Telegrammi. 859



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 859 del 13 marzo 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2012

2. In memoria di Gianni Fiorentini

3. Wislawa Szymborska

4. Il primo dovere di ogni persona decente

5. Per questo lotta la nonviolenza

6. Scandalosamente

7. La nonviolenza e' l'alternativa

8. Prendendo sul serio la Costituzione

9. Una e la stessa cosa

10. La trappola

11. Homo viator

12. Solo

13. Il possibile, il necessario

14. Come

15. Principio responsabilita'. Nonviolenza in cammino

16. Solo il disarmo ferma la guerra

17. Si e' svolta il 25 febbraio a Viterbo una iniziativa per il disarmo

18. Giulio Girardi

19. La "Carta" del Movimento Nonviolento

20. Per saperne di piu'

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2012

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2012.

 

2. IN MEMORIA DI GIANNI FIORENTINI

 

Il 2 febbraio 2011 Gianni Fiorentini ha lasciato questo mondo, in questo mondo lasciando un esempio luminoso di infinita bonta', e un'eredita' grande e feconda: la prova per sempre vivente che e' possibile amare la dignita' di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi, dell'intera biosfera, ed amandola operare per riconoscerla, proteggerla, sostenerla, recarle quell'aiuto in cui consiste l'umana solidarieta', l'umana responsabilita', l'umana civilta', il sentimento della bellezza del mondo che il mondo salva.

*

Gianni e' stato uno straordinario amico della nonviolenza, uno straordinario lottatore contro le menzogne e le ingiustizie, uno straordinario maestro di verita', quella verita' che solo si da' nell'umile nudo impegno al servizio delle umili nude vite, nel porsi alla sequela dell'insegnamento recato nel discorso della montagna, nel donarsi senza riserve affinche' splenda e non sia giammai conculcata la dignita' di tutti e di ciascuno, ed il mondo sia il luogo dell'incontrarsi fraterno e sororale, dell'armonia e dell'empatia in cui si compongono i conflitti, dell'amore in cui si trova soccorso, sollievo e infine pace la sofferenza.

*

Gianni e' stato un nostro compagno di lotte nonviolente, di tutte le lotte nonviolente che tuttora occorre condurre contro ogni violenza.

Costruttore di pace infaticabile, a un anno dal decesso la sua lezione e la sua memoria sono vive tra noi, in noi.

Con gratitudine profonda lo ricordiamo.

E ad Antonella che gli e' stata sposa e compagna di vita e di impegno morale e civile vogliamo dire ancora una volta la nostra vicinanza.

 

3. WISLAWA SZYMBORSKA

 

Tradusse in poesia la nonviolenza.

 

4. IL PRIMO DOVERE DI OGNI PERSONA DECENTE

 

Opporsi alla guerra, al riarmo, al militarismo. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto a non essere uccisi.

Opporsi alla persecuzione razzista. Difendere la dignita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Opporsi alle distruzioni e alle devastazioni. Difendere la biosfera, casa comune dell'intera umanita'.

Restano ancora le prime urgenze. Restano ancora il primo dovere di ogni persona decente.

 

5. PER QUESTO LOTTA LA NONVIOLENZA

 

Contro la guerra e contro il razzismo.

In difesa della biosfera e per la conversione ecologica dell'economia.

Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Per la vita di tutto il vivente.

Per questo lotta la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. SCANDALOSAMENTE

 

Scandalosamente prosegue in Italia la politica della guerra e del riarmo.

Scandalosamente prosegue in Italia la politica della persecuzione razzista.

Scandalosamente prosegue in Italia la politica della devastazione della biosfera.

Scandalosamente prosegue in Italia la politica dello sfruttamento e della rapina.

*

La nonviolenza e' la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro la guerra e contro il riarmo, contro la persecuzione razzista, contro la devastazione della biosfera, contro lo sfruttamento e la rapina.

La nonviolenza e' la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente per i diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei beni comuni, per il bene comune dell'umanita' intera.

La nonviolenza e' la forma cosciente e la pratica coerente della lotta dell'umanita' per affermare il diritto alla vita e alla dignita' di ogni essere umano, per difendere la biosfera casa comune dell'intera umanita', per contrastare la barbarie di tutto divoratrice.

La nonviolenza e' il compito attuale di ogni persona decente sollecita del pubblico bene.

 

7. LA NONVIOLENZA E' L'ALTERNATIVA

 

La fine del governo golpista e razzista berlusconiano non ha portato la fine dei quattro crimini piu' scellerati di quel governo e di quella politica.

Non sono state abolite le misure hitleriane nei confronti dei migranti.

Non e' cessata la partecipazione alla guerra ne' e' cessato il riarmo.

Non e' cessata la politica economica che devasta, inquina e distrugge la natura.

Non e' cessata l'aggressione ai diritti umani di tutti gli esseri umani in nome della massimizzazione del profitto.

Anzi: il nuovo governo ha proseguito queste politiche in forme piu' stringenti, non essendo impacciato dall'impresentabilita' dei personaggi del precedente.

E' certo un bene che complici dei mafiosi e fascisti, razzisti e corruttori, non siedano piu' al governo.

Ma questo non basta: la politica del razzismo e della guerra, della distruzione della biosfera e della denegazione dei fondamentali diritti umani costituisce un male indipendentemente dal governo che la promuove e la gestisce.

Ed e' questa criminale politica che anche l'attuale governo gestisce e promuove.

*

La nonviolenza e' un'alternativa.

La nonviolenza e' l'alternativa.

Essa propone la solidarieta' invece che la persecuzione.

Essa propone la pace invece della guerra.

Essa propone il rispetto del mondo vivente.

Essa propone il riconoscimento delll'unita' dell'umanita' nella irriducibile pluralita' delle persone, tutte ugualmente portatrice di dignita' e diritti.

La nonviolenza e' questa alternativa.

La nonviolenza e' la lotta per questa alternativa.

E' questa lotta che nel suo stesso farsi riconosce, invera, protegge, libera.

La nonviolenza e' l'umanita' cosciente di se', responsabile del mondo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. PRENDENDO SUL SERIO LA COSTITUZIONE

 

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana la partecipazione alla guerra e' un crimine.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana la persecuzione dei migranti e' un crimine.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana la devastazione dell'ambiente e' un crimine.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana la politica economica dei padroni delle ferriere, dei mercanti di schiavi e dei loro egregi funzionari e' un crimine.

*

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana il primo dovere di ogni cittadino decente e' quello di opporsi al crimine della guerra, del razzismo, dell'ecocidio, della schiavitu'.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana il primo dovere di ogni cittadino decente e' quello di scegliere la lotta nonviolenta contro il regime degli sfruttatori, dei devastatori, dei barbari, degli assassini.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana il primo dovere di ogni cittadino decente e' quello di scegliere la lotta nonviolenta per la pace e il disarmo, i diritti umani di tutti gli esseri umani, l'ambiente, la giustizia che la dignita' umana di ogni essere umano riconosce ed invera.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana il primo dovere di ogni cittadino decente e' quello di difendere la legalita' che salva le vite, la democrazia che tutti comprende e rispetta, la natura di cui l'umanita' e' parte, la civilta' che e' convivenza responsabile e solidale.

*

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana ci si oppone ad ogni violenza, ad ogni menzogna, ad ogni indifferenza.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana si lotta per l'umanita', nella sua interezza e nella sua concreta pluralita': per l'umanita' che e' una e per l'umanita' che e' in ognuno; per l'umanita' propria ed altrui, di tutti e di ognuno.

Prendendo sul serio la Costituzione della Repubblica Italiana la nonviolenza e' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. UNA E LA STESSA COSA

 

Una e la stessa cosa sono l'opposizione alla guerra e la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Una e la stessa cosa e' la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, e l'opposizione a tutti i poteri assassini.

Chiamiamo nonviolenza questo impegno nitido e intransigente, concreto e coerente.

Salvare le vite, il primo passo.

 

10. LA TRAPPOLA

 

Per l'ennesima volta scatta la trappola: contrapporre le ragioni della pace e quelle della difesa dei diritti umani. Ed invece pace e difesa dei diritti umani sono una cosa sola. Una cosa sola. La guerra che distrugge le vite umane nega alla radice tutti i diritti umani. E una dittatura, ogni dittatura, e' gia' la guerra.

Ma pace e difesa dei diritti umani sono una cosa sola solo se si sceglie la nonviolenza, l'azione nonviolenta, la lotta nonviolenta; la nonviolenza che sola e' capace di condurre adeguatamente, coerentemente, concretamente, congiuntamente la lotta per la pace e la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Altrimenti nulla, nulla fermera' la barbarie ed il suicidio della civilta' umana.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. HOMO VIATOR

 

La condizione del pellegrino, dello straniero, del profugo, del naufrago. La condizione di chi e' esposto nella sua costitutiva fragilita', nella sua essenziale nudita', all'altrui sguardo e all'altrui azione. La condizione esistenziale e relazionale che e' propria dell'essere umano nel mondo.

Come non sentire il legame, l'affinita', l'empatia che tutti gli esseri umani comprende?

E come non cogliere la scellerata follia dell'indifferenza e della persecuzione, che denega il riconoscimento ed aggiunge dolore a dolore, offesa a offesa, disperazione a disperazione?

*

Che nel nostro paese persistano tuttora norme e pratiche razziste e schiaviste di palese ascendenza hitleriana - reintrodotte via via nell'ultimo quarto di secolo da governi golpisti e assassini, in flagrante contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana - e' un crimine e un'infamia che umilia ed opprime ogni persona senziente e pensante, un crimine e un'infamia che conculca e denega la dignita' di tutti - tutti - gli esseri umani.

Una insurrezione nonviolenta occorre, contro la guerra e contro il razzismo, per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca, raggiunga, conforti.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. SOLO

 

Ogni vita umana e' un valore infinito.

Solo la pace salva le vite.

Solo il disarmo salva le vite.

Solo la smilitarizzazione dei conflitti salva le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. IL POSSIBILE, IL NECESSARIO

 

Non e' possibile opporsi alle dittature locali con la guerra globale.

Non e' possibile opporsi alle uccisioni con le uccisioni.

La guerra e' il nemico comune dell'intera umanita'.

Ma detto questo, tutto e' ancora da fare.

E la prima cosa da fare e' sostenere con l'azione nonviolenta tutte le lotte in difesa della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani; tutte le lotte in difesa della biosfera; tutte le lotte che affermano concreta e operante la fraternita' e la sororita', la responsabilita' comune, l'arduo e pur necessario sinolo di giustizia e liberta', di eguaglianza di diritti nel riconoscimento delle differenze che rendono preziosa ed unica ogni singola esistenza, nella costitutiva pluralita' dell'umanita', nell'irriducibile varieta' del mondo vivente, nell'irripetibilita' e fragilita' ed infinita apertura della vicenda storica e del personale esperire, nella fondativa relazionalita' e nella dolorosa finitudine, nell'opacita' e nella trasparenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. E. COME

 

Come possiamo - e dobbiamo - sostenere chi insorge contro la violenza?

Con la lotta nonviolenta.

Come possiamo - e dobbiamo - opporci alle dittature locali e globali?

Con la lotta nonviolenta.

E' lotta nonviolenta il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

E' lotta nonviolenta l'opposizione al razzismo e allo schiavismo.

E' lotta nonviolenta la difesa della biosfera.

E' lotta nonviolenta l'educazione che riconosce e degnifica, rivela e matura, sostiene e libera.

E' lotta nonviolenta il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani e la difesa e la promozione erga omnes dei diritti a questo statuto inerenti.

La nonviolenza e' la lotta contro ogni violenza.

La nonviolenza e' la responsabilita', la solidarieta' e la cura per tutti i viventi, per tutto il vivente.

La nonviolenza e' sapere che ogni tua azione ha valore di esempio.

Nonviolenza significa antibarbarie.

Nonviolenza significa antimafia.

Nonviolenza significa prendersi cura del bene comune.

Nonviolenza e' la civilta' umana, l'umanita' in cammino.

E' lotta nonviolenta l'opposizione al modo di produzione fondato sullo sfruttamento e la massimizzazione del profitto intrinsecamente disumanante ed ecocida.

E' lotta nonviolenta l'opposizione al maschilismo e al patriarcato.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. PRINCIPIO RESPONSABILITA'. NONVIOLENZA IN CAMMINO

 

Opporsi alla guerra, al riarmo, al militarismo.

Opporsi al razzismo, alla schiavitu', ad ogni persecuzione.

Difendere la vita, la dignita', i diritti di tutti gli esseri umani.

Difendere la biosfera.

Sapere che la salvezza e' nella solidarieta'.

Sapere che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Sentire che ogni azione buona si collega a tutte le azioni buone.

Non lasciarsi intrappolare nella subalternita' alla violenza dei potenti.

Scegliere la verita' che preserva e che libera, la verita' che non uccide.

*

Nel fuoco della contraddizione, nel vivo del conflitto. Nella concretezza dell'agire. Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.

Qui ed ora opporsi alla criminale, incostituzionale partecipazione italiana alla guerra, opporsi al militarismo assassino, opporsi al riarmo che e' sempre stragista. Opporsi, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.

Qui ed ora lottare per l'abrogazione immediata di tutte le scellerate misure razziste da governi golpisti introdotte e mantenute nell'ordinamento italiano in flagrante violazione della Costituzione. Lottare, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.

Qui ed ora opporsi alla politica economica che irreversibilmente devasta la biosfera casa comune dell'intera umanita'. Opporsi, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.

Qui ed ora essere solidali con tutte le persone e tutti i popoli in lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti. Essere solidali, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.

Principio responsabilita'. Nonviolenza in cammino.

 

16. SOLO IL DISARMO FERMA LA GUERRA

 

Nessun crimine e' peggiore della guerra, poiche' essa consiste nell'uccidere gli esseri umani.

E poiche' strumento della guerra sono le armi, poiche' sono le armi che uccidono, ne discende che opporsi alla guerra implica impegnarsi per il disarmo.

Solo il disarmo ferma la guerra; solo il disarmo consente la smilitarizzazione dei conflitti; solo il disarmo apre concretamente la via alla lotta per la giustizia, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, alla difesa della biosfera.

 

17. SI E' SVOLTA IL 25 FEBBRAIO A VITERBO UNA INIZIATIVA PER IL DISARMO

 

Per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolta a Viterbo nella mattinata di sabato 25 febbraio 2012 una iniziativa di informazione e sensibilizzazione per il disarmo, in occasione della giornata nazionale di mobilitazione contro l'acquisto da parte del governo italiano di decine di cacciabombardieri F-35 con insensata e scellerata dissipazione di miliardi di euro del pubblico erario a fini di violenza e di morte.

*

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese nel suo intervento ha evidenziato i termini essenziali della questione: "L'acquisto di armi, e segnatamente di cacciabombardieri predisposti anche a recare armamento atomico come sono gli F-35, e' finalizzato alla guerra, ovvero all'uccisione di esseri umani. E peraltro da anni l'Italia sta illegalmente, criminalmente partecipando a guerre scellerate in flagrante violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

Non solo: l'acquisto di armi implica uno sperpero enorme di risorse finanziarie pubbliche, risorse sottratte alla popolazione, risorse che potevano e dovevano essere utilizzate per la vita e il benessere dei cittadini, per l'educazione, la salute, l'assistenza, i servizi sociali, e che invece vengono investite in armi assassine, in strumenti di morte, in utensili atti alla guerra, alle uccisioni, all'orrore degli omicidi di massa.

In punto di diritto, di dottrina giuridica universalmente condivisa, l'omicidio e' un crimine, e quindi la guerra - che della commissione di innumerevoli omicidi consiste - e' il crimine piu' mostruoso. E giustamente la Costituzione della Repubblica Italiana ripudia la guerra. Ed essendo le armi lo strumento essenziale per fare la guerra e commettere gli omicidi di cui essa consiste, ne consegue che il riarmo e' esso stesso un crimine.

In punto di politica, di scienza politica e sociale, la civile convivenza delle persone, delle comunita', dell'umanita' intera, e' possibile solo alla condizione che si rinunci al reciproco uccidersi, allo sterminio comune. Ed essendo le armi lo strumento essenziale delle uccisioni, dei massacri, delle irrimediabili ed irredimibili distruzioni, ne consegue che il riarmo e' esso stesso minaccia e dissoluzione del civile convivere e condursi, e' l'antipolitica, e' l'irresponsabilita' che precipita l'umanita' nell'abisso del dolore e della morte.

In punto di morale, ogni essere umano sente e sa che il suo stesso diritto alla vita e' minacciato qualora consenta che la vita di qualunque altro essere umano possa essere annientata. Lo esprime la regola aurea fatta propria ed espressa da tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita': agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero nei tuoi confronti. Ed essendo le armi lo strumento finalizzato al togliere la vita, ne consegue che il riarmo e' immorale ed antiumano, che esso e' concrezione di male e di morte, attentato e denegazione del diritto alla vita di ognuno e di tutti gli esseri umani".

*

Il responsabile della struttura pacifista viterbese ha poi proseguito: "Ripetiamolo ancora una volta: il primo diritto umano, fondamento su cui tutti gli altri diritti umani riposano, e' il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, ovvero il diritto di ogni essere umano ad essere aiutato da tutti gli altri esseri umani a vivere.

La guerra viola in radice questo diritto, la guerra consiste dell'uccisione degli esseri umani. La guerra e' nemica dell'umanita'. La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

E la guerra non solo assassina gli esseri umani, ma devasta altresi' tanto i legami sociali quanto la biosfera, rende il mondo invivibile, priva di mondo l'umanita'.

E poiche' le armi della guerra sono lo strumento fondamentale, per opporsi alla guerra occorre opporsi alle armi. Solo il disarmo contrasta la guerra. Solo il disarmo impedisce le stragi. Solo il disarmo salva le vite.

Tutti i denari pubblici destinati alla guerra sono denari pubblici sottratti alla pace, alla vita, alla dignita' e ai diritti di tutti gli esseri umani.

Tutti i denari pubblici spesi per le armi sono spesi per assassinare delle persone.

Tutti i denari pubblici sperperati per la guerra, le armi, gli eserciti, sono rapinati alla collettivita' dei viventi e dei venturi e sciaguratamente usati contro l'intera umanita' presente e futura (e contro l'umanita' passata, altresi': poiche' la distruzione della civilta' umana distrugge anche ipso facto la memoria di essa e con essa la pietas nei confronti degli esseri umani vissuti in passato)".

*

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha infine concluso il suo intervento con le seguenti considerazioni: "La guerra non e' una risorsa contro le dittature: la guerra e' dittatura. La guerra non e' una risorsa contro i regimi stragisti: la guerra e' regime stragista. La guerra non salva le vite: la guerra le distrugge. La guerra e' totalitarismo. La guerra e' negazione totale dei diritti umani di tutti gli esseri umani. La guerra e' onnicida. Solo la pace salva le vite. Solo il disarmo salva le vite. Solo la smilitarizzazione dei conflitti salva le vite. Pace, disarmo, smilitarizzazione, costituiscono le condizioni necessarie e l'impegno fondamentale per la giustizia sociale, per la difesa della biosfera, per il riconoscimento e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la responsabile solidarieta' che ogni essere umano riconosca, raggiunga, sostenga.

E noi - nell'eta' atomica inaugurata dall'orrore delle bombe su Hiroshima e Nagasaki - dobbiamo ancora discutere se sia lecito far realizzare con i denari del popolo italiano cacciabombardieri predisposti anche a recare armamento atomico? Dobbiamo ancora discutere se sia lecito il riarmo? Restano definitive le parole di don Lorenzo Milani: E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?

Si tratta di decidere: o la vita o la morte, o la pace o la guerra, o la civilta' o la barbarie, o la convivenza o lo sterminio, o il disarmo o l'apocalisse.

Si tratta di decidere: per o contro l'umanita'.

Noi non abbiamo dubbi su questo: siamo esseri umani, all'umanita' vogliamo restare fedeli, scegliamo quindi la vita, la pace, la civilta', la convivenza, il disarmo. Scegliamo l'umanita'.

Come fu autorevolmente detto da un indimenticabile presidente della repubblica italiana: si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai".

*

Nel corso dell'iniziativa sono stati diffusi materiali di documentazione e coscientizzazione.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha naturalmente in programma nelle prossime settimane nuove iniziative per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la scelta della nonviolenza.

Per saperne di piu' sulla specifica questione dell'opposizione all'acquisto degli F-35 vari materiali utili sono nel sito della Rete Italiana per il Disarmo alla pagina web www.disarmo.org/nof35/ ; materiali utili su disarmo, pace e nonviolenza sono ovviamente nel sito del Movimento Nonviolento www.nonviolenti.org

 

18. GIULIO GIRARDI

 

Della prassi di liberazione dell'umanita' pensatore immenso, militante generosissimo.

Di tutte le oppresse e tutti gli oppressi in lotta compagno, maestro della nonviolenza in cammino.

 

19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

20. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 859 del 13 marzo 2012

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