Legalita' e' umanita'. 60



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LEGALITA' E' UMANITA'
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 60 del 6 ottobre 2009

In questo numero:
1. Contrastare il colpo di stato razzista con la forza della legalita'
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Cinzia Gubbini intervista Andrea Olivero
6. Enrico Pugliese: L'aspetto piu' grave della pseudosanatoria
7. Fiorenza Sarzanini: I lavoratori stranieri vittime dell'illegalita' dei
datori di lavoro italiani e della violenza razzista del governo
8. Valentino Parlato: Il badante degli evasori
9. Comitato 17 ottobre: Il 17 ottobre manifestazione nazionale antirazzista

1. EDITORIALE. CONTRASTARE IL COLPO DI STATO RAZZISTA CON LA FORZA DELLA
LEGALITA'

Proibiscono di uccidere le leggi.
Proibiscono la persecuzione razzista le leggi.
Proibiscono lo schiavismo le leggi.
Proibiscono la violenza squadrista le leggi.
*
Con la forza della legalita' denunciamo, contrastiamo, sconfiggiamo il colpo
di stato razzista del governo dell'eversione dall'alto.
Con la forza della legalita' denunciamo, contrastiamo, otteniamo
l'abrogazione delle misure razziste, schiaviste, squadriste,
incostituzionali ed antigiuridiche, criminali e criminogene, contenute nel
cosiddetto "pacchetto sicurezza".
Con la forza della legalita' difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri
umani.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. UNA SOLA UMANITA'. CINZIA GUBBINI INTERVISTA ANDREA OLIVERO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 4 ottobre 2009 col titolo "Danno
securitario" e il sommario "Come mai la regolarizzazione di colf e badanti
e' stata un flop? Ne abbiamo parlato con il presidente delle Acli Andrea
Olivero: 'Le regole poste dal governo hanno rappresentato una barriera
insormontabile. Viminale chiuso alle associazioni. Il 17 ottobre? Troppo di
parte, non ci saremo'"]

Non ha raggiunto quota 300.000 solo per un soffio la regolarizzazione di
colf e badanti varata dal governo Berlusconi dopo l'approvazione del
pacchetto sicurezza. Il conteggio, infatti, si e' fermato a 244.744 domande.
Sindacati e associazioni hanno criticato le modalita' della
regolarizzazione: i troppi "paletti" piantati qua e la' per mettere
d'accordo i "falchi" e le "colombe" del governo hanno impedito di
partecipare anche a chi ne aveva pienamente diritto. Tra le voci critiche
anche quella delle Acli, che pure hanno (piu' di altri) la capacita' di
farsi ascoltare presso l'attuale maggioranza. Il presidente Andrea Olivero
racconta come sono andate le cose, e come potrebbe andare in futuro.
*
- Cinzia Gubbini: Qual e' la vostra opinione sulla regolarizzazione che si
e' appena conclusa?
- Andrea Olivero: Negativa, come e' noto. Sin dall'inizio avevamo chiesto
una maggiore attenzione alle modalita' di questa sanatoria. Gia'
immaginavamo che le regole poste avrebbero rappresentato una barriera
insormontabile per migliaia di famiglie. Innanzitutto per il costo iniziale
molto elevato, 500 euro, che tra l'altro nella maggior parte dei casi ha
versato lo straniero invece del datore di lavoro. Poi il tetto di reddito
previsto per regolarizzare una colf: per i nostri politici 20.000 euro
possono sembrare pochi. Forse non sanno che e' molto di piu' di quanto si
riesca a raggiungere con un normale stipendio, per non parlare di chi vive
con la pensione. Senza contare la decisione di impedire alle colf che
raggiungono le venti ore di occupazione settimanale lavorando presso diverse
famiglie di cumularle. Questo e' stato un grosso ostacolo. In generale, poi,
le Acli avevano chiesto sin da subito di estendere la sanatoria a tutte le
figure lavorative, non limitandola ai soli lavoratori domestici.
*
- Cinzia Gubbini: E la crisi economica?
- Andrea Olivero: Sciocchezze. E' stato dimostrato che interi settori
produttivi chiuderebbero senza gli immigrati, crisi o non crisi.
*
- Cinzia Gubbini: Secondo lei perche' e' stata varata questa
regolarizzazione?
- Andrea Olivero: Si voleva mitigare agli occhi degli italiani il pacchetto
sicurezza. Intervenire almeno laddove il reato di clandestinita' sarebbe
risultato una vera ingiustizia. Hanno cercato di mettere una piccola toppa,
almeno nei confronti degli immigrati che lavorano nelle case degli italiani.
*
- Cinzia Gubbini: Vi e' stata data la possibilita' di interloquire con il
ministero prima che venisse approvata la regolarizzazione?
- Andrea Olivero: No. Lo abbiamo chiesto, ma non ci e' stato permesso.
Abbiamo comunque inviato una serie di osservazioni, e per fortuna al
Viminale ci sono molti funzionari sensibili che cercano di limitare i danni.
Ma con la parte politica non abbiamo avuto confronti. Devo dire che rispetto
al passato, mi riferisco non solo alla legislatura di centrosinistra ma
anche al precedente governo Berlusconi, stiamo riscontrando una grossa
chiusura. Invece incontrarsi e parlare potrebbe essere utile, soprattutto
quando si devono prendere decisioni di questo tipo, in modo da trovare
soluzioni positive ed equilibrate.
*
- Cinzia Gubbini: Secondo voi quante persone sono rimaste fuori?
- Andrea Olivero: Circa 500.000.
*
- Cinzia Gubbini: Ma secondo lei il peggio e' passato o deve ancora venire?
Ci sono ancora molti aspetti da chiarire: non si capisce ad esempio cosa
accadra' se il datore di lavoro di una badante muore in attesa che il
ministero sbrighi le pratiche. Con la regolarizzazione del 2002 si prevedeva
la consegna di un permesso di soggiorno per ricerca occupazione.
- Andrea Olivero: Credo che verranno trovate delle soluzioni. Ribadisco: i
funzionari capaci ci sono. E quando le questioni sono tecniche si superano
con facilita'. E' quando i provvedimenti hanno una natura politica che
scatta l'ideologia. E purtroppo sulla questione dell'immigrazione in Italia
viene tutto deciso sulla scorta dell'ideologia.
*
- Cinzia Gubbini: Qual e' la vostra proposta per superare il problema della
clandestinita'?
- Andrea Olivero: A parer nostro e' necessario introdurre un permesso di
soggiorno per ricerca di lavoro. Va data la possibilita' a chi vuole venire
in Italia per cercare lavoro di farlo regolarmente. Se alla scadenza del
permesso l'immigrato non ha trovato lavoro allora va espulso. A queste
condizioni siamo d'accordo anche con il reato di clandestinita', perche' chi
resta lo fa per scelta. Mentre oggi e' una condizione obbligata.
*
- Cinzia Gubbini: Questo fu uno dei punti di maggior contrasto durante il
governo di centrosinistra. Pensa potrebbe accettarlo l'attuale maggioranza?
- Andrea Olivero: Io posso solo notare che nel confronto con i singoli,
anche con taluni esponenti della Lega, su questa proposta c'e' attenzione
perche' e' fattibile e razionale. Ma per ora oltre a questo non si va
perche' questa proposta potrebbe apparire come un cedimento rispetto a una
linea oltranzista che deve essere di totale chiusura nei confronti degli
immigrati. Una chiusura che sappiamo essere solo nominale, visto che le
nostre frontiere vengono attraversate di continuo. E quella di Lampedusa non
era certo la piu' frequentata.
*
- Cinzia Gubbini: Dunque ci sono esponenti della maggioranza favorevoli
all'introduzione di un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro?
- Andrea Olivero: Ci sono. E noi stiamo lavorando perche' una proposta di
questo tipo trovi uno spazio nel dibattito pubblico.
*
- Cinzia Gubbini: Avete lavorato anche perche' si aprisse un dibattito sulla
questione della cittadinanza. E il dibattito si e' aperto: il presidente
della Camera Gianfranco Fini ne ha fatto una battaglia personale.
- Andrea Olivero: Abbiamo soltanto posto le basi culturali. L'iniziativa dei
singoli esponenti politici e' stata del tutto autonoma. Ma osserviamo con
molto piacere che si sia arrivati a una proposta di legge bipartisan.
*
- Cinzia Gubbini: Quante possibilita' ha di trasformarsi in una legge?
- Andrea Olivero: Temo pochissime, finche' il peso della Lega sara' cosi'
forte. Ma ritengo davvero significativo che sia stato raggiunto questo
obiettivo. Qualche anno fa sembrava impossibile. Per fortuna esistono
persone che sanno ragionare oltre gli schemi. D'altronde sulla cittadinanza
noi contiamo molto sull'evidenza dei fatti.
*
- Cinzia Gubbini: Cioe'?
- Andrea Olivero: Saranno i fatti a mettere nell'agenda politica la
questione. Esistono troppi immigrati di lungo periodo che non riescono ad
accedervi, senza contare lo scandalo rappresentato da bambini e ragazzi nati
in Italia, italiani a tutti gli effetti, esclusi dalla cittadinanza. D'altro
canto ci sono in giacenza 1.600.000 domande di cittadini oriundi che
chiedono di diventare italiani. Lo fanno ovviamente perche' vogliono un
passaporto europeo. Fino ad ora le loro domande sono state bloccate dalle
lungaggini burocratiche, ma la nostra legge obbliga lo Stato a riconoscerli
cittadini.
*
- Cinzia Gubbini: Come mai non avete aderito alla manifestazione
antirazzista del 17 ottobre?
- Andrea Olivero: Siamo stati in trattativa, ma alla fine non abbiamo
condiviso fino in fondo la piattaforma. Ci sembrava troppo di parte, troppo
ideologica anche se condivisibile in alcuni punti. Per noi e' importante
continuare a mantenere il nostro profilo, poter continuare a discutere con
tutti. Non mi riferisco tanto alla parte politica, quanto alle persone che
vivono in questo paese che magari hanno opinioni diverse ma con le quali
vogliamo avere un rapporto dialogico su questi temi. Cio' non toglie che
continuiamo a collaborare con tutte le realta' che si battono contro il
razzismo e per un pieno riconoscimento dei diritti degli immigrati.

6. UNA SOLA UMANITA'. ENRICO PUGLIESE: L'ASPETTO PIU' GRAVE DELLA
PSEUDOSANATORIA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 4 ottobre 2009 col titolo
"Regolarizzazioni: badanti poche, operai zero"]

Il numero di domande di regolarizzazione avanzate dai datori di lavoro
(famiglie ma anche conventi e quant'altro, come notava l'altro giorno
l'"Avvenire") e' risultato essere molto piu' modesto del previsto: siamo,
come e' noto, a circa 300.000. Le previsoni, naturalmente esagerate come
capita sempre in questi casi, erano di 700-750.000. Cos'e' sucesso dunque?
Nulla che non fosse prevedibile e che non sia stato gia' detto, con tono
sorpreso, dalla grande stampa. I datori di lavoro, nella fattispecie le
famiglie, hanno ritenuto poco utile, poco conveniente o poco opportuno
perdere tempo e soldi per le pratiche di regolarizzazione. Non ce ne e'
bisogno.
Eppure la cosa contrasta con quello che e' avvenuto meno di sette anni
addietro, con la sanatoria collegata alla legge Bossi-Fini: la piu' grande
della storia delle migrazioni europee, la "madre di tutte le sanatorie". A
quell'epoca la Lega, Alleanza nazionale e Forza Italia si resero conto che
proprio la loro base elettorale moderata (famiglie borghesi e imprenditori)
volevano - per comodita' e in qualche caso anche per senso civico e
responsabilita', ma soprattutto per paura di serie sanzioni - fare uscire
dalla irregolarita' i loro (e le loro) dipendenti. Anche a quell'epoca la
sanatoria era stata pensata originariamente solo per le "badanti": anzi e'
da allora che comincio' a circolare questo termine.
Ma poi la Confindustria insistette. Le aziende avevano bisogno di operai in
una fase di crescita occupazionale e di relativa dinamica della domanda di
lavoro. Era poi viva l'eco delle minacce di sanzioni per chi impiegasse
forza lavoro irregolare (o clandestina, come si usa dire). E questo spingeva
ulteriormente in direzione della regolarizzazione.
Cosi', tra una cosa e l'altra - dopo file infinite, non fatte (come da norma
di legge) dai padroni bensi' dagli immigrati medesimi - si riusci' a far
uscire dall'irregolarita' qualcosa come settecentomila persone, che non
avevano piu' necessita' di nascondersi, che erano meno soggette ai ricatti
dei padroni e alle discriminazioni istituzionali, che potevano inserirsi
meglio nella societa' italiana (anche se ci pensava la Bossi-Fini con una
serie di norme vessatorie a rendere piu' difficile e grama la loro
esistenza).
Ora il clima e' drasticamente mutato non solo a livello politico e
istituzionale, ma anche nella societa'. Alla mobilitazione di allora delle
famiglie per stare in regola con la legge - o per solidarieta' per le loro
Sonie, Tamare o Imelde - corrisponde ora il montare della palude delle
famiglie-carogne che non hanno alcuna voglia di procedere alla
regolarizzazione della loro badante occupata al nero. Sanno che da questo
governo, quali che siano le leggi, non hanno nulla da temere (anche quando
ci sono sentenze della magistratura a difesa della badante).
Ma poi anche le famiglie che carogne non sono trovano ben piu' difficile di
allora portare avanti le richieste di regolarizzazione: la documentazione e'
eccessiva e in parte impraticabile, il livello di reddito richiesto e'
troppo alto e non tutti amano dimostrare di essere benestanti. La normativa
sembra (o e') fatta apposta per scoraggiare le domande. E il balzello
imposto ai poveri (i soldi che in realta' dovrebero pagare i padroni)
denunciato da Valentino Parlato ("Il badante degli evasori", "Il manifesto",
1/10/2009) e' un'ennesima odiosa pratica vessatoria che concorre a
disincentivare.
Il risultato e' che aumentera' significativamente il numero degli irregolari
e delle irregolari. E tuttavia sono soprattutto i primi - gli uomini che
lavorano nell'agricoltura, nell'edilizia e nelle fabbriche - a pagare il
costo di questa situazione: in pratica a pagare il costo della crisi. Da
parte delle associazioni padronali questa volta non c'e' stata nessuna
pressione in direzione delle regolarizzazioni. Non avrebbero nulla in
contrario ma hanno altri problemi per la testa: ad esempio quello dei
licenziamenti dei dipendenti, immigrati compresi.
I giornali hanno parlato solo delle badanti, di chi ha trovato ostacoli nel
processo di regolarizzazione. Scarsa o nulla e' stata l'attenzione per i
lavoratori non addetti ai servizi alla persona: per chi non ha avuto alcuna
prospettiva di regolarizzazione. Per loro di sanatoria non si parla affatto.
E' questo l'aspetto piu' grave della vicenda e spiega anche il gran numero
di quelli che mancano all'appello.

7. UNA SOLA UMANITA'. FIORENZA SARZANINI: I LAVORATORI STRANIERI VITTIME
DELL'ILLEGALITA' DEI DATORI DI LAVORO ITALIANI E DELLA VIOLENZA RAZZISTA DEL
GOVERNO
[Dal "Corriere della sera" del 29 settembre 2009 col titolo "Il flop delle
badanti e quelle regole che gli italiani non rispettano"]

Quando si discuteva se varare la sanatoria c'era chi, come la Cgil,
ipotizzava fino a un milione di richieste. La stima dei tecnici del
Viminale, basata sui numeri del "clickday", era di almeno 500.000 domande.
Diversi ministri si erano spesi pubblicamente affinche' il governo superasse
le resistenze della Lega e del responsabile dell'Interno Roberto Maroni e
varasse un provvedimento "per aiutare migliaia e migliaia di famiglie che
altrimenti sarebbero in gravissima difficolta'". Ma adesso che i termini per
regolarizzare colf e badanti sono pressoche' scaduti, si scopre che il
risultato e' andato ben al di sotto delle aspettative.
Le istanze presentate sono meno di 300.000 e sembra difficile che nelle
ultime 24 ore a disposizione possa esserci un'impennata. Questo significa
che le cifre fornite erano esagerate e che non si sarebbe verificata alcuna
emergenza se non si fosse deciso di intervenire? No, i motivi di questo flop
appaiono ben altri. Il decreto prevede infatti che il datore di lavoro
denunci un reddito annuo superiore a 20.000 euro e paghi contributi alla
collaboratrice domestica per un minimo di 20 ore settimanali. Evidentemente
e' troppo, in un'Italia dove - dicono i dati della Guardia di Finanza - la
media dei commercianti guadagna ufficialmente molto meno di questa cifra e
anche altre categorie di liberi professionisti dichiarano al fisco neanche
un terzo delle entrate effettive. L'obiettivo dichiarato dal governo era
quello di far emergere le prestazioni "in nero" concedendo diritti agli
stranieri, ma obbligandoli a rispettare i loro doveri. In questo modo si e'
invece raggiunto il paradosso di far entrare in clandestinita' anche chi
aveva intenzione di vivere nel nostro Paese con un regolare contratto. E di
esporre queste persone - preziose per bambini, anziani e malati - al rischio
di finire sotto processo per violazione della nuova legge, che punisce chi
entra senza permesso. Forse non ci sara' una proroga dei termini, come e'
gia' stato puntualizzato. Sarebbe bene ci fosse invece un ripensamento delle
regole in modo di non far pagare a questi stranieri l'abitudine di chi li ha
presi in casa a vivere nell'illegalita'.

8. DOCUMENTAZIONE. VALENTINO PARLATO: IL BADANTE DEGLI EVASORI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del primo ottobre 2009 col titolo "Il badante
degli evasori"]

Ieri sera alle 24 si sono chiuse le domande per la regolarizzazione delle
lavoratrici domestiche irregolari. Per motivi di orario non sono in grado di
sapere esattamente quante badanti e colf (uso il femminile, perche' si
tratta soprattutto di donne) avranno finalmente diritto di cittadinanza.
Dalle prime cifre, si tratterebbe di circa 300.000 lavoratrici. Dovevano
essere molte di piu', ma qualcosa non ha funzionato. Soprattutto sia per
l'ottusita' della legge (a cominciare dai 500 euro richiesti per la
sanatoria o per la non cumulabilita' dell'orario svolto presso piu'
famiglie) sia per l'egoismo di molti datori di lavoro.
Nelle stesse ore si sta concludendo alla camera l'iter dello scudo fiscale,
l'ennesimo condono (il terzo varato dal ministro Tremonti) per gli evasori.
Piu' che condono, pero', mi appare una vera amnistia per varare la quale
sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata del parlamento. Invece
il provvedimento e' andato avanti a colpi di fiducia che non hanno messo in
crisi la maggioranza. Cosa che sarebbe potuto accadere se il Pd fosse stato
meno assenteista, partecipando compatto alle votazioni: ha ragione Bersani a
rimpiangere il Pci.
Ritengo che tra lo scudo fiscale e il condono badanti ci sia un nesso. Si
punisce chi porta ricchezza in Italia (i servizi alla persona lo sono) e si
premia chi ha portato soldi all'estero falsificando bilanci e dichiarazioni
dei redditi. Chi e' esperto mi ha spiegato che i soldi rientrati non saranno
validi per la quantificazione degli alimenti nelle procedure di separazione
che vedono quasi sempre la parte femminile "vittima". Credo che non ci sia
confronto tra i 500 euro della sanatoria badanti e il 5% che saranno
chiamati a pagare coloro che denunciano soldi clandestinamente esportati
all'estero. Lo ripeto: gli immigranti hanno portato ricchezza, gli evasori
poverta', tasse piu' alte (per gli onesti) e disavanzi mostruosi per i conti
pubblici.
Tremonti e' persona intelligente, ma dovrebbe spiegarmi alcune cose.
La prima: perche' sono falliti (hanno fruttato solo 2 miliardi) i due
precedenti scudi fiscali?
La seconda domanda richiede una premessa: il ministro dell'economia ha
recentemente affermato che e' finita l'epoca dei paradisi fiscali. Si
riferiva al fatto che a livello internazionale (l'Ocse, ma anche Obama)
stanno suggerendo o varando provvedimenti per porre fine allo scandalo dei
paradisi fiscali. Che, va ricordato, sono un paradiso anche per i capitali
frutto della criminalita' organizzata. Ma se questa e' la verita', perche'
(seconda domanda) premiare gli evasori con capitali all'estero?
Terza domanda: questo scudo ter sara' utilizzato anche da molti che hanno
aderito ai due precedenti condoni. Dichiarando ovviamente il falso, visto
che seguitano a detenere capitali all'estero. La legge pero' non prevede
nulla contro questi "spergiuri". E' giusto?
Quarta domanda: Tremonti, non le sembra che con questo condono - come il
lodo Alfano - togliera' qualche castagna dal fuoco a Tremonti? Alimentando
oltretutto, come nel caso del lodo Alfano, il sospetto di leggi ad personam.
L'eta', a volte, affievolisce la memoria. Pero' ricordo perfettamente che
alcuni anni fa il ministro Tremonti giustifico' i precedenti scudi fiscali
sostenendo che i capitali rientrati avrebbero favorito la crescita e gli
investimenti. Ma nessuno l'ha vista.
Quinta domanda conseguente: non le sembra che ci sia qualcosa che non
quadra?
Ps. Mi e' tornato in mente un detto: "Molti politici stupidi non decidono
nulla; pochi furbi decidono per tutti". Credo che le dovrebbero fischiare le
orecchie. Con una attenuante: non e' colpa sua se il Pdl e' stracolmo di
servi sciocchi nominati dal padrone.

9. INIZIATIVE. COMITATO 17 OTTOBRE: IL 17 OTTOBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE
ANTIRAZZISTA
[Da tante persone amiche riceviamo e diffondiamo]

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza
a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto
dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso
un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo. A 20 anni di distanza, il
razzismo non e' stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene
alimentato dalle politiche del governo Berlusconi. Il "pacchetto sicurezza"
approvato dalla maggioranza di centrodestra risponde ad un intento
persecutorio, introducendo il reato di "immigrazione clandestina" e un
complesso di norme che peggiorano le condizioni di vita dei migranti, ne
ledono la dignita' umana e i diritti fondamentali.
Questa drammatica situazione sta pericolosamente incoraggiando e
legittimando nella societa' la paura e la violenza nei confronti di ogni
diversita'.
Intanto, nel canale di Sicilia, ormai diventato un vero e proprio cimitero
marino, continuano a morire centinaia di esseri umani che cercano di
raggiungere le nostre coste.
E' il momento di reagire e costruire insieme una grande risposta di lotta e
solidarieta' per difendere i diritti di tutte e tutti rifiutando ogni forma
di discriminazione e per fermare il dilagare del razzismo.
Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, alle
organizzazioni sindacali, sociali e politiche, a tutti i movimenti e ad ogni
persona a scendere in piazza il 17 ottobre per dare vita ad una grande
manifestazione popolare in grado di dare voce e visibilità ai migranti e
all'Italia che non accetta il razzismo sulla base di queste parole d'ordine?
- No al razzismo
- Regolarizzazione generalizzata per tutti
- Abrogazione del pacchetto sicurezza
- Accoglienza e diritti per tutti
- No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono
- Rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di
lavoro
- Diritto di asilo per rifugiati e profughi
- Chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie)
- No alla contrapposizione fra italiani e stranieri nell'accesso ai diritti
- Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all'istruzione per tutte e
tutti
- Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
- Contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone gay,
lesbiche, transgender
- A fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta per la difesa del
posto di lavoro
*
Per informazioni e adesioni: www.17ottobreantirazzista.org

=====================
LEGALITA' E' UMANITA'
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 60 del 6 ottobre 2009
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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