Telegrammi. 948



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 948 del 10 giugno 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Il Comitato "Nepi per la pace" a sostegno dell'appello in difesa della Costituzione

2. Peppe Sini: La congiura degli avvelenatori, e una semplice proposta

3. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. APPELLI. IL COMITATO "NEPI PER LA PACE" A SOSTEGNO DELL'APPELLO IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

[Dal comitato "Nepi per la pace" (per contatti: info at comitatonepiperlapace.it) riceviamo e diffondiamo]

 

Il Comitato "Nepi per la pace" aderisce  convintamente all'appello in difesa della Costituzione, promosso nei giorni scorsi da illustri giuristi italiani, e si rivolge a tutti i cittadini, le istituzioni, le associazioni, le organizzazioni sindacali, il mondo della scuola e dell'universita', perche' sia respinto questo turpe e vile tentativo di modifica della nostra Carta costituzionale.

E' necessario invece attuare pienamente tutti gli articoli della nostra Costituzione, democratica ed antifascista, a partire dall'articolo 11 che sancisce il  totale ripudio dell'Italia per ogni forma di guerra.

Il comitato "Nepi per la pace" torna quindi a chiedere anche l'immediata fine della partecipazione italiana alla guerra afgana e che le ingenti risorse pubbliche attualmente destinate al settore militare siano utilizzate per la scuola, per i servizi di assistenza sociale e sanitaria, per la lotta alla fame e alla poverta', e per gli  aiuti ai Paesi in difficolta' e in emergenza umanitaria.

Il direttivo del comitato "Nepi per la pace"

Nepi (Vt), 9 giugno 2012

*

Testo dell'appello e primi firmatari

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.

Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.

I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.

Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky

 

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA CONGIURA DEGLI AVVELENATORI, E UNA SEMPLICE PROPOSTA

[Peppe Sini e' uno degli animatori dell'associazione "Respirare" (promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente) che si occupa da anni della questione dell'arsenico. Responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e guidato due delle piu' importanti campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione]

 

In un territorio come la provincia di Viterbo in cui tanta parte della popolazione riceve nelle case acqua avvelenata dall'arsenico (in misura assai superiore ai limiti massimi consentiti dall'Unione Europea - che sono gia' il doppio di quelli ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), il primo pensiero dei pubblici amministratori dovrebbe essere quello di trovare al piu' presto il modo di garantire acqua potabile alla popolazione.

Ed il modo e' semplice e chiaro: realizzare dearsenificatori alla fonte.

Invece le amministrazioni di importanti comuni lungo un decennio i dearsenificatori non li hanno realizzati; ed essendo prossima la scadenza dell'ultima scellerata deroga avuta dall'Unione Europea, preannunciano di non essere in grado di garantire l'acqua potabile neppure il prossimo anno.

*

Due domande ne discendono.

La prima: se questi pubblici amministratori non sono capaci neppure di garantire l'approvvigionamento idrico alla popolazione, perche' pretendono di continuare a governare?

La seconda: ma e' poi vero che i Comuni non hanno le risorse finanziarie per realizzare i dearsenificatori? No, non e' vero.

Le risorse finanziarie ci sono, e quei pubblici amministratori che le dichiarano irreperibili mentono sapendo di mentire.

Certo, si tratta di operare sul bilancio dell'ente locale con scelte rigorose e trasparenti. Si tratta di abolire carrozzoni, si tratta di smettere di sperperare i soldi pubblici per iniziative clientelari, si tratta di rinunciare ad opere devastatrici tanto costose quanto inutili e insensate, si tratta di farla finita con la speculazione e i comparaggi; si tratta insomma di stabilire delle priorita' e dei criteri conformi al pubblico bene, intesi a soddisfare i bisogni primari della popolazione: e l'acqua potabile, cosi' come l'aria respirabile, e' un bisogno primario.

*

Gli esseri umani hanno vitale bisogno di acqua potabile.

Tutte le pubbliche amministrazioni del viterbese in cui la presenza di arsenico nell'acqua supera i 10 microgrammi per litro devono realizzazione al piu' presto i dearsenificatori.

Ripetiamolo una volta ancora cio' che tutte le amministrazioni comunali in cui l'acqua e' avvelenata devono urgentemente fare:

a) prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

*

E per dare il buon esempio chi scrive queste righe mette gratuitamente a disposizione le proprie competenze amministrative per una rigorosa e trasparente verifica dei bilanci comunali cosi' da addivenire all'individuazione delle voci di bilancio su cui operare tagli al fine di trasferire i relativi importi destinandoli alla risoluzione del problema dell'avvelenamento da arsenico realizzando i dearsenificatori.

Cessi la grande menzogna dell'impotenza degli enti locali.

Cessi l'avvelenamento costante e sistematico della popolazione.

Cessi la congiura degli avvelenatori.

 

3. INIZIATIVE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Corrado Alvaro, Quasi una vita, 1950, Il sole 24 ore, Milano 2012, pp. XXVIII + 598, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

- Winston Churchill, La seconda guerra mondiale, Mondadori, Milano 2012, 6 voll., euro 12,90 cadauno.

- Francesca Marini (a cura di), Gericault, Skira'-Rcs, Milano 2005, 2012, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Mauro Minardi (a cura di), Gentile da Fabriano, Skira'-Rcs, Milano 2005, 2012, pp. 176, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Numero 948 del 10 giugno 2012

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