Telegrammi. 917



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 917 del 10 maggio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Che non passi giorno

2. Lo scialo

3. Peppe Sini: Costa caro il veleno a Viterbo

4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. CHE NON PASSI GIORNO

 

Che non passi giorno senza che tu dica una parola contro la guerra e tutte le uccisioni.

Che non passi giorno senza che tu dica una parola contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Che non passi giorno senza che tu compia un gesto, un gesto almeno, di concreta lotta contro la violenza.

Che non passi giorno senza che tu compia un gesto, un gesto almeno, di concreta umana solidarieta', di concreta cura per il mondo vivente.

Solo se puo' contare sulle tue mani, sulle tue gambe, sul tuo cuore, la nonviolenza e' in cammino. O non e'.

 

2. I COMPITI DELL'ORA. LO SCIALO

 

Lo spreco piu' grande, il piu' mostruoso: la guerra che uccide le umane vite.

Abolire la guerra e' il primo dovere.

Abolire gli eserciti.

Abolire le armi.

 

3. PAISA'. PEPPE SINI: COSTA CARO IL VELENO A VITERBO

 

Essere avvelenati significa essere vittime di un delitto. Ma dover anche pagare gli avvelenatori, significa subire non solo un crimine, ma un oltraggio in sovrappiu'. Eppure e' quello che da anni succede in questa antica citta' di Viterbo.

Infatti l'acqua che viene erogata nelle case teoricamente per uso potabile e' avvelenata dall'arsenico assai oltre i limiti previsti dalla normativa europea (che consente un massimo di presenza di arsenico di 10 microgrammi per litro, che peraltro e' il doppio del limite massimo di presenza di arsenico che l'Organizzazione Mondiale della Sanita' ritiene tollerabile).

A questo si aggiunge che la Regione Lazio nel corso degli anni ha ottenuto un regime di deroga tale per cui quella soglia gia' doppia del massimo tollerabile e' attualmente ancora raddoppiata. Ed ovviamente la percentuale di arsenico realmente presente nell'acqua erogata dai rubinetti delle case a Viterbo e' sovente ancora superiore ad essa. E gli esseri umani che hanno la cattiva abitudine di bere l'acqua si avvelenano.

E le bollette dell'acqua continuano a salire. Costa caro il veleno a Viterbo.

*

C'e' del metodo in questa follia.

La "Talete s.p.a.", il carrozzone peggio che inetto che gestisce i servizi idrici in molti comuni dell'Alto Lazio e quindi e' primario corresponsabile del disastro, continua ad emettere e riscuotere bollette per la fornitura dell'acqua inclusiva di veleno, talora allegando alle bollette dei fogli esplicativi in cui sotto il velame de li versi strani si informa che in effetti, si', quell'acqua che si paga a caro prezzo e' proprio avvelenata dall'arsenico, per la gioia degli utenti.

La Regione Lazio in buona sostanza lungo un decennio di meglio non ha saputo fin qui fare che chiedere all'Unione Europea nuove deroghe dai limiti di legge, ovvero la licenza di avvelenare. Che non e' la licenza di uccidere di 007 ma ci si avvicina.

I Comuni (con un'unica reale eccezione, per quanto a nostra conoscenza) invece di agire concretamente per garantire acqua bevibile a tutti i cittadini - come sarebbe possibile, oltre che necessario e doveroso -, hanno preferito la solita sceneggiata: prima negare, poi minimizzare, poi adottare pseudosoluzioni utili soprattutto a procrastinare gli interventi adeguati e indispensabili - ovvero a rinviarli sine die -, poi frignare che e' sempre colpa di qualcun altro (la Regione Ladrona, lo Stato Lontano, l'Europa di Facili Costumi, Madre Natura, il Destino Cinico e Baro, Vautrin, Fantomas, chissa'). E mentre la generalita' di sindaci e assessori recita l'eterna commedia dell'insipienza e dell'irresponsabilita', ci si passi la vieta metafora: il morto e' sulla bara.

E la Provincia mai come in questo caso si e' dimostrata ente peggio che inutile, nocivo.

Della Asl e dell'Arpa e dell'Istituto Superiore di Sanita', poi, ci piacerebbe poter dire qualcosa di buono, o almeno di gentile o di compassionevole, ma con tutta la buona volonta' ci sembra proprio impossibile, ed essendo persone civili ci asterremo da altri commenti: ma sia chiaro che gravi sono anche costi' le responsabilita'. Cosi' come non per carita' di patria ma per castita' di linguaggio nulla diremo dell'operato degli altri soggetti operativi, amministrativi e lato sensu istituzionali (organi ministeriali compresi) variamente competenti - come suol dirsi - su vari aspetti della questione, e sul loro atteggiamento cosi' come effettualmente estrinsecatosi in pensieri, parole, opere e omissioni.

Si', c'e' del metodo in questa follia. E l'avvelenamento continua.

*

Ed invece quello che da anni occorre fare e' di una chiarezza cristallina, e ad esempio l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (che sulla situazione viterbese per prima ha lanciato l'allarme, e nel corso degli anni ha pubblicato studi, presentato esposti, organizzato incontri pubblici, diffuso documentazione, interpellato e coinvolto studiosi, associazioni ed amministrazioni, formulato proposte d'intervento, con una dedizione al bene comune encomiabile oltre ogni dire - e merito ne sia dato alla dottoressa Antonella Litta, che dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" a Viterbo e' l'anima) lo ha consigliato ed argomentato ripetutamente, fino a gridarlo dai tetti. E se possiamo riassumere il quid agendum in due minime semplici proposte (di azione immediata ed urgente) agli enti locali:

1. non perdere altro tempo e dire la piena verita' alla popolazione;

2. non perdere altro tempo e realizzare subito i dearsenificatori impegnando propri fondi di bilancio rivalendosi poi sulla Regione Lazio per quanto di sua competenza.

 

4. INIZIATIVE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Arthur C. Clarke, All'insegna del Cervo banco, Mondadori, Milano 1965, 1981, "Urania" n. 884, pp. 156.

- Arthur C. Clarke, 2001 odissea nello spazio, Longanesi, Milano 1972, 1976, pp. XVIII + 254.

- Arthur C. Clarke, La sentinella, Mondadori, Milano 1969, 1979, pp. 190.

- Arthur C. Clarke, Le fontane del paradiso, Mondadori, Milano 1979, "Urania" n. 796, pp. 228.

- Arthur C. Clarke, Le sabbie di Marte, Mondadori, Milano 1952, 1977, pp. 254.

- Arthur C. Clarke, La citta' e le stelle, L'Unita', Roma 1993, pp. II + 282.

- Arthur C. Clarke, Ombre sulla Luna, L'Unita', Roma 1993, pp. XII + 122.

- Arthur C. Clarke, Preludio allo spazio, L'Unita', Roma 1993, pp. 230.

- Arthur C. Clarke, Terra imperiale, Mondadori, Milano 1976, "Urania" n. 688, pp. 208.

- Arthur C. Clarke, Vento solare, Armenia, Milano 1977, "Robot Antologia" n. 2, pp. 176.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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