Telegrammi. 863



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 863 del 17 marzo 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Solidali con l'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia"

2. Osvaldo Caffianchi: Sine titulo

3. Segnalazioni librarie

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. SOLIDALI CON L'"ASSOCIAZIONE FAMILIARI E SOSTENITORI SOFFERENTI PSICHICI DELLA TUSCIA"

 

Esprimiamo ancora una volta la nostra solidarieta' all'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), da vent'anni impegnata per i diritti e la solidarieta', che dopo una lunga mobilitazione - per settimane attendati in piazza - il 20 marzo incontrera' i vertici della Regione Lazio a Roma per ottenere i provvedimenti amministrativi necessari a mantenere e potenziare i servizi pubblici territoriali indispensabili per difendere il diritto di tutti alla salute e all'assistenza.

Le nove ragionevoli richieste formulate dall'associazione alla Regione hanno gia' ottenuto il sostegno unanime della popolazione, dei movimenti della societa' civile e delle istituzioni dell'Alto Lazio. Occorre che la Regione le accolga e deliberi di conseguenza.

Chi volesse contattare direttamente l'Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia per esprimere solidarieta' al suo impegno puo' telefonare al presidente Vito Ferrante: 3332056497, e al dottor Walter Tosches: 3207161450; l'e-mail dell'associazione e': afesopsit at libero.it

 

2. PAROLE. OSVALDO CAFFIANCHI: SINE TITULO

 

I. These fragments

 

"Ch'io 'l vidi omo di sangue e di crucci"

(Dante, Inf., XXIV, 129)

 

Ricordi: c'era a quel tempo il quartetto Cetra

con i coretti, con le canzoncine, il repertorio di buffonerie

consolatorio, basso, gastronomico.

 

Ma la dialettica di quelle parodie

tragica s'intrideva e tu sentivi

che altro vi era a dire e che uno sdegno

premeva nell'ingorgo, nell'attrito.

E quel rovescio, quella breccia, quel tornante

li' si evocava. Figurale. Spettro.

 

L'angelonovo sa scavare talpa.

Il teso canapo, l'irrompere del vento

il fuoco dei canti della notte.

Ed il rovesciamento di ogni ordine

fondato sulle ruspe e le frustate.

 

La rimeditazione

del testamento di Meslier. Quell'epica

didattica

del letame.

No, non conta

qui la rozzezza facile

qui conta

quel riso, quel pianto

per speculum et in aenigmate

sunt lacrimae rerum

et in Arcadia ego

il segreto del feticcio delle merci

il sogno di una cosa.

 

E il coro delle mummie fredericiane

e il canto dei contadini anabattisti.

Alla dominazione dei poteri dominanti

opporsi e' giusto, opporsi e' necessario.

 

II. In memoriam

 

"Parola ferma e sorridente volto

pensieri forti e melodiosi suoni

dell'umile all'aita ed all'ascolto

i sanguinari rovesciando troni"

(Achille Anselmo Focaroni, Odi contro le guerre ed i tiranni)

 

Di opporsi alla guerra e alle uccisioni

di cui essa consiste, molti sono

i modi, e molte sono le occasioni:

sostituendo alla rapina il dono,

 

alla violenza le buone ragioni,

ed al rancore sordo il pio perdono,

e agli assalti e le devastazioni

fermi opponendo il vero, il giusto, il buono.

 

Nel mondo dell'orrore e dello schianto

non resti il bene chiuso negli astucci

o nelle ampolle, ma sia lotta e canto

 

e serva a contrastare ire e corrucci

ed a lenire il dolore e il pianto.

Scritto in memoria di Lucia Mannucci.

 

III. Alla scuola di Eschilo

 

"Et toute l'eternite', et tout l'argent du monde

ne peuvent guerir l'outrage qu'on a fait a' l'homme"

(Emmanuel Levinas, Difficile liberte')

 

La vampa che consuma e che sfavilla

la lieve fiamma che qui ancora brilla

il soffio che alla mota da' il respiro. Ruah.

Visione formata di nuvola e vento

parola illuminata e restata silente

la fuga del niente che tutto rivolge

in sguardo spento, la memoria

che piu' non ferisce. La storia

della liberazione dell'umanita',

del nudo vero, della pieta' la lotta

incessante.

 

Datta. Dayadhvam. Damyata.

Der bestirnte Himmel. Das moralische Gesetz.

Solo la nonviolenza puo' salvare - l'umanita'.

 

3. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Mikhail Bakhtine, L'oeuvre de Francois Rabelais et la culture populaire au Moyen Age et sous la Renaissance, Gallimard, Paris 1970, 1990, pp. 476.

- Paolo Jachia, Introduzione a Bachtin, Laterza, Roma-Bari 1992, pp. VI + 166.

- Paolo Jachia, La canzone d'autore italiana 1958-1997, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 232.

- A. Virgilio Savona, Michele L. Straniero, Canti della Resistenza italiana, Rizzoli, Milano 1985, pp. 558.

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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