Telegrammi. 1042



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1042 del 12 settembre 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Lettera aperta al Ministro degli Affari Esteri:  "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana

2. Mao Valpiana: 2 ottobre, diamoci da fare

3. "Azione nonviolenta" di agosto-settembre 2012

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI: "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Signor Ministro degli Affari Esteri,

ricorre oggi l'anniversario del massacro dell'11 settembre 2001. Ed a quel massacro un altro se ne e' aggiunto: la guerra afgana che tuttora perdura.

Se le vittime del terrorismo, di tutti gli atti di terrorismo, se le vittime della guerra, di tutte le guerre, potessero levare la loro voce, tonante quella voce direbbe: mai piu' massacri, mai piu' terrorismo, mai piu' guerre, mai piu' degli esseri umani uccidano degli esseri umani.

Quella voce chiederebbe pace, giustizia, solidarieta'.

Quella voce chiederebbe disarmo e smilitarizzazione.

Quella voce chiederebbe civile convivenza e reciproco aiuto.

Quella voce chiederebbe l'impegno comune dell'umanita' intera in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, e quindi dell'intera civilta' umana e quindi della biosfera casa comune dell'umanita' tutta.

*

Oltre un decennio di guerra in Afghanistan ha prodotto solo nuove stragi, nuove devastazioni, nuova barbarie, nuovo orrore. E un contagio crescente che desensibilizza le persone al dolore altrui, che narcotizza e deresponsabilizza l'umanita' dinanzi alla violenza che tutto devasta e tutto inabissa; un contagio che tutto il mondo infetta, che l'intera umanita' minaccia di irreversibile distruzione.

Occorre far cessare quella guerra.

Occorre che qualcuno cominci a costruire la pace che sola salva le vite.

*

Abbiamo gia' scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, abbiamo gia' scritto al Presidente della Repubblica, per chiedere che l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana, e cosi' inizi ad impegnarsi concretamente, coerentemente, autenticamente, per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Questo medesimo appello - fin qui inascoltato - rivolgiamo oggi a lei, signor Ministro degli Affari Esteri.

Prenda atto della realta': la guerra non risolve alcun problema internazionale, solo provoca la morte di innumerevoli esseri umani e nuove guerre e nuove stragi prepara.

Riconosca la verita': la partecipazione italiana alla guerra afgana e' stata fin dall'inizio un atto non solo insensato ed immorale, ma anche flagrantemente illegale, sciaguratamente criminale: poiche' viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Ammetta e dichiari l'errore - tragico, mostruoso errore - dall'Italia commesso partecipando alla guerra; e si adoperi per il ritorno alla legalita', alla civilta' giuridica, al dovere morale, al rispetto dell'umanita': si adoperi affinche' cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

*

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo cessando di uccidere comincia la civilta'.

La partecipazione italiana alla guerra afgana non continui un giorno di piu'.

*

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 settembre 2012

 

2. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: 2 OTTOBRE, DIAMOCI DA FARE

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questa iniziativa.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010.

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006]

 

Alle amiche e agli amici della nonviolenza

ai gruppi nonviolenti

ai centri territoriali del Movimento Nonviolento

Cari tutti,

si avvicina la data del 2 ottobre "Giornata internazionale della nonviolenza" e come previsto dal "calendario della nonviolenza" vogliamo celebrare il compleanno di M. K. Gandhi (cioe' la nascita della nonviolenza politica) con iniziative diffuse su tutto il territorio sul tema del "disarmo". Vorremmo che la Giornata della nonviolenza diventasse quest'anno un vero momento di mobilitazione diffusa e capillare in particolare per il No ai cacciabombardieri F-35.

Invitiamo tutti i gruppi nonviolenti ad organizzare nella propria citta' o paese, banchetti, sit-in, fiaccolate, incontri, letture, musica, volantinaggi, esposizioni di bandiere della nonviolenza ed una diffusione straordinaria del numero di Azione nonviolenta "Speciale disarmo".

Da parte nostra cercheremo di dare il massimo supporto possibile, inviando nei prossimi giorni un volantino nazionale che potra' essere facilmente riprodotto e diffuso e il testo di un comunicato per la stampa locale.

Presso la sede nazionale del Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) possono essere richiesti:

1) istruzioni per organizzare un banchetto o una manifestazione;

2) il fac simile per stampare dei piccoli biglietti da distribuire dove sul retro potete mettere il vostro recapito;

3) il numero speciale di "Azione nonviolenta", che potete richiederci in un certo numero di copie per fare la diffusione nella vostra zona.

Vi chiediamo di rispondere a questa lettera segnalandoci cosa intendete organizzare nella vostra citta', in modo da poter costruire una mappa dell'Italia nonviolenta del 2 ottobre 2012.

Buon lavoro a tutti noi.

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

 

3. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI AGOSTO-SETTEMBRE 2012

[Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

E' uscito il numero di agosto-settembre 2012 di "Azione nonviolenta", rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo. Numero doppio a 40 pagine, "Speciale disarmo".

In questo numero: Svuotare gli arsenali (di guerra) e riempire i granai (di pace) e' il nostro programma politico, di Massimiliano Pilati; Un nuovo impegno per il disarmo (militare e culturale) di fronte al piu' grave riarmo della storia, di Pasquale Pugliese; Toglietemi tutto ma non i miei F35, di Massimo Paolicelli; La politica concreta del disarmo e' strada maestra della nonviolenza, di Francesco Vignarca; Finche' c'e' guerra c'e' speranza (fare affari alla faccia della crisi), di Maurizio Simoncelli; Il Forum "Pace e giustizia al tempo di crisi". Riflessioni sulla strategia del movimento pacifista, di Riccardo Troisi; La buona novella. Esistono anche aziende virtuose, di Alberto Zoratti; Ambiente, giustizia e democrazia. Rio+20, rilettura di un fallimento, di Riccardo Dello Sbarba; Indios Xavante, il sogno di Alex non e' ancora divenuto realta', di Riccardo Dello Sbarba.

Le rubriche: Mafie e antimafie. Armi e scorie nucleari per affari mafiosi in Somalia, a cura di Roberto Rossi; Educazione. Corazze muscolari, armature caratteriali, a cura di Gabriella Falcicchio; Servizio Civile. Il servizio civile prova a disarmare i cuori, a cura di Francesco Spagnolo. Osservatorio internazionale. Stati senza esercito, l'esempio del Costarica, a cura di Caterina Bianciardi e Ilaria Nannetti; Religioni e nonviolenza. Disarmare cuori e menti aiutera' a deporre le armi, a cura di Enrico Peyretti; Cinema. Quando la pellicola e' disarmante, a cura di Enrico Pompeo. Libri. Le ragioni profonde del disarmo unilaterale di Carlo Cassola, a cura di Sergio Albesano; Il Calice. Le cose fatte bene, a cura di Christoph Baker.

In copertina: Speciale disarmo.

In seconda: L'indice.

In terza di copertina: Materiale disponibile.

In ultima: L'ultima di Biani, Rifinanziamento.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 32 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1042 del 12 settembre 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

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