Telegrammi. 246



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 246 del 9 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. I lager libici
2. Dieci parole della nonviolenza in cammino
3. Luciano Bonfrate: Dieci parole da Assisi a Gubbio
4. Osvaldo Caffianchi: Ancora sulle dieci parole della nonviolenza in cammino da Assisi a Gubbio
5. Benito D'Ippolito: Dieci parole della nonviolenza in dieci profili di costruttrici di pace
6. Crispino Scotolatori: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
7. Nello Scardani: Ancora dieci parole della nonviolenza riflesse in dieci volti di donne
8. Ricciardo Aloisi: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
9. Omero Caiami Persichi: Dieci quartine tra Assisi e Gubbio
10. Giobatta Corinzi: Ancora dieci parole riflesse in dieci volti sul sentiero da Assisi a Gubbio
11. Geremia Cattristi: Dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio
12. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Michele Meomartino
13. Sergio Paronetto: Maestri ed esperienze
14. Il 7 luglio si e' svolto a Viterbo un incontro di formazione
15. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
16. "Azione nonviolenta"
17. Segnalazioni librarie
18. La "Carta" del Movimento Nonviolento
19. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. I LAGER LIBICI
 
Chiudere i lager libici e restituire tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani in essi detenuti.
Far cessare immediatamente le deportazioni dall'Italia in Libia.
Abrogare immediatamente le misure criminali e criminogene che hanno configurato un vero e proprio colpo di stato razzista in Italia, e ripristinare immediatamente nel nostro paese la piena vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana.
 
2. MATERIALI. DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
 
Riproponiamo di seguito ancora una volta i testi contenuti in una delle dispense del Corso di educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2004-2005, dal titolo "Dieci parole della nonviolenza in cammino". In essa venivano riproposti alcuni testi estratti dal notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino", proposti come materiali utili alla riflessione sui temi della pace, della dignita' umana, dell'accostamento alla nonviolenza.
La dispensa si apriva con la nota introduttiva che riportiamo qui di seguito.
Dal 4 al 7 settembre 2003 si svolse la camminata da Assisi a Gubbio promossa dal Movimento Nonviolento (per contatti: e-mail: azionenonviolenta at sis.it; sito: www.nonviolenti.org) come prosecuzione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si era tenuta nel settembre 2000. In preparazione di questa iniziativa, cui tutte le persone amiche della nonviolenza furono chiamate a partecipare e contribuire, nei mesi precedenti venne promosso un percorso di riflessione articolato in "dieci parole della nonviolenza", proponendo ogni mese una parola su cui riflettere. Le dieci parole proposte erano: Forza della verita' (traduzione italiana del termine gandhiano "satyagraha"), coscienza, amore, festa, sobrieta', giustizia, liberazione, potere di tutti (concetto che Aldo Capitini esprimeva con la parola "omnicrazia"), bellezza, persuasione. A questo percorso volle contribuire anche il notiziario "La nonviolenza e' in cammino" ospitando i componimenti in versi che di seguito trascriviamo.
 
3. MATERIALI. LUCIANO BONFRATE: DIECI PAROLE DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza e' in cammino", n. 594]
 
1. Forza della verita'
La nonviolenza e' ahimsa e satyagraha:
opposizione sempre alla violenza,
tenersi stretti a cio' che e' vero sempre.
*
2. Coscienza
La nonviolenza e' scelta di coscienza
conoscere insieme, e insieme la scienza
di voler scegliere l'azione buona.
*
3. Amore
La nonviolenza e' forza dell'amore
virtu' che eleva, bene dell'incontro,
e' convivenza, comunione, pace.
*
4. Festa
La nonviolenza e' festa, e' riconoscersi
fraterni sororali, umanita'
tutta abbracciata contro male e morte.
*
5. Sobrieta'
La nonviolenza e' la gioia possibile
nel condividere il mondo che e' di tutti:
non la sprecare questa buona vita.
*
6. Giustizia
La nonviolenza suscita la lotta
contro vilta', ingiustizia ed ignoranza:
e' unita'-amore che tutti degnifica.
*
7. Liberazione
La nonviolenza e' questo lungo andare
che apre strada e lungo questa strada
si riconosce uguale ogni diverso.
*
8. Potere di tutti
La nonviolenza e' l'omnicrazia
il potere di agire di tutti
il potere tra tutti condiviso.
*
9. Bellezza
La nonviolenza e' la bellezza quando
anime e corpi, rotte le catene,
riconoscendosi emergono alla luce.
*
10. Persuasione
La nonviolenza e' la scelta del tu,
la scelta del tu-tutti, il saldo stare
umani tra gli umani. E' cosa buona.
 
4. MATERIALI. OSVALDO CAFFIANCHI: ANCORA SULLE DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza e' in cammino", n. 595]
 
1. Forza della verita'
Nell'afferrarsi alla verita'
e' l'unica speranza, nella lotta
con l'angelo si compie per l'intera
notte la prova, e trovi il vero nome.
*
2. Coscienza
La giovinetta Antigone per prima
seppe che viene l'ora in cui si deve
dire di no.
E' con quel no che sorge la coscienza
e' la coscienza che fa luce al mondo.
*
3. Amore
Come insegno' di Mantinea la donna
all'ateniese che sapeva l'arte
piu' necessaria, della levatrice,
l'amore e' cio' che unisce e cio' che salva
ti strappa su' dalla palude e t'alza
dove piu' pura e' l'aria e finalmente
possiamo respirare.
*
4. Festa
Non l'ordine chiuso, non le solenni
maschere del potere, non il passo
che come lama cade e calpesta.
Ma la danza, ma il volto ritrovato.
*
5. Sobrieta'
Non lasciare che a goccia a goccia
ti secchino il midollo i simulacri.
Nella misura e' l'unico segreto
cio' che tu sprechi ad altri manchera'
nel dissipare dissipi te stesso
vuol esser sobria la felicita'.
*
6. Giustizia
Rendere bene per male
avere misericordia
non cedere di un passo all'oppressione.
*
7. Liberazione
Di questo dolore che e' di tutti
lenire la piaga solo e' dato
se di tutti e per tutti e con tutti si sceglie
la parte, il cammino, l'amicizia.
*
8. Potere di tutti
Ascolta la voce dell'altro ed ascolta
con piu' grande attenzione il silenzio dell'altro.
Accogli la spina e la borraccia.
Non ci si libera da soli
non si compie da soli questo lungo viaggio.
E come un bozzolo, chi non si apre
perisce.
*
9. Bellezza
L'errore era nel credere che l'attimo
fuggente fosse bello. Era l'errore
nella fuga del tempo in fumo ed ombra.
Era nell'occhio invece la bellezza
era nel cuore, nel volto accarezzato.
E quella luce resta per sempre.
*
10. Persuasione
Io che sempre appartenni al partito
dei perplessi, che giusta il poeta
di Augusta, di Treviri l'esule ardito,
alle nobili idee sono uso
chiedere cosa celino invisibile
e che del sinolo di lancia e di scudo
sempre sentii la spina nel cuore,
pure volli viandante tra viandanti
incamminarmi con questi compagni
di pietà persuasi.
 
5. MATERIALI. BENITO D'IPPOLITO: DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN DIECI PROFILI DI COSTRUTTRICI DI PACE
[Da "La nonviolenza è in cammino" n. 597]
 
1. Etty Hillesum, o la forza della verita'
 
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per se' che affoga gli altri.
 
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all'orrore
salvare almeno l'umanita' futura.
*
2. La coscienza di Virginia Woolf
 
Alla corsa per l'accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l'uso corretto delle tre ghinee
l'analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
 
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in se' la stanza denegata.
 
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
3. Maria Callas inventa l'amore
 
E' la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
 
E' la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l'io si faccia noi.
*
4. Cathy Berberian, la festa dell'umanita'
 
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
 
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l'umanita' chiamava intera a festa.
*
5. La sobrieta' di Rosa Luxemburg
 
Quando e' normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera e' il posto giusto
per le persone giuste, e li' era Rosa.
 
Quando e' normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
 
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegno' a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non piu' barbaro
in cui normale sia esser d'aiuto.
*
6. La giustizia secondo Hannah Arendt
 
Sempre all'opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verita'.
 
E sempre innamorata e sempre agile
nell'inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d'oro.
 
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell'astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
 
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la liberta fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nessuno come lei seppe donare.
*
7. Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
 
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di cio' che conta del pensiero e della vita
d'Europa del secolo ventesimo?
 
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
 
Ci insegno' tutto
in verità e in errore
Simone de Beauvoir:
l'ascolto e l'arte
della parola, e l'essere vicini
- che e' l'unica cosa che conta.
*
8. Luce Fabbri, il potere di tutti
 
La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
 
L'intera vita dedico' alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un'umanita' di liberi ed eguali.
 
Se avrà l'umanita' degno un futuro
come nel canto comunardo e' detto
e se tanto dolore avra' riscatto
nell'internazionale futura umanita',
in quel futuro che e' gia' compresente
ogni volta che fai l'azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
*
9. Frida Kahlo, della bellezza
 
Sognare tutti i sogni, raccontare
di se' e di tutti il volto e il cammino.
 
Rosa gelata, fiore appena nato
felicita' promessa a tutti e data
per sempre nel piu' lieve dei sussurri.
*
10. Simone Weil e la persuasione
 
Una così profonda liberta'
nessuno deve averla mai provata
ed un cosi' profondo lucido strazio.
 
Maestra di attenzione e verita'
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime vilta'.
 
Figura dell'umanita'
lo specchio e l'enigma piu' chiaro
l'ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
 
6. MATERIALI. CRISPINO SCOTOLATORI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 598]
 
1. Forza della verita'
 
Tieniti stretto alla verita'
e non temere il male
affronta il male
e vincilo con la pieta'.
*
2. Coscienza
 
L'arte la fede la sapienza
tutto le e' di nutrimento
ma solo lei tutto feconda e avviva
nostra buona signora la coscienza.
*
3. Amore
 
Piu' passa il tempo e meno sono certo
di saper dire cosa essere possa
ma ovunque vedo splender la sua possa
che regge il mondo e salva dal dolore.
*
4. Festa
 
Che cosa resta quando s'arresta ogni podesta
e si ridesta l'ombra molesta estinte le gesta
omai digesta nella foresta ogni tempesta
se non quel lieve ricordo della festa?
*
5. Sobrieta'
 
Invigila te stesso, a te stesso
esser presente sappi.
e passa in largo giro la borraccia
nessuno dei compagni resti senza
un sorso d'acqua, un sorso d'amicizia.
*
6. Giustizia
 
Dapprima fu la spada, la bilancia
appresso venne, verra' poi l'aratro.
La rabbia, l'equilibrio, il nutrimento.
S'ha da decidere che far del ferro:
se forza, o legge, oppur misericordia.
*
7. Liberazione
 
Nel profondo lago nero del tuo cuore
si nasconde il primo nemico.
Nella lotta dentro te contro di te
comincia quel cammino che da' pace.
*
8. Potere di tutti
 
Solo se si e' deliberato in comune
potremo agire in comune.
*
9. Bellezza
 
E' quel che si oppone alla morte
e' la gioia che rinasce ad ogni aurora
e' la speranza di essere ascoltati
e' tutto il mare dentro la conchiglia.
*
10. Persuasione
 
In quel piu' profondo colloquio corale
in cui s'incontrano infine tutti i tu
e non v'e' piu' contesa di mio e di tuo
li' ci ritroveremo faccia a faccia.
Ogni giorno e' quel colloquio corale
ogni giorno devi fare la tua scelta.
 
7. MATERIALI. NELLO SCARDANI: ANCORA DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA RIFLESSE IN DIECI VOLTI DI DONNE
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 600]
 
1. Carla Lonzi, o della forza della verita'
 
Piu' passa il tempo e piu' diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent'anni fa, ancora c'interpellano.
 
Piu' passa il tempo e piu' diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l'orrore presente.
*
2. Maria Zambrano, o della coscienza
 
La coscienza e' l'esilio
e l'esilio e' il ritrovarsi.
 
Perso tutto, allora resti tu.
 
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
*
3. Marina Cvetaeva, o dell'amore
 
Nessuno mai amo' quanto Marina:
amo' la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
 
Amo' le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
*
4. Violeta Parra, o della festa
 
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
 
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe piu' amare, senza arrendersi mai.
 
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi.
 
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
 
Al popolo restituiva
la dignita' rubata dai padroni.
*
5. Georgia O'Keeffe, o della sobrieta'
 
Per arrivare all'essenzialita'
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
 
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
*
6. Marianella Garcia, o della giustizia
 
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta'.
 
E cosi' salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell'orrore,
cosi' salvare l'umanita' presente,
cosi' rendere bene per male.
*
7. Rosanna Benzi, o della liberazione
 
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d'acciaio.
 
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verita'
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell'orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
 
Di liberazione maestra
non piu' dimenticata.
L'apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
*
8. Ginetta Sagan, o del potere di tutti
 
Partecipo' alla Resistenza
fondo' Amnesty International
rese l'umanita' piu' buona e piu' forte.
 
Ancora chiama la sua voce all'azione
e chiama te.
*
9. Emily Dickinson, o della bellezza
 
Si puo' condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costo' tanta gioia
quanta fatica tale levita'.
 
Si puo' essere sola e in solitudine
essere gia' figura dell'intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere gia' di quella
societa' delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
*
10. Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
 
I campi, e nei campi l'umanita'.
I campi, e contro i campi l'umanita'.
 
Dire la verita', salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
 
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
 
8. MATERIALI. RICCIARDO ALOISI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 605]
 
1. Forza della verita'
 
Nella ricerca della verita'
con il rispetto della verita'
in saldo abbraccio alla verita'
preferisci soffrire e non far male.
*
2. Coscienza
 
Nella coscienza della sofferenza
nella coscienza della compresenza
nella coscienza della gaia scienza
si tempra e si rinsalda l'alma frale.
*
3. Amore
 
tolto il disegno resta il colore
tolta la forza resta il calore
tolta la speme resta il valore
tolta la terra resta ancora il sale.
*
4. Festa
 
Ogni giorno l'aurora dita rosate torna
ed ogni giorno reca nuova festa.
*
5. Sobrieta'
 
Cosi' esposti al bisogno, cosi' esposti
alla paura, questo solo farmaco
conosco che offra limpido un sollievo:
volere meno, avere meno, andare
piu' lentamente, piu' in profondita',
dividere quel che e' nella bisaccia
con lo straniero, e nel lungo cammino
saper godere del bene del mondo,
del raccontarsi le infinite storie.
*
6. Giustizia
 
Non ci fu data la scienza
del bene e del male, ci fu data
l'intelligenza del dolore e acuta
la percezione della nostra confusione.
 
Cosi' quasi ciechi e senza bordone
questo cammino abbiamo da fare
e cosi' fragili e stanchi come siamo
la violenza dobbiamo contrastare
ed all'ingiusto il giusto contrapporre
e nella nostra scarsa luce il bene opporre
al male.
*
7. Liberazione
 
E' liberta' incarnata ed in cammino,
se si fermasse, divenisse astratta,
la liberta' in un lampo si corrompe
e s'arrovescia. E' un fiore delicato:
come cessa di crescere già muore.
*
8. Potere di tutti
 
Ognuno ha un potere e quel potere
e' un seme prezioso che deve dare frutto.
 
Ma ogni potere e' una lama affilata
che puo' affettare il pane e puo' squarciare
cuori pulsanti.
 
Il potere di tutti e' la scelta
di dar valore alla vita di tutti
di riconoscere a tutti la forza
di capire, di decidere, di agire,
di orientare la forza al bene comune.
*
9. Bellezza
 
Nel polveroso turbine del tempo
perennemente in fuga e che incessante
tutto ti logora e tutto travolge
un sorso, un goccio, un'ombra di armonia
che allude a un ritrovarsi e' la belta'.
*
10. Persuasione
 
La persuasione e' la persuasione
del potere di tutti, fondato
sulla coscienza della compresenza.
 
Sentire presente in se'
l'umanita' intera
sentire il se' presente
nel flusso incessante della vita.
 
Sentire come empatia
sentire come ascolto profondo
afferramento alla verita'.
 
Della realta' di tutti lo splendore.
 
9. MATERIALI. OMERO CAIAMI PERSICHI: DIECI QUARTINE TRA ASSISI E GUBBIO
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 607]
 
1. Forza della verita'
 
Oltre la coppa e lo stilo e' il nulla
ed anche questo canto certo e' nulla
due sole cose restano che valgono:
il pianto in comune, il riso in comune.
*
2. Coscienza
 
La parola e' piu' esigente del mondo
con la parola tu vai incontro al mondo
possa essere essa benedicente
possa essere essa portatrice di pace.
*
3. Amore
 
Ad eccezione del dolore tutto
dimenticai. Ma non dimenticai
la mano che mi si poso' sul volto.
Come una rosa fresca e profumata.
*
4. Festa
 
Mentre ceniamo insieme
mentre cantiamo insieme
si placa per un'ora questa furia
e per un'ora siamo ancora vivi.
*
5. Sobrieta'
 
Ascolta la voce del vento
ascolta l'orecchio del mare
ascolta la notte tutta occhi
e non negare mai la parola all'amico.
*
6. Giustizia
 
Non gravare su altri, sia lieve
il tuo camminare, il tuo parlare, il tuo sguardo.
Al curvo sii sostegno, a cio' che opprime
opponiti come una compatta roccia.
*
7. Liberazione
 
Tutto passera' presto, e' solo un attimo
ma questo attimo non sia sprecato.
Nulla passera' mai, per sempre resta
quello che hai fatto, quello che hai sperato.
*
8. Potere di tutti
 
E' nell'io la verita' del noi
ed e' nel noi la verita' dell'io.
Ma anche: e' nel tu la verita' dell'io
ed e' nel tutti la verita' dell'io, del tu, del noi.
*
9. Bellezza
 
Cosi' l'acqua dei sogni lava le angoscie
cosi' la luce del mondo risana le ferite
cosi' l'oblio rimuove le macerie
e la scoperta ci toglie il fiato ancora.
*
10. Persuasione
 
Anche di te vi e' bisogno
se questo sogno vogliamo trarre a vita
anche di te fa bisogno
per salvare di tutti la vita.
 
10. MATERIALI. GIOBATTA CORINZI: ANCORA DIECI PAROLE RIFLESSE IN DIECI VOLTI SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 619]
 
1. Mary Wollstonecraft, della forza della verita'
 
Tutto puo' essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanita', cammino
di liberazione.
 
Per se', per tutte e tutti.
 
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lotto' per la liberazione
di tutte, di tutti.
*
2. Edith Stein, della coscienza
 
Tutto e' pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
 
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
*
3. Ada Gobetti, dell'amore
 
Nessun uomo fu piu' intransigente di Piero Gobetti
ma una donna si', che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
 
Nessun uomo fu piu' educatore civile, al pubblico bene suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna si'
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
 
Nessun uomo fu piu' di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtu'
ma una donna si', che fu innamorata
della ragione, della virtu', di lui, del mondo.
 
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre piu' giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
*
4. Isadora Duncan, della festa
 
Il corpo il movimento l'aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
*
5. Ingeborg Bachmann, della sobrieta'
 
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro se',
 
e tendere alla patria da venire
e questa e' la virtu' dell'attenzione,
 
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
 
istituire cosi' quella comunita'
finora soltanto immaginata.
*
6. Anna Kuliscioff, della giustizia
 
In un possente rivolgimento d'amore
all'umanita' intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell'occhio che respira e che canta.
 
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
 
Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando se' liberi tutti.
*
7. Alice Paul, della liberazione
 
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della citta'.
 
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di la' dall'oceano
in sciopero della fame.
 
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
*
8. Flora Tristan, del potere di tutti
 
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e cio' che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
 
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso si' che facciamo cominciare
la nuova storia.
*
9. Milena Jesenska', della bellezza
 
Vi e' una prima Milena, l'amica di Kafka
che e' il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l'infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
 
E vi e' una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontro' nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontro' nell'inferno nazista.
 
Ed e' la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di si',
che lotta inesausta, che e' uno
dei volti piu' belli della Resistenza.
*
10. Emma Thomas, della persuasione
 
Teneva insieme la vita attiva, poiche' senza le opere buone
le sofferenze dell'umanita' che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiche' nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre.
 
Io sempre restai sconcertato di queste persone
cosi' diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversita', quanto
l'enigma che recano e' anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
 
11. MATERIALI. GEREMIA CATTRISTI: DIECI PAROLE E DIECI VOLTI DA ASSISI A GUBBIO
[Da "La nonviolenza è in cammino", n. 625]
 
1. Olympe de Gouges, o la forza della verita'
 
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
- e dunque tutte -
e fosse fatta perche' le uccisioni
cessassero - ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
 
Tratta al patibolo perche' affermava
sia l'uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perche' affermava
che e' delitto uccidere, e demenza.
*
2. Saffo, o della coscienza
 
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
*
3. Margarete Buber Neumann, o dell'amore
 
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell'Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
 
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell'ideologia.
 
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
 
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verita'.
 
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
 
Anche dei morti salvare la vita, la verita'
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
*
4. Bessie Smith, o della festa
 
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l'infelicita'
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
*
5. Laura Conti, o della sobrieta'
 
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l'umanita'.
 
Medico fu, perché salvare vite
e' cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l'umanita'.
 
Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l'ambiente
e per l'umanita' sempre lotto'.
*
6. Luce d'Eramo, o della giustizia
 
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
 
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Della lucidita' che nel dolore
soffre di piu' e piu' se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
 
Sempre afferrarsi amo' alla verita'.
 
E questo agire chiamo nonviolenza.
*
7. Bertha von Suttner, o della liberazione
 
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda e': perche'
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
 
E la vera risposta e' ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giu' le armi.
 
E' il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
*
8. Ruth First, o del potere di tutti
 
Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo
non era possibile.
Cosi' la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell'ottantadue.
 
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l'anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedi' quel pacco che vent'anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l'apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
 
Non era possibile farla tacere
cosi' la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all'ingiustizia all'odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l'umanita' comune,
li' Ruth First e' stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riusci'
a raggiungere l'intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l'assassinata
e' ancora qui, ed e' invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
*
9. Joyce Lussu, o della bellezza
 
Era cosi' temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
 
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che e' come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche cosi' dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
*
10. Maria Montessori, o della persuasione
 
Capire che la pace li' comincia:
dall'accoglienza fatta ai bambini.
 
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
 
Non piu' stranieri, non piu' abbandonati,
non piu' nemici, non piu' aggressori,
ma una umanita' riconoscente.
 
12. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MICHELE MEOMARTINO

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Michele Meomartino.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Michele Meomartino, amico della nonviolenza, scultore, coltivatore biologico, coordinatore della Rete nonviolenta Abruzzo e referente del nodo di Pescara-Chieti della Rete Lilliput, e' impegnato anche nel coordinamento di Libera, ed in molte iniziative di pace, equosolidali ed ecologiche. Opere di Michele Meomartino: Frammenti di pace, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2005]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Michele Meomartino: Conoscendo degli amici che avevano fatto un campo all'Arca.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Michele Meomartino: Lanza Del Vasto. Per la bellezza, la coerenza e la semplicita' del suo insegnamento.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Michele Meomartino: Di libri se ne possono consigliare tanti...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Michele Meomartino: Oggi non ci sono movimenti di massa che praticano la nonviolenza, ma piccoli gruppi che si organizzano.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Michele Meomartino: In Italia la difesa della democrazia a cominciare dal diritto ad essere informati. Poi il resto...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Michele Meomartino: Il Movimento Nonviolento, Il Mir, Il Centro Gandhi di Pisa...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Michele Meomartino: La nonviolenza e' un atteggiamento interiore, ma anche una disciplina che s'impara e nella pratica si affina.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Michele Meomartino: Un rapporto che potrebbe eliminare gli ideologismi.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Michele Meomartino: Idem come sopra.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Michele Meomartino: La nonviolenza moderna e' nata con Gandhi in Sudafrica proprio su questi temi... Penso che siano temi che possono coagulare molto.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Michele Meomartino: Penso sia stata significativa l'esperienza di Danilo Dolci in Sicilia.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Michele Meomartino: Il movimento dei lavoratori, tranne piccoli gruppi violenti, e' pacifico; ma storicamente le sue organizzazioni, almeno in occidente, non hanno nel loro dna la nonviolenza.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Michele Meomartino: Penso che sia una scommessa che vale la pena affrontare.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Michele Meomartino: Lo stesso rapporto che vedo tra ideali e graduali mediazioni per conseguirli.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Michele Meomartino: Secondo Capitini l’antimilitarismo e' uno dei primi passi di un percorso nonviolento.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Michele Meomartino: Rispetto all'antimilitarismo, il disarmo presuppone un' idea progettuale per indicare come uscire da una logica militarista.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Michele Meomartino: Un rapporto che si fonda sul rispetto e la liberta'.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Michele Meomartino: Idem.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Michele Meomartino: Idem.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

- Michele Meomartino: Idem.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Michele Meomartino: Un tasso di laicita' di cui le religioni, specie quelle fondamentaliste, avrebbero bisogno.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Michele Meomartino: C'e' una immensa letteratura a riguardo...

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

- Michele Meomartino: Il rispetto di tutte le forme viventi ed una maggiore sobrieta' negli stili di vita.

*

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Michele Meomartino: Il metodo del consenso lo pratico, ma c'e' bisogno di gruppi coesi e di pratica. Altrimenti non funziona.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Michele Meomartino: Chi s'interpone tra le parti. Perche' e' il primo passo che potrebbe favorire la conoscenza delle ragioni delle parti.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Michele Meomartino: Sono tante. Per esempio il lavoro di Peppe, per tacere di "Azione nonviolenta".

*

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Michele Meomartino: Le ragioni della frammentazione sono tante e vanno ricercate nell'insufficiente capacita' di fare realmente rete. Prevale la tendenza a rafforzare la propria identita', anziche' metterla in discussione per una proficua sinergia.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Michele Meomartino: Si', ma finora tutti i tentativi non hanno portato a grossi risultati.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Michele Meomartino: In attesa che ci si doti di forme di coordinamento piu' efficaci, si potrebbe costruire un portale unico di tutti i siti.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

- Michele Meomartino: Rapporto difficile perche' nei movimenti ci sono ancora alcuni gruppi legati ai partiti.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

- Michele Meomartino: Rapporti chiari, autonomi e indipendenti senza essere strumentalizzati.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?

- Michele Meomartino: La nonviolenza e' politica.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

- Michele Meomartino: La relazione sta semplicemente nella consapevolezza di fare il proprio dovere cercando di migliorare sempre.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

- Michele Meomartino: La relazione nasce dalla lettura corretta delle sue caratteristiche e da risposte che sappiano creare legami tra gli abitanti.

*

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Michele Meomartino: Rispondo con le parole di Lanza del Vasto: quando arrivera' trovera' solo un sacco di pelle con quattro ossa perche' il resto e' stato speso nella e per la vita.
 
13. RIFLESSIONE. SERGIO PARONETTO: MAESTRI ED ESPERIENZE
[Ringraziamo Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) per aver messo a disposizione queste pagine (estratte dalle pp. 19-24 del suo libro La nonviolenza dei volti, Monti, Saronno 2004) come contributo all'inchiesta sulla nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti, che anch'essi ringraziamo.
Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o reincontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio nazionale e del cui Centro studi fa parte. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e del Sinodo diocesano di Verona. Opere di Sergio Paronetto, La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Editrice Monti, Saronno (Va) 2004]
 
Ho avuto molti maestri: Giovanni XXIII con la Pacem in terris (1963), Paolo VI con la Populorum Progressio (1967), il Concilio Vaticano II (le cui cronache leggevo su "L'Avvenire d'Italia" diretto da Raniero La Valle), Agostino, Teilhard de Chardin, Romano Guardini, Daniele Comboni, Carlo Carretto, Charles de Foucauld, Dietrich Bonhoeffer, Paul Ricoeur, Helder Camara, Leonidas Proano, Lorenzo Milani, Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Gandhi e Martin Luther King (gli ultimi due inizialmente mediati dalle riflessioni di Thomas Merton). Conservo ancora un prezioso libretto che accoglie saggi di Giorgio La Pira, Clemente Riva, Pietro Pinna, Fabrizio Fabbrini, Luigi Rosadoni. Il suo titolo e' deciso: La coscienza dice No.
Ancora piu' deciso risuona nella mente il Tu non uccidere, splendido scritto di  Primo Mazzolari che ho letto, riletto e rileggo come un’enciclica del futuro magistero della Chiesa cattolica e che e' stato il primo ispiratore dell’idea-pratica di nonviolenza. Mazzolari ha suscitato la mia obiezione di coscienza al servizio militare e il mio servizio civile in Ecuador, tra il 1971 e il 1973, all’interno di un progetto di Cooperazione Internazionale (oggi Coopi). In Ecuador, a Riobamba, ho conosciuto Leonidas Proano, vescovo degli indios del Chimborazo scomparso nel 1988. Ho collaborato al suo progetto di “coscientizzazione” che utilizzava la metodologia della “pedagogia degli oppressi” di Paulo Freire. Per Proano nonviolenza significava “rivoluzione, cioe' trasformazione radicale, pacifica ed efficace, per stabilire un nuovo ordine e creare un uomo nuovo”. Per mezzo suo, ho inteso la nonviolenza come forza del diritto, arma dei poveri, “movimento di amicizia liberatrice”. Lui ha salvato, rinnovandola, la mia fede cristiana...
Al ritorno dall’Ecuador, ho incontrato il pensiero e l’opera di molti testimoni di pace, compagni della mia eta' adulta. Per me la nonviolenza ha i loro volti che custodisco con delicata gelosia. Durante un periodo di attivita' politica (tra i miei formatori ci sono anche Emmanuel Mounier, Giorgio La Pira, Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer), una mia proposta concernente la nonviolenza come scelta politica fondamentale, ispirata alla Dichiarazione di Nuova Delhi firmata da Michail Gorbaciov e Rajiv Gandhi nel novembre 1986, e' stata accolta dal congresso provinciale del Pci. Ho seguito da vicino con intensa emozione l’esperienza cilena guidata da Salvador Allende. Ho meditato a lungo sulle orribili vicende sudamericane degli anni Settanta e Ottanta, sul dramma dei “desaparecidos” cileni e argentini, sulla morte di Oscar Romero, di Marianella Garcia, di Ignacio Ellacuria. Ho cercato di approfondire a modo mio il legame tra pace, politica e democrazia tentando di scavare nei “poteri profondi” della vita politica veronese, nazionale e internazionale.
Assieme ad un gruppo di colleghi insegnanti presso l’Istituto Einaudi di Verona, ho partecipato e partecipo a varie attivita' di educazione alla pace. Ho aderito al movimento veronese per la pace, collegato alla piu' ampia mobilitazione contro gli “euromissili”, e al cartello associativo contro i “mercanti di morte”. Nel 1983, infatti, per fronteggiare gli SS-20 sovietici, sono arrivati a Comiso 112 missili balistici a media gittata “di primo colpo” Cruise (verranno smantellati dopo l’8 dicembre 1987, data del patto per il disarmo firmato da Reagan e Gorbaciov). Ho sfilato nella grande manifestazione romana contro gli euromissili dell’ovest (Pershing, Cruise) e dell’est (SS-20) ripetendo a lungo con tanti amici “pace, disarmo, nonviolenza: questa e' la nostra resistenza”. Il “Comitato veronese per la pace e il disarmo” si e' impegnato molto per la diffusione di una nuova cultura della pace...
Rammento con gioia, negli anni Ottanta, gli incontri nell’Arena di Verona promossi dall’Appello “Beati i costruttori di pace”. Conservo ancora il manifesto “Anch’io ripudio la guerra”, diffuso nel 1991 in occasione di un raduno straordinario contro la prima guerra del Golfo. Proprio in Arena (e dintorni) ho incontrato David Maria Turoldo, Ernesto Balducci, Perez Esquivel, Rigoberta Menchu', Desmond Tutu, Beyers Naude', Alessandro Zanotelli, Luigi Ciotti, Albino Bizzotto. Aggiungo, tra i molti, Luigi Adami, Giulio Battistella, Giulio Girardello, Massimo Valpiana, Giorgio Bertani, aderenti all’Agesci, alle Acli, alla Fuci, al Movimento nonviolento, all’Associazione per la pace, al Centro Missionario Diocesano, alla Caritas, al Gruppo per il Pluralismo e il Dialogo, alle Donne in nero, ai comboniani (amici di infanzia), a Pax Christi. Li ricordo con affetto assieme a Raniero La Valle, Ettore Masina, Giovanni Tamburino, Luigi Sandri, Luigi Bettazzi, Diego Bona, Tonio Dell’Olio, Tommaso Valentinetti...
All’inizio degli anni Novanta ho ripreso i contatti con “Pax Christi”. Avevo visto per la prima volta Luigi Bettazzi durante la marcia notturna da Ponti sul Mincio a Peschiera nel 1969 a sostegno degli obiettori di coscienza al servizio militare. L’avevo idealmente seguito nel suo lavoro conciliare a fianco del cardinale Giacomo Lercaro e nei suoi incontri in vari paesi del mondo; avevo meditato la sua bella lettera a Enrico Berlinguer; avevo letto “Ateo a diciotto anni”. Ho cominciato a leggere “Mosaico di pace”, rivista promossa dal movimento, diretta da padre Zanotelli. Ho, cosi', avvicinato il “punto pace” della Pax Christi veronese coordinata prima da Paolo Bertezzolo e Luigi Adami, poi da Paolo Veronese e Rosa Pia Bonomi...
Pax Christi e' un lungo amore nascosto. Avverto come un dono l’incontro spirituale e culturale, politico e teologico, ecclesiale e civile con il pensiero e l’opera di Tonino Bello. Mazzolari e Bello contengono il segreto della mia ricerca della nonviolenza come forza di liberazione, cioe' come “via, verita' e vita”, come polvere storica  e soffio profetico. Essi incarnano i quattro elementi essenziali o “pilastri” della pace, indicati dalla Pacem in terris di Giovanni XXIII: la forza della verita', lo spirito di liberta', la fame di giustizia e il potere dell’amore che cambia. Mazzolari e Bello costituiscono le radici del mio orientamento alla pace che sento nutrito di tante splendide sofferte testimonianze.
In molte occasioni avverto intense preoccupazioni e forti tormenti. In alcuni momenti, davanti ai drammi dell’umanita' e alla mia impotenza, sfioro lo sconforto. Sento il mondo in pericolo, come Pedro Salinas. So che e' in pericolo. Ma ho fiducia. Coltivo la speranza della pace nella pazienza del camminare quotidiano. Consapevole della fragilita' della vita cosi' come della sua stupenda bellezza, mi abbandono alla promessa del Risorto che sento vibrare nella mia carne profonda, nel midollo delle ossa, nelle intime fibre del corpo in attesa.
Ripenso a cio' che Giovanni XXIII diceva dell’operatore di pace. “Egli percorrera' la sua strada, accendendo di gioia e versando la luce e la grazia nel cuore degli uomini su tutta la superficie della terra, facendo loro scoprire, al di la' di tutte le frontiere, volti di fratelli, volti di amici”.
Non mi sento all’altezza di tale compito ma continuo a camminare respirando. Alcuni poeti, fra i molti che amo, accompagnano la mia riflessione. Le poesie scelte, tra le moltissime disponibili, possono diventare la trama di un percorso poetico per gruppi di lettura o per le scuole. Intendo la poesia come realta' intima e concreta dell’esistenza: carne della mia carne e respiro del mio respiro. Se la pace e' poesia, la poesia e' pace. Per me la pace e' creazione come la poesia. Eros e logos. Agape e caritas. Seme e frutto. Ulivo e colomba. Cellule e rondini. Tormento di un sogno. Potere di un segno. Giacomo Leopardi direbbe “canto nella notte” o “fiore del deserto”. Il grande poeta di Recanati scriveva che la poesia e' “respiro dell’anima che aggiunge un filo alla tela brevissima della nostra vita”, “ci rinfresca”, “ci accresce la vitalita'”. La sua ginestra, fiore gentile e profumato “che il deserto consola”, indica la saggezza del vivere fraterno.
Il suo appello e' simile a quello di Martin Luther King: “O nonviolenza o non esistenza. Se non impareremo a vivere assieme come fratelli periremo come stolti”. La nonviolenza e' l’arte di vivere bene assieme. E’ l’azione conviviale che salva la storia e ricrea la grazia del volto... E’ nascita-rinascita. Parto di un mondo.
 
14. INCONTRI. IL 7 LUGLIO SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI FORMAZIONE
 
Mercoledi' 7 luglio 2010 si e' svolto a Viterbo, nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi, un incontro di accostamento alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario.
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Nel corso dell'incontro si sono esplorate situazioni di conflitto e modalita' di intervento nonviolento e cooperazione educativa, utilizzando come materiali di riflessione anche riferimenti desunti da testi classici (ad esempio dal Don Chisciotte di Cervantes).
 
15. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

*

Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 
16. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
17. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Nathaniel Hawthorne, Blithedale. Il romanzo di Valgioiosa, Feltrinelli, Milano 1983, pp. 288.
*
Riedizioni
- Giacomo Leopardi, Canti, Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1998, 2010, 2 voll. per pp. 414 + 374, euro 7,50 + 7,50 (in supplemento al "Corriere della sera).
- Burrhus Frederic Skinner, Il comportamento verbale, Armando, Roma 1976, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2010, pp. 586, euro 9,90.
 
18. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
19. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 246 del 9 luglio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
 
 
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
 
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
 
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it