Minime. 401



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 401 del 21 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Movimento internazionale della riconciliazione: Per il Tibet
2. Gerard Lutte: Vida y muerte
3. Giulio Vittorangeli: Ricordando Oscar Romero e Marianella Garcia
4. Per Oscar Romero
5. Una canzone per Marianella Garcia
6. Marianella Garcia, o della giustizia
7. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento
8. Giovanna Providenti presenta "A modo mio" di Elena Liotta
9. Letture: Piergiorgio Donatelli, Introduzione a Mill
10. Letture: George Orwell, Diari di guerra
11. Letture: Silvia Vegetti Finzi: Quando i genitori si dividono
12. Riedizioni: Bernard Bailyn, Gordon S. Wood, Le origini degli Stati Uniti
13. Riedizioni: Giuseppe De Lutiis, Il golpe di via Fani
14. Riedizioni: Margaret C. Jacob, Massoneria illuminata
15. Riedizioni: Ruggero Taradel, L'accusa del sangue
16. Riedizioni: Trattatisti greci. Teofrasto, Anonimo del Sublime, Galeno
17. La "Carta" del Movimento Nonviolento
18. Per saperne di piu'

1. APPELLI. MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA RICONCILIAZIONE: PER IL TIBET
[Attraverso Paolo Candelari (per contatti: paolocand at gmail.com) riceviamo e
diffondiamo il seguente comunicato del Mir (per contatti:
segreteria at miritalia.org). Il Mir, Movimento internazionale della
riconciliazione, e' una delle principali esperienze organizzate della
nonviolenza]

Dal 1950 la Cina occupa il territorio del Tibet e attua una sistematica
politica di annullamento della popolazione e della cultura tibetane.
In questi giorni sta mettendo in atto una durissima repressione nei
confronti di una nuova rivolta del popolo tibetano. A Lhasa e in varie parti
del paese sono state represse manifestazioni di protesta, centinaia di
monaci e civili sono stati arrestati e picchiati. Decine di persone sono
morte nel corso degli incidenti per opera della polizia.
Il Movimento internazionale della riconciliazione:
- condanna la violenza del governo cinese e si dichiara solidale con i
manifestanti tibetani;
- ritiene che la via della resistenza nonviolenta indicata dal Dalai Lama e
perseguita da numerosi monaci buddhisti e civili tibetani sia il miglior
modo per sostenere i propri diritti;
- si impegna a diffondere informazioni e sostenere questa resistenza;
- invita i propri soci e tutti gli amici della nonviolenza a partecipare
alle manifestazioni nonviolente che si stanno organizzando in diverse citta'
allo scopo di protestare contro la continua violazione della liberta' in
Tibet ed esprimere solidarieta' alla popolazione cinese privata a sua volta
del diritto di informazione e di espressione;
- invita il governo cinese ad avviare un dialogo con il Dalai Lama,  massima
autorita' del Tibet in esilio, in nome di quella fratellanza dei popoli di
cui le olimpiadi dovrebbero essere espressione.
Non lasciamo soli i tibetani.
Torino, 19 marzo 2008
La segreteria del Movimento internazionale della riconciliazione

2. ESPERIENZE. GERARD LUTTE: VIDA Y MUERTE
[Dagli amici di "Amistrada, Rete di amicizia con le ragazze ed i ragazzi di
strada - onlus" (per contatti: e-mail: amistrada at libero.it, sito:
www.amistrada.net) riceviamo e diffondiamo la seguente lettera.
Gerard Lutte, di origine belga, da molti anni in Italia, docente
universitario di psicologia dell'eta' evolutiva, ha partecipato a Roma alla
vita e alle lotte degli abitanti di una borgata di baraccati e di un
quartiere popolare e ad un lavoro sociale con i giovani piu' emarginati;
collabora con movimenti di solidarieta' ed esperienze di accoglienza; ha
promosso iniziative mirate e concrete di solidarieta' internazionale dal
basso e di auto-aiuto, con particolar riferimento alla situazione
centroamericana, di impegno di liberazione con i giovani e soprattutto le
bambine e i bambini di strada. Tra le opere di Gerard Lutte: Quando gli
adolescenti sono adulti... I giovani in Nicaragua, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1984; Sopprimere l'adolescenza?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984;
Psicologia degli adolescenti e dei giovani, Il Mulino, Bologna 1987; Dalla
religione al vangelo, Kappa, Roma 1989; Cinquantanove ragazze e ragazzi di
strada con Gerard Lutte, Principesse e sognatori nelle strade in Guatemala,
Kappa, Roma 1994 (ne e' stata successivamente pubblicata una seconda
edizione aggiornata)]

Roma, 19 marzo 2008
Care amiche e amici delle ragazze e dei ragazzi di strada,
la festa di Pasqua e la settimana santa ci ricordano l'essenza della nostra
esistenza dominata dalla vita e dalla morte. La contraddizione tra la vita e
la morte e' maggiormente evidente in Guatemala. Simbolicamente questa
settimana santa, durante le quali le citta' sono paralizzate dalle
processioni che celebrano la morte, e' anche realmente nella vita di ogni
giorno.
La vita di ogni giorno dominata da assassini che colpiscono soprattutto i
giovani delle classi popolari. In questi ultimi giorni, la minaccia di morte
contro i giovani del Movimento [il Movimento delle ragazze e dei ragazzi di
strada (in sigla Mojoca) promosso da Gerard Lutte e sostenuto dalla
solidarieta' internazionale - ndr] e' diventata palpabile. I mezzi di
comunicazione di massa hanno iniziato una campagna contro la delinquenza
giovanile e hanno pubblicato foto di ragazzi che abitano nella casa o che
fanno parte di gruppi di strada, designandole come assassini.
In Guatemala questa e' una condanna a morte. Il presidente della repubblica
vorrebbe sopprimere la pena capitale in questo paese, ma nei fatti viene
applicata ogni giorno senza alcun giudizio. Il Mojoca sta preparando una
protesta contro questa campagna del terrore, una protesta alla quale ci
dobbiamo associare. Ho chiesto che ci mandino gli indirizzi di posta
elettronica del presidente della repubblica, dei ministri, di magistrati e
mezzi di comunicazione di massa, per intervenire subito.
Vi avviseremo quando avremo le informazioni sufficiente per iniziare la
nostra campagna di protesta presso le autorita' guatemalteche.
*
Il Guatemala non e' solo morte. E' anche vita.
L'8 marzo scorso, le undici ragazze e altrettanti bambini e bambine che
vivono nella casa "otto marzo", festeggiavano il secondo anniversario
dell'apertura della casa.
Durante questi due anni, piu' di sessanta ragazze e una trentina di bambine
e bambini hanno vissuto in questa casa, e molte di loro si sono poi inserite
nella societa' con un alloggio e un lavoro modesto che permette loro di
sopravvivere.
E ora che inizia una campagna ignobile di diffamazione dei giovani di
strada, la casa degli amici e' per molti di loro un rifugio sicuro.
E' questo il senso del nostro movimento e della nostra rete: una speranza di
vita in una societa' dominata dalla cultura della morte.
*
La nostra sottoscrizione straordinaria per la ricostruzione di due ali del
centro educativo del Mojoca, ci ha permesso finora di raccogliere circa il
25% del fabbisogno. In Guatemala le due costruzioni pericolanti sono state
demolite e i lavori di ricostruzione cominceranno subito dopo Pasqua. Vorrei
chiedere alle amiche e amici che ricevono questa lettera, in particolare
alle persone che da studenti o studentesse sono andate in Guatemala, e che
non partecipano al sostegno del Movimento, di prendere iniziative per
permettere la ricostruzione della scuola del Mojoca. Se riusciamo a
moltiplicare i contributi di 5 o 10 euro potremo raddoppiare in pochi mesi
l'importo che abbiamo a disposizione.
Abbiamo anche preparato tutta la documentazione per presentare una richiesta
di sovvenzione a fondazioni e istituzioni. Se qualcuno di voi ha qualche
aggancio con una di queste istituzioni, puo' mettersi in contatto con il
nostro presidente Remo. Un'altra fonte di appoggio al Movimento che non
richiede di dare soldi, e' l'indicazione del Mojoca per l'attribuzione del 5
per mille delle imposte.
*
Care amiche e amici, in occasione della Pasqua mi auguro che ognuno di voi e
tutti i vostri cari possiate godere della pienezza della vita e che tutti
insieme possiamo continuare ad appoggiare la speranza di vita rappresentato
dal Mojoca in Guatemala.
Un affettuoso abbraccio,
Gerardo

3. MEMORIA. GIULIO VITTORANGELI: RICORDANDO OSCAR ROMERO E MARIANELLA GARCIA
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per
questo intervento.
Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo
notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre
nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di
solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di
condotta impareggiabili; e' il responsabile dell'Associazione
Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di
studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta'
concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione
di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra
soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha
svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e
riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti
interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui
promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra
altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre
1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara,
la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo,
Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996;
Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La
solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I
movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto
politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria,
una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra
neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della
solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno,
luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio
2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per
anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della
solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha
cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che
solidarieta'".
Oscar Arnulfo Romero, nato nel 1917, arcivescovo di San Salvador, voce del
popolo salvadoregno vittima dell'oligarchia, della dittatura, degli
squadroni della morte. Muore assassinato mentre celebra la messa il 24 marzo
1980. Opere di Oscar Romero: Diario, La Meridiana, Molfetta 1991; Dio ha la
sua ora, Borla, Roma 1994 Opere su Oscar Romero: AA. VV., Il vescovo Romero,
martire della sua fede, per il suo popolo, Emi-Asal, Bologna 1980; AA. VV.,
Romero... y lo mataron, Ave, Roma 1980; James R. Brockman, Oscar Romero:
fedele alla parola, Cittadella, Assisi 1984; Placido Erdozain, Monsignor
Romero, martire della Chiesa, Emi, Bologna 1981; Abramo Levi, Un vescovo
fatto popolo, Morcelliana, Brescia 1981; Jose' Maria Lopez Vigil, Oscar
Romero. Un mosaico di luci, Emi, Bologna 1997; Ettore Masina, Oscar Romero,
Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1993 (poi riedito,
rivisto e ampliato, col titolo L'arcivescovo deve morire, Edizioni Gruppo
Abele, Torino 1995); Jon Sobrino, Monsenor Romero, Uca, San Salvador 1989.
Marianella Garcia Villas, nata nel 1949, attivista per i diritti umani
salvadoregna, collaboratrice di monsignor Romero, amica della nonviolenza,
"avvocato dei poveri, compagna degli oppressi, voce degli scomparsi", fu
assassinata il 13 marzo del 1983 dai soldati del regime. La sua vita e'
narrata nel bel libro (ampiamente basato sulla registrazione di
conversazioni con lei svoltesi nel 1981 e nel 1982) di Raniero La Valle e
Linda Bimbi, Marianella e i suoi fratelli, Feltrinelli, Milano 1983, Icone,
Roma 2007.
Ettore Masina, nato a Breno (Bs) il 4 settembre 1928, giornalista,
scrittore, fondatore della Rete Radie' Resch, gia' parlamentare, e' una
delle figure piu' vive della cultura e della prassi di pace. Sulle sue
esperienze e riflessioni si vedano innanzitutto i suoi tre libri
autobiografici: Diario di un cattolico errante. Fra santi, burocrati e
guerriglieri (Gamberetti, 1997); Il prevalente passato. Un'autobiografia in
cammino (Rubbettino, 2000); L'airone di Orbetello. Storia e storie di un
cattocomunista (Rubbettino, 2005). Tra gli altri suoi libri: Il Vangelo
secondo gli anonimi (Cittadella, 1969, tradotto in Brasile), Un passo nella
storia (Cittadella, 1974), Il ferro e il miele (Rusconi, tradotto in
serbo-croato), El Nido de Oro. Viaggio all'interno del terzo Mondo: Brasile,
Corno d'Africa, Nicaragua (Marietti, 1989), Un inverno al Sud. Cile,
Vietnam, Sudafrica, Palestina (Marietti, 1992), L'arcivescovo deve morire.
Monsignor Oscar Romero e il suo popolo (Edizioni cultura della pace, 1993
col titolo Oscar Romero, poi in nuova edizione nelle Edizioni Gruppo Abele,
1995), Comprare un santo (Camunia, 1994; O. G. E., 2006), Il volo del
passero (San Paolo, tradotto in greco), I gabbiani di Fringen (San Paolo,
1999), Il Vincere (San Paolo, 2002). Un piu' ampio profilo di Ettore Masina,
scritto generosamente da lui stesso per il nostro foglio, e' nel n. 418 de
"La nonviolenza e' in cammino"; un'ampia intervista raccolta da Diana Napoli
e' ne "La domenica della nonviolenza", n. 151]

Molte delle informazioni che ci giungono sono ingannevoli, pura spazzatura
che non ci serve.
Il piu' delle volte, non abbiamo criteri per discernere e distinguere le
informazioni che davvero riguardano i problemi piu' urgenti del mondo
contemporaneo, quelle che sono importanti da quelle che non lo sono. Non
abbiamo ne' il tempo ne' gli strumenti.
La fonte unica del "sapere" passa fondamentalmente per la televisione. E,
generalmente, si scelgono i programmi che abbrutiscono di piu'. Rari quelli
in cui sopravvivono briciole di intelligenza critica.
Sugli schermi televisivi simulacri umani mimano una vita sempre piu'
uniforme e cercano di convincerci che la troppa conoscenza e' una perdita di
tempo; che il gusto per la cultura e' un atteggiamento asociale, se non il
segno di un'inclinazione nevrotica; che la conoscenza impedisce il
conseguimento di un'autentica ricchezza interiore; che il sapere e' il
contrario dell'intelligenza; che troppa cultura inaridisce il cuore; che il
vero talento e' spontaneo e non deve subire alcuna influenza culturale.
Cosi', ben al riparo a casa loro, molti amano ritrovare in televisione
persone simili a loro con le quali identificarsi; o ammirare esseri umani
sempre peggiori di loro.
Il solo rapporto con il mondo si riassume in pile di pagine di pubblicita',
in montagne di reality show, di serie poliziesche, di informazioni
premasticate concepite sempre per indurre a dimenticare, a svuotare la
memoria.
Se tutte gli avvenimenti del passato si equivalgono e si confondono
(fascismo e comunismo, per fare solo un esempio), perche' dovrei
preoccuparmi di quanto accade oggi, visto che non rappresenta piu' niente?
Tutto cio' che e' anteriore al XX secolo e' indistinto o non e' mai
esistito. La storia e' diventata un buco nero che inghiotte eventi e
persone.
*
Basta tutto questo a spiegare il silenzio che oggi avvolge figure limpide
come quelle di monsignor Romero e Marianela Garcla Villas?
E' la storia dimenticata del Centroamerica degli anni Ottanta, del piccolo
Salvador.
L'arcivescovo di San Salvador,  "San Romero de America", profeta e martire,
viene ucciso in chiesa, durante la messa, il 24 marzo 1980.
Marianela Garcia Villas, collaboratrice del vescovo assassinato, fondatrice
della Commissione per i diritti umani, viene assassinata il 13 marzo del
1983; aveva 34 anni, era gia' stata sequestrata, torturata e violentata.
Dietro questi morti c'era il maggiore D'Aubuisson (fondatore del partito
Arena, ancor oggi al governo), e la ferocia di un regime di cui la locale
Democrazia cristiana era complice.
*
Ha scritto Ettore Masina: "Nell'inferno degli anni '70 salvadoregni, accanto
all'arcivescovo c'e' Marianela Garcia Villas. Del primo, continuiamo ogni
anno a ricordare il martirio, com'e' giusto e doveroso; della seconda, non
si parla quasi piu', probabilmente per una sorta di maschilismo
inconsapevole che ci abita tutti, Chiesa compresa, teologi della liberazione
compresi, movimenti popolari compresi - e compresi noi, bravi maschi
solidali (...).
"Marianela, giovane dell'alta borghesia, deputata della Democrazia cristiana
salvadoregna, lasciato quel partito a causa di scelte politiche che a lei
sembravano indegne perche' tradivano i poveri, decise di dedicare tutta se
stessa alla difesa dei minimi fra i suoi fratelli, fondando una eroica
Commissione per i diritti umani.
"Per cinque anni, dovunque, nel Salvador, si avesse notizia di un'uccisione
o addirittura di un massacro, li' i componenti della Commissione - e
Marianela prima fra tutti - accorrevano, cercando di investigare sugli
assassini e di identificare le vittime, perche' almeno fossero consegnate al
dolore dei parenti e non all'anonimia di una fossa comune.
"Per farlo, bisognava innanzi tutto ricomporne i corpi: gli squadroni della
morte praticavano la tortura come un'arte, le loro vittime le facevano a
pezzi. Percio' Marianela doveva togliere testicoli dalle bocche in cui erano
stati ficcati per soffocare un moribondo, calare palpebre su occhiaie ormai
vuote, pietosamente riordinare le vesti di donne violentate e poi impalate,
coprire con qualche telo schiene dalle quali erano stati strappati grandi
lembi di pelle o volti sfregiati da acidi corrosivi (...).
"Marianela non abbandono' la sua missione, neppure dopo l'assassinio di San
Romero, che rendeva certa e prossima la sua stessa morte. Fotografava i
corpi delle vittime uno ad uno, e poi con questa terribile documentazione
cercava di strappare dall'alibi dell'ignoranza il mondo cosiddetto
democratico (...).
"'Non rimanete inerti davanti a questo orrore!' era il suo grido, o la sua
implorazione che troppo spesso si spegneva nell'indifferenza - o nel senso
di impotenza dietro al quale usano ripararsi tanti buoni.
"Ricordo questa piccola donna che raccontava le terribili storie del suo
paese, senza piangere, in uno spagnolo imparato in famosi collegi per
aristocratici, un linguaggio che non poteva piu' fornirle le parole
necessarie a descrivere sino in fondo la realta' in cui si consumava il
genocidio dei poveri (...).
"Romero e Marianela, questi due santi che ricompongono l'identita' corporea
dei poveri e ridanno loro la nobilta' dei nomi ricevuti al fonte battesimale
(i nomi accarezzati dalla tenerezza delle madri, bisbigliati in notti
d'amore, o scritti con l'incerta penna del campesino che cerca di
riscattarsi dalla schiavitu' dell'analfabetismo), questi due restauratori
della dignita' umana violata, mi sembrano viventi icone che noi dobbiamo
contemplare con venerazione - e vorrei dire: venerazione attiva (...).
"Perche' parlare della proclamazione dei nomi dei morti fatta da Romero e da
Marianela?
"Perche', io credo, i tempi in cui viviamo sono tempi in cui ai poveri si
negano nome e identita' corporea con una ferocia che dopo la seconda guerra
mondiale sembrava addolcita".
(dalla "Lettera" n. 89 del marzo 2003 di Ettore Masina).

4. MEMORIA. PER OSCAR ROMERO
[Riproponiamo ancora una volta questo testo gia' apparso su questo foglio]

Prima di essere Romero Romero
non era ancora Romero. Tutti
dobbiamo divenire cio' che siamo
e che non siamo finche' non ci troviamo
a quell'antico bivio della scelta.

Era Romero uomo di fede
ma la sua fede non era ancora
la fede di Romero, prima occorse
che quella fede nella fede lo trovasse
gliela recasse un popolo piagato.

Cosi' dall'astratto al concreto
dicono certi antichi dottori
muovesi il mondo, il mondo vecchio e stanco
cosi' si mosse anche Oscar Romero
muovendo incontro a verita' e martirio.

Dicono: cosa si puo' fare? Nulla.
E dicono anche: cosa
si puo' fare? Tutto.
E non e' vero. Ma quel che e' da fare
tu fallo, e cosi' sia.

Sotto lo sguardo degli assassinati
Oscar Romero incontro' se stesso
sotto lo sguardo degli assassini
incontro' se stesso Oscar Romero.

Viene sempre quell'ora inesorabile
in cui devi levare la tua voce.
Tu non vorresti, vorresti restare
nel silenzio che sa molte lusinghe
molti segreti, e molti pregi reca.
Ma viene sempre l'ora della voce.

Venne quell'ora per Oscar Romero
a rivelargli il volto e il nome suo
venne quell'ora recata dal silenzio
degli assassinati e recata dal silenzio
degli assassini, e giungi al paragone.

Prese ad un tempo la parola e la croce
e messosi alla scuola degli scalzi
ne fu piu' che avvocato, compagno.
Sapeva anche lui dove quella portava
strada, sapeva anche lui quale suono
avrebbe spento un giorno la sua voce.

Come chiodi che secco un martello
nel legno batte e conficca, il colpo
della pallottola irruppe nel suo corpo
fatto legno, fatto vino, fatto croce
fatto pane, fatto luce, per sempre
raggiunse Romero Romero, ormai voce
per sempre dell'intera umanita'.

5. MEMORIA. UNA CANZONE PER MARIANELLA GARCIA
[Riproponiamo ancora una volta questo testo gia' apparso su questo foglio]

Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.

Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.

Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.

Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.

Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.

Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.

Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.

6. MEMORIA. MARIANELLA GARCIA, O DELLA GIUSTIZIA
[Riproponiamo ancora una volta questo testo gia' apparso su questo foglio]

Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta'.

E cosi' salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell'orrore,
cosi' salvare l'umanita' presente,
cosi' rendere bene per male.

7. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito www.nonviolenti.org riprendiamo e diffondiamo]

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile
sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione di
promozione sociale).
Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente
soldi gia' destinati allo Stato.
Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e'
facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il
numero di codice fiscale dell'associazione.
Il codice fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235.
Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 mille. Per
molti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno non
fara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccola
quota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato,
la gratuita', le donazioni.
I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' del
Movimento Nonviolento ed in particolare per rendere operativa la "Casa per
la pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato la
generosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per la
promozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campi
estivi, eccetera).
Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltre
quarant'anni con coerenza lavora per la crescita e la diffusione della
nonviolenza.
Grazie.
Il Movimento Nonviolento
*
P. S.: se non fai la dichiarazione in proprio, ma ti avvali del
commercialista o di un Caf, consegna il numero di codice fiscale e di'
chiaramente che vuoi destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.
Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261
(corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delle
Entrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie a
tutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno.
*
Per ulteriori informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org

8. LIBRI. GIOVANNA PROVIDENTI PRESENTA "A MODO MIO" DI ELENA LIOTTA
[Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org), col titolo "Le donne possono
vincere, ma a modo loro" e il sommario "L'ultimo libro di Elena Liotta, A
modo mio. Donne tra creativita' e potere (edizioni Magi, pp. 443, euro 38)
crea risonanze molteplici in lettrici anche diversissime".
Giovanna Providenti e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's
and gender studies presso l'Universita' Roma Tre, saggista, si occupa di
nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla
prospettiva pedagogica. Ha due figli. Partecipa  al Circolo Bateson di Roma.
Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a
mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e il
volume La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha" - Libreria Editrice
Fiorentina, Pisa-Firenze 2006; ha pubblicato numerosi saggi su rivista e in
volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane
Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare
la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M.
Durst (a cura di), Identita' femminili in formazione. Generazioni e
genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come
progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria
Montessori, Franco Angeli, Milano 2004. Scrive anche racconti; sta
preparando un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra
Alfassa e Maria Montessori, e un libro su Goliarda Sapienza.
Elena Liotta, nata a Buenos Aires il 25 settembre 1950, risiede a Orvieto,
in Umbria; e' psicoterapeuta e psicologa analista, membro dell'Ordine degli
Psicologi dell'Umbria, membro dell'Apa (American Psychological Association),
socia fondatrice del Pari Center for New Learning; oltre all'attivita'
psicoterapica, svolta prevalentemente con pazienti adulti, in setting
individuale, di coppia e di gruppo, ha svolto e svolge altre attivita'
culturali e organizzative sempre nel campo della psicologia e della
psicoanalisi; tra le sue esperienze didattiche: professoressa di Psicologia
presso la "American University of Rome"; docente in corsi di formazione, e
coordinatrice-organizzatrice di corsi di formazione a carattere psicologico,
per servizi pubblici e istituzioni pubbliche e private; didatta presso
l'Aipa, societa' analitica accreditata come scuola di specializzazione
post-laurea, per la formazione in psicoterapia e per la formazione di
psicologi analisti; tra le altre esperienze parallele alla professione
psicoterapica e didattica: attualmente svolge il ruolo di Coordinatrice
psicopedagogica e consulente dei servizi sociali per il Comune di Orvieto, e
di Coordinatrice tecnico-organizzativa di ambito territoriale per la Regione
Umbria nell'Ambito n. 12 di Orvieto (dodici Comuni), per la ex- Legge 285,
sul sostegno all'infanzia e adolescenza e alle famiglie, occupandosi anche
della formazione e monitoraggio dei nuovi servizi; e' stata assessore alle
politiche sociali presso il Comune di Orvieto; dopo la prima laurea ha anche
lavorato per alcuni anni in campo editoriale, redazionale e
bibliografico-biblioteconomico (per "L'Espresso", "Reporter", Treccani,
Istituti di ricerca e biblioteche). Autrice anche di molti saggi apparsi in
riviste specializzate e in volumi collettanei, tra le opere di Elena Liotta
segnaliamo particolarmente Educare al Se', Edizioni Scientifiche Magi, Roma
2001; Le solitudini nella societa' globale, La Piccola Editrice, Celleno
(Vt) 2003; con L. Dottarelli e L. Sebastiani, Le ragioni della speranza in
tempi di caos, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 2004; Su Anima e Terra. Il
valore psichico del luogo, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2005; La
maschera trasparente, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 2006; A modo mio.
Donne tra creativita' e potere, Magi, Roma 2007]

L'ultimo libro di Elena Liotta, A modo mio. Donne tra creativita' e potere
(Edizioni Magi, pp. 443, euro 38) crea risonanze molteplici in lettrici
anche diversissime, dando loro la possibilita' di ritrovare qualcosa che le
riguarda molto profondamente: di scoprire in prima persona "qualcosa di
incontaminato, un nucleo di liberta', un silenzio pieno". Ma ad una
condizione: mentre si legge una qualsiasi delle pagine di questo libro non
bisogna dimenticare di farlo "a modo mio", facendo pieno uso di tutta la
propria anima. La stessa che l'autrice ha messo mentre lo scriveva: "non
basta partire da se', occorre continuare con se'... originarsi a ogni
parola... seguirsi passo passo e non fare, non scrivere nulla che non ci
corrisponda. Mentre io scrivo, mi 'sento' oscuramente insieme alle donne,
come quando cucino e rimetto a posto gli armadi, quando 'sento' la mia
maternita' come esperienza fondante ma non esclusiva della mia vita".
Negli otto capitoli dedicati a movimenti, pensiero, lavoro, corpo,
spiritualita', potere e politica e delle donne ed alla loro creativita' e
modo di stare in relazione, e infine al loro contributo per la pace e
l'ecologismo, visti da ottiche polivalenti, l'autrice, che e' una
psicoterapeuta junghiana, sembra aver voluto affrontare - a vari livelli
epistemologici e differenti strati di lettura - proprio tutto cio' che
riguarda il mondo infinito delle donne.
In uno stile sempre lineare e piacevole Elena Liotta scoperchia l'universo
femminile, ma lo fa con la cautela di chi vuol mantenersi rispettosa
(dell'ambiente, dell'altro/a, del mistero della vita) ed e' consapevole del
rischio sempre incombente di profanare il vaso di Pandora (metafora della
creativita' femminile) nell'illusione dell'onnipotenza: "tantissime cose si
potrebbero tranquillamente lasciar cadere a favore del semplice 'essere e
stare'. Cose che non cambiano di una virgola la nostra realta' e quella
altrui, intasamenti inutili dell'esistenza, ingorghi di parole, azioni,
sentimenti, consumismi psicologici. Cose che hanno a che fare con l'economia
e l'entropia".

9. LETTURE. PIERGIORGIO DONATELLI: INTRODUZIONE A MILL
Piergiorgio Donatelli, Introduzione a Mill, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. IV
+ 218, euro 10. Nella benemerita collana de "I filosofi", una monografia su
John Stuart Mill che raccomandiamo, giacche' nella cultura (e nella cultura
politica) italiana non vi e' dubbio che quel pensatore sia stato letto
nell'insieme poco e male, molto per molti diversi motivi fraintendendolo e
quando lo si e' respinto e non meno forse quando lo si e' recepito
distorcendone l'opera e il pensiero a fini non propriamente coerenti con la
sua prospettiva e speranza (si dira': e' questo l'uso di ogni opera
d'ingegno, di cavarne quel che serve al di la' delle intenzioni dell'autore;
ed e' pur vero, ma sarebbe utile anche ascoltare la voce dell'autore in modo
piu' attento e adeguato, ovvero piu' nitido e piu' coerente). John Stuart
Mill, tutti lo sanno, e' l'autore di quel saggio sulla liberta' e di quel
saggio sull'oppressione maschilista e di quei ponderosi Principi di economia
politica da cui tutti noi ormai vecchi ma allora giovani militanti che
abbiamo avuto la fortuna di volerli leggere abbiamo imparato non poco.

10. LETTURE. GEORGE ORWELL: DIARI DI GUERRA
George Orwell, Diari di guerra, Mondadori, Milano 2007, pp. VIII + 398, euro
9,80. I Diari di guerra, il grande saggio Il leone e l'unicorno, e le
Lettere da Londra ai direttori della "Partisan Review" dal 1941 al '45. Con
una nota di Guyda Armstrong e una postfazione di Bernard Crick. Tutto Orwell
e' da leggere, tutto.

11. LETTURE. SILVIA VEGETTI FINZI: QUANDO I GENITORI SI DIVIDONO
Silvia Vegetti Finzi: Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli,
Mondadori, Milano 2005, 2007, pp. VI + 330. Un libro prezioso: una raccolta
di intense testimonianze e dialogiche interpretazioni che compongono quasi
un polifonico romanzo di formazione che passando attraverso l'esperienza
della rottura, della perdita e del dolore elabora ed illumina vicende, stati
e dinamiche che nel piu' profondo dell'intimo toccano, percuotono,
risuonano, rivelano frale e dell'altrui volto e voce bisognosa - e ad un
tempo splendente - l'umanita' di tutti e di ciascuno; e uno strumento di
lavoro per educatori, operatori sociali, genitori e figli: insomma tutti.
Col suo stile lieve e vibratile, di finissimo udito e armonioso dettato, un
altro rilevante contributo di Silvia Vegetti Finzi all'umana comprensione e
solidarieta'.

12. RIEDIZIONI. BERNARD BAILYN, GORDON S. WOOD: LE ORIGINI DEGLI STATI UNITI
Bernard Bailyn, Gordon S. Wood, Le origini degli Stati Uniti, Il Mulino,
Bologna 1987, "Il giornale", Milano s.d. (ma 2008), pp. 446, euro 6,90 (in
supplemento al quotidiano "Il giornale"). Dai primi insediamenti al 1820,
una sintesi rigorosa di due apprezzati studiosi. Con una breve presentazione
di Tiziano Bonazzi.

13. RIEDIZIONI. GIUSEPPE DE LUTIIS: IL GOLPE DI VIA FANI
Giuseppe De Lutiis, Il golpe di via Fani, Sperling & Kupfer, Milano 2007,
Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008, pp. XL + 320, euro 7,50 (in
supplemento al quotidiano "L'Unita'"). Un libro che mette a disposizione
rilevanti notizie, documenti e interpretazioni, e pone con rigore ed
acutezza inquietanti interrogativi, scritto da uno dei piu' autorevoli
studiosi dei misteri di stato, dell'eversione e dei poteri occulti. Con una
prefazione di Rosario Priore. Un libro da leggere.

14. RIEDIZIONI. MARGARET C. JACOB: MASSONERIA ILLUMINATA
Margaret C. Jacob, Massoneria illuminata. Politica e cultura nell'Europa del
Settecento, Einaudi, Torino 1995, "Il giornale", Milano s.d. (ma 2008), pp.
X + 394, euro 6,90 (in supplemento al quotidiano "Il giornale"). Un libro di
grande interesse della prestigiosa studiosa. Che vivamente raccomandiamo.

15. RIEDIZIONI. RUGGERO TARADEL: L'ACCUSA DEL SANGUE
Ruggero Taradel, L'accusa del sangue. Storia politica di un mito antisemita,
Editori Riuniti, Roma 2002, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008 (in
supplemento al quotidiano "L'Unita'"), pp. 400, euro 7,50. Una ricostruzione
storica di una delle calunnie piu' infami della persecuzione antiebraica in
Europa. E un rilevante contributo all'analisi e alla denuncia dell'ideologia
e della pratica del razzismo genocida. Una vicenda criminale che ancora non
si e' conclusa, poiche' le parole d'ordine hitleriane (le cui radici
affondano anche nella tradizione plurimillenaria che anche questo libro
ripercorre ed in cui i potentati cristiani hanno avuto un ruolo, come e'
noto, decisivo, ed atroce oltre ogni dire) continuano a risuonare anche tra
persone che non sanno di ripetere la propaganda dello "Stuermer" e molto se
ne sorprenderebbero, e ne proverebbero infinita vergogna, se appena se ne
rendessero conto (eppure non sarebbe difficile, basterebbe pensare a cio'
che si dice con semplicita' ed onesta' - il che di rado accade, specialmente
tra coloro che molto amano alzare la voce e molto disprezzano l'arte sottile
ed umile dell'ascolto). Leggere questo libro potrebbe allora essere
particolarmente utile proprio a queste persone, ed aiutarle a liberarsi dal
nazista che e' in loro, o almeno nel loro linguaggio (e il linguaggio e'
tanta, tanta parte dell'identita' e dell'agire di una persona).

16. RIEDIZIONI. TRATTATISTI GRECI. TEOFRASTO, ANONIMO DEL SUBLIME, GALENO
Trattatisti greci. Teofrasto, Anonimo del Sublime, Galeno, Mondadori, Milano
2008, pp. VI + 768, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
I Caratteri di Teofrasto, il trattato Del sublime dello pseudo-Longino, e le
Facolta' naturali di Galeno, a cura rispettivamente di Massimo Vilardo,
Giulio Guidorizzi, Marzia Mortarino, ampi apparati e testo greco a fronte.
Sia i Caratteri di Teofrasto che l'anonimo Del sublime sono opere cosi'
fondative della cultura occidentale moderna che le recano in se' anche
coloro che non solo non le hanno mai lette, ma neppure sanno che esistono: e
quindi questa e' una buona occasione per leggerle o rileggerle ancora una
volta, ed e' sempre una festa dello spirito e un dialogo (e un confliggere
delle interpretazioni, che del dialogare e' l'anima) che mai non cessa. Per
Galeno - nonostante la vulgata - forse e' diverso, e per molti lettori
questa potra' essere l'occasione per una sorprendente scoperta che potrebbe
poi indurre a preziose letture ulteriori.

17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

18. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 401 del 21 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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