Telegrammi. 247



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 247 del 10 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Paola Mancinelli
2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Dacia Maraini
3. Helene Paraskeva: Tutta la storia dell'umanita'
4. L'11 luglio a Viterbo
5. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
 
1. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO PAOLA MANCINELLI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Paola Mancinelli.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Per un sintetico profilo di Paola Mancinelli si veda la sua risposta alla penultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Attraverso la filosofia di Erasmo e Marsilio Ficino: sono studiosa di tale disciplina e mi ha sempre attratta l’idea che il pensiero sia vita pensata e che e' inevitabile applicare la riflessione teoretica alla prassi, per poter alleggerire la terra.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Paola Mancinelli: Lanza del Vasto, per il suo respiro cosmico e la sua forza mistica che ha sempre cercato di trovare l’unita' nelle differenze, sforzandosi di sviluppare un’idea di nonviolenza a partire dal modello trinitario, intendendolo come capacita' di accogliere e mutare paradigma.

Ma una parte importante e' riservata a Dietrich Bonhoeffer e Dag Hammarskjold: impossibile resistere alla loro carica profetica ed alla capacita' di farsi lievito nella pasta del mondo, con umilta', da rabdomanti assetati...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Paola Mancinelli: Don Lorenzo Milani, Lettera ai cappellani militari; Erasmo da Rotterdam, Il lamento della pace; Nicola Cusano, De pace fidei; Bonhoeffer, Resistenza e resa; i libri di Jean-Marie Muller, le Lettere di Carlo Carretto e Tracce di cammino di Dag Hammarskjold.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Paola Mancinelli: La marcia della pace, ma anche le iniziative della Comunita' di Sant’Egidio e ogni azione di accoglienza multiculturale, specie quelle fatte da insegnanti volenterosi nelle scuole, di cui nessuno parla in questi tempi ingrati...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Paola Mancinelli: Politica, scuola, per elencare solo due punti nevralgici; ma direi che anche le religioni devono impegnarsi sempre di piu' per questo tema. Non credo si possa vivere senza riferimenti cosi' alti e importanti, e senza pace si rischia il crepuscolo dell’umanita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Paola Mancinelli: La Comunita' di Sant’Egidio, la Tavola della Pace, Pax Christi (e la sua rivista "Mosaico di pace"), il Cipax ed anche la vostra rivista on line.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Paola Mancinelli: Non e' facile rispondere a questa domanda, intanto il privativo non dice che forse non abbiamo un linguaggio adeguato, per questo direi che dovremo inventare una nuova grammatica per dirla: una capacita' di accoglienza ed armonia, coscienti che la diversita' e' l’unita' ricca di molti aspetti, una disponibilita' al servizio dell’uomo, certi di una sola appartenenza, una nuova logica della condivisione che implica vera giustizia, un farsi carico di ogni azione propria sapendo che si e' responsabili dell’universo intero, infine la creazione di una coscienza civile che dica all’uomo l’imprescindibile importanza della dignita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Paola Mancinelli: Usero' un’immagine del filosofo Emmanuel Levinas: la capacita' di accoglienza espressa dal grembo, ma anche la capacita' di vedere nel singolare unico ed irripetibile l’universalita' di cui si deve aver cura, facendo si' che ogni uomo sia prossimo. Il femminile, direi, piu' che femminismo e' anche la metafora dell’ospitalita' delle differenze.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Paola Mancinelli: La coscienza che, come dice il Genesi, siamo amministratori, curatori della terra e abbiamo una responsabilita' verso le generazioni successive (Hans Jonas), cosi' che l’ecologia ci richiama all’idea che lo sfruttamento, e il saccheggio, dettati da motivi politici, di interesse, e scellerate geopolitiche e' una minaccia all’uomo, che puo' vivere autenticamente solo nell’armonia con l’ambiente. Quindi vedo una vera coscienza politica planetaria, come gia' ebbe a scrivere Erneso Balducci, di cui forse e' necessario rileggere gli studi.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Paola Mancinelli: Non vorrei sembrare ermetica ma mi sembrano del tutto consequenziali.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Paola Mancinelli: Se perseguissimo la prima, la seconda non avrebbe motivo di essere.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Paola Mancinelli: Uno solo ed il fondamentale: la sete e l’impegno di giustizia, l’impegno di una umanita' sempre nuova e consapevole.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Paola Mancinelli: Penso che l’esempio di Gandhi sia paradigmatico: la vera liberazione nasce dalla coscienza che senza rispetto dell’uomo, dell’umanita', non esisterebbe neppure una vera liberazione. Credo che la liberazione sia in primis liberazione dalla violenza.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Paola Mancinelli: Vorrei che essa sia il seme di un impegno per la pace assolutamente incondizionato e senza ideologie: "la pace e' l’uomo" diceva David Maria Turoldo, e l’uomo viene prima di ogni idea, e se uccido per un’idea questa non e' pace...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Paola Mancinelli: Anche a questa domanda non posso che dare una sola risposta: sono consequenziali.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Paola Mancinelli: Se si promuove una politica di pace si taglierebbero le spese per le armi e chissa' che non vi sia finalmente giustizia per tutto il creato, come scriveva il filosofo Italo Mancini negli anni Ottanta.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Paola Mancinelli: I paesi emergenti sono una chiara testimonianza e comunque direi che se il militarismo scompare la scienza puo', promuovendo il progresso umano, adempiere davvero alla sua missione di pace dedicandosi alla ricerca di farmaci che aiutino a sconfiggere terribili malattie. Cesserebbe il diabolico legame di conoscenza ed interesse, per citare Habermas.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Paola Mancinelli: Sono una studiosa di Rene' Girard e so quanto il risentimento, la rivalita', l’invidia generino una violenza il cui carico e' distruttivo e sproporzionato... La psicoterapia dovrebbe insegnare a guardare questa selva oscura per poterla nominare e demistificare: farebbe si' che l’uomo sia davvero libero.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Paola Mancinelli: Innanzi tutto specifico che occorre trovare anche per l’informazione un’etica del discorso a' la Apel: dare informazioni implica cercare di individuare il rapporto fra linguaggio e giustezza dell’asserzione, ma anche giustizia del discorso che riconosce nel dialogo le esigenze di ognuno. Quindi questo implica altresi' una demistificazione delle ideologie, ed una nuova ermeneutica capace di promuovere un dialogo anche a livello politico, un dialogo fra i popoli e gli stati. Hannah Arendt in Vita Activa sottolinea come la politica sia azione di discorso, opera di discorso, ma se questo e' vero, e' impossibile non tenere conto del fatto che ogni discorso autentico e' ricerca di quanto ci accomuna. Vedi la saggezza socratico-platonica.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

- Paola Mancinelli: Sono nel mio campo. A cominciare da una rivisitazione dell’asserto metafisico del principio di non contraddizione, che - conseguentemente - implica una riflessione sull’alterita' (mi permetto di citare due libri: Emmanuel Levinas, Scoprire l’esistenza con Husserl ed Heidegger, e Theodor W. Adorno, Lezioni di metafisica), la nonviolenza puo' davvero gettare le basi di un nuovo pensiero. Per la verita', pero', credo che il tema sia gia' stato accolto, pur implicitamente, dalla filosofia. Io mi occupo di pensiero neoebraico e le letture di Martin Buber, Franz Rosenzweig, fra gli altri, mi hanno ampiamente dimostrato come l’esigenza del dialogo a livello teoretico sancisca un vero e proprio cammino dell’uomo.

Ad ogni modo, ritengo che la bella riflessione di Jacques Derrida sull’Ospitalita' sia conseguente ad una dimensione della nonviolenza che, a parte l’istanza di una nuova etica, implica anche il discorso di una nuova metafisica. Su questo ho scritto ultimamente un saggio: "Meta ta physika, fondamento e trasgressione", pubblicato sulla rivista "Dialeghestai". In sintesi, credo che il tema della pace sia una grande sfida alla filosofia da raccogliere ed accogliere.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Paola Mancinelli: Da studiosa di teologia posso sinceramente dire che la riflessione trinitaria propria del Cristianesimo e' gia' aperta all’idea di una pace come dono di Dio, ma dato dalla pericoresi, un termine tecnico che dice di un abitare l’una nell’altra delle divine persone e di un trovare l’una nell’altra e per l’altra un diletto che chiamiamo carita'/agape. Questa deve essere, e il corpus delle lettere paoline lo dimostra ampiamente, la modalita' di vita di coloro che, seguendo Cristo, recano in loro l’immagine trinitaria, dato che lo Spirito Santo rivela all’uomo la somiglianza attraverso la carne stessa del Verbo, e lo porta alla comunione con il Padre. La cosa, pero', implica anche una sorta di orizzontalita' che lega, per questa stessa agape, l’uomo al suo fratello. In ogni caso questa radice mistica si ritrova nelle religioni monoteiste, per cui la diversita' del linguaggio, per cosi' dire, non altera affatto l’unita' del Messaggio. Ritengo pertanto che se sostassimo su questo pensiero capiremmo che Dio non e' monopolio, la Sua Verita' non e' possesso, e le guerre di religione sono bestemmie. E del resto, come non ricordare Gandhi che trova ispirazione nelle Beatitudini evangeliche. Non si tratta di reciprocita'?

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Paola Mancinelli: Credo di aver gia' in parte risposto: l’idea che l’uomo e' fatto per cooperare e non per concorrere in modo spietato. Quella che gia' aveva ben definito Kant; tratta l’umanita' tua e degli altri sempre come un fine, mai come un mezzo.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

- Paola Mancinelli: Enrico Chiavacci, insigne teologo morale, aveva una volta denunciato il darwinismo economico. Ecco, io credo che l’economia secondo la nonviolenza potrebbe venire fortemente umanizzata, come dimostrano Amarya Sen e Vandana Shiva.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

- Paola Mancinelli: Una nuova modalita' di concepire la legge per l’uomo, di contemplare la necessita' di un internazionalismo che non permetta piu' di vedere l’orrido spettacolo dei centri di raccolta trasformati in veri e propri centri di detenzione... Pero' mi sia permesso di dire che la Costituzione della Repubblica italiana contempla gia', nel suo insieme, queste radici.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?

- Paola Mancinelli: Per quanto si stia scendendo in un campo molto complesso, credo che la nonviolenza possa aiutare una riflessione sulla vita e sulla sua dignita', ma anche la capacita' di essere accanto nella comprensione e nell’accompagnamento a quelle persone che si trovano a vivere una distretta tragica, penso al padre di Eluana Englaro, senza giudicare o, peggio, presumere di possedere la verita' come un monolite che colpisca e mortifichi chi gia' e' nel dolore... Del resto caritas in veritate!

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

- Paola Mancinelli: Ma direi, ancora, l’idea di un vero progresso che coniughi techne ed humanitas e non dimentichi mai la seconda.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

- Paola Mancinelli: Certamente un nuovo modo di ricerca delle fonti e forse la coscienza che dalla parte dei vinti c’e' in ogni caso una verita' storica da contemplare e comprendere. E, ricordando la lezione molto forte di Fanon, la capacita' di superare l’ottica ideologica eurocentrica per recuperare l’idea di storie differenti, ma tutte degne di essere interpretate secondo le aspirazioni di liberta' e pace dei popoli.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Paola Mancinelli: Il consenso, spiegava gia' Aristotele, non puo' essere estorto senza una ragionevole convinzione della verita' della proposta. Oggi vale ancora questa lezione: la democrazia stessa non puo' vivere senza un confronto onesto dialogico. Ecco: il consenso e' una sorta di razionalita' procedurale che deve tenere conto di quanto peso hanno i diritti, la giustizia, la dignita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Paola Mancinelli: Forse quello di fare in modo che le istanze di tutti vengano espresse ed ascoltate, in modo da poter realizzare un com-promesso, una promessa comune che raggiunga l’obiettivo di equita'. Pero' nel dialogo tutto deve poter essere espresso senza inibizioni ideologiche.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Se mi si chiede un programma gia' definito non so se ho la risposta, ma se la nonviolenza deve essere un approccio multiculturale, allora la caratterizzerei nel senso di una ricerca ed un ascolto di piu' fonti sempre, dato che la verita' e' sinfonica. E poiche' il pensiero e la vita non possono che procedere insieme, questa ricerca plurale non potra' non avere un esito, una prassi che tiene conto di ogni frammento di verita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Le piccole case editrici che promuovono pubblicazioni di diverse tradizioni letterarie, filosofiche, religiose culturali, penso a Qiqajon, sono un bell’esempio, ma credo che siano da tenere in considerazione anche quelle riviste o piccole tv di denuncia di ingiustizie ed iniquita' che, molto spesso, specie al Sud sono organizzate da preti di frontiera con volontari consapevoli di quanto sia importante una democrazia partecipativa.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Mi si permetta di dire che il mondo universitario dovrebbe fare un atto di umilta' e rinunciare alla logica delle baronie, visto che e' questa a incoraggiare iniquita' e violenza... Per quanto riguarda la scuola, io, da insegnante, auspico una classe che sia laboratorio di ricerca e libera espressione di pensiero critico, ma, mi chiedo, troviamo davvero queste realta'?

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Paola Mancinelli: Si', credo che la marginalita' sia dovuta ad un’informazione ideologica legata alla falsa coscienza e agli interessi, e non e' facile far fronte a chi di fatto detiene questo potere anche in termini economici. L’alternativa? La mobilitazione, i forum e i confronti su internet, per fare degli esempi, e - perche' no? - qualche movimento che parta dalla scuola...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento?

- Paola Mancinelli: Credo di aver gia' dato la risposta... Si', magari entrando in rapporto anche con omologhi internazionali.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche? E se si', come?

- Paola Mancinelli: Non e' facile rispondere in modo cosi' rapido... Una caratteristica dei loro mezzi di comunicazione puo' essere quella di dar voce ai conflitti dimenticati, e di porre l’accento su tutte quelle esperienze di nonviolenza che avvengono gia' in tante parti del mondo.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Anche a questa domanda mi pare di aver gia' risposto. Il rapporto e' dato dal fatto che la nonviolenza nasce dalla consapevolezza che si e' davvero fautori e creatori di una democrazia partecipativa.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Non vorrei rischiare di essere ripetitiva ma ribadisco la necessita' di un rapporto sinergico: i movimenti nonviolenti sono quella societa' istituenda che deve fungere da riserva critica della societa' istituita come scrive Agnes Heller ma anche Sartre nella Critica della ragione dialettica.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Credo di aver gia' dato la mia risposta parlando di ricerca storiografica e di riflessione filosofica. Che altro aggiungere? Forse la possibilita' che la nonviolenza sia una sorta di sprovincializzazione della cultura stessa.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Ho gia' detto in precedenza che la politica dovrebbe imparare la forza del dialogo e della ragione, quel logos che e' comune... Ho gia' scritto di questo in una riflessione per la giornata mondiale della filosofia, dal titolo "Politica, o del risveglio al mondo comune".

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Credo sia consequenziale ad una nuova idea della politica.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: Macrocosmo e microcosmi si corrispondono: dunque una politica che da' luogo ad istituzioni nonviolente puo' davvero essere la causa di una socializzazione piu' autentica.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

- Paola Mancinelli: L’arte ha di per se' una vocazione cosmica ed universale, essa non e' attanagliata dal germe della violenza, dato che e' assoluta gratuita' e capacita' di dare voce ad una ricerca di verita' e bellezza che, nell’umanita' tutta, ha una dimensione eterna. Il teologo Romano Guardini diceva che l’arte e' una forma di attingimento dell’epifania del mistero del mondo... e dell’uomo.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

- Paola Mancinelli: Rara est vera amicitia... Quando e' vera e' libera e basata su quella predilezione che fa gioire dell’altro come tale, dell’altra come tale, nella verita' e nella fedelta', nella capacita' di condividere. Una volta sola ho sperimentato una tale amicizia, che mi e' ancora data in modo unico e stupefacente.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?

- Paola Mancinelli: Mi pare naturale asserire piuttosto che la percezione dell’umanita' come una cosa sola generi una cultura nonviolenta perche' si e' tutti come un solo essere, un solo corpo direi, piu' teologicamente, dove ogni membro ha eguale importanza.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?

- Paola Mancinelli: Ho già risposto prima...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

- Paola Mancinelli: Se la nonviolenza e' un paradigma esistenziale, ogni azione ne e' pervasa, credo...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

- Paola Mancinelli: La coniugazione nella prassi di una coscienza ecologica planetaria.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

- Paola Mancinelli: Se si pensa di essere una sola umanita', la relazione e' evidente: fai agli altri cio' che vorresti sia fatto a te.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Paola Mancinelli: Qui il nodo e' piu' complesso: la morte e', da un lato, condizione comune dell’umanita', ma dall’altro, specie da un punto di vista teologico, sancisce l’accesso alla trasformazione in una vita nuova: risorta. Non per niente un filosofo francese, Emmanuel Falque, parla di "metamorphose de la finiture", metamorfosi della finitudine. Se le cose stanno cosi', a maggior ragione l’impegno nella vita perche' la violenza e l’ingiustizia non siano l’ultima parola, e' gia' una speranza che travalica la frontiera della morte e prepara altra seminagione. Mi pare fosse Capitini a dire che si deve giungere ad una comunione vivente persino coi morti, per non dimenticare il loro desiderio di pace.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Per non citare quelle emblematiche a tutti note, per esempio Gandhi, direi che la lotta nonviolenta della popolazione salvadoregna che ha trovato ispirazione in Oscar Romero sia da citare, così come quella di Nomadelfia, quella della comunita' dell’Arca di Lanza del Vasto...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

- Paola Mancinelli: Credo sia necessario un risveglio ed un recupero di consapevolezza, troppe volte si affida alle armi la soluzione di conflitti... Se solo la societa' civile potesse avere piu' capacità di decisione!

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Qual e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

- Paola Mancinelli: Penso che la sua fecondita' dovra' riaffiorare dalle sue sotterranee riserve, pur fertili... Un seme che deve farsi albero.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Paola Mancinelli: Tramite coordinamenti, scambi culturali fra rappresentanti, produzione di documenti dopo meeting e seminari internazionali. Penso al grande laboratorio di Taize'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Paola Mancinelli: Una sorta di utopia di anime belle, e non si capisce che e' invece la modalita' piu' realista e concreta di vivere nella storia...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

- Paola Mancinelli: Cominciando da interviste per strada, seminari di cultura popolare e teatro didascalico potrebbero essere degli strumenti validi, ma bisogna scendere per strada, parlare e coinvolgere tutti. Credo pero' sia necessaria una testimonianza concreta di aiuto a quanti fra i nostri concittadini sono indigenti, esiliati, non integrati, senza effettuare distinzioni etniche, religiose, etc.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?

- Paola Mancinelli: Ho gia' risposto in precedenza. La cultura e' sua necessitate inter-cultura, altrimenti sarebbe ideologia.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?

- Paola Mancinelli: Penso che si possa raggiungere la capacita' di accettazione e di riprogettazione quotidiana della propria personalita' a partire dall’ascolto, dalla pazienza, dall’empatia, dalla capacita' di aprirsi alla relazione senza pregiudizi.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?

- Paola Mancinelli: La stessa che deve esserci con la cultura, e mi si permetta di citare Marsilio Ficino: "cultura coeterorum hominum caritas".

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

- Paola Mancinelli: Il linguaggio e' la casa dell’essere, e non sarebbe, per questo, esatto dire che lo usiamo. Esso e' l’orizzonte che ci fa essere uomini in dialogo, evento rivelativo di quel mistero spirituale che e' la vita dell’uomo. Tuttavia, oggi, esso e' imbarbarito, deformato sulla pretesa che la realta' corrisponda ai propri interessi di parte e sulla voglia di sopraffazione che copre l’assenza di cultura dialettica e democratica. Purtroppo lo si usa come arma, e si profana la sua natura.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

- Paola Mancinelli: Una nuova capacita' di essere uomini fra gli uomini nella cura degli altri, nella sollecitudine di ogni esigenza di eguaglianza e giustizia: "la morte di ogni uomo mi diminuisce/ perche' faccio parte dell’umanita'" (John Donne).

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

- Paola Mancinelli: Certamente ci sarebbe un industrialismo piu' rispettoso dell’ecologia e piu' umano. Le conseguenze? Meno speculazioni e piu' equita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?

- Paola Mancinelli: Se ne e' gia' parlato a proposito della coscienza ecologica e del principio responsabilita' per le generazioni future.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze? E ancora: nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Paola Mancinelli: Mi permetto di unire queste due domande perche' si implicano come i termini delle questioni che pongono: una vera comunita' contempera giustizia e misericordia, l’universalita' contempera la dignita' delle differenze, il riconoscimento dell’umanita' dell’altro simile alla mia implica la responsabilita'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Paola Mancinelli: L’umilta' in primis, la capacita' di ricominciare, il potere della promessa e del per-dono come possibilita' di un nuovo inizio della e nella storia.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Paola Mancinelli: Quella di un’unica ekumene.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

- Paola Mancinelli: Ribadisco: la possibilita' di essere fondamento di una nuova coscienza ed un nuovo paradigma etico-politico.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Paola Mancinelli: Teologa e filosofa, sono attualmente docente al liceo. Autrice di: Cristianesimo senza sacrifico: filosofia e teologia in Rene' Girard, Cittadella, Assisi, 2001; Pensare altrove: rivelazione e linguaggio in Franz Rosenzweig, Quattroventi, Urbino 2006; Lo stupore del bello, Polistampa, Firenze 2008. Fra le sillogi poetiche: Come memoria di latente nascita, Edizioni del leone, Venezia 1089; Oltre Babele, Edizioni del leone, Venezia 1991; La metafisica del silenzio, Stamperia dell’arancia, Grottammare 2003. Collaboro a riviste come "Dialeghestai" e "Reportata", "Leussein" e sono membro del Coordinamento delle teologhe italiane.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Paola Mancinelli: Forse molte domande si somigliavano troppo, il che ha reso un po’ faticosa l’intervista, ma grazie davvero.
 
2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO DACIA MARAINI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Dacia Maraini.

Dacia Maraini, nata a Firenze nel 1936, scrittrice, intellettuale femminista, e' una delle figure piu' prestigiose della cultura democratica italiana. Un breve profilo biografico e' in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 47. Tra le opere di Dacia Maraini segnaliamo particolarmente: L'eta' del malessere (1963); Crudelta' all'aria aperta (1966); Memorie di una ladra (1973); Donne mie (1974); Fare teatro (1974); Donne in guerra (1975); (con Piera Degli Esposti), Storia di Piera (1980); Isolina (1985); La lunga vita di Marianna Ucria (1990); Bagheria (1993). Vari materiali di e su Dacia Maraini sono disponibili nel sito www.dacia-maraini.it]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Dacia Maraini: Sono cresciuta in una famiglia che aborriva la guerra, che ha fatto una coraggiosa scelta pur di non aderire al nazifascismo, per cui ci siamo fatti due anni di campo di concentramento in Giappone. La nonviolenza l'ho bevuta col latte materno.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Dacia Maraini: Come prassi, l'ho detto, i miei genitori. Come ideali, anche dei miei, Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, I medici Sans Frontieres, i medici a piedi scalzi, Emergency, Amnesty international.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Dacia Maraini: Intanto si dovrebbe dire che, salvo alcuni rari casi, tutti i grandi romanzieri sono stati contro la guerra e contro la violenza. Anche coloro che l'hanno cantata la guerra, come ha fatto Omero, ne hanno mostrato l'orrore e la miseria. Comunque consiglierei agli studenti di leggere Tolstoj, Hermann Hesse, Bertolt Brecht, Tiziano Terzani,  Renata Vigano' e il suo bellissimo L'Agnese va a morire, Anna Maria Ortese: Il mare non bagna Napoli, Lalla Romano: Maria.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Dacia Maraini: Si puo' intendere la violenza come fatto collettivo e nazionale: la guerra. Si puo' intendere invece come fatto personale: lo stupro, le botte, la schiavitu' della prostituzione. tutti coloro che combattono contro questi fenomeni, sia che lo facciano come imsegnanti nelle scuole, sia come suore e monaci, sia come volontari laici, sia come fondatori di case per le donne picchiate, sia come medici di frontiera, sia come magistrati che applicano coraggiosamente la legge, combattono praticamente contro la violenza.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Dacia Maraini: Comincerei con l'esercito e i volontari. Finche' non si sfata il mito della guerra e della violenza ci saranno sempre pericoli.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Dacia Maraini: Ce ne sono molti. gli direi comunque di informarsi, di andare a vedere e poi scegliere.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Dacia Maraini: La nonviolenza secondo me si basa su due condizioni essenziali: rispetto per l'altro e sviluppo dell'immaginazione. Non e' il cuore ma l'immaginazione che ci fa capire le sofferenze altrui e ci spinge ad agire.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Dacia Maraini: Le donne hanno subito storicamente e continuano in molti casi a subire violenze terribili, basti pensare alle migliaia di donne ferite, picchiate in famiglia, alle donne uccise dai loro partner e questo succede anche nei paesi industrializzati che si pretendono emancipati. Per tutti questi motivi le donne sono piu' sensibili ai temi della nonviolenza e direi che sono istintivamente dalla parte di chi la pratica.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Dacia Maraini: E' una questione di cultura. Chi difende il territorio e l'integrita' dell'ambiente non puo' non stare dalla parte della pace e della nonviolenza.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Dacia Maraini: L'ho gia' detto: non si tratta di un sentimento ma di una cultura, di una scelta precisa che deriva da conoscenza, consapevolezza e responsabilita'.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Dacia Maraini: Mi sembra evidente: la mafia coltiva la violenza, anzi direi che e' la sua arma preferita, quindi essere contro la mafia vuol dire essere contro la violenza. Qualcuno sostiene che la severita' contro i crimini possa essere interpretata come un'altra forma di violenza. Ma direi che sbagliano. La violenza e' sempre l'imposizione del piu' forte sul piu' debole, mentre il rigore della legge colpisce il piu' forte in nome del piu' debole.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse? E tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Dacia Maraini: Ho gia' risposto prima.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Dacia Maraini: Sono due facce della stessa medaglia.
*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Dacia Maraini: Bisognerebbe cominciare dalle scuole primarie, portando i bambini a riflettere sui temi della nonviolenza, leggendo libri che insegnino a rifiutare la violenza, ma sopratutto insegnando loro il rispetto dell'altro sempre e in qualsiasi condizione.
 
3. RIFLESSIONE. HELENE PARASKEVA: TUTTA LA STORIA DELL'UMANITA'
[Ringraziamo Helene Paraskeva (per contatti: helenep at fastwebnet.it) per questo intervento in forma di discorso continuo in risposta alla richiesta di intervista di Paolo Arena e Marco Graziotti, che anch'essi ringraziamo.
Helene Paraskeva' e' nata ad Atene e risiede a Roma, scrittrice, docente, impegnata per la pace e i diritti umani, ha pubblicato tra l'altro vari racconti in rivista e in volume e un testo per i licei. Opere di Helene Paraskeva': Nell'uovo cosmico, Fara Editore, Sant'Arcangelo di Romagna 2006]
 
Avevo letto e conosciuto l'illuminato Mahatma Gandhi e la sua lotta anti-apartheid, antiimperialista e per l'indipendenza dell'India. Il suo insistere a tessere il proprio tessuto per fare i vestiti, un gesto semplice ma geniale nella sua modestia, che non era la decisione esotica di un eccentrico ma una decisione ponderata che ha colpito al cuore l'impero britannico.
Da Gandhi viaggiando all'indietro nel tempo ho letto Walden e La disobbedienza civile, di Henry David Thoreau, il grande americano che si era rifiutato di pagare le tasse ad uno stato che faceva la guerra e imponeva la schiavitu' di altri esseri umani, e per questo fu incarcerato. Lui, ambientalista ante literam, amava vivere nell'ambiente naturale e infatti Walden e' il nome del bosco dove aveva costruito una capanna e ando' a vivere da solo riducendo i suoi bisogni al minimo. Ma poi venne incarcerato per disubbienza civile e a tutti quelli che lo andavano a trovare e gli chiedevano "Ciao, Henry, che fai la' dentro?" lui rispondeva "E tu, che fai la' fuori?", intendendo che l'essenziale per un essere umano e' trovarsi sul posto di battaglia, ma di una battaglia pacifista, anche se questo porta al carcere.
La tragica morte del pacifista e antinuclearista greco Gregoris Lambrakis, la vicenda del suo assassinio, che ho vissuto in prima persona quando ero ancora adolescente, mi hanno segnato. E da li' alle letture del grande filosofo pacifista Bertrand Russell il passo e' stato breve.
Un giorno, ho letto e approfondito la vita e l'opera di un uomo grande come Aldo Capitini. E mi affascino' l'indipendenza di uno spirito grande come il suo, che insegnava a pensare con la propria testa e a non piegarsi al potere. E qui c'e' tutta la storia dell'umanita'.
A proposito, mi piacerebbe partecipare ad una marcia della nonviolenza come quelle che si organizzano ogni anno tra Perugia e Assisi...
 
4. INCONTRI. L'11 LUGLIO A VITERBO
 
Domenica 11 luglio 2010, con inizio alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si svolgera' il trentaduesimo incontro di studio del percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone interessate.
 
5. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

*

Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione, Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. XII + 212.
- Alberto L'Abate, Addestramento alla nonviolenza, Satyagraha, Torino 1985, pp. 160.
*
Riedizioni
- Albert Einstein, Relativita': esposizione divulgativa. [Con Leopold Infeld,] L'evoluzione della fisica, Bollati Boringhieri, Torino 1967, 2009 e 1965, 2007, Mondadori, Milano 2010, pp. IV + 594, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
 
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
9. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 247 del 10 luglio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
 
 
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
 
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
 
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it