Coi piedi per terra. 189



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 189 del 16 maggio 2009

In questo numero:
1. Aung San Suu Kyi
2. Cinque semplici ragioni per opporsi al mega-aeroporto nell'area termale
del Bulicame a Viterbo
3. Associazione "Respirare": La popolazione viterbese e' contro il
mega-aeroporto nocivo e fuorilegge
4. Una diffida a tutti i componenti del Comitato interministeriale per la
programmazione economica
5. Patrizio Loprete: Il "decreto sicurezza" e' un altro tassello verso
l'incivilta'
6. Marco Revelli: Retoriche del disumano
7. Danilo Zolo: Il diritto alla vita
8. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. MAESTRE. AUNG SAN SUU KYI

Voce e simbolo della lotta per la liberazione dell'umanita' intera, l'intera
umanita' s'impegni per la sua liberazione.

2. EDITORIALE. CINQUE SEMPLICI RAGIONI PER OPPORSI AL MEGA-AEROPORTO
NELL'AREA TERMALE DEL BULICAME A VITERBO

Salvare l'area termale del Bulicame (ed i beni archeologici, naturalistici,
storico-culturali, terapeutici, scientifici, sociali ed economici che vi si
trovano) dalla distruzione provocata dal mega-aeroporto.
Salvare la salute dei viterbesi dall'enorme inquinamento avvelenatore
provocato dal mega-aeroporto.
Salvare l'economia viterbese (valorizzazione dei beni ambientali e
culturali, agricoltura di qualita', termalismo) dal disastro provocato
dall'attivita' del mega-aeroporto.
Impedire un immenso sperpero di risorse pubbliche per un'opera nociva e
distruttiva.
Impedire che si realizzi un'opera illegale, priva dei requisiti stabiliti
dalle leggi italiane ed europee e proibita dai vigenti piani territoriali ed
urbanistici e dai relativi vincoli di salvaguardia.
*
Occorre invece difendere e valorizzare i beni del territorio e le sue
vocazioni produttive.
Occorre potenziare la mobilita' ferroviaria.
Occorre ridurre il trasporto aereo fortemente corresponsabile dell'effetto
serra, ovvero della piu' grave emergenza ambientale planetaria che minaccia
l'intera umanita'.
Occorre promuovere salute e diritti.
Occorre difendere i beni comuni, usare bene le risorse di tutti, rispettare
le leggi a tutela dell'ambiente e dei diritti dei cittadini.

3. DOCUMENTI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": LA POPOLAZIONE VITERBESE E' CONTRO
IL MEGA-AEROPORTO NOCIVO E FUORILEGGE
[Riportiamo il seguente documento del 15 maggio 2009 dell'associazione
"Respirare". L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da
associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla
salute e la difesa dell'ambiente]

Dopo anni di squallide mistificazioni e di propaganda menzognera e cialtrona
da parte di una ristretta lobby speculativa favoreggiata dalla complicita'
di un'oligarchia di politicanti insipienti ed irresponsabili e dei soliti
manutengoli disposti ad ogni bassezza, e' ormai del tutto evidente a tutti
che la realizzazione di un nocivo e distruttivo mega-aeroporto nell'area
termale del Bulicame a Viterbo e' insensata e criminale.
Ed e' evidente anche che la grandissima maggioranza della popolazione
viterbese, appena e' sufficientemente informata delle conseguenze reali
della scandalosa operazione speculativa, esprime una contrarieta' meditata
ed assoluta.
Cosi' come alla folle distruzione dell'area del Bulicame per fare un
mega-aeroporto che avvelenerebbe il territorio e la popolazione hanno
espresso una risoluta ed argomentata contrarieta' scienziati di fama
internazionale, personalita' della cultura come la scrittrice Dacia Maraini
e il cantautore Francesco Guccini, autorevolissime figure delle istituzioni
come la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini e l'illustre
magistrato Ferdinando Imposimato, persone di immenso prestigio morale come
padre Alessandro Zanotelli, dirigenti sindacali come il segretario generale
della Cgil Guglielmo Epifani. E con essi numerosissimi docenti universitari,
intellettuali, attivisti per l'ambiente e i diritti umani da tutta Italia.
*
1. Il mega-aeroporto devasta ambiente e territorio: la sua realizzazione
massacrerebbe per sempre l'area termale del Bulicame, ed i beni - anche
archeologici - che vi si trovano.
2. Il mega-aeroporto aggredisce salute e sicurezza: la sua realizzazione
avvelenerebbe e metterebbe in pericolo tanta parte della popolazione
viterbese.
3. Il mega-aeroporto danneggia economia e diritti: la sua realizzazione
impedirebbe lo sviluppo del termalismo, provocherebbe danni immensi
all'agricoltura come ai beni culturali e naturali, sperpererebbe una
montagna di soldi pubblici, devasterebbe i beni pubblici, sarebbe di grave
nocumento ai diritti soggettivi ed ai legittimi interessi della popolazione
locale.
4. Il mega-aeroporto viola legalita' e civile convivenza: le leggi in vigore
ed i vincoli di salvaguardia esistenti proibiscono di realizzare un'opera
cosi' insensata e nociva.
*
La cittadinanza di Viterbo e la popolazione dell'Alto Lazio non vuole essere
ancora una volta aggredita, devastata, rapinata ed avvelenata.
E' favorevole al mega-aeroporto fuorilegge solo una esigua minoranza di
speculatori, di imbroglioni, di irresponsabili, di distopici, di politicanti
senza criterio, di affaristi senza scrupoli, di persone corrotte o ricattate
o ignare o illuse con promesse fasulle.
E' contraria al mega-aeroporto la stragrande maggioranza dei viterbesi:
informati, consapevoli, responsabili.
Viterbo dice no al mega-aeroporto; e' solidale con la popolazione di
Frosinone che anch'essa e' minacciata da un mega-aeroporto; e' solidale con
la popolazione di Ciampino che non vuole piu' essere avvelenata dal
mega-aeroporto che gia' e' li'; e' solidale con quanti in tutta Italia e in
tutto il mondo si battono per la riduzione drastica e immediata del
trasporto aereo fortemente corresponsabile del surriscaldamento globale del
clima, la piu' drammatica emergenza ambientale planetaria che l'intera
umanita' deve affrontare.

4. DOCUMENTI. UNA DIFFIDA A TUTTI I COMPONENTI DEL COMITATO
INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

A tutti i componenti del Comitato interministeriale per la programmazione
economica
Oggetto: Diffida e preannuncio di azione legale qualora il Comitato
interministeriale per la programmazione economica (Cipe) finanziasse
un'opera nociva, distruttiva e fuorilegge come il mega-aeroporto a Viterbo
Egregi signori,
giorni addietro i mezzi d'informazione hanno dato notizia dell'intenzione
del Ministro dei Trasporti di proporre al Cipe di finanziare la
realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
Con la presente vi segnaliamo:
a) che l'opera ricadrebbe nell'area termale del Bulicame, un'area di enorme
pregio archeologico, naturalistico, culturale, terapeutico ed economico che
ne verrebbe totalmente devastata;
b) che l'opera recherebbe grave nocumento alla salute ed alla sicurezza dei
cittadini residenti nella campagna circostante e nei popolosi quartieri di
Viterbo piu' prossimi all'area;
c) che l'opera recherebbe grave danno all'economia viterbese distruggendo
beni fondamentali per lo sviluppo del territorio;
d) che l'opera provocherebbe il collasso della rete infrastrutturale locale;
e) che l'opera e' del tutto priva della Valutazione di impatto ambientale e
della Valutazione ambientale strategica, obbligatorie per legge;
f) che addirittura ancora non esiste neppure un progetto vero e proprio
dell'opera;
g) che l'opera e' in assoluto contrasto con gli strumenti di pianificazione
territoriale ed urbanistica vigenti e relativi vincoli di salvaguardia;
h) che l'opera costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici;
i) che l'opera e' quindi allo stato dei fatti del tutto fuorilegge ed un
eventuale finanziamento di essa con soldi pubblici, sic stantibus rebus, si
configurerebbe come palesemente inammissibile.
Autorevoli scienziati di fama internazionale, personalita' illustri delle
istituzioni, della cultura e della vita civile, e numerosissimi cittadini
del viterbese hanno espresso una ferma opposizione al mega-aeroporto
insensato ed illegale.
Ancora una volta in questi ultimi giorni le ragioni dell'opposizione al
mega-aeroporto a Viterbo sono state riassunte dalla scrittrice Dacia Maraini
con un articolo sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009, e  dall'on.
Leoluca Orlando con una interrogazione parlamentare del 7 maggio 2009
(articolo ed interrogazione che alleghiamo alla presente).
Tutto quanto precede premesso, qualora il Cipe decidesse di finanziare
un'opera priva di progetto, illegale, nociva e distruttiva, con la presente
siamo a preannunciarvi la conseguente richiesta di intervento delle
competenti magistrature civili, penali ed amministrative in difesa del
diritto, del territorio, dei cittadini e della comunita' viterbese.
Distinti saluti,
Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del
mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di
tutti
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
Viterbo, 13 maggio 2009
*
Allegato 1. Dacia Maraini: L'aeroporto tra le terme
C'e' qualcosa di dissennato nel mito del progresso tecnologico senza limiti?
Lo dicono in molti. Il progresso tecnologico non guidato e non controllato
porta all'inquinamento, al disastro ecologico, agli abusi contro il
territorio, allo sperpero dei soldi pubblici, alle malattie. E ci sono
sempre nuovi dati che lo confermano. Eppure chi insegue il pericoloso mito
del progresso illimitato dice il contrario. Per costoro non puo' che portare
ricchezza, benessere, lavoro e civilta'.
Ma prendiamo un caso particolare: il progetto di un mega-aeroporto in una
zona di grande valore archeologico e termale. La piccola e bellissima citta'
di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civilta'
etrusca, e' stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del
"mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Li' in mezzo a un
ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo
l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di
cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma.
Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in
crisi, gli aeroporti aumentano. Non e' una contraddizione? Ora ogni piccola
citta' pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie citta'
del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si
arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano
sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima,
sulla salute?
Il "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto
aereo", guidato da Antonella Litta, ha le idee chiare. Le sue battaglie
vengono combattute soprattutto in rete, in collaborazione con il "Centro di
ricerca per la pace" guidato da Peppe Sini. I due Comitati danno voce ai
cittadini, ai medici, ai geologi, agli ambientalisti. Spediscono lettere
alle istituzioni governative. Chiedono un freno all'irresponsabile foga di
cementificare e adulterare il Paese. Spiegano con razionalita' le ragioni
del no. Che non riguardano solo Viterbo ma tutto il nostro gia' troppo
martoriato paese. Lo sviluppo tecnologico, ricordano, non puo' imporsi sulle
leggi della natura che alla lunga si ribella provocando disastri: alluvioni,
slavine, smottamenti, siccita', avvelenamento dell'acqua e dell'aria.
Certo e' comodo volare da un aeroporto sotto casa nelle piu' belle citta'
del mondo. Ma quanto ci costerebbe questa comodita'? Intanto riflettiamo sul
fatto che il traffico aereo contribuisce in larga misura al surriscaldamento
del clima. E proprio nel momento in cui l'Italia prende seri impegni per
ridurre il surriscaldamento, ci mettiamo a progettare nuovi aeroporti? Certo
la moltiplicazione dei voli puo' fare girare provvisoriamente il mercato, ma
alla lunga risulta anche antieconomica perche' e' energivora. Mentre
"l'umanita' ha bisogno di una economia della sobrieta' e della condivisione
che consideri i limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse". Lo
Stato si mostra generoso e avaro nello stesso tempo: con una mano da' soldi
alle Compagnie aeree e con l'altra taglia i costi ambientali e sociali che
vengono poi pagati dalle popolazioni piu' indifese e indigenti. Ha senso
tutto questo?
Dacia Maraini, "Corriere della sera", 5 maggio 2009
*
Allegato 2. Leoluca Orlando: Interrogazione parlamentare sul mega-aeroporto
di Viterbo
Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al
Ministro dell'Economia
Premesso che,
- a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati,
cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si
oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un
mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di
vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti
di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale
dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali
in essa presenti.
Infatti tale opera:
I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione
d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie
per legge;
II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali
che europee;
III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore
nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed
urbanistica tanto regionale quanto comunale;
IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici,
naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed
economici insistenti nell'area;
V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla
qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi
all'area;
VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza
strategica nazionale;
VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale;
VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;
IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata
da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha
gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e
qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato
l'inammissibilita' dell'opera);
*
- in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei
cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della
realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo:
1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del
Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico,
sociale e simbolico peculiare e insostituibile.
2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla
salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita.
3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il
mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in
particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei
fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie.
4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente
inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute.
5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una
profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma
provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte
lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e
alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia'
gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali,
agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici.
6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto
sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del
territorio e della sua economia.
7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato
all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad
accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti
climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli
equilibri della biosfera.
8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti
risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e
servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione);
*
- in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per
l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal
Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici,
archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera,
risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di
interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge
tutela;
*
- gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4
agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto
segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante
mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e
disastrosi esiti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal
documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment -
Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene
naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e
simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento
fondamentale dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ
del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore
e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi
della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua
rilevanza;
e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e
biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale
dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi
Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento
diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita'
tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di
un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria
dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria
importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia'
precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale
di Viterbo del 25 luglio 2008;
g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva,
quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della
mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e
valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di
qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita'
un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea
Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando
la linea Viterbo-Capranica-Roma);
h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio
gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative;
i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera
e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come
proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei
piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente
scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una
drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).
A cio' si aggiunga che:
l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa
precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso
Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo
n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare
presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che
potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento";
peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto
compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli
studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due
chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare
l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato
al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud";
m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le
relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio
comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali
requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di
Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica,
Valutazione d'impatto sulla salute.
Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un
devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per
Roma:
o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una
serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto
di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18
gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia
ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente
affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo
dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla
commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";
p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente
dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi
fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto
che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a
ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali,
agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera
ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione,
cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice
dal vizio dell'atto presupposto e fondativo;
q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei
proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior
fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato
di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo
viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito
del programma "Report").
Infine:
r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della
situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva
della Rai: "Report", 27 aprile 2008);
s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale
trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento
dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra
l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno
2008);
t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza
di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del
clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale,
dagli statisti piu' avvertiti);
u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo
(particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di
autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e
sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e
democratico": -
*
per sapere:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che
i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici
dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la
sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale
priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione
costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita'
locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia
vigenti.
Roma, 7 maggio 2009
Leoluca Orlando

5. UNA SOLA UMANITA'. PATRIZIO LOPRETE: IL "DECRETO SICUREZZA" E' UN ALTRO
TASSELLO VERSO L'INCIVILTA'
[Rigraziamo Patrizio Loprete (per contatti: patrizio.loprete at email.it) per
questo intervento. Patrizio Loprete e' segretario generale Silp Cgil di
Livorno]

Troppi problemi vengono da lontano ma quello che sta profondamente mutando
e' la maniera con cui si affrontano che produce effetti deleteri. Si vincono
elezioni sulla presunta emergenza sicurezza soffiando sul fuoco della paura
e del bisogno di sicurezza. Ma quello che preoccupa e' addossare
ideologicamente tale problema solo al fenomeno migratorio, stimolando
intolleranza e pregiudizi. E' abbastanza ovvio che i fenomeni migratori
portano con se' delle zone oscure, problematiche gravi, ma evocarli come la
causa di tutti i mali della societa' italiana, dimenticando fenomeni
criminogeni molto piu' pervasivi e annosi, e' fuorviante e ideologico.
Il reato d'ingresso clandestino ingolfera' gli uffici di polizia che
attualmente non sono neanche attrezzati per ospitare in modo dignitoso le
persone fermate per essere poi eventualmente processate ed espulse. Mentre
la polizia e' impegnata a espellere gli "ultimi", i delinquenti - quelli
veri - fanno con tutta tranquillita' i propri traffici. Abbiamo gia' visto
tutte le difficolta' a cui andremo incontro, e non da ultimo quello di dar
da mangiare alle persone che sono trattenute. Spesso i poliziotti hanno
cacciato di tasca loro i soldi per comprare un panino e rendere meno
umiliante l'attesa dell'espulsione. Ancora spesso costretti a dormire su una
sedia nel corridoio di un ufficio di polizia.
Come e' altrettanto preoccupante vedere soldati a pattugliare citta' e
istituire ronde di "volontari per la sicurezza", che ricordano milizie
d'antica memoria, esautorando di fatto le forze dell'ordine, e far crescere
l'idea che l'unica giustizia vera e' quella che si fa da se'.
Il Silp Cgil ritiene questi provvedimenti demagogici il sintomo di una
deriva verso una incivilta' sociale, politica e istituzionale.

6. UNA SOLA UMANITA'. MARCO REVELLI: RETORICHE DEL DISUMANO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 maggio 2009 col titolo "Retoriche
disumane"]

Ormai e' chiaro, la campagna elettorale il governo la fa cosi'. Con
l'ostentazione pubblicitaria dei respingimenti. Con l'evocazione impudica
dell'apartheid. Con l'esibizione della durezza "senza se e senza ma" - anzi,
con l'invito esplicito a essere "cattivi" - contro i migranti. Insomma,
mettendo in gioco quella risorsa potentissima sul piano emotivo e
pericolosissima su quello civile, costituita dalle "retoriche del disumano".
E spingendoci cosi' sempre piu' giu' su quel piano inclinato della civilta'
e dei diritti lungo il quale ormai da anni, ma in fine velocior, l'Italia
sta cadendo.
C'e' dentro ognuno di noi, e nella coscienza collettiva, un confine
impalpabile ma fondamentale, che distingue il modo di guardare l'Altro come
"uno di noi" (diverso ma, almeno in qualcosa simile), o come una "natura
estranea". Appartenente a un altro "regno": animale, vegetale, minerale. O
semplicemente al Nulla. Le retoriche del disumano lavorano su quella linea
di confine. La spostano in qua, riducendo l'area degli inclusi nella
dimensione di uomini e allargando l'esercito dei non-uomini. Dei
non-riconosciuti. Non degli invisibili, si badi. Bensi' di coloro che si
vedono ma non hanno importanza. Possono essere indifferentemente usati o
abbandonati a se stessi. Accolti (se, e fin quando, servono) o respinti
(come cose inutili o dannose). Salvati o sommersi, a seconda dell'interesse
del momento.
Questo sta facendo il ministro dell'interno Maroni. Con la rozzezza che lo
distingue. Ma anche con assoluta spregiudicatezza - anche mettendo in conto
la condanna dell'Onu - spostando i confini della politica oltre un limite
mai varcato finora, per lo meno nell'Italia repubblicana, da nessuna forza
di governo: fin dentro al delicato intreccio che lega la dimensione del
biologico a quella del senso morale. La natura dei rapporti "genericamente
umani" e l'esercizio del potere pubblico. Si puo' ben comprendere quanta
terribile efficacia possa avere, in una societa' che si va impoverendo
rapidamente, e in cui strati sempre piu' ampi di popolazione avvertono il
rischio imminente del proprio declassamento e della perdita di posizioni
faticosamente conquistate, una retorica di questo tipo: quale devastante
potenziale di mobilitazione negativa abbia un meccanismo fondato sulla
creazione di una porzione, limitata, di umanita' esplicitamente privata per
via statuale, attraverso lo strumento universale della legge, dello status
di uomini.
Esso permette un apparente, ma psicologicamente efficace, "risarcimento" dei
penultimi - di coloro che hanno perduto buona parte dei propri diritti
sociali -, attraverso l'esibizione della deprivazione piu' radicale degli
ultimi, di coloro che sono del tutto senza diritti. Gratifica chi ha perduto
(quasi) tutto, o teme di perderlo - lavoro, casa, reddito, salute... - ma ha
mantenuto lo status di "uomo" grazie alla sua appartenenza territoriale,
mostrandogli in chiave pubblicitaria lo spettacolo di chi di quella
prerogativa e' stato destituito. E puo' essere pubblicamente dichiarato
"fuori". Dunque "sotto".
E', non possiamo nascondercelo, un meccanismo politicamente "irresistibile".
Mettendo al lavoro un sentimento ambiguo, ma incendiario, come l'invidia
sociale, nell'epoca della conclamata impossibilita' di realizzare efficaci
politiche redistributrici e di sfidare in modo credibile chi sta in alto,
esso si rivela capace di sfondare in aree sociali estese, e potenzialmente
immense. Spesso negli insediamenti tradizionali della vecchia sinistra.
Diventa, una volta accettato di varcare quel confine morale da parte di
imprenditori politici spregiudicati, per usare un eufemismo, una risorsa
decisiva. Infatti Berlusconi e i suoi ci si sono buttati a pesce, nel
momento in cui la priorita' sembra quella di vincere la "guerra psicologica"
della crisi (e, cosa non secondaria, di "dimenticare Veronica"...). E bene
ha fatto Franceschini a denunciare, con forza, l'uso propagandistico della
nuda vita offesa, ma gia' l'immediata, e davvero improvvida, contromossa di
Fassino ci dice quanto fascino, o imbarazzo, esercita, su tutti i fronti
politici, l'entrata in gioco di quella nuova perversa risorsa. E quanta
difficolta' ci sia a contrastare, se ci si attiene al piano strettamente
politico, dei nudi rapporti di forza, il processo di pietrificazione delle
coscienze che esso comporta.
Se una resistenza puo' nascere oggi, credo che non possa che costituirsi su
un fronte per cosi' dire "impolitico". Tale da operare sui registri
trasversali della morale, della memoria, del senso di dignita' e su residui
di cultura, che non si misurano sui rapporti di forza, sulle regole della
ragion di stato o di partito, sui machiavellismi dell'azione utile e di
quella efficace.
L'effetto principale delle retoriche del disumano e' quello di disumanizzare
per primi coloro che le condividono. Occorre mettere insieme chi continua a
non voler rinunciare alla propria residua umanita'. E intende difendere quel
brandello di condivisione del proprio stato di uomini con tutto il resto del
genere umano.

7. UNA SOLA UMANITA'. DANILO ZOLO: IL DIRITTO ALLA VITA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 14 maggio 2009 col titolo "Il diritto
alla vita"]

Il parlamento italiano sta votando per trasformare i migranti irregolari in
criminali. Il successo della maggioranza governativa agli ordini del suo
seducente, ricchissimo sultano e' scontato. Il ministro degli interni
Roberto Maroni, che dell'idea e' il grande ispiratore, spicca per il suo
egocentrismo xenofobo e per il suo cinismo intellettualmente misero oltre
che moralmente deplorevole. E trionfa ancora una volta l'ottusita' giuridica
e la ferocia sociale dell'idea di sicurezza e di identita' etnica che e'
propria del presidente del consiglio. Berlusconi, si sa, ama il prossimo suo
come se stesso, soprattutto se si tratta di giovani donne. Nulla ormai ci
puo' sorprendere nel contesto della deriva razzista e dell'indigenza
intellettuale che sta travolgendo l'Italia.
Il tema da approfondire e' pero' un altro: che senso ha proclamare a tutti i
venti - come hanno fatto, fra i molti altri, il presidente della camera Fini
e il pontefice romano - che l'Italia ha il dovere di rispettare il diritto
di asilo politico dei migranti invece di respingerli tout court e di
consegnarli alla Libia? Che senso ha chiedere all'Italia di attenersi alle
Convenzioni di Ginevra se e' vero che da tempo nessuno le rispetta, a
cominciare dalle grandi potenze occidentali e dallo Stato di Israele? E che
senso ha richiamarsi all'art. 10 della Costituzione italiana sul diritto di
asilo se e' una normativa, anche questa, che il governo puo' ignorare senza
problemi, esattamente come ignora l'articolo 11 che imporrebbe all'Italia di
non essere complice degli Stati Uniti nella guerra di aggressione contro
l'Afghanistan?
Anche l'autorevole giurista internazionalista, Antonio Cassese, in un suo
intervento su "Repubblica" (12 maggio), non ha saputo fare altro che
ripetere il refrain del diritto di asilo politico, per di piu' dopo aver
sostenuto, erroneamente, che l'immigrazione clandestina sta aumentando a
ritmi vertiginosi e che i flussi migratori incidono seriamente sul nostro
mercato del lavoro. Come e' noto, la spinta migratoria verso i paesi
euromediterranei e' in decrescita. Ed e' altrettanto noto che circa il 10%
della ricchezza prodotta nel nostro paese e' frutto dell'attivita' di
imprenditori e di lavoratori provenienti da paesi extracomunitari, con in
testa nazioni come il Marocco, l'Albania, il Senegal, la Tunisia.
La questione cruciale e' dunque molto diversa, se e' vero che il diritto
alla vita e' il diritto fondamentale proclamato dalla Dichiarazione
universale dei diritti umani nel 1948. E' una verita' difficile da negare,
dopo i fiumi di retorica che ci hanno investito per la ricorrenza dei
sessant'anni della Dichiarazione. Ma allora perche' il diritto alla vita e'
ignorato dalle norme nazionali e internazionali che attribuiscono agli
stranieri il diritto all'asilo politico? Ci sono aree del pianeta da dove
centinaia di migliaia di persone partono abbandonando le loro famiglie, i
loro affetti, le loro tradizioni, i loro universi simbolici, le loro
credenze religiose, i loro canti. Non lo fanno, salvo rare eccezioni,
perche' sono alla ricerca delle "liberta' democratiche" garantite dall'asilo
politico dei paesi occidentali. Lo fanno perche' muoiono di fame.
Si calcola, ad esempio, che sono ormai quasi due milioni i migranti che da
sud a nord attraversano i deserti africani, entrano in Libia superando i
confini del Sudan e del Niger e convergono verso le coste del Mediterraneo.
I deserti africani, inclusi quelli libici, sono ormai cosparsi di cadaveri,
come lo e' il fondo del Mediterraneo.
L'ampiezza del fenomeno migratorio non e' semplicemente la conseguenza del
carattere dispotico di molti regimi politici non occidentali, di sanguinose
guerre civili o di condizioni generali di arretratezza civile, come si vuol
far credere con la retorica dell'asilo politico. Le migrazioni sono
strettamente legate alla crescente discriminazione globale fra i paesi
ricchi e potenti, da una parte, e i paesi deboli e poverissimi dall'altra.
Al 20% piu' ricco della popolazione mondiale e' destinata una quota di
ricchezza almeno 160 volte superiore a quella del 20% piu' povero. E la
differenza aumenta sempre piu' grazie alle decisioni arbitrarie e
incontrollabili di soggetti internazionali dotati di grande potere
economico-finanziario, politico e militare. Le cause della discriminazione
globale sono, oltre alla poverta', le malattie epidemiche, l'assenza di
acqua potabile, la devastazione dell'ambiente, le turbolenze ecologiche, il
debito estero. Il fenomeno e' particolarmente grave nei paesi "in via di
sviluppo", come ha segnalato Luciano Gallino: in India, dal 1996 al 2007, si
sono suicidati 250.000 contadini, perche' oppressi dalla fame e dai debiti.
Per loro nessun "diritto di asilo" ha operato e nessun pattugliamento del
Mediterraneo e' stato necessario.
Che cosa e' possibile fare? Quali strategie in particolare la sinistra
europea puo' adottare per far convivere i valori della cittadinanza
democratica con l'apertura verso le altre culture e civilta'? Come fare del
Mediterraneo uno spazio di cooperazione economica fra l'Europa e i paesi
arabo-islamici? Come accogliere e ospitare i migranti senza sfruttarli,
discriminarli e perseguitarli? Come controllare i flussi migratori in
presenza di un'abissale, crescente differenza fra il mondo dei ricchi e il
mondo dei poveri? Questi sono i problemi da affrontare se il diritto alla
vita non e' una ignobile impostura globale.

8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 189 del 16 maggio 2009

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