Coi piedi per terra. 553



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 553 del 3 maggio 2012

 

In questo numero:

1. Quattro cose da fare per salvare le vite

2. Arsenico: il penoso scaricabarile tra responsabili e complici dell'avvelenamento. E quel che occorre invece fare

3. Per sostenere il Movimento Nonviolento

 

1. EDITORIALE. QUATTRO COSE DA FARE PER SALVARE LE VITE

 

Il Movimento Nonviolento ha promosso un invio di lettere al Presidente della Repubblica affinche' il 2 giugno non si svolga l'abusiva ed offensiva parata militare, ed affinche' l'Italia intraprenda una politica di disarmo, in primo luogo desistendo dallo scellerato ed insensato acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 predisposti per armamento anche nucleare.

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La Tavola della Pace ha promosso una campagna di invio di messaggi al governo con la richiesta di tagliare le spese militari, che costituiscono il piu' scandaloso e letale spreco nel bilancio dello stato (scrivendo al link http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm ).

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Occorre aggiungere anche che deve cessare immediatamente l'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra afgana. Guerra che ogni giorno uccide altri esseri umani.

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E deve cessare immediatamente la politica razzista assassina - assassina, si' - dello stato italiano nei confronti dei migranti; ovvero devono essere immediatamente abrogate tutte le illegali e criminali misure razziste che governi golpisti hanno imposto e mantenuto nel nostro paese anno dopo anno in un crescendo di violenza e follia hitleriane.

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Pace, disarmo, smilitarizzazione, solidarieta': difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

2. RIFLESSIONE. ARSENICO: IL PENOSO SCARICABARILE TRA RESPONSABILI E COMPLICI DELL'AVVELENAMENTO. E QUEL CHE OCCORRE INVECE FARE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

E' penoso e scandaloso il perdurante scaricabarile tra le istituzioni su chi deve provvedere a realizzare i dearsenificatori mentre la gran parte della popolazione della provincia di Viterbo continua a ricevere acqua avvelenata nelle case (e pagando per essa la bolletta come se fosse potabile).

Ed e' squallido e grottesco che la discussione nelle istituzioni sembri vertere non su come garantire al piu' presto acqua potabile ai cittadini, ma su chi scaricare la colpa alla fine dell'anno dopo aver continuato ad avvelenare la gente.

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Occorrera' allora tornare a dire due piccole verita' che ripetiamo da qualche anno.

La prima: che i Comuni possono e devono realizzare subito i dearsenificatori, con fondi propri (ed attivando altri finanziamenti da soggetti disponibili a contribuire per il bene comune), rivalendosi eventualmente poi sulla Regione in relazione alle specifiche competenze. Certo: reperire fondi nel proprio bilancio per fare i dearsenificatori implica operare tagli su altri capitoli di spesa, ma ci permettiamo di osservare che l'acqua potabile e' un bisogno primario di tutti gli esseri umani, mentre non lo sono tante altre attivita' ed elargizioni - sovente clientelari - che gli enti locali fanno e di cui si puo' benissimo fare a meno.

La seconda: che anche quando cessera' la deroga attuale che consente di avvelenare la popolazione molto oltre il limite previsto dall'Unione Europea, e sara' finalmente in vigore anche nel Lazio il limite dei 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, anche allora l'arsenico contenuto nell'acqua sara' sempre troppo: l'Organizzazione Mondiale della Sanita' come soglia massima prevede 5 microgrammi per litro, ed e' peraltro a tutti evidente che l'unica situazione adeguata e realmente ammissibile e' quella piu' ovvia: ovvero che di arsenico dell'acqua potabile non ve ne deve essere ne' poco ne' punto.

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Cessi il gioco delle parti, e cessino le minimizzazioni irresponsabili, le sciagurate mistificazioni, gli sperperi clientelari, il malgoverno e i carrozzoni inetti e rapaci.

Si realizzi invece quanto proposto dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Enviroment), l'associazione dei medici che da anni a Viterbo denuncia la gravita' della situazione ed ha formulato proposte d'intervento assolutamente ragionevoli, praticabili, indispensabili, urgenti.

E provvedano finalmente gli enti locali a realizzare gli interventi atti a garantire acqua potabile e non veleno nelle case dei cittadini amministrati: e' possibile, e' necessario.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 3 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. INIZIATIVE. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per chi ha un reddito, un modo per sostenere il Movimento Nonviolento e' destinare ad esso il 5 per mille delle tasse.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 553 del 3 maggio 2012

 

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