Voci e volti della nonviolenza. 331



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 331 dell'8 maggio 2009

In questo numero:
1. Nel tempo in cui si resero assassini
2. Luciano Bonfrate: La banda armata
3. Tutte le vittime
4. Luciano Bonfrate: Ballata delle bare, dei salici e di altre cose ancora
che e' doloroso e necessario dire
5. Giobbe Santabarbara: Quelli che...
6. Un'epistola a Lidia in forma di sonetto
7. Omero Dellistorti: Per Franca Ongaro Basaglia
8. Capriole
9. L'argomento dell'arreso
10. Benito D'Ippolito: La gaia guerra contro il terrorismo
11. Benito D'Ippolito: Messe alla prova
12. La guerra e' il terrorismo
13. La guerra di sinistra
14. Quando, quando, quando, quando
15. Benito D'Ippolito: Di buon cuore gli assassini
16. Osvaldo Caffianchi: Orsu' gioiscano gli assassinati afgani
17. Tutti i fuochi, il fuoco
18. In epigrafe a "Gli assassini al lavoro"
19. Benito D'Ippolito: Nozze di sangue a Cana
20. Luciano Bonfrate: A chi si e' arreso
21. Luciano Bonfrate: Ai vecchi compagni
22. Osvaldo Caffianchi: Dal barbiere
23. Luciano Bonfrate: Domande
24. Il no e il si'
25. Padri, figlie
26. Omero Cajami: Una quartina a Marienbad
27. Benito D'Ippolito: Alle persone che s'incontreranno ad Assisi il 26
agosto

1. EDITORIALE. NEL TEMPO IN CUI SI RESERO ASSASSINI

Riproduciamo qui alcuni altri versi apparsi sul nostro notiziario nel
periodo tra giugno e agosto 2006, includendo anche un testo precedente in
quel periodo ripubblicato (in ricordo di Franca Ongaro Basaglia) e non
includendo invece i testi riportati nel numero 80 del 2 luglio 2006 de "La
domenica della nonviolenza" (che reca "Ventuno articoli di Benito
D'Ippolito"), fascicolo che riproporremo integralmente nei prossimi giorni.

2. LUCIANO BONFRATE: LA BANDA ARMATA

"Quando la banda passo'..."
(Chico Buarque de Hollanda)

La corte dei pasciuti ama ammirare
la pompa degli armigeri in parata,
ama le armi e ama anche ammantare
di pie parole la violenza armata.

Che vale poi versar lacrime amare
sulle persone uccise, se causata
la loro morte e' dal continuare
delle armi e degli armati la dannata

mortifera teoria. Quale demenza
rompe del senno gli ultimi confini,
accieca gli occhi e ottunde la coscienza?

Perche' si accettano i piu' truci fini:
la morte ed alla morte l'obbedienza?
Tutti gli eserciti sono assassini.

3. TUTTE LE VITTIME

Tutte le vittime la stessa vittima.
Tutte le guerre sono assassine.
Tutte le armi sono assassine.
Tutte le vittime la stessa umanita'.

4. LUCIANO BONFRATE: BALLATA DELLE BARE, DEI SALICI E DI ALTRE COSE ANCORA
CHE E' DOLOROSO E NECESSARIO DIRE

Noi siam le bare degli asassinati
e quelli che li trassero al patibolo
compunti agitan oggi il turibolo
e dicon che si son sacrificati.
No, non si son da se' sacrificati:
loro, i signori, li han sacrificati
e or ne brindano nei lieti calici.

E noi qui siamo i salici piangenti
i soli ormai che piangere sappiamo
e fruscia lieve e triste in ogni ramo
la voce delle uccise e degli uccisi.
Dagli uccisori usati e poi uccisi
e poi derisi e nuovamente uccisi
offendendone ancora la memoria.

E tu che canti questa storia abietta
non lacrime, ne' gemiti o lamenti
solo queste parole e questi intenti
enuncia: basta morti e basta guerre.
E basta eserciti e basta guerre
e basta armi e ancora basta guerre.
Possa venire il tempo della pace.

Possa venir quel tempo, e tu lo affretta.
Sanala tu la piaga edace, netta
tu i volti e i cuori, spezza tu l'artiglio.
Dell'umanita' intera figlia, figlio.

5. GIOBBE SANTABARBARA: QUELLI CHE...

"ceux qui donnent a' boire aux chevaux
ceux qui regardent leur chien mourir"
(Jacques Prevert, Tentative etc., 1931)

Quelli che ti schiacciano sotto lo scarpone chiodato e quando urli dal
dolore
dicono che sei troppo ribelle per meritare di vivere.
Quelli che sono per la pace e votano i crediti di guerra.
Quelli che non e' successo niente, non e' mai successo niente,
e nel frattempo Auschwitz e Hiroshima.

6. UN'EPISTOLA A LIDIA IN FORMA DI SONETTO

Lidia amatissima, la mia opinione
diverge dalla tua;  cosi', se posso,
vorrei tentar di dirne la ragione
andando subito, e' mestieri, all'osso.

Sia benedetta la Costituzione
che ad ogni guerra, e non per paradosso,
la nostra vieta partecipazione:
veto che non puo' essere rimosso.

In terra afgana oggi c'e' la guerra
la guerra che consiste di omicidi
la guerra che ogni civilta' sotterra

la guerra che devasta tutti i nidi
la guerra che travolge cio' che afferra:
ad essa di votare no decidi.

7. OMERO DELLISTORTI: PER FRANCA ONGARO BASAGLIA

Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.

Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.

Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.

8. CAPRIOLE

Ripristiniamo, per favore, la logica.
Il problema non sono otto parlamentari che votano contro la guerra.
Il problema sono mille parlamentari che votano a favore della guerra.
Il problema non sono otto parlamentari fedeli alla Costituzione.
Il problema sono mille parlamentari che violano la Costituzione.

9. L'ARGOMENTO DELL'ARRESO

"Tanto, se non voto a favore della guerra io, vota a favore della guerra
qualcun altro".
Cosi' dicono anche tutti i membri di tutti i plotoni di esecuzione.

10. BENITO D'IPPOLITO: LA GAIA GUERRA CONTRO IL TERRORISMO

"Insomma, lei voleva esserci perche' l'Italia non finisse ancora una volta
in serie B rispetto ai paesi che contano"
(Federico Rampini, in Massimo D'Alema, Kosovo. Gli italiani e la guerra.
Intervista di Federico Rampini, Mondadori, Milano 1999, p. 22)

Mentre gli offrono mazzi di microfoni
gli addetti alla propaganda del Reich
l'obliquo ministro della macelleria
dismesso il grembiale
sorride ironico sotto i baffi da guappo
nei guanti fremono riposano gli artigli
in pantofole
comanda i plotoni d'esecuzione
lievemente del capo con un cenno
rassicurante.

E quando rigidi come stoccafissi
vestiti di legno i nostri ragazzi
a casa torneranno dal gran gioco
non manchera' di certo di commuoversi
del grave pondo che e' saper governare
e di come lui sappia sostenerlo splendido.

Annuncia querulo il portavoce del governo:
"Chiunque mangera' un brano di carne
umana, un sottosegretariato in premio
ricevera', ed un telecomando.
Vogliamo che tutti siano felici".
Batton le mani gli addetti alla security,
i valletti da camera, i gentiluomini tutti.

11. BENITO D'IPPOLITO: MESSE ALLA PROVA

Messe alla prova
molte persone cedono
ma voi dovete rimanere saldi.

Continuare ad avere pieta'
scegliere ancora la parte delle vitime
chiamare omicidio l'omicidio.

Non riconoscerete piu' vecchi compagni
che avranno fatto tristo il compromesso
e antichi gabbamondo finalmente
avranno gettato per sempre la maschera.
V'inviteranno a unirvi al laido coro
all'empia teoria di ferro e zanne
ebbri sul tirso straziate recando carni.

Ma voi dovete rimanere forti
in cio' che e' vero e che sempre resta giusto:
che uccidere e' un crimine
che la guerra di tutti i crimini e' il supremo
che chi cede alla guerra cede al fascismo.

Sara' tristissimo veder cadere
ed arruolarsi amici molto cari
sara' tristissimo non essere riusciti
a trattenerli dal gettarsi nell'abisso.

Ma voi dovete rimanere onesti:
fare il male non e' cosa buona
se pur tanti votano la strage
quella strage resta disumano un crimine.

Le fanfare cercheranno di stordirvi
di distogliervi lo sguardo dalle carni
lacerate degli uccisi dalle truppe.
Cercheranno di convincervi che e' giusto
l'assassinio quando giova a chi e' al governo
e deve essere la sete degli dei
soddisfatta a tempo debito. Diranno
che le vittime che fa la nostra parte
non avevano diritto di scampare.
Vi offriranno ricche vesti e unguenti rari
per un vostro lieve cenno di consenso.

Messe alla prova
molte persone cedono
ma voi dovete rimanere integri
compassionevoli dovete rimanere
voi non siete tigri.

12. LA GUERRA E' IL TERRORISMO

Non puo' darsi una "guerra contro il terrorismo".
La guerra e' il terrorismo.

13. LA GUERRA DI SINISTRA

La guerra di sinistra uccide ma delicatamente
la guerra di sinistra usa la tortura ma prima chiude la porta
la guerra di sinistra fa le stragi compassionevoli
la guerra di sinistra e' umanitaria e multilaterale
la guerra di sinistra non e' neppure proprio guerra: per questo Berlusconi
la vota.

14. QUANDO, QUANDO, QUANDO, QUANDO

Quando la guerra la fanno i palestinesi, sono terroristi.
Quando la guerra la fa lo stato di Israele, e' terrorista.
Quando la guerra la fanno i ceceni, sono terroristi.
Quando la guerra la fa la Russia, e' terrorista.
Quando la fanno gli Usa, la Nato e l'Italia, allora e' civilta' e
democrazia.

15. BENITO D'IPPOLITO: DI BUON CUORE GLI ASSASSINI

Di buon cuore gli assassini
fanno guerre umanitarie
per salvare i piu' meschini
dalle idee totalitarie.

I governi piu' sapienti
sanno quel che occorre e vale:
romper ossa, spezzar denti
all'indigeno permale.

E per fare meglio e prima
bombe e mine fanno all'uopo:
con i morti si concima
e il raccolto verra' dopo.

Se lo stolido innocente
va a ficcarsi sotto il fuoco
sua e' la colpa, l'insipiente
non capisce il grande gioco.

Ah, la guerra sola igiene
per un mondo stanco e lercio
a cui inietta nelle vene
morte e libero commercio.

Di buon grado gli assassini
fan le stragi umanitarie:
sterminando anche i bambini
aboliscon la barbarie.

16. OSVALDO CAFFIANCHI: ORSU' GIOISCANO GLI ASSASSINATI AFGANI

Orsu' gioiscano gli assassinati afgani
che non e' vano il loro sacrificio
giacche' in Italia consolida il governo.

Non piangano le madri i figli uccisi
inorgogliscano anzi, che l'italico
governo gode di salda fiducia
a cosi' poco prezzo.

Plaudano anzi, plaudano i superstiti
e siano grati: questa e' civilta',
questa e' democrazia.
E abbiamo pure vinto i mondiali.

17. TUTTI I FUOCHI, IL FUOCO

Tutti i fuochi, il fuoco.
Tutte le stragi, una stessa strage.
Tutte le guerra, contro l'umanita' intera.
Cessate il fuoco.

18. IN EPIGRAFE A "GLI ASSASSINI AL LAVORO"

"Intento al sordido lavoro suo
pretende l'assassino gentilezza"
(Misone, frag. apocr., 1)

19. BENITO D'IPPOLITO: NOZZE DI SANGUE A CANA

Non c'era piu' vino. Le brocche
vuote. Non c'era piu' acqua, ne' luce.

La sete, immensa.

Scendevano lampi dall'alto dei cieli
come nei vecchi film di fantascienza.

Gracchiavano radio comandi stranieri.

Un'immensa platea assisteva
dalle televisioni satellitari
al grande spettacolo del mondo
spazzolato a colpi di grattugia.

Di cosa potremo riempire le coppe
perplesso chiedevasi il maestro
di cerimonie.
Di cosa gli otri afflosciati, di cosa
colmare l'arsura, l'ebbrezza
come spandere ancora
in questa festa?

Occupate le linee del telefono
nessuna pizzeria a portata di mano,
nessun minimarket a un tiro
di schioppo, solo
crateri lunari, e polvere e polvere.

Com'e' difficile oggi la vita
non e' come pare in televisione.

20. LUCIANO BONFRATE: A CHI SI E' ARRESO

La cosa la piu' triste e la piu' buffa
sono quelli che votano per la guerra
sostenendo di farlo per opporsi alla guerra.

No, la cosa piu' buffa e piu' triste
sono quelli che neppure votano eppure
tanto si sono sbracciati perche'
proseguisse la partecipazione alla guerra.

No, no, la cosa piu' sordida e demente
sono quelli che dicono che quelli
che si oppongono alla guerra sono quelli
i veri guerrafondai, gli autentici stragisti:
perche' alla guerra opponendosi aiutano
non si sa bene cosa ma certo qualcosa
di immondo e di contrario al mondo libero,
al libero mercato, all'impero del bene.

E' prevista la mancia competente
in incarichi, in biglietti, in comparsate.
Chi vuole verra' iscritto nel corteo
dei caudatari dei maggiori dignitari.
Per tutti un bel viaggio-premio a Disneyland
o a Saigon, a scelta.

21. LUCIANO BONFRATE: AI VECCHI COMPAGNI

E dico a voi, compagni di un tempo
quando tutto ci pareva da cambiare
e nessuna ingiustizia tollerabile.
Cosa siete diventati nel frattempo?

E' davvero bastato che vi dessero
qualche stelletta, qualche prebenda
qualche incarico, cattedra, bastone
perche' vi tramutaste in quel sistema
che dicevate essere oppressivo?

Bastava davvero cosi' poco
per convertirvi alla guerra e al fascismo?

Guardo stanotte la pioggia che cade
da un cielo nero come di pece
e mi dico felice di essere restato
povero, e che i miei pochi amici
son quasi tutti dal vostro mondo esclusi,
gente che campa di magri espedienti
e tutte le conosce le ferite.

Ma ancora posso parlare, la mia
parola ha ancora un valore:
non ho fatto morire nessuno
a nessuno ho sottratto un boccone
con gli stragisti non ho combinato affari
degli schiavisti al desco non mi sono accomodato
agli affamatori non ho retto il sacco
non ho mai detto la parola disonesta
sono ancora un compagno. Voi no.

22. OSVALDO CAFFIANCHI: DAL BARBIERE

Mi ha detto stamani il barbiere che a Londra
sarebbe stata sventata una serie
di attentati terroristici.
Se e' vero ne sono felice:
di ogni vita salvata sono lieto.

Ho chiesto chi fossero le brave persone
che avevano salvato tante vite:
saputo che si trattava nientemeno
che della celebre polizia di Scotland Yard
subito ho avuto la buona ispirazione:
mandiamoli presto in Iraq, in Afghanistan,
salvino anche li' le molte persone
che il terrorismo angloamericano
e quello fondamentalista (a lungo
dagli angloamericani allevato)
uccidono giorno dopo giorno.

E ne arrestino a Washington e a Londra
i mandanti che tutti conosciamo.

23. LUCIANO BONFRATE: DOMANDE

Chi ha ucciso il ragazzo italiano a Gerusalemme?
Chi ha ucciso i condomini di Cana?
Chi ha ucciso la gente di Falluja?
Chi ha ucciso Marianella Garcia?
Chi ha ucciso Steve Biko?
Chi ha ucciso gli insorti di Budapest?
Chi ha ucciso quelli del primo maggio a Portella?
Chi ha ucciso in un lampo la gente di Hiroshima?
Chi ha ucciso i milioni di donne e di uomini deportati nei lager?
Chi ha ucciso la Rosa Rossa?
Chi disse Dio riconoscera' i suoi?
Chi disse al fratello andiamo nei campi?

Quante domande,
la stessa risposta.

Esseri umani uccisero esseri umani.
Possa venire il tempo della pace.
E tu l'affretta il tempo della pace,
a tutti gli omicidi tu contrasta.

24. IL NO E IL SI'

"Dov'era il no faremo il si'"
(Franco Fortini, Sull'aria dell'Internazionale)

E' buona cosa il cessate il fuoco. Ma non basta, occorre il disarmo.
E' buona cosa l'interposizione. Ma non basta, occorre che sia nonviolenta.
E' buona cosa che cessi la guerra. Ma non basta, occorre costruire la pace.
E' buona cosa la diplomazia. Ma non basta, occorre la giustizia.
E' buona cosa non uccidere. Ma non basta, occorre salvare le vite.

25. PADRI, FIGLIE

Padri che uccidono figlie.
Mariti che uccidono mogli.
Fidanzati che fidanzate uccidono.
Il professionista pedofilo. E il prete.
Il proletario razzista a caccia di schiave nere.
Il branco.
Il magistrato comprensivo.
Il branco.
*
Bianchi, neri, europei, asiatici, consumisti e rigoristi,
cattolici e musulmani, del Milan e della Juve, discotecari e filarmonici,
austeri padri di famiglia e yuppies senza inibizioni.
*
Il patriarcato e' gia' la guerra.
Il maschilismo e' gia' il fascismo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
La nonviolenza: femminile, plurale.

26. OMERO CAJAMI: UNA QUARTINA A MARIENBAD
[Ringraziamo il nostro amico Omero Cajami per averci messo a disposizione
questa quartina scritta - ci informa - l'anno scorso, se la memoria non lo
inganna]

Senza opposizione alla guerra non c'e' nonviolenza.
Senza opposizione agli eserciti non c'e' nonviolenza.
Senza opposizione alle armi non c'e' nonviolenza.
Essa e' la lotta contro tutte le guerre, gli eserciti, le armi.

27. BENITO D'IPPOLITO: ALLE PERSONE CHE S'INCONTRERANNO AD ASSISI IL 26
AGOSTO

Sara' detto chiaro e  tondo che la guerra
e' un crimine, che essa consiste
nel far morire esseri umani?

Sara' detto che gli eserciti sono
della guerra lo strumento, dell'uccidere?

Sara' detto che le armi sono sempre
dell'umanita' il nemico, e chi le porta
dell'uccidere si fa servo e strumento?

Sara' detto che il governo che la guerra
vuole e muove, che il governo
che l'esercito mantiene e privilegia, che le armi
non proibisce, quel governo
non e' il nostro governo, e' il governo
degli assassini ancora?

Sara' detto che occorre la scelta
nonviolenta, l'azione nonviolenta,
che la lotta occorre
contro ogni violenza, la lotta
che abolisce le guerre, gli eserciti, le armi?

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 331 dell'8 maggio 2009

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