Nonviolenza. Femminile plurale. 354



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 354 del 26 maggio 2011

 

In questo numero:

1. Alcune considerazioni e raccomandazioni dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" in relazione al dearsenificatore di Nepi

2. Lea De Negri: Margherita Costa

3. Lea De Negri: Giorgina Janet Craufurd Saffi

4. Lea De Negri: Pauline Marie de La Ferronays in Craven

5. Lea De Negri: Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi

6. Maria Rosaria Nappi: Maria De Dominici

7. Maria Rosaria Nappi: Mariangela de Matteis

8. Maria Rosaria Nappi: Diana de Rosa

9. Maria Rosaria Nappi: Teresa del Po

10. Vincenza Silvestrini: Marianna Florenzi Waddington

11. Vincenza Silvestrini: Veronica Franco

12. Vincenza Silvestrini: Dora Melegari ("Forsan")

13. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

14. Contro la guerra una proposta agli enti locali

15. Riferimenti utili per l'informazione sui referendum. Per fermare il nucleare e per l'acqua bene comune

 

1. RIFLESSIONE. ALCUNE CONSIDERAZIONI E RACCOMANDAZIONI DELL'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE" IN RELAZIONE AL DEARSENIFICATORE DI NEPI

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

L'Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo in merito al dearsenificatore di recente realizzazione nel Comune di Nepi, rende noto di aver ottenuto dalla Talete spa (con atto del 15/04/2011, protocollo n. 11/1771) copia della documentazione relativa all'impianto in questione.

Nel  documento citato si  legge quanto segue: "... 5) Per la realizzazione dell'impianto per l'abbattimento dell'arsenico nel Comune di Nepi, avente la potenzialita' di 23 l/sec, e' stato stanziato un finanziamento complessivo di euro 808.500,00.

6) In data 13/01/2009 e' stato concluso il contratto di affidamento dell'appalto per la costruzione del detto impianto con la societa' Zilio S.p.A. e in data 09/02/2009 sono iniziati i lavori.

In data 09/04/2010 sono terminati i lavori di costruzione del dearsenificatore e, come da convenzione stipulata con la Sto, sono iniziate le attivita' di controllo del rendimento dell'impianto di trattamento sotto la supervisione dell'I.S.S.

7) I primi dati analitici del nostro laboratorio sul rendimento dell'impianto sono del mese di maggio 2010.

Per quanto concerne i dati tecnici di dimensionamento si espongono di seguito alcune caratteristiche:

l)  La portata idraulica delle fonti ubicate presso l'area Varano e' di circa 35 lt/sec.

2) L'impianto di trattamento per l'abbattimento dell'arsenico ha una potenzialita' di circa 23 lt/sec.

3) L'acqua trattata viene miscelata al restante quantitativo ed inviata in distribuzione.

Tale operazione si rende necessaria perche' il quantitativo trattato  dall'impianto (23 lt/sec) non garantisce l'approvvigionamento idrico all'intera popolazione dell'abitato di Nepi...".

Sulla base di quanto  affermato dalla societa' Talete risulterebbe quindi che attualmente le acque immesse nell'acquedotto di Nepi e captate anche - ma non solo - dalla sorgente Varano (in altri punti di presa dell'acqua non c'e' alcun sistema di dearsenificazione operativo) non sono dearsenificate in maniera completa e sufficiente.

Questa situazione e' motivo di preoccupazione in quanto l'arsenico, come e' noto, e' classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute (una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon); l'assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e' inoltre indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 ha abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana.

Ci corre quindi l'obbligo di ricordare come in un decennio di deroghe non siano stati realizzati a Nepi e in tutti gli altri Comuni della  provincia di Viterbo interventi efficaci e definitivi per la soluzione di questo grave problema sanitario (deroghe peraltro concesse unicamente a questo fine, e pur essendo questo un preciso compito di enti locali e regionali).

Si invita quindi anche l'amministrazione comunale di Nepi, come piu' volte gia' fatto nei confronti di tutte le amministrazioni dei Comuni della provincia di Viterbo, ad agire urgentemente senza piu' ritardi per attuare interventi efficaci e definitivamente risolutivi per la dearsenificazione di tutta l'acqua destinata a consumo umano e per la piena tutela della salute pubblica.

In particolare e' necessario predisporre immediatamente anche a Nepi, vista la solo parziale dearsenificazione dell'acqua immessa in distribuzione, forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione, e in particolare per i neonati, i bambini, i malati, le donne in gravidanza e le industrie alimentari, come raccomandato e disposto in forma assolutamente vincolante dalla Commissione Europea anche nel documento del 22 marzo 2011.

Si fa inoltre presente che il valore dell'arsenico nelle acque non e' stabile ma soggetto a importanti e spesso improvvise oscillazioni, anche in relazioni ad eventi meteorologici, e dato che tutti i Comuni della provincia di Viterbo hanno usufruito del regime della deroga  fin dal 2003, e' del tutto logico ed evidente che non si debbono considerare in forma troppo rassicurante risultati di sporadici esami sulle acque che possono mostrare valori di arsenico compresi tra 10 e 20 microgrammi/litro (limite  massimo consentito solo in via transitoria dalla Commissione europea, con le vincolanti prescrizioni di cui sopra e valido soltanto fino al 31 dicembre 2012).

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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 26 maggio 2011

 

2. PROFILI. LEA DE NEGRI: MARGHERITA COSTA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Margherita Costa nacque a Roma nei primissimi anni del Seicento da una famiglia modesta. Fu poetessa e cantante di discreto successo. La sua professione la pose al centro della vita musicale romana; per lei venne scritta un'opera di grande rilievo come La catena d'amore di Domenico Mazzocchi. Ebbe la protezione del principe Aldobrandini (al cui servizio era il fratello), ma nonostante cio' si trasferi' a Firenze per il matrimonio di Margherita de' Medici con Odoardo Farnese nel 1628. Dopo dieci anni pubblico' due raccolte poetiche: La chitarra e Il violino, dedicate a Ferdinando II, e seguite nel 1639 da Lo stipo, dedicata invece a Lorenzo de' Medici. Al suo soggiorno fiorentino sono da ricondurre anche altre opere: Istoria del viaggio di Alemagna di Ferdinando II, Le lettere amorose dedicate a Giovan Carlo di Toscana, La Flora Feconda (1640), Li Buffoni, pubblicata a Firenze nel 1641 e dedicata a Bernardino Ricci, cui la cantante era sentimentalmente legata. Morto il Ricci, Margherita torno' a Roma nel 1644 dove pubblico' nello stesso anno Cecilia Martire. L'anno dopo era alla corte torinese come cantante da camera. Anche di questo viaggio lascio' traccia nella sua bibliografia con L'Alpi dedicate a Madama Reale e pubblicate poi nella Selva di Diana. Fu appoggiata in questi anni dai cardinali Antonio e Francesco Barberini. Fu chiamata a Parigi dal Mazzarino e li' pubblico' nel 1647 La festa reale per balletto a cavallo e La tromba di Parnaso. Dopo il 1647 torno' a Roma. E' ignota la data della morte.

Opere: La chitarra della signora Margherita Costa romana canzoniere amoroso dedicata al sereniss. Ferdinando 2. Gran duca di Toscana, In Francfort: Wastch, Daniel, 1638

Il violino della signora Margherita Costa Romana dedicato al sereniss. Ferdinando secondo Gran Duca di Toscana, In Francfort, 1638

Lettere amorose.dedicate al Serenissimo Prencipe Gio. Carlo di Toscana,Generalissimo del Mare, Venetia, s. e., 1639

Flora feconda. Poema.Dedicato all'Altezza Serenissima di Ferdinando Secondo, G. Duca di Toscana di Margherita Costa romana, Fiorenza, Stamp. nuova del Massi e Landi, 1640

La selva di cipressi. Opera lugubre di Margherita Costa rom. a dedicata al Ecc. mo sig. re Carlo di Lorena Duca di Ghisa, Nella stamperia nuova del Massi e Landi: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, a di 24 di giugno

Li buffoni comedia ridicola di Margherita Costa romana a Berardino Ricci cavaliero del piacere detto il tedeschino, In Fiorenza: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1641

Cecilia martire poema sacro di Margherita Costa romana Allo Emin. mo prencipe Francesco Card. Barberino .., Roma: Mascardi, 1644

La Selva di Diana, opera.dedicata all'Altezza Reale di Madama di Savoia.Parigi, S. Cramoisj, 1647

Festa reale per balleto a cavallo, opera di Margherita Costa romana dedicata a Lemenentissimo Prencipe Cardinale Mazzarino, Parigi, Cramoisj, stampatore ordinario del Re e della Regina Reggente, 1647 [manoscritto]

La tromba di Parnaso,opera. dedicata alla Maestà della Regina di Francia. Parigi, S. Cramosj, 1647

Della S. ra Costa [manoscritto], 1650.

Bibliografia: Bergalli Luisa, Componimenti poetici delle piu' illustri rimatrici di ogni secolo raccolti da Luisa Bergalli, Venezia, Mora, 1726; Quadrio F. S., Della storia e della ragione d'ogni poesia, Bologna-Milano, 1739-52; Allacci L., Drammaturgia accresciuta e continuata fino all'anno 1754, Venezia, 1755; Ademollo A., I primi fasti della musica italiana a Parigi (1645-1662), Milano, s.a.; Arlia C., Un bandito ed una cortigiana letterati, in "Il Bibliofilo", II, 1881; Prunieres H., L'opera italien en France avant Lully, Paris, 1913; Bianchi D., Una cortigiana rimatrice del Seicento: Margherita Costa, in "Rassegna critica della letteratura italiana", XXIX, 1924; Gigli G., Diario romano (1608-1670), Roma, 1958; Croce B., Nuovi saggi sulla letteratura italiana del Seicento, Bari, 1968; Bianconi L., Walzer T., Dalla "Finta passa" alla "Veneranda", storie di Febiamonici, in "Rivista italiana di musicologia", X, 1975; Fetis F. J., Biographie Universelle des musiciens, II; Die Musik in Geshichte und Gegenwart, II; Enciclopedia dello spettacolo, III; Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto Enciclopedia Italiana-Treccani, 1960; Santoro A., Veglione F., Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli, Napoli, Dick Peerson, 1990; Morandini G., Sospiri e palpiti. Scrittrici italiane del Seicento, 2001.

 

3. PROFILI. LEA DE NEGRI: GIORGINA JANET CRAUFURD SAFFI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Giorgina Janet Craufurd nacque da genitori di origini scozzesi a Firenze l'11 ottobre 1827. Il padre di Giorgina, Sir John Craufurd, era stato per molti anni governatore delle isole Ionie ai tempi di Lord Nugent, la madre, Sophia Churchill, della famiglia dello statista inglese, fu attivissima nella causa degli esuli italiani e grande amica di Mazzini che Giorgina conobbe al tempo del suo esilio a Londra (1848-1851). In seguito all'incontro con l'esule Giuditta Sidoli, Giorgina tredicenne sposo' la causa mazziniana. Si uni' in matrimonio con Aurelio Saffi a Londra nel 1857, ed ebbe quattro figli, tutti maschi. Giorgina condivise con Aurelio ideali e rischi, sfidando le polizie piu' pericolose, sollevando il morale a Mazzini nel forte di Gaeta, difendendo i garibaldini perseguitati dell'Aspromonte e di Mentana. Aveva a cuore la situazione delle donne artigiane e operaie italiane. I suoi scritti apparvero sulla rivista "La Donna", diretta da Gualberta Aldelaide Beccari. Nel 1889 intervenne pubblicamente a Parigi all'incontro femminista internazionale. Collaboro' al periodico femminile mazziniano "Sede Nuova" sempre in difesa delle donne e dei loro diritti. Filippo Turati si rivolse a lei per un appello degli esuli russi ai democratici e lei gli rispose il 17 febbraio1894 esprimendo "profonda sebbene tacita simpatia" per Anna Kuliscioff. Dal 1862 si impegno' nella societa' artigiana femminile di Forli'. Tradusse dall'inglese un opuscolo di Josephine Bluter contro la prostituzione e per la donna. Numerose furono anche le traduzioni artistico-letterarie e curo' la revisione degli scritti del marito, in particolare i 14 volumi di Ricordi e Scritti di Aurelio Saffi. Giorgina mori' a San Varano il 30 luglio 1911, vedova di Aurelio Saffi dall'11 aprile 1890.

Opere: Pensieri di una madre, Forli', Tip. Democratica, 1876; La legge morale e le leggi umane. Venezia, Tip. del Commercio di M. Vicentini, 1876; Elisabeth Blackwell: L'educazione morale della gioventu' considerata nei suoi rapporti con il sesso. Rimini, Tip. Alberini e C., 1882; cura e traduzioni: Albana Mignaty, Margherite, La vita e le opere del Correggio; prima edizione italiana per cura di Giorgina Saffi,  Firenze, 1888; Saffi Aurelio, Giuseppe Mazzini: compendio biografico; novamente pubblicato da Giorgina Saffi, Firenze, 1904; Mazzini Giuseppe, Preghiera d'un esule a Dio pei padroni di schiavi; con lettera-prefazione di Giorgina Saffi ad Antonio Fratti, Roma, 1905.

Bibliografia: Manis Fanny, Giorgina Saffi: nell'anniversario della sua morte, Roma, [1912?]; Roli Gramantieri Teresa, In onore di Aurelio e Giorgina Saffi: ai fanciulli: 10-13 aprile 1913, Forli', 1913; Del Bello Pio, Inglesi e italiani fratelli: Firenze a Giorgina Saffi, Firenze, 1915; Mariani Laura, L'emancipazione femminile in Italia: Giacinta Pezzana, Giorgina Saffi, Gualberta Beccari, Torino, 1990; Santoro A., Veglione F., Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli, Napoli, Dick Peerson, 1990.

 

4. PROFILI. LEA DE NEGRI: PAULINE MARIE DE LA FERRONAYS IN CRAVEN

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Pauline Marie de La Ferronays nacque nel 1808 a Londra. Francese, di famiglia aristocratica, sposo' Augustus Craven, diplomatico inglese presso la corte borbonica. Fu un'esponente di spicco del movimento pietista, della cui diffusione a Napoli fu promotrice. In questa citta' risiedette per lunghi periodi, compresi tra il 1833 e il 1876. Con le sorelle Olga ed Eugenia, altre donne della famiglia de La Ferronays e l'amica Teresa Ravaschieri, si dedico' intensamente alla filantropia. Il suo impegno nell'esercizio della carita' partiva dalla sfera privata e domestica: raccoglieva ragazzi poveri dalla strada assumendoli al proprio servizio, curava l'alfabetizzazione dei suoi giovani domestici, proteggeva la vecchiaia di quelli anziani con piccole pensioni e lasciti. All'arrivo di Garibaldi a Napoli, nel settembre 1860, Paolina, pur diffidente verso l'impresa garibaldina, si prodigo' come infermiera, curando feriti delle due parti in lotta. Dopo l'Unita' entro' in una rete filantropica cittadina, formata, tra gli altri, da Teresa Ravaschieri, Alfonso Casanova, Guido Palagi, Alfonso Capecelatro, e dalle congreghe delle Suore e Figlie della Carita'. Nei primi anni Sessanta fondo' un asilo a sue spese, essendole stato negato l'appoggio delle amministrazioni napoletane. Mori' a Parigi il primo aprile 1891.

Opere: Osservazioni agli opuscoli ed articoli dell'architetto Felice Abate intorno al progetto della nuova distribuzione delle acque alla citta' di Napoli, Napoli s.d.; Deux incidents de la question catholique en Angleterre, Paris, 1875; Reminiscences: souvenirs d'Angleterre et d'Italie, Paris, 1879; Studi sull'antico Sebeto, Napoli, 1863; Adelaide Capece Minutolo, Paris, 1870; Lady Georgiana Fullerton, sa vie et ses oeuvres, Paris, 1888; Recit d'une soeur, Paris 1867 (trad. it. Racconto d'una sorella, Torino, 1927); Fiorangela, romanzo, Firenze, 1941; I casi di Gabriella, Catania, 1969.

Bibliografia: Mrs. Bishop, Madame Craven nee La Ferronays. Sa vie et ses oeuvres d'apres sa correspondance et son journal, Paris 1897; Ravaschieri Teresa, Paolina Craven e la sua famiglia, Napoli 1892; Guidi Laura, La "passione governata dalla virtu'": benefattrici nella Napoli ottocentesca, in (a cura di) L. Ferrante, M. Palazzi e G. Pomata, Ragnatele di rapporti. Patronage e reti di relazione nella storia delle donne, Rosenberg & Sellier, Torino 1988, pp. 148-165.

Siti internet: www.storia.unina.it/donne/invisi/profili, 48.1911encyclopedia.org/C/CR/CRAVEN_PAULINE_MARIE_ARMANDE.htm

 

5. PROFILI. LEA DE NEGRI: TERESA FILANGIERI RAVASCHIERI FIESCHI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Nacque il 5 gennaio 1826 a Napoli, dalla principesca famiglia Filangieri, duchessa di Satriano, figlia del generale Carlo e nipote del filosofo Gaetano Filangieri. Sposo' Vincenzo Ravaschieri Fieschi di Lavagna, duca di Roccapiemonte. Durante il colera del 1884 dedico' la sua vita ai poveri. A tal fine costrui' anche un ospedale intitolato a sua figlia morta. Fu letterata e storica di valore. Durante la Campagna d'Africa si pose a capo della Croce rossa Italiana ed offri' ai reduci di Adua la propria residenza a Pozzuoli. Mori' a Posillipo (Na) il 19 settembre 1903.

Opere: Storia della carita' napoletana, Napoli, 1875-1879: 1: S. Eligio Maggiore, Casa Santa dell'Annunziata, S. Maria del Popolo degl'Incurabili, Napoli, 1875; 2: Ospizio dei SS. Pietro e Gennaro extra moenia, il Pio Monte della misericordia, Napoli, 1876; 3: La SS. Trinita' de' Pellegrini e Convalescenti, R. Albergo de' Poveri, Napoli, 1878; 4: Conservatori, ritiri, collegi, convitti, Napoli, 1879; Storia della carita' napoletana: le confraternite, Napoli, A. Romano, 1882; La carita' nell'isola d'Ischia per la Dott. Fieschi Ravaschieri e la Signora Oscar Meuricoffre, Napoli, tip. Morano, 1883; L' Abetone pistojese e le sue speranze: ricordi, Napoli, 1886; Il generale Carlo Filangieri, principe di Satriano e duca di Taormina, Milano, 1902; Come nacque il mio ospedale, Napoli, 1903; Napoli nella sua carita', in Napoli d'oggi, Napoli, L. Pierro, 1900.

Bibliografia: Barbiera R., Italiane Gloriose, Milano, 1923; Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana -Treccani, 1960; Santoro A., Veglione F., Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli, Napoli, Dick Peerson, 1990.

 

6. PROFILI. MARIA ROSARIA NAPPI: MARIA DE DOMINICI

[Dal sito www.arabafenice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Dal medesimo sito riprendiamo anche la seguente scheda sull'autrice: "Maria Rosaria Nappi, storica dell'arte del Ministero per i Beni Culturali. Si occupa di diversi argomenti di Storia dell'arte anche molto lontani fra loro. Fra gli agomenti di prioritario interesse le presenze di artisti stranieri, lorenesi e fiamminghi in Italia fra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento approfondendo aspetti della cultura artistica napoletana poco indagati mettendo in evidenza alcune personalita' malconosciute e non ben identificate. Da questa ricerca e' scaturito inizialmente come aspetto collaterale, ma in seguito sempre piu' rilevante, lo studio dell'iconografia del paesaggio italiano intesa come rappresentazione della realta'. Si e' occupata ripetutamente di problemi di tutela del patrimonio sia musealizzato sia delle aree ad alta vulnerabilita' sismica come quelle dell'Irpinia. Recentemente ha proseguito lo studio della riproducibilita' tecnica dell'immagine che aveva intrapreso con alcune ricerche sulla illustrazione del libro fra Il XVI e il XVII secolo e proseguito studi relativi alla illustrazione nel XIX secolo per giungere ad alcuni lavori sulla fotografia contemporanea. Vive e lavora a Napoli. Opere: Anton Van Dyck, voce dell'Enciclopedia Europea Garzanti, vol. XI, 1981, pp. 729-730; Painting in Naples from Caravaggio to Giordano, catalogo mostra Londra, Royal Academy London 1982: biografie e schede dei dipinti di: Filippo Napoletano, Francois de Nome', Andrea Vaccaro e biografie di Paul Brill e Scipione Compagni, pp. 155-157, 198-199, 261-262, 268, 269; Da Caravaggio a Luca Giordano, edizione italiana del precedente, Napoli 1982, schede degli stessi: pp.178-179, 219-220, 280-281, 293, 295, 306-307; Note sull'attivita' giovanile di Filippo Napoletano, in "Prospettiva", n. 37, 1984, pp. 33-43; Civilta' del Seicento a Napoli, catalogo mostra Napoli 1984, Napoli 1984: Biografie e schede di: Carlo Coppola, Francois de Nome', Giovanni Ricca, pp. 123-126, 130, 172, 231, 232, 247, 248, 249-250, 421; G. A. Galante, Napoli sacra, a cura di N. Spinosa, Napoli 1985, volume in piena tela, 24x30, 386 pagine foto a colori e in bianco e nero revisione e note del Terzo itinerario, pp. 59-72; Le collezioni d'Arte del Banco di Napoli, Napoli 1985, Biografie e schede dei dipinti di Francesco Solimena, Giuseppe Casciaro, Attilio Pratella, Raffaele Ragione; Artisti teramani dell'Ottocento, catalogo mostra, Francavilla 1986: intervento su Gaetano della Monica; Il 'Filippo Napoletano' di Roberto Longhi: Scipione Compagni o Cornelio Brusco?, in: "Prospettiva", n. 47, 1986, pp. 24-37; Il Poliorama pittoresco, un giornale illustrato napoletano, in "Campo", nn. 25-26, 1986, pp. 46-49; Gabriele Smargiassi e il suo tempo, catalogo mostra Francavilla 1987, Modelli del passato e osservazione della realta' nella pittura di Gabriele Smargiassi, pp. 33-43; Fasti Farnesiani, Napoli 1988, 165 pp. con rilegatura in tela e sovraccoperta a colori, in tre lingue (italiano, francese, inglese), sono dovuti alla scrivente le pp. da 74 a 157: Cenni biografici di Alessandro Farnese, Aspetti dell'iconografia di Alessandro Farnese, Il catalogo dei dipinti, Il restauro; Francois de Nome', un problema di fortuna critica, in Scritti di storia dell'arte in onore di Raffaello Causa, Napoli 1988, pp. 166-174; Francois de Nome' e Didier Barra: l'enigma Monsu' Desiderio, Roma 1991, volume 24x30, in piena tela, con astuccio e sovracoperta a colori, 341 pagine, 270 foto di cui 200 in quadricromia con prefazione di Nicole Dacos; Le imprese di Alessandro Farnese fra cronaca ed epopea, in: La dimensione europea dei Farnese, "Bulletin de L'institut historique belge de Rome", LXIII, 1993, pp. 307-335; L'Ilustrazione una proposta di catalogazione, in "Beni Culturali", Viterbo, n. 1, 1993, pp. 53-56; I Musei (rassegna stampa) e Mercato unico e Beni Culturali in: Note di Economia dei Beni Culturali e Ambientali - Rivista di analisi dei problemi di finanziamento, valutazione e gestione dei progetti di investimento per il restauro e la valorizzazione dei beni culturali, Roma, anno I, numero 0, 1993, pp. 108-111, 113-115; Dopo la Polvere. Rilevazione degli interventi di recupero (1985-1989) del patrimonio artistico monumentale danneggiato dal terremoto del 1980-81, a c. di G. Proietti, 5 voll., in piena tela con foto, Roma Poligrafico dello Stato, 1994. Gli oggetti restaurati sono corredati da una breve scheda storico-critica e da una sintetica descrizione degli interventi preparata dagli Uffici periferici, di cui la scrivente ha curato l'aspetto editoriale e contenutistico per le province di Napoli, Salerno, Caserta, Benevento, Avellino, per un totale di circa 400 schede. Ha collaborato inoltre al saggio storico introduttivo sul patrimonio, ha preparato un breve pezzo sugli aspetti della vulnerabilita' dei Beni artistici e diverse relazioni sui restauri, curando particolarmente la Bibliografia; Alcuni aspetti dell'illustrazione medica, in "Beni culturali", 5, anno III, n.1 relazione tenuta al Joint Meeting Ecog Eago svoltosi a Bari nel giugno 1994; Fiamminghi a Roma, catalogo mostra a cura di N. Dacos e B. Meijer, Bruxelles-Roma 1995, schede di J. Brueghel, J. Heintz, D. Hendricksz, J. Hoefnagel, R. Mijtens, W. Van Nieulandt, M. Pino e altri. Il catalogo e' in due versioni francese e italiana; Monumenti, rovine e paesaggio: Rappresentazione nei disegni fiamminghi intorno al '600. convegno internazionale sul disegno, Firenze, Facolta' di architettura, 22 settembre 1995; Guccione-Nappi, Il museo dell'illustrazione: un'ipotesi per il riutilizzo di un edificio storico, Convegno Aniasper: Il museo nel contenitore storico, Ferrara, Fiera del restauro, marzo 1995; Guccione-Nappi-Recchia, Problemi di pulitura delle superfici interne nelle chiese restaurate in seguito al terremoto del 1980-81, relazione al convegno La pulitura delle superfici dell'architettura, Bressanone, 3-6 luglio 1995; I beni culturali e il terremoto, Osservazioni e proposte, in "Beni Culturali", luglio-agosto 1995 (linee di ricerca nell'arte della Campania emerse dalla ricognizione successiva al sisma); Le role de l'iconographie dans l'analyse du paysage italien, in Reader for the expert Meeting European Cultural Landscapers of Outstanding Universal Value, Vienna, organized by the Unesco World Heritage Centre in collaboration with Commission for Unesco/Icomos/Iucn/Cnppa/Austria nostra, Vienna, Austria, 21 aprile 1996; Permanenze e trasformazioni nel Paesaggio - Proposte italiane per la Lista del Patrimonio mondiale, catalogo mostra Castel dell'Ovo 1996, a c. di M. R. Nappi e M. Guccione; Recensione a N. Dacos, Roma quanta fuit ipsa ruina docet, Roma 1995, in "Bollettino d'arte del Ministero per i Beni Culturali", n. 93-94, settembre-dicembre 1995, pp. 190-192; Una committente italiana per l'editoria romana: la duchessa di Devonshire e l'Eneide di Virgilio, in "Studi sul Settecento Romano", 13 - '700 Disegnatore, a c. di Elisa De Benedetti, Roma 1997, pp. 279-287; Il viaggio in Italia di Sebastian Vrancx, in Fiamminghi a Roma 1508-1608, Supplemento al n. 100 (1997) del "Bollettino d'Arte del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali", pp. 171-190; Atti del Convegno internazionale Bruxelles Musee des Beaux-Arts, 18 febbraio 1995; Il territorio del diamante: permanenze e trasformazioni del Delta estense, catalogo mostra Castel dell'Ovo, 1-31 dicembre 1997, a cura di M. R. Nappi, in italiano, inglese e francese; M. Guccione, M. R. Nappi, A. P. Recchia, Terremoti e disastri, con il contributo del C.N.R. Roma Gangemi 1998; Il paesaggio culturale nelle strategie europee, a cura di M. R. Nappi, Atti del convegno internazionale svoltosi a Torino 15-16 maggio 1996, in italiano, inglese e francese, Electa, Napoli 1998; Paesaggi italiani, catalogo mostra Firenze Sala delle reali Poste degli Uffizi aprile - maggio 1998, in italiano, inglese e francese, Bassilichi Firenze; Schede relative ai siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco in Patrimonio da salvare, Touring Club italiano 1998; La costa d'Amalfi, Catalogo mostra Castel dell'Ovo, marzo 1999, a c. di M. R. Nappi, Napoli 1999; L'Italia nel Paesaggio, catalogo mostra Roma Complesso Monumentale di San Michele, Sala degli Aranci, 14 ottobre - 5 novembre 1999, a c. di M. R. Nappi, Napoli 1999; Il Viaggio pittorico di Cuciniello e Bianchi, in "Dialoghi di Storia dell'Arte", n. 9, 1999; Luoghi come Paesaggi, Fotografia e Committenza Pubblica in Europa negli anni 90, Catalogo Mostra a cura dell'Ufficio Centrale per i Beni Ambientali e Paesaggistici Firenze, Galleria degli Uffizi, 20 ottobre 2000 - 6 gennaio 2001 a cura di William Guerrieri, Guido Guidi, Maria Rosaria Nappi, Rubiera 2000, 28x21, pp. 120; Castel dell'Ovo origini sacre di una rappresentazione di Paesaggio, in "Il giardino sacro Chiostri e giardini della Campania", a cura di Maria Luisa Margiotta, Napoli 2000, pp. 61-72; Il Temporeale orologi in restauro alla Reggia di Caserta, in "FMR", agosto 2001; Il paesaggio Culturale, in "Iter", n. 13, 2002"]

 

Maria De Dominici, pittrice e scultrice, Malta 1650? - Roma 1703; sorella di Raimondo De Dominici e zia di Bernardo, il maggiore biografo degli artisti napoletani, che ne narra estesamente la biografia come allieva di Mattia Preti.

Raro esempio di donna dedita alla scultura prima del XIX secolo, Maria prese i voti e, per il grande desiderio di vedere le opere dei grandi scultori romani suoi contemporanei, si trasferi' a Roma dove si dedico' sia alla pittura di genere devozionale sia alla scultura. Incontro' il Bernini e il Maratta; esegui' opere in alcune chiese romane: in particolare De Dominici ricorda, in una non meglio identificata chiesa carmelitana, una statua raffigurante Santa Teresa in estasi ispirata a Bernini.

Bibliografia: De Dominici B., Le Vite de' pittori scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742-45, vol. III, pp. 382-383; Dizionario biografico degli italiani, Roma 1987, vol. 33, p. 240, sub voce Raimondo di F. Bologna.

 

7. PROFILI. MARIA ROSARIA NAPPI: MARIANGELA DE MATTEIS

[Dal sito www.arabafenice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

De Dominici ricorda Mariangela de Matteis, con le sorelle minori Felice ed Emanuela, fra gli allievi del padre Paolo, noto pittore napoletano attivo fra il XVII e il XVIII secolo.

Mariangela sposo' un legale, benestante, Marco Carcani che esercitava anche una carica pubblica nelle province e che mori' improvvisamente a Lucera nel 1730.

In occasione del passaggio di proprieta' fu stilato un inventario che permette di venire a conoscenza della consistenza della produzione pittorica di Mariangela che si rivela piuttosto varia e mostra una padronanza di diverse tecniche: dipinti su tela, tavola e rame con soggetti devozionali, mitologici e numerosi ritratti sia di estranei sia del figlio.

Nel descrivere brevemente le vite delle tre donne, De Dominici sottolinea che erano maritate tutte con uomini di buona classe sociale e che i loro dipinti venivano compensati con vari presenti e non pagati. Cio' indica come la figura della donna pittrice, nella prima meta' del Settecento, stia assumendo, in Italia, nuove caratteristiche: l'attivita' artistica non e' piu' una professione destinata a procurare il sostentamento, ma un diletto che non deve necessariamente essere ricompensato economicamente.

Bibliografia: De Dominici B., Le Vite de' pittori scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742-45, ed. cons. Napoli 1840/46; vol. III, p. 544; Dizionario biografico degli italiani, Roma 1987, vol. 33, p. 240, sub voce Paolo di P. Santucci; Gerard Labrot, Collection of Paintings in Naples 1600-1780, Documents for the history of collecting. Italian inventories, Munich-London-New York 1992, p. 379

 

8. PROFILI. MARIA ROSARIA NAPPI: DIANA DE ROSA

[Dal sito www.arabafenice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Diana de Rosa, detta Annella, pittrice napoletana (1602-1643) e', con suor Luisa Capomazza, l'unica artista del XVII secolo che merita dal De Dominici una biografia autonoma che si conclude: "Annella poteva nominarsi onore della Patria, pregio delle Donne, e decoro della Pittura".

Il giudizio estremamente lusinghiero del biografo purtroppo non e' suffragato dal ritrovamento di opere certe della pittrice, che dovette pero' raggiungere a Napoli una certa fama se in inventari molto successivi alla sua morte (1698/1704) sono ricordate opere di sua mano.

Figlia di Tommaso De Rosa, sorella di Francesco, detto Pacecco, e figliastra di Filippo Vitale, che la madre aveva sposato in seconde nozze nel 1612, nel 1621 risulta, nonostante la parentela con diversi importanti pittori, fra gli allievi del malconosciuto Gaspare De Popoli, insieme ad Agostino Beltrano che sposera' nel 1626.

De Dominici riporta, al contrario, che ella fu allieva di Massimo Stanzione, ritenuto uno dei maggiori artisti del secolo e che, grazie al maestro, al quale rimase legata da amicizia anche dopo il matrimonio, ebbe commissioni di una certa importanza, come alcune tele per la Pieta' dei Turchini.

Non e' facile dirimere, alla luce degli scarsi ritrovamenti attuali, la verita' dalla fantasia nella storia di questa pittrice che il biografo napoletano volle contrapporre alla toscana Artemisia che, per essere straniera, non riscuoteva le sue simpatie.

Appartenente ad una famiglia di artisti, Annella De Rosa avra' raggiunto alti livelli, in dipinti che forse oggi sono considerati di altra mano. Circondata da pittori dalla forte tempra, probabilmente avra' prestato la sua opera ora all'uno ora all'altro trovando faticosamente la possibilita' di affermarsi. La vicinanza con Massimo Stanzione descritta dal De Dominici sembra indicare un orientamento verso il naturalismo temperato di classicismo che caratterizza questo artista.

La ricostruzione della figura artistica della pittrice nell'ambito di Filippo Vitale, recentemente effettuata riprendendo ipotesi lanciate dal Longhi molti decenni fa, non sembra individuare la vera natura della sua personalita'.

Forse ad Annella de Rosa potra' collegarsi il dipinto raffigurante Una pittrice ritrae l'immagine del sudario di Cristo in collezione privata. Questo quadro, di attribuzione incerta, e' stato avvicinato (Lattuada) all'ambiente di Massimo Stanzione e alla gioventu' di Pacecco de Rosa: quest'ultimo di qualche anno piu' giovane potrebbe forse aver ritratto la sorella al cavalletto. I vestiti accuratamente descritti, la preziosita' delle stoffe, sembrano destinati a sottolineare una relativa agiatezza di cui i due giovani, figliastri di un pittore benestante, ed essi stessi attivi professionisti, senz'altro godevano. L'opera che l'artista sta eseguendo sembra avere le caratteristiche della miniatura a carattere devozionale: le piccole dimensioni, il soggetto, la raffigurazione dettagliata.

Diana de Rosa potrebbe forse avere eseguito volti, mani, abiti nei dipinti di grandi dimensioni del fratello o del marito e dipinti di dimensioni medio-piccole con figure di sante o di donne nobili come sembra emergere dalle citazioni inventariali.

De Dominici narra una romanzesca storia di gelosia e di morte che vede l'artista, vittima di una perfida calunnia, assassinata dal marito geloso del pittore Massimo Stanzione e riabilitata in seguito dal pentimento del marito che la dichiara donna di eccezionale virtu' sia nella pittura sia nella vita, ma sono stati ritrovati documenti che sembrano contraddire questa notizia riportando che ella mori' di malattia nel suo letto. Ad una rilettura attenta pero' emerge che il documento non chiarisce affatto i motivi della morte, ma si limita a denunciarla. Inoltre Prota-Giurleo, pubblica un atto notarile stipulato dal Beltrano un mese dopo la morte della pittrice in cui egli, non solo restituisce ai figli la dote della madre, ma li rende beneficiari di tutta la rendita di un capitale vincolato, frutto del lavoro di entrambi. Questo passaggio di denaro, giustificato nel testo per le grandi fatiche che Annella sostenne in vita e con altri motivi che il pittore non ritiene opportuno dichiarare, ha decisamente il sapore di un tentativo di rimediare alla sua grave colpa.

Non si puo' dimenticare che Beltrano, nel 1643, era un pittore abbastanza affermato e che l'assassinio per motivi passionali e d'onore apparteneva ai delitti che ancora fino a pochi decenni fa si giustificavano con facilita' e che allora, piu' di oggi, falsificare le cause di una morte non era impossibile...

Opere: in mancanza di opere certe si elencano i dipinti ricordati dagli inventari (fra parentesi i nomi dei collezionisti e le date degli inventari): Rodia (Carafa, 1648); Erode ed Erodiade (Carafa, 1649); Decollazione di Santa Caterina (Gagliano, 1699); Loth e le figlie (Montecorvino, 1698); Sant'Agata, Due vergini: queste opere (Orsini, 1704) sono ricordate di Annella de Rosa ritoccate da Massimo; Ratto di Elena, Santa Lucia ( Bonito 1757).

Bibliografia: De Dominici B., Le Vite de' pittori scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742- 45, ed. cons. Napoli 1840/46, vol. III, pp. 96-100; Causa R., Mostra del Bozzetto napoletano, Napoli 1947; Prota Giurleo U., Un complesso familiare di artisti napoletani del sec. XVII, in "Napoli. Rivista Municipale", 1951, pp. 19-22; Fiorillo C., Sei tu Annella? In "Napoli Nobilissima", III, serie XXIII, 1984, pp. 208-11; Ricerche sul '600 napoletano. Saggi e documenti per la storia dell'arte. Catalogo delle pubblicazioni edite dal 1883 al 1990 riguardanti le opere di architetti, pittori, scultori, marmorari ed intagliatori per i secoli XVI e XVII, pagate tramite gli antichi banchi pubblici napoletani, a cura di Edoardo Nappi, Milano 1992, p. 61; Schuetze S. - Willette T., Massimo Stanzione. L'opera completa, Napoli 1992, pp. 121-123-124-127-130-145-146-147-249; Pacelli V., Testimonianze, considerazioni e problemi di restauro sui dipinti seicenteschi dell'Annunziata di Capua, in "Ricerche sul '600", 1984, pp. 85-101; Dizionario biografico degli italiani, Roma 1991, vol. 39, p. 163-165, voce di A. Catello; Gerard Labrot, Collection of Paintings in Naples 1600-1780, Documents for the history of collecting. Italian inventories, Munich-London-New York 1992, pp. 76, 77, 84, 226, 555; Tra l'eruzione e la peste. La pittura a Napoli dal 1636 al 1656, catalogo mostra, Praga 1995; Lattuada R., Francesco Guarino da Solofra nella pittura napoletana del Seicento, Napoli 2000, p. 284.

 

9. PROFILI. MARIA ROSARIA NAPPI: TERESA DEL PO

[Dal sito www.arabafenice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Teresa del Po (Napoli, 1646-1716 ), figlia di Pietro, fu attiva come pittrice a Roma, dove con l'appoggio del padre si affermo' rapidamente. Nel 1678, contemporaneamente al fratello Giacomo, fu ammessa all'Accademia di San Luca e da allora, ben conscia del privilegio ricevuto, firmo' sempre con il titolo di Accademica di San Luca. Nota ai suoi tempi per l'attivita' di ritrattista a pastello raggiunse alti livelli in questa tecnica al punto da essere paragonata a Rosalba Carriera. Nel 1683 si trasferi' a Napoli dove mori' nel 1713.

Recentemente e' stato reso noto l'inventario della raccolta di Vittoria Vergilli, figlia della pittrice, e forse pittrice a sua volta, che conteneva numerose opere di Teresa, in particolare ritratti.

Se la sua produzione pittorica e' quasi tutta dispersa, la sua opera come intagliatrice all'acquaforte e' sempre stata riconosciuta e non se ne sono perse le tracce nel corso dei secoli. L'autrice lavoro' molto come illustratrice di libri, sia devozionali sia storici, con tavole ispirate alla cultura bolognese del Domenichino e dell'Albani. Fra le sue opere migliori sono le riproduzioni delle decorazioni dell'arco romano di Benevento (Roma, Istituto Nazionale per la Grafica).

Opere: Ritratto di gentiluomo firmato e datato 1708, Napoli, Museo di Capodimonte; Ritratto, Palermo, Galleria Nazionale della Sicilia, inv. 233; Ritratto, Palermo, Galleria Nazionale della Sicilia, inv. 234; Ritratto, Nantes, Musee de la Loire Atlantique.

Bibliografia: De Dominici B., Le Vite de' pittori scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742- 45, ed. cons. Napoli 1840/46; vol. III, p. 515-516; Incisori napoletani del '600, catalogo mostra, Roma Istituto Nazionale per la Grafica, Roma 1981, pp. 191-202; Dizionario biografico degli italiani, Roma 1990, vol. 38, p. 240, voce di A. Catello; Hoeper C., "Momentaneum quod cruciat aeternum quod delectat": zu Kupferstichen von Teresa del Po (1649-1713), in "Gedenkschrift fur Richard Harprath / Wolfgang Liebenwein", 1998, p. 93-200.

 

10. PROFILI. VINCENZA SILVESTRINI: MARIANNA FLORENZI WADDINGTON

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Marianna Florenzi Waddington, nata a Ravenna nel 1802, la sua indagine filosofica privilegia la Naturphilosophie di Schelling, il pensiero di Giordano Bruno e la tradizione filosofica rinascimentale. Fu in rapporti d'amicizia con vari sovrani e con i maggiori filosofi dell'epoca, quali Friedrich Schelling e Victor Cousin, coi i quale intreccio' fitti rapporti epistolari. Mori' nel 1870 a Firenze.

Opere: Scritti inediti sul panteismo, a cura di M. Alessandri degli Innocenti, Bibliopolis, Napoli, 1978; Saggio sulla Natura, Le Monnier, Firenze, 1866; Lettere filosofiche, 1848; Filosofemi di cosmologia e ontologia, 1863; Dante, il poeta del pensiero, 1865; Saggio sulla natura, 1866; F. Schelling, Bruno, traduzione di M. Florenzi Waddington.

Bibliografia: C. Villani, Stelle femminili, 1915, p. 306; G. De Martino, M. Bruzzese, Le filosofe, Liguori, Napoli, 1994, pp. 234-236; F. Bozzi, Marianna allo specchio. Spigolature sulla vita e i pensieri della marchesa Florenzi Waddington in forma di racconto. Era Nuova, 1995.

 

11. PROFILI. VINCENZA SILVESTRINI: VERONICA FRANCO

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Veronica Franco, nata a Venezia, nel 1546, donna di non comune intelligenza, si curo' di avere una buona cultura, intreccio' rapporti con gentiluomini e letterati veneziani. Nel 1580 fu accusata di immoralita' di costumi e fu assolta dal tribunale del Santo Uffizio. Mori' nel 1591.

Opere: Terze Rime, 1575; Sonetti, in Rime di diversi eccellentissimi autori, 1575; Lettere familiari a diversi, 1580.

Bibliografia: J. De Blasi, Le scrittrici italiane dalle origini all'800, Firenze, 1930-31; G. Toffanin, Petrarchiste del cinquecento, in La Rinascita, I, 1938, 3, pp. 73-93; G. A. Frugoni, I capitoli della cortigiana Veronica Franco, in "Belfagor", III, 1948, pp. 44-59; M. Dazzi, Il libro chiuso di Maffio Venier (la tenzone con Veronica Franco), Venezia, 1956; M. Milani, L'"incanto" di Veronica Franco, in "Giornale storico della letteratura italiana", CLXII, 1985, pp. 250-263; E. Favretti, Rime e lettere di Veronica Franco, ivi, CLXIII, 1986; A. Zorzi, Cortigiana veneziana, Milano, 1986; D. Maraini, Veronica, meretrice e scrittrice, Bompiani, 1992; E. Cecchi, N. Sapegno, Storia della letteratura italiana. Il Cinquecento, Garzanti, Milano, 1992, pp. 266-70.

 

12. PROFILI. VINCENZA SILVESTRINI: DORA MELEGARI ("FORSAN")

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Dora Melegari, nata a Losanna nel 1819, figlia del senatore Melegari, ministro plenipotenziario d'Italia a Berna, diresse a Roma con il conte Fantori la "Revue international", fondata da Angelo De Gubernatis. Scrisse romanzi, novelle in lingua francese, saggi di letteratura e di politica, firmando molte delle sue opere con lo pseudonimo "Forsan".

Opere: Dans la veille rue, Ollendorff, Paris, 1880; Expiation, Levy, Paris, 1881; Les incertitudes de Livie, Ollendorff, Paris, 1881; Journal intime de Benjamin Costant et lettres a' sa famille et ses amis, Ollendorff, Paris, 1886; Marthe de Thiennes, Levy, Paris, 1886; La duchesse Ghislame', Paris, 1895; Kirie Eleison, Paris, 1896; Il sonno delle anime, Milano, 1903; Chercheurs de sources, Fischbacher, Paris, 1908; La Giovane Italia e la Giovane Europa. Carteggio inedito tra Giuseppe Mazzini e Luigi Amedeo Melegari, 1906; La citta' del giglio, 1910, in "La Nuova Antologia"; Caterina Spadaro, Milano, 1908; La piccola damigella Cristine, Milano, 1913; Artefici di pene e artefici di gioie, Treves, Milano, 1913; Ames et visages des femmes, Paris, 1913; Les Victorieuses, Paris, 1913; Il destarsi delle anime, Milano, 1915; La resurrezione di Lazzaro, studio in "La Nuova Antologia", fasc. 1039, Roma, primo maggio 1915.

Bibliografia: C. Catanzaro, La donna italiana nelle scienze, nelle lettere, nelle arti, Firenze 1899; S. Sichele, Dora Melegari, in "La Nuova Antologia", 16 aprile 1910; R. Barbiera, Letteratura femminile, in "L'illustrazione italiana", 4 gennaio 1914; G. Casati, Manuale di letture per le biblioteche, le famiglie e le scuole, Milano, 1926; D. Cinti, Dizionario degli scrittori italiani classici, moderni e contemporanei, 1939, p. 345; U. E. Imperatori, Dizionario degli italiani all'estero, 1956, p. 361; M. Bandini-Buti, Poetesse e scrittrici, in Enciclopedia biobibliografica italiana, vol. 2, 1942, p. 350.

 

13. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Giova ripetere le cose che e' giusto fare.

Tra le cose sicuramente ragionevoli e buone che una persona onesta che paga le tasse in Italia puo' fare, c'e' la scelta di destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.

"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli". Cosi' recita la "carta programmatica" del movimento fondato da Aldo Capitini.

Sostenere il Movimento Nonviolento e' un modo semplice e chiaro, esplicito e netto, per opporsi alla guerra e al razzismo, per opporsi alle stragi e alle persecuzioni.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

14. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.

*

"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

 

15. REPETITA IUVANT. RIFERIMENTI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUI REFERENDUM. PER FERMARE IL NUCLEARE E PER L'ACQUA BENE COMUNE

[Riproponiamo la seguente segnalazione]

 

Segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it

Segnaliamo il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it

Segnaliamo anche il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org

Quattro si' ai referendum: per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 354 del 26 maggio 2011

 

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