Archivi. 5



 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)

Numero 5 del 5 gennaio 2011

 

In questo numero:

1. Dal maggio 2007 all'aprile 2008

2. Ricciardo Aloisi: L'escalation (tre stasimi)

3. Al teatrino sanguinario dei voraci burattini. Il decisionista

4. Parla adesso il generale

5. Il ministro parla adesso

6. Arrivederci Roma

7. Furastico Corruschi: Dice solenne il ministro

8. Osvaldo Caffianchi: La guerra preventiva

9. Pitocco Debusconi: A Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio

10. Carogno Mozzarecchi: Una delazione

11. I morti libanesi

12. Marcolfo Alboini: Due forme della rassegnazione

13. Da un cantare del presunto talebano (progetto per un peana della coalizione di centrodestrasinistra)

14. In cammino verso Tebe

15. Notte di Valpurga alla taverna di Auerbach

16. Ultime notizie dal fronte della civilta'. Parla ora il portavoce della Nato

17. 6 agosto

18. Marcel Marceau

19. Luciano Bonfrate: Quando

20. Osvaldo Caffianchi: Assisi alla mensa degli assassini

21. Benito D'Ippolito: Lettera consolatoria all'amico e maestro Ottaviano, in lutto per la morte della sorella Iride

22. Severino Vardacampi: Cinque distici senza perifrasi

23. Di questo

24. Luciano Bonfrate: La voce delle vittime

25. Marcello Corradeschi: Sinfonietta dei diritti umani

26. Benito D'Ippolito: Verra' un tempo

27. Fermare la guerra

28. Luciano Bonfrate: E poi

29. Benito D'Ippolito: Di Anna Bravo ascoltando le parole

30. Benito D'Ippolito: Leggendo un appello

31. Luciano Bonfrate: Il sangue degli afgani

32. Benito D'Ippolito: In un mondo fatto cenere

33. Luciano Bonfrate: Di un nuovo galateo

34. Benito D'Ippolito: Frattanto

 

1. EDITORIALE. DAL MAGGIO 2007 ALL'APRILE 2008

[Riproponiamo i seguenti testi gia' ripubblicati in "Voci e volti della nonviolenza" n. 328 del 28 aprile 2009]

 

Riproponiamo qui alcuni interventi in versi, o giu' di li', apparsi nel notiziario tra il maggio 2007 e l'aprile 2008. Abbiamo omesso testi gia' piu' volte riproposti (ad esempio il quaderno delle "Dieci parole della nonviolenza in cammino" riprodotto allora in "Voci e volti della nonviolenza" n. 100 del 18 settembre 2007 e poi ancora in "Coi piedi per terra" n. 77 del 18 febbraio 2008; ed i testi su Oscar Romero e su Marianella Garcia riprodotti nelle "Minime" n. 401 del 21 marzo 2008).

 

2. RICCIARDO ALOISI. L'ESCALATION (TRE STASIMI)

 

E' come per il Vietnam: un ministro

della defensa, lugubre, ferale

dagli occhi di gatto, la voce di gelo

sazio il ventre gli abiti eleganti

del partito prominente della grotta del sesamo

annuncia l'invio di nuove armi, nuovi soldati

a massacrare i torvi contadini

per la gloria del regno millenario.

 

Altre persone moriranno ancora,

nuovi lutti, nuovo odio sorgera'.

Il governo italiano e' terrorista,

di menar stragi, di provocar stragi

scelse il governo.

 

E tu non sai fermare questo lento

inabissarsi in una sanguinaria

cupa anomia che tutto travia e rompe

e che travolge vite e dignita'.

 

*

 

Alla stazione, molti anni dopo

ancora attendo, ancora leggo l'Ecuba

di Euripide, lo so che tutti gli anni

migliori di mia vita sono andati

e nulla sono, e ancora attendo e ormai

solo la morte attendo, che mi liberi.

 

*

 

Le cose che puoi dirti solo in pianto

le cose che solo di schianto

puoi dirti e subito hai da rinnegarle

le cose che scivolano via

come la pioggia, come la malia

di questi giorni sempre fissi e uguali

di queste notti sempre grevi e nere.

 

E queste egre, nude, sole, fiere

parole

che ti discerpano e ti bruttano

e tu non dirle mai nel chiaro giorno

e tu non dirle alla persona amica.

 

3. AL TEATRINO SANGUINARIO DEI VORACI BURATTINI. IL  DECISIONISTA

 

Guerra fino allo sterminio

degli afgani rozzi e brutti.

E' gia' deciso.

 

Armi fino a averne ingombri

piazze, case e giardinetti.

E' gia' deciso.

 

Nuove basi militari

dei padroni d'oltremare.

E' gia' deciso.

 

Scudo utile a assestare

primo il colpo nucleare.

E' gia' deciso.

 

Ma se tutto e' gia' deciso

la democrazia a che serve?

 

4. PARLA ADESSO IL GENERALE

 

Noi non uccidiamo i civili.

Guardateli quei pezzenti

vestiti di stracci, famelici,

e' evidente che sono incivili.

 

5. IL MINISTRO PARLA ADESSO

 

Scendo in piazza a protestare

contro i perfidi decreti

del consiglio dei ministri.

Poi di corsa, il fiato grosso,

vo' al consiglio dei ministri

a votare quei decreti.

 

6. ARRIVEDERCI ROMA

 

Incontrandolo per caso in un'osteria trasteverina in cui ambedue s'avvinazzavano, il nostro vecchio amico Cencio Sputarospi cosi' apostrofava il Signor Presidente, che da parte sua non capiva una parola di quanto Cencio gli diceva, e continuava a stonare Dixieland e spargere saliva.

 

Egregio presidente,

lei certo capira'

che tante vite spente

non sono una bonta'.

 

Egregio presidente,

di certo le dispiace

il motto impertinente:

la guerra non e' pace.

 

Egregio presidente,

per una volta ascolti

la voce della gente

la voce dei sepolti.

 

Egregio presidente,

di sangue ha sparso un mare

la guerra permanente

per sempre ha da cessare.

 

Poi si abbracciavano emettendo sconci rumori, si facevano un'altra fojetta, e ad una voce intonavano La societa' dei magnaccioni. Altro che L'Internazionale.

 

7. FURASTICO CORRUSCHI: DICE SOLENNE IL MINISTRO

 

Dice solenne il ministro:

"contro i violenti tolleranza zero"

e batte il pugno sulla scrivania.

 

Anch'io avrei fatto arrestare

George Bush, il governo italiano,

chiunque fa guerre e fa stragi.

 

8. OSVALDO CAFFIANCHI: LA GUERRA PREVENTIVA

 

Dice la televisione che un raid aereo

della coalizione di buona volonta'

ha colpito una scuola in Afghanistan

assassinando sette bambini.

 

Ammazzarli da piccoli e' l'essenza

della guerra preventiva. Sara' lieto

di tanta lungimiranza il colto pubblico.

 

9. PITOCCO DEBUSCONI: A SUA ECCELLENZA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

 

Ha ddetto Busce che tocca fa' lo scontro

de civirta'.

E ssi cce moreno 'na munchia de ciovili

che cce vo' fa'?

 

Quanno la Cia comanna d'anna' 'n guerra

ce s'ha d'anna'.

Tanto a mmori' so' que' negri afficani

che nun cianno diritto de campa'.

 

Si ppoi je serve p'ammazzalle mejo

che je damo Vicenza

che ce ne frega a nnoi che stamo a Rroma?

prima la panza, e doppo la coscenza.

 

*

 

Signora Sua Eccellenza Presidente

der Consijo

io si' cche vve capiscio e ve rispetto

e spero mo' de nun parevve gretto

a favve 'na domanna bell'e schietta

che llei me po' risponne senza fretta

(e fatti sarvi i conti dell'erario):

mica che ce sarebbe 'n posto libbero

nun dico de sottosegretario

magara de cocchiere, o de famijo.

 

Io pure cio' ffamija, e ttanta fame.

 

10. CAROGNO MOZZARECCHI: UNA DELAZIONE

 

Gentile comandante della guerra

umanitaria, e lei signor ministro

e lei gentile signor direttore

della televisione, con gli ossequi

piu' deferenti alle eccellenze vostre

qui elenco altri presunti talebbani,

e li segnalo alle signorie loro

per i provvedimenti competenti.

 

Mi pare sia un presunto talebbano

il mio vicino che di notte fa rumore

(pregasi tuttavia non bombardare

l'appartamento, ma colpirlo mentre e' in auto).

 

Mi pare sia un presunto talebbano

tutto l'attacco del Real, l'intera

squadra del Chelsea (lo si noti bene:

giocano in Spagna e in Gran Bretagna, e' chiaro

che c'e' un rapporto con quegli attentati).

 

Mi pare sia un presunto talebbano

mio cugino che mi chiede sempre un prestito

(Goffredo, non Corrado che e' un brav'omo

e  non mi ha mai negato alcun favore).

 

Infine - ma se voi saprete agire

come si deve, da uomini veri,

di certo altri vi mandero' elenchi -

mi pare sia un presunto talebbano

quel Littel Tony Bler, quel Giorgio Busce,

e visto che ce so', pure Billade.

 

Gradiscano i saluti piu' distinti

e se ci fosse possibilita'

di comparire alla televisione

io sono sempre disponibile, anche

per qualche gioco a premi, e so cantare

e ballo il tango e il tuiste e gioco a bocce.

 

11. I MORTI LIBANESI

 

Tu

produci e vendi armi

cooperi affinche' con la violenza

sia retto e rotto il mondo e oppressi i popoli

mandi eserciti dove servirebbero case e scuole e ospedali

aiuti gli assassini

 

e ti stupisci

che gli assassini uccidano.

 

12. MARCOLFO ALBOINI: DUE FORME DELLA RASSEGNAZIONE

 

Il muselmann che cede, il denudato

che il cekista porta al plotone, il torturato

che recita a richiesta il calendario.

 

E quello che accettando il fascismo

ha fatto carriera ed e' oggi ministro.

 

13. DA UN CANTARE DEL PRESUNTO TALEBANO (PROGETTO PER UN PEANA DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRASINISTRA)

 

Il presunto talebano

e' dovunque, e' ubiquo, e' immenso:

per disinfestarne il mondo

prima il napalm, poi l'incenso.

 

Il presunto talebano

e' feroce come un orco:

lo mitraglio da lontano

poi cadavere lo afforco.

 

Il presunto talebano

e' scorretto e indisponente:

tu lo ammazzi e quando muore

si traveste da innocente.

 

Il presunto talebano

e' un vigliacco sopraffino:

lo bombardi, e fatto a pezzi

si traveste da bambino.

 

Il presunto talebano

e' piu' furbo di un serpente:

tu gli spari una granata

e lui si dissolve in niente.

 

Il presunto talebano

e' dovunque, e' un'onda, e' un mare:

per disinfestarne il mondo

l'ora e' ormai del nucleare.

 

14. IN CAMMINO VERSO TEBE

 

Tu sai che la sfinge sei tu.

Che e' te stesso che devi contrastare.

 

Ogni uccisione la stessa uccisione.

Ogni persona l'intera umanita'.

 

Ogni colpo che affonda nelle carni

un diluvio di sangue che sconvolge

e terra e cielo.

 

Nulla salva il mondo

se non la scelta della nonviolenza.

 

15. NOTTE DI VALPURGA ALLA TAVERNA DI AUERBACH

 

Gli assassini fanno un meeting

i bombardamenti continuano.

 

Gli assassini fanno un meeting

continua il traffico di eroina.

 

Gli assassini fanno un meeting

continua il femminicidio.

 

Gli assassini fanno un meeting

il terrorismo cresce.

 

Tutto va bene, dunque.

E adesso un coffee-breack.

 

16. ULTIME NOTIZIE DAL FRONTE DELLA CIVILTA'. PARLA ORA IL PORTAVOCE DELLA NATO

 

Cosi' composte nei loro sudari

dal commosso compianto circondate

dovrebbero esserci le vittime grate

di averle rese civili

da selvaggi straccioni che erano.

 

17. 6 AGOSTO

 

Dopo Hiroshima semplice e' la scelta.

La pace, o la fine della civilta' umana.

La nonviolenza, o la morte.

 

18. MARCEL MARCEAU

 

Senza parole sapeva parlare

al cuore delle persone

sapeva vedere le cose invisibili

creare intero il mondo con un gesto

colmare d'incanto gli occhi e le anime.

 

Contro il fascismo aveva combattuto

nella Resistenza, e per tutta la vita.

 

19. LUCIANO BONFRATE: QUANDO

 

Quando tu cedi a un orrore

un altro subito ne segue.

 

Cosi' non chiedere quando sia il momento

di iniziare a resistere. Il momento

e' adesso.

 

20. OSVALDO CAFFIANCHI: ASSISI ALLA MENSA DEGLI ASSASSINI

 

Assisi alla mensa degli assassini

gli arresi non credono piu'

che si debba e si possa resistere al male.

 

21. BENITO D'IPPOLITO: LETTERA CONSOLATORIA ALL'AMICO E MAESTRO OTTAVIANO, IN LUTTO PER LA MORTE DELLA SORELLA IRIDE

 

Tutti i colori dell'arcobaleno non bastano

a restituire la luce di quella sola Iride

che ti era sorella.

 

Ma se una voce amica puo' lenire

l'immenso dolore che spacca le pietre

possa questa voce essere quella.

 

22. SEVERINO VARDACAMPI: CINQUE DISTICI SENZA PERIFRASI

 

A forza di pensarsi subalterni

si resta complici tutta la vita.

 

Chi alla guerra si e' prostituito

chiama estremista chi seppe resistere.

 

Chi vota gli assassini agli assassini

di assassinare ancora da' il potere.

 

La nonviolenza e' lotta, chi si e' arreso

alle uccisioni e al male, l'ha lasciata.

 

Fare le liste della nonviolenza

a questo serve: contrastare il male.

 

23. DI QUESTO

 

L'oggi che oggi e' oggi

domani sara' ieri.

 

Per te restera' oggi

ucciso dai bombardieri.

 

24. LUCIANO BONFRATE: LA VOCE DELLE VITTIME

 

Se tu avessi l'udito piu' acuto

certo la sentiresti la voce delle vittime

 

e non esiteresti allora a chiamare

assassini gli assassini che le uccidono.

 

25. MARCELLO CORRADESCHI: SINFONIETTA DEI DIRITTI UMANI

 

"Oh poverini

che duro lavoro e' il loro

di assassini"

(Nefasio di Panopoli)

 

I diritti umani

si sa, per tutti valgono

ma non per quei pezzenti degli afgani.

 

La democrazia

a chi somministrarla, e quanto, e come

lo sa la Cia.

 

La dignita' umana

ha bianca la pelle

maschio il sesso ed e' solo cristiana.

 

La civilta'

gliela insegnamo noi a staffilate

a quelli la'.

 

A suon di bombe

i barbari finiscan nelle tombe.

 

Ah che fatica, e che soddisfazione

essere i grandi del mondo insetticidi

e chi non e' d'accordo: nel bidone.

 

Per tutti vigono, si sa, i diritti umani

ma non per quei pezzenti degli afgani.

 

26. BENITO D'IPPOLITO: VERRA' UN TEMPO

 

Verra' un tempo penoso, odioso

di piu' cupe, piu' dure menzogne

verra' il tempo degli scalini liquefatti

dello sgretolarsi dei pensieri

delle carni disfatte in sabbia e fumo.

 

Verra' un tempo furioso, oltraggioso

di piu' nere, piu' atroci oppressioni

nessuna maschera avra' piu' nessun volto

e nessun volto avra' piu' vera carne

nessuna carne avra' piu' soffio vivo.

 

Verra' un tempo, il tempo del sangue

a rovesci di pioggia, a pallottole

che perforano i sacchi ed i grembi

se le srotoli e gli occhi vi figgi

tu vi leggi bestemmie indicibili.

 

Verra' il tempo, quel tempo e' venuto

queste bombe queste mine queste raffiche

ne fan semina in questa terra afgana

europei, americani. Figliuolo

tu ricorda e prepara giustizia

tu ricorda e prepara la pace.

 

27. FERMARE LA GUERRA

 

Fermare la guerra occorre.

Solo la nonviolenza puo' farlo.

 

28. LUCIANO BONFRATE: E POI

 

E poi c'e' la guerra dei ricchi contro i poveri

che non finisce mai.

Ed ogni giorno uccide.

 

29. BENITO D'IPPOLITO: DI ANNA BRAVO ASCOLTANDO LE PAROLE

 

E improvviso un raggio di luce

rompe talora queste grevi tenebre.

 

Come la voce di Anna Bravo, un'oasi

senza di cui non altro che deserto.

 

Come la voce di Anna Bravo, specchio

che splendida riflette intera integra

l'umanita'.

 

30. BENITO D'IPPOLITO: LEGGENDO UN APPELLO

 

Leggo un appello di Pietro Ingrao

e di tanti altri illustri signori

che chiedono di votare

per gli assassini della guerra afgana.

 

Miei vecchi amici, miei maestri antichi

cosa siete diventati

sotto questa pioggia di sangue e di fuoco

sotto questa pioggia di menzogna e vilta'.

 

31. LUCIANO BONFRATE: IL SANGUE DEGLI AFGANI

 

Il sangue degli afgani e' troppo scolorito

perche' si muova un dito

a che le stragi cessino.

 

Le grida degli afgani, e troppo son lontane

perche' le ascolti un cane

e ne provi pieta'.

 

Le vite degli afgani non sono nell'agenda

di chi per la prebenda

la madre venderebbe.

 

Ma il voto agli assassini

lo diano gli assassini.

Noi poveri meschini

piangiamo i nostri morti.

 

32. BENITO D'IPPOLITO: IN UN MONDO FATTO CENERE

 

E crudelmente il sangue degli afgani

spargeste a piene mani, e speravate

di farvi cosi' accetti cortigiani

dell'ultimo vassallo delle armate

 

onnivore imperiali, che di brani

di carne umana nutre scatenate

le torme dei suoi lupi e dei suoi cani

e il mondo fa deserto, e le stellate

 

notti colme dei fuochi delle bombe

e fracassando va le carni tenere

e dove erano case ora son tombe

 

e tutto ha Marte, e nulla piu' e' di Venere.

Ed ecco del giudizio gia' le trombe

risuonano in un mondo fatto cenere.

 

33. LUCIANO BONFRATE: DI UN NUOVO GALATEO

 

Chi dice che la guerra e' criminale

e' proprio inelegante

e crepi pur l'afgano, che e' povero e ignorante.

 

Chi dice assassino all'assassino

e' certo un gran cafone

e crepi pur l'afgano, la barba da caprone.

 

Chi dice del razzista che e' razzista

e' certo un impudente

e crepi pur l'afgano, che tanto non val niente.

 

Chi dice che e' golpista chi e' golpista

impenitente e' un veteromarxista

e crepi ognor l'afgano, e quello che l'avvista.

 

Chi dice la parola veritiera

e' certo un gran villano

e crepi ancor l'afgano, mane e sera.

 

34. BENITO D'IPPOLITO: FRATTANTO

 

Mentre le stragi, le stragi sono in corso

delle stragi i mandanti e i complici delle stragi

si irritano alquanto

con chi dichiara assassini gli assassini

e contro la guerra chiama ancora alla lotta.

 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 5 del 5 gennaio 2011

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it