chiusa, ma come un insieme di riflessioni e di esperienze, di tecniche e di convincimenti, di proposte e di problemi.

E' evidente che la descrizione che si proporra' della teoria e della prassi nonviolenta e' semplicemente introduttiva ed inevitabilmente parziale; come abbiamo avuto occasione di mettere in evidenza nell'incontro del 16 dicembre praticamente tutti coloro che si accostano alla nonviolenza apportano ad essa una diversa prospettiva, ne danno una personale interpretazione, la arricchiscono e rendono piu' complessa con il loro originale punto di vista, con la loro riflessione, il loro modo di sentire ed il loro agire; la nonviolenza e' una teoria-prassi in continuo creativo sviluppo, ed un campo di ricerche, di riflessioni ed esperienze, in cui si incontrano (e quindi si intrecciano e si armonizzano, ma anche si interrogano reciprocamente e talora confliggono) tradizioni e prospettive diverse.

* Proposta di scansione degli incontri

1. Primo incontro: violenza e nonviolenza nei conflitti sociali e politici

a) conflitto, comunicazione, mutamento sociale

b) alcune caratteristiche fondamentali della violenza e della nonviolenza

c) il rapporto tra mezzi e fini ed il principio responsabilita'

2. Secondo incontro: la nonviolenza come insieme di tecniche deliberative e di azione

a) il metodo del consenso nel processo deliberativo

b) le tecniche di lotta nonviolente

c) l'addestramento alla nonviolenza

3. Terzo incontro: progettazione di una campagna nonviolenta

a) le premesse ed i fini

b) la strategia

c) la preparazione

d) la gestione

e) la valutazione

4. Quarto incontro: esperienze e riflessioni

a) analisi di alcune esperienze storiche di lotta nonviolenta

b) analisi delle riflessioni e delle proposte di alcune figure dell'impegno nonviolento

5. Quinto incontro: verifica e conclusione

a) valutazione del corso

b) stesura collegiale di una relazione conclusiva.

 

7. PER IL DISARMO E PER LA CHIAREZZA

 

Le armi servono per uccidere. Tutte. Sempre.

E dunque sosteniamo la mobilitazione contro le manovre dei mercanti di morte, e ci associamo alle iniziative e agli appelli affinche' non venga ulteriormente peggiorato il quadro legislativo attuale in materia di commercio di armi.

Ma diciamo anche con chiarezza che non diamo un giudizio positivo della legislazione in vigore, e troviamo profondamente errate certe posizioni contenute negli appelli che circolano in questi giorni, alcuni dei quali abbiamo riportato sopra.

La nostra modesta opinione e' che l'unica politica corretta nei confronti del commercio di armi e' proibirlo. L'unica politica corretta nei confronti dell'uso delle armi e' proibirlo. L'unica politica corretta nei confronti della produzione delle armi e' proibirla.

Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima c'e' una sola scelta che possa garantire un futuro all'umanita': abolire le armi e gli eserciti.

 

8. PROGRAMMA DI UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE A GUBBIO

[Riportiamo ampi estratti dal programma di un corso di educazione alla pace rivolto a studenti e insegnanti delle scuole medie superiori di Gubbio (PG) ed aperto a tutti gli uditori interessati, che si svolgera' con cadenza settimanale nei mesi di febbraio-aprile 2002]

 

Parte prima: una ovvia premessa

Il presente progetto di corso di educazione alla pace fa seguito alla  positiva esperienza svoltasi lo scorso anno scolastico presso l'Istituto Tecnico Industriale Sperimentale di Gubbio.

Esso accoglie e sviluppa le indicazioni emerse dalla relazione conclusiva del corso tenutosi nel febbraio-marzo 2001; ovviamente si contestualizza nella situazione odierna (l'emersione di una sempre piu' diffusa ed acuta coscienza delle problematiche connesse al processo della cosiddetta "globalizzazione"; la tragedia degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001; le terribili guerre in corso ed il diretto coinvolgimento italiano nella guerra in Afghanistan); e naturalmente ha alla base le premesse già esplicitate nella premessa del progetto del corso del 2001, che di seguito si riproduce:

"Perché un corso di educazione alla pace?

1. Quando parliamo di pace di cosa stiamo parlando?

La risposta non è semplice, ed il corso che qui si propone intende rendere consapevoli della complessità e delle difficoltà del concetto di pace, ed a maggior ragione della difficoltà di costruire la pace in un mondo in cui pressoché tutti i poteri vigenti si dichiarano per la pace ed insieme usano la violenza, l'ingiustizia, la guerra per opprimere, sfruttare, eliminare gli "altri".

Nello stesso tempo costruire la pace è necessario ed urgente poiché i poteri dominanti attuali (economici, politici, militari, ideologico-mediali...) stanno distruggendo non solo un numero enorme di vite umane con le guerre, l'ingiustizia, la fame, la contaminazione dell'ambiente; ma stanno altresì devastando e degradando irreversibilmente la biosfera ad un ritmo tale che se l'attuale "modello di sviluppo" non viene urgentemente, profondamente e radicalmente modificato è ragionevole temere la distruzione della civiltà umana così come noi l'abbiamo conosciuta e la desertificazione e contaminazione di una parte notevole della superficie del pianeta.

2. E quando parliamo di educazione alla pace di cosa stiamo parlando?

Se la pace è cosa complessa e difficile ed insieme un impegno necessario ed urgente, l'educazione alla pace è anch'essa tutt'altro che un semplice apprendere le buone maniere, o un elenco di banali precetti di buona condotta. L'educazione alla pace è un impegno anch'esso insieme complesso, difficile e urgente. Ma è altresì un tema su cui ancora poca chiarezza vi è tra gli stessi studiosi che da decenni se ne occupano in modo approfondito. Studiosi diversi e ugualmente autorevoli ne danno definizioni diverse e fin contraddittorie, e la confusione che vi è intorno al suo stesso statuto è ovviamente ancora più grande quanto ai metodi, ai curricoli, alle forme di organizzazione e valutazione.

Noi qui ci limitiamo a rilevare: a) che occorre formare alla pace, e che la scuola pubblica in quanto principale agenzia formativa della nostra società e del nostro ordinamento giuridico deve assumere tale impegno; b) che l'educazione alla pace non deve essere né "una materia in più", né un rozzo e precario collegamento trasversale tra le discipline curricolari, ma un approccio diverso e ulteriore e soprattutto - a questo stadio della riflessione e della pratica - un appello e una sperimentazione, che diversamente connetta i campi del sapere sussumendoli a un criterio e un impegno precisi, e proponga pertanto scelte metodologiche e percorsi di ricerca suoi propri.

3. La presente proposta di corso di educazione alla pace, valorizzando l'opportunità data dai Piani dell'Offerta Formativa, intende formulare, sperimentare e verificare un percorso di ricerca (ad un tempo di metodo, di tecniche e di saperi; di relazioni e di contenuti) e di azione formativa atto anche a fornire alla sua conclusione più precise indicazioni per l'agire futuro".

*

Parte seconda: programma del corso

1.  Primo incontro: pensare la pace per costruire la pace (logica, comunicazione, esistenza, società).

Temi che verranno proposti nel primo incontro: il rigore logico come premessa per il rigore morale; centralità della comunicazione e teorie della conoscenza; un approccio esistenziale; un approccio sociologico.

2. Secondo incontro: la guerra e la pace oggi (la morale, la politica, il diritto, l'umanità).

Temi che verranno proposti nel secondo incontro: il diritto internazionale; la carta delle Nazioni Unite; la Dichiarazione universale dei diritti umani; la Costituzione della Repubblica Italiana; letture da Emmanuel Levinas; letture da Hans Jonas; letture da Virginia Woolf.

3. Terzo incontro: l'umanità dopo Auschwitz (la storia).

Temi che verranno proposti nel terzo incontro: letture da Primo Levi; letture da Lorenzo Milani; letture da Hannah Arendt.

4. Quarto incontro: l'umanità dopo Hiroshima (la scienza, la tecnologia).

Temi che verranno proposti nel quarto incontro: lettura de "Le tre verità di Hiroshima" di Ernesto Balducci; lettura delle "Tesi sull'età atomica" di Günther Anders; letture da Simone Weil.

5. Quinto incontro: il diritto e la dignità umana nell'epoca della globalizzazione (diritto, economia ed ecologia, etica e politica).

Temi che verranno proposti nel quinto incontro: il diritto e la dignità umana; l'interazione sociale e la civile convivenza; l'economia e l'ecologia; la riflessione etica sul crinale apocalittico; principio responsabilità e azione collettiva.

6. Sesto incontro: la nonviolenza.

Temi che verranno proposti nel sesto incontro: la nonviolenza come insieme di valori; la nonviolenza come insieme di tecniche deliberative ed operative; la nonviolenza come strategia e come progetto.

7. Settimo incontro: autovalutazione del corso e stesura della relazione conclusiva.

8. Ottavo incontro: discussione ed approvazione della relazione conclusiva.

*

Parte terza (...)

*

Postilla

Il presente progetto è stato redatto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo su proposta del movimento pacifista eugubino "Gubbio per la pace"; riprende il progetto di corso già realizzato nello scorso anno scolastico a Gubbio e tiene conto dei suggerimenti contenuti nella relazione conclusiva approvata all'unanimità dai partecipanti al corso del febbraio-marzo 2001.

Come già accaduto lo scorso anno scolastico il programma potrà avere alcune variazioni se ne verrà posta l'esigenza dai partecipanti e su di esse si troverà il consenso di tutti coloro che al corso prendono parte. La gestione del corso, infatti, sarà anche quest'anno di tipo seminariale, cooperativa e mirante a promuovere la partecipazione attiva di tutti coloro che vi prenderanno parte.

 

9. UN LIBRO DA LEGGERE

 

Il piu' recente libro di Tzvetan Todorov (Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001) mi pare che sia in assoluto tra i migliori libri usciti negli ultimi anni: mi permetto di proporre di leggerlo non solo agli amici, ma a tutti coloro che vogliono impegnarsi per la giustizia e la dignita' umana.

 

10. ADESIONE ALL'APPELLO PER L'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 24 FEBBRAIO

 

Dichiarazione di adesione all'appello promosso dal MIR-Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta per una iniziativa nonviolenta di protesta e coscientizzazione il 24 febbraio

L'appello promosso dal Movimento Internazionale della Riconciliazione - Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta affinche' il 24 febbraio gli utenti di programmi televisivi si astengano dall'essere spettatori delle reti Mediaset in segno di protesta ed opposizione ai fatti e ai tratti di illegalita' ed eversione antidemocratica che connotano l'insediarsi e l'agire del governo presieduto da Berlusconi e del sistema di potere, di interessi e di alleanze di cui esso e' espressione, appello sottoscritto da alcuni dei piu' rigorosi intellettuali italiani (un nome per tutti: Renato Solmi, cui due generazioni di italiani sono largamente debitrici della propria educazione al pensiero critico), pone con chiarezza ed urgenza a tutti i cittadini la richiesta di assumere consapevolezza e prender posizione su alcune questioni ineludibili.

La prima: il peso del condizionamento ideologico esercitato dai mass-media nella presa del potere da parte di regimi autoritari; un condizionamento esercitato eminentemente col loro pervasivo potere di seduzione e alienazione delle intelligenze, di corruzione dei costumi, di ottundimento psicologico e morale, di inquinamento acustico e depauperamento linguistico, di corrosione della civile convivenza attraverso la sottrazione e il dissolvimento del tempo dedicabile allo studio e alla meditazione come allo spazio pubblico e a quell'attivita' propriamente umana che e' il dialogo (ovvero la politica arendtianamente intesa).

La seconda: quale sia l'autentico rapporto economico di sfruttamento, asservimento e mercificazione tra telespettatore e network televisivo commerciale; lo spettatore essendo la vera merce che il network vende alle imprese economiche che da esso acquistano spazi pubblicitari pagati in ragione del numero di esseri umani per quella via passibili di essere ipnotizzati e sedotti al consumo, allo sperpero e alla dissipazione.

La terza: la questione della legalita' come fondamento della civile convivenza; la presa di potere berlusconiana sempre piu' si rivela connotata da, ed ordinata a, un effettuale scardinamento della legalita' e della democrazia, anche grazie alle estesissime complicita' e sordita', ed alla narcosi e passivita' delle vittime.

La quarta: l'esigenza di una campagna rigorosamente nonviolenta di costruzione della consapevolezza e della mobilitazione in difesa della democrazia, della legalita' e della civilta', contro gli esiti criminogeni e totalitari della deriva politica in corso in Italia.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo aderisce all'appello e all'iniziativa promossi dal Movimento Internazionale della Riconciliazione - Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta.

Il fatto che essa iniziativa ed esso appello, come sovente accade ai gesti che intendono dare avvio ad un movimento di pensiero e di azione, possano apparire inadeguati alla drammaticita' della situazione presente, non ci sembra ragion sufficiente a sminuire il valore della richiesta e della proposta che i movimenti nonviolenti promotori formulano, ma costituisce se mai un incitamento a dire e fare meglio.

Per aderire all'appello e all'iniziativa, per ulteriori informazioni e per contattare i promotori, scrivere all'indirizzo elettronico: unadomenicasenza at libero.it ; e/o all'indirizzo postale: Comitato "Una domenica senza", presso il MIR - Movimento Nonviolento, via Garibaldi 13, Torino 10122.

 

11. RAIMONDO PESARESI

[Il testo che segue apparve sul settimanale viterbese "Sotto Voce" nel fascicolo del 12 febbraio 1994, lo ripubblico senza modifiche. Raimondo Pesaresi era deceduto da pochi giorni. Era stato preside e simbolo del liceo di Viterbo negli anni della mia gioventu'. Non lo ho dimenticato]

 

La scomparsa di Raimondo Pesaresi ci priva di uno dei nostri maestri.

Per noi giovani allievi che ogni mattina entrando a scuola leggevamo quella lapide che ricordava Mariano Buratti, torturato e assassinato dai nazifascisti, quella scuola, la scuola del preside Raimondo Pesaresi, era Mariano Buratti vivente: nel rigore morale, nella dignita' civile, nell'impegno scientifico ed educativo, nel vertiginoso, straziante grido di liberta' che dai precordi del mondo classico ai martiri della Resistenza si prolungava a chiamarci alla lotta. La civilta', o la barbarie.

Raimondo Pesaresi, il filologo, l'umanista, l'educatore Raimondo Pesaresi, era la nostra scuola.

Scuola di amore alla verita', di grata memoria ai buoni che furono, di responsabilita' che ciascheduno ha da recare integra, e di civile convivere e condursi.

L'amore per la verita': il rigore filologico, che scavava dentro le parole e i discorsi; la ricerca labirintica e ardua e sottile ed infine l'abbagliante scoperta dell'espressione esatta; l'intuizione, la penetrazione vivida e gioiosa del pensiero autentico e pur sempre friabile, della verita' interiore dell'uomo che il linguaggio deve rendere; lo sforzo di capire, di capire l'altro, il suo vissuto, il suo mondo: il nostro mondo, il nostro vissuto, l'altro che e' parte di noi. L'amore per la verita' che e' ad un tempo amore di liberta', di uguaglianza, di fraternita'.

E il dovere della memoria: porsi, disporsi all'ascolto degli antichi maestri e dei recenti; riflettere sui casi umani lungo le volute e le voragini della storia; incessantemente riproporsi i quesiti piu' nitidi e i piu' sibillini, condividere il pathos delle scelte e il tormento incandescente dei dubbi, la processione del pensare e dell'agire; incessantemente rispondere alla chiamata, alla voce che grida dal brulicante deserto del passato, dei passati: schierarsi. O con gli oppressi o con gli oppressori; o con chi anela liberta' o con chi la conculca; o con chi cerca luce o con chi impone le tenebre. Era una scuola esigente. Era una scuola che non tradiva le vittime. Era la scuola di Raimondo Pesaresi. E di Primo Levi, e di Giacomo Leopardi.

Insegnava la responsabilita' che non si fraziona, la liberta' comune che va edificata pietra su pietra: il tuo compito, il tuo dovere, che non puoi eludere o delegare ad altri. Il rifiuto e lo sprezzo del sotterfugio, delle meschinita'. Insegnava il cielo stellato e la legge morale.

Qui mi sovviene dei suoi maestri, quelli di cui ci parlava in un soffio, in un sorriso, e c'era dentro tutto il dolore del mondo, e la dignita' splendente dell'uomo: Gaetano De Sanctis che rifiuto' di giurar fedelta' al regime; Piero Treves che rivendico' la greca liberta' mentre in Italia imperava la tirannide; e Manara Valgimigli, e Concetto Marchesi, e ancora e ancora, lungo una tradizione di studi classici che era innanzitutto radicamento nei valori, fedelta' alla cultura, alla civilta', religione del buono e del vero. Legame, solidarieta'.

La serena cordialita', il tratto amabile, i modi squisiti di Raimondo Pesaresi: e quando entrava in classe a far lezione, e quando si consumava insieme il rito della consegna delle pagelle (gli stavamo a cuore, davvero, a quel preside: dovevamo essere degni del nome e dell'eredità di Mariano Buratti), e quando ci capitava di incontrarlo fuori della scuola. E nei suoi lavori su Erodoto e Demostene, nella sua indefessa e prestigiosa attivita' scientifica oltre che pedagogica, nella pienezza e versatilita' della sua opera: psicagogica, come avrebbe detto Maria Rosaria - ed anche lei, docente ed amica amatissima, non e' piu'.

Negli anni del liceo scelsi la parte degli ultimi - che a quel luogo non erano ammessi: per Pesaresi sento ancora una devozione filiale che so mi accompagnera' per tutta la vita. Nell'ora delle scelte, che non termina mai, per me conto' la sua lezione di serena dirittura, di amore alla verita', di pietas per gli uomini che furono. E che sono, e che saranno.

La scuola intitolata al martire antifascista Mariano Buratti, la scuola di Raimondo Pesaresi, ci insegno' molte cose che abbiamo dimenticato, ma soprattutto questa, struggente, che rechiamo incisa nell'animo: che occorre resistere contro la barbarie; che nulla di umano ci e' alieno e quindi l'intera umanita' ci sta a cuore; che quand'anche fosse solo favola e sogno, la virtu' e' l'unico bene che abbiamo.

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1240 del 10 aprile 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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