Coi piedi per terra. 665



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 665 del 23 agosto 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2012 (parte prima)

2. Primo maggio

3. Si e' svolto il 30 aprile a Viterbo un incontro in ricordo di Pio La Torre e Alfio Pannega

4. Il primo maggio, con Alfio Pannega

5. Primo maggio a Viterbo. Un intervento del responsabile del "Centro di ricerca per la pace"

6. Come torre ferma

7. Terme a Viterbo: le lacrime di coccodrillo del ceto politico

8. Quattro cose da fare per salvare le vite

9. Arsenico: il penoso scaricabarile tra responsabili e complici dell'avvelenamento. E quel che occorre invece fare

10. Tre giornate di mobilitazione contro la guerra e per il disarmo: 2 giugno, 2 ottobre, 4 novembre

11. Elezioni amministrative, una ovvia indicazione di voto

12. In poche semplici parole

13. Scegliere occorre

14. Qui ed ora

15. La retorica e la realta'. E due semplici proposte per abolire spese peggio che inutili e contribuire a risanare il bilancio dello stato

16. Per A. P., due anni dopo

17. Lo sperpero

18. Di si' squisiti e di cosi' civili

19. Quando si avra' un governo democratico

20. Opposizione alla guerra e al razzismo

21. Che non passi giorno

22. Lo scialo

23. Costa caro il veleno a Viterbo

24. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2012 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2012.

 

2. PRIMO MAGGIO

 

Contro la guerra e contro il razzismo.

Contro lo sfruttamento e l'oppressione.

Contro la devastazione della biosfera.

Per l'internazionale futura umanita'.

 

3. SI E' SVOLTO IL 30 APRILE A VITERBO UN INCONTRO IN RICORDO DI PIO LA TORRE E DI ALFIO PANNEGA

 

Si e' svolto lunedi' 30 aprile 2012 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro in ricordo di Pio La Torre, assassinato dalla mafia trent'anni fa il 30 aprile 1982, e di Alfio Pannega, deceduto a Viterbo due anni fa il 30 aprile 2010.

E' stata rievocata la figura e l'azione di Pio la Torre (1927-1982), sindacalista e militante comunista, che condusse una strenua lotta contro il riarmo e la guerra, contro la mafia, per la democrazia.

Ed e' stata rievocata la figura e l'azione di Alfio Pannega (1925-2010), esempio luminoso a Viterbo dell'impegno antifascista, pacifista, ecologista, ed anima e simbolo dell'esperienza di accoglienza, solidarieta', lotta nonviolenta per i beni comuni e i diritti di tutti condotta nel e dal centro sociale occupato autogestito "Valle Faul".

Il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo ha ricordato in particolare le vicende della lotta contro i missili a Comiso e dell'opposizione al potere mafioso - e come anche militanti viterbesi presero parte a quelle lotte contro la guerra e contro la mafia, i poteri occulti, il regime della corruzione. Ha ricordato poi molte esperienze di lotta e di solidarieta' a Viterbo vissute con Alfio Pannega ed il centro sociale.

Al termine dell'incontro e' stato auspicato che in occasione del primo maggio si serbi memoria del significato di questa data: giorno di lotta del movimento delle classi e delle persone sfruttate ed oppresse, lotta di solidarieta' e di liberazione, per il diritto alla vita, alla dignita' e alla felicita' dell'umanita' intera. Il primo maggio sia quindi giorno di opposizione alla guerra e alle uccisioni, giorno di opposizione al razzismo e alle persecuzioni, giorno di opposizione alla violenza dei barbari poteri dominanti che negano i diritti umani di tutti gli esseri umani e devastano la biosfera casa comune dell'umanita' intera. Il primo maggio a Viterbo sia ancora una volta nel nome e nel ricordo di Alfio Pannega.

 

4. IL PRIMO MAGGIO, CON ALFIO PANNEGA

 

Il primo maggio e' il giorno in cui abbiamo reso l'estremo saluto ad Alfio Pannega due anni fa.

Ed e' il giorno della lotta e della solidarieta' del movimento degli sfruttati e degli oppressi, movimento di cui Alfio Pannega e' stato un simbolo, un esempio, una guida.

Cosi' per noi nel giorno del primo maggio sono una cosa sola il ricordo di Alfio e la lotta del movimento di liberazione dell'umanita' dalle catene dello sfruttamento e dell'oppressione; la fedelta' ad Alfio e la fedelta' all'umanita' in cammino per realizzare la dignita' di tutti e di ciascuno, la solidarieta' che tutte e tutti raggiunge e congiunge e sostiene, l'uguaglianza di diritti e di doveri, il mutuo soccorso e la messa in comune dei beni di un mondo che e' il mondo di tutti senza eccezioni; il programma dell'98: liberte', egalite', fraternite'; l'internazionale futura umanita'.

Nel nome e nel ricordo di Alfio, la lotta continua: fino alla vittoria dell'umanita': da ciascuno secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni.

*

Mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' eserciti, mai piu' armi.

Mai piu' razzismo, mai piu' persecuzioni: tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Mai piu' sfruttamento, mai piu' oppressione: una sola umanita'.

Mai piu' devastazione del l'unico mondo comune all'umanita' intera.

Mai piu' fascismo, mai piu' maschilismo, mai piu' sciovinismo.

Viva il primo maggio, viva la lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi, viva il compagno Alfio Pannega.

 

5. PRIMO MAGGIO A VITERBO. UN INTERVENTO DEL RESPONSABILE DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE"

 

Si e' svolto il primo maggio a Viterbo un incontro di riflessione e mobilitazione con la partecipazione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini.

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Il ricordo di Alfio Pannega

L'incontro si e' aperto con una commemorazione di Alfio Pannega, scomparso due anni fa, la cui lezione morale e civile e' ancora viva tra quanti lo hanno conosciuto e gli sono stati compagni di lotta contro lo sfruttamento e per la solidarieta', contro la guerra e per la giustizia, contro il razzismo e per i diritti umani, contro l'ecocidio e per una vita di condivisione, di accudimento e rispetto nei confronti delle altre persone e della natura.

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Contro la guerra e il razzismo

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha poi ricordato i due piu' gravi orrori che perdurano oggi in Italia: l'illegale partecipazione alla guerra assassina in Afghanistan; l'illegale persecuzione razzista dei migranti. Occorre intensificare la lotta nonviolenta affinche' si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, che alla guerra e al razzismo si oppone; occorre intensificare la lotta nonviolenta affinche' lo stato italiano cessi di partecipare alla guerra, ed affinche' siano abrogate tutte le misure razziste, criminali e criminogene, imposte in Italia negli ultimi decenni da governi eversivi e hitleriani.

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Tagliare le spese militari e difendere i servizi sociali e sanitari

Una politica di pace, di disarmo, di smilitarizzazione consentirebbe anche consistenti risparmi nel bilancio dello stato: occorre tagliare energicamente le spese militari (a cominciare dall'immane sperpero di pubblico denaro per lo scellerato e folle acquisto dei cacciabombardieri F-35 predisposti per recare armamento anche atomico) e difendere invece i servizi sociali, sanitari ed educativi indispensabili per garantire i fondamentali diritti umani all'assistenza, alla salute e al sapere.

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Diritto al lavoro e lotta alla speculazione finanziaria e al capitalismo predatorio e onnidistruttivo

Il lavoro e' un diritto e un dovere: occorre che questo diritto sia riconosciuto e difeso per tutti. E quindi occorre respingere le sciagurate intenzioni governative di demolire le garanzie previste nello Statuto dei lavoratori; occorre respingere la politica economica governativa intesa a favoreggiare la speculazione finanziaria e il capitalismo piu' predatorio e onnidistruttivo, una politica governativa che ripropone ancora una volta nella forma piu' palese la feroce violenza delle classi dominanti contro le classi sociali sfruttate, oppresse, espropriate.

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Contro le due destre

Cosi' come e' stato necessario opporsi al governo dell'eversione dall'alto della "destra permale" berlusconiana, filomafiosa, neofascista e razzista, e' ora necessario opporsi al governo della "destra perbene" del capitale finanziario e della globalizzazione neoliberista, dei "lupi di Wall Street" per dirla con la formula di Pablo Neruda.

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Contro i poteri mafiosi, occulti, corrotti, totalitari

Opporsi allo sfruttamento e all'asservimento, al consumismo e all'ecocidio, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e' la premessa necessaria per contrastare adeguatamente la mafia come metodo e come sistema, per contrastare i poteri occulti che minano la democrazia, per contrastare il regime della corruzione che nega il diritto, per contrastare il fascismo che torna.

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La scelta della nonviolenza

La lotta di liberazione dell'umanita', la lotta per la socializzazione dei mezzi di produzione, la lotta per la difesa della biosfera, la lotta contro il maschilismo che nega in radice l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, richiedono la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, la coerenza tra i mezzi e i fini, la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani comprese le generazioni future. Solo sulla base della scelta rigorosamente meditata e praticata della nonviolenza e' possibile ricostruire la capacita' di  autocoscienza, autorganizzazione ed autorappresentazione del movimento di liberazione e di solidarieta' delle classi sociali sfruttate ed oppresse, e quindi l'elaborazione e la prassi concreta ed effettuale del suo progetto politico di giustizia e liberta', di responsabilita' e condivisione, rompendo con ogni subalternita' e ogni ambiguita'.

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Concludendo il suo intervento Peppe Sini ha rievocato e riproposto alcune cruciali riflessioni ed alcune cruciali figure della tradizione del movimento di lotta delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita', da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Virginia Woolf a Franca Ongaro Basaglia, da Luce Fabbri ad Adrienne Rich, ed in particolare - rievocando anche indimenticabili incontri personali - alcuni dei maestri a Viterbo dell'impegno antifascista e per la dignita' umana: da Achille Poleggi a Sauro Sorbini, da Vittorio Emanuele Giuntella a Raimondo Pesaresi, da Spartaco Ciucciarelli ad Alfio Pannega.

 

6. COME TORRE FERMA

 

In forma forse piu' concentrata, anche questo primo maggio e' stato ricordato a Viterbo Alfio Pannega, deceduto due anni fa, ma vivo nel ricordo e nel cuore di quanti lo hanno conosciuto e ne hanno condiviso le idee e le lotte.

Ed e' stato ricordato rinnovando l'impegno a tenerne viva la memoria ed a proseguirne l'insegnamento e l'azione: contro la guerra e contro il razzismo, contro il fascismo e contro lo sfruttamento, in difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno per l'eguaglianza di diritti e l'universale solidarieta'. Un impegno nonviolento contro tutte le oppressioni, contro tutte le menzogne, contro ogni potere che offende. Un impegno incarnatosi in una vita proletaria di immensa generosita', di assoluta coerenza, di limpida dignita'.

Il primo maggio, giorno di festa e di lotta del movimento di liberazione delle classi sfruttate ed oppresse, nella figura e nell'opera di Alfio Pannega trova un esempio e un'ispirazione che ancora e sempre "sta come torre ferma, che non crolla / gia' mai la cima per soffiar di venti".

 

7. TERME A VITERBO: LE LACRIME DI COCCODRILLO DEL CETO POLITICO

 

Dal 2007 la gran parte del ceto politico viterbese, trainata da una lobby speculativa di estrema destra, ha operato col fine di distruggere la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame con lo scellerato progetto di realizzarvi un nocivo, distruttivo, insensato ed illegale mega-aeroporto.

Con cio' di fatto operando per distruggere il termalismo. Quando poi gli stessi gentiluomini piangono lacrime di coccodrillo sulla mancata valorizzazione del termalismo viterbese, ebbene, loro e' la colpa, poiche' loro in questi anni hanno operato non per difenderlo e promuoverlo, ma per distruggerlo.

Se dal 2007 ad oggi chi ha governato e governa Comune, Provincia, Regione e Stato avesse operato in favore del termalismo invece che congiurato per la sua distruzione favoreggiando il dissennato ed illecito progetto del mega-aeroporto, la situazione oggi sarebbe ben diversa.

E se quella criminale, irreversibile devastazione di preziosi beni termali, archeologici e naturalistici non e' stata compiuta, e quindi vi e' ancora oggi la possibilita' di difendere e valorizzare il Bullicame e il termalismo viterbese, e' solo perche' tanti cittadini onesti e ragionevoli si sono opposti allo sciagurato piano del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, e la loro giusta lotta ha impedito la realizzazione di quell'opera tossica ed ecocida.

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E varra' quindi la pena di ripetere una volta ancora cio' che dal 2007 tante volte abbiamo ripetuto ma che evidentemente la quasi totalita' del ceto poltiico viterbese non ha voluto mai ascoltare: ovvero che la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 2 maggio 2012

 

8. QUATTRO COSE DA FARE PER SALVARE LE VITE

 

Il Movimento Nonviolento ha promosso un invio di lettere al Presidente della Repubblica affinche' il 2 giugno non si svolga l'abusiva ed offensiva parata militare, ed affinche' l'Italia intraprenda una politica di disarmo, in primo luogo desistendo dallo scellerato ed insensato acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 predisposti per armamento anche nucleare.

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La Tavola della Pace ha promosso una campagna di invio di messaggi al governo con la richiesta di tagliare le spese militari, che costituiscono il piu' scandaloso e letale spreco nel bilancio dello stato (scrivendo al link http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm ).

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Occorre aggiungere anche che deve cessare immediatamente l'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra afgana. Guerra che ogni giorno uccide altri esseri umani.

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E deve cessare immediatamente la politica razzista assassina - assassina, si' - dello stato italiano nei confronti dei migranti; ovvero devono essere immediatamente abrogate tutte le illegali e criminali misure razziste che governi golpisti hanno imposto e mantenuto nel nostro paese anno dopo anno in un crescendo di violenza e follia hitleriane.

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Pace, disarmo, smilitarizzazione, solidarieta': difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

9. ARSENICO: IL PENOSO SCARICABARILE TRA RESPONSABILI E COMPLICI DELL'AVVELENAMENTO. E QUEL CHE OCCORRE INVECE FARE

 

E' penoso e scandaloso il perdurante scaricabarile tra le istituzioni su chi deve provvedere a realizzare i dearsenificatori mentre la gran parte della popolazione della provincia di Viterbo continua a ricevere acqua avvelenata nelle case (e pagando per essa la bolletta come se fosse potabile).

Ed e' squallido e grottesco che la discussione nelle istituzioni sembri vertere non su come garantire al piu' presto acqua potabile ai cittadini, ma su chi scaricare la colpa alla fine dell'anno dopo aver continuato ad avvelenare la gente.

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Occorrera' allora tornare a dire due piccole verita' che ripetiamo da qualche anno.

La prima: che i Comuni possono e devono realizzare subito i dearsenificatori, con fondi propri (ed attivando altri finanziamenti da soggetti disponibili a contribuire per il bene comune), rivalendosi eventualmente poi sulla Regione in relazione alle specifiche competenze. Certo: reperire fondi nel proprio bilancio per fare i dearsenificatori implica operare tagli su altri capitoli di spesa, ma ci permettiamo di osservare che l'acqua potabile e' un bisogno primario di tutti gli esseri umani, mentre non lo sono tante altre attivita' ed elargizioni - sovente clientelari - che gli enti locali fanno e di cui si puo' benissimo fare a meno.

La seconda: che anche quando cessera' la deroga attuale che consente di avvelenare la popolazione molto oltre il limite previsto dall'Unione Europea, e sara' finalmente in vigore anche nel Lazio il limite dei 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, anche allora l'arsenico contenuto nell'acqua sara' sempre troppo: l'Organizzazione Mondiale della Sanita' come soglia massima prevede 5 microgrammi per litro, ed e' peraltro a tutti evidente che l'unica situazione adeguata e realmente ammissibile e' quella piu' ovvia: ovvero che di arsenico dell'acqua potabile non ve ne deve essere ne' poco ne' punto.

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Cessi il gioco delle parti, e cessino le minimizzazioni irresponsabili, le sciagurate mistificazioni, gli sperperi clientelari, il malgoverno e i carrozzoni inetti e rapaci.

Si realizzi invece quanto proposto dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Enviroment), l'associazione dei medici che da anni a Viterbo denuncia la gravita' della situazione ed ha formulato proposte d'intervento assolutamente ragionevoli, praticabili, indispensabili, urgenti.

E provvedano finalmente gli enti locali a realizzare gli interventi atti a garantire acqua potabile e non veleno nelle case dei cittadini amministrati: e' possibile, e' necessario.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 3 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

10. TRE GIORNATE DI MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA E PER IL DISARMO: 2 GIUGNO, 2 OTTOBRE, 4 NOVEMBRE

 

Ovunque possibile si preparino iniziative pubbliche, limpidamente nonviolente, contro la guerra e per il disarmo: il 2 giugno, il 2 ottobre, il 4 novembre.

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Il 2 giugno: perche' la Repubblica Italiana, come e' scritto nella sua Costituzione, ripudia la guerra.

Il 2 ottobre: perche' e' la Giornata internazionale della nonviolenza, e la prima fondamentale direttrice d'azione del movimento nonviolento e' l'opposizione integrale alla guerra.

Il 4 novembre: perche' ogni vittima ha il volto di Abele, e l'unico modo onesto di ricordare e onorare le vittime delle guerre e' impegnarsi perche' non ci siano mai piu' guerre.

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La guerra e' nemica dell'umanita'.

Le armi uccidono gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite.

 

11. ELEZIONI AMMINISTRATIVE, UNA OVVIA INDICAZIONE DI VOTO

 

1. Innanzitutto credo si debba votare a sinistra, ovvero per le liste che riconoscono l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, ed intendono quindi concretamente e ragionevolmente impegnarsi per la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

2. E credo si debba votare quindi contro la guerra e contro il razzismo: ovvero contro l'uccisione e la persecuzione degli esseri umani. La partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan e la politica razzista dello stato italiano sono i due crimini piu' abominevoli, i due orrori piu' gravi che chi governa il nostro paese da anni ed anni perpetra. Le amministrazioni locali possono fare molto per opporsi al razzismo e alla guerra, per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana che guerra e razzismo proibisce, per promuovere praticamente con concreti atti politici ed amministrativi la pace, la cooperazione decentrata e la solidarieta' tra i popoli, l'accoglienza, l'assistenza e la difesa dei diritti umani, la nonviolenza.

3. E credo si debba votare per difendere l'aria di tutti, l'acqua di tutti, la terra di tutti. Per difendere la biosfera e il diritto alla salute e alla sicurezza, e per difendere il diritto delle future generazioni a un mondo vivibile.

4. Infine credo si debba votare per persone oneste e compassionevoli, che della loro onesta' e benignita' abbiano gia' dato prova.

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La politica non e' la tecnica: e' la partecipazione di tutti alla cura del bene comune, il diritto e il dovere di tutti a decidere insieme di cio' che tutti concerne.

La democrazia non e' il mercato: e' la condivisione delle responsabilita', la deliberazione in comune, il porsi al servizio della comunita'.

La giustizia non e' una favola: e' il modo degli esseri umani di riconoscersi liberi, eguali, fraterni.

 

12. IN POCHE SEMPLICI PAROLE

 

Proviamo a dirlo in poche semplici parole.

Che ingenti somme del bilancio dello stato siano spese per la scellerata partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan e' un triplice crimine.

E' un crimine - il piu' grande dei crimini - per le uccisioni di esseri umani di cui la guerra consiste.

E' un crimine perche' le risorse sperperate per provocare morti dovrebbero invece essere usate per far vivere le persone: per garantire salute, assistenza, educazione, case, lavoro, diritti.

E' un crimine perche' viola nel modo piu' flagrante ed osceno la Costituzione della Repubblica Italiana, che la partecipazione alla guerra e alle stragi proibisce.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra.

 

13. SCEGLIERE OCCORRE

 

La guerra, gli eserciti, le armi: che uccidono gli esseri umani.

La pace, la smilitarizzazione, il disarmo: che salvano le vite.

Scegliere occorre.

 

14. QUI ED ORA

 

Alla rapina privata opporre la socializzazione: dei beni, dei diritti, dei doveri.

All'universale paura opporre l'universale solidarieta'.

Alla violenza e alla menzogna, opporre la nonviolenza.

Essere ora, in figura e in atto, l'internazionale futura umanita'.

 

15. LA RETORICA E LA REALTA'. E DUE SEMPLICI PROPOSTE PER ABOLIRE SPESE PEGGIO CHE INUTILI E CONTRIBUIRE A RISANARE IL BILANCIO DELLO STATO

 

La retorica governativa

La plumbea retorica governativa cerca di mascherare una tragica realta': il saccheggio del pubblico erario e dei pubblici beni da parte delle classi possidenti e del ceto politico e manageriale ai loro interessi legati.

La politica economica del governo attuale non e' diversa da quella del precedente: colpire le classi sfruttate ed oppresse, favoreggiare i detentori dei patrimoni e delle rendite e massime la speculazione finanziaria e i poteri mafiosi ad essa connessi.

E del resto il parlamento in carica e' ancora quello uscito dalle elezioni del 2008, ultimo trionfo del blocco berlusconiano, corruttore e filomafioso, neofascista e razzista, il blocco dell'eversione dall'alto, del gangsterismo eretto a metodo e sistema. Ed e' questo parlamento che in ultima istanza vota i provvedimenti governativi, ovvero la fiducia ad esso governo - voti di fiducia attraverso cui quei provvedimenti pienamente avalla ed effettuali rende.

*

Spese inutili

Quando il governo proclama che intende tagliare le spese inutili, dice bene ma razzola male.

Spese inutili non sono quelle attraverso cui lo stato garantisce, difende e promuove i diritti della popolazione: quelle sono spese utili e necessarie, poiche' solo riconoscendo e sostenendo il diritto di tutti alla casa, al lavoro, alla salute, al sapere, all'assistenza, a un ambiente vivibile, l'ordinamento giuridico di uno stato costituzionale di diritto e' democratico, civile, garantisce la convivenza, ovvero il diritto alla vita e alla dignita' delle persone che nel territorio sotto la sua giurisdizione vivono.

Spese inutili - peggio che inutili - sono invece quelle degli spropositati emolumenti e inammissibili privilegi ai grandi capitali ed ai loro detentori, al ceto manageriale degli interessi speculativi, a quella vasta area del ceto politico e delle macchine politiche palesemente parassitaria e predatoria, clientelare e tangentizia.

Spese inutili - peggio che inutili - sono quelle per le cosiddette "grandi opere" nocive per la vita delle persone ed irreversibilmente distruttive di fondamentali beni naturali e culturali, devastatrici della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Spese inutili - peggio che inutili - sono soprattutto quelle per attivita' palesemente in contrasto con la morale e con il diritto: come la persecuzione e l'uccisione degli esseri umani.

*

La guerra

La partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan - un orrore cosi' enorme - costituisce una spesa peggio che inutile, criminale. Una spesa enorme che va tagliata subito. Subito.

Il progettato acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 predisposti per recare armamento anche nucleare costituisce una spesa peggio che inutile, criminale. Una spesa enorme che va tagliata subito. Subito.

Ed in generale l'enorme dispendio per la macchina militare e per le armi: costituisce una spesa peggio che inutile, criminale. Una spesa enorme che va tagliata subito. Subito.

Cessare di partecipare alla guerra, non acquistare i cacciabombardieri virtualmente atomici, tagliare drasticamente le spese militari: questo e' la prima scelta di politica economica e sociale da fare.

*

Il razzismo

Non solo: quanto costa la persecuzione razzista dei migranti?

Quanto costano i campi di concentramento, l'orrore dei campi di concentramento?

Quanto costano le deportazioni, l'orrore delle deportazioni?

Quanto costano al pubblico erario le evasioni fiscali dei datori di lavoro che sfruttano i lavoratori immigrati senza riconoscere loro i diritti dei lavoratori, derubandoli, ricattandoli, riducendoli in schiavitu'?

Quanto costano all'intero paese le conseguenze della scelta politica razzista dei governi italiani ed europei di negare i diritti degli immigrati e di gettarli nelle grinfie di imprenditori schiavisti e poteri mafiosi?

Quanto costa la politica governativa razzista al nostro paese sia in termini di vite umane perseguitate, schiavizzate, deportate ed assassinate, sia in termini di arricchimento dei poteri criminali mafiosi e schiavisti ai danni dell'economia legale e della civile convivenza, sia in termini di crescita dell'illegalita' e dell'evasione fiscale da parte di chi abusa di forza lavoro servile, vessando fino all'estremo esseri umani cui sono negati tutti, tutti i diritti?

Occorre abrogare immediatamente tutte le misure razziste che stanno provocando la riduzione in schiavitu' e la morte di innumerevoli persone, misure razziste che favoreggiano altresi' sperperi assurdi per attuare pratiche persecutorie hitleriane, misure razziste che favoreggiano la mafia e gli evasori fiscali.

Abrogare immediatamente tutte le misure razziste: questo e' la prima scelta di politica economica e sociale da fare.

*

Una buona politica

Cessare di fare la guerra. Smilitarizzare. Disarmare.

Riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

E' una buona politica. Una politica necessaria.

 

16. PER A. P., DUE ANNI DOPO

 

"la' dove a li 'nnocenti si risponde"

(Dante, Purg., VIII, 72)

 

Sono due anni, e sembra un altro mondo:

non riconosco piu' volti e parole

il vacuo irride ogni sentir profondo

le pristine virtu' son dette fole.

 

Nessun onore e' reso al verecondo

chiuse per sempre son le antiche scole

l'omero cede sotto il grave pondo

nessun corone intreccia di viole.

 

Due anni, e gia' si disfa la memoria

del senso e del fine della lotta

il falso mangia il vero, e la tua storia

 

viene strozzata ai giorni della grotta

e del carretto, e la tua vera gloria

e' cancellata perche' troppo scotta.

 

17. LO SPERPERO

 

Sperpero di pubbliche risorse.

Sperpero di beni, intelligenze, mondo.

Sperpero di vite umane.

La guerra gli eserciti le armi.

 

Del genere umano nemici.

Del mondo vivente nemici.

Nemici delle persone che umiliano, mutilano, estinguono.

La guerra gli eserciti le armi.

 

Abolire occorre le guerre.

Gli eserciti occorre abolire.

Abolire occorre le armi.

Uscire dalla preistoria, insieme, una sola umanita'.

 

18. DI SI' SQUISITI E DI COSI' CIVILI

 

Di si' squisiti e di cosi' civili

modi e costumi fa sfoggio il ministro

e di pensier si' acuti e si' sottili

che mentre in carezzevole registro

 

e con movenze nobili e gentili

va salmodiando con cimbalo e sistro

parole insinuanti e tesse fili

tali che in essi mai alcun sinistro

 

intento coglierebbe il tardo e lento

suddito, ed anzi se ne sta giulivo

a quel suadente argomentare attento

 

di ogni dubbio e ogni sospetto privo

lieto all'epifania di tal talento:

ed il ministro se lo mangia vivo.

 

19. QUANDO SI AVRA' UN GOVERNO DEMOCRATICO

 

Si avra' un governo democratico quando la prima sua cura sara' salvare le vite e rispettare la dignita' delle persone.

Si avra' un governo democratico quando esso si impegnera' per impedire tutte le uccisioni e le persecuzioni.

*

Si avra' quindi un governo democratico quando innanzitutto esso agira' contro la guerra: che dell'uccisione degli esseri umani consiste; ed agira' contro gli strumenti e gli apparati della guerra: le armi e gli eserciti senza di cui la guerra non sarebbe possibile.

Pace, smilitarizzazione, disarmo: costituiscono il primo impegno di un governo democratico.

*

E si avra' quindi un governo democratico quando innanzitutto esso agira' contro il razzismo: che della persecuzione degli esseri umani consiste. Un governo democratico agira' per il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Il riconoscimento che vi e' una sola umanita', in un unico mondo di tutti, e le conseguenti azioni per inverare quel rispetto delle persone e del mondo comune: costituiscono il primo impegno di un governo democratico.

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Un governo democratico: che si oppone alla guerra e al razzismo.

Il primo atto di un governo democratico nel nostro paese sara' far cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Il primo atto di un governo democratico nel nostro paese sara' abrogare tutte le misure razziste che governi golpisti e hitleriani hanno imposto in Italia lungo oltre un decennio.

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Un governo democratico: che rispetti la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista; che rispetti la Dichiarazione universale dei diritti umani.

 

20. OPPOSIZIONE ALLA GUERRA E AL RAZZISMO

 

Cerchiamo di far cessare le stragi.

Cerchiamo di far cessare le persecuzioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

21. CHE NON PASSI GIORNO

 

Che non passi giorno senza che tu dica una parola contro la guerra e tutte le uccisioni.

Che non passi giorno senza che tu dica una parola contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Che non passi giorno senza che tu compia un gesto, un gesto almeno, di concreta lotta contro la violenza.

Che non passi giorno senza che tu compia un gesto, un gesto almeno, di concreta umana solidarieta', di concreta cura per il mondo vivente.

Solo se puo' contare sulle tue mani, sulle tue gambe, sul tuo cuore, la nonviolenza e' in cammino. O non e'.

 

22. LO SCIALO

 

Lo spreco piu' grande, il piu' mostruoso: la guerra che uccide le umane vite.

Abolire la guerra e' il primo dovere.

Abolire gli eserciti.

Abolire le armi.

 

23. COSTA CARO IL VELENO A VITERBO

 

Essere avvelenati significa essere vittime di un delitto. Ma dover anche pagare gli avvelenatori, significa subire non solo un crimine, ma un oltraggio in sovrappiu'. Eppure e' quello che da anni succede in questa antica citta' di Viterbo.

Infatti l'acqua che viene erogata nelle case teoricamente per uso potabile e' avvelenata dall'arsenico assai oltre i limiti previsti dalla normativa europea (che consente un massimo di presenza di arsenico di 10 microgrammi per litro, che peraltro e' il doppio del limite massimo di presenza di arsenico che l'Organizzazione Mondiale della Sanita' ritiene tollerabile).

A questo si aggiunge che la Regione Lazio nel corso degli anni ha ottenuto un regime di deroga tale per cui quella soglia gia' doppia del massimo tollerabile e' attualmente ancora raddoppiata. Ed ovviamente la percentuale di arsenico realmente presente nell'acqua erogata dai rubinetti delle case a Viterbo e' sovente ancora superiore ad essa. E gli esseri umani che hanno la cattiva abitudine di bere l'acqua si avvelenano.

E le bollette dell'acqua continuano a salire. Costa caro il veleno a Viterbo.

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C'e' del metodo in questa follia.

La "Talete s.p.a.", il carrozzone peggio che inetto che gestisce i servizi idrici in molti comuni dell'Alto Lazio e quindi e' primario corresponsabile del disastro, continua ad emettere e riscuotere bollette per la fornitura dell'acqua inclusiva di veleno, talora allegando alle bollette dei fogli esplicativi in cui sotto il velame de li versi strani si informa che in effetti, si', quell'acqua che si paga a caro prezzo e' proprio avvelenata dall'arsenico, per la gioia degli utenti.

La Regione Lazio in buona sostanza lungo un decennio di meglio non ha saputo fin qui fare che chiedere all'Unione Europea nuove deroghe dai limiti di legge, ovvero la licenza di avvelenare. Che non e' la licenza di uccidere di 007 ma ci si avvicina.

I Comuni (con un'unica reale eccezione, per quanto a nostra conoscenza) invece di agire concretamente per garantire acqua bevibile a tutti i cittadini - come sarebbe possibile, oltre che necessario e doveroso -, hanno preferito la solita sceneggiata: prima negare, poi minimizzare, poi adottare pseudosoluzioni utili soprattutto a procrastinare gli interventi adeguati e indispensabili - ovvero a rinviarli sine die -, poi frignare che e' sempre colpa di qualcun altro (la Regione Ladrona, lo Stato Lontano, l'Europa di Facili Costumi, Madre Natura, il Destino Cinico e Baro, Vautrin, Fantomas, chissa'). E mentre la generalita' di sindaci e assessori recita l'eterna commedia dell'insipienza e dell'irresponsabilita', ci si passi la vieta metafora: il morto e' sulla bara.

E la Provincia mai come in questo caso si e' dimostrata ente peggio che inutile, nocivo.

Della Asl e dell'Arpa e dell'Istituto Superiore di Sanita', poi, ci piacerebbe poter dire qualcosa di buono, o almeno di gentile o di compassionevole, ma con tutta la buona volonta' ci sembra proprio impossibile, ed essendo persone civili ci asterremo da altri commenti: ma sia chiaro che gravi sono anche costi' le responsabilita'. Cosi' come non per carita' di patria ma per castita' di linguaggio nulla diremo dell'operato degli altri soggetti operativi, amministrativi e lato sensu istituzionali (organi ministeriali compresi) variamente competenti - come suol dirsi - su vari aspetti della questione, e sul loro atteggiamento cosi' come effettualmente estrinsecatosi in pensieri, parole, opere e omissioni.

Si', c'e' del metodo in questa follia. E l'avvelenamento continua.

*

Ed invece quello che da anni occorre fare e' di una chiarezza cristallina, e ad esempio l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (che sulla situazione viterbese per prima ha lanciato l'allarme, e nel corso degli anni ha pubblicato studi, presentato esposti, organizzato incontri pubblici, diffuso documentazione, interpellato e coinvolto studiosi, associazioni ed amministrazioni, formulato proposte d'intervento, con una dedizione al bene comune encomiabile oltre ogni dire - e merito ne sia dato alla dottoressa Antonella Litta, che dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" a Viterbo e' l'anima) lo ha consigliato ed argomentato ripetutamente, fino a gridarlo dai tetti. E se possiamo riassumere il quid agendum in due minime semplici proposte (di azione immediata ed urgente) agli enti locali:

1. non perdere altro tempo e dire la piena verita' alla popolazione;

2. non perdere altro tempo e realizzare subito i dearsenificatori impegnando propri fondi di bilancio rivalendosi poi sulla Regione Lazio per quanto di sua competenza.

 

24. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 665 del 23 agosto 2012

 

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