Telegrammi. 593



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 593 del 21 giugno 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Una insurrezione nonviolenta contro il crimine della guerra e contro il crimine del razzismo

2. Le stragi che la Nato sta compiendo

3. L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato solidale col comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo

4. A Caserta tre giorni di studio con l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" su "Patologie ambientali: i problemi, gli effetti sulla salute, cosa fare"

5. Il premio internazionale "Alexander Langer" 2011 all'associazione di Haiti Fddpa in memoria di Elane Printemps Dadoue

6. Il 24 giugno ad Ancona

7. Michela Marzano: Compassione e rispetto

8. Sergio Paronetto: Orrore umano e vuoto politico

9. Per sostenere il Movimento Nonviolento

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UNA INSURREZIONE NONVIOLENTA CONTRO IL CRIMINE DELLA GUERRA E CONTRO IL CRIMINE DEL RAZZISMO

 

Occorre una insurrezione nonviolenta contro il crimine della guerra e contro il crimine del razzismo.

Da anni il governo italiano (i vari governi che si sono succeduti) e l'Unione europea stanno perseguitando i migranti: violando tutti i loro diritti umani; impedendo la loro legittima fuga da fame, guerre e dittature; negando il loro diritto d'asilo; recludendoli innocenti in campi di concentramento; riconsegnandoli nelle mani dei loro persecutori; abbandonandoli negli artigli delle mafie schiaviste, provocandone la morte.

E' un crimine contro l'umanita'. E se non altro dinanzi al tribunale della nostra stessa coscienza, dinanzi al volto muto dell'altro che soffre, e dinanzi alla storia, saremo chiamati a risponderne tutti.

Cessi questo crimine mostruoso. Torni l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana. Torni al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani. Torni al rispetto della vita e della dignita' umana.

*

Da anni il governo italiano (i vari governi che si sono succeduti) e la Nato e le potenze militari imperiali stanno conducendo guerre neocolonialiste, terroriste e stragiste in palese violazione del diritto internazionale - e per quanto riguarda il nostro paese in violazione altesi' della nostra Costituzione repubblicana -: dall'Afghanistan alla Libia innumerevoli innocenti vengono massacrati da guerre criminali cui anche l'Italia assurdamente, scelleratamente partecipa.

E' un crimine contro l'umanita'. E se non altro dinanzi al tribunale della nostra stessa coscienza, dinanzi al volto muto dell'altro che soffre, e dinanzi alla storia, saremo chiamati a risponderne tutti.

Cessi questo crimine mostruoso. Torni l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana. Torni al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani. Torni al rispetto della vita e della dignita' umana.

*

Un governo golpista e assassino, con la complicita' di un parlamento prostituito e di un Presidente della Repubblica fedifrago, sta commettendo il piu' mostruoso dei crimini: sta commettendo stragi di esseri umani.

E' diritto e dovere di ogni cittadino italiano dissociarsi dal crimine della guerra stragista e dal crimine della persecuzione razzista.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

E' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi al crimine della guerra stragista e al crimine della persecuzione razzista.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

E' diritto e dovere di ogni cittadino italiano insorgere in difesa di innumerevoli vite umane innocenti.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

E' diritto e dovere di ogni cittadino italiano insorgere in difesa della Costituzione, della Repubblica, della legalita' che salva le vite.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

E' diritto e dovere di ogni cittadino italiano insorgere in difesa della democrazia, della civilta', dell'umanita'.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

"Insorgere per risorgere", come recitava il motto di "Giustizia e liberta'" nella Resistenza dell'umanita' contro il nazifascismo.

Vi e' una sola umanita'.

 

2. EDITORIALE. LE STRAGI CHE LA NATO STA COMPIENDO

 

Le stragi che la Nato sta compiendo

con freddo metodo, di quei massacri

noi ne siam rei poiche' non opponendo

noi stessi a quegli orrori vili ed acri

 

li consentiamo. E non vi son piu' sacri

vincoli, e tutto e' reso un solo orrendo

carnaio e una fiumana di lavacri

empi di sangue e odio metuendo.

 

E quelle stragi insegnano a imitarci

nello sbranare gente e farne vermi,

tutti i poteri rendono piu' marci.

 

E la coscienza ormai non ha piu' schermi:

solo la nonviolenza puo' salvarci,

la nonviolenza che la guerra fermi.

 

3. SOLIDARIETA'. L'ILLUSTRE MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO SOLIDALE COL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO A VITERBO

[Riceviamo e diffondiamo.

Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo (caso Moro, attentato al papa, omicidio del presidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la seguente scheda: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni - Caserta -, 9 aprile 1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'. Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori. Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984 viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16 paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista francese 'Le Point' Uomo dell'anno - giudice coraggio, e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radiotelevisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la parte del giudice Imposimato, Daniel Gelin, Horst Bucholz, Capucine e Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui: Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia, ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/". Tra le opere recenti di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato, Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni, 2006; (con Sandro Provvisionato), Doveva morire, Chiare lettere, Milano 2008]

 

L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato ha inviato un messaggio di solidarieta' al Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti .

Nel messaggio l'illustre magistrato scrive: "Il governo e la Regione farebbero bene a dedicarsi al problema del lavoro e dei precari, lasciando da parte l'aeroporto a Viterbo. Si vergognino di pensare a distruggere l'ambiente trascurando la crisi ed aggravandola con spese dissennate e offensive del comune buon senso".

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo ringrazia l'illustre magistrato, da sempre vicino all'impegno per difendere la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame minacciata di irreversibile devastazione dalla realizzazione dell'illegale e insensato mega-aeroporto.

Il comitato ricorda una volta ancora che la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

La preziosa area del Bulicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

Ed il viterbese ha bisogno del potenziamento della ferrovia e di un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga i suoi preziosi beni ambientali e culturali e la vocazione agricola del territorio.

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 20 giugno 2011

 

4. INCONTRI. A CASERTA TRE GIORNI DI STUDIO CON L'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE" SU "PATOLOGIE AMBIENTALI: I PROBLEMI, GLI EFFETTI SULLA SALUTE, COSA FARE"

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

 

Si svolgera' a Caserta dal 23 al 25 giugno 2011 il IV corso nazionale su "Patologie ambientali: i problemi,  gli effetti sulla salute, cosa fare".

Il convegno, promosso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici e odontoiatri e dalla Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia), e' realizzato in collaborazione con la Facolta' di Scienze del Farmaco per l'Ambiente e la Salute della Seconda Universita' degli Studi di Napoli, l'Ordine dei medici di Caserta e la sezione casertana della Societa' italiana di Medicina generale (Simg).

Nei tre giorni di studio saranno affrontate le principali problematiche di inquinamento ambientale e gli effetti sulla salute delle persone, e in particolare su quella dei bambini.

Saranno inoltre proposte concrete strategie di intervento per ridurre ed eliminare l'esposizione delle popolazioni a sostanze tossiche e cancerogene, realizzando quella che e' la prima condizione per una concreta tutela della salute pubblica.

La dottoressa Antonella Litta relazionera' sul tema: "Gli inquinanti nelle acque destinate a consumo umano".

*

Di seguito una breve sintesi della relazione della dottoressa Litta.

L'acqua e' un elemento fondamentale e prezioso per la vita del pianeta e di ogni essere umano.

E' una risorsa non illimitata che va protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti, con politiche nazionali e internazionali dirette a contrastare il surriscaldamento climatico.

L'accesso e la disponibilita' di acque, salubri, pulite e di qualita', sono le condizioni indispensabili per vivere in modo sano e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini fin dal loro concepimento.

Il vanadio, il selenio, il fluoro, l'arsenico, i metalli pesanti e radioattivi, i pesticidi, i fitofarmaci, le diossine, i sottoprodotti della disinfezione dell'acqua per clorazione, batteri, virus, parassiti, alghe e le microcistine prodotte da particolari tipi di alghe e cianobatteri (come nel caso del Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, presente in molti laghi italiani tra cui quello di Vico), etc., sono tutti elementi che possono determinare rischio e danno alla salute con molteplici meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione.

Il crescente e diffuso inquinamento delle risorse idriche crea una inaccettabile condizione di rischio e danno alla salute delle persone e altera inoltre gli ecosistemi.

L'uso delle tecnologie oggi disponibili, insieme ad una sana politica di trasformazione e controllo di tutte quelle attivita' che immettono nell'ambiente un numero sempre piu' elevato di sostanze tossiche e dagli effetti ancora poco conosciuti, e' l'unica, rapida e fattibile soluzione per garantire in modo compiuto il diritto alla vita alla salute per tutti.

*

Associazione italiana medici per l'ambiente -Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 19 giugno 2011

 

5. INIZIATIVE. IL PREMIO"ALEXANDER LANGER" 2011 ALL'ASSOCIAZIONE DI HAITI FDDPA IN MEMORIA DI ELANE PRINTEMPS DADOUE

[Attraverso Edi Rabini (per contatti: edorabin at fastwebnet.it) riceviamo e diffondiamo.

Edi Rabini, che e' stato grande amico e stretto collaboratore di Alex Langer, e' impegnato nella Fondazione Alexander Langer (per contatti: e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org), di cui e' infaticabile e generosissimo animatore.

Alexander Langer e' nato a Sterzing (Vipiteno, Bolzano) nel 1946, e si e' tolto la vita nella campagna fiorentina nel 1995. Promotore di infinite iniziative per la pace, la convivenza, i diritti, l'ambiente. Per una sommaria descrizione della vita cosi' intensa e delle scelte cosi generose di Langer rimandiamo ad una sua presentazione autobiografica che e' stata pubblicata col titolo Minima personalia sulla rivista "Belfagor" nel 1986 (poi ripresa in La scelta della convivenza). Opere di Alexander Langer: Vie di pace. Rapporto dall'Europa, Arcobaleno, Bolzano 1992 esaurito). Dopo la sua scomparsa sono state pubblicate alcune belle raccolte di interventi: La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996; Scritti sul Sudtirolo, Alpha&Beta, Bolzano 1996; Die Mehrheit der Minderheiten, Wagenbach, Berlin 1996; Piu' lenti, piu' dolci, piu' profondi, suppl. a "Notizie Verdi", Roma 1998; The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, Fondazione Alexander Langer Stiftung - Una Citta', Bolzano-Forli' 2005; Fare la pace. Scritti su "Azione nonviolenta" 1984-1995, Cierre - Movimento Nonviolento, Verona, 2005; Lettere dall'Italia, Editoriale Diario, Milano 2005; Alexander Langer, Was gut war Ein Alexander-Langer-ABC; inoltre la Fondazione Langer ha terminato la catalogazione di una prima raccolta degli scritti e degli interventi (Langer non fu scrittore da tavolino, ma generoso suscitatore di iniziative e quindi la grandissima parte dei suoi interventi e' assai variamente dispersa), i materiali raccolti e ordinati sono consultabili su appuntamento presso la Fondazione. Opere su Alexander Langer: Roberto Dall'Olio, Entro il limite. La resistenza mite di Alex Langer, La Meridiana, Molfetta 2000; AA. VV. Una vita piu' semplice, Biografia e parole di Alexander Langer, Terre di mezzo - Altreconomia, Milano 2005; Fabio Levi, In viaggio con Alex, la vita e gli incontri di Alexander Langer (1946-1996), Feltrinelli, Milano 2007. Si vedano inoltre almeno i fascicoli monografici di "Azione nonviolenta" di luglio-agosto 1996, e di giugno 2005; l'opuscolo di presentazione della Fondazione Alexander Langer Stiftung, 2000, 2004; il volume monografico di "Testimonianze" n. 442 dedicato al decennale della morte di Alex. Inoltre la Casa per la nonviolenza di Verona ha pubblicato un cd-rom su Alex Langer (esaurito). Videografia su Alexander Langer: Alexander Langer: 1947-1995: "Macht weiter was gut war", Rai Sender Bozen, 1997; Alexander Langer. Impronte di un viaggiatore, Rai Regionale Bolzano, 2000; Dietmar Hoess, Uno di noi, Blue Star Film, 2007. Un indirizzo utile: Fondazione Alexander Langer Stiftung, via Latemar 3, 9100 Bolzano-Bozen, tel. e fax: 0471977691; e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org]

 

Il Comitato scientifico e di garanzia della Fondazione ha deciso di attribuire il premio internazionale Alexander Langer 2011, all'associazione di Haiti Fddpa (Fos pou Defann Dwa Payzans Aysien) in memoria di Elane Printemps "Dadoue", che fin dai primi anni ' 90 si e' battuta con coraggio e costanza al fianco della popolazione rurale nella strenua difesa dei suoi diritti fondamentali.

Dadoue, nata a Mole Saint Nicolas (nel nord-ovest del paese) durante la dittatura Duvalier, a soli vent'anni decide di lasciarsi alle spalle la vita sicura e privilegiata del convento delle suore teresiane, per aiutare i suoi compaesani, stremati dalla fame, a migliorare la propria sorte. Si reca a Dofine' (nella quinta sezione della provincia di Verrettes, nel dipartimento dell'Artibonite), un'area di montagna particolarmente arida e isolata, dove nel 1985 fonda il primo centro d'istruzione della zona, una scuola primaria.

Grazie ai programmi di alfabetizzazione dei bambini e successivamente degli adulti, la popolazione di questi villaggi remoti inizia a sentirsi parte del tessuto sociale, attivandosi per trovare autonomamente soluzioni concrete in grado di affrontare la miseria e l'assenza dello Stato.

Nasce cosi', dall'impegno di alcuni contadini e dalla tenacia di Dadoue, l'organizzazione laica locale dei contadini, la Fddpa, impegnata nella lotta per il recupero della terra, tutt'ora nelle mani dei grandi proprietari terrieri, protetti dai governi che si sono succeduti.

Nell'arco degli anni si e' venuta cosi' a creare una fitta rete di solidarieta' e scambio tra le diverse realta' rurali, favorendo progetti agricoli sostenibili, avviando sistemi di irrigazione, nel tentativo di incentivare la produzione per l'autoconsumo e di creare - attraverso il lavoro collettivo - vivai per la riforestazione. Tutte iniziative che mirano a garantire il sostentamento ai contadini, contrastando l'esodo verso le citta', dove il piu' delle volte sono destinati a sopravvivere nelle immense bidonville.

Le donne, all'interno del movimento, si sono organizzate in cooperative che gestiscono, con l'aiuto di microcrediti, beni di prima necessita': un panificio, l'allevamento di piccoli animali, la lavorazione di prodotti agricoli, il piccolo commercio.

Attenzione particolare e' stata data ai corsi di formazione professionale e alle borse di studio, nonche' alle scuole e ai programmi di alfabetizzazione, estesi anche a Katienne e Fondol. Nel campo sanitario, l'associazione insegna alla popolazione l'importanza delle norme igieniche, offre vaccini e distribuisce farmaci a costi simbolici negli ambulatori clinici di Fondol, Dofine' e Malingue, cercando al contempo di recuperare e integrare i saperi della medicina tradizionale. Oltre ad aver avviato un centro di salute rivolto particolarmente ai malati di aids, Dadoue si e' personalmente presa cura di bambini svantaggiati, orfani o con situazioni familiari difficili, accogliendogli nella propria casa.

Con il terribile terremoto del 12 gennaio 2010 l'attenzione del mondo e delle grandi organizzazioni internazionali si e' rivolta ad Haiti. Dadoue ha subito denunciato, insieme a molti altri esponenti della societa' civile haitiana, l'assenza del governo e l'inefficacia di quella parte dei soccorsi internazionali d'emergenza che ha ignorato le reti sociali presenti sul territorio. Reti il cui patrimonio sta nella conoscenza dei bisogni della popolazione e nella capacita' di trasformare l'emergenza in una spinta all'autorganizzazione della societa', per la ricerca di soluzioni adeguate alle esigenze di lungo periodo.

Dadoue si e' attivata fin dalla prima ora nel soccorso dei terremotati. Ha organizzato una campagna per raccogliere fondi e sostenere la popolazione colpita dal sisma, accompagnando associazioni mediche estere verso le localita' piu' colpite o isolate,  recandosi a curare gli sfollati nei campi autogestiti dalle reti popolari e organizzando la distribuzione di prodotti alimentari locali tra la popolazione terremotata.

Assieme all'istituto Idepac (Instituto Dominicano de educacion para la accion comunitaria) e alla "Rete Radie' Resch" di solidarieta' internazionale di Padova, l'associazione Fddpa e' impegnata attualmente nell'installazione di pannelli fotovoltaici in grado di offrire energia elettrica autonoma, e nella costruzione di pozzi per garantire l'accesso all'acqua potabile, fonte necessaria per combattere pure il rischio di epidemie.

La catastrofe naturale non ha certo alleggerito la gia' difficile situazione politica ed economica di Haiti, alimentando anzi nuove ondate di violenze incontrollate. Il 24 aprile del 2010, dopo essere riuscita a scampare negli anni precedenti alle minacce di morte da parte dei latifondisti, Dadoue Printemps rimane vittima di un'aggressione a scopo di rapina a Cite' Soleil, bidonville alla periferia di Port-au-Prince.

Questo premio in memoria di Elane Printemps Dadoue non vuole essere solo un omaggio alle innumerevoli iniziative dell'associazione Fddpa da lei avviate, ma vuole incoraggiare tutte quelle forze presenti ad Haiti, e in altre parti del mondo, che uniscano il loro impegno concreto di soccorso alle vittime di tragiche catastrofi ambientali, a quello per l'accesso ai diritti fondamentali necessari ad una vita degna, insieme alla lotta per la riduzione dei danni all'ambiente causati dall'uomo.

Il premio Alexander Langer e' dotato di 10.000 euro, messi a disposizione anche quest'anno dalla Banca Popolare Etica, che ha sede a Padova.

Per ricevere il Premio Alexander Langer e per raccontare il loro impegno, saranno a Bolzano nei giorni 1-2-3 luglio nell'ambito del tradizionale incontro internazionale "Euromediterranea", tre rappresentanti dell'associazione Fddpa: Jean Bonnelus, che ha accettato di proseguire il lavoro di Dadoue alla guida dell'associazione, Martine Mercier impegnata nella rete di donne collegata all'associazione, Silius Pierre portavoce di Fddpa nella zona di Dofine' e Katienne.

Il 28 giugno alle ore 16, la delegazione haitiana sara' ricevuta alla Camera dei Deputati su iniziativa delle deputate nell'Ufficio di Presidenza della Camera.

*

Fondazione Alexander Langer Stiftung Onlus, Via Bottai 5 Bindergasse, 39100 Bolzano / Bozen, tel. 0471977691, e-mail:

info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org

 

6. INCONTRI. IL 24 GIUGNO AD ANCONA

[Attraverso Patrizia Caporossi (per contatti: latuffatrice at virgilio.it) riceviamo e diffondiamo

Patrizia Caporossi (1951) e' docente, filosofa e storica delle donne. Laurea in filosofia alla Sapienza di Roma (1975), perfezionamento in filosofia a Urbino (1978) e a Napoli (1981), dottorato in filosofia e teoria delle scienze umane a Macerata (2007); docente di filosofia e storia, a tutt'oggi, al Liceo classico di Ancona; docente per filosofia e storia alla Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario dell'Universita' di Macerata (1999-2009); dirigente provinciale dell'Unione donne italiane di Modena (1976-1978); presidente provinciale dell'Istituto di storia del movimento di liberazione delle Marche di Ancona (1985-1986); commissaria della prima Commissione delle pari opportunita' delle Marche (1987-1991); socia fondatrice dell'Istituto Gramsci Marche (1980); socia, sin dalla fondazione (1989), della Societa' delle storiche italiane; promotrice dei Seminari magistrali di genere "Joyce Lussu" di Ancona (1995). Tra le ultime pubblicazioni: Identita' di genere nella formazione, Ancona 1996; Tina Modotti, Ancona 1998; Seminare per fare politica, Ancona 2000; Joyce Lussu e la passione politica, Firenze 2002; Joyce Lussu e la storia, Cagliari 2003; Il giardino filosofico, Falconara 2005; Il dono della liberta' femminile, Firenze 2006; Essere creare sapere, Ancona 2008; Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la liberta' femminile, Quodlibet 2009; Il mio '68, Ancona 2009; Il genere e il metodo; donne e scienza, Progetto Formez, PensaMultiMedia, 2010. Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 340, e il blog: http://patcap.blogspot.com/

Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nel 2006-2008 e' stata senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004. Nel 2006 questo foglio promosse una campagna per la sua elezione alla Presidenza della Repubblica che ottenne molte adesioni]

 

Venerdi' 24 giugno ad Ancona, con inizio alle ore 18 in piazza del Plebiscito, il "Comitato 13 febbraio - Se non ora quando" organizza l'incontro "Voci di donne tra pace e guerra".

Partecipano Patrizia Caporossi, Selly Kane, Giulia Palego, Lidia Menapace, Maria Manganaro, Nichele Brisighelli, Stefania Giacomini.

 

7. RIFLESSIONE. MICHELA MARZANO: COMPASSIONE E RISPETTO

[Dal quotidiano "la Repubblica" del 7 giugno 2011 col titolo "Compassione e rispetto ecco i primi valori da insegnare ai figli".

Su Michela Marzano dalla Wikipedia estraiamo la seguente scheda: "Maria Michela Marzano (Roma, 20 agosto 1970) e' una filosofa e docente italiana, residente in Francia. Nata nel 1970 a Roma, ha studiato all'universita' di Pisa e alla Scuola Normale Superiore. Dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è diventata docente all'Università di Parigi V (René Descartes), dove è attualmente professore ordinario. Autrice di numerosi saggi e articoli di filosofia morale e politica, ha curato il "Dictionnaire du corps" (PUF, 2007). Si occupa di filosofia morale e politica e in particolar modo del posto che occupa al giorno d'oggi l'essere umano, in quanto essere carnale. L'analisi della fragilità della condizione umana rappresenta il punto di partenza delle sue ricerche e delle sue riflessioni filosofiche. Ambiti di ricerca: il corpo umano e il suo statuto etico; etica sessuale; etica medica; aspetti teorici del ragionamento morale e delle norme e dei valori che possono giustificare una condotta. Bibliografia: a) in francese: Penser le corps, Presses universitaires de France 2002; La fidelite' ou l'amour a' vif, Hachette 2005; Alice au pays du porno (con Claude Rozier), Ramsay 2005; Le Corps: Films X : Y jouer ou y etre, entretien avec Ovidie, Autrement 2005; Je consens, donc je suis... Ethique de l'autonomie, Puf 2006; Malaise dans la sexualite', J.C. Lattes 2006; La philosophie du corps, Puf 2007; Dictionnaire du corps, Puf 2007; La mort spectacle, Gallimard 2007; La pornographie ou l'epuisement du desir, Buchet-Chastel, 2003, Hachette 2003, 2007; L'ethique appliquee, Puf 2008; Extension du domaine de la manipulation, de l'entreprise a' la vie privee, Grasset et Fasquelle 2008; Visage de la peur, Puf 2009; Le Fascisme. Un encombrant retour?, Larousse 2009). b) in italiano: Straniero nel corpo. La passione e gli intrighi della ragione. Milano, Giuffre' Editore, 2004; Estensione del dominio della manipolazione. Dalla azienda alla vita privata. Milano, Mondadori, 2009; Critica delle nuove schiavitu'. Lecce, Pensa MultiMedia, 2009 (con Yves Charles Zarka e Christian Delacampagne); Sii bella e stai zitta. Perche' l'Italia di oggi offende le donne, Milano Mondadori, 2010; La filosofia del corpo, Il Melangolo, 2010; Etica oggi. Fecondazione eterologa, "guerra giusta", nuova morale sessuale e altre questioni contemporanee, Edizioni Erickson, 2011"]

 

Sono esclusi dai giochi. Insultati e maltrattati dai compagni. Capri espiatori di una violenza talvolta invisibile, ma quotidiana che spesso finisce su Internet. Sono soli e bisognosi di aiuto. Come la giovane Alye, su YouTube. Che ha utilizzato una serie di cartoncini per urlare in silenzio, davanti alla telecamera, tutta la sua disperazione. "Brutta", "Grassa", "Mostro", "Prostituta". Perche' non passava giorno senza che qualcuno la insultasse.

Il fenomeno del "bullismo", con la sua deriva multimediale, e' ormai tristemente noto. Non solo in America, in Inghilterra e nei paesi scandinavi, dove una serie di misure preventive sono state gia' prese a partire dagli anni '80, ma anche in Italia, in Francia, e negli altri paesi europei. Come reagire? In Francia, il ministro della Pubblica istruzione, Luc Chatel, ha organizzato in maggio le prime Assises nationales sur le harcelement a' l'ecole. Un rapporto dell'Unicef, pubblicato in aprile, aveva mostrato che un bambino su dieci, a scuola, e' vittima di violenze verbali e fisiche. E che le vittime portano con se', per sempre, le cicatrici di questi insulti e di questi atti di violenza subiti quando erano ancora troppo piccole per difendersi da sole.

Ormai sono veramente pochi coloro che continuano a pensare che le angherie e le prepotenze possano forgiare il carattere dei bambini, e che imparare a difendersi da soli faccia parte di quelle esperienze necessarie per poi affrontare meglio la vita. Ma basta consolare le vittime esortandole a "non mollare", a "non curarsi dei carnefici" e ad andare avanti per la loro strada? Non sarebbe meglio interrogarsi sul "perche'" di questi gesti e su cio' che ci rivelano della societa' contemporanea?

I bambini e gli adolescenti possono essere crudeli. Anche quando tutto comincia un po' per gioco. Quando il bulletto di turno vuol sentirsi piu' forte degli altri e cerca di attirare l'attenzione generale prendendo in giro un compagno o una compagna di scuola. Quando gli amici lo seguono per divertirsi anche loro. Quando i piu' fragili e i piu' vulnerabili cominciano ad aver paura e diventano vittime di un meccanismo perverso che, se non viene interrotto, non smette di autoalimentarsi. Ecco allora che dalle derisioni si passa alle umiliazioni, dalle minacce alle aggressioni... magari filmate col cellulare e poi trasferite su Internet, dove con un semplice "clic" si puo' poi guardare di nuovo tutto e ridere ancora. Tanto nessuno sapra' mai chi ha fatto circolare questi video (che per anni restano su Google) o chi utilizza veramente Facebook per diffondere dubbi, falsita' o calunnie. Anche se, col passare del tempo, sono sempre piu' numerosi quelli che non si divertono affatto. Bambini e adolescenti che si isolano, si vergognano, non dormono la notte, pensano di farla finita con la vita...

Molti adulti continuano a pensare che l'universo dell'infanzia e' un mondo fatto di innocenza e di gioco. Che la compassione di fronte alle sofferenze e' un sentimento naturale. E che anche quando qualcosa non funziona, col tempo tutto si rimettera' a posto. Peccato che, come ci spiega Freud nei Tre saggi sulla teoria sessuale, da bambini non si ha ancora la capacita' di immedesimarsi negli altri e di compatire la loro sofferenza. Le famose "dighe psichiche", le tre barriere essenziali che strutturano ognuno di noi permettendoci di trovare un equilibrio di fronte alla violenza dei nostri istinti, non ci sono ancora. E spetta agli adulti insegnare ai piu' piccoli il significato del pudore, del disgusto e della compassione. Soprattutto la compassione... quella che dovrebbe spingere ognuno di noi ad essere sensibile di fronte alle ingiustizie, a ribellarsi davanti al dolore inutilmente inflitto, e a non fare mai agli altri quello che non vorremmo che ci fosse fatto... Come fare, pero', ad insegnare la compassione in un mondo in cui la crudelta' viene banalizzata, in cui si impara a farla franca e a restare impuniti e in cui i ragazzi, lasciati soli davanti ad Internet e ai videogiochi, confondono sempre di piu' la realta' e la fiction? Nell'era di Facebook tutto si virtualizza. E' difficile capire che i propri gesti possono avere delle conseguenze irreparabili. Che la sofferenza non si cancella come una frase scritta al computer. E che il rispetto e la civilta' sono valori molto fragili.

La barbarie, diceva Freud, e' un "tratto indistruttibile" della natura umana, una tentazione sempre presente in ognuno di noi. Compassione ed empatia non sono innate. Se non si prende la pena di insegnarle ai nostri figli e ai nostri alunni, sensibilizzandoli alla sofferenza degli altri, spiegando loro la conseguenza di certi gesti, non si potra' fare niente contro il bullismo. Alcuni bambini sono semplicemente incapaci di rendersi conto di quello che fanno. Di capire che potrebbero trovarsi loro al posto delle vittime. E che queste vittime non si divertono e soffrono veramente. Perche' non sono come gli avatar di un videogioco, ma bambini in carne ed ossa come loro. Il primo compito dei genitori e degli insegnanti non e' d'altronde proprio di spiegare ai piu' piccoli come funziona la realta'?

 

8. RIFLESSIONE. SERGIO PARONETTO: ORRORE UMANO E VUOTO POLITICO

[Ringraziamo Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) per questo intervento.

Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o reincontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio nazionale e del cui Centro studi fa parte e di cui attualmente e' vicepresidente nazionale. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e del Sinodo diocesano di Verona. Opere di Sergio Paronetto: La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Editrice Monti, Saronno (Va) 2004. Una recente intervista a Sergio Paronetto e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 433]

 

Che orrore umano. Che vuoto politico. Per ricostruire la sua credibilita' davanti al suo elettorato, molto confuso dopo le recenti sconfitte alle elezioni amministrative e ai quattro referendum, la Lega Nord, assieme al governo di cui fa parte, rilancia la logica dell'esclusione e della discriminazione, ripristinando le misure che l'Europa aveva dichiarato inammissibili.

La cosa piu' grave e' l'allungamento dei tempi di trattenimento nei Cie (Centri di Identificazione e di Espulsione). Come e' possibile trattenere un anno e mezzo una persona solo perche' straniera?

Viene distrutto ogni trattato internazionale. Sembra di essere tornati a prima del 1948. A prima della Dichiarazione dei iritti umani e della Costituzione italiana.

Non ha senso logico e umano chiedere la fine della guerra in Libia (obiettivo certamente buono) per fare meglio la guerra contro persone in cerca di vita e di dignita' magari schierando le navi della Nato davanti alle coste africane, firmando un accordo con i futuri governanti per respingere i partenti e mantenendo il progetto costosissimo dei cacciabombardieri F-35. Molte persone stanno scappando da una guerra voluta dalle forze politiche di maggioranza e di opposizione (tranne pochi parlamentari) e, quindi, da quella stessa Lega che ha votato con altri a favore dei bombardamenti. I guerrieri di Pontida cambiano opinione secondo le convenienze. Vogliono fare cassa per pagarsi la secessione?

Come possiamo celebrare l'unita' d'Italia, con tutta una nuova cittadinanza in cantiere, alimentando divisioni, esclusioni e anche sprechi visto che si spenderanno molti soldi per le espulsioni a scapito degli investimenti per l'integrazione?

Che contrasto con quel popolo della pace che in questi mesi sta esercitando la sua cittadinanza attiva per i beni comuni.

Che contrasto anche con le parole del papa e con il recente documento episcopale intitolato "In una terra ospitale educhiamo all'accoglienza". In esso, richiamandosi al testo "Educare alla vita buona del Vangelo", si dice che "la Chiesa intende essere testimone dell'amore di Dio nell'offerta di se stessa; nell'accoglienza del povero e del bisognoso; nell'impegno per un mondo piu' giusto, pacifico e solidale; nella difesa coraggiosa e profetica della vita e dei diritti di ogni donna e di ogni uomo, in particolare di chi e' straniero, immigrato ed emarginato; nella custodia di tutte le creature e nella salvaguardia del creato".

Chi in politica si proclama difensore dei famosi "valori cristiani" deve affermare "una politica umana" capace di accoglienza e di condivisione, espressione della civilta' del diritto e del rivoluzionario messaggio cristiano.

 

9. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Mario Agostinelli e Roberto Meregalli, Nucleare addio, Libri di Gaia, Venezia 2011, pp. 56, euro 5,50. Richiedibile a: e-mail: info at ecoistituto.veneto.it, sito: www.ecoistituto-italia.org

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 593 del 21 giugno 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it