La nonviolenza contro il razzismo. 2



 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 2 del 5 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2009 (parte seconda)

2. Contro la violenza razzista e squadrista ogni persona di retto sentire, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione scriva al Presidente della Repubblica affinche' respinga le incostituzionali, anomiche, criminali e disumane misure del cosiddetto "pacchetto sicurezza"

3. Una lettera ai parlamentari affinche' anch'essi scrivano al Presidente della Repubblica

4. Solo la pace salva le vite

5. Una diffida al governo

6. La capitolazione, la resistenza

7. Un ringraziamento a chi si oppone al razzismo

8. Heri dicebamus

9. Si torni in Parlamento e si aboliscano le misure razziste ed incostituzionali

10. Dopo la promulgazione delle leggi razziali, ritrovandoci a Madonna del Colletto

11. Le cose da fare adesso

12. Un ringraziamento ancora e le ovvie dovute scuse

13. Ieri, oggi, domani

14. La guerra assassina

15. Come in quel film di Steven Spielberg

16. La forza della verita', la forza dell'amore

17. No al razzismo, no allo squadrismo. Si' alla Costituzione, si' all'umanita'

18. Appello urgente al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati

19. A tutte le persone di volonta' buona, le associazioni democratiche, le istituzioni fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana

20. Contro il razzismo e contro la guerra

21. Siam tre piccoli furbettin. Con le ali

22. L'Europa non puo' avallare il mega-aeroporto a Viterbo

23. Disastri aerei

24. Quattro cose da fare subito

25. Che fare

26. Leszek Kolakowski

27. Ancora un atto di vilta'. E ancora un appello a insorgere in difesa della legalita' e dell'umanita'

28. Ora

29. L'ultima del sindaco di Viterbo

30. Crisi economica e scellerata follia della lobby del mega-aeroporto

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2009 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2009.

 

2. CONTRO LA VIOLENZA RAZZISTA E SQUADRISTA OGNI PERSONA DI RETTO SENTIRE, OGNI ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA, OGNI ISTITUZIONE FEDELE ALLA COSTITUZIONE SCRIVA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' RESPINGA LE INCOSTITUZIONALI, ANOMICHE, CRIMINALI E DISUMANE MISURE DEL COSIDDETTO "PACCHETTO SICUREZZA"

 

Egregio Presidente della Repubblica,

con riferimento al potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della Costituzione, le chiediamo:

- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani;

- di rinviarlo pertanto alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.

*

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e indirizzo preciso del mittente.

 

3. UNA LETTERA AI PARLAMENTARI AFFINCHE' ANCH'ESSI SCRIVANO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha scritto a tutti i deputati ed i senatori dell'opposizione democratica affinche', dopo aver votato contro il cosiddetto "pacchetto sicurezza" razzista in Parlamento ed averne evidenziato in quella sede i profili di incostituzionalita' e disumanita', si associno alla richiesta al Presidente della Repubblica di non promulgare quelle misure anomiche, criminali e criminogene, imposte dal governo mortificando il Parlamento a colpi di voti di fiducia ("fiducia", ovvero piu' precisamente "ricatto" ai parlamentari del centrodestra li' collocati sulla base di meccanismi effettualmente di nomina ex alto da parte dei gerarchi della destra eversiva al governo).

*

Riportiamo il testo della lettera inviata a tutti i parlamentari dell'opposizione democratica.

Gentile parlamentare,

sperando di non arrecarle disturbo le chiediamo di voler scrivere - come gia' hanno fatto migliaia di cittadini - al Presidente della  Repubblica affinche', in virtu' del potere attribuitogli dall'art. 74, comma 1, della Costituzione ("Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione"), non promulghi il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, e lo rinvii alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica...

Distinti saluti,

il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Allegati:

1. Bruno Segre: Lettera al Presidente della Repubblica

2. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia

3. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti

*

Frattanto sempre piu' cittadini stanno scrivendo lettere al Presidente della Repubblica affinche' non promulghi le misure razziste ed incostituzionali del criminale e criminogeno "pacchetto sicurezza".

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e indirizzo preciso del mittente.

 

4. SOLO LA PACE SALVA LE VITE

 

In quest'ora di estremo dolore, all'espressione del cordoglio si unisca la conferma di un tenace convincimento: che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

Si adoperi l'Italia per la pace, la  convivenza e la cooperazione tra i popoli nel pieno rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, innanzitutto quello a non essere uccisi.

Solo la pace salva le vite.

In quest'ora di estremo dolore, all'espressione del cordoglio si unisca la conferma di un impegno indispensabile: contro la guerra e contro il terrorismo.

 

5. UNA DIFFIDA AL GOVERNO

 

Al Consiglio dei Ministri

Al Comitato interministeriale per la programmazione economica

Egregi signori,

premesso che sic stantibus rebus la realizzazione di un mega-aeroporto nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo violerebbe leggi e vincoli in vigore, distruggerebbe e devasterebbe rilevanti beni pubblici e privati, lederebbe legittimi interessi e diritti soggettivi protetti dalla legge, provocherebbe immensi danni e pericoli alla popolazione locale, costituirebbe uno sperpero insensato e criminale delle pubbliche risorse, ed insomma si configura quindi come un evidente illecito sanzionabile penalmente, civilmente ed amministrativamente,

con la presente si diffida il governo, e per esso i ministri economici, e con essi il Comitato interministeriale per la programmazione economica, dal finanziare con i pubblici denari un'opera illecita.

Ci si riserva, qualora se ne desse il caso, di adire le competenti magistrature.

Distintamente,

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale

Viterbo, 14 luglio 2009

 

6. LA CAPITOLAZIONE, LA RESISTENZA

 

Ieri il Quirinale ha diffuso la notizia che il Presidente della Repubblica ha promulgato le misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza".

Dal comunicato del Quirinale si evince come lo stesso Capo dello Stato si renda conto che quelle misure sono incostituzionali (nel linguaggio paludato del comunicato: "specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell'ordinamento e del sistema penale vigente"). Tristissima dichiarazione, che qui non commenteremo.

In quest'ora di dolore e vergogna, di amarezza e indignazione, vogliamo ringraziare tutte le persone che in questi mesi e ancora in queste settimane hanno fatto quanto in loro potere per impedire che il razzismo divenisse legge dello stato.

In quest'ora di dolore e vergogna, di amarezza e indignazione, vogliamo confermare che l'altrui capitolazione dinanzi al razzismo e' per noi invece il segnale che ora deve cominciare e quindi comincia la resistenza nonviolenta del popolo italiano per abolire il regime dell'apartheid che un governo anomico e golpista ha voluto imporre al nostro paese.

Che nessuno si arrenda.

Che nessuno si rassegni.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Accadde molti anni fa a chi scrive queste righe di coordinare per l'Italia una campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano.

Ricordo chi mi diceva che era un impegno generoso ma inutile, che quel regime sarebbe durato mill'anni ancora.

Non e' andata cosi' in Sudafrica.

Non andra' cosi' in Italia, non si illudano i razzisti al governo.

Ancora e' nostro quell'antico canto: We shall overcome.

 

7. UN RINGRAZIAMENTO A CHI SI OPPONE AL RAZZISMO

 

Ringraziamo tutte le persone che nei giorni scorsi hanno scritto al Presidente della Repubblica e che ci hanno inviato lettere e contributi contro il razzismo.

Pubblichiamo di seguito e pubblicheremo nei prossimi giorni altri interventi ricevuti che ancora non siamo riusciti ad inserire nel notiziario.

A tutte e tutti un ringraziamento di cuore. La lotta continua.

 

8. HERI DICEBAMUS

 

Pubblichiamo altri interventi ricevuti nei giorni scorsi, rappresentativi delle voci di innumerevoli cittadini che hanno scritto lettere accorate al Presidente della Repubblica affinche' non promulgasse la legge recante le scellerate misure razziste che impongono in Italia il regime dell'apartheid.

Come e' noto, ieri il Presidente della Repubblica ha tragicamente ed assurdamente capitolato dinanzi all'assalto nazista.

Non ha capitolato il popolo italiano. Nei cuori e nelle menti dell'immensa maggioranza del popolo italiano la resistenza nonviolenta in difesa della legalita', della civilta' e dell'umanita' e' gia' cominciata.

 

9. SI TORNI IN PARLAMENTO E SI ABOLISCANO LE MISURE RAZZISTE ED INCOSTITUZIONALI

 

La lettera inviata dal Presidente della Repubblica al presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno, ai Presidenti di Camera e Senato, contiene rilievi tali da richiedere una immediata modifica della legge approvata in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, nota come "pacchetto sicurezza".

Per quanto sia incredibile che il Presidente della Repubblica abbia promulgato quella legge pur avendo piena contezza dei suoi palesi profili di illegalita' ed incostituzionalita', la lettera citata costituisce un documento che autorevolmente invita tanto l'organo esecutivo quanto l'organo legislativo a modifiche sostanziali di quel deliberato.

Si torni dunque in Parlamento e si modifichi subito quella legge illegale cassandone le misure razziste e squadriste, disumane e naziste.

La legge non e' ancora in vigore: lo sara' solo 15 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (art. 73, comma 3, Cost.).

*

Chiediamo a tutte le rappresentanze parlamentari democratiche di chiedere coralmente che si torni in Parlamento per modificare quel deliberato come effettualmente richiesto dal Presidente della Repubblica.

Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, le esperienze di solidarieta', le organizzazioni e le associazioni, gli enti e le istituzioni del paese, di esprimersi e di fare pressione perche' si torni subito in Parlamento per abolire le misure razziste e squadriste, anomiche e insensate, criminali e criminogene del "pacchetto sicurezza".

Occorre una tempestiva e massiva insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa della legalita', della civilta', dell'umanita'.

*

Tra qualche settimana, se quel testo tal quale diverra' effettiva legge in vigore, e se non saremo riusciti prima di allora ad ottenere modifiche sostanziali e dirimenti (e molte sono le forme attraverso cui la legislazione in vigore consente immediati efficaci interventi prima ancora di una formale abrogazione - che e' la reale necessita' -: dal decreto alla legge, dal regolamento attuativo alla circolare di interpretazione autentica), occorrera' ideare, discutere, decidere ed attuare altre forme di azione nonviolenta in difesa della legalita', della civilta', dell'umanita', sempre coerenti con i principi e con la progressione dei mezzi adeguati al valore ed al fine come vuole il satyagraha gandhiano.

Ed ovviamente in prosieguo di tempo, se sara' ancora necessario, sara' poi la Corte Costituzionale ad abrogare definitivamente le mostruosita' giuridiche e logiche in quel testo contenute. Abrogazione per ottenere la quale, naturalmente, sara' altresi' esperibile la via referendaria, che ha pero' tempi ancor piu' dilatati.

Adesso ragionevolmente occorre ancora premere sul Parlamento e sul Governo affinche' recedano dalla barbarie nazista.

*

Lo dico una volta di piu': io sono certo che l'immensa maggioranza del popolo italiano - compresa la generalita' degli elettori dei partiti al governo - e' contraria alla violenza nazista, e quindi non puo' ne' desiderare ne' approvare norme scellerate come quelle del "pacchetto sicurezza" che impongono in Italia il regime dell'apartheid.

Organizziamo subito un'azione nonviolenta efficace di pressione su Parlamento e Governo coinvolgendo anche tutte le istituzioni dello Stato, a cominciare dagli enti locali, a sostegno della richiesta che si torni subito in Parlamento e si aboliscano le misure razziste ed incostituzionali contenute nel "pacchetto sicurezza".

 

10. DOPO LA PROMULGAZIONE DELLE LEGGI RAZZIALI, RITROVANDOCI A MADONNA DEL COLLETTO

 

"E se non piangi, di che pianger suoli?"

(Inf., XXXIII, 42)

 

Le vittime non sono piu' persone

ma ombra, fumo, nulla. Il paradosso

rovescia la decenza e la ragione:

e' colpa essere umile e percosso.

 

A questo tristo e turpe paragone

venimmo infine, ed ogni cuore e' scosso

da si' vigliacca e si' greve offensione

che un crimine non v'e' piu' infame e grosso.

 

Pretende farsi legge la violenza

divoratrice d'anime e di vite.

Dall'aule dei potenti una semenza

 

di peste viene sparsa, e sono ordite

trame di morte e ogni mala sentenza.

"S'appressa la citta' c'ha nome Dite".

 

11. LE COSE DA FARE ADESSO

 

Abolire i campi di concentramento.

Far cessare le deportazioni.

Abrogare prima ancora che entrino in vigore le misure dell'apartheid.

Mettere fuorilegge l'organizzazione razzista e golpista denominata "Lega nord".

Far cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Far dimettere il governo della malavita e dell'eversione dall'alto.

Difendere la legalita' e la civilta', difendere le vite e i diritti di tutti gli esseri umani.

Con la forza della nonviolenza.

 

12. UN RINGRAZIAMENTO ANCORA E LE OVVIE DOVUTE SCUSE

 

Ringraziamo ancora tutte le persone, le associazioni e le organizzazioni che ci hanno scritto in questi giorni esprimendo il loro impegno contro il razzismo. Dati i limiti di spazio del nostro foglio non siamo riusciti a pubblicare che una piccola parte degli interventi ricevuti. E dati i limiti di tempo della concreta vita di chi questo foglio cuce non siamo riusciti neppure a rispondere alle tanta persone che ci hanno rivolto domande o che comunque proponevano la prosecuzione di un diretto personale dialogo. E tra queste lettere ve ne erano di meravigliose, che abbiamo letto con le lacrime agli occhi. Tutte e tutti ringraziamo sinceramente, con tutte e tutti sinceramente ci scusiamo.

 

13. IERI, OGGI, DOMANI

 

Pubblichiamo ancora alcuni interventi che abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, nel corso dell'iniziativa che ha costituito un estremo tentativo di fermare l'introduzione del nazismo nel corpus legislativo italiano chiedendo coralmente ed accoratamente al Presidente della Repubblica di non promulgare il "pacchetto sicurezza" che contiene misure razziste e squadriste, anomiche ed incostituzionali, violatrici della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

Ed insistiamo nel ricordare che la lotta nonviolenta per l'abolizione di questi provvedimenti illegali e criminali deve ora essere condotta dal popolo italiano detentore della sovranita' nazionale come dalle istituzioni che vogliano restare fedeli alla Costituzione su cui si incardina il nostro ordinamento giuridico statuale.

*

Il "pacchetto razzismo" non e' ancora in vigore: dovra' prima essere pubblicato sulla "Gazzetta ufficiale" e solo 15 giorni dopo avra' forza di legge. In questo lasso di tempo occorre proficuamente dispiegare le energie disponibili per costringere, se possibile, Parlamento e Governo a recepire almeno le obiezioni formulate dal Capo dello Stato nella lettera del 15 luglio che ha accompagnato la promulgazione delle norme dell'infamia, lettera che quelle norme smaschera e denuncia come illecite, antigiuridiche, scellerate, avverse alla Costituzione, alla ragione, alla civilta', all'umanita' (ed ogni persona di retto sentire non puo'non chiedersi sbigottita come abbia potuto il Presidente dela Repubblica, svolta quell'analisi, prestarsi a ratificare quelle oscene misure razziste e squadriste).

*

Se si riuscisse a promuovere una resipiscenza almeno nei molti parlamentari che nei mesi scorsi hanno a piu' riprese dichiarato la loro opposizione; se si riuscisse a far capire ai dirigenti di organizzazioni, associazioni, movimenti politici, sociali, culturali, assistenziali, l'immensa gravita' di quelle illegali e disumane misure; se si riuscisse a premere con forza affinche' si faccia luce nelle coscienze e nelle intelligenze obnubilate da retoriche ed ideologie necrofile e insensate: ebbene, si potrebbe almeno riuscire a limitare i danni nell'immediato, finche' non si riuscira' ad abrogare in toto le parti razziste e squadriste di quel deliberato.

*

Si e' talmente degradata la lotta e la riflessione politica nel nostro paese che i piu' neppur si avvedono che a fronte di tante grottesche frivolezze per "politica" spacciate di cui sono gremite le colonne dei giornali e gli schermi delle televisioni qui siamo invece dinanzi ad un colpo di stato.

Un colpo di stato piduista e razzista.

Un colpo di stato che impone al nostro paese il regime dell'apartheid.

Un colpo di stato che provochera' inaudite umiliazioni e sofferenze a milioni di esseri umani.

Un colpo di stato che provochera' la morte di tante persone innocenti.

*

E non perderemo tempo adesso a chiarire ancora un volta che tutti i migranti presenti in italia che non abbiano gia' acquisito la cittadinanza italiana sono sotto minaccia, sotto ricatto, sotto terrore: poiche' tutti possono essere minacciati di perdita del lavoro e con cio' divenire "irregolari", tutti possono non riuscire a rinnovare in tempo il permesso di soggiorno di cui sono in possesso (i tempi sono biblici, e i rinnovi vengono effettuati sovente con grande ritardo dalla macchina burocratica lasciando "scoperti" per mesi i richiedenti di un rinnovo dovuto) e con cio' divenire "irregolari".

E non aggiungo, perche' tutti gia' sanno, che e' un principio fondamentale di civilta' il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a muoversi nel mondo; per non dire del diritto di ogni essere umano a fuggire dalle guerre, le persecuzioni, la miseria, per poter vivere, semplicemente vivere.

Vi e' una sola umanita'. E ogni vittima ha il volto di Abele. Non dimentichiamolo.

*

Insistiamo dunque: si torni in Parlamento, siano recepite le obiezioni svolte dal Presidente della Repubblica nella sua lettera al governo e ai presidenti delle Camere.

E ci si prepari alla lotta nonviolenta in difesa della legalita', della civilta', dell'umanita'. Ci si predisponga tutte e tutti ad adempiere al dovere morale e civile di contrastare il nazismo che torna.

Nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, sara' responsabilita' di ogni cittadina e cittadino, di tutti i cittadini italiani, contrastare vittoriosamente le barbare misure razziste imposte da un governo golpista ed avallate da un pusillanime presidente, ottenere l'abrogazione dell'apartheid, respingere lo squadrismo. E difendere tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, opporsi ai campi di concentramento e alle deportazioni, sconfiggere il nazismo oggi al governo.

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

 

14. LA GUERRA ASSASSINA

 

La guerra assassina contrastala tu.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Solo la pace salva le vite.

 

15. COME IN QUEL FILM DI STEVEN SPIELBERG

 

Come in quel film di Steven Spielberg

ho chiamato questa notte in soccorso

i miei maestri da lungo tempo morti

perche' ci aiutino in questa distretta:

di nuovo ho sentito risuonare nell'animo

la voce di Primo Levi, la voce

di Vittorio Emanuele Giuntella,

che furono in Lager e resistettero sempre.

Non vinceranno i nazisti.

 

16. LA FORZA DELLA VERITA', LA FORZA DELL'AMORE

 

Proponiamo ancora alcuni estratti da alcune altre delle innumerevoli lettere che abbiamo ricevuto nei giorni scorsi a sostegno dell'impegno a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, e con essa i diritti umani di tutti gli esseri umani, dall'assalto eversivo di razzisti e squadristi.

Ci scusiamo ancora con tutte le persone i cui interventi non siamo riusciti a pubblicare, e con tutte le persone che ci hanno scritto lettere toccanti cui non siamo riusciti a rispondere.

 

17. NO AL RAZZISMO, NO ALLO SQUADRISMO. SI' ALLA COSTITUZIONE, SI' ALL'UMANITA'

 

Anche il Presidente della Repubblica chiede, con la lettera del 15 luglio scorso inviata non solo al governo ma anche ai presidenti delle Camere, che il Parlamento torni a legiferare per cancellare al piu' presto le scellerate infamie razziste e squadriste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", le scellerate infamie razziste e squadriste che violano la Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani, che violano i fondamenti stessi dello stato di diritto, che violano i valori e i principi e i criteri su cui si fonda la civilta' giuridica, e la stessa civilta' umana.

Sosteniamo la richiesta che subito - subito - il Parlamento torni a legiferare per abolire le misure naziste partorite dal sonno della ragione, partorite da smascherati eversori e da supini obnubilati pusillanimi complici loro. Prima ancora che quelle misure scellerate siano pubblicate sulla Gazzetta ufficiale; prima ancora che quelle misure scellerate diventino legge dello stato; prima ancora che in Italia entri in vigore l'abominio dell'apartheid, la vergogna dell'umanita'.

*

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

 

18. APPELLO URGENTE AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

Al Presidente del Senato della Repubblica

Al Presidente della Camera dei Deputati

Signori Presidenti dei due rami del Parlamento,

il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza".

Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica.

Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana,

con la presente siamo a richiedere

che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.

Distinti saluti,

il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 18 luglio 2009

 

19. A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA, LE ASSOCIAZIONI DEMOCRATICHE, LE ISTITUZIONI FEDELI ALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

Care amiche e cari amici, gentili signore e signori,

vi preghiamo di voler fare ancora uno sforzo con la massima tempestivita' possibile, e precisamente vi preghiamo di:

a) scrivere al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati per chiedere che, alla luce della lettera del Presidente della Repubblica del 15 luglio 2009, la sciagurata legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, torni all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica;

b) scrivere alle persone, le associazioni, le istituzioni che riterrete opportuno informare e interpellare, per chiedere anche ad esse di fare altrettanto;

c) scrivere ai mezzi d'informazione affinche' di questa iniziativa diano notizia;

d) inviarci per conoscenza copia dei vostri interventi.

*

Vorremmo che prima ancora dell'entrata in vigore delle scellerate misure razziste e squadriste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" (entrata in vigore che avviene 15 giorni dopo la pubblicazione sulla "Gazzetta ufficiale") si sviluppi un vasto movimento d'opinione che prema sul Parlamento affinche' esso nuovamente legiferi al fine di abrogare fin d'ora quelle scellerate misure che introducono nel nostro ordinamento l'infamia e l'orrore del regime dell'apartheid.

Non c'e' bisogno di aggiungere che chi propone questa iniziativa ha piena contezza dei suoi ovvi ed evidenti limiti, ma tra le cose fattibili nell'immediato essa ci pare comunque indispensabile; e puo' essere quantomeno un ulteriore elemento e strumento e occasione di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione, e sarebbe comunque cosa disdicevole non averla almeno tentata - giacche' se quella lettera del Presidente della Repubblica (il quale assurdamente ha promulgato la legge dell'infamia, ma di quell'insensato pusillanime suo gesto ha pur sentito l'immedicabile vergogna) puo' avere una qualche utilita' ed efficacia, essa richiede una valorizzazione tempestiva: tra qualche mese saremmo gia' in una fase ulteriore in cui, oltre ad avere le misure razziste gia' provocato innumerevoli vittime, il fatto stesso che del tempo sia trascorso dall'entrata in vigore dell'anomica legge rendera' la lotta per l'abrogazione per via parlamentare di ampie parti di essa assai piu' difficile (fermo restando che comunque quando i primi magistrati che dovranno applicarne talune disposizioni interpelleranno la Corte costituzionale, e' ragionevole prevedere che sara' quell'organo che cassera' almeno le parti piu' flagrantemente incostituzionali ed antigiuridiche dell'osceno deliberato, ma fino ad allora molto altro tempo sara' passato, molte altre tragedie si saranno consumate).

Vi ringraziamo per quanto vorrete e potrete fare.

*

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

 

20. CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO LA GUERRA

 

Poiche' vi e' una sola umanita', la guerra e' nemica dell'umanita' intera, il razzismo e' nemico dell'umanita' intera.

L'intera umanita' alla guerra e al razzismo opporsi deve.

 

21. SIAM TRE PICCOLI FURBETTIN. CON LE ALI

 

Il Presidente della Regione Lazio, il Presidente della Provincia di Viterbo ed il Sindaco del Comune di Viterbo (quest'ultimo anche deputato) continuano a ripetere, come un disco rotto, come un rubinetto che sgocciola, che un mega-aeroporto a Viterbo e' cosa buona e giusta e fonte di ricchezza.

Buona e giusta per chi?

Fonte di ricchezza per chi?

Non certo per i viterbesi, che ne riceverebbero danni enormi all'ambiente, all'economia, alla salute, alla sicurezza.

Non certo per il pubblico erario, che ne subirebbe uno scellerato salasso.

Non certo per le leggi italiane, che ne verrebbero criminalmente violate.

*

Ma i tre piccoli furbettin insistono nella loro cantilena: che il mega-aeroporto e' una delizia, e' le sette bellezze, e' un giulebbe senza pari.

Che gliene importa a loro se l'area archeologica e termale del Bulicame verra' devastata per sempre?

Che gliene importa a loro se l'agricoltura di Viterbo verra' massacrata per sempre?

Che gliene importa a loro se la popolazione di Viterbo verra' avvelenata?

Che gliene importa a loro se l'ambiente, le emergenze naturalistiche, storiche e culturali, i beni di tutti, le autentiche vocazioni produttive, la qualita' della vita, la sicurezza, i legittimi interessi e i diritti soggettivi delle genti dell'Alto Lazio verranno lesi irreversibilmente?

*

I tre piccoli furbettin non hanno tempo per ascoltare la voce della coscienza, la voce della ragione, l'opinione dei cittadini, le evidenze scientifiche, il dettato delle leggi; no, loro sono troppo indaffarati a cantare e ricantare la loro beffarda canzoncina, la favola bella, l'ipnotico garbuglio, e a progredire nei pubblici onori a spese del pubblico erario, leggiadramente provocando una sciagurata catastrofe ambientale, sanitaria, sociale e civile.

*

I tre piccoli alati furbettin, che pensano di aver capito come va il mondo. E si sono adeguati.

E quasi diresti che tengano per motto e ritornello la cinica battuta di quella vocina del sonetto del Belli: "Avanti, alo', chi more more".

 

22. L'EUROPA NON PUO' AVALLARE IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO

 

Al di la' delle sciocchezze e delle menzogne propalate dai cialtroni di professione, l'Europa non puo' avallare la realizzazione di un mega-aeroporto illegale, tuttora privo di Valutazione d'impatto ambientale, tuttora privo di fondamentali indispensabili autorizzazioni, tuttora privo di requisiti obbligatori per legge, tuttora privo addirittura di effettiva adeguata progettazione.

Al di la' delle sciocchezze e delle menzogne propalate dai cialtroni di professione, l'Europa non puo' avallare la realizzazione di un mega-aeroporto che confligge con i vincoli di salvaguardia esistenti nel territorio che si vorrebbe devastare, che confligge con le leggi dello stato italiano e dell'Unione europea, che si configura come illecito de jure ed irrealizzabile de facto.

Al di la' delle sciocchezze e delle menzogne propalate dai cialtroni di professione, l'Europa non puo' avallare la realizzazione di un mega-aeroporto che avrebbe come immediate conseguenze:

a) lo scempio dell'area archeologica e termale del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Certi personaggi - tuttora investiti di ruoli istituzionali, per sventura di tutti i viterbesi - farebbero quindi meglio a farla finita di cercar di imbrogliare, offendere, umiliare, depredare, avvelenare i cittadini.

 

23. DISASTRI AEREI

 

Il numero crescente di tragici disastri aerei di cui con frequenza sempre maggiore i mezzi d'informazione danno notizia dovrebbe indurre tutti a riflettere.

L'incremento del trasporto aereo e' insostenibile: sia per il suo impatto globale sul clima (e' tra i principali fattori che provocano l'effetto serra, la principale emergenza ambientale planetaria), sia per la devastazione del territorio in cui si costruiscono gli aeroporti e l'avvelenamento dell'ambiente e delle persone che nei pressi di quelle aree vivono, sia anche per i molti gravi pericoli di incidenti. Ed anche per i molti altri motivi che piu' volte abbiamo indicato.

Occorre ridurre il trasporto aereo, renderlo meno inquinante, piu' sostenibile, meno pericoloso.

Occorre difendere la biosfera, che e' l'unica casa comune che l'umanita' abbia; occorre difendere la vita, la salute e i diritti degli esseri umani viventi e delle generazioni future.

Anche per questo, soprattutto per questo, ci impegniamo sia contro la follia e il crimine del mega-aeroporto a Viterbo, sia per la riduzione generalizzata del trasporto aereo.

 

24. QUATTRO COSE DA FARE SUBITO

 

1. In questi pochi giorni in cui il Parlamento e' ancora al lavoro prima della pausa estiva ed in cui il "pacchetto sicurezza" razzista non e' ancora entrato in vigore, occorre chiedere con la massima tempestivita', chiarezza ed energia che esso Parlamento ridiscuta e modifichi quell'illegale deliberato, cosi' come richiesto anche dal Presidente della Repubblica (con la lettera del 15 luglio 2009, missiva certo irrituale, giacche' logica avrebbe voluto che il Presidente non promulgasse quel deliberato e lo rinviasse invece alle Camere alla luce della palese incostituzionalita' ed antigiuridicita' delle misure razziste, persecutorie e squadriste in esso contenute).

Dobbiamo adesso subito:

- scrivere ai Presidenti di Camera e Senato per formulare questa richiesta;

- scrivere a tutti i parlamentari antinazisti affinche' sostengano questa richiesta;

- scrivere a tutti gli enti locali affinche' formulino anch'essi questa richiesta;

- scrivere a tutti i mass-media affinche' ne diano almeno notizia;

- scrivere a persone di volonta' buona, associazioni democratiche ed istituzioni fedeli alla Costituzione affinche' si associno alla richiesta.

Per chi volesse scrivere via posta elettronica gli indirizzi e-mail di tutti i parlamentari (compresi i Presidenti delle Camere) sono cosi' composti:

a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it

b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe rossi_m at posta.senato.it

Ai Presidenti dei due rami del parlamenti si puo' scrivere anche attraverso i siti di Camera e Senato.

*

2. Se e quando quell'illegale deliberato che reca le misure razziste e squadriste entrera' in vigore (15 giorni dopo la pubblicazione sulla "Gazzetta ufficiale"), occorrera' subito contestarne l'incostituzionalita' e l'antigiuridicita' in tutte le opportune sedi giudiziarie.

Occorrera' promuovere tempestive azioni legali che consentano ai giudici di merito anche di adire al piu' presto la Corte Costituzionale, affinche' al piu' presto essa rilevi e sentenzi l'incostituzionalita' di quelle misure anomiche e criminali incompatibili con l'ordinamento vigente, e conseguentemente le cassi.

Come "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo stiamo gia' predisponendo alcuni esposti ad hoc (che non solo presenteremo noi stessi, ma che altresi' diffonderemo affinche' anche altri soggetti possano presentarli alle Procure di tutta Italia), e sollecitiamo quanti altri abbiano competenze giuridiche adeguate a predisporre anch'essi esposti e denunce che attivino le competenti magistrature.

*

3. Vorremmo inoltre pregare tutte le persone di volonta' buona e tutte le associazioni democratiche di non commettere alcuni - purtroppo consueti - errori di subalternita' nell'impostazione dell'azione per la legalita' e contro e il razzismo. Per evitare questi errori di subalternita' di seguito brevemente elenchiamo alcuni punti qualificanti dell'iniziativa che occorre condurre, e del consapevole approccio con cui condurla.

3.1. Non ci si rassegni a quell'anomico deliberato razzista, persecutorio e squadrista: si sia consapevoli che esso costituisce un crimine, e che quindi va abrogato con la forza della legge e con l'azione delle competenti istituzioni; hic et nunc non si tratta di esercitare una residuale "obiezione" individuale rassegnata alla sconfitta, ma di contrastare - esercitando il diritto-dovere di resistenza - un crimine, il vero atroce crimine: le misure naziste che un governo golpista e una maggioranza parlamentare complice vorrebbero imporre al nostro paese.

3.2. Quel deliberato anomico ed eversivo va contrastato non solo per i singoli effetti pratici particolari, ma anche nella sua complessiva incostituzionalita' ed antigiuridicita', ovvero perche' introducendo determinate misure naziste costituisce un colpo di stato. Non si dimentichi mai che e' di questo che si tratta: un colpo di stato che introducendo il regime dell'apartheid distrugge la legalita' e la democrazia nel nostro paese.

3.3. Quelle misure razziste, persecutorie e squadriste non colpiscono solo un segmento della popolazione (i migranti, i senza fissa dimora...): colpiscono tutti gli esseri umani; non sono un problema particolare di alcuni nei cui confronti essere solidali: sono un problema di tutti, e tutti devono battersi per difendere la dignita' e i diritti di tutti. Ripetiamolo: le misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza" costituiscono un colpo di stato; nessuno creda di non essere toccato dai suoi effetti. Con l'introduzione del razzismo nel corpus legislativo e' vulnerato il principio stesso della dignita' dell'essere umano, di ogni essere umano.

3.4. Poiche' l'impegno di civilta', di responsabilita', di solidarieta' e di liberta' per respingere il tentativo di colpo di stato razzista riguarda tutti e tutti deve coinvolgere, ne consegue che chiedere l'intervento delle competenti istituzioni non significa delegare tutto domani alla magistratura o ieri al Presidente della Repubblica o ier l'altro all'opposizione parlamentare: ognuno deve fare la sua parte; occorre sia la mobilitazione dei cittadini e della societa' civile nelle sue articolazioni che l'azione delle istituzioni democratiche, ciascuno nell'ambito delle sue possibilita' e competenze.

3.5. Niente attendismi. Non c'e' da perdere tempo. Quelle misure razziste gia' oggi (ed ancora non sono entrate in vigore) stanno producendo guasti e tragedie. Ed ogni giorno che passa la situazione sara' piu' grave.

3.6. Infine: non solo dobbiamo contrastare quelle misure razziste e golpiste fino ad ottenere la loro completa ineffettualita' ed esplicita abrogazione (oltre a richiedere un riesame parlamentare, ed a sollecitare un pronunciamento della Corte costituzionale, se diverra' indispensabile occorrera' anche attivare l'istituto referendario - ma su questo vi sara' modo di discutere eventualmente a suo tempo, giacche' non e' chi non veda il rischio che quello strumento nell'attuale contesto implica, ovvero il fallimento del referendum per generalizzato astensionismo, il che implicitamente rafforzerebbe quelle medesime misure razziste che si voleva abolire), ma dobbiamo anche far cessare lo scandalo dei campi di concentramento in Italia riaperti dalla legge Turco-Napolitano, lo scandalo della Bossi-Fini, lo scandalo delle deportazioni, lo scandalo della tratta e dello schiavismo.

Vi e' una sola umanita'.

*

4. Occorre frattanto esercitare solidarieta' concreta ed esprimere vicinanza umana con tutte e tutti i minacciati ed i perseguitati dal razzismo: senza questa solidarieta' non vi sara' salvezza. Solo l'umanita' puo' salvare l'umanita'.

*

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

 

25. CHE FARE

 

I. Prima ancora che entrino in vigore le illegali misure che introdurrebbero nella legislazione italiana l'apartheid e legittimerebbero lo squadrismo, occorre chiedere ai Presidenti di Camera e Senato di dar seguito alla lettera del Presidente della Repubblica del 15 luglio, lettera che energicamente chiede che siano cassate le misure razziste e squadriste, persecutorie ed incostituzionali, anomiche ed eversive, nel "pacchetto sicurezza" contenute.

*

II. Se e quando quelle misure illegali ed eversive entreranno in vigore, occorre subito chiedere massivamente alla magistratura di intervenire affinche' la Corte costituzionale nel piu' breve tempo possibile abroghi le parti criminali e disumane del "pacchetto sicurezza" incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana.

*

III. Dinanzi al tentativo governativo di colpo di stato razzista non si tratta di esprimere un qualche mero subalterno articolare "dissenso" o una qualche rassegnata subalterna individuale "disobbedienza".

Si tratta di esercitare tutti, coralmente, il diritto-dovere di resistenza.

Occorre organizzare subito la resistenza nonviolenta, l'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze, in difesa della Costituzione e dell'umanita', della legalita' e della verita', contro misure illegali e criminali.

E' dovere di ogni cittadino italiano, e di ogni persona che in Italia si trovi, difendere la Repubblica dall'aggressione criminale del governo della malavita, dall'eversione dall'alto, dal colpo di stato razzista che tenta di imporre nel nostro paese il regime dell'apartheid, la vergogna dell'umanita'.

*

IV. Occorre esprimere subito concretamente la massima solidarieta' con le vittime del razzismo.

*

V. Nessuno sia cosi' sciocco da credere che la maggioranza del popolo italiano sia consenziente col colpo di stato razzista.

L'immensa maggioranza del popolo italiano, come l'immensa maggioranza dell'umanita', ha paura ed orrore del razzismo; sa che il razzismo e' dittatura, e' schiavismo, e' crimine abominevole; sa che il razzismo denega i diritti umani di tutti gli esseri umani; sa che il razzismo tendenzialmente, progressivamente, perseguita ogni essere umano che non sia il Capo, ed esige l'umiliazione, la vessazione, la persecuzione, la sofferenza ed infine il sacrificio di parti sempre crescenti del genere umano; sa che il razzismo e' nemico dell'umanita' intera.

Nessuna persona ragionevole puo' essere razzista, poiche' di ogni ragionevole persona il razzismo e' nemico e persecutore.

Si tratta di chiamare il popolo tutto, le istituzioni democratiche tutte, alla lotta in difesa della Costituzione, della legalita', dell'umanita'.

Con la forza del diritto, con la forza della legge suprema del nostro paese, con la forza della democrazia, con la forza dell'ordinamento giuridico, con la forza della verita', occorre ottenere l'abrogazione delle misure razziste, occorre ottenere l'abolizione dei campi di concentramento, occorre ottenere la cessazione delle deportazioni, occorre ottenere la cessazione dello schiavismo, occorre ottenere la cessazione di ogni complicita' o tolleranza nei confronti dello squadrismo e dei poteri criminali.

E infine occorre rovesciare i golpisti, e trarli nei tribunali della Repubblica per i reati gravissimi e infami da essi commessi e tentati.

*

Che viva la Repubblica.

Che viva la Costituzione.

Che sia respinto il colpo di stato.

Vi e' una sola umanita'.

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

 

26. LESZEK KOLAKOWSKI

 

La scomparsa di Leszek Kolakowski e' un grande dolore.

Quante cose abbiamo imparato dalle sue opere fin dalla nostra lontana gioventu'.

E questa sopra ogni altra: difendila tu, difendila sempre, la dignita' umana di ogni essere umano.

 

27. ANCORA UN ATTO DI VILTA'. E ANCORA UN APPELLO A INSORGERE IN DIFESA DELLA LEGALITA' E DELL'UMANITA'

 

L'esternazione del Presidente della Repubblica oggi ampiamente diffusa dai mass-media costituisce un ennesimo triste atto di vilta'.

Il Presidente della Repubblica sa bene che poteva e doveva rifiutarsi di promulgare una legge illegale che reca misure razziste e squadriste, anomiche ed eversive, criminali e criminogene. Era suo dovere, e non era affatto arduo compierlo.

E sa bene il Presidente della Repubblica che la sua lettera del 15 luglio con la quale comunque segnalava allarmato la selvaggia irruzione dell'apartheid e delle camicie nere nel corpus giuridico e nell'amministrazione pubblica del nostro paese, ed a suo modo tentava di porre un sia pur fragile argine a questa infamia, a questo orrore, ebbene, quella lettera e' in ampia misura vanificata da questo nuovo intervento che suona implicita fiducia ed avallo al governo golpista, e laido un invito alla resa rivolto a quella parte d'Italia che lotta per la legalita', per la democrazia, per l'umanita'.

Noi che in queste settimane abbiamo tentato - e continueremo a farlo anche in futuro - di valorizzare ogni opportunita' offerta dall'ordinamento per difendere la Costituzione e l'umanita', la decenza e il diritto, l'onore e la dignita' delle nostre stesse persone e del nostro paese e della gente che ci vive, prendiamo atto di questo ennesimo cedimento al male.

Ci addolora. Non ci sorprende. E' infatti tragicamente coerente con la riapertura dei campi di concentramento nel '98 stabilita dalla famigerata legge Turco-Napolitano, campi di concentramento contro i quali ci battemmo allora e non abbiamo giammai cessato di batterci; ed e' coerente con la persistente violazione dell'art. 11 della Costituzione, violazione costituita dalla illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan: e del sangue degli assassinati in quella guerra sono colpevoli anche tutti coloro che potendo impegnarsi contro la guerra e salvare tante umane vite non lo hanno fatto, anzi: della guerra sono stati e sono tuttora complici pienamente corresponsabili - e il governo italiano, il parlamento italiano, il capo dello stato italiano in primo luogo, al pari degli altri decisori degli altri paesi che la guerra e le stragi di cui consiste fanno proseguire pur avendo il potere di farle cessare.

*

Ma detto questo, occorre persistere in cio' che e' giusto.

Le umane miserie delle concrete persone che oggi occupano le piu' rilevanti funzioni e cariche della Repubblica sono altra cosa dalla dignita' delle medesime istituzioni, e non si deve affatto desistere dal chiedere ad esse istituzioni di tornare alla legalita' che il razzismo e la guerra flagrantemente, oscenamente violano. Non solo non si deve desistere, ma occorre intensificare vieppiu' l'impegno per riconquistare legalita', civilta', umanita'.

Ed allora, in guisa di sommario promemoria, a chi ci legge ancora una volta chiediamo:

1. di scrivere ai Presidenti di Camera e Senato, ed a tutti i parlamentari, affinche' sulla base delle considerazioni svolte nella citata lettera del Capo dello Stato del 15 luglio 2009 - e sulla base dei molti autorevoli appelli di illustri magistrati e giuristi - riportino subito all'esame del Parlamento la legge del cosiddetto "pacchetto sicurezza" e il Parlamento cassi le misure razziste e squadriste, anomiche ed eversive, criminali e criminogene manifestamente incostituzionali ed antigiuridiche;

2. di predisporre gli esposti e le denunce (proporremo a suo tempo alcuni modelli utilizzabili) alle competenti magistrature affinche' se e quando la legge entrasse in vigore, immediatamente in tutta Italia esposti e denunce siano presentati a tutte le Procure, attivando cosi' anche la possibilita' di tempestiva richiesta da parte dei magistrati di merito di un intervento della Corte costituzionale che abroghi le norme razziste e squadriste, anomiche ed eversive, criminali e criminogene per palese incostituzionalita';

3. di esercitare una solidarieta' attiva e operante, concreta e corale, con tutte le vittime del razzismo e dello squadrismo: mille esperienze esistono gia', si puo' sostenerle e se ne possono creare di nuove: e nelle prossime settimane formuleremo anche alcune semplici proposte ad hoc (ad esempio per favorire la persistenza del maggior numero di persone in condizioni di regolarita' amministrativa e senza timori di ricatti);

4. di esercitare il diritto-dovere di resistenza al colpo di stato razzista; di predisporsi in scienza e coscienza a una vera e propria insurrezione nonviolenta delle persone di volonta' buona, delle associazioni democratiche, delle istituzioni fedeli alla Costituzione in difesa della legalita', in difesa della Costituzione, in difesa della civilta', in difesa dell'umanita';

5. di opporsi non solo alle misure razziste e squadriste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", ma anche ai campi di concentramento, alle deportazioni, allo schiavismo ed ai poteri criminali, ad ogni forma di violenza razzista, maschilista, squadrista, golpista, ad ogni violazione dei diritti umani nei confronti di ogni essere umano;

6. di impegnarsi affinche' il governo golpista sia costretto alle dimissioni, il parlamento dominato da una maggioranza golpista sia sciolto e siano indette nuove elezioni, i golpisti siano tratti in giudizio nei tribunali della Repubblica e giudicati secondo le leggi vigenti: le leggi di uno stato di diritto, le leggi di una democrazia, le leggi di un paese civile, le leggi scritte col sangue dei martiri della Resistenza al nazifascismo.

*

Che viva la Repubblica.

Che viva la Costituzione.

Che sia respinto il colpo di stato.

Vi e' una sola umanita'.

Nessuno si arrenda al razzismo.

Nessuno si rassegni all'apartheid.

La nonviolenza e' in cammino.

Amandla ngawethu.

 

28. ORA

 

Salvare le vite degli esseri umani: e' la sola politica vera.

Opprimere, ferire, sopprimere le vite degli esseri umani: e' il crimine

peggiore.

*

Resistere occorre al colpo di stato razzista.

Resistere occorre al crimine dell'apartheid.

Difendere occorre la legge che e' uguale per tutti.

Difendere occorre l'umanita' che e' una.

*

Hitler non vincera'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

29. L'ULTIMA DEL SINDACO DI VITERBO

 

A quanto pare il sindaco di Viterbo, che e' anche deputato in Parlamento, ha perso un'altra buona occasione per starsene zitto; ed ancora una volta ha confermato di avere il vizio di ingannare i cittadini.

*

Siamo alle solite

Chi avesse letto il comunicato con le dichiarazioni del sindaco di Viterbo sulla recente audizione del 16 luglio 2009 del Commissario europeo ai Trasporti presso le Commissioni Trasporti del Parlamento italiano crederebbe che oggetto cruciale dell'incontro fosse il mega-aeroporto di Viterbo.

Invece il tema - come chiunque puo' agevolmente verificare - era "Audizione del Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per i trasporti, Antonio Tajani, sulla politica europea per la sicurezza del trasporto ferroviario, con particolare riferimento al trasporto di merci pericolose", che col mega-aeroporto di Viterbo non potrebbe entrarci di meno.

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Quando l'Europa si sveglia

Il sindaco di Viterbo continua inoltre a propalare il bizzarro delirio secondo cui a un dipresso la Commissione Europea, anzi l'Europa intera, non bramerebbe altro che di finanziare il mega-aeroporto di Viterbo. A sentir lui dall'Atlantico agli Urali il primo pensiero di ogni persona dabbene quando si sveglia la mattina sarebbe: "come posso dare il mio obolo per finanziare il mega-aeroporto a Viterbo (ed en passant distruggere l'area archeologica e termale del Bulicame ed avvelenare i viterbesi che li possino ammailli)?".

Ovviamente non solo madamigella Europa ma neppure sua signoria la Commissione Europea hanno il chiodo fisso che l'on. sindaco Marini attribuisce loro. E non hanno alcun desiderio di farsi derubare degli zecchini loro dai vandalici speculatori della lobby del mega-aeroporto. Per almeno tre buone ragioni.

Primo: perche' sic stantibus rebus il mega-aeroporto di Viterbo e' - alla luce della situazione reale, alla luce delle leggi in vigore - del tutto illegale. Del tutto illegale. Ripetiamolo: del tutto illegale.

Secondo: perche' il mega-aeroporto di Viterbo e' irrealizzabile (a meno di non voler provocare una catastrofe). E lo sanno bene anche le istituzioni che hanno esaminato la questione. Come lo sanno bene tutti coloro che amano la verita' e non hanno gli occhi foderati di salame.

Terzo: perche' nessuno che abbia un po' di sale in zucca vuol essere complice di un crimine gia' smascherato, nessuno vuol subire il danno e la beffa, nessuno vuol passare per sciocco o insensato. Nessuno, o quasi.

*

Pinocchio ed Attila

Il sindaco di Viterbo e' quindi gia' campione del mondo di lunghezza del naso da Pinocchio.

E si sta battendo con tutte le sue forze per divenire nuovo re degli unni.

Prendere sul serio un simile personaggio e' impossibile.

Purtroppo - ed e' grottesco, anzi: tragico - governa la citta' di Viterbo; non solo: siede anche tra coloro che fanno le leggi italiane, e vedendo quali proposte di leggi firma - per dare onorificenze agli aguzzini nazifascisti di Salo', per ostacolare la difesa dell'ambiente - chiunque puo' constatare con quali sublimi esiti.

 

30. CRISI ECONOMICA E SCELLERATA FOLLIA DELLA LOBBY DEL MEGA-AEROPORTO

 

Nella crisi economica in cui si dibatte la societa', con tante famiglie che sono sull'orlo della poverta' (e molte che gia' vi sono sprofondate), le istituzioni dovrebbero innanzitutto smetterla di sperperare i soldi pubblici, anzi: di derubare il pubblico erario per finanziare gli speculatori loro complici.

Dovrebbero piuttosto utilizzare le finanze pubbliche per aiutare chi e' in difficolta', per sostenere l'economia realmente produttiva di beni e servizi necessari, le autentiche vocazioni produttive del territorio, i bisogni delle comunita' locali.

Non e' difficile distinguere il bene dal male: e' bene operare per il bene comune, per l'interesse pubblico, per la collettivita'. E' male sperperare e rapinare le risorse pubbliche.

*

A Viterbo, ad esempio

A Viterbo, ad esempio, e' male, anzi: malissimo, distruggere l'area archeologica e termale del Bulicame; e' male, anzi: malissimo, devastare l'agricoltura di qualita'; e' male, anzi malissimo, avvelenare la popolazione.

Eppure questo male e' proprio cio' che vogliono fare certi pubblici amministratori insipienti ed irresponsabili, quei pubblici amministratori che stanno cercando di imporre la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, folle e fuorilegge.

E per realizzare tanto male all'ambiente, al territorio, all'economia locale, alla popolazione che a Viterbo vive e lavora, quei pubblici amministratori insipienti ed irresponsabili vogliono anche sperperare una montagna di soldi pubblici.

Si puo' essere piu' protervi? Si puo' essere piu' sciagurati?

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In nome della legge

Ma per disdoro della lobby speculativa e vandalica, e per fortuna della popolazione, le leggi in vigore si oppongono alla realizzazione del mega-aeroporto, del mega-imbroglio, della mega-ruberia e della mega-devastazione.

Chiediamo il rigoroso rispetto delle leggi italiane ed europee, il rigoroso rispetto delle norme e dei vincoli di salvaguardia, il rigoroso rispetto dei diritti dei cittadini cosi' come stabiliti dall'ordinamento giuridico.

Rispettando le leggi il territorio e i diritti delle persone sono salvi.

 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 2 del 5 aprile 2013

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it