Telegrammi. 1211



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1211 del 12 marzo 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ancora in memoria di Massimiliano martire a Tebessa

2. Associazione "Respirare": Fukushima fa rima con mai piu'

3. Una lettera aperta al sindaco ed ai consiglieri comunali di Viterbo

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRI E COMPAGNI. ANCORA IN MEMORIA DI MASSIMILIANO MARTIRE A TEBESSA

 

Ricorrendo il 12 marzo la memoria del martirio di Massimiliano che nel 295 fu assassinato a Tebessa, nei pressi di Cartagine, perche' obiettore di coscienza al servizio militare, riproponiamo (correggendo un errore di datazione) il seguente testo di Osvaldo Caffianchi gia' piu' volte apparso sul nostro notiziario, sovente accompagnato dalla nota introduttiva che qui di seguito anch'essa trascriviamo: "... Il 12 marzo e' la data in cui si fa memoria del martirio di quel Massimiliano, che per essere fedele alla sua fede rifiuto' il servizio militare e ne fu ucciso nel 295 d. C. (cosi' vuole la tradizione, e qui non conta se sia storia o leggenda). L'agiografia - invero - non solo avverte dell'incertezza della tradizione, ma racconta una storia diversa, e finanche piu' commovente: il padre militare, e solidale col figlio; la citta' che e' un'altra; il dono della veste al carnefice che lo decapito'. Ma questa variazione del nostro collaboratore (il cui elefantiaco titolo completo sarebbe 'Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine, in forma di litania che finisce in parenesi o istigazione che dir si voglia') ci e' parsa comunque non priva di una sua patetica verita', e la offriamo ai lettori".

*

Osvaldo Caffianchi: Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine

 

I.

Solo questo so di te, che nell'anno

295 ti fucilarono

perche' obiettore al servizio militare.

 

Immagino che venne un centurione

coi suoi esperti di pubbliche relazioni,

psicologi, pubblicitari, sceneggiatori di telenovelas,

a dirti mentre eri in galera

sei un bravo giovane, chi te lo fa fare

vieni con noi, imparerai un mestiere.

E Massimiliano rispose di no.

 

Mandarono da lui certi suoi parenti, certi prominenti

concittadini, a dirgli

lo sai che noi cartaginesi

siamo gia' guardati con sospetto

per certe vecchie storie di Alpi e di elefanti

di annibali e di asdrubali e scipioni

non metterti a fare casino

vesti la giubba, non c'e' altro da fare

e combattere per l'impero ha pure i suoi vantaggi.

Ma Massimiliano rispose di no.

 

E vennero allora a persuaderlo

certi amici di quando al campetto

giocavano insieme a pallone, gli amici

del bar: Massimilia' falla finita

da quando ti sei messo con quei tizi

del galileo morto ammazzato

ti stai mettendo in un mare di guai.

Che diamine mai hai contro i marines?

Falla finita con quei beduini

da' retta al nostro buon signor Belcore

la paga e' buona ed il lavoro e' poco.

E quello cocciuto, come un mulo a dire no.

 

II.

Dicono male delle corti marziali

dicono male dei plotoni d'esecuzione

forse che e' meglio farlo col coltello

in un vicolo buio di notte?

 

Dicono che siamo repressori

e genocidi addirittura; e andiamo!

forse che non ci vuole anche un po' d'ordine

in questo letamaio di colonie?

e il roman way of life non costa niente?

Eppure la volete, la televisione

il telefonino.

 

E allora poche storie, lo ammazzammo

perche' dovemmo, mica potevamo

lasciarlo andare il vile disertore

oltretutto terrone, anzi affricano.

 

La civilta', insomma, va difesa.

 

III.

Quante incertezze, quanta paura certo durasti.

Solo i babbei

pensano che gli eroi sono una specie

di nazisti spretati. E invece i martiri

hanno paura come noi, e tremano

come noi, come noi dubitano

di star tutto sbagliando, di sprecare per nulla la vita.

 

Ma infine ristette fermo nel suo no

Massimiliano di Cartagine. E fu fucilato.

 

IV.

Ecco, io mi alzo in piedi nell'assemblea

e prendo la parola, e dico:

obietta alla guerra e alle uccisioni

combatti contro gli eserciti e le armi

scegli la nonviolenza.

 

Ecco, io prendo la parola in assemblea,

mi alzo in piedi e dico:

fermiamo le fabbriche di armi

assediamo le basi militari

impediamo i decolli dei bombardieri

strappiamo gli artigli alle macchine assassine.

 

Ecco, io dico al soldato: diserta

io dico al ferroviere: ferma il convoglio

io dico al vivandiere: non preparare

di carne umana il pranzo al generale.

 

Ecco, io dico, la guerra

puo' essere, deve essere fermata.

Con l'azione diretta nonviolenta.

Con il gesto del buon Massimiliano

cartaginese, che i romani fucilarono.

 

2. MEMORIA. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": FUKUSHIMA FA RIMA CON MAI PIU'

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Dopo le vittime di Hiroshima e Nagasaki, dopo le vittime di Three Mile Island e di Cernobyl, dopo le vittime dell'uranio impoverito e quelle di Fukushima, cosa si attende a mettere al bando per sempre ed ovunque il nucleare civile e militare?

Quanta parte del pianeta dovra' essere ancora contaminata per lassi di tempo che sopravanzano innumerevoli generazioni di esseri umani, prima che l'umanita' decida di prendersi cura del pianeta in cui vive e scelga di difendere il mondo vivente di cui e' essa stessa parte?

L'unico modo onesto di commemorare le vittime della follia nucleare e' fare in modo che vittime non ve ne siano piu'.

Non basta aver vinto due volte i referendum antinucleari in Italia: occorre che l'Italia rinunci del tutto e definitivamente al nucleare (armamenti ad uranio impoverito compresi); si impegni per la decontaminazione in primo luogo delle aree nel nostro paese e nei paesi in cui ha preso parte a guerre con armi atomiche (ad esempio nei Balcani, in cui sono state usate le famigerate armi ad uranio impoverito); attui una politica internazionale per la fuoriuscita planetaria dal nucleare; si prenda cura delle vittime dei disastri e della contaminazione ancora viventi; si impegni per una soluzione adeguata del problema delle scorie radioattive.

*

Opporsi al nucleare, civile e militare.

Opporsi alla guerra e alle armi, opporsi ai poteri assassini.

Difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Difendere la biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

L'associazione "Respirare" di Viterbo

Viterbo, 11 marzo 2013

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. DOCUMENTI. UNA LETTERA APERTA AL SINDACO ED AI CONSIGLIERI COMUNALI DI VITERBO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Egregio sindaco del Comune di Viterbo,

egregi consiglieri comunali,

I. Una premessa

in questi ultimi tempi tre cose ci hanno stupito non poco.

Dapprima la levata d'ingegno del senatore Sposetti che proprio a ridosso della definitiva presa d'atto da parte del Ministero dei Trasporti della irrealizzabilita' del nocivo e distruttivo mega-aeroporto che avrebbe devastato irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame a Viterbo riproponeva quell'opera scellerata ideata da una sciagurata lobby affaristica di estrema destra a danno di tutti i viterbesi.

All'improvvida sortita del senatore, ben noto per esser stato negli anni Settanta strenuo fautore del nucleare, ha fatto seguito l'annuncio del sindaco di Viterbo di voler ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale avverso la decisione ministeriale: il quale sindaco non contento di aver gia' sperperato un non picciol gruzzolo di soldi pubblici a favore di una lobby e di un'operazione affaristica tanto ignobile quanto sgangherata intende ora sperperare altri e piu' ingenti pubblici capitali incaponendosi in un'azione per la quale un solo aggettivo e' adeguato: malefica.

Infine abbiamo dovuto constatare che un surreale e indecente ordine del giorno pro mega-aeroporto (ovvero per la devastazione dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame)  redatto dal summenzionato senatore Sposetti e' stato di bel nuovo proposto al Consiglio comunale.

Ci ha stupito tutto cio', perche' speravamo che quel colossale inganno, quella ignobile truffa, quello scandaloso tentativo di aggressione alla nostra salute ed al nostro territorio, ai legittimi interessi ed ai diritti soggettivi della popolazione viterbese e dell'Alto Lazio, fosse finito una volta per sempre dopo che lo stesso Ministero dei Trasporti aveva dovuto riconoscere che quel mega-aeroprto non poteva e non doveva essere realizzato, come sancito apertis verbis dall"Atto di indirizzo per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale" emanato il 29 gennaio 2013.

Vediamo che invece vi e' chi insiste a voler destinare a un'operazione fraudolenta, inquinatrice, distruttiva ed insensata, un cumulo di pubblici denari a tal fine sottratti alle autentiche e primarie esigenze della popolazione e del territorio.

Varra' quindi la pena, egregio sindaco ed egregi consiglieri comunali, di tornare a ricordarvi una volta di piu' cio' che sapete gia' fin troppo bene ma taluni di voi continuano a fingere di ignorare.

*

II. Salvare il Bullicame

Ci sia consentito di ripetere quanto gia' innumerevoli volte abbiamo scritto nel corso degli anni, ovvero che "la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio".

*

III. Ridurre il trasporto aereo

E ci sia altresi' consentito di ripetere quanto gia' innumerevoli volte abbiamo argomentato nel corso degli anni, ovvero che:

"1. Volare fa male alla salute. E innanzitutto alla salute di chi non vola. Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima. Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico. Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza. E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano. Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?

2. Volare fa male all'ambiente. Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'. Danneggia enormemente gli ecosistemi locali. Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.

3. Volare e' antieconomico. Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse. Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare. Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.

4. Volare e' pericoloso. Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta. Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali. Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita. Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.

5. Volare e' alienante. Volare fa male alla percezione di se' e del mondo. Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto. Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.

6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie. Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile. Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile. Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose. Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'. Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.

7. Della virtu' del limite. Il volo lasciamolo agli uccelli. Il cielo lasciamolo alle stelle. Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere. E' l'unica Terra che abbiamo. Vi e' una sola umanita'".

*

IV. Popolazioni solidali

Sono cose che abbiamo ripetuto tali e quali innumerevoli volte, ma evidentemente non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire.

Cosi' come innumerevoli volte abbiamo ripetuto che la nostra iniziativa e' solidale con quella dei comitati dei cittadini di Campino e di Fiumicino che anch'essi si battono per la riduzione del trasporto aereo in difesa di ambiente, salute e diritti, e particolarmente a Ciampino per l'immediata drastica riduzione dell'insostenibile volume del traffico aereo, ed a Fiumicino contro ogni ampliamento del sedime aeroportuale.

Il tentativo infame delle lobby inquinatrici e devastatrici di mettere le une contro le altre le popolazioni di Ciampino, Fiumicino e Viterbo e' gia' miseramente fallito in passato, come dimostra la presa di posizione congiunta di tutti i comitati locali del Lazio che il 10 maggio 2010 scrissero alla Regione Lazio un documento unitario. In quel documento i comitati dei cittadini di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo scrivevano agli amministratori regionali del Lazio quanto segue.

"Vi scriviamo in forma assolutamente semplice, chiara e sintetica perche' vorremmo delle risposte altrettanto semplici, chiare e sintetiche.

1. Ciampino

E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).

2. Fiumicino

E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.

3. Frosinone

E' dimostrato che l'aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E' del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell'avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una  speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell'ambiente e dei cittadini . Visti i  pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per  il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.

4. Viterbo

E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.

5. Il trasporto, questione locale

Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.

6. Il trasporto aereo, questione globale

Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti.

Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.

Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile".

*

V. Concludendo

Vorremmo sperare che aver ricordato tutto cio' sia sufficiente a far cessare una grottesca pantomima che ha gia' fin troppo danneggiato la popolazione viterbese.

E quindi, rivolgendoci al sindaco di Viterbo ed all'intero consiglio comunale, chiediamo:

- che il senatore Sposetti ritiri l'ordine del giorno proposto;

- che il sindaco si astenga dallo sperperare altri pubblici denari al Tar per un'iniziativa assolutamente insostenibile sotto ogni profilo;

- qualora invece sia il senatore che il sindaco intendessero perseverare, allora chiediamo che il Consiglio comunale respinga l'ordine del giorno Sposetti e prenda posizione affinche' il sindaco receda dall'annunciato ricorso al Tar.

*

Distinti saluti,

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 11 marzo 2013, secondo anniversario del disastro di Fukushima

Il "Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato - di cui e' portavoce la dottoressa Antonella Litta, alla quale e' stato recentemente attribuito a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" - e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1211 del 12 marzo 2013

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