Archivi. 66



 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 66 del 2 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di giugno 2009 (parte seconda)

2. Opporsi alla guerra

3. Opporsi al razzismo

4. Ogni sforzo

5. Alcune opinioni strettamente personali sulle elezioni europee

6. Lo sport preferito

7. Contro la guerra e contro il nucleare

8. Nel blu dipinto di blu

9. Contro il razzismo e contro la guerra

10. La metamorfosi

11. Contro il razzismo, contro la guerra, contro la devastazione della biosfera

12. Quelli che

13. Cosa non e' la nonviolenza

14. Cosa e' la nonviolenza

15. L'Italia civile contro il mega-aeroporto nocivo, distruttivo e illegale

16. Associazione "Respirare": Cominciare da Viterbo

17. La lotta continua

18. Il rapimento di Europa e l'ora della nonviolenza

19. Per l'umanita'

20. Contro la guerra, contro le stragi

21. Duecento volte coi piedi per terra

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2009 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2009.

 

2. OPPORSI ALLA GUERRA

 

La guerra in corso in Afghanistan. Cui l'Italia sta prendendo parte.

Nessun proclama di pace e' credibile oggi qui se non e' accompagnato da una lotta concreta contro la guerra in corso.

Chi non si oppone alla guerra, delle sue stragi e' complice.

 

3. OPPORSI AL RAZZISMO

 

Il tentativo del governo razzista berlusconiano di imporre nel nostro paese il regime dell'apartheid.

Chi non lo contrasta ne e' complice.

 

4. OGNI SFORZO

 

Ogni sforzo occorre esercitare per contrastare il golpe razzista in corso.

L'esser riusciti in questi mesi a contrastare le misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza" gia' approvate al Senato ai primi di febbraio, a contrastarle con efficacia tale da essere arrivati a giugno ed esse ancora devono tornare a un nuovo voto in Senato, e' prova del fatto che e' possibile resistere alla deriva razzista e totalitaria.

Naturalmente la minaccia di quelle misure razziste incombe tuttora, ma  e' ragionevole considerare che piu' facilmente esse saranno approvate dal Senato se il blocco politico e sociale razzista uscira' rafforzato da questa tornata elettorale; se invece ne uscisse sconfitto questo probabilmente metterebbe in difficolta' quel disegno di introduzione del regime dell'apartheid in Italia, e rafforzerebbe la lotta antirazzista e per la legalita' costituzionale.

*

Ogni sforzo occorre esercitare per contrastare il golpe razzista in corso.

Tra questi sforzi tutti benedetti c'e' anche quello del voto contro la coalizione governativa alle elezioni europee ed amministrative di oggi e di domani.

Ogni voto contro le forze politiche della coalizione della destra eversiva al governo e' un voto contro il golpe razzista in corso.

Non trovo argomento piu' forte di questo a favore del voto.

*

In guisa di postilla, e per dirsela tutta: non so quale importanza attribuisca al proprio voto chi legge queste righe; per me esso non e' che un gesto tra tanti altri di gran lunga piu' nitidi e piu' impegnativi in cui si concretizza il mio lavoro politico, un gesto che compio senza investirlo di significati ultimi.

Cosi' trovandomi a votare solo per le europee io voto la lista piu' a sinistra che trovo, e l'unica per quanto io ne sappia che non sia espressione del campo della guerra (la guerra cui si prostituirono tutti i partiti presenti in parlamento nella precedente legislatura), anche se so che non raggiungera' la scandalosa soglia di sbarramento ed anche se so che su alcuni punti programmatici fin sostanziali probabilmente non sono affatto d'accordo con le posizioni di quel minuscolo partito.

Ma detto questo apprezzo anche ogni altro voto contro il golpe razzista, e ai candidati decenti - e ve ne sono - di una qualunque delle liste del campo democratico che si impegnino contro il razzismo.

 

5. ALCUNE OPINIONI STRETTAMENTE PERSONALI SULLE ELEZIONI EUROPEE

 

Come rimpiango quei tempi della lontana gioventu' quando approssimandosi le scadenze elettorali non solo sapevo chi votare, ma sulle piazze lo argomentavo con ferma convinzione. Da molti anni ormai ogni volta e' un tormento. E' dal secolo scorso che non trovo piu' un partito o una lista che mi sentirei di votare in serena coscienza.

Eppure votare voglio, innanzitutto perche' voglio votare contro i mafiosi, i razzisti, i fascisti e i corruttori al potere. Non votare e' fargli un regalo, e questo regalo io non glielo faccio.

Votero' quindi.

*

Votero' contro Berlusconi e il berlusconismo (quello con Berlusconi e quello senza Berlusconi).

Votero' contro il colpo di stato piduista in corso.

Votero' contro il razzismo e il tentativo di imporre in Italia il regime dell'apartheid (e delle deportazioni, e dei campi di concentramento e dello squadrismo).

Votero' contro la guerra, la guerra in corso in Afghanistan, la guerra cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale; contro la guerra, i suoi strumenti e i suoi apparati; contro la guerra, gli eserciti, le armi.

Votero' contro il maschilismo, per candidate donne impegnate nelle lotte del movimento delle donne.

Votero' per difendere i diritti umani di ogni essere umano, la civilta' umana, i dritti degli altri animali non umani, la biosfera.

*

Votero'. Per contrastare anche col voto (non solo, ma anche col voto) il regime degli sfruttatori e dei devastatori, dei divoratori onnicidi; per difendere anche col voto la dignita' e i diritti di ogni essere umano; per affermare anche col voto il diritto e il dovere delle oppresse e degli oppressi ad opporsi all'ingiustizia e alla menzogna. Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.

 

6. LO SPORT PREFERITO

 

Mentre in Afghanistan la guerra cui partecipa anche l'esercito italiano e' in corso, mentre sono in corso le stragi, lo sport preferito di chi dal 2006 si e' prostituito alla guerra e' insultare e aggredire con ogni sorta di grottesche menzogne e strampalate idiozie chi alla guerra continua ad opporsi.

Non c'e' nulla di strano: chi e' al servizio dei signori della guerra e' cosi' che agisce; anzi, una cosa bizzarra c'e': che i neofiti propagandisti della bonta' della guerra mentre adempiono alle loro basse opere pretendono di dichiararsi pacifisti e finanche amici della nonviolenza. "Senza se e senza ma", come dicono nel totalitario linguaggio loro.

Come quegli imperialisti d'un tempo lontano di cui scriveva Tacito che dopo aver fatto un deserto a furia di stragi pretendevano di chiamarlo pace.

 

7. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL NUCLEARE

 

Due impegni ineludibili e urgenti sono quelli contro la guerra e contro il nucleare.

Se vogliamo sperare di riuscire a salvare innumerevoli vite, la civilta' umana e la biosfera.

 

8. NEL BLU DIPINTO DI BLU

 

Votare occorre.

Contro il berlusconismo berlusconiano (ed anche contro quello senza o post-Berlusconi).

Contro il colpo di stato totalitario e razzista in corso.

Contro il regime della corruzione, della devastazione e della guerra.

Contro i poteri criminali ed i complici loro.

*

Votare occorre.

In difesa della legalita'.

In difesa della democrazia.

In difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

In difesa della biosfera.

*

Votare occorre.

E votare le candidate donne impegnate nei movimenti delle donne, unica possibile e indispensabile rappresentanza nelle istituzioni della lotta piu' urgente e necessaria: contro il maschilismo.

*

Votare occorre, e continuare la lotta.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO LA GUERRA

 

Ogni iniziativa democratica e nonviolenta contro il razzismo e contro la guerra e' benedetta.

Una e' l'umanita'.

Ogni essere umano agisca sentendosi responsabile dell'umanita' intera.

 

10. LA METAMORFOSI

 

Quei partiti, quelle associazioni, quei prominenti, quei funzionari e quei carrieristi, che una volta dicevano di essere contro la guerra, e basto' che andassero al governo loro o i loro protettori ed alla guerra si convertirono e prostituirono - e agli omicidi di cui la guerra consiste.

Quei partiti, quelle associazioni, quei prominenti, quei funzionari e quei carrieristi, che della guerra sono restati complici ancor oggi, che pur da due anni al governo non sono piu' ne loro ne' i loro patroni poiche' con il loro scellerato agire han favorito il ritorno dei fascisti al governo medesimo. Della guerra afgana, nulla facendo per denunciarla, nulla facendo per contrastarla, nulla facendo per farla cessare, sono restati complici ancor oggi - e degli omicidi di cui la guerra consiste.

Per tutti costoro provo disgusto e orrore, e una pena infinita e un'inestinguibile indignazione; non pieta'. La pieta' la provo per le persone che anche loro hanno fatto e lasciano ogni giorno assassinare, mutilare, ridurre agli stenti piu' estremi in Afghanistan.

Chi prova pieta' per le vittime non si fa complice dei carnefici, i carnefici li combatte fino a disarmarli e a trarli in giudizio per i crimini loro. Con la forza della verita', con la forza della nonviolenza.

 

11. CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO LA GUERRA, CONTRO LA DEVASTAZIONE DELLA BIOSFERA

 

Scriviamo queste righe dopo il voto per le elezioni europee e le amministrative, ma prima che siano noti i risultati.

Quali che essi siano occorrera' continuare la lotta contro il razzismo, contro la guerra, contro la devastazione della biosfera. Contro il regime della corruzione, contro i poteri criminali. In difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

12. QUELLI CHE

 

Quelli che sono pacifisti "senza se e senza ma" ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che sono costruttori di pace ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che sono antimilitaristi ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che sono per la nonviolenza ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che insegnano la nonviolenza ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che le parole di Isaia ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che l'internazionalismo proletario ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che la Costituzione non si tocca ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che la vita umana e' sacra ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che "Tutti i diritti umani per tutti" ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che parlano parlano parlano come rubinetti rotti ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che tacciono tacciono tacciono come semafori spenti ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Quelli che a tutto sono contrari ma sono favorevoli alla partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Gli assassini. I corrotti. I corrotti complici degli assassini.

 

13. COSA NON E' LA NONVIOLENZA

 

Tutti questi gran corsi di formazione, convegni, seminari, cattedre, riviste, libri, siti, musei e accademie, gitarelle e scorpacciate, spettacolini folclorici ad uso dei media, proliferare di variopinte associazioni dalle roboanti o pagliaccesche etichette, acrobatiche arrampicate sociali a spese dal pubblico erario, non sono la nonviolenza.

La nonviolenza e' la lotta delle oppresse e degli oppressi contro l'oppressione e la menzogna.

*

Gandhi non organizzava seminari, non pietiva finanziamenti pubblici, non promuoveva carriere nei ranghi delle istituzioni imperiali, non ammanniva prebende.

Gandhi organizzava la lotta delle oppresse e degli oppressi contro l'oppressione e la menzogna.

*

La lotta delle oppresse e degli oppressi contro l'oppressione e la menzogna.

La lotta la piu' nitida e intransigente, la piu' adeguata e coerente, la piu' accudente e misericorde.

 

14. COSA E' LA NONVIOLENZA

 

La nonviolenza e' Mohandas Gandhi in carcere sotto l'impero.

La nonviolenza e' Aldo Capitini in carcere sotto il fascismo.

La nonviolenza e' Danilo Dolci in carcere sotto il regime della corruzione alleato alla mafia.

La nonviolenza e' Martin Luther King in carcere sotto il regime della segregazione.

*

La nonviolenza e' Rosa Luxemburg in carcere durante la prima guerra mondiale.

La nonviolenza e' Margarete Buber Neumann imprigionata nei gulag di Stalin e nei lager di Hitler.

La nonviolenza e' Hannah Arendt in esilio.

La nonviolenza e' Simone Weil che organizza la Resistenza.

*

La nonviolenza e' Socrate atenienese assassinato.

La nonviolenza e' Gesu' di Nazareth assassinato.

La nonviolenza e' Marianella Garcia assassinata.

La nonviolenza e' Chico Mendes assassinato.

*

La nonviolenza e' la lotta delle oppresse e degli oppressi contro l'oppressione e la menzogna.

La lotta la piu' nitida e intransigente, la piu' adeguata e coerente, la piu' accudente e misericorde.

 

15. L'ITALIA CIVILE CONTRO IL MEGA-AEROPORTO NOCIVO, DISTRUTTIVO E ILLEGALE

 

Dal missionario padre Alessandro Zanotelli al segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, dal cantautore Francesco Guccini alla scrittrice Dacia Maraini, dal "padre nobile" dell'ambientalismo scientifico in Italia Giorgio Nebbia alla vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini, dall'illustre psicologa e pedagogista Silvia Vegetti Finzi all'on. Leoluca Orlando figura storica dell'impegno antimafia, dalla saggista femminista Lea Melandri alla prestigiosa storica Anna Bravo, da una figura simbolo del movimento antinucleare come Gianni Mattioli a una figura simbolo dell'impegno per una medicina democratica e una sanita' efficace come Giovanni Berlinguer, dal giornalista ed europarlamentare Giulietto Chiesa al prestigioso scienziato americano Paul Connett, dall'on. Antonio Di Pietro all'on. Claudio Fava, dalla saggista e testimone di pace Giuliana Sgrena a un illustre educatore come Andrea Canevaro, dal presidente del Centro "Giuseppe Impastato" Umberto Santino al magistrato e scrittore Gennaro Francione: sono alcune delle numerosissime personalita' della scienza, della cultura, delle istituzioni, dell'impegno civile, della riflessione morale, che hanno espresso solidarieta' alla mobilitazione per impedire la devastazione dell'area archeologica e termale del Bulicame, per impedire un grave attentato alla salute e alla sicurezza della popolazione dell'Alto Lazio, ovvero per impedire la realizzazione di un nocivo, distruttivo ed illegale mega-aeroporto a Viterbo.

Vi e' un'Italia civile, responsabile, onesta e generosa che ha espresso una forte solidarieta' al comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti; una forte solidarieta' all'intera comunita' viterbese minacciata dal mega-aeroporto.

E vi sono migliaia e migliaia di viterbesi ormai adeguatamente informati, pienamente consapevoli, fortemente impegnati contro il mega-aeroporto; per salvare il nostro territorio, i nostri beni ambientali e culturali, la nostra economia, la nostra salute, i nostri diritti. Per noi e per le future generazioni.

E' giunta l'ora che anche tutte le istituzioni prendano atto della realta', riconoscano la verita', rispettino le leggi: il mega-aeroporto e' un'opera nociva e distruttiva, insensata ed illegale. Il mega-aeroporto a Viterbo non puo' e non deve essere realizzato.

Salviamo il Bulicame dalla devastazione; salviamo la salute, la sicurezza e i diritti dei viterbesi da una grave minaccia; contribuiamo a difendere la biosfera e il diritto di tutti a un mondo vivibile.

 

16. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": COMINCIARE DA VITERBO

 

La recente tragedia della scomparsa dell'airbus di Air France ci ricorda la crescente frequenza di incidenti aerei.

L'ormai continuo susseguirsi di appelli per ridurre le emissioni di gas serra, principale fattore del surriscaldamento globale del clima che sta portando il pianeta al collasso.

Due vicende che interpellano la coscienza di ogni persona.

Occorre ridurre le emissioni di gas serra.

Occorre ridurre il trasporto aereo, non solo perche' alle emissioni di gas serra contribuisce in rilevante misura, ma anche per molti altri motivi, tra cui la difesa della salute, della sicurezza e della qualita' della vita delle persone.

*

In questo contesto si puo' e si deve cominciare da Viterbo: respingendo definitivamente la proposta insensata ed illegale del mega-aeroporto nell'area archeologica e termale del Bulicame.

Un mega-aeroporto nocivo e distruttivo che devasterebbe irreversibilmente beni ambientali e culturali preziosi ed insostituibili; un mega-aeroporto che devasterebbe l'economia viterbese massacrando anche l'agricoltura ed impedendo la valorizzazione del termalismo; un mega-aeroporto che aggredirebbe la salute, la sicurezza e la qualita' della vita dei cittadini; un mega-aeroporto che provocherebbe un colossale sperpero di soldi pubblici per un'opera a danno dell'intera comunita' e a vantaggio solo di una ristretta cerchia di speculatori senza scrupoli; un mega-aeroporto che viola scandalosamente le leggi vigenti.

*

Opponiamoci al mega-aeroporto a Viterbo.

Impegnamoci per la riduzione drastica e immediata del trasporto aereo.

Solidali con la popolazione di Ciampino che gia' subisce un criminale avvelenamento; con la popolazione di Fiumicino minacciata da un'ulteriore espansione dello scalo; con la popolazione di Frosinone minacciata anch'essa dall'insensato e illegale intento di realizzare un mega-aeroporto in un'area gia' bisognosa di un forte risanamento ambientale.

Solidali con l'intera umanita' presente, e con le generazioni future che hanno diritto ad un mondo ancora vivibile.

 

17. LA LOTTA CONTINUA

 

Continua la lotta per la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Continua la lotta per la difesa della biosfera.

Continua la lotta per la fratellanza e la sorellanza universale.

Con la forza della verita'.

Con la forza dell'amore.

Col rispetto per i viventi.

La nonviolenza e' in cammino.

 

18. IL RAPIMENTO DI EUROPA E L'ORA DELLA NONVIOLENZA

 

Innanzitutto calma e gesso.

Piu' cresce l'astensione piu' i risultati elettorali diventano un terno al lotto, giacche' essi sono determinati in larga misura dalle minoranze organizzate e dalle retoriche vincenti perche' piu' ipnotiche (e comunque gli effetti di quelle retoriche sono volatili, e la risposta dell'opinione pubblica alle sollecitazioni delle minoranze organizzate e' volubile); restano certo poi i sempre piu' relativamente ristretti bacini elettorali di insediamento - territoriale, clientelare, ideologico - e quelli non li smuovi neanche a cannonate. Inoltre ogni elezione e' caso a se', ogni elezione ha le sue modalita' di voto, ogni elezione suscita o spegne peculiari emozioni e interessi, e cosi' via.

Questa premessa per dire che chi trae conseguenze pretesamente ultimative dai risultati delle elezioni europee (risultati che sono peraltro altra cosa anche da quelli delle amministrative - di cui qui adesso non ci occupiamo), annunciando mutamenti epocali, letteralmente non sa di cosa parla. Figurarsi.

Ad esempio: l'exploit della Lega e' fortemente surdeterminato dal vasto astensionismo al sud; la presunta "scomparsa della sinistra" e' una sciocchezza che non tiene conto del dato cumulativo dei voti alle 4 liste dei partitini e mozziconi di essi che non hanno raggiunto singolarmente il 4% ma che nell'insieme superano il 9; e nel voto a Di Pietro e all'Italia dei valori vi e' molto di sinistra (una sinistra che deve fare i conti con i tratti autoritari e notabiliari di quella esperienza dai caratteri inoltre sovente arcaici e volgari, prepolitici e populisti, trasformisti e qualunquisti, con esiti talora assai discutibili e fin inaccettabili, ma evidentemente comunque piu' credibile - almeno nell'affermare il primato della legalita' contro l'eversione dall'alto - dei gruppi dirigenti corrotti e corruttori dei partitini ad un tempo estremisti e clientelari, anomici e immoralisti); e cosi' via, direbbe Kilgore Trout.

*

Dai risultati delle elezioni europee l'estrema destra italiana golpista e razzista al governo esce rafforzata.

Quella parte della Dc che fa riferimento a Casini e a Franceschini (ed al cui seguito si e' ridotto cio' che resta di quello che una volta era l'apparato del Pci cosi' ampiamente insediato nelle istituzioni e nella societa') persiste, immortale ed eternamente disponibile ad ogni avventura in base all'antico principio "O Francia o Spagna purche' se magna".

Escono disfatti i partitini della ex "sinistra radicale", ex "sinistra arcobaleno", ex sinistra tout court; ma escono disfatti per la tracotanza e l'idiozia dei loro gruppi dirigenti dediti all'autocannibalizzazione, poiche' - dicevamo - se si mettessero insieme i voti dispersi dalle quattro listarelle annichilite a sinistra (e il cielo sa quanto male ne pensiamo dei vertici di quei partiti, ma anche quanto siamo consapevoli che chi li vota e' di frequente tra le persone migliori che in questo paese vi siano) si arriva al 9% dei voti espressi, e scusate se e' poco.

Peraltro la sconfitta delle burocrazie corrotte di quei partitini-camarilla favorira' ancor piu' la loro degenerazione assessorile e clientelare ed insieme teppistica, e il servile degradarsi dei loro stolidamente compiacenti, esplicitamente corrotti o vilmente prostituiti cortigiani. Nulla se ne cavera' di buono.

L'unica lista antiberlusconiana che ottiene un grande successo e che raccoglie anche e forse soprattutto un voto democratico e di sinistra e' quella di Di Pietro. Con i suoi profondi limiti e le sue gravi ambiguita', ma anche con il suo appello all'impegno contro l'eversione dall'alto berlusconiana.

Infine: se si sommassero i voti dell'elettorato che in qualche modo e misura si e' espresso contro il golpe razzista del blocco governativo il risultato non sarebbe affatto catastrofico. La catastrofe e' nel ceto politico, molto piu' che nel corpo elettorale - pur anch'esso ovviamente in larga misura scotomizzato e fin maciullato da decenni di plagio televisivo berlusconiano di massa.

Ma certo l'ulteriore spostamento a destra del quadro parlamentare europeo e della rappresentanza italiana in esso e' un problema reale, e drammatico; e la perdita di alcuni europarlamentari (peraltro in alcuni casi significativi neppure ricandidati) con cui poteva interagire la societa' civile impegnata nelle lotte sociali (le lotte per la pace, i diritti e l'ambiente; le lotte contro sfruttamento, inquinamento, guerra e maschilismo; le lotte tradite e disertate dai partitini anzidetti) e' una perdita secca.

*

Ovviamente non c'era una lista della sinistra della nonviolenza, femminista ed ecologista, socialista e libertaria (e serviva come il pane). Si e' persa cosi' un'altra occasione, dopo quella delle politiche dello scorso anno, ma tant'e'.

L'assenza di una lista della sinistra della nonviolenza ha fatto si' che non avessero un riferimento adeguato e persuasivo le tante persone che avrebbero voluto votare contro la guerra e in difesa della Costituzione, per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per l'opposizione nitida e intransigente ad ogni potere violento e criminale.

Finche' non diventa consapevolezza comune tra le persone amanti della giustizia e della liberta', della solidarieta' e della dignita' propria ed altrui, che la sinistra e la sua lotta puo' rinascere in Italia e nel mondo solo assumendo la scelta della nonviolenza come fulcro della sua proposta politica e della sua azione concreta, non si cavera' un ragno dal buco, come si dice.

Ma anche su cosa sia l'oggetto che designamo con il nome "nonviolenza" occorrera' intendersi. La nonviolenza di cui parliamo nulla ha a che vedere con quell'insieme di pratiche narcisistiche e cialtrone, onanistiche e subalterne, puerili e vigliacche, carrieriste e parassitarie, che si pretende di spacciare per "nonviolenza" da parte di tanti imbroglioni; la nonviolenza e' l'esatto contrario di tutto cio'.

La nonviolenza e' la lotta politica delle oppresse e degli oppressi per una societa' di persone libere e solidali, eguali in diritti e doveri e tutte responsabili.

La nonviolenza e' la lotta politica delle oppresse e degli oppressi per la riforma morale e intellettuale necessaria e urgente per salvare l'umanita' e la biosfera dalla catastrofe.

La nonviolenza e' la lotta politica delle oppresse e degli oppressi contro l'oppressione e la menzogna; la lotta politica la piu' nitida e intransigente, la piu' adeguata e coerente, la piu' accudente e misericorde. La lotta politica. Delle oppresse e degli oppressi. Per l'umanita' intera, che e' una e una soltanto.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

19. PER L'UMANITA'

 

Opporsi alla guerra, al militarismo, al riarmo.

Opporsi al razzismo che nega l'umanita' dell'umanita'.

Opporsi alla devastazione della biosfera, che e' l'unica casa comune che abbiamo.

Opporsi al nucleare, tecnologia nemica dell'umanita' e della biosfera.

 

20. CONTRO LA GUERRA, CONTRO LE STRAGI

 

Opporsi occorre alla partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Opporsi occorre a tutte le uccisioni.

Opporsi occorre alla violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

Chi non si oppone alla guerra e alle stragi ne e' complice.

Solo la pace salva le vite.

 

21. DUECENTO VOLTE COI PIEDI PER TERRA

 

Giunge mercoledi' 10 giugno 2009 al n. 200 "Coi piedi per terra", il notiziario del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

Inizio' le pubblicazioni il 6 agosto 2007, e da allora accompagna l'attivita' del comitato proponendo non solo notizie e documenti sulla lotta della popolazione viterbese per salvare l'area archeologica e termale del Bulicame e la salute e la sicurezza dei cittadini dalla minaccia costituita dal distruttivo ed illegale mega-aeroporto, come sulla improcrastinabile necessita' di una drastica riduzione del trasporto aereo per difendere la biosfera dalla catastrofe del surriscaldamento globale del clima; ma anche su molti altri temi dell'ecologia, del diritto alla salute, della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Insieme al notiziario il comitato si e' successivamente dotato anche di un sito, www.coipiediperterra.org, in cui tra vari altri materiali sono ospitati anche tutti i numeri fin qui usciti di "Coi piedi per terra" rivista.

 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 66 del 2 gennaio 2013

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it