Telegrammi. 724



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 724 del 30 ottobre 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele

2. Osvaldo Caffianchi: La nonviolenza, unica legittima erede della Resistenza antifascista

3. Walter Peruzzi: Il ripudio piu' totale ed energico della guerra

4. Carlo Ruta: Il realismo della pace

5. Giobbe Santabarbara: Solo la nonviolenza invera la Costituzione della Repubblica Italiana

6. Franco Zunino: Ogni guerra e' da condannare

7. Il 29 ottobre si e' svolto a Viterbo un incontro di riflessione contro la guerra

8. "Fucina per la nonviolenza": Il 4 novembre a Firenze

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

*

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace

per contatti: tel. (+39) 348392146, e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

2. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. OSVALDO CAFFIANCHI: LA NONVIOLENZA, UNICA LEGITTIMA EREDE DELLA RESISTENZA ANTIFASCISTA

[Osvaldo Caffianchi e' un vecchio amico di questo foglio]

 

Nel nome di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre la nonviolenza oppone la verita' della dignita' umana alla barbarie guerriera e assassina.

Nel nome di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre la nonviolenza chiama l'Italia democratica e repubblicana a difendere la sua Costituzione che ripudia la guerra.

Nel nome di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre la nonviolenza chiama ad opporsi alla guerra assassina, agli apparati della guerra assassina, agli strumenti della guerra assassina.

Nel nome di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre la nonviolenza chiama il popolo italiano alla lotta per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.

*

Il 4 novembre la nonviolenza chiama il popolo italiano alla resistenza contro la guerra assassina e contro la persecuzione razzista.

Il 4 novembre la nonviolenza chiama il popolo italiano alla resistenza in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dell'ordinamento giuridico democratico, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Il 4 novembre la nonviolenza chiama il popolo italiano ad essere fedele alla Resistenza antifascista, a riprenderne e continuare l'impegno in difesa dell'umanita' che e' una.

*

La Resistenza antifascista e' stata, insieme al femminismo, la piu' grande esperienza nonviolenta del XX secolo.

La Resistenza antifascista e' stata opposizione alla disumanizzazione.

La Resistenza antifascista e' stata opposizione alla guerra e alla dittatura, ed opposizione all'indifferenza e alla vilta' che guerra e dittatura consentono.

La Resistenza antifascista e' stata opposizione al razzismo e all'imperialismo.

La Resistenza antifascista e' stata affermazione della dignita' di tutta gli esseri umani.

La Resistenza antifascista e' stata opposizione alla violenza in nome dell'umanita'.

Non altro e' la nonviolenza.

La nonviolenza e' oggi l'unica legittima erede della Resistenza antifascista.

*

In nome di tutte le vittime di tutte le guerre mai piu' si facciano guerre.

E qui ed ora ripetiamolo ancora:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine in Afghanistan e in Libia;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

3. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. WALTER PERUZZI: IL RIPUDIO PIU' TOTALE ED ENERGICO DELLA GUERRA

[Ringraziamo Walter Peruzzi (per contatti: wa.peruzzi2 at gmail.com) per questo intervento.

Walter Peruzzi e' un autorevole studioso e attivista pacifista, dirige il periodico "Guerre & pace" che e' una delle piu' interessanti riviste di informazione e riflessione sui temi della guerra e della pace]

 

Ho letto il vostro appello e la proposta di iniziative "rigorosamente nonviolente" per celebrare in occasione del 4 novembre le vittime di tutte le guerre. Apprezzo lo spirito che vi anima.

All'indomani di una ennesima guerra, quella della Nato contro la Libia, ammantata da intervento umanitario e risoltasi con stragi di civili, violazioni di diritti umani, eccidi, esecuzioni e giustizie sommarie che hanno aggiunto nuove violenze a quelle del regime di Gheddafi e della guerra civile, non e' difficile condividere il ripudio piu' totale ed energico della guerra.

E' questo un punto di convergenza che puo' unire tutto il movimento pacifista, ossia non solo il vostro movimento nonviolento ma anche quanti, come me, ritengono legittima la resistenza, anche armata, di popoli invasi e occupati, come fu quella contro il nazifascismo.

Credo inoltre che, in questo momento, dovremmo non solo unirci nella condanna di tutte le guerre e nella commemorazione di tutte le vittime ma sviluppare una comune riflessione critica su come mai anni di mobilitazioni anche imponenti di milioni di persone in tutte le citta' del mondo non sono riuscite a conseguire risultati apprezzabili e su come mai il movimento per la pace sia oggi in aperto, preoccupante riflusso.

 

4. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. CARLO RUTA: IL REALISMO DELLA PACE

[Ringraziamo Carlo Ruta (per contatti: carlo.ruta at tin.it) per questo intervento.

"Carlo Ruta, laureato in filosofia e in teorie della conoscenza e della comunicazione presso le universita' di Messina e Urbino, da vari decenni opera negli ambiti della ricerca storiografica e dell'informazione italiana. Negli anni ottanta-novanta e' stato direttore di una rivista bibliografica. Nello stesso periodo ha prestato collaborazione a diverse case editrici mentre scriveva, saltuariamente, su varie testate, tra cui il settimanale "Avvenimenti". E' autore di numerosi reportage giornalistici e lavori di analisi sociale. Negli ultimi anni ha scritto su "il manifesto", "Narcomafie", "L'isola possibile", mensile del settimanale "Left Avvenimenti", "Libera Informazione", il portale telematico per la pace "Peacelink", il settimanale on-line "Domani", del gruppo Arcoiris Tv. Suoi reportage e lavori di analisi sono stati pubblicati inoltre da "Articolo 21", "Antimafia 2000", Attac, Osservatorio della Legalita', Arcoiris, e altri giornali. E' socio onorario di Libera e di altre realta' associative. E' referente di Libera Informazione, fondata da Roberto Morrione. E' membro del comitato scientifico dell'Associazione Giovanni Spampinato. A partire dal 2001, fino al dicembre 2004, ha curato sul web il sito di documentazione storica accadeinsicilia.net, che ha raccolto migliaia di documenti, in particolare su Portella della Ginestra e le trame della prima repubblica. Dal febbraio 2005 fino al marzo 2009 ha curato il sito leinchieste.com. Ha pubblicato diversi studi di carattere storico, riguardanti soprattutto l'evoluzione dell'immagine della Sicilia dal medioevo all'eta' contemporanea. Ha scritto numerosi saggi di argomento sociale e civile. Per Rubbettino ha pubblicato, tra l'altro, "Gulag Sicilia" (1993) e "Il Binomio Giuliano-Scelba" (1995). Per Edi.bi.si. di Messina ha pubblicato "Giuliano e lo Stato" (2000) e "L'unita' d'Italia, la Sicilia, la scoperta della mafia" (2011). Per le Edizioni La Zisa di Palermo ha pubblicato "Cono d'ombra" (1997) e altri titoli. Per le edizioni Mimesis di Milano ha pubblicato "Guerre solo ingiuste. La legittimazione dei conflitti dal Vietnam all'Afghanistan" (2010). Per Castelvecchi Editore di Roma ha pubblicato "Narcoeconomy. Business e mafie che non conoscono crisi" (2011). Ancora per Castelvecchi ha in preparazione un libro-inchiesta sul caso Pio La Torre, la cui uscita e' prevista per aprile 2012". Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 305]

 

Ancora un 4 novembre alle porte, da "festeggiare", commemorare, glorificare. Si profilano le solite retoriche, le fanfare, lo sventolio dei tricolori, e, soprattutto, le consuete coreografie di uomini e donne in mimetica, armati di tutto punto. E' il rito ritornante e trionfante della forza, di una cultura e di un mito che passano attraverso il tributo alla guerra. Poco e' cambiato evidentemente dai tempi di Omero. Il combattere per dare la morte ad altri dovrebbe essere rappresentato come un vizio assurdo di cui gli esseri umani dovrebbero vergognarsi. Dovrebbe essere spiegato ai ragazzi come il default della storia. Sarebbe allora razionale che il 4 novembre divenisse l'occasione per celebrare la pace, il no alle armi. Potrebbe essere un giorno di riflessione sull'articolo 11 della Carta Costituzionale, ispirata e redatta in un momento di grazia della vicenda italiana, dopo gli orrori del nazifascismo e il dramma inevitabile della Resistenza. I costituenti, memori di quanto era avvenuto negli anni precedenti, da Dachau ad Auschwitz, da Dresda a Hiroshima, hanno consegnato ai cittadini di questo paese parole chiare sul rifiuto dei conflitti armati quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Si e' visto tuttavia, lungo i decenni, quanto questa lezione sia stata disattesa dai governi della Repubblica.

I pensatori illuministi, da Voltaire a Kant, avevano prefigurato all'unisono un modello di societa' umana adulta, lontana dagli oscurantismi, in grado di offrire un fondamento razionale alla condotta degli individui. Sono passati due secoli, ma la ragione tarda a ispirare la condotta degli esseri umani, e il Novecento, la golden age delle dittature e delle democrazie totalitarie, ha esaltato in modo esponenziale le tecniche e le logiche di sterminio. Si puo' considerare una festa la vittoria di una guerra che ha fatto 12 milioni di morti e che viene riconosciuta come causa tra le maggiori del secondo conflitto, che ne ha provocato 45 milioni? Si rimane prigionieri, in realta', di miti aberranti. Fino al primo Novecento era quello nichilista della guerra come lavacro dell'umanita'. Nel secondo Novecento si e' imposto quello, non meno militarista, della difesa dei "valori ultimi", coincidenti di fatto con gli interessi dell'Occidente. Per la tutela di questi "valori ultimi", variamente confezionati, si e' seminata morte in Corea, in Vietnam, in Afghanistan, in Iraq, in Libia, e, piu' discretamente, in numerosi altri paesi. Con quale risultato? Le guerre hanno prodotto altre guerre. I terrorismi delle nazioni hanno generato altri terrorismi. Il realismo bellicista, tanto piu' dopo l'avvento dell'atomica, rivela in realta' una miopia di fondo, mentre il realismo della ragione prefigura una umanita' essenzialmente pacifica. E' importante allora che il pacifismo, sciogliendosi dall'utopia, diventi una disposizione, un abito, una mentalita' che si instauri nell'oggi, nel quotidiano, che ispiri la condotta di uomini e donne, che si faccia prassi, perche' il mondo migliori giorno dopo giorno. E' questo il realismo della pace.

 

5. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. GIOBBE SANTABARBARA: SOLO LA NONVIOLENZA INVERA LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

[Giobbe Santabarbara e' un vecchio amico di questo foglio]

 

Il 4 novembre le persone amiche della nonviolenza ricordano le vittime di tutte le guerre.

Il 4 novembre sara' una giornata di lutto e di lotta.

Per il diritto alla vita di ogni essere umano.

Per la legalita' che salva le vite.

La Costituzione della Repubblica Italiana ripudia la guerra.

La Costituzione della Repubblica Italiana riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ma lo stato italiano oggi scelleratamente partecipa a guerre assassine, perseguita i migranti, sperpera immense risorse per strumenti e apparati di guerra, per uccidere esseri umani.

Il 4 novembre, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre, le persone amiche della nonviolenza chiamano il popolo italiano ad opporsi alla guerra e al razzismo, ad opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni, ad opporsi alle armi e ai gruppi armati, ad opporsi a tutti i terrorismi - di stato, di gruppo, individuali -, ad opporsi a tutti i massacri, ad opporsi a tutte le violenze.

Il 4 novembre, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre, le persone amiche della nonviolenza chiamano il popolo italiano ad opporsi all'illegalita' assassina, alla barbarie persecutrice, alla violenza disumana.

Il 4 novembre, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre, le persone amiche della nonviolenza chiamano il popolo italiano ad opporsi al governo golpista della guerra e del razzismo.

Il 4 novembre, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre, le persone amiche della nonviolenza chiamano il popolo italiano a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, a difendere la civile convivenza, a difendere l'umanita' che e' una.

Solo la nonviolenza invera la Costituzione della Repubblica Italiana.

Vi e' una sola umanita'. Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

6. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. FRANCO ZUNINO: OGNI GUERRA E' DA CONDANNARE

[Ringraziamo Franco Zunino (per contatti: fuser54 at libero.it) per questo intervento.

Franco Zunino, 57 anni, lavora quale ingegnere civile presso il Comune di Celle Ligure. Pacifista ed ambientalista, ha svolto il servizio civile, quale obiettore di coscienza, tra febbraio 1980 e settembre 1981. E' stato coordinatore regionale della Lega Obiettori di Coscienza (Loc) e dopo le esperienze dei Comitati per la Pace, durante il periodo delle lotte contro gli euromissili, ha fatto parte del Consiglio nazionale dell'Associazione per la Pace, dalla sua nascita fino alla meta' degli anni '90. E' da molti anni obiettore di coscienza alle spese militari. Negli anni a cavallo del 1990 si e' occupato di cooperazione decentrata, soprattutto in Centro America, Palestina e Kurdistan, in particolare con Arci Cultura e Sviluppo della Liguria, di cui e' stato vicepresidente e con le Associazioni Italia-Nicaragua e Italia-Cuba. Ha partecipato tra l'altro alla manifestazione pacifista attorno alle mura di Gerusalemme "Time for Peace" nel gennaio del 1990 ed e' stato coordinatore regionale della campagna d'affidamento a distanza dei bambini palestinesi "Salaam ragazzi dell'olivo". Nel 1999 ha fatto parte della delegazione internazionale presente in Turchia in occasione del processo ad Ocalan, dopo aver preso parte ad un viaggio di solidarieta' in Kurdistan alcuni anni prima. Nel 1990 e' stato eletto, come indipendente, consigliere comunale a Savona: carica che ricopre anche attualmente dopo le recenti elezioni dello scorso maggio. Ha ricoperto altresi' la carica di Assessore regionale all'Ambiente dal 2005 al 2010 e di Presidente del Consiglio della Provincia di Savona dal 2004 al 2005]

 

Condivido pienamente l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele". Ogni guerra e' naturalmente da condannare, ma ancor piu', mi verrebbe da dire, la prima guerra mondiale, anche per l'uso patriottico mediatico che da sempre si e' fatto al riguardo.

Una guerra spaventosa che ha causato sofferenze indicibili: milioni di morti (oltre 600.000 solo in Italia), centinaia di migliaia di invalidi, fame e distruzione. Non c'e' stata famiglia italiana che non sia stata coinvolta. I ricordi sono ormai lontani ma ciascuno di noi se chiede ai propri genitori o ai propri nonni (se ancora ha la fortuna di averli accanto a se') puo' ascoltare i tragici racconti di allora. Alle conseguenze della guerra s'intrecciarono gli effetti della "spagnola" e la falce della morte continuo' a mietere vittime. Mia madre ancora a volte mi racconta che fortunatamente suo padre, per un infortunio che gli provoco' la perdita dell'uso di un occhio, evito' il conflitto a differenza dei fratelli, uno dei quali mori' in trincea, e di come un'altra sua zia mori' negli stessi anni di "spagnola".

Una guerra assurda come tutte le guerre, ancor piu' forse come, tra gli altri, giustamente ci ricordo' don Lorenzo Milani. Una guerra tragica, assurda e inutile che preparo' peraltro il tessuto sociale per il fascismo.

E allora di che vittoria e di che celebrazioni parliamo ancor oggi il IV novembre: dobbiamo solo inchinarci alla pieta' per le vittime di quella feroce strage che naturalmente, come sempre, ha colpito essenzialmente povera gente, quasi tutti braccianti e mezzadri che con fatica immane riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena (spesso polenta e castagne) per loro e per le loro numerose famiglie. Povera gente costretta ad ammazzare ed a farsi ammazzare da altra povera gente che portava una divisa di diverso colore.

Per un altro ricordo del IV novembre che non sia la "celebrazione" della vittoria e per una lotta contro tutte le guerre ben venga dunque l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele".

 

7. INCONTRI. IL 29 OTTOBRE SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CONTRO LA GUERRA

 

Sabato 29 ottobre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di riflessione contro la guerra, parte del percorso di preparazione dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" che si svolgera' il 4 novembre a Viterbo ed in varie altre citta' d'Italia.

*

L'incontro e' stato aperto da una riflessione del responsabile della struttura pacifista viterbese, di seguito riassunta.

"Alcune delle piu' rappresentative esperienze del pacifismo italiano - il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace, Peacelink - hanno copromosso l'appello 'Ogni vittima ha il volto di Abele' affinche' il 4 novembre in tutte le citta' d'Italia si svolgano iniziative nonviolente di commemorazione delle vittime della guerra, iniziative nonviolente che siano anche espressioni d'impegno affinche' non vi siano altre vittime, ovvero affinche' cessino le guerre - e le uccisioni, le distruzioni e le persecuzioni di cui le guerre consistono.

Un 4 novembre dalla parte delle vittime, dalla parte dell'umanita', contro la guerra assassina e contro gli apparati e gli strumenti della guerra assassina. Quindi un 4 novembre che pone qui e adesso richieste semplici e forti, inequivocabili ed ineludibili: che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine in Afghanistan e in Libia; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Il 4 novembre la nonviolenza convoca il popolo italiano al primo dovere di ogni persona decente: il dovere di non uccidere, e quindi il dovere di opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni.

Il 4 novembre la nonviolenza convoca il popolo italiano a levarsi in difesa della legalita' che salva le vite.

Il 4 novembre la nonviolenza convoca il popolo italiano ad opporsi alla guerra assassina e al colpo di stato razzista.

Il 4 novembre la nonviolenza convoca il popolo italiano a ripristinare la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana, ad affermare la democrazia e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad inverare la civilta' e il diritto opponendosi alla barbarie omicida.

Il 4 novembre, nell'anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, nel ricordo e nel nome di tutte le vittime di tutte le guerre.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'".

 

8. INIZIATIVE. "FUCINA PER LA NONVIOLENZA": IL 4 NOVEMBRE A FIRENZE

[Ringraziamo Alberto L'Abate (per contatti: alberto.labate at libero.it) per averci inviato il seguente volantino della "Fucina per la nonviolenza" e di altri movimenti di Firenze]

 

4 novembre 2011 giornata delle forze armate... Catena umana intorno alle caserme

"E' mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Ma neanche fossimo invasi dagli Ufo spenderemmo tanti soldi per difenderci. E' mai possibile che a nessun politico sia mai venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini?" (Alex Zanotelli)

Per dire: No alle spese militari. Si' al disarmo unilaterale. No alle guerre umanitarie. Si' ai Corpi Civili di Pace. No alle servitu' militari (49 siti Nato e Usa in Italia). Si' alla riconversione dell'industria bellica. No alla militarizzazione del territorio. Si' alla difesa popolare nonviolenta. No ai cappellani con le stellette. Si' alla spiritualita' della nonviolenza.

Venerdi' 4 novembre, ore 17,30-19 in Piazza S. Marco ritrovo alla caserma del comando militare regionale.

Promuovono: Fucina per la Nonviolenza, Comunita' delle Piagge, Gan (Gruppo Azione Nonviolenta) Firenze, "per Un'altracitta' - lista di cittadinanza", Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra.

Per informazioni: Carlo Maria Boni, tel. 3385767315 oppure Pierluigi Ontanetti, tel. 3358083559.

*

"La cultura non si mangia". E le armi?

Alcuni dati:

Il complesso delle spese militari per il 2011 ammonta a 24,396 miliardi di euro, di cui:

- 472 milioni per i cacciabombardieri F-35, sofisticatissimi e in grado di portare bombe atomiche, strumenti di offesa e non certo armi difensive e per missioni di pace.

- Missioni all'estero: 8.300 soldati di cui 4.200 solo per quella in Afghanistan, che ci costa 2 milioni di euro al giorno per un costo annuo di 3 miliardi.

Alcune spese preventivate:

- 16 miliardi per 131 F35;

- 5 miliardi per i caccia Eurofighter;

- 4 miliardi per 100 elicotteri militari 1H90;

- 2 miliardi per 2 sommergibili;

- 6 miliardi per 10 fregate Freem;

- 12 miliardi per sistemi digitali per l'esercito.

E intanto:

- Spese di istruzione: ventunesimo posto in Europa e penultimo posto fra i Paesi Ocse.

- I fondi destinati a ricerca e allo sviluppo sono meno dello 0,60% del Pil, contro l'1,8% per le spese militari.

- Sono stati ridotti del 90% i fondi destinati al Ministero dell'Ambiente fra cui alla salvaguardia del territorio, alla bonifica di siti inquinati e ai parchi nazionali.

Mentre siamo al quinto posto nel mondo per spesa militare procapite (circa 430 euro) e al terzo in Europa; spendiamo, pro capite, piu' di Germania, Russia e Giappone!

*

Come cambierebbe la nostra vita

Con un solo cacciabombardiere F35 (124 milioni) si potrebbe, in alternativa:

- pagare l'indennita' di disoccupazione annuale per 15.000 precari;

- realizzare 83 asili nido che potrebbero accogliere 60 bambini ognuno;

- acquistare impianti fotovoltaici da 3 kwh per 8.000 famiglie con un taglio di 23 milioni di kg di CO2 annue (8.000 tonnellate di petrolio equivalente ogni anno).

Con la riduzione del 20% delle spese militari potremmo conseguire almeno uno di questi obiettivi:

- garantire un reddito minimo di cittadinanza;

- investire in ricerca, sanita' e istruzione;

- rilanciare l'economia attraverso investimenti nella green economy e nell'economia sostenibile;

- attuare un vero e proprio piano di edilizia popolare...

Per approfondimenti: www.sbilanciamoci.org - www.peacelink.it

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Bruno Bettelheim, Il mondo incantato, Feltrinelli, Milano 1977, Rcs, Milano 2011, pp. XIV + 428, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, Newton Compton, Roma 2010, Il sole 24 ore, Milano 2011, pp. 474, euro 9,90 (in supplemeto al quotidiano "Il sole 24 ore").

- Tony Judt, Dopoguerra. Come e' cambiata l'Europa dal 1945 a oggi, Mondadori, Milano 2007, 2011, pp. X + 1076, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).

- Maurizia Tazertes (a cura di), Masaccio, Skira'-Rcs, Milano 2004, 2011, pp. 176, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 724 del 30 ottobre 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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