Archivi. 72



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 72 dell'8 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di giugno 2009 (parte ottava)

2. Fermare la guerra e il razzismo

3. Persiani

4. Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi: Un appello al mondo della cultura e dell'insegnamento

5. L'associazione "Respirare" scrive ai ministri che fanno parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

6. Una lettera al Cipe dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo

7. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni

8. Una lettera al segretario del Cipe ed una al ministro dei Trasporti

9. Brevi dalle fogne

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2009 (PARTE OTTAVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2009.

 

2. FERMARE LA GUERRA E IL RAZZISMO

 

La guerra afgana: sempre piu' stragi e sempre maggiore il coinvolgimento italiano.

L'Italia a quella guerra non deve partecipare: glielo vieta, ce lo vieta la Costituzione della Repubblica italiana. Glielo vieta, ce lo vieta il diritto internazionale. Glielo vieta, ce lo vieta la coscienza nostra e di tutti, la coscienza che uccidere e' male.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra.

E si adoperi l'Italia per la pace che sola salva le umane vite.

*

Il razzismo: si e' riaperta in senato la discussione in commissione sul cosiddetto "pacchetto sicurezza" e viene annunciato che entro pochissimi giorni andra' in aula per il voto.

Ogni sforzo sia fatto ora da ogni persona di retto sentire per impedire che venga approvato un testo che impone il regime dell'apartheid, lo squadrismo, la fine della civilta'.

Il razzismo e' nemico dell'umanita'.

 

3. PERSIANI

 

Siamo tutti persiani.

Dai tempi di Eschilo almeno, da quella regina dolente cui giunge la notizia dell'immane strage.

Siamo tutti iraniani.

E cio' che accade in questi giorni ci concerne, come in quel 1979.

Ma non solo siamo tutti iraniani. Siamo tutti iraniane.

Sono le donne iraniane il futuro dell'umanita'.

 

4. OSVALDO ERCOLI, ANTONELLA LITTA, EMANUELE PETRIGLIA, ALESSANDRO PIZZI: UN APPELLO AL MONDO DELLA CULTURA E DELL'INSEGNAMENTO

 

Gentili signore e signori,

ci rivolgiamo a voi, persone che amate la cultura al punto da averne fatto la vocazione e l'impegno professionale della vostra vita, per chiedere il vostro urgente aiuto.

L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto.

La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Taluni irresponsabili promotori di questa dissennata aggressione hanno annunciato che il Comitato interministeriale per la programmazione economica (in sigla: Cipe) sarebbe in procinto di finanziare il mega-aeroporto, nonostante la sua palese illegalita'.

Ci appelliamo all'intero mondo della cultura e dell'insegnamento affinche' ci aiuti ad impedire l'irreversibile devastazione del luogo che Dante volle ricordare nella Divina Commedia.

Vi preghiamo di voler aderire a questo appello affinche' il governo non finanzi la distruzione dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo; non finanzi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.

*

professor Osvaldo Ercoli

dottoressa Antonella Litta

dottor Emanuele Petriglia

professor Alessandro Pizzi

per il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 23 giugno 2009

 

5. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" SCRIVE AI MINISTRI CHE FANNO PARTE DEL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

[Emanuele Petriglia vive a Viterbo e lavora a Roma; laureato in Scienze Forestali e Ambientali presso la facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia con una tesi su "Applicazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001 ad uno stabilimento industriale nella provincia di Roma", sta ora conseguendo una seconda laurea in Economia. Da sempre impegnato in difesa della natura, fa parte del coordinamento "Salviamo l'Arcionello" e del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo]

 

Egregio Ministro,

il sindaco di Viterbo (della cui attendibilita' peraltro e' ben lecito dubitare) ha annunciato che il prossimo 26 giugno (e non piu' il 19 giugno, come lo stesso personaggio aveva precedentemente annunciato con toni roboanti) il governo attraverso il Cipe si appresterebbe a finanziare la realizzazione di un illegale, distruttivo ed avvelenatore mega-aeroporto nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo.

Assai preoccupato dalla notizia, le scrivo a nome dell'associazione "Respirare" di Viterbo per segnalarle l'assoluta inammissibilita' della realizzazione nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo di un mega-aeroporto che provocherebbe la distruzione di preziosi beni naturalistici e culturali, un grave danno alla salute, alla sicurezza, ai diritti soggettivi ed ai legittimi interessi della popolazione locale, un disastro per l'economia locale, il collasso delle infrastrutture viterbesi, un mastodontico sperpero di soldi pubblici, una violazione scandalosa delle leggi vigenti.

Avendola cosi' informata dell'assurdita' e dell'illiceita' di un tale sperpero di fondi pubblici, siamo altresi' a richiederla di un impegno affinche' sia rispettata la legge, e con essa il territorio, le sue risorse e i diritti dei cittadini.

Alla presente alleghiamo, per un opportuno approfondimento di quanto sopra brevemente indicato, il testo di un recente articolo apparso sul "Corriere della sera" dell'illustre scrittrice Dacia Maraini, e il testo di una recente interrogazione parlamentare presentata dall'on. Leoluca Orlando che riassume i termini essenziali della situazione reale.

Distinti saluti,

dottor Emanuele Petriglia, a nome e per conto dell'associazione "Respirare"

Viterbo, 19 giugno 2009

*

Allegato 1. Un intervento della prestigiosa scrittrice Dacia Maraini sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009

Dacia Maraini: L'aeroporto tra le terme

C'e' qualcosa di dissennato nel mito del progresso tecnologico senza limiti? Lo dicono in molti. Il progresso tecnologico non guidato e non controllato porta all'inquinamento, al disastro ecologico, agli abusi contro il territorio, allo sperpero dei soldi pubblici, alle malattie. E ci sono sempre nuovi dati che lo confermano. Eppure chi insegue il pericoloso mito del progresso illimitato dice il contrario. Per costoro non puo' che portare ricchezza, benessere, lavoro e civilta'.

Ma prendiamo un caso particolare: il progetto di un mega-aeroporto in una zona di grande valore archeologico e termale. La piccola e bellissima citta' di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civilta' etrusca, e' stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Li' in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma.

Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non e' una contraddizione? Ora ogni piccola citta' pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie citta' del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute?

Il "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo", guidato da Antonella Litta, ha le idee chiare. Le sue battaglie vengono combattute soprattutto in rete, in collaborazione con il "Centro di ricerca per la pace" guidato da Peppe Sini. I due Comitati danno voce ai cittadini, ai medici, ai geologi, agli ambientalisti. Spediscono lettere alle istituzioni governative. Chiedono un freno all'irresponsabile foga di cementificare e adulterare il Paese. Spiegano con razionalita' le ragioni del no. Che non riguardano solo Viterbo ma tutto il nostro gia' troppo martoriato paese. Lo sviluppo tecnologico, ricordano, non puo' imporsi sulle leggi della natura che alla lunga si ribella provocando disastri: alluvioni, slavine, smottamenti, siccita', avvelenamento dell'acqua e dell'aria.

Certo e' comodo volare da un aeroporto sotto casa nelle piu' belle citta' del mondo. Ma quanto ci costerebbe questa comodita'? Intanto riflettiamo sul fatto che il traffico aereo contribuisce in larga misura al surriscaldamento del clima. E proprio nel momento in cui l'Italia prende seri impegni per ridurre il surriscaldamento, ci mettiamo a progettare nuovi aeroporti? Certo la moltiplicazione dei voli puo' fare girare provvisoriamente il mercato, ma alla lunga risulta anche antieconomica perche' e' energivora. Mentre "l'umanita' ha bisogno di una economia della sobrieta' e della condivisione che consideri i limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse". Lo Stato si mostra generoso e avaro nello stesso tempo: con una mano da' soldi alle Compagnie aeree e con l'altra taglia i costi ambientali e sociali che vengono poi pagati dalle popolazioni piu' indifese e indigenti. Ha senso tutto questo?

*

Allegato 2. Interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando sul mega-aeroporto di Viterbo

Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell'Economia

Premesso che,

- a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti.

Infatti tale opera:

I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge;

II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee;

III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale;

IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area;

V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area;

VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale;

VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale;

VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;

IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera);

- in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo:

1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile.

2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita.

3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie.

4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute.

5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici.

6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia.

7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della biosfera.

8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione);

- in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela;

- gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti:

a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008;

b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo;

c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;

d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza;

e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;

f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;

g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma);

h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative;

i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).

A cio' si aggiunga che:

l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud";

m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;

n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute.

Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma:

o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";

p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo;

q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report").

Infine:

r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai: "Report", 27 aprile 2008);

s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008);

t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti);

u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico": -

per sapere:

quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti.

Leoluca Orlando

Roma, 7 maggio 2009

 

6. UNA LETTERA AL CIPE DAL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO

 

Signori ministri e membri del Comitato interministeriale per la programmazione economica,

poiche' il sindaco di Viterbo, smentendo una sua precedente dichiarazione e confermando cosi' la sua inattendibilita', ha dichiarato che il 26 giugno 2009 il governo tramite il Cipe si appresterebbe a finanziare un insensato ed illegale mega-aeroporto a Viterbo, nel segnalarvi l'assoluta inammissibilita' che il governo sperperi denari del pubblico erario per finanziare un'opera nociva e distruttiva come il mega-aeroporto che una lobby di speculatori e di irresponsabili vorrebbe realizzare nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, con la presente

a) vi inviamo per opportuna conoscenza copia di una diffida gia' inviata ai componenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica il 13 maggio 2009;

b) vi chiediamo di opporvi a una determinazione palesemente insostenibile e contra legem.

Distintamente,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 19 giugno 2009

*

Allegato: A tutti i componenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica

Oggetto: Diffida e preannuncio di azione legale qualora il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) finanziasse un'opera nociva, distruttiva e fuorilegge come il mega-aeroporto a Viterbo

Egregi signori,

giorni addietro i mezzi d'informazione hanno dato notizia dell'intenzione del Ministro dei Trasporti di proporre al Cipe di finanziare la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.

Con la presente vi segnaliamo:

a) che l'opera ricadrebbe nell'area termale del Bulicame, un'area di enorme pregio archeologico, naturalistico, culturale, terapeutico ed economico che ne verrebbe totalmente devastata;

b) che l'opera recherebbe grave nocumento alla salute ed alla sicurezza dei cittadini residenti nella campagna circostante e nei popolosi quartieri di Viterbo piu' prossimi all'area;

c) che l'opera recherebbe grave danno all'economia viterbese distruggendo beni fondamentali per lo sviluppo del territorio;

d) che l'opera provocherebbe il collasso della rete infrastrutturale locale;

e) che l'opera e' del tutto priva della Valutazione di impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica, obbligatorie per legge;

f) che addirittura ancora non esiste neppure un progetto vero e proprio dell'opera;

g) che l'opera e' in assoluto contrasto con gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti e relativi vincoli di salvaguardia;

h) che l'opera costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici;

i) che l'opera e' quindi allo stato dei fatti del tutto fuorilegge ed un eventuale finanziamento di essa con soldi pubblici, sic stantibus rebus, si configurerebbe come palesemente inammissibile.

Autorevoli scienziati di fama internazionale, personalita' illustri delle istituzioni, della cultura e della vita civile, e numerosissimi cittadini del viterbese hanno espresso una ferma opposizione al mega-aeroporto insensato ed illegale.

Ancora una volta in questi ultimi giorni le ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo sono state riassunte dalla scrittrice Dacia Maraini con un articolo sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009, e  dall'on. Leoluca Orlando con una interrogazione parlamentare del 7 maggio 2009.

Tutto quanto precede premesso, qualora il Cipe decidesse di finanziare un'opera priva di progetto, illegale, nociva e distruttiva, con la presente siamo a preannunciarvi la conseguente richiesta di intervento delle competenti magistrature civili, penali ed amministrative in difesa del diritto, del territorio, dei cittadini e della comunita' viterbese.

Distinti saluti,

Antonella Litta. portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 13 maggio 2009

 

7. CONTRO TUTTE LE GUERRE, CONTRO TUTTE LE UCCISIONI

 

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.

Il primo dovere di ogni essere umano e' il dovere di non uccidere.

Tutto il resto ne consegue.

 

8. UNA LETTERA AL SEGRETARIO DEL CIPE ED UNA AL MINISTRO DEI TRASPORTI

 

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha inviato una comunicazione urgente al Segretario del Cipe ed una al Ministro dei Trasporti.

Di seguito il testo delle due missive, inviate per conoscenza anche allo staff tecnico e giuridico del Cipe, ai ministri economici ed ai relativi staff tecnici e giuridici.

*

Al segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica

Gentile segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica, on. Gianfranco Micciche',

con la presente le segnaliamo ancora una volta che la realizzazione di un devastante mega-aeroporto nel cuore dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo e' del tutto illegale.

La sollecitiamo pertanto a respingere eventuali proposte al Cipe di sperperare soldi pubblici per commettere un illecito.

Distintamente,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 24 giugno 2009

*

Al ministro dei Trasporti

Gentile ministro dei Trasporti, sen. Altero Matteoli,

con la presente le ricordiamo ancora una volta che la realizzazione di un devastante mega-aeroporto nel cuore dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo e' del tutto illegale.

La diffidiamo pertanto dal proporre al Cipe di sperperare soldi pubblici per commettere un illecito.

Distintamente,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 24 giugno 2009

 

9. BREVI DALLE FOGNE

 

Ringrazio ancora tutte le persone amiche che ci e mi hanno scritto commoventi lettere di solidarieta'.

Aggiungo qualche notizia: tutte le carte del nostro archivio che si trovavano collocate a un'altezza tale da essere sommerse dai liquami sono perse. Tra esse intere annate (e in alcuni casi collezioni complete) di riviste. Libri, fortunatamente, ne abbiamo persi pochi. Invece e' una perdita irreparabile quella di interi faldoni di lettere, di faldoni di documenti di varie esperienze di impegno civile di cui abbiamo ragione di ritenere conservassimo le ultime copie superstiti (manifesti, volantini, opuscoli, et similia), ed anche materiali di conferenze, seminari, assemblee, riunioni, comprensivi di innumerevoli fogli manoscritti, dai primi anni '70 in qua. Amen.

Quanto alle carte che il liquame non ha del tutto sommerso ma che sono comunque state parzialmente impregnate stiamo ancora vedendo cosa si riuscira' a salvare, sperando che una volta asciutte siano ancora in qualche misura leggibili - almeno quelle a stampa, nei manoscritti a quanto pare la traccia dell'inchiostro e' gia' diventata una macchia informe. Ad aggiungere la beffa al danno, molte delle carte che abbiamo dovuto gettar via non abbiamo neppure potuto sfogliarle per avere piena nozione di cosa si trattasse, esse erano ormai divenute un solo impasto di fetida cartapesta. Sic transit gloria mundi.

Una postilla ancora: ci teniamo a sottolineare che non si e' trattato della mera conseguenza di un "imprevedibile evento naturale": il temporale di domenica non e' stato in se' eccezionale: il disastro in interi quartieri di Viterbo e' dipeso dallo straripamento delle fogne per mancanza da parte dei pubblici poteri di intelligente ed onesta pianificazione, di adeguata gestione, di corretta manutenzione e di tempestivi interventi. Abbiamo sede in questo edificio forse da vent'anni, non era mai accaduto nulla del genere, e mai avremmo creduto che potesse accadere. Pace.

Grazie ancora a tutte e tutti i solidali; gli altri gentili lettori e lettrici vogliano perdonare questo maleodorante aggiornamento.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 72 dell'8 gennaio 2013

 

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