Telegrammi. 997



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 997 del 29 luglio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato: "Entusiasta per questo successo"

2. Si e' svolto il 27 luglio 2012 a Viterbo un incontro di riflessione su "Il dovere della solidarieta', la politica della nonviolenza"

3. Segnalazioni librarie

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. L'ILLUSTRE MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO: "ENTUSIASTA PER QUESTO SUCCESSO"

[Riceviamo e diffondiamo]

 

L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, una delle figure piu' prestigiose delle istituzioni e della vita civile italiana, ha espresso il suo apprezzamento per la notizia che il Ministero dei Trasporti ha riconosciuto che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo - nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria - sarebbe una follia, un colossale delittuoso sperpero di pubblici denari - con effetti disastrosi per ambiente, beni culturali, economia locale e salute e diritti della popolazione.

E che il mega-aeroporto a Viterbo fosse un crimine ambientale e sociale, un illecito vandalismo, una ignobile devastazione, ebbene, la parte onesta e pensante della cittadinanza di Viterbo lo ha sostenuto e dimostrato inconfutabilmente fin dal lontano 2007. E fin da allora il presidente Imposimato sostenne il comitato che opponendosi al mega-aeroporto si batteva per la legalita' e per salvare il Bulicame, l'ambiente, la memoria, la cultura, l'economia e i diritti del territorio e della popolazione dell'Alto Lazio.

Nel suo messaggio del 27 luglio 2012 al comitato che si oppone al mega-aeroporto l'illustre magistrato scrive: "sono  entusiasta per questo successo che grazie al vostro impegno quotidiano siete riusciti a conseguire anche per me e tutti gli italiani che si sentono viterbesi".

Il presidente Imposimato e' stato sempre al fianco del "comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" (una lunga denominazione che rende conto dell'impegno non solo locale e settoriale del comitato, fondato da alcune delle personalita' piu' autorevoli nel viterbese dell'impegno per l'ambiente, i diritti umani, la legalita', la nonviolenza).

Il comitato e tutti i viterbesi onesti ringraziano l'illustre magistrato della sua solidarieta', del suo straordinario contributo all'impegno comune, e soprattutto del suo luminoso esempio di magistrato, di cittadino, di uomo di profonda sensibilita' e cultura e di nitido impegno morale e civile.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 28 luglio 2012

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

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Allegato primo. Breve notizia sull'illustre magistrato Ferdinando Imposimato

Ferdinando Imposimato e' una delle figure piu' illustri della vita civile del nostro paese. Giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo (caso Moro, attentato al papa, omicidio del presidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la seguente scheda: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni - Caserta -, 9 aprile 1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'. Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori. Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984 viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16 paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista francese 'Le Point' Uomo dell'anno - giudice coraggio, e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radiotelevisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la parte del giudice Imposimato, Daniel Gelin, Horst Bucholz, Capucine e Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui: Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia, ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/". Tra le opere recenti di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato, Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni, 2006; (con Sandro Provvisionato), Doveva morire, Chiare lettere, Milano 2008.

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Allegato secondo. Breve notizia su alcune delle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo

La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Allegato terzo. Una riflessione complessiva sulla necessita' di limitare l'insostenibile trasporto aereo: Volare fa male alla salute

1. Volare fa male alla salute

E innanzitutto alla salute di chi non vola.

Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.

Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.

Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.

E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.

Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?

2. Volare fa male all'ambiente

Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.

Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.

Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.

3. Volare e' antieconomico

Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.

Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.

Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.

4. Volare e' pericoloso

Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.

Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.

5. Volare e' alienante

Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.

Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.

Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.

6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie

Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.

Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.

Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.

Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.

Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.

7. Della virtu' del limite

Il volo lasciamolo agli uccelli.

Il cielo lasciamolo alle stelle.

Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.

E' l'unica Terra che abbiamo.

Vi e' una sola umanita'.

 

2. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 27 LUGLIO 2012 A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE SU "IL DOVERE DELLA SOLIDARIETA', LA POLITICA DELLA NONVIOLENZA"

 

Si e' svolto venerdi' 27 luglio 2012 a Viterbo un incontro di riflessione su "Il dovere della solidarieta', la politica della nonviolenza".

All'incontro hanno preso parte il professor Osvaldo Ercoli, una delle figure morali piu' autorevoli della societa' civile viterbese, ed il responsabile del "Centro di ricerca per la pace", Peppe Sini.

Nel corso dell'incontro sono state esaminate sia la situazione attuale di alcune decisive iniziative in difesa dell'ambiente e dei diritti umani in cui le persone amiche della nonviolenza sono da anni impegnate a Viterbo, sia le principali questioni di rilevanza nazionale ed internazionale su cui la nonviolenza e' impegnata (opposizione integrale alla guerra, alle armi e agli eserciti; opposizione al razzismo e difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; opposizione alla mafia; opposizione al regime della speculazione e della corruzione; difesa della biosfera; difesa dei diritti sociali; solidarieta' concreta con le persone bisognose di aiuto ed assistenza; solidarieta' concreta per i diritti e la liberazione delle persone sfruttate e denegate e dei popoli rapinati ed oppressi; difesa della democrazia e della civile convivenza).

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Brevissima notizia sul professor Osvaldo Ercoli

Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Nel 2007 ha promosso un appello per salvare l'area archeologica, naturalistica e termale del Bulicame dalla devastazione. In occasione del suo recente ottantaduesimo compleanno e' stato scritto di lui: "Il 30 gennaio 2012 compie ottantadue anni il professor Osvaldo Ercoli, nato a Vallerano (Vt) nel 1930, per decenni docente di matematica e fisica a Viterbo, citta' in cui e' da sempre un simbolo di rigore morale e civile, di impegno educativo, di sollecitudine per il pubblico bene, di sconfinata generosita'. Gia' pubblico amministratore comunale e provinciale di adamantina virtu', sono innumerevoli le iniziative in difesa dei diritti umani e dell'ambiente di cui e' stato protagonista; tuttora impegnato nel volontariato a sostegno di chi ha piu' bisogno di aiuto, e' altresi' impegnato in prima persona ovunque vi sia necessita' di smascherare e contrastare menzogne, ingiustizie, violenze. Ancora in questi ultimi giorni e' stata di grande significato la sua presenza in piazza del Comune a Viterbo al sit-in in difesa del diritto alla salute e all'assistenza per tutti gli esseri umani. Avendo avuto il privilegio immenso di averlo come amico, come maestro di impegno civile, come compagno di tante lotte nonviolente, vorremmo cogliere questa occasione per esprimergli ancora una volta il nostro affetto, la nostra ammirazione, la nostra gratitudine; affetto, ammirazione e gratitudine che sappiamo essere condivise da tutte le persone di Viterbo e dell'Alto Lazio, da tutte le persone che hanno avuto l'onore di conoscerlo e che hanno a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera".

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Brevissima notizia sul responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e guidato due delle piu' importanti campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione.

 

3. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Furio Diaz, L'Europa tra illuminismo e rivoluzione, Il Mulino, Bologna 1986 (col titolo originale: Dal movimento dei lumi al movimento dei popoli. L'Europa tra illuminismo e rivoluzione), Mondadori, Milano 2012, pp. II + 680, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).

- Francoise Dolto, Come allevare un bambino felice, Mondadori, Milano 1992, Rcs, Milano 2012, pp. X + 586, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 997 del 29 luglio 2012

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