Coi piedi per terra. 107



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 107 del 25 giugno 2008

In questo numero:
1. Orsola Casagrande: Il Tar blocca il Dal Molin
2. Orsola Casagrande intervista Giancarlo Albera
3. Alcuni estratti della sentenza del Tar del Veneto del 18 giugno 2008
4. Antonella Litta: Con Marinella Correggia tra le meraviglie naturalistiche
e storiche di Viterbo che il mega-aeroporto devasterebbe irreversibilmente
5. Peppe Sini: Cialtroni con le ali. Ovvero come gli acrobati delle menzogne
continuino a ingannare e truffare i cittadini di Ciampino e di Viterbo
6. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. ITALIA. ORSOLA CASAGRANDE: IL TAR BLOCCA IL DAL MOLIN
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 21 giugno 2008 col titolo "Il Tar blocca
il Dal Molin" e il sommario "Vicenza.  Il tribunale dichiara illegittimo il
si' di Prodi, da' ragione ai cittadini e ferma i lavori. Vittoria di base.
Il tribunale amministrativo veneto boccia l'ex premier su tutta la linea:
non ha consultato la popolazione, sulla decisione non c'e' alcun atto
scritto e il bando di gara non ha rispettato le norme italiane ed europee.
Il Codacons e i comitati esultano: ha vinto la nostra linea. Il sindaco
Variati promette anche un referendum cittadino. E il governo Berlusconi tace
imbarazzato".
Orsola Casagrande e' giornalista, redattrice del quotidiano "Il manifesto",
particolarmente impegnata per i dritti e la liberazione dei popoli. Opere di
Orsola Casagrande: Minatori. La storia di Tower Colliery e le lotte dei
minatori britannici contro la chiusura dei pozzi, Odradek 2004]

La nuova base militare americana al Dal Molin non si puo' fare. Il giudizio
del Tar del Veneto arrivato ieri mattina e' netto, e sospende i lavori in
attesa che sul prevedibile ricorso si pronunci il Consiglio di Stato. I
comitati cittadini esultano: e' la vittoria della societa' civile, di una
citta' che non ha mai smesso di lottare. La sentenza del Tar ha accolto in
toto il ricorso presentato dal Codacons, dal coordinamento dei comitati dei
cittadini contro la base e da altre associazioni. Nel ritenere "illegittima"
la decisione del governo Prodi il Tar sostiene che e' mancata la
consultazione della popolazione interessata, nonostante fosse prevista dal
memorandum Stati Uniti - Italia. Ma denuncia anche di non aver riscontrato
alcuna traccia documentale di sostegno "sull'atto di consenso presentato dal
governo italiano a quello degli Stati Uniti, espresso verbalmente nelle
forme e nelle sedi istituzionali". Questo consenso, scrivono i giudici,
"pertanto risulta espresso soltanto oralmente" e per questo motivo "appare
estraneo ad ogni regola inerente all'attivita' amministrativa e
assolutamente extra ordinem. Tale dunque da non essere assolutamente
compatibile con l'importanza della materia trattata con i principi
tradizionali del diritto amministrativo e delle norme sul procedimento, in
base ai quali ogni determinazione deve essere emanata con atto formale e
comunque per iscritto". Un giudizio pesantissimo, dunque, sull'operato del
governo italiano il cui assenso, insistono i giudici, "risulta essere stato
formulato, del tutto impropriamente, da un dirigente del Ministero della
Difesa, al di fuori di qualsiasi possibile imputazione e competenze e di
responsabilita' ad esso ascrivibili in relazione all'altissimo rilievo della
materia".
Ma il Tribunale amministrativo regionale non si ferma qui. Infatti nella
sentenza ribadisce che ci sono anche "altri profili di illegittimita', alla
luce della normativa nazionale ed europea". In particolare si sottolinea che
l'autorizzazione e' stata data "non solo per quanto riguarda l'insediamento
delle nuove strutture della base militare, ma anche per la realizzazione
delle relative opere, senza procedere alla verifica ex ante del rispetto
delle condizioni esplicitamente apposte". I magistrati aggiungono che sul
bando di gara gia' effettuato per la realizzazione delle opere non sarebbero
state rispettate le "normative europee e italiane in materia di procedure ad
evidenza pubblica per l'assegnazione di commesse pubbliche". Il Tar quindi
ricorda che per disposizione del commissario straordinario Paolo Costa "era
stata prevista come condizione la redazione di un progetto alternativo,
relativo in particolare agli accessi alla base". Peccato che di questo
progetto "non e' riscontrabile alcuna menzione nella autorizzazione". La
bocciatura del Tar sulla nuova base militare Usa al Dal Molin e' davvero su
tutti i fronti.
Per il Codacons "la motivazione espressa dal Tar e' ancora piu'
soddisfacente di quanto ci si poteva aspettare, poiche' i giudici sono
entrati nel merito dell'intero procedimento, contestandolo pezzo per pezzo
come il Codacons chiedeva". Il presidente Carlo Rienzi ribadisce che si
tratta di "una sentenza di importanza estrema e che rappresenta una vittoria
di tutti i cittadini. I giudici infatti non solo hanno riconosciuto le tesi
sostenute dalla nostra associazione ma hanno ribadito con fermezza
l'importanza dell'opinione dei cittadini in merito a questioni che
riguardano direttamente il territorio e l'urbanistica". Il Codacons aveva
presentato ricorso contro la nuova base al Dal Molin contestando tra le
altre cose la violazione dell'articolo 11 della Costituzione sul ripudio
della guerra e degli articoli 80 e 87 sull'obbligo di ratifica con legge dei
trattati internazionali di natura politica, nonche' la violazione dei
trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza.
Anche dal presidio No Dal Molin parole di gioia per questa sentenza che
"dimostra - dice Marco Palma - quanto fondate sono le tesi dei cittadini che
da due anni si oppongono alla realizzazione dei progetti statunitensi. Il
Tar, infatti, riconosce i pericoli ambientali e urbanistici legati alla
realizzazione dell'opera. Chi ha tentato di prendere in giro la
cittadinanza, ora, e' stato smascherato". Il presidio si impegna a vigilare
sull'osservanza di questa sentenza, che nei fatti e' una sospensiva e blocca
qualunque lavoro, "per difendere la legalita' che piu' volte hanno tentato
di calpestare i promotori dell'opera". Il presidio ha organizzato tre
giornate di mobilitazione, a partire da oggi, con dei banchetti informativi
in centro. E poi giovedi' prossimo con una presenza in piazza dei Signori in
contemporanea al dibattito del consiglio comunale, e il 30 giugno con una
mobilitazione.
Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha ribadito che la giunta proporra'
nella seduta del consiglio di giovedi' prossimo il referendum cittadino, che
dovrebbe svolgersi a ottobre. Sulla sentenza Variati dice che "si tratta
della vittoria delle ragioni di un territorio: avevamo sempre denunciato la
mancanza di informazioni, di una vera discussione e di una legittimazione
della procedura avviata".
Mentre per il presidente dell'Ecoistituto del Veneto, il verde Michele
Boato, "Davide ha fermato Golia. Sembra incredibile, ma e' successo, dopo
due udienze interlocutorie nei mesi scorsi, il dibattimento di mercoledi' si
e' concluso con la sospensiva di tutte le strane autorizzazioni con cui il
governo Prodi prima (commissario Paolo Costa) e quello Berlusconi poi
permettevano all'esercito degli Stati Uniti di calpestare le norme dello
stato italiano".
"No comment" invece dal commissario Paolo Costa come dal governo Berlusconi
e dagli Usa.

2. ITALIA. ORSOLA CASAGRANDE INTERVISTA GIANCARLO ALBERA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 21 giugno 2008 col titolo "I comitati. Un
successo della gente. Ma e' solo l'inizio".
Giancarlo Albera e' presidente del coordinamento dei comitati cittadini
contro il Dal Molin]

"E' una sentenza sconvolgente". Non sta nella pelle Giancarlo Albera,
presidente del coordinamento comitati cittadini contro il Dal Molin. "Io ero
fiducioso - dice ormai senza voce - perche' avevamo lavorato bene per
fornire al Tar tutta la documentazione necessaria a esprimere un parere
avendo tutti gli elementi a disposizione". Pero', confessa, "quando ho avuto
tra le mani la sentenza mi sono sentito davvero soddisfatto". Naturalmente,
pragmatici come sono, i vicentini non si fanno incantare e quindi la
sentenza del Tar, superato il momento di giusto entusiasmo, diventa uno dei
passi verso il no definitivo alla nuova base militare americana.
*
- Orsola Casagrande: Dunque, vi siete gia' nuovamente rimboccati le maniche?
- Giancarlo Albera: Assolutamente. Questa e' una grande vittoria dei
cittadini, della societa' civile. Perche' ci dice che senza aver consultato
la cittadinanza non si puo' pensare di prendere decisioni che andranno a
stravolgere la vita di una comunita' dal punto di vista economico, sociale,
ambientale. Il Tar ci ha dato ragione: i cittadini di Vicenza andavano
consultati e invece sono stati ignorati e questo non e' legittimo.
*
- Orsola Casagrande: Come non e' stato riconosciuto legittimo il bando di
gara, tra le altre cose.
- Giancarlo Albera: Si', il bando di gara, come la Vinca, non sono sembrati
al Tar cosi' legittimi. Anche perche' noi avevamo contestato il fatto che e'
impossibile dare dei pareri o addirittura dare il via libera alla
realizzazione di una qualsiasi opera senza nemmeno aver verificato se e'
fattibile, senza neppure valutare quali saranno gli impatti sulla citta'.
*
- Orsola Casagrande: Il Tar nei fatti inibisce l'inizio di qualunque
attivita' al Dal Molin.
- Giancarlo Albera: Certo. La sentenza stabilisce una sospensiva. Nemmeno
una pietra potra' essere spostata al Dal Molin. Sappiamo bene che ci saranno
ricorsi. Ma questa e' una sentenza importante perche' stabilisce che cosa di
non legittimo e' stato fatto dal governo. Tra l'altro il Tar in qualche modo
impegna il comune a vigilare che non venga toccato nulla sull'area Dal
Molin.
*
- Orsola Casagrande: L'altro aspetto riguarda una sorta di chiarezza,
finalmente, su quello che realmente doveva essere il Dal Molin, e cioe' una
nuova base militare, non un allargamento...
- Giancarlo Albera: Questo e' importantissimo. Basta di continuare a parlare
di allargamento. Sappiamo che questa nelle intenzioni degli Usa sarebbe
stata una nuova base militare. Del resto non potevano certo continuare a
sostenere che si trattava dell'allargamento della caserma Ederle. Insomma,
il Dal Molin sorge a parecchi chilometri di distanza dalla Ederle.
*
- Orsola Casagrande: Vi siete lamentati dello scarso aiuto che vi hanno dato
le istituzioni nella preparazione del ricorso al Tar.
- Giancarlo Albera: Faccio solo un esempio. Quando siamo andati a Roma
abbiamo presentato una lista di dieci documenti. Ce ne hanno dati soltanto
due e naturalmente tra quelli che avevamo richiesto ma che non ci sono stati
dati c'erano i famosi accordi del 1954 sulle relazioni e gli impegni
internazionali che avrebbero forse chiarito tante cose.
*
- Orsola Casagrande: Lo dicevi all'inizio. La battaglia non e' finita.
- Giancarlo Albera: No. Certamente non e' finita. Diciamo che questa
sentenza ci consente di trarre un sospiro. C'era questa incombente data
fatidica del primo luglio che oggi possiamo aspettare senza troppi timori.
Ma noi continuiamo la nostra battaglia contro il Dal Molin. Perche'
l'abbiamo sempre detto: investire sulla guerra, su una base di guerra non ci
sembra una scelta di avanguardia, ci sembra piuttosto una scelta di
retroguardia.

3. DOCUMENTAZIONE. ALCUNI ESTRATTI DALLA SENTENZA DEL TAR DEL VENETO DEL 18
GIUGNO 2008
[Riportiamo ampi stralci della sentenza del Tribunale Amministrativo
Regionale del Veneto che blocca la realizzazione del nuovo aeroporto
militare statunitense "Dal Molin" a Vicenza; il testo integrale della
sentenza del Tar del Veneto e' disponibile nel sito www.nonviolenti.org]

Repubblica Italiana. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto,
prima sezione (...), ha pronunciato la seguente ordinanza nella camera di
consiglio del 18 giugno 2008.
Visto il ricorso n. 1587/2007, proposto da Codacons, in persona del legale
rappresentante pro tempore, Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", in persona
del legale rappresentante pro tempore, Codacons Veneto, in persona del
legale rappresentante pro tempore (...).
Visti i motivi aggiunti depositati in data 18 settembre 2007 (...).
Visti i motivi aggiunti depositati il 29 settembre 2007 (...).
Visti i motivi aggiunti depositati il 17 giugno 2008 (...).
Visti gli atti tutti della causa;
visti i motivi aggiunti originari ed i successivi proposti in corso di
causa;
vista la domanda cautelare presentata dai ricorrenti;
uditi nella camera di consiglio del 18 giugno 2008 (...);
considerato
a) che, in  parziale ottemperanza dell'ordinanza di questa Sezione n.
70/2008, parte ricorrente ha ottenuto il rilascio della determinazione del
17.7.2008, con la quale il D. G. del Ministero della Difesa - Direzione
Generale dei lavori del demanio, autorizza l'insediamento nell'aeroporto Dal
Molin, delle "strutture dell'Esercito americano secondo le linee descritte
nelle schede sinora presentate per i singoli fabbricati secondo la lista dei
progetti in allegato";
b) che nella medesima determinazione si fa espressa riserva di approvazione
del progetto base presentato dall'esercito americano;
c) che si autorizza altresi' la pubblicazione e l'avvio del bando di gara
per l'affidamento della progettazione dei lavori di realizzazione delle
opere, pur in pendenza dell'approvazione del progetto base, previo rispetto
di una serie di condizioni espressamente indicate;
d) che, a monte di detta autorizzazione, come si evince per tabulas dai
documenti prodotti dalla stessa Avvocatura dello Stato all'odierna udienza
camerale, si menziona un "atto di consenso prestato dal Governo Italiano a
quello degli Stati Uniti d'America (omissis) espresso verbalmente nelle
forme e sedi istituzionali", del che non e' dato riscontrare alcuna traccia
documentale di supporto;
e) che tale atto di consenso, che pertanto risulta espresso soltanto
oralmente, appare estraneo ad ogni regola inerente alla attivita'
amministrativa e assolutamente extra ordinem, tale da non essere
assolutamente compatibile con l'importanza della materia trattata e con i
principi  tradizionali del diritto amministrativo e delle norme sul
procedimento, in base ai quali ogni determinazione deve essere emanata con
atto formale e comunque per iscritto.
Considerato altresi' che, nella presente fattispecie, l'assenso del Governo
italiano risulta essere stato formulato, del tutto impropriamente, da un
dirigente del Ministero della Difesa, al di fuori di qualsiasi possibile
imputazione di competenze e di responsabilita' ad esso ascrivibili in
relazione all'altissimo rilievo della materia;
che, sia pure ad una delibazione sommaria, oltre ai predetti, sussistono
numerosi altri profili di illegittimita' del procedimento svolto, alla luce
della normativa nazionale ed altresi' europea, profili, questi, emersi dalla
documentazione acquisita, sia nelle precedenti fasi di giudizio sia a
seguito di ordinanze di rilascio di documenti nell'esercizio di diritto di
accesso e che hanno evidenziato come l'autorizzazione sia stata rilasciata,
non solo per quanto riguarda l'insediamento delle nuove strutture della base
militare, ma anche per la realizzazione  delle relative opere, senza
procedere alla verifica ex ante del rispetto delle condizioni esplicitamente
apposte;
rilevato altresi' che e' stata contestualmente autorizzata la pubblicazione
del bando di gara, peraltro attualmente gia' esperito, (per quanto riferito
dalle parti) senza che consti il rispetto delle normative europee ed
italiane in materia di procedure ad evidenza pubblica per la assegnazione di
commesse pubbliche e comunque senza alcuna giustificazione circa la
praticabilita' di legittime deroghe in ricorrenza dei necessari presupposti.
Considerato che, per disposizione del commissario straordinario On. Costa,
era stata prevista come condizione la redazione di un progetto alternativo
relativo in particolare agli accessi alla base, del che non e' riscontabile
alcuna menzione nella autorizzazione;
che, per quanto detto, sussistono gravi dubbi - come affermato dalla
ricorrente - circa la conferenza e la riferibilita' della Vinca rilasciata
dalla Regione;
che il pregiudizio lamentato appare configurabile anche in ordine
all'impatto del consistente insediamento (e della connessa antropizzazione)
sulla situazione ambientale, del traffico, dell'incremento dell'inquinamento
e in ordine al rischio di danneggiamento ed alterazione delle falde
acquifere.
Considerato infine che manca ogni riscontro di avvenuta consultazione della
popolazione interessata secondo il disposto del "memorandum" depositato in
atti;
che riservata ogni determinazione circa la richiesta di consulenza tecnica
d'ufficio, appare opportuno - allo stato - sospendere l'efficacia dei
provvedimenti impugnati, inibendo nei confronti di chicchessia l'inizio di
ogni attivita' diretta a realizzare l'intervento e cio' sotto l'intervento
ed il controllo degli organi del Comune di Vicenza competenti in materia di
edilizia ed urbanistica.
Ritenuto pertanto che sussistono i presupposti richiesti dal citato art. 21,
ult. comma, della Legge 6.12.1971 n. 1034, come modificato dall'art. 3 della
legge 21.7.2000, n. 205;
P. Q. M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, prima sezione,
accoglie
la suindicata domanda di sospensione nei sensi di cui in motivazione.
La presente ordinanza sara' eseguita dall'Amministrazione ed e' depositata
presso la Segreteria della Sezione che provvedera' a darne comunicazione
alle parti.
Venezia, li' 18 giugno 2008

4. INIZIATIVE. ANTONELLA LITTA: CON MARINELLA CORREGGIA TRA LE MERAVIGLIE
NATURALISTICHE E STORICHE DI VITERBO CHE IL MEGA-AEROPORTO DEVASTEREBBE
IRREVERSIBILMENTE
[Riproponiamo il seguente intervento gia' apparso nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino".
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale
ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni
medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi
africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato
"Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla
legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente.
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

Venerdi' 13 giugno 2008 Marinella Correggia, nota giornalista e scrittrice
particolarmente attenta ai temi della salvaguardia ambientale, ha visitato,
su nostro invito, l'area dell'orto botanico, delle terme e del Bulicame. La
parte di Viterbo che piu' sarebbe devastata e verrebbe stravolta per sempre
se fosse realizzato il mega-aeroporto per voli low-cost.
*
Per la scrittrice e per noi e' stato un gradito ritorno.
Aveva infatti preso parte come relatrice gia' alla prima conferenza pubblica
di presentazione del nostro comitato, allora recentemente costituito;
conferenza che si svolse a Viterbo il 3 agosto 2007.
Il 21 settembre 2007, poi, insieme all'illustre magistrato Ferdinando
Imposimato e al dottor Mauro Mocci dell'Associazione medici per l'ambiente
Isde-Italia (International  Society of Doctors  for the Environment -
Italia) e' stata nuovamente relatrice al primo convegno scientifico promosso
dal nostro comitato sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie". In
quell'occasione presento' in modo dettagliato ed approfondito tutte le
dinamiche e le problematiche ambientali, economiche e sociali legate al
trasporto aereo, e ci rafforzo' ancora di piu' nel nostro impegno di
opposizione all'aeroporto e per la riduzione del traffico aereo.
*
Al termine della bella camminata di venerdi' pomeriggio, dopo avere visitato
le aree di grande fascino storico e naturalistico delle terme e del
Bulicame, Marinella Correggia si e' detta ancor piu' convinta della
necessita' di evitare lo scempio provocato dal mega-aeroporto, per
salvaguardare l'ambiente, la salute e le possibilita' di vero sviluppo del
nostro territorio ovvero quello legato al termalismo, all'agricoltura di
qualita', al turismo che apprezza e ricerca l'arte, la storia, le tradizioni
e le produzioni locali, la natura per buona parte ancora incontaminata nella
Tuscia. Ha poi rinnovato la sua disponibilita' per ulteriori incontri e il
suo sostegno alle azioni del nostro comitato anche per evitare l'ennesimo
sperpero di pubblico denaro e il solito grande affare speculativo per pochi
ai danni di tutta la comunita'. Si e' impegnata inoltre a costruire insieme
a noi una campagna nazionale per la riduzione del trasporto aereo.
*
La serata e' proseguita al centro sociale "Valle Faul" di Viterbo, dove
Marinella Correggia ha incontrato molte persone del comitato, cittadini
sensibili alle questioni ambientali e tanti suoi attenti ed entusiasti
lettori, ed ha interloquito con tutti in un'atmosfera dialogica e conviviale
di forte empatia e viva solidarieta'.

5. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: CIALTRONI CON LE ALI. OVVERO COME GLI ACROBATI
DELLE MENZOGNE CONTINUINO A INGANNARE E TRUFFARE I CITTADINI DI CIAMPINO E
DI VITERBO
[Riproponiamo il seguente intervento gia' apparso nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino"]

Una menzogna e una truffa
E' una menzogna e una truffa la tesi propalata da certi prominenti romani e
certi stenterelli loro imitatori viterbesi, secondo cui miracolosamente si
realizzera' un devastante mega-aeroporto a Viterbo ed esso sara' la
soluzione dei guai della popolazione di Ciampino, che subisce da anni le
nocivissime conseguenze sanitarie e ambientali di un aeroporto a ridosso del
centro abitato.
La popolazione di Ciampino ha bisogno della, e ha diritto alla, riduzione
drastica e immediata dei voli oggi. Oggi, non fra quattro o dieci o cento
anni.
E quindi la folle e criminale prospettiva del mega-aeroporto di Viterbo come
soluzione per Ciampino e' palesemente un inganno, l'ennesimo inganno, il
piu' spudorato e infame degli inganni.
*
Anche perche'
Anche perche' a Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low cost del
turismo "mordi e fuggi" per Roma non solo non si deve fare, ma neppure si
puo'; ne' oggi, ne' mai. E tutte le persone ragionevoli ed informate lo
sanno.
- Perche' l'area nel cui cuore la struttura dovrebbe andare a collocarsi,
tutto devastando, non lo consente affatto: essa essendo un'area di immenso
valore naturalistico, storico-culturale, agricolo ed agricolo-biologico,
termale e terapeutico, sociale e finanche simbolico (l'area termale del
Bulicame essendo infatti un riferimento forte dell'identita' della comunita'
viterbese). Voler realizzare un mega-aeroporto nell'area termale del
Bulicame a Viterbo, e a due passi dal centro storico della citta', e' come
affidare ad Attila il ministero dell'ambiente e a Jack lo squartatore il
ministero della sanita'.
- Perche' sono gia' dimostrati gli effetti catastrofici per la salute, la
sicurezza e i diritti dei cittadini che la realizzazione dell'opera, e
quindi l'enorme attivita' trasportistica cui essa sarebbe intesa,
comporterebbe.
- Perche' questa disastrosa opera non solo non portera' affatto ricchezza a
Viterbo ma ne sottrarra', provochera' danni irreversibili all'economia
locale, danni irreversibili ai diritti soggettivi e ai legittimi interessi
della popolazione locale, danni irreversibili alla salute e al benessere dei
cittadini, danni irreversibili alla qualita' della vita nell'Alto Lazio.
- Perche' consisterebbe eminentemente di una ruberia e uno sperpero di
ingentissime risorse pubbliche a danno dell'intera comunita' e a beneficio
soltanto di un ristretto circolo affaristico e speculativo.
- Perche' un progetto cosi' dissennato non potra' superare mai i vincoli e
le procedure della vigente legislazione nazionale ed europea in materia di
valutazione d'impatto ambientale, di valutazione ambientale strategica, di
valutazione d'impatto sulla salute.
Questa e' la realta' effettuale, questa la "dura replica dei fatti".
*
Quelli che mentono sapendo di mentire
E quindi tutti coloro che non siano degli sprovveduti e che continuano a
ripetere che il mega-aeroporto a Viterbo e' ormai alle porte, ebbene, tutti
costoro mentono sapendo di mentire.
E con la loro menzogna ingannano tanti cittadini loro vittime, cittadini che
hanno diritto alla verita', cittadini che hanno diritto - nel caso degli
abitanti di Ciampino e dintorni - ad interventi urgenti per far cessare
tanta parte del traffico aereo che grava quella citta' e danneggia la salute
e la qualita' della vita di migliaia e migliaia di persone.
Tutti coloro che pervicamente mentono sapendo di mentire, e con la loro
menzogna impediscono che vengano adottati i provvedimenti necessari ed
urgenti per Ciampino, col loro mentire si assumono dunque anche una grave
responsabilita'. Della quale - diciamolo chiaro - un giorno dovranno pur
essere chiamati a rispondere anche nelle aule di giustizia.
*
Per Ciampino
Per Ciampino occorre un solo provvedimento, semplice, chiaro: ridurre subito
i voli, non spostandoli altrove, ma abolendoli tout court. Poiche' prima
vengono i diritti delle persone, prima viene il diritto alla salute, prima
viene la sicurezza collettiva, prima viene la dignita' umana, prima viene la
legalita' che afferma e invera i diritti di tutti. Dopo, solo dopo, e solo
se compatibile con quei valori e quelle norme che la Costituzione della
Repubblica Italiana pone a fondamento e presidio del nostro ordinamento
giuridico - dopo, solo dopo, viene il profitto degli affaristi. E quando
quel profitto e' disonesto, quando quel profitto danneggia la salute e le
vite delle persone, quando quel profitto devasta il bene comune e la casa
comune, quando quel profitto viola diritti e leggi, allora quel profitto e'
illecito, allora quel profitto e' criminale. Allora quel profitto non deve
aver luogo, e le azioni ad esso intese devono essere impedite. Con la forza
della verita', con la forza della democrazia, con la forza della legge.
Per Ciampino occorre un impegno immediato delle istituzioni a imporre la
riduzione immediata dei voli. Punto. Gli strumenti di legge ci sono. Le
istituzioni che ne hanno il potere anche. Si proceda una buona volta.
*
Per Viterbo
Per Viterbo occorre far cessare questa squallida, folle, criminosa menzogna.
E tornare alla verita' e alla legalita': verita' e legalita' che impongono
di dire finalmente chiaro e tondo che a Viterbo il mega-aeroporto per voli
low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non di deve
fare, ne' oggi, ne' mai.
Viterbo ha bisogno di ben altro: di difesa e valorizzazione dei suoi beni
ambientali e culturali, della sua agricoltura di qualita', del termalismo, e
dell'attivita' ricettiva legata alla valorizzazione turistica delle sue
straordinarie peculiari risorse, dell'artigianato connesso alle qualificate
e specifiche tradizioni produttive locali, dell'alta ricerca scientifica e
dell'attivita' formativa collegate all'Universita' della Tuscia; e quanto
alle infrastrutture per la mobilita', di un immediato e reale potenziamento
dei collegamenti ferroviari - con Civitavecchia, con Orte e con Roma.
Il devastante mega-aeroporto per voli low cost e' solo un danno e un
inganno, una follia e un crimine.
*
Dal punto di vista dell'umanita'
Non solo: occorre porre in tutta la sua nuda evidenza la necessita' di
ridimensionare il trasporto aereo, in particolare quello per scopi
voluttuari.
Il trasporto aereo va immediatamente e drasticamente ridotto e rimodulato in
considerazione del fatto che il suo attuale dissennato incremento e'
fortemente corresponsabile del surriscaldamento del clima, e quindi della
piu' grave aggressione globale alla biosfera.
La ricerca scientifica e le piu' autorevoli istituzioni internazionali da
anni stanno chiedendo di effettuare scelte di modello di sviluppo, e quindi
di modello di mobilita', compatibili con la biosfera e con i diritti umani
di tutti gli esseri umani, comprese le generazioni future.
Il trasporto aereo va immediatamente e drasticamente ridotto, cosi' come
vanno ridotte alte attivita' che stanno provocando un disastro ecologico
planetario. E' davvero ora che l'umanita' cominci a prendersi cura
dell'unica casa comune che abbiamo.
*
Nasi lunghi e gambe corte
Cosicche' allo stesso tempo occorre far definitivamente cessare la minaccia
del devastante mega-aeroporto a Viterbo, liberare Ciampino dai voli che
letteralmente soffocano la popolazione che in quella citta' e nelle aree
limitrofe risiede, ridurre il trasporto aereo tout court.
Per questo tanta parte della popolazione viterbese e' gia' impegnata. In
difesa dell'ambiente, della salute, della democrazia, della nostra terra e
del nostro futuro.
Solo affaristi e politicanti mistificatori e senza scrupoli, o insipienti e
vieppiu' irresponsabili, e i manutengoli loro, non se ne sono ancora
accorti.
Ma le bugie - si sa - hanno le gambe corte.

6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 107 del 25 giugno 2008

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