Minime. 532



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 532 del 30 luglio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Luce Irigaray: Capaci di qualcosa di meno
2. Susan Sontag: Sul linguaggio totalitario
3. Simone Weil: La speranza
4. Enrico Piovesana: L'escalation delle stragi
5. Un rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa
denuncia la persecuzione razzista contro i rom in Italia
6. Armando Torno presenta "L'identita' della follia" di Emanuele Severino
7. Armando Torno presenta "Oltrepassare" di Emanuele Severino
8. Armando Torno presenta "Immortalita' e destino" di Emanuele Severino
9. Edizioni Qualevita: Disponibile il diario scolastico 2008-2009 "A scuola
di pace"
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. MAESTRE. LUCE IRIGARAY: CAPACI DI QUALCOSA DI MENO
[Da Luce Irigaray, Io, tu,noi, Bollati Boringhieri, Torino 1992, p. 98.
Luce Irigaray, nata in Belgio, direttrice di ricerca al Cnrs a Parigi, e'
tra le piu' influenti pensatrici degli ultimi decenni. Tra le opere di Luce
Irigaray: Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975; Questo sesso
che non e' un sesso, Feltrinelli, Milano 1978;  Amante marina. Friedrich
Nietzsche, Feltrinelli, Milano 1981, Luca Sossella Editore, 2003; Passioni
elementari, Feltrinelli, Milano 1983; Etica della differenza sessuale,
Feltrinelli, Milano 1985; Sessi e genealogie, La Tartaruga, Milano 1987,
Baldini Castoldi Dalai, Milano 2007; Il tempo della differenza, Editori
Riuniti, Roma 1989; Parlare non e' mai neutro, Editori Riuniti, Roma 1991;
Io, tu, noi, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Amo a te, Bollati
Boringhieri, Torino 1993; Essere due, Bollati Boringhieri, Torino 1994; La
democrazia comincia a due, Bollati Boringhieri, Torino 1994; L'oblio
dell'aria, Bollati Boringhieri, Torino 1996; Tra Oriente e Occidente,
Manifestolibri, Roma 1997; Il respiro delle donne, Il Saggiatore, Milano
1997, 2000; In tutto il mondo siamo sempre in due, Baldini Castoldi Dalai,
Milano 2006; Preghiere quotidiane, Heimat, 2007; La via dell'amore, Bollati
Boringhieri, Torino 2007; Oltre i propri confini, Baldini Castoldi Dalai,
Milano 2007; La via dell'amore, Bollati Boringhieri, Torino 2008]

Non si tratta sempre di acquisire qualcosa in piu', ma anche di essere
capaci di qualcosa di meno...

2. MAESTRE. SUSAN SONTAG: SUL LINGUAGGIO TOTALITARIO
[Da Susan Sontag, Malattia come metafora,  Einaudi, Torino 1979, 1980, p.
65.
Susan Sontag e' stata una prestigiosa intellettuale femminista e pacifista
americana, nata a New York nel 1933, deceduta sul finire del 2004;
acutissima interprete e critica dei costumi e dei linguaggi, fortemente
impegnata per i diritti civili e la dignita' umana; tra i molti suoi libri
segnaliamo alcuni suoi stupendi saggi, come quelli raccolti in Contro
l'interpretazione e Stili di volonta' radicale, presso Mondadori; e Malattia
come metafora, presso Einaudi; tra i suoi lavori piu' recenti segnaliamo
particolarmente il notevole Davanti al dolore degli altri, Mondadori, Milano
2003. Tra le edizioni, le riedizioni e le ristampe recenti in italiano di
opere di Susan Sontag: Stili di volonta' radicale, Mondadori, 1997; Contro
l'interpretazione, Mondadori, 1997; Il benefattore, Mondadori, 1997;
L'amante del vulcano, Mondadori, 1997; Io, eccetera, Mondadori, 2000;
Malattia come metafora. Cancro e Aids, Mondadori, 2002; In America,
Mondadori, 2003; Tradurre letteratura, Archinto, 2004; Sulla fotografia.
Realta' e immagine nella nostra societa', Einaudi, 2004; Pellegrinaggio,
Archinto, 2004;(con Tzvetan Todorov, Michael Ignatieff et alii), Troppo
umano. La giustizia nell'era della globalizzazione, Mondadori, 2005; (con
Kenzaburo Oe), La nobile tradizione del dissenso, Archinto, 2005; Davanti al
dolore degli altri, Mondadori, 2006; Nello stesso tempo. Saggi di
letteratura e politica, Mondadori, 2008]

I movimenti totalitari moderni, di destra come di sinistra, hanno mostrato
una tendenza particolare - e rivelatrice - a servirsi di immagini di
malattia.

3. MAESTRE. SIMONE WEIL: LA SPERANZA
[Da Simone Weil, Quaderni, volume II, Adelphi, Milano 1985, 1991, p. 256.
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa,
militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria,
operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti,
lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a
lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione,
sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna
come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della
Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora:
radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del
1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe
imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli
o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come
vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil:
tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti
pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici
(e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti
le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione
italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La
condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita',
SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni
precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e
dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi),
Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali
i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo
Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone
Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr.
AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985;
Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone
Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie
Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna
1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina
(Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia,
Milano 1994]

La speranza e' la conoscenza che il male che si porta in se' e' finito, e
che il minimo orientamento dell'anima verso il bene, fosse pure di un
istante, ne abolisce un poco; che nell'ambito spirituale ogni bene,
infallibilmente, produce il bene.

4. AFGHANISTAN. ENRICO PIOVESANA: L'ESCALATION DELLE STRAGI
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del 28 luglio 2008 col titolo "Piccole vittime senza nome" e il
sommario "Due bambini crivellati a un checkpoint della Nato".
Enrico Piovesana, giornalista, lavora a "Peacereporter", per cui segue la
zona dell'Asia centrale e del Caucaso; e' stato piu' volte in Afghanistan in
qualita' di inviato]

Non sappiamo i nomi dei due bambini afgani uccisi domenica dalle raffiche di
mitra dei soldati della Nato - i morti stranieri non meritano tale umana
attenzione. Sappiamo solo che domenica si trovavano a Kandahar, a bordo di
un'automobile che non si e' fermata subito all'alt di un checkpoint Isaf. I
militari, per ragioni di sicurezza, hanno aperto il fuoco. I due bambini
sono stati crivellati di colpi e sono morti dissanguati. Ferito gravemente
il guidatore.
Il giorno prima, nella vicina provincia di Helmand, quattro civili avevano
perso la vita nella stessa identica maniera, tre rimangono feriti.
Nelle stesse ore, altri tre civili erano morti sotto un bombardamento
dell'artiglieria Usa nella provincia orientale di Paktika, mentre nove
agenti di polizia afgani erano stati uccisi "per errore" in un bombardamento
aereo statunitense nella provincia occidentale di Farah, sotto comando
italiano.
*
Escalation di stragi
Quest'anno il numero di civili afgani uccisi dalle forze Nato ha registrato
una drammatica impennata, con "incidenti" ormai quotidiani e sempre piu'
sanguinosi. Tra giugno e luglio si sono verificate delle vere e proprie
stragi. Come quella del 6 luglio, quando i caccia della Nato hanno
bombardato un corteo nuziale sulle montagne della provincia di Nangarhar,
ammazzando quarantadue donne e bambini, tra cui la giovanissima sposa, una
ragazzina di nome Ruhmina.
Solo due giorni prima, ventidue civili sono rimasti uccisi in un
bombardamento aereo Usa nella provincia orientale del Nuristan. Il
governatore provinciale che ha denunciato il massacro e' stato destituito
pochi giorni dopo da Karzai.
Il 10 di giugno, trentatre' civili sono morti sotto le bombe sganciate dai
caccia statunitensi su un villaggio della provincia di Paktika.
*
Piccole vittime
Dei tanti - impuniti - crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti e dalla
Nato in Afghanistan, quelli contro i bambini sono certamente i piu' odiosi.
Lo scorso 21 marzo, il nostro Venerdi' Santo, le bombe Nato sganciate su un
villaggio nella provincia centrale di Uruzgan uccisero e ustionarono diversi
bambini. Altri ne morirono dopo il ricovero all'ospedale di Emergency a
Lashkargah.
Nella stessa clinica pochi giorni prima era stata ricoverata una donna,
Halima, che aveva appena perso i suoi due bambini, uccisi dalla
mitragliatrice di un elicottero Apache assieme ad altri dodici suoi
familiari nel villaggio di Haydarabad, in provincia di Helmand.
Tornando indietro negli anni, fino alle stragi del dicembre 2003 a Hutala e
Gardez, l'elenco degli episodi che hanno visto la morte di bambini afgani
per mano delle truppe Usa e Nato e' lunghissimo, e dovrebbe far riflettere.

5. DIRITTI UMANI. UN RAPPORTO DEL COMMISSARIO PER I DIRITTI UMANI DEL
CONSIGLIO D'EUROPA DENUNCIA LA PERSECUZIONE RAZZISTA CONTRO I ROM IN ITALIA

Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas
Hammarberg, in un rapporto reso pubblico il 29 luglio 2008 denuncia il
razzismo e la persecuzione contro i rom in Italia e le gravissime
responsabilita' delle istituzioni italiane.
*
L'ampio rapporto e' disponibile in inglese nel sito del Consiglio d'Europa
(www.coe.int).
*
Thomas Hammarberg e' stato eletto Commissario per i diritti umani il 5
ottobre 2005 dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Ha assunto
il suo incarico il primo aprile 2006, subentrando al primo commissario,
Alvaro Gil-Robles. Hammarberg e' nato nel 1942 in Svezia ed e' stato
presentato per questo incarico dal governo svedese. Prima di questa nomina,
Hammarberg ha lavorato per diversi decenni sul progresso dei diritti umani
in Europa e nel mondo intero. E' stato segretario generale del Centro
internazionale Olof Palme, con sede a Stoccolma (2002-2005), ambasciatore
del governo svedese in materia di Affari umanitari (1994-2002), Segretario
generale dell'ong svedese "Save the Children" (1986-1992) e segretario
generale di Amnesty International (1980-1986). Nel corso di questi anni,
Hammarberg ha svolto diversi incarichi speciali. Dal 2001 al 2003, e' stato
consigliere regionale per l'Europa, l'Asia centrale e il Caucaso presso
l'Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite. Per molti anni
e' stato il Rappresentante personale del Primo Ministro svedese alla
Sessione speciale dell'Onu sui bambini e Presidente delle tavole rotonde per
l'Aspen Institute sui "Diritti umani nelle missioni di pace". Dal 1996 al
2000 e' stato Rappresentante speciale del Segretario Generale dell'Onu per i
diritti umani in Cambogia. Ha partecipato, inoltre, alle attivita' del
gruppo di lavoro svedese sui rifugiati nel processo di pace multilaterale in
Medio Oriente. Da 25 anni, Hammarberg pubblica diverse opere relative ai
diritti umani e, in particolare, ai diritti dei bambini, alla politica dei
rifugiati, alle minoranze, alla xenofobia, ai diritti dei Rom, alla
sicurezza e agli affari internazionali. E', inoltre, conosciuto per i suoi
interventi e le sue conferenze presso varie istituzioni governative e
accademiche.

6. LIBRI. ARMANDO TORNO PRESENTA "L'IDENTITA' DELLA FOLLIA" DI EMANUELE
SEVERINO
[Dal "Corriere della sera" del 20 giugno 2007 col titolo "Severino.
Quell'ossessione dell'identita'".
Armando Torno (Milano, 1953), giornalista culturale, saggista, editorialista
del "Corriere della sera". Tra le opere di Armando Torno: Mirabilia.
Itinerari bibliografici dal XV al XX secolo, Bocca, 1983; La peste di
Milano, Rusconi, 1987, 1998; (con Pierangelo Sequeri), Divertimenti per Dio.
Wolfgang Amadeus Mozart, Piemme, 1991; Pro e contro Dio. Tre millenni di
ragione e di fede, Mondadori, 1993; Senza Dio? Due secoli di riflessioni tra
speranza e negazione, Mondadori, 1995; Mozart a Milano, La Vita Felice,
1996, Mondadori, 2004; La truffa del tempo, Mondadori, 2000; (con Carmelo Di
Gennaro), La Scala nell'eta' di Verdi, Il Polifilo, 2001; Le virtu'
dell'ozio, Mondadori, 2002; La moralita' della violenza. Considerazioni sul
male della storia, Mondadori, 2003; Quel che resta di Dio. Cinque percorsi
alla ricerca della fede, Mondadori, 2005; Il gioco di Dio. Dodici storie
della Bibbia, Mondadori, 2007; Arturo Benedetti Michelangeli. Un incontro,
Morcelliana, 2007.
Emanuele Severino (Brescia, 1929) e' uno dei maggiori filosofi italiani
viventi. Tra le opere di Emanuele Severino: La struttura originaria, La
Scuola, Brescia 1958, Adelphi, Milano 1981; Per un rinnovamento nella
interpretazione della filosofia fichtiana, La Scuola, Brescia 1960; Studi di
filosofia della prassi, Vita e pensiero, Milano 1963, Adelphi, Milano 1984;
"Ritornare a Parmenide", in "Rivista di filosofia neoscolastica", LVI, n. 2,
1964 (poi in Essenza del nichilismo); Essenza del nichilismo. Saggi,
Paideia, Brescia 1972, Adelphi, Milano 1982; Gli abitatori del tempo.
Cristianesimo, marxismo, tecnica, Armando, Roma 1978, 1981; Techne. Le
radici della violenza, Rusconi, Milano 1979, 1988, Rizzoli, Milano 2002;
Legge e caso, Adelphi, Milano 1979; Destino della necessita'. Kata' to'
chreon, Adelphi, Milano 1980, 1999; A Cesare e a Dio, Rizzoli, Milano 1983,
2007; La strada, Rizzoli, Milano 1983, 2008; La filosofia antica, Rizzoli,
Milano 1984, 2004; La filosofia moderna, Rizzoli, Milano 1984, 2004; Il
parricidio mancato, Adelphi, Milano 1985; La filosofia contemporanea,
Rizzoli, Milano 1986, 2004; Traduzione e interpretazione dell'Orestea di
Eschilo, Rizzoli, Milano 1985; La tendenza fondamentale del nostro tempo,
Adelphi, Milano 1988, 2008; Il giogo. Alle origini della ragione: Eschilo,
Adelphi, Milano 1989; La filosofia futura, Rizzoli, Milano 1989, 2005; Il
nulla e la poesia. Alla fine dell'eta' della tecnica: Leopardi, Rizzoli,
Milano 1990, 2005; Filosofia. Lo sviluppo storico e le fonti,  3 voll.,
Sansoni, Firenze; Oltre il linguaggio, Adelphi, Milano 1992; La guerra,
Rizzoli, Milano 1992; La bilancia. Pensieri sul nostro tempo, Rizzoli,
Milano 1992; Il declino del capitalismo, Rizzoli, Milano 1993, 2007;
Sortite. Piccoli scritti sui rimedi (e la gioia), Rizzoli, Milano 1994;
Pensieri sul Cristianesimo, Rizzoli, Milano 1995; Tautotes, Adelphi, Milano
1995; La filosofia dai Greci al nostro tempo, Rizzoli, Milano 1996; La
follia dell'angelo, Rizzoli, Milano 1997, Mimesis, Milano 2006; Cosa arcana
e stupenda. L'Occidente e Leopardi, Rizzoli, Milano 1998, 2006; Il destino
della tecnica, Rizzoli, Milano 1998; La buona fede, Rizzoli, Milano 1999;
L'anello del ritorno, Adelphi, Milano 1999; Crisi della tradizione
occidentale, Marinotti, Milano 1999; La legna e la cenere. Discussioni sul
significato dell'esistenza, Rizzoli, Milano 2000; Il mio scontro con la
Chiesa, Rizzoli, Milano 2001; La Gloria, Adelphi, Milano 2001; Oltre l'uomo
e oltre Dio, Il melangolo, Genova 2002; Lezioni sulla politica, Marinotti,
Milano 2002; Tecnica e architettura, Cortina, Milano 2003; Dall'Islam a
Prometeo, Rizzoli, Milano 2003; Fondamento della contraddizione, Adelphi,
Milano 2005; Nascere, e altri problemi della coscienza religiosa, Rizzoli,
Milano 2005; La natura dell'embrione, Rizzoli, Milano 2005; Il muro di
pietra. Sul tramonto della tradizione filosofica, Rizzoli, Milano 2006;
L'identita' della follia. Lezioni veneziane, a cura di Giorgio Brianese,
Giulio Goggi, Ines Testoni, Rizzoli, Milano 2007; Oltrepassare, Adelphi,
Milano 2007; Immortalita' e destino, Rizzoli, Milano 2008. Tra le opere su
Emanuele Severino: C. Scilironi, Ontologia e storia nel pensiero di Emanuele
Severino, Francisci, Abano Terme 1980; AA.VV., Cura e salvezza. Saggi
dedicati a Emenuele Severino, a cura di I. Valent, Moretti & Vitali, Bergamo
2000; A. Antonelli, Verita', nichilismo, prassi. Saggio sul pensiero di
Emanuele Severino, Armando, Roma 2003; AA.VV, Le parole dell'Essere. Per
Emanuele Severino, a cura di A. Petterlini, G. Brianese e G. Goggi,
Mondadori, Milano 2005; A. Sangiacomo, La sfida di Parmenide. Verso la
Rinascenza, Il Prato, Padova 2007; D. Sperduto, Vedere senza vedere ovvero
Il crepuscolo della morte, Prefazione di E. Severino, Schena, Fasano di
Brindisi 2007; A. Sangiacomo, Scorci. Ontologia e verita' nella filosofia
del Novecento, Prefazione di G. Brianese, Il Prato, Padova 2008]

Ad oggi le lezioni universitarie di Emanuele Severino non si conoscevano al
di fuori delle aule. Quelle tenute alla Cattolica di Milano, sino al 1970,
non sono mai state raccolte, ad eccezione di qualche introvabile dispensa
degli anni '60. Quelle recenti, svolte all'Universita' Vita-Salute San
Raffaele, non sono state pubblicate e nemmeno si aveva notizia delle altre,
a Ca' Foscari di Venezia, sino al 2001. Questo dipende anche da come
Severino tiene i corsi: fa riferimento ai suoi libri ma parla a braccio,
lasciando poi liberta' agli argomenti e spazio a eventuali repliche.
Addirittura alla Cattolica ritirava dei fogli alla fine delle lezioni,
rispondendo la volta successiva. E questo sia detto per un filosofo che ha
diviso chiaramente la sua produzione: i testi teoretici sono pubblicati da
Adelphi (qui, a settembre, uscira' Oltrepassare, che Severino considera il
suo libro piu' importante), mentre quelli divulgativi escono da Rizzoli.
Ora ecco venire alla luce le registrazioni di una decina di corsi con le
lezioni veneziane (merito e' di Gianni Zennaro e Roberto Iannantuono).
Quest'ultimo le ha sbobinate e trascritte. Sono testi a meta' strada tra
quelli divulgativi e quelli scientifici: con essi un pubblico di addetti ai
lavori, ma anche di lettori interessati, ha a disposizione pagine con
riflessioni sulla tematica cara a Severino, arricchita di approfondimenti ma
anche di ulteriori spiegazioni. Giorgio Brianese, Giulio Goggi e Ines
Testoni hanno curato con affetto e acume tali lezioni, completandole con
riferimenti bibliografici e con rinvii alle opere dello stesso Severino. I
termini greci sono stati traslitterati, in modo che anche un lettore non
specialista possa entrare nel vivo del discorso.
Il volume che esce oggi da Rizzoli si intitola L'identita' della follia (pp.
378, euro 19,50) e avvia la pubblicazione dei corsi veneziani, a cominciare
dall'ultimo anno, il 2000-2001. Sono le prime 16 lezioni (altrettante sono
previste il prossimo anno) e ognuna di esse si e' svolta in due ore
accademiche. Il titolo era greco: Tautotes, parola usata da Aristotele e che
significa "identita'". Questa parte si proponeva di "portare allo scoperto"
una questione basilare: la critica appunto dell'identita', cosi' come e'
intesa nel pensiero e nell'agire occidentale. Tali lezioni rappresentano un
contributo alla individuazione della "essenziale follia" del senso che
l'Occidente ha dell'identita' (e' piu' radicale di quella di Marx, che la
vede nel capitalismo). Se volessimo tentarne un paragone, diremmo che e' il
significato autentico di cio' che in sede religiosa si chiama peccato
originale.
La radicalita' della follia, per Severino, e' pensare che le cose possano
diventare niente. La nostra follia e' la convinzione nascosta, o
"inconscia", che gli essenti - case, alberi, affetti, pensieri, situazioni,
eventi - siano niente. Ma, contrariamente a quel che crediamo, sono eterni.

7. LIBRI. ARMANDO TORNO PRESENTA "OLTREPASSARE" DI EMANUELE SEVERINO
[Dal "Corriere della sera" del 18 ottobre 2007 col titolo "Il Paradiso non
c'e', ma siamo destinati alla felicita'" e il sommario "Nel nuovo libro,
Oltrepassare, il filosofo lancia l'ultima provocazione: la morte non esiste.
Emanuele Severino disegna uno scenario ultraterreno alternativo a ogni
fede"]

Che cosa angoscia l'uomo da sempre? La risposta e' semplice: la morte. Lo
sapevano gia' egizi, babilonesi ed ebrei, lo compresero magnificamente i
greci, a Roma Lucrezio spiego' le conseguenze mondane e religiose di questa
paura. Ma forse tali caratteristiche le ebbe (le ha) quella morte che non
lascia una possibilita' di salvezza. Il nulla che ci avvolge, per dirla in
parole semplici. Giacche' siamo fatti della stessa sostanza di cui sono
composti i sogni, e la nostra breve vita e' circondata dal sonno: cosi',
almeno, scrisse ne La Tempesta il sommo Shakespeare.
Emanuele Severino ha mostrato in Gloria (Adelphi, 2001) come la salvezza da
questo concreto nulla non sia una semplice possibilita' ma una vera e
propria necessita', perche' "l'uomo e' atteso dalla terra che salva". In
altri termini, anche se non lo sa o non se ne accorge o non ci crede, ognuno
di noi e' in cammino verso un immenso che non immagina. E ora il discorso,
che si dipana attraverso scenari a dir poco sconvolgenti, e' affrontato da
Severino in un'altra opera, che esce in questi giorni e alla quale ha
lavorato negli ultimi anni: Oltrepassare (Adelphi). In essa un messaggio
forte e sintetico colpisce il lettore: noi siamo destinati alla felicita',
per necessita' e non come premio. E la vita eterna non e' quella di cui
parlano le religioni.
Per talune tematiche il libro e', rispetto a Gloria, "rischiaramento e
sviluppo", il medesimo autore lo considera come la seconda parte e la
naturale conclusione (p. 30); tuttavia in questa nuova opera si mostra come
"la terra che salva" sia "infinitamente piu' ampia, cioe' piu' salvatrice".
Non soltanto: in Oltrepassare il senso autentico del divenire rivela una
"complessita' che in Gloria non viene ancora indicata". Insomma, pagine
ricchissime di spunti, da meditare, che portano alle estreme conclusioni
quel discorso che il maestro italiano avvio' nel 1958 con La struttura
originaria.
Severino ha filosofato partendo dalle istanze iniziali del pensiero
occidentale e ha sempre tenuto presente il principio di non contraddizione
insegnato da Aristotele. Anzi, egli ha via via indicato i punti deboli di
molti edifici abitati dal nostro sapere. In un colloquio ci ha fatto notare
che all'alba della sapienza greca si e' cercato un linguaggio che non
potesse essere smentito ne' dagli uomini ne' dagli dei, meno che mai da
variazioni epocali o catastrofi o da qualsiasi innovazione dell'anima.
Eraclito di Efeso, sei secoli prima della nostra era, raccomandava di non
ascoltare lui ma il Logos, vale a dire qualcosa da cercarsi oltre le
opinioni. Severino ha sempre percorso tale via sino a giungere a
Oltrepassare: con questa opera apre scenari che parlano di "attesa e gloria
della gioia", invitando il lettore in quella costellazione dove "l'essenza
dell'uomo, che ora e' contesa dal destino e dalla terra morta, e' destinata
alla piu' ampia arcata d'immenso". La domanda che ha accompagnato la sua
instancabile ricerca - che cosa si apre al di la' della contraddizione? -
ora trova requie in una risposta che si confonde con il nostro sorriso.
Detto in soldoni, a noi sembra che il messaggio di Oltrepassare sia la
conferma per il pensiero di Severino che "l'estrema delle follie", vale a
dire la persuasione che le cose e l'uomo "sporgano provvisoriamente dal
nulla", rappresenti il piu' terribile degli equivoci. Ci confida: "La gran
ventura e' rendersi conto che c'e' un sapere non smentibile, piu' radicale
di quello scientifico, che afferma l'eternita' di ogni cosa, situazione,
stato del mondo". Tale sapere e' il "destino". Qualcuno ha trovato una
corrispondenza tra codesti temi e la teoria della relativita', per la quale
tutte le cose - le passate e le future, non meno delle presenti - sono
fotogrammi che esistono gia', eterni, prima dello loro proiezione. Ma questa
metafora deve essere abbandonata, giacche' ci puo' aiutare ma non ci
consente di entrare nell'ultima fase rappresentata in Oltrepassare.
Si puo' essere d'accordo o no con Severino, comunque gli va riconosciuta una
coerenza estrema nel linguaggio e nel metodo. Gli abbiamo chiesto di
sintetizzare il suo percorso, in modo da offrirlo senza equivoci al lettore.
Ha risposto: "Ne La Gloria si mostra che l'ombra della Notte, cioe' della
follia, da cui 'il destino' e' nascosto, e' qualcosa che tramontera' ed e'
necessariamente 'oltrepassata': con essa finiranno anche le opere, le
civilta' e le epoche ad essa appartenenti. Si fa innanzi il Giorno che salva
dalla Notte. In Oltrepassare si mostra che il Giorno e' lo stesso apparire
in noi della totalita' infinita e concreta dell'essere".
Parlare con Severino e' una continua sorpresa. Mentre risponde, alcune sue
frasi si ficcano come spilli nella memoria. Inoltre Oltrepassare conduce in
scenari a dir poco affascinanti, per i quali vale la seguente regola: "Il
linguaggio che testimonia il destino della verita' indica qualcosa che sta
al di la' di ogni sapienza dei mortali". Attraverso queste pagine si
comprende come "il cambiamento - il divenire - non puo' essere la creazione
e l'annientamento delle cose, che sono eterne"; anzi ogni mutare si dovrebbe
intendere come "il sopraggiungere mai compiuto degli eterni nell'eterna luce
dell'uomo". Di piu', ribadisce nel nostro colloquio, sillabando: "Nel
sopraggiungere gli eterni sono oltrepassati e insieme totalmente conservati.
Tutta questa nostra vita e' destinata a essere oltrepassata e conservata in
ognuno di noi".
Chi scrive, piu' semplicemente, rivede in Oltrepassare un foglietto volante
inserito nella dispensa dell'Universita' Cattolica di Ritornare a Parmenide.
In esso le ultime righe - che poi non saranno riprese ne L'essenza del
nichilismo - recitavano: "Tutte le vite che vivo, le vivo eternamente; tutto
cio' che ho deciso o decido, l'ho gia' eternamente deciso...". Ora ci
accorgiamo che quelle parole erano l'inizio di un'odissea alla ricerca di
quanto si svela in questo ultimo libro, nel quale, tra l'altro, Severino
affronta il tema dello "smembramento del Dio", atto essenziale perche' "se
ne mangino le carni e se ne beva il sangue". Ma qui il discorso si fa ampio:
occorre evocare il mito, comprendere la violenza e l'isolamento delle cose,
il loro divenire altro.
Accanto a questi e a ulteriori scenari, troverete alcune commoventi
riflessioni sulla nostra fine. Con una conclusione che in molti
giudicheranno paradossale: la morte, cosi' come la intendiamo, non esiste.
Ma non si tratta di un'affermazione assurda, se vista nella luce che si apre
dopo il tramonto della follia attuale dell'uomo.

8. LIBRI. ARMANDO TORNO PRESENTA "IMMORTALITA' E DESTINO" DI EMANUELE
SEVERINO
[Dal "Corriere della sera" del 18 giugno 2008 col titolo "Severino: e'
destino, saremo felici" e il sommario "Nella nuova raccolta di saggi del
filosofo compaiono anche Dummett, Odifreddi e Calasso. Il modo d'essere
dell'uomo appaga la sua volonta' di salvezza. Orizzonti. Siamo destinati a
qualcosa che e' infinitamente di piu' di tutto quanto il piu' insaziabile
dei desideri puo' volere"]

Abbiamo incontrato Emanuele Severino nella casa di Brescia, tra i suoi
libri, accanto al pianoforte e ai ricordi che abitano discretamente le
stanze dove vive e lavora. Esce oggi Immortalita' e destino (Rizzoli, pp.
198 euro 18,50), raccolta di saggi dove invita a camminare "attorno
all'altura a cui da tempo tentano di volgersi" i suoi scritti. Sulla
scrivania del filosofo ci sono due grossi volumi ottocenteschi con le opere
di Platone, editi da Didot, con il testo greco e la traduzione latina di
Marsilio Ficino. "La piu' bella mai realizzata", ci confida con un sorriso.
Questo libro di Severino si presta a molteplici riflessioni, giacche' in
esso vi sono pagine che chiariscono tematiche a lui care, ma non ne mancano
di divulgative e polemiche, dove si parla, tra l'altro, di filosofia
contemporanea. Con sorpresa appare Michael Dummett, noto professore di
logica a Oxford, qui ripreso anche perche' crede che la ragione abbia la
possibilita' - non ancora realizzata - di dimostrare l'esistenza di Dio; ne'
viene tralasciato un cenno all'ostilita' tra Popper e Wittgenstein; inoltre
si ricordano Gustavo Bontadini, Gianni Vattimo, Carlo Sini, Vincenzo
Vitiello, Salvatore Natoli, Roberto Calasso e altri. Tra questi ecco
"l'amico" Piergiorgio Odifreddi, con il quale Severino ebbe un vivace
scambio di opinioni. Ne riportiamo uno stralcio, scegliendo una battuta dove
ci sembra sia rimasto del sale: "Ama le freddure, ma e' forse il caso di
rassicurare i lettori che non lo sapessero: sta scherzando... non sempre
tira fuori le sue barzellette migliori". Sullo sfondo, pagina dopo pagina,
scorrono i grandi riferimenti cari a Emanuele Severino, da Heidegger a
Gentile, da Nietzsche a Kant a Hegel.
In codesti saggi c'e' anche la possibilita' di conoscere meglio le
problematiche dell'autore, la sua ricerca teoretica. Per tal motivo gli
chiediamo d'acchito il significato delle parole dell'avvertenza, dove
ricorda che "questo libro si aggiunge ai precedenti perche' crede di
mostrare altri percorsi lungo i quali, come la cima tra i pini, l'altura si
intravede". Severino sottolinea: "Il cammino di cui parlo e' il linguaggio e
l'altura non va intesa come un semplice tentativo di tenersi in alto ma e'
il destino".
Il primo capitolo, che da' il titolo all'opera, e' dedicato non a caso a
"Immortalita' e destino". All'origine di esso ci fu una conferenza che
l'autore tenne anni fa in Italia. Il ritmo di scrittura e' quello fascinoso,
noto al vasto pubblico: "Il divenire del mondo e' il comparire e lo
scomparire degli eterni. Illusione il loro uscire e il loro ritornare nel
nulla". In calce gli chiediamo di aggiungere qualcosa, di mostrare le
eventuali implicazioni con la nostra esistenza. Prosegue: "Gia' ora, da
vivi, gli uomini sono avvolti da una 'veglia assoluta' che e' infinitamente
piu' radicale di ogni incontrovertibilita' e di ogni procedura critica della
ragione... E' all'interno di essa che si mostra la destinazione dell'uomo a
cose che egli non spera ne' suppone. L'uomo non e' cio' che il mito e la
ragione gli fanno credere di essere, ma e' lui stesso, nel profondo, ad
essere questa 'veglia assoluta'. In essa appare l'infinito allargarsi di se
stessa, cioe' la sua Gloria; il suo accogliere tratti sempre piu' ampi del
Tutto, ossia della Gioia che l'uomo, da ultimo, e'".
Severino si interrompe. I silenzi che seguono le sue parole si riempiono,
come di consueto, di sguardi che chiedono se tutto e' chiaro, se deve
soffermarsi su qualcosa. Anni di insegnamento lo hanno abituato a non
abbandonare mai l'interlocutore, come invece usano fare i politici quando
sono alle prese con qualche idea. Per questo lo invitiamo a chiosare quel
"destino" che e' nel titolo del libro. Riprende il discorso: "Nei miei
scritti tale 'veglia assoluta' e' indicata dalla parola 'destino', costruita
in modo analogo a termini quali de-amare, de-vincere, dove il de esprime
l'intensificazione dell'amare e del vincere, si' che il de-stino e'
l'intensificazione estrema dello 'stare', cioe' dell'inamovibilita' in cui
consiste la 'veglia assoluta'". Dopo un'altra breve pausa: "Il destino e'
l'apparire di cio' che e', ossia degli essenti. Nel destino appare che ogni
essente e' se stesso e non diventa altro da se', e dunque e' eterno".
Non gli lasciamo finire la frase che stava affrontando il tema "il variare
del mondo e' il sopraggiungere degli eterni nell'apparire" e chiediamo se
l'immortalita' del titolo e' correlata a quanto il senso comune pensa della
nostra fine. Chiarisce con calma: "Nell'isolamento della terra, la fede nel
divenir altro porta alla luce la volonta' di salvezza e di potenza. Nel suo
significato essenziale la morte e' il divenir altro (ossia e'
l'impossibile); e da sempre i mortali hanno tentato di vincere la morte
diventando altro da cio' che essi sono: uccidendo il Dio, come Adamo, o
diventandone gli alleati, come Gesu'. Hanno tentato di vincere la morte con
la morte".
Poi Severino ricorda che i suoi scritti indicano qualcosa che apparentemente
"non puo' non sembrare esorbitante e velleitario" ma che tuttavia e'
possibile esprimere con l'affermazione di Eraclito: "Sono attesi gli uomini,
quando sian morti, da cose che essi non sperano ne' suppongono". A questo
punto aggiunge: "Da cose che sono infinitamente 'di piu'' di cio' che essi
desiderano, suppongono, sperano di ottenere". Una pausa, un sorriso, e
mentre sistema i due volumi di Platone precisa: "Infinitamente 'di piu'' di
cio' verso cui vuole condurre la stessa speranza cristiana, e dunque 'di
piu'' di ogni 'immortalita'' e di ogni 'resurrezione della carne' che a
speranze di questo genere sono connesse". Ancora un brevissimo silenzio. Poi
conclude: "Siamo destinati a qualcosa che e' infinitamente 'di piu'' di
tutto quanto il piu' insaziabile dei desideri puo' volere".

9. STRUMENTI. EDIZIONI QUALEVITA: DISPONIBILE IL DIARIO SCOLASTICO 2008-2009
"A SCUOLA DI PACE"
[Dalle Edizioni Qualevita (per contatti: Edizioni Qualevita, via
Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 0864460006 oppure
3495843946, e-mail: info at qualevita.it oppure qualevita3 at tele2.it, sito:
www.qualevita.it) riceviamo e diffondiamo]

E' pronto il diario scolastico 2008-2009 "A scuola di pace".
Se ogni mattina, quando i nostri ragazzi entrano in classe con i loro
insegnanti e compagni, potessero avere la percezione che, oltre che andare a
scuola di matematica, di italiano, di musica, di lingua straniera, vanno "a
scuola di pace", certamente la loro giornata diventerebbe piu' colorata,
piu' ricca, piu' appassionante, piu' felice.
Queste pagine di diario sono state pensate per fornire una pista leggera ma
precisa sulle vie della pace. Abbiamo sparso dei semi. Spetta a chi usa
queste pagine curarli, annaffiarli, aiutarli a nascere, crescere e poi
fruttificare. Tutti i giorni. Non bisogna stancarsi ne' spaventarsi di
fronte all'impegno di costruire una societa' piu' umana, in cui anche noi
vivremo sicuramente meglio.
Lo impariamo - giorno dopo giorno - a scuola di pace.
Preghiamo chi fosse intenzionato a mettere nelle mani dei propri figli,
nipoti, amici, questo strumento di pace che li accompagnera' lungo tutto
l'anno scolastico, di farne richiesta al piu' presto. Provvederemo entro
brevissimo tempo a spedire al vostro indirizzo le copie del diario. Grazie.
I prezzi sono uguali a quelli dell'agenda "Giorni nonviolenti" perche', a
fronte di un numero inferiore di pagine, trattandosi di ragazzi, la stampa
dovra' essere piu' rispondente alla loro sensibilita' (verranno usati i
colori) e pertanto piu' costosa.
Per ordini del diario scolastico 2008-2009:
- 1 copia: euro 10 (comprese spese di spedizione)
- 3 copie: euro 9,30 cad. (comprese spese di spedizione)
- 5 copie: euro 8,60 cad. (comprese spese di spedizione)
- 10 copie: euro 8,10 cad. (comprese spese di spedizione)
- Per ordini oltre le 10 copie il prezzo e' di euro 8: costo dovuto al fatto
che quest'anno ci limitiamo ad effettuarne una tiratura limitata.
Per informazioni e ordinazioni: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2,
67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 0864460006 oppure 3495843946, e-mail:
info at qualevita.it, sito: www.qualevita.it

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 532 del 30 luglio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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